qui ho posto il cuore agosto 2013
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Chi crede in Gesù sa che il maligno è
GIÀ sconfitto e che non può fare nulla
contro la croce di Cristo. Succede, però,
che davanti a noi, povere creature,
quell’animalaccio si faccia grande e forte
e mostruoso, come un drago che gonfi le
vene del collo. E noi, presi da dubbi e
paure, miseramente ci cadiamo. La paura
è figlia primogenita del diavolo. È sempre
tramite essa che l’animale entra in casa
nostra.
Basterebbe la luce di un sorriso per
farlo scappare via.
Padre Monti diceva che il diavolo è
come un rospo, vigliacco sporco e puzzo-
lente, che si nasconde in anfratti bui e
umidi, sotto un sasso. Basta alzare il sas-
so, far entrare la luce ed esso scappa via.
In quale buca se ne sta acquattato il
rospo che avvelena la nostra vita?
Quale è il sasso da alzare per scoprir-
lo?
Sul sentiero della vita, i sassi possono
costituire ostacolo. Taluni sono enormi
come massi erratici, rendono impossibile
avanzare, obbligano a compiere giri lar-
ghi, se non addirittura a tornare indietro.
Altri sono così piccoli che s’infiltrano tra
le dita e diventano simpaticamente pro-
verbiali come “sassolini nella scarpa”, i
quali, comunque, danno sempre molto
ma molto fastidio.
Le buche poi - con acqua o
senz’acqua, avvertiva il vecchio glorioso
film Il Federale - possono mandare fuori-
squadro le gomme o far saltare gli am-
mortizzatori o anche farci rimettere una
gamba.
Tutto questo è “cammino”. Può far
male, può mandare fuori giri o ritardare il
passo, ma è la sola strada che ti conduce
dove vuoi andare. Anche se di questo
prendi coscienza solo dopo, molto tempo
dopo; e solo allora puoi valutare la ric-
chezza della tua strada e rendere grazie.
Benedico ogni sasso in cui ho inciampato
nel cammino, facendomi male!
Altra cosa sono sassi e buche posti da
personaggi e istituzioni che, in teoria,
sarebbero deputati al bene di tutti, ma
che in realtà hanno avuto la ‘fortuna’
d’incappare nell’ultimo escamotage - le-
galmente valido - per prendersi profitte-
vole cura dei propri interessi. Ne abbiamo
esperienza! Niente di peggio che doversi
sorbire esortazioni ad accogliere come
dono del cielo le prevaricazioni e la risac-
ca di giochi di potere neppur tanto ma-
scherati. Noi, però, un potere lo abbiamo:
staccare la spina e usare il nostro voto.
Don Tonino Bello, vescovo santo mor-
to sulla breccia, gridava: “non è lecito che
i responsabili del popolo giochino di
scherma tra loro, mentre la città viene
devastata dalle cannonate della crisi”.
LE BUCHE, I SASSI E LA LUCE S O M M A R I O :
Editoriale 1
Preghiere
ascoltate
2
Luigi M. Monti
e dintorni
3
Una preghiera
per…
4
Preghiere per
le vocazioni
4
Con Maria,
come Maria
5
Parole mon-
tiane
5
Glossolalie 6
Vita di Fami-
glia
7-8
Forse non
tutti sapevate
9
I Vostri mes-
saggi
10
Il mio Grazie
a Padre Monti
10
La Porta aper-
ta
11
Riconoscere
vocazioni
12
Nelle mani di
un amore più
grande
13
Anno mariano
CFIC
14
La Giovinezza
dei vecchi
15
D A T A
Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti
Anno II — n. 16 AGOSTO 2013
SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437
e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892
Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0
presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe
di Aurelio Mozzetta L’Ed
itoriale
Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!
Segue a pag. 2
P A G I N A 2 qui ho posto il cuore
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
Le buche, i sassi e la luce
E Papa Francesco, par-
lando dell’interno della
Chiesa, ha esclamato la
propria tristezza al pen-
siero di un prete/frate/
vescovo/cardinale arram-
picatore e arrivista… che
va in giro con macchine
ultimo modello.
Ci sono, poi, sassi
buche e pantani che si
generano dalla concen-
trazione su se stessi e
dall’esclusione di chi ap-
partiene ad altre realtà: è
così che diventiamo inca-
paci di accorgerci che la
vita sta scorrendo affian-
co, fuori da casa nostra.
P. Erasmo Perniola,
cultore appassionato del-
la conoscenza e
dell’amore al nostro Fon-
datore, scriveva ai mem-
bri dell’Unione Padre
Monti, nel 1966: siamo
tanto distanti gli uni da-
gli altri, tutti intenti al
nostro lavoro. Eppure nel
nome di Padre Monti ci
dobbiamo sentire una
bella grande famiglia,
animata dagli stessi idea-
li, stretta con vincoli di
vera cordialità, di sincera
amicizia.
Più di recente, un
amico mi ha detto: il
bene che ci vogliamo
sconfiggerà il maligno.
Ho recepito questa
frase come
un’illuminazione dallo
Spirito, che va ben ol-
tre i nostri piccoli limiti
di creature. Non c’è
altra via per superare
buche e pantani se non
quella di fare cordata e
costruire il “noi”.
Riporto, allora,
l’invito di una persona
che ama Padre Monti e
chiede di avere cura
del bene della sua Fa-
miglia. “Metteteci in
ginocchio” - mi ha det-
to - non abbiate paura
di chiederci di pregare.
(Una opportuna occa-
sione per farlo è la PRA-
YER CHAIN di cui parlia-
mo in questo numero, a
pag. 7).
E chiudo con la parola
di Francesco,
nell’enciclica Lumen Fi-
dei: “È urgente recuperare
il carattere di luce pro-
prio della fede, perché
quando la sua fiamma si
spegne anche tutte le
altre luci finiscono per
perdere il loro vigore. La
luce della fede possiede,
infatti, un carattere sin-
golare, essendo capace di
illuminare tutta l’esis-
tenza dell’uomo” (LF 4).
Aurelio Mozzetta
Ringrazio di tutto te e tutti! Sento la vicinan-
za di molti nell'amicizia e nella preghiera e ti
ringrazio di aver cercato anche chi non conosco
e che mi ricorda al Signore. Ieri è finita la che-
mio ed oggi sono stato spossato e nauseato,
ma stasera mi sono ripreso un po'. Sento soprattutto grande abbando-
no ai piani del Signore e questo non è merito mio! Grazie e buona do-
menica! dC
Le preghiere ascoltate
>>> segue dalla
prima pagina
P A G I N A 3
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
La Tomba del Beato
Monti nella Cripta del
Santuario di Saronno
Luigi Monti,
uscito dal
carcere, accetta
di entrare nella
Congregazione
dei figli di
Maria
Immacolata
fondata dal
Beato Ludovico
Pavoni ma non
è convinto della
scelta.
il vento di Dio
soffia dove
vuole e ha
disegni diversi
per Luigi e i
suoi compagni.
qui ho posto il cuore
Luigi
Maria e
dintorni
Il vento soffia dove vuole Ammesso che nella
storia dell’uomo ci siano
state stagioni facili, noi
ne stiamo vivendo una
difficile. Crisi economico-
finanziaria, mercato glo-
bale, concorrenza pirata,
mancanza di lavoro, man-
canza di liquidità, caren-
za di valori. Potremmo
andare avanti in questo
elenco.
Cosa sta succedendo?
Semplicemente stiamo
cambiando verso un nuo-
vo tipo di società. Non
sempre conforme ai no-
stri desideri, ma il vento
soffia da un’altra parte e
ci allontana dalla nostra
storia conosciuta. Resta
l’incognita. E ci mette pa-
ura.
Luigi Monti è uscito
dal carcere. Può riprende-
re la sua vita regolare. La
gente gli vuole bene.
Il vento sta cambiando
per Luigi. Ritorna a Quin-
to Romano da don Luigi
Dossi, ma ci sono novità.
Don Dossi ha compreso
che il percorso sognato e
iniziato con il Monti e
compagni, è irto di grandi
difficoltà. Non hanno ca-
sa né una struttura reli-
giosa solida. Nessuna co-
pertura ecclesiastica e,
come appena successo, è
sufficiente un qualsiasi
prete con una falsa de-
nuncia a mettere in diffi-
coltà i suoi ragazzi. Ha
paura di fare il loro male,
ha dei ripensamenti.
Inoltre ha esposto il
suo dramma a un mona-
co della Certosa di Pavia,
che gli ha consigliato di
rivolgersi a una istituzio-
ne già formata e approva-
ta. Meglio se qualcuna
scarsa di vocazioni.
La trova nella beneme-
rita, ma in carenza di reli-
giosi, Congregazione dei
Figli di Maria Immacolata,
fondata dal
Beato Lodovi-
co Pavoni a
Brescia. I punti
in comune con
gli obiettivi
prefissati lo
fanno aderire
a questa Co-
munità Reli-
giosa, consoli-
data e accetta-
ta. Ora deve
solo convince-
re il Monti e
gli altri della
saggezza della
propria scelta.
Luigi non è per nulla
contento. Seguirà questa
linea solo per obbedienza
al padre spirituale.
Padre Erasmo Perniola
annota nel suo testo
“Luigi Monti”, a pag. 122:
“vestirà l’abito, ma non
farà mai la professione
dei Figli di Maria”.
A Brescia l’attende un
lavoro di infermiere e di
educatore. Sa fare bene
l’ebanista, sa parlare ai
ragazzi, ma l’infermiere
…! Inizia il suo destino.
L’attività più importan-
te di un infermiere, a quel
tempo, consisteva nel
praticare salassi agli am-
malati. Attività sino ad
allora lasciata ai
“barbieri”. Ora, per taglia-
re con sicurezza una ve-
na, da dove estrarre il
sangue, occorreva uno
strumento chiamato
“lancetta”. Doveva essere
molto tagliente. Chi me-
glio di un ebanista poteva
rendere un simile at-
trezzo affilato?
L’ebanista assembla la
copertura dei normali
mobili con sottilissimi
spessori di legni diver-
si, formando disegni o
quant’altro richiesto
dalla clientela. Per far-
lo occorrevano sgor-
bie e scalpelli affilatis-
simi.
Ecco come i disegni
di Dio si svolgono.
Lentamente, come e
dove vuole Lui, si va
nella direzione che
decide. Egli dirige il
vento.
Il più delle volte
vediamo questo per-
corso solo alla fine,
ma le Sue mosse ci
sono sempre, piccole
o grandi. Sta a noi ri-
cercarle e proporle per
meglio capirle.
Nel caso di Luigi
Monti, sin qui, sono
sottili. Direi – sul filo
di un rasoio.
Non temere.
Marco
P A G I N A 4
Una
preghiera
per...
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
PER I GIOVANI:
- per Mauro e Cristian, per-
ché possano trovare lavoro.
PER I MALATI:
il beato Monti interceda per
loro
- per Paolo, 45 anni, dalla
Russia, colpito da tumore
all’intestino.
- per due bambini di 7 anni, Gerardo, con tumore al cer-
vello, e Michele, gravemente ammalato e in coma. Signo-
re Gesù, guardali tu con
amore.
- per Elena, malata di carci-
noma.
PER CHI SOFFRE:
- per B., cui è stata diagnosti-cata una encefalite. Il SdD
Emanuele Stablum l’aiuti a guarire completamente,
PER I DEFUNTI:
- per il defunto papà del nostro Fratel Mirek Pawło-
wski (Radom, Polonia), il sig. Lech, morto a causa di un
tumore lo scorso 9 luglio,
all’età di 59 anni. Il Signore
lo accolga nella sua pace.
- per il defunto Michele, fra-tello dello storico Don Gaeta-
no Capasso, Maria Immaco-lata lo accolta nella gloria
del Signore.
- per i laici montiani, che
hanno lasciato questa vita terrena dopo aver testimo-
niato il messaggio di carità del Beato Luigi, siano tutti
accolti tra le braccia amore-
voli del Padre Celeste.
I passi che mi dai la voglia di fare Preghiera
per le
vocazioni
Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: quihopostoilcuore@padremonti.org
“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti
senza che la malattia lasci tracce permanenti (danni neu-
rologici gravi) e senza esiti
mortali.
- per Giulia, sofferente di ano-
ressia. Liberala, Signore!
Troppo facile, Signore, ringraziarti perché mi offri l'acqua.
Io vorrei ringraziarti per la sete.
Non ti rendo grazie per il pane, ma per la fame.
Non ti lodo per la luce, ma per il bisogno di essa.
Non ti dico grazie per l'amore, ma perché non posso fare a meno dell'amore vero.
Non ti benedico per la strada, ma per i passi che mi dai la voglia di fare.
Non ti sono riconoscente per le risposte e le spiegazioni, ma per le domande.
Ti ringrazio non per l'incontro, ma per la veglia nel cuore della notte.
Non per il riposo, ma per l'inquietudine.
Non per l'appagamento, ma per l'insoddisfazione.
Non per il conforto, ma per la scomodità.
Non per le sicurezze e le evidenze, ma per il mistero.
Non per la scoperta, ma per l'avventura esaltante.
Non per le certezze, ma per la ricerca rischiosa.
Non per i risultati, ma per la pazienza ostinata.
Non per la terra promessa, ma per l'esodo.
Non per il dono, ma per l'attesa.
P A G I N A 5
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
Riscoprire Maria Impegniamoci a riscopri-
re Maria. Chi è e qual è il
suo ruolo per noi?
Le nostra fede è basata
su due grandi verità: Trinità
e Incarnazione. L’inca-
rnazione è l’assunzione di
un corpo mortale da parte di
Cristo, seconda persona del-
la Trinità: senza abbandona-
re la propria natura divina,
Gesù ha assunto in tutto,
tranne che nel peccato, la
natura umana, secondo l'e-
spressione di Gv 1,14: “il
Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi”.
Perché venne il Verbo in
mezzo a noi? Paolo risponde
così: “quando venne la pie-
nezza del tempo, Dio mandò
il suo Figlio, nato da donna,
nato sotto la legge, per ri-
scattare coloro che erano
sotto la legge, perché rice-
vessimo l'adozione a figli. E
che voi siete figli ne è prova
il fatto che Dio ha mandato
nei nostri cuori lo Spirito del
suo Figlio che grida: Abbà,
Padre! Quindi non sei più
schiavo, ma figlio; e se fi-
glio, sei anche erede per
volontà di Dio” (Gal. 4, 4-7).
Da questo testo, che pe-
raltro è la prima referenza
mariana nel NT, cogliamo il
significato ed il ruolo di Ma-
ria di Nazareth. Questa figlia
d’Israele, che aveva vita e
futuro non diversi da quelli
delle ragazze del suo tem-
po, si è trovato inserita nel
grande progetto divino. Dio
decide il riscatto
dell’umanità; per questo
manda il Figlio a incarnarsi
in mezzo agli uomini; per
questo e come ogni uomo
Gesù deve nascere da una
donna: la Vergine Maria che
è già predisposta con
l’Immacolata Concezione e
la propria Verginità, ad acco-
gliere il Dio della vita.
Visto che siamo noi ere-
di, per volontà di Dio, e che
l’incarnazione è per la no-
stra salvezza, il ruolo di Ma-
ria diventa primordiale per
ogni cristiano, soprattutto
riferendosi anche alla parola
che lo stesso Gesù in croce
rivolse a lei e a Giovanni:
“Ecco tuo figlio… Ecco tua
madre” (Gv 19,26-27).
Da quell’ora il discepolo
l’accolse con sé. Molto pre-
sto tutti i cristiani hanno
preso Maria di Nazareth co-
me Madre, nella venerazio-
ne, nella lode e nella filiazio-
ne, mettendola al centro ma
non come centro della fede
cristiana: basti pensare alla
distanza epocale che c’è tra
la fede popolare
sull’Immacolata Concezione
e la proclamazione di Pio IX.
Così la fede popolare, la
liturgia, il magistero e la
tradizioni, aiutati dalla Sacra
Scrittura, hanno permesso
all’uomo di ogni generazio-
ne di vivere la profezia pro-
nunciata da Maria stessa:
“D'ora in poi tutte le genera-
zioni mi chiameranno bea-
ta” (Lc 1,48).
Visto il suo ruolo nella
storia della salvezza ed il
significato che riveste per
noi, la Vergine Maria è al
centro della vita della nostra
fede, fa parte dell’DNA di
ogni cristiano.
P. Emmanuel Mvomo
Con
Maria,
come
Guarda,
Bernardette,
c’è la
Madonna.
qui ho posto il cuore
La preghiera, dilettissimi figli e fratelli, la preghiera è un tesoro inestimabile, una sor-
gente infinita di grazie. Infatti se noi diamo un breve sguardo alla nostra vita andata,
difficoltà superate, grazie ricevute, favori a gran copia ottenuti, tutto dobbiamo alla pre-
ghiera; per essa noi veniamo alla perfetta cognizione di noi stessi: da essa illuminati,
scorgiamo la via, che sicuramente ci conduce al nostro ultimo fine: finalmente per messo
di essa noi costringiamo, quasi per dire, Dio stesso a far discendere sopra noi i suoi favo-
ri.
(Beato Luigi Monti, Lettera circolare, 18 novembre 1898)
La Preghiera è un tesoro inestimabile...
Le Parole
montiane
P A G I N A 6
139° Anniversario
della nascita di
Fratel Bonifacio
Pavletic
Gojlo, (IKA) - Misom u kapeli
sv. Duha na Gojlu, župa Ilova u
utorak 25. lipnja proslavljen je
dan rođenja brata Ivana Bonifa-
cija Pavletića (Zbjegovača kraj
Kutine 25. lipnja 1864. - Rim 4.
studenoga 1897.). Misi je pre-
thodila trodnevnica. O Bonifaci-
ju je propovijedao pater Maria-
no Passerini, službeni predsta-
vnik Družbe Sinova Bezgrješne
u Hrvatskoj, a čije je sjedište u
Kutini U prigodi koja je najavila
i pojedine sadržaje uz 150. o-
bljetnicu rođenja Ivana Bonifaci-
ja Pavletića koja se slavi iduće
godine, p. Passerini podsjetio
je na riječi koje su prije pet go-
dina, prilikom prijenosa Bonifa-
cijevih zemnih ostataka u
Rimu s groblja u crkvu
Družbe, izrekli kardinal
Josip Bozanić i gradona-
čelnik Rima Giani Allema-
no: Bonifacije se u Hrva-
tsku vratio kao iznenada
otkriveni dragocjeni bi-
ser. Životom punim soli-
darnosti i dobročinstva -
od zavičaja do plemenite
misije u susjednoj Italiji,
danas pred ulazak njego-
ve domovine u EU poru-
čuje - dobročinstva počin-
ju s tzv. malim ljudima, i
onda ujedinjena u naro-
de tek mogu imati snagu
zajedništva. Misno slavlje
Dalle
Comunità di
Padre Monti
nel mondo
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
La mia breve esperienza in
America Latina mi presenta
ogni giorno di più la Congre-
gazione dei Figli dell’Im-
macolata Concezione impe-
gnata sulla strada, totalmente
compromessa con i problemi
della gente, delle persone in
difficoltà, di coloro che, spes-
so, non hanno sufficienti stru-
menti per farsi ascoltare. I reli-
giosi dell’Argentina, del Brasi-
le, del Perù, della Bolivia e di
tutte le altre nazioni del mon-
do, non hanno tempo per ozia-
re o perdersi in chiacchiere
inutili: troppe le risposte da
dare, le bocche da sfamare, le
anime da accompagnare. Il
Concezionista è una persona
che ha scelto Dio profonda-
mente, servendolo nel prossi-
mo più in difficoltà. Alcuni
giorni fa, l’hno. Paulin
Joachin Kameni mi dice-
va: “Fratello, in Perù a-
vremmo bisogno, più
che di soldi, di un altro
Religioso, perché io non
so come riuscire a ri-
spondere alle tantissime
persone che mi sono
state affidate". Veramen-
te sono quanto mai at-
tuali le parole di Gesù:
"Pregate il Padrone della
vigna perché la messe è
molta, ma gli operai po-
chi. Pregate perché il
Signore mandi altri ope-
rai”. A tutti i giovani di-
co: Venite! Il Padrone
della messe ha bisogno
di voi. Fatevi tutti, porta-
tori del Vangelo.
Frei Joachim Gioas
I religiosi dei Figli
dell’Immacolata
Concezione
impegnati su più
fronti nelle
missioni
dell’Argentina,
Perù, Brasile e
Bolivia.
Occorre l’aiuto di
nuovi religiosi:
c’è tanto da fare!
završilo je himnama bra-
tu Bonifaciju i hrvatskoj
d o m o v i n i .
I u Kutini će se 29. lipnja
na blagdan svetih Petra i
Pavla misom u 11 sati
posebno svečano obilje-
žiti dan rođenja Ivana
Bonifacija Pavletića. U
kući koja nosi njegovo
ime bit će postavljena i
stalna dokumentarna
izložba.
(dal portale IKA Zagreb,
Agenzia di Informazione
Cattolica)
Una congregazione sulla strada
Celebrazione a
Goilo (Croazia)
il 25 giugno scorso
L’omelia di
P. Mariano Passerini
P A G I N A 7
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
CATENA DI
PREGHIERE
CADENA DE
ORACIÓN
CHAÎNE DE
PRIÈRE
Non è una “catena di sant’Antonio”, tranquilli! Non si chiedono soldi e non si
promettono miracoli…
È un INVITO A PREGARE INSIEME per la nostra Congregazione, in un momento
particolarmente difficile della sua storia. Originata dai Fratelli montiani dell’India,
questa iniziativa viene proposta a tutti, religiosi e amici, affinché la preghiera si
alzi al trono dell’Altissimo, per le mani dell’Immacolata Madre e per
l’intercessione del Beato Luigi Maria.
Si può contattare Padre Benny per maggiori indicazioni (bmekkatt@yahoo.com)
oppure cercare su Google Drive o ancora andare in Facebook su MoViMo
(Movimento Vocazionale Montiano).
Dear father, thanks for your kindness to include this invitation in Qui ho Posto
il Cuore. In the mail we sent to all our Brothers we explained the intention of the
chain of prayer. It is very easy to open. Just click on the link below "prayer chain"
and it will be opened to an excel sheet and anybody could enter their names and
number of Rosaries, Masses, Holy hours, Divine Mercy chaplet or Stations to offer
for the intention of cfic. Hope that many more will join with this attempt and sup-
port it to go on. Thanks. Grazie mille.
Fr. Benny Mekkatt cfic
Dear brothers, this is a humble attempt to empower ourselves and our reli-
gious family through this prayer chain, as we encounter this period of crisis in the
Congregation. You are most welcome to sign up for any number of days for the
whole year, started on May 1st, 2013. We know and believe that everything is
possible through prayer. Let us make use of this period for a spiritual renewal
and deepening of our prayer life. Let us join our hands and hearts and raise them
up to the Lord. This attempt is in connection with the invocation we received from
our Major Superiors. May our good Lord bless you all for your kind support and
cooperation to this humble attempt.
Chers frères, juste une humble tentative de soutenir notre famille religieuse
avec la prière en ce moment que nous sommes secoués par la crise de notre
congrégation. Vous êtes le bienvenu de signaler le nombre de jours a partir du
1er Mai 2013. Nous sommes certains et nous croyons que tout est possible avec
la prière. Profitons de ce moment pour notre renouvellement spirituel et pour ap-
profondir notre vie de prière. Elevons nos mains et cœurs au Seigneur. Cette ten-
tative est en ligne avec l’invocation que nous avons reçue des supérieurs majeurs.
Que le Bon Dieu vous bénisse pour votre soutien et votre coopération dans cette
perspective.
Non è una
“catena di
sant’Antonio”.
Non si chiedono
soldi e non si
promettono
miracoli…
È un INVITO
A PREGARE
INSIEME per la
nostra
Congregazione,
in un momento
particolarmente
difficile della
sua storia.
qui ho posto il cuore
PRAYER CHAIN FOR CFIC
P A G I N A 8
Incontro giovani intorno a Padre Monti Vita di
famiglia
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Saronno, 19-22 luglio. Sono arrivati
da diversi Paesi, con lingue diverse, ma
con una stessa voglia di ritrovarsi intor-
no a PADRE MONTI.
Sulle sue tracce, come dice il logo
dell’incontro! Un bel momento che ha
visto la fraternità in azione.
Guidati da Fratel Ruggero, il nostro
Superiore generale, da Padre Mariano,
da Fratel Corrado e Fratel Mirek, con
la presenza di Sr. Mirjam e dei due
animatori Daniele e Luca, i giovani
hanno potuto imparare molto del Beato
Monti, si sono detti grati
dell’accoglienza e profondamente col-
piti dalla bellezza dell’ambiente. Il Bea-
to Luigi Maria continui a vegliare su
ciascuno di essi.
Casa generale CFIC - Roma Tempo di benedizione e di grazia, di incontro e di fraternità, di valutazioni e programmi.
Questo è quello che si è INTENSAMENTE vissuto presso la Casa Generale nel mese di luglio.
Chiediamo all’Immacolata Madre e al Beato Luigi Maria di donare frutti al nostro impegno.
INIZIO dell’ANNO MARIANO
Quello che egli vi dirà, fatelo!
8-10 luglio
ASSEMBLEA GENERALE
Scegli la vita! il tempo della prova
11-13 luglio 2013
CONFERENZA dei SUPERIORI MAGGIORI
15-16 luglio 2013
Da ultimo sorvoliamo
l’Atlantico fino al BRASILE, a
gustare la bellezza dell’ IN-
FIORATA di FOZ
do IGUAÇU, realiz-
zata per il Corpus Domini, do-
menica 2 giugno.
UOMO D’OGGI
P A G I N A 9
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
Oggi la carenza appare nella sua
vastità e nella sua desolazione. Al-
lora la intravvedeva filosoficamente
e teologicamente il Rosmini, il qua-
le individuò la prima piaga della
Chiesa nella divaricazione della li-
turgia dalla sociologia del sacerdo-
zio dal laicato. La divaricazione do-
veva ampliarsi sino a diventare op-
posizione.
Istintivamente, per un intuito divi-
no il giovane artigiano brianzolo la
scorse e la prevenne trasformando
la stanza di lavoro in una stanza di
preghiera e mettendosi a coltivare
col corpo l’anima, oltre l’umano il
divino.
Per tal modo il lavoro diveniva un
preludio alla preghiera: come
un’antifona sonante. Allora la gior-
nata on le sue diverse occupazioni,
si convertiva in una successione
liturgica, quasi un OPUS DEI, in cui
il lavoro era fatto per amor di Dio, e
quindi il “laborare” era, come per i
romani antichi, un “orare”: una pre-
parazione all’inno di ringraziamen-
to. E la terra si faceva un pronao del
cielo; l’economia un avviamento
alla teologia.
Monti senza saperlo, dal suo vil-
laggio nascosto, propose anche lui
(e risolse nel suo ambito) il proble-
ma centrale che oggi la Chiesa - e
l’umanità - propone, fidente, al se-
con do C on c i l i o V a t i c a n o :
l’integrazione dell’esistenza.
(Igino Giordani, tratto da: IL PADRE
MONTI, Bollettino dell’Unione Padre
Monti, settembre-ottobre 1965)
Il primo tratto che colpisce chi ricerca le
vicende umane di Luigi Monti è il suo in-
stallarsi sollecito nella pienezza della vi-
ta.
Mi spiego. La carenza più frequente del-
la vita è questa: che la si vive solo di una
metà, d’una porzione. Le eresie che sono
“scelte” d’una parte dell’intera verità, di
solito rispondono a quell’ istinto di viltà o
di pigrizia per il quale si sottraggono
all’impegno della Redenzione che com-
prende anima corpo, eterno e temporale,
divino e umano, per contentarsi di metà.
In questi mesi il Santo Padre coi ha ri-
cordato l’opera di Leone Magno, il quale
si oppose al ladrocinio di Efeso riaffer-
mando la propria natura - umana e divina
- del Cristo: il quale “ladrocinio” si deru-
bava una parte della persona di Cristo,
per derubare una parte della redenzione
dell’uomo: si diminuiva il Redentore per
depredare i redenti.
Il marxismo, figlio del laicismo, al pari
delle altre filosofie umanista imperver-
santi nel periodo in cui il Monti piallava e
metteva chiodi a Cesano Maderno e a Bo-
visio, è un ladrocinio ideologico, che sot-
trae al patrimonio della persona umana
lo spirito, il divino, riducendola alla por-
zione che passa (come osservò già Mazzi-
ni a Marx) per la cucina.
Monti istintivamente capì il pericolo e,
ragazzo, associò al lavoro la preghiera, al
ronzio dei torni il canto delle laudi , al
problema economico il problema teologi-
co.
Fu un affamato della vita, e aggiunse
alla noia delle giornate d lavoro nella
Brianza caliginosa la luce delle serate di
meditazione e preghiera e canti: al lavoro
servile la affermazione della regalità sa-
cerdotale, di quel sacerdozio regale, che
trasfigura il lavoro in preghiera e fa della
produzione di mobili in pioppo e abete
una produzione di beni immobili
nell’eternità.
… a spulciar
gli archivi e
rimescolar le
carte della
storia,
per sapere…
qui ho posto il cuore
Lavoro e pre-
ghiera per vi-
vere in pie-
nezza la no-
stra natura
umana e
quella divina:
anima e cor-
po.
Il lavoro, pre-
ludio alla pre-
ghiera.
P A G I N A 1 0
Email e
lettere dal
mondo
Lettere alla Redazione Come la libertà si realizza
nella scelta di ubbidire
Grazie. Voglia Dio che il vo-
stro atteggiamento sia con-
tagioso! Penso che nessuno
sa testimoniare meglio di voi
come la Libertà possa realiz-
zarsi anche nella scelta di
ubbidienza. Anna
Teniamo duro.
Nessun Messaggero romano
potrà mai farmi perdere la
fiducia in voi, la fede e la
speranza. Teniamo duro,
tutti! Un abbraccio. P
Il giornale mi fa sentire
vicino a luogo dove Padre
Monti ha posto il cuore.
Ricevo e leggo sempre con
piacere l'opuscolo da te cura-
to. Mi aiuta a sentire vicino il
luogo dove Padre Monti ha
posto il suo cuore e dove
batte il cuore di tutti i suoi
figli. P. Michele (Camerun).
Grazie
Grazie, sempre molto
puntuale nella comunica-
zione. Buon lavoro e
buon riposo.
I grilli davano allegria,
oggi inquinano la co-
municazione.
Grazie, ho ricevuto e
scaricato il bollettino.
Molto denso, devo riflet-
tere e rileggere di nuo-
vo. Stupendo l'articolo
su Padre Monti problem
solving! E poi... condivi-
do con te il sacro sdegno
per il canto dei grilli e
aggiungo che i grilli una
volta davano allegria
nelle campagne, oggi
sono specializzati nell'in-
quinamento della comu-
nicazione; non meritano
neppure si sprechino
parole…
Un prezioso mensile
Rev.do padre, grate per
l'invio di QPC di luglio,
inviamo cari saluti ricam-
biando preghiere ed e-
sprimendo vive congra-
tulazioni per questo pre-
zioso mensile Montiano.
Le Suore B. di Casa genera-
lizia
Grazie di cuore
Grazie di cuore! Sì, ricor-
diamoci nella preghiera,
perché il Signore ci guidi e
accompagni il nostro cam-
mino. Un caro saluto sr G.
La realtà dell’amore di
Dio ci tiene sempre tra le
sue mani
Che bella la foto del bam-
bino (o bambina) che indi-
ca a Bernardette l’arrivo
della Madonna nella grot-
ta. Magari, chissà, era il
suo Angelo Custode. Mi dà
tanta pace questo pensiero
e mi permette di portare
l’attenzione al nostro an-
gelo… Altrochè! non è mi-
ca una bella favola per
bambini!?, è la realtà
dell’amore di Dio che ci
tiene sempre tra le sue
mani.
Scriveteci
a
I Vostri
mess@ggi
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
quihopostoilcuore@padremonti.org
Il mio
Grazie a
Padre
Monti
Con te la mia preghiera Con te la mia preghiera, beato Luigi,
perché tu mi aiuti ad essere come te, un cristiano convinto.
A te il mio grazie per l’insegnamento che mi dai.
Grazie di tutte le volte che mi hai aiutato.
Grazie per i doni che mi hai concesso.
Grazie di stare alle mie spalle e proteggere la mia vita.
Grazie della tua intercessione:
per te il Signore mi ottenga misericordia.
Non ti chiedo onori.
Ti chiedo solo una fede profonda
ed il coraggio di professarla.
Amen
P A G I N A 1 1
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
Italiani «Generalmente sono di
piccola statura e di pelle
scura.
Molti puzzano perché
tengono lo stesso vestito
per settimane.
Si costruiscono baracche
nelle periferie.
Quando riescono ad avvi-
cinarsi al centro affittano a
caro prezzo appartamenti
fatiscenti.
Si presentano in 2 e cer-
cano una stanza con uso
cucina. Dopo pochi giorni
diventano 4, 6, 10.
Parlano lingue incom-
prensibili, forse dialetti.
Molti bambini vengono
utilizzati per chiedere l'ele-
mosina; spesso davanti alle
chiese donne e uomini an-
ziani invocano pietà, con
toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che fati-
cano a mantenere e sono
assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti
al furto e, se ostacolati, vio-
lenti.
Le nostre donne li evita-
no sia perché poco attraenti
e selvatici, sia perché è voce
diffusa di stupri consumati
quando le donne tornano
dal lavoro.
I governanti hanno aper-
to troppo gli ingressi alle
frontiere ma, soprattutto,
non hanno saputo seleziona-
re tra coloro che entrano nel
paese per lavorare e quelli
che pensano di vivere di e-
spedienti o, addirittura, di
attività criminali».
Tutti i razzisti
hanno il cervello
piccolo e la
memoria corta…
qui ho posto il cuore
È davvero
triste pensa-
re che oggi
alcuni italia-
ni, forse
troppi, si
comportano
come quegli
americani di
tanti anni fa.
Memoria
corta, co-
scienza pic-
cola e gran-
de egoismo.
(commento
di Fracesca,
Napoli)
In foto:
migranti italiani
in Alabama,
1936
Fonte: Relazione dell'I-
spettorato per l'immigra-
zione del Congresso degli
Stati Uniti sugli immi-
grati italiani, ottobre
1919.
P A G I N A 1 2
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Storie
parallele
Rubrica a cura dei
Cercatori di Dio
I DUE NGUYEN, BOAT-PEOPLE DEL VIETNAM
Monsignor Vincent
Nguyen ordina sacer-
dote fratel Anthony
Nguyen. Nato in Viet-
nam, Anthony è citta-
dino canadese, ha fat-
to il noviziato in Italia
(nella casa di Saron-
no), è missionario in
Filippine. Un bellissi-
mo esempio di
“mondialità”, Dio lo
benedica! Ecco l’eco
della loro incredibile
storia.
Negli anni Settanta-
Ottanta moltissimi
vietnamiti fuggirono
via mare dalle violen-
ze di una guerra inter-
minabile e
dall’instaurazione di
un regime comunista.
Furono chiamati boat-
people. Anche in Italia
trovarono accoglien-
za. Molti approdaro-
no, dopo le più varie
vicissitudini, in Cana-
da. Tra loro vi erano
due ragazzi, entrambi
di cognome Nguyen.
Uno, Vincent, è diven-
tato vescovo ausiliare
a Toronto e lo scorso
22 giugno ha ordinato
prete Anthony, religio-
so del Padre Monti.
La loro storia è un
racconto eroico di fe-
de e testimonianza. Il
padre di fratel An-
thony, che era sacre-
stano, fu ucciso in
chiesa. La mamma
dovette fuggire, tiran-
dosi dietro otto figli.
Arrivati in Malesia, per
essere forzatamente
accolti, resero inutiliz-
zabile l’imbarcazione
e così furono alloggia-
ti in una stalla. Poi via,
più lontano, verso il
Canada.
Fratel Anthony ora si
stabilirà a Manila, in
Filippine: da là, pur
con pochi mezzi a di-
sposizione, vuole ri-
tornare in Vietnam e
dare avvio a una co-
munità formato mon-
tiana, tra i malati e gli
orfani. Per la Congre-
gazione dei Figli
dell’Immacolata Con-
cezione si tratta di
una nuova sfida, che
tuttavia ha molte buo-
ne ragioni, perché il
Vietnam è una terra
dove il seme del Van-
gelo è cresciuto nel
martirio.
La Delegazione
dell’Asia orientale, che
oggi unisce i Fratelli
delle Filippine e della
Corea del Sud, porterà
il carisma di Luigi
Monti in un Paese che
si sta affacciando con
tenacia sullo scenario
mondiale.
Per la Chiesa cattoli-
ca l’Asia è il continen-
te del futuro: valoriz-
zare quelle comunità
cristiane - statistica-
mente di minoranza -
susciterà frutti di bene
per il nostro Occiden-
te. Questi, se non rea-
gisce con più convin-
zione, sembra desti-
nato - come dice il suo
Nome - al… Tramonto.
(Fr. Ruggero Valentini)
Riconoscere
Vocazioni
P A G I N A 1 3
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Una luce da riscoprire È urgente perciò recu-
perare il carattere di luce
proprio della fede, per-
ché quando la sua fiam-
ma si spegne anche tutte
le altre luci finiscono per
perdere il loro vigore. La
luce della fede possiede,
infatti, un carattere sin-
golare, essendo capace
di illuminare tutta
l’esistenza dell’uomo.
Perché una luce sia
così potente, non può
procedere da noi stessi,
deve venire da una fonte
più originaria, deve veni-
re, in definitiva, da Dio.
La fede nasce nell’incon-
tro con il Dio vivente, che
ci chiama e ci svela il suo
amore, un amore che ci
precede e su cui possia-
mo poggiare per essere
saldi e costruire la vita.
Trasformati da questo
amore riceviamo occhi
nuovi, sperimentiamo
che in esso c’è una gran-
de promessa di pienezza
e si apre a noi lo sguardo
del futuro.
La fede, che riceviamo
da Dio come dono so-
prannaturale, appare co-
me luce per la strada,
luce che orienta il nostro
cammino nel tempo. Da
una parte, essa procede
dal passato, è la luce di
una memoria fondante,
quella della vita di Gesù,
dove si è manifestato il
suo amore pienamente
affidabile, capace di vin-
cere la morte. Allo stesso
tempo, però, poiché Cri-
sto è risorto e ci attira
oltre la morte, la fede è
luce che viene dal futuro,
che schiude davanti a noi
orizzonti grandi, e ci por-
ta al di là del nostro "io"
isolato verso l’ampiezza
della comunione. Com-
prendiamo allora che la
fede non abita nel buio;
che essa è una luce per le
nostre tenebre. Dante,
nella Divina Commedia,
dopo aver confessato la
sua fede davanti a san
Pietro, la descrive come
una "favilla, / che si
dilata in fiamma poi
vivace / e come stella
in cielo in me scintilla".
Proprio di questa
luce della fede vorrei
parlare, perché cresca
per illuminare il presen-
te fino a diventare stel-
la che mostra gli oriz-
zonti del nostro cammi-
no, in un tempo in cui
l’uomo è particolar-
mente bisognoso di
luce.
Il Signore, prima
della sua passione, as-
sicurava a Pietro: “Ho
pregato per te, perché
la tua fede non venga
meno” (Lc 22,32). Poi
gli ha chiesto di
"confermare i fratelli" in
quella stessa fede. Con-
sapevole del compito
affidato al Successore
di Pietro, Benedetto XVI
ha voluto indire
quest’Anno della fede,
un tempo di grazia che
ci sta aiutando a senti-
re la grande gioia di
credere, a ravvivare la
percezione
dell’ampiezza di orizzonti
che la fede dischiude, per
confessarla nella sua unità
e integrità, fedeli alla me-
moria del Signore, soste-
nuti dalla sua presenza e
dall’azione dello Spirito
Santo.
La convinzione di una
fede che fa grande e piena
la vita, centrata su Cristo e
sulla forza della sua gra-
zia, animava la missione
dei primi cristiani.
Negli Atti dei martiri
leggiamo questo dialogo
tra il prefetto romano Ru-
stico e il cristiano Gerace:
“Dove sono i tuoi genito-
ri?”, chiedeva il giudice al
martire, e questi rispose:
“Nostro vero padre è Cri-
sto, e nostra madre la fede
in Lui”. Per quei cristiani la
fede, in quanto incontro
con il Dio vivente manife-
stato in Cristo, era una
"madre", perché li faceva
venire alla luce, generava
in essi la vita divina, una
nuova esperienza, una vi-
sione luminosa
dell’esistenza per cui si era
pronti a dare testimonian-
za pubblica fino alla fine.
(LF, 4-5)
Nelle mani
di un
Amore più
grande
LETTERA
ENCICLICA
LUMEN FIDEI
DEL SOMMO
PONTEFICE
FRANCESCO
AI VESCOVI
AI PRESBITERI E
AI DIACONI
ALLE PERSONE
CONSACRATE
E A TUTTI I
FEDELI LAICI
SULLA FEDE
ANNO DELLA FEDE
(11 ottobre 2012 – 24
novembre 2013)
P A G I N A 1 4
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Quello che
Egli vi dirà
fatelo
Roma luglio
2013
Lourdes luglio
2014
Vergine Madre, figlia del Tuo Figlio
Mi piace la proposta di un
ANNO MARIANO.
Mi piace per i Figli
dell’Immacolata Concezio-
ne, perché a Lei sono stati
affidati dal Fondatore.
Serve a me, qui dove ho
scelto di stare, dove la si
prega col fervore dei sem-
plici o con rosari proposti
per interrompere pomerig-
gi troppo lunghi, specie a
chi è costretto a trascorrerli
fissato a una carrozzella
per non correre il rischio di
cadere. Tutti, però, nei mo-
menti difficili, invocano la
Mamma: non si sa bene se
inconsciamente pensano che è vicino il
momento di raggiungere la propria o se,
invece, chiamano proprio Lei, fedele Pre-
senza, attiva dalla nascita fino ai piedi di
una Croce, di qualsiasi croce.
Confesso che, a volte il rosario è per
me troppo lungo e preferisco sostituirlo
con due invocazioni apprese ad un Foyer
de Charitè: “beata sei tu, Maria, che hai
creduto” - “Madre di tutte le genti, inse-
gnami a dire con te: amen”.
La prima mi fa riflettere sul Mistero
dell’Incarnazione: penso alla sua doman-
da matura posta all’Angelo, prima di ri-
spondere con un consapevole Fiat! E la
vedo correre, quasi a cercare una confer-
ma tangibile, per raggiungere la cugina
Elisabetta, la
“già sterile”,
ora incinta.
Non va da sua
madre, forse
per non tur-
barla. Lascia
all’Angelo il
compito di
persuadere il
suo futuro
Sposo che ciò
che avviene in
Lei è opera
dello Spirito.
Non teme il
disagio del
viaggio nel
suo stato, ma
sente l’urgenza di essere utile alla vec-
chia parente nel momen-
to delicato di un parto
tardivo.
Non so se, veramente,
giunta alla meta, abbia
subito cantato il Magnifi-
cat, anche se questo,
come preghiera a due
voci, mi piace particolar-
mente: preferisco, però,
pensare all’abbraccio tra
le due Donne, forse si-
lenzioso, ma denso di
indicibili emozioni…
La rivedo, poi, alle nozze
di Cana: invitata ad una
festa, seduta a giusta
distanza dal Figlio, at-
tenta alle necessità degli sposi. Lei, la
Donna del Silenzio, è consapevole che
può ordinare ai servi di pretendere da
suo Figlio il primo miracolo. Non ha dub-
bi di essere esaudita, lo mette alla prova
con un’autorevolezza che ci assicura sul
suo potere, quando si rende conto che
può sollecitarlo ad intervenire nella no-
stra vita, quando senza il vino della gioia
siamo infelici astemi, incapaci perfino
d’apprezzare l’acqua!
La ritrovo ancora sulla Via della Croce,
sempre a debita distanza dalla Vittima
senza colpa che si avvia al Calvario. Non
la offende la risposta del Figlio: “chi è
mia Madre?”. Sa perché Gesù deve pro-
nunciare quelle parole e saprà superare il
dolore della crocefissione, perché com-
pensata, ancora prima della Resurrezio-
ne, della grande tenerezza con la quale
Egli l’affida al discepolo prediletto!
“Madre di tutte le genti, insegnaci a
dire con te: amen”. Questa densa invoca-
zione ci accompagni lungo tutto l’anno:
in ginocchio se ancora sappiamo o pos-
siamo farlo fisicamente; con le lacrime
agli occhi se necessario; pronti a perdo-
nare in anticipo chi non ci vuole bene;
disposti ad amare chi tenta di farci del
male. Forti di una tenace certezza: solo
Lei sa dire al momento: “fate quello che
Egli vi dirà”.
E il nostro Amen sarà esaudito: in mo-
do impensato, come risposta nuova per
ogni nostra attesa!
SIL
Anno
Mariano
2013-2014
P A G I N A 1 5
A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Cantico di un anziano Benedetti quelli che mi guardano con simpatia.
Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare
certi miei discorsi tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che sanno capire e perdonare
le mie attuali e lontane amnesie.
Benedetti quelli che mi donano un po’ del loro tempo
e che mi chiedono parte del mio.
Benedetti quelli che sanno avvalersi
di ciò che è ancora valido della mia esperienza.
Benedetti quelli che intuiscono il mio bisogno di amicizia e di affetto.
Benedetti quelli che mi aiutano a sopportare
il dolore fisico e la sofferenza psichica.
Benedetti quelli che parteciperanno in spiritu et veritate
al mio passaggio definitivo.
Quando, come spero, entrerò nella beatitudine della vita senza fine,
mi ricorderò di loro presso l’unico Padre misericordioso,
creatore del mondo e della vita umana.
(c. b.)
La
Giovinezza
dei vecchi
Un po’ d’attenzione
ai più anziani
La Saggezza
degli anziani
e la Forza
dei giovani
nel Cuore della Carità Montiana
QUI HO POSTO IL CUORE
Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione
Hanno collaborato per questo numero:
Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, I cercatori di Dio,
Mariano Passerini, Frei Joachim Gioas, Benny Mekkatt, c.b., Sil, Ruggero Valentini,
www.padremonti.org, Raffaele Mugione
Direzione: Via San Giacomo, 5
21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:
quihopostoilcuore@padremonti.org
sito web: www.padremonti.org
(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è
realizzato da volontari)
Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno
Orario delle Celebrazioni del Santuario
GIORNI FERIALI
6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)
7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)
9.00 Santa Messa
18.50 Rosario e Vespro
TUTTI I GIOVEDI’
18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni
DOMENICA E FESTIVI
8.30 Lodi del Mattino
9.00 Santa Messa
19.00 Santa Messa
SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO
P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio
P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong
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