portfolio di laurea
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Istituto Universitariodi Architettura
di Venezia
Facoltà di Architettura
Portfolio di Laurea in Scienze dell’Architettura
Alvise Frasson263587
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Giorgio Ricchelli Architettura degli Internila farfalla suona la coccinella danza
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Antonio Musacchio Progettazione di Sistemi Costruttiviuna finestra in tasca
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Fabrizio Gay Rilievo dell’Architetturapalazzina di Cappai Mainardis
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Gabriella Liva Disegno dell’Architettura4x4 house di Tadao AndoEsherick house di Louis Kahn
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Enrico Fontanari Progettazione Urbanisticacamminando i vuoti urbani
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Renato Rizzi Teorie e Tecniche della Progettazione Architettonicaestetico etico logico
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Francesco Venezia Progettazione Architettonica 1una collina una casa un albero
Valerio Paolo Mosco Progettazione Architettonica 2giocare in un asilo
Vittorio Spigai Progettazione Architettonica e Urbanacamminando la forma
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Teoria e Tecnica della Progettazione Architettonica
Renato Rizzi
L’Architettura, come tutte le altre disci-pline estetiche, pone da sempre un pro-blema originario: il senso della forma. Un binomio epistemico in connessione con un’altra coppia di termini altrettanto fondamentale: sapere e opera. Da qui l’equazione: il senso sta alla forma come il sapere sta all’opera. L’opera è la cosa data nell’insieme della sua realtà compiu-ta ed effettuale. Il sapere è l’ampiezza o la latitudine della nostra conoscenza nei confronti dell’opera. La forma è la mol-teplicità espressiva del linguaggio che da quel sapere deriva. Il senso è l’unità metafisico-theologica, la massima densi-tà estetica, la potenza plastico-generativa del sapere. In sintesi: l’opera è realizza-zione; il sapere, conoscenza; la forma, rappresentazione; il senso, essenza. L’in-sieme del tutto: Architettura.
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Il TaNaKh, il testo originario delle Sacre Scritture ebraiche, conserva una tale densità semantico theologica da destare ancora oggi profondo stupore nonostante la sua ricchezza si sia dissolta nelle nu-merose e successive traduzioni. In parti-colare, i primi quattro capitoli di Genesi (BeRe’ShiT) contengono l’intero progetto degli Elohim mesopotamici e dell’Elohim Yahvè per la creazione del nuovo mondo di Israele. Il fulcro della questione theo-logica, per noi importante, ruota attorno al versetto 1, 26. Riguarda la relazione tra immagine e somiglianza. Nella Bibbia concordata si legge: - E Dio disse: Faccia-mo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza -. Nel TaNaKh diversa-mente è scritto: - E dice l’Elohim: Faremo un ‘aDaM in immagine nostra, quando somiglianza nostra -. L’avverbio di tempo introdice una differenza formale, sostan-ziale, radicale. Non essendo un’ endiade non c’è neppure sincronia tra immagine e somiglianza. Né alcuno automatismo lega e unisce i due concetti. Piuttosto sono di-stanziati da una profonda diacronia. Diva-ricati da un cuneo temporale saldamente incastrato nelle parole e nel significato. Per essere immagine prima bisogna co-noscere e fare attraverso il vincolo di so-miglianza. Se non si elabora il proncipio di somiglianza non si diventa immagine. Nel TaNaKh il fine di Adamo e il senso della creazione dipendeno da questo quando. Adamo è l’uomo che Elohim Yahvè for-ma per elaborare e realizzare il progetto di creazione per il nuovo mondo, una moda-lità nuova di esistenza rispetto alle molte altre già presenti. Per questo Adamo rice-ve tre doni da Yahvè: l’anelito vivente, il giardino di Eden, e l’iShaH. Qeusto ultimo temine ebraico possiede un significato del tutto particolare, lontanissimo dalla
tradizione acquisita. Non traduce donna, Eva la compagna di Adamo. La parola contiene una visione straordinaria, stupe-facente. Yahvè preleva da ciascun Ada-mo, dai molti Adamo, dunque non da uno solo, un frammento d’osso per edificare l’iShaH: la comunità di Israele, la sposa di Yahvè Elohim, il tempio. La comunità-sposa-tempio è una forza che trascina, che sta davanti agli Adamo, una guida, un desiderio innato per unificare nella co-munità la solitudine e la debolezza nella quale Adamo si trova. Il senso dell’ iShaH assume un’importanza etico-theologica: edificare la comunità e l’integrità perduta dagli Adamo, indebiliti per la sottrazione di una loro parte. Dunque due principi indistinguibili. L’Adamo per diventare anima vivente deve quindi impregnarsi e coltivare la terra fertile (eReTs) e la so-stanza (aDaMah) dell’anima per produrre quelle opere da edificare con l’aiuto della comunità-sposa-tempio. Solo in questo modo Adamo potrà recuperare la propria originaria integrità elaborando per la co-munità delle opere adatte alla costruzione del nuovo giardino (GaN) di Eden. Sono dunque le operre di Adamo a condurlo verso la somiglianza con l’immagine di Yahvè Elohim. Solo allora, dopo un seve-ro lavoro, Adamo potrà finalmente diven-tare immadine divina come prescritto in Genesi 1, 26, tramite le opere fatte e re-alizzate secondo il progetto di creazione. Altrimenti l’uomo non diverrà Adamo, ma rimarrà polvere, pulviscolo inerte disper-so nel vento. Le opere di Adamo sono quindi il compendio etico della sua fatica, avendo l’estetico come unico mezzo at-traverso il quale realizza il vincolo di somi-glianza tra l’anima vivente e l’immagine del progetto di Yahvè Elohim. Immagini da ricreare, non da imitare.
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progetto
creare
fare
opera
edificare
comunità
somiglianza
immagine
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TaNaKh
BeRe’ShiT
Elohim
‘aDaM
iShaH
eReTs
aDaMah
GaN
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A fianco:Plastici della sezione verticale.
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A fianco:Plastici della sezione verticale.
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A pagina seguente:Plastico della sezione orizzontale.
L’unità dell’opera è
L’unità dell’opera è
Il theologico è
Il fenomenico è
L’estetico è
Il simbolo è
Il simbolo è
Il simbolo è
l’oggetto della domanda iniziale sul senso della forma
la relazione sovrana con il molteplice fenomenico
l’ambito estetico dell’unità
l’ambito estetico del molteplice
il piano indissolubile tra il theologico e il fenomenico
il medio figurativo tra il theologico e il fenomenico
il completamente estetico del concetto logico
emanazione del theologico
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Rilievo dell’Architettura Fabrizio Gay
Il corso si prefigge di trasmettere allo studente la capacità critica di saper leg-gere larchitettura attraverso una com-plessa e dettagliata operazione di rile-vamento, intesa come unindagine sulla realtà più profonda dellorganismo archi-tettonico mirata a coglierne tutti i valori, da quelli formali a quelli dimensionali, da quelli percettivi a quelli storico-co-struttivi. Verranno forniti allo studente gli strumenti tecnici per progettare un rilievo in tutte le sue fasi operative for-nendo competenze specifiche afferenti a diversi ambiti di indagine.
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Disegno dell’Architettura Gabriella Liva
Il corso ha l’obiettivo di fornire allo stu-dente la comprensione dei principi pro-iettivi della rappresentazione attraverso la loro concreta applicazione al disegno di architettura. La perfetta applicazio-ne delle proiezioni ortogonali, delle assonometrie e della prospettiva sarà propedeutica alla comprensione dei principi compositivi sottesi dal progetto architettonico. Obiettivo preliminare è quello di forni-re all’allievo la capacità di prefigurare l’idea architettonica attraverso l’uso del disegno a mano libera. In seguito do-vrà produrre delle piante quotate, con i relativi prospetti e sezioni, adeguati alla normativa moderna del disegno tecni-co. Saprà rappresentare assonometrie e spaccati assonometrici coerenti con il progetto architettonico di studio ap-plicando anche la teoria delle ombre. Ulteriore obiettivo è quello di fornire una adeguata conoscenza della storia della prospettiva, dalla sua codificazio-ne rinascimentale fino alle definizioni moderne della geometria proiettiva. In seguito applicherà tali conoscenze in un esercizio di restituzione prospettica. Saprà infine redigere una rappresen-tazione prospettica utilizzando metodi diversi e provvedrà ad inserire il model-lo prospettico eseguito in un contesto naturale.
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Esherick house, Louis Kahnesploso assonometricoscala 1:200
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Esherick house, Louis Kahnassonometria
scala 1:200
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A A’
B
B’
A A’
B
B’
Esherick house, Louis Kahnpiantescala 1:200
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Esherick house, Louis Kahnprospetti
scala 1:200
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Esherick house, Louis Kahnsezioniscala 1:200
1 sezione A-A’
2 sezione B-B’
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Esherick house, Louis Kahnpianta con lotto
scala 1:500
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Esherick house, Louis Kahnfoto
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Esherick house, Louis Kahnfoto
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4x4 house, Tadao Andopiantescala 1:100
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4x4 house, Tadao Andosezione
scala 1:100
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4x4 house, Tadao Andoprospettiscala 1:200
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Architettura degli Interni Giorgio Ricchelli
Il progetto affronta la complessità nelle sue relazioni fra patrimonio esistente e inserimento originale risolvendo le necessità funzionali con le aspirazioni compositive e progettuali della nuova destinazione duso.
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Preesistenze
Spazialmente l’edificio è diviso in tre navate scandite da una maglia regolare di pilastri in mattoni. La copertura, a due falde, è in legno, costituita da un sistema di capriate per ogni navata. L’accesso all’edificio è consentito da due ingressi posti sul lato ovest e uno all’estremità del lato sud.Progetto. All’interno si è scelto di progettare due teatri uti-lizzando un modulo dettatoci dalla maglia dei pilastri pree-sistenti (6 x 4,5 m). Concettualmente si è partiti dall’idea di una scatola che seguisse questo modulo, dove la base avrebbe costituito il palco mentre le facce laterali aperte le platee, permettendoci così di mantenere il forte segno dei pilastri che caratterizzano la ritmicità dell’edificio.
I teatri
Il primo, rialzato da terra, è costituito da un palco centrale e due platee che si sviluppano nella navata centrale. L’idea di progetto era quella di ottenere una struttura che sembras-se sospesa da terra e che mettesse in evidenza la longitu-dinalità dell’edificio. Per ottenere l’effetto desiderato si è pensato ad un sistema costruttivo di travi in legno lamellare ancorate ai pilastri permettendoci così di avere un ambien-te strutturalmente indipendente da tutto il resto. Tutta la struttura è pensata in legno, differenziandosi per materiale dal resto. Gli spazi di servizio sono posti nella navata mi-nore e si sviluppano su due livelli, il secondo connesso con il palco.Il secondo teatro, diviso dal primo per mezzo di una parete che è per i primi tre metri di muratura in laterizio e per il resto dell’altezza in vetro, è costituito da un palco rialzato un metro da terra e da tre platee, una si sviluppa nella nava-ta centrale mentre le altre sulle due navate laterali. Alzato da terra, per mantenere una propria indipendenza dal pre-esistente, ha una struttura di ancoraggio ai pilastri uguale a quella dell’altro teatro. Anche qui tutta la struttura è in legno. Sul fondo del palco si trova una parete attrezzata per il materiale di scena e utilizzabile dagli attori o eventuali musicisti. Dietro al teatro, diviso da due pareti nelle navate laterali, si trova uno spazio di servizio costituito da camerini, bagni e magazzino.
Passaggi
I due teatri sono collegati tra loro per mezzo di una piastra con struttura in acciaio posta all’altezza del palco del primo teatro e che permette l’accesso anche al secondo con un ingresso sulla platea della navata centrale. La piastra è an-corata ai pilastri e sostenuta da pilotis ed è collegata con il piano terra tramite una rampa, quest’ultima permette l’ac-cessibilità al primo teatro. Biglietteria e servizi sono posti al piano terra nella navata laterale posta a nord.
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0 10 25 50
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0 10 25 50
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Progettazione di Sistemi Costruttivi Antonio Musacchio
L’uso dei materiali, sia appartenenti alla tradizione costruttiva che composti in innovativi quanto complessi sistemi co-struttivi, richiede conoscenze che atten-gono alle relazioni tra forma e funzione quanto alle esigenze di comfort, fruibi-lità, sicurezza, sostenibilità ambientale, nonché con le logiche imposte dalla produzione e dal mercato dell’industria delle costruzioni, e determina di volta in volta le precisazioni necessarie al progetto nel percorso che muove dalla concezione alla realizzazione di un edi-ficio, offrendo soluzioni costruttive alle intenzioni compositive.
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La villa è circondata da edifici in stile liberty tipi-co dell’epoca e l’edificio appare completamente in contrasto con questi. Dalla via dove si trova la villa il prospetto è modesto, mentre dal giardino dimostra l’unicità e il funzionalismo della villa. Le peculiari ca-ratteristiche della villa la resero molto costosa; solo una famiglia molto ricca poteva permettersi la spesa. Venne realizzata da mano d’opera morava anche se inizialmente l’architetto non mostrava molta fiducia nella capacità degli operai locali. L’edificio è distribu-ito su tre piani, con la vista sul centro storico della città. È sostenuto da una struttura metallica costituita da pilastri d’acciaio a “croce” ottenuti saldando insie-me due profili angolari rivestiti poi in acciaio inossida-bile; i pilastri, oltre a sostenere la struttura hanno un notevole effetto estetico. La più interessante e più conosciuta parte di questo gioiello architettonico è
senza dubbio la parte abitabile del primo piano sotto-strada. Tutto il piano è sviluppato in un unico volume il quale è magistralmente diviso in alcuni spazi legati l’uno all’altro senza soluzione di continuità. Di rilievo sono le pareti di onice e di ebano. Un effetto partico-larmente affascinante si ottiene al tramonto, quando il sole discende verso il giardino e la luce, penetrando dalle ampie finestre, colpisce la preziosissima parete color rosa semitrasparente in onice, lunga quasi quat-tro metri, diffondendosi in tutto l’ambiente del sog-giorno. L’ambiente è semplice e ricerca la massima luminosità e trasparenza. Il prospetto sud è costitui-to, essenzialmente, da enormi finestre che rientrando nel pavimento, con un ingegnoso sistema automati-co, possono aprire completamente tutta la parete del soggiorno verso il giardino. Singolare è pure il piccolo giardino d’inverno situato sul lato sud del soggiorno.
Villa Tugendhatdi
Ludwig Mies Van Der Rohe
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Sopra:Piana del primo e secondo piano
disegnate da Mies Van Der Rohe.
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Di seguito: Il ridisegno delle piante.
A pagina seguente:Esploso assonometrico
della villa.
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L’interno di questo ambiente è arredato da oggetti singolari progettati e collocati nel luogo dallo stesso architetto, il quale ha curato moltissimo i dettagli, in partico-lare le famose poltrone del soggiorno. Le porte non hanno architravatura, l’infisso giunge al soffitto con un sopraluce che aumenta la sensazione di continuità de-gli ambienti. In una parete del soggiorno c’è una piccola finestra chiusa da un ve-tro verso un retrostante ripostiglio. Appa-rentemente poco significativa, in realtà la piccola finestra serviva per la proiezione di film. Nella stanza, adiacente alla scala, c’era un proiettore e in quella piccola fine-stra si poteva proiettare dal dietro in una specie di “schermo televisivo”. La televi-sione infatti non esisteva ancora: venne inventata in USA nel dopoguerra e giunse in Europa solo negli anni cinquanta. Fa parte dell’arredamento anche il moderno impianto di riscaldamento o climatizzazio-ne. Le enormi superfici vetrate avrebbero creato, con il clima invernale molto fred-do, grossi problemi di condensa. L’archi-tetto fece porre in opera radiatori alti po-chi centimetri su tutta l’estensione delle finestre, come un battiscopa o fermapie-de. In tal modo il riscaldamento e la lama di aria conseguente sulla finestra, evitava l’appannamento dovuto alla condensa.
Di seguito: Sezione della villa.A pagina segente:
Spaccato assonometrico del primo piano.
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A pagina seguente: Spaccato assonometrico dei nodi strutturali. Il Parapet-to di mattoni intonacati. La costruzione della copertura è in tegole forate di laterizio coperte con massetto di calcestruzzo supportate da travi di acciaio; la pavimen-tazione esterna è di asfalto rivestito di lastre in traverti-no. L’infisso verticale scorrevole: controtelaio di acciaio, telaio di bronzo, l’infisso scompare dentro il muro gra-zie a una fondazione con tasca cortuita appositamente per ricevere la finestra scorrevole. La costruzione del pavimento èsimile a quella del solaio, con finiture di li-noleum. La costruzione della parete: muro in mattoni di laterizio con intoaco cementizio all’esterno, isolamento in torfoleum intonacato all’interno.
Piante e assonometria della colonna di acciaio: quattro angolari di acciaio ad L avvitati assieme, rivestiti di una copertura di pannello di bronzo cromato.
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Progettazione Urbanistica Enrico Fontanari
Il corso si propone di affrontare i temi dell’analisi e progettazione della città e del territorio urbanizzato, approfon-dendo in particolare i rapporti tra lettura del contesto territoriale in cui si colloca la città e dei caratteri socio-economici prevalenti nell’area , da una parte, e scelte di carattere formale e funziona-le che definiscono le proposte di pro-gettazione urbana dall’altra. Particolare attenzione viene data alla relazione con i temi dell’accessibilità e della mobilità in generale, studiando con maggior pro-fondità le possibilità di integrazione tra sistema dei trasporti collettivi, mobilità ciclo-pedonale e gerarchia degli spazi aperti urbani. Si tratta di un tema progettuale com-plesso, che presuppone un lavoro mol-to articolato di analisi, a diverse scale territoriali e urbane, finalizzato alla ela-borazione di proposte progettuali che riescano a rispondere a specifiche esi-genze funzionali (ad es. la residenza, la mobilità, i servizi interurbani, la qualità sdegli spazi aperti, ecc.), garantendo contemporaneamente il rispetto dei ca-ratteri fisici e naturali dei siti in cui si interviene e le relazioni con il paesaggio periurbano.
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COMB
MOTICHIARIMANERBIO
BSMI
MILC
SO
VA
PVLOCR
MN
EDOLO
DARFOBOARIOTERME
ISEO
ROVATO
ORZICHIARI
BRESCIALUMEZZANE
SALO’
DESENZANO DEL GARDA
MOMPIANO7.707
VILLAGGIO PREALPINO4.254
BORGO TRENTO7.091
SAN ROCCHINO6.110
SAN BARTOLOMEO5.127
CASAZZA2.967
SANT’ EUSTACCHIO8.517
EST28.070
NORD41.772OVEST
37.337
SUD44.281
CENTRO41.856
66
50 km
100 km
150 km
200 km
250 km
GE
TO
MIVACO
BG
SO
BS
CRLO
PVVR PD
VI TVVE
TNBZCH
A
SLO
PRMO
CR
BO RV
FI
MN
VB
BINO
VC
CU
FPI
20 km
40 km
60 km
80 km
BG
MI BS
VR
CR
PC
MN
BOVEZZOGUZZAGO
CAS TEGNATO
RONCADELLE
CASTEL MELLA
DESENZANO DEL GARDA
SALO’
BRESCIA
SAN ZENO NAVIGLIO
CASTELENEDOLO
2 km
4 km
6km
8km
10km
12km
COLLEBEATO
BOTTICINO
REZZATO
STRADE & AUTOSTRADE
FERROVIA
CORSI D’ ACQUA & LAGHI
STRADE & AUTOSTRADE
CORSI D’ ACQUA & LAGHI
MONTAGNE
STRADE & AUTOSTRADE
FERROVIA
CORSI D’ ACQUA & LAGHI
MONTAGNE
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COLLEGAMENTI
SERVIZI
RESIDENZALE
INDUSTRIALE
METROPOLITANA
VIA TRIUMPLINA
STRADE & AUTOSTRADE
FERROVIA
CORSI D’ ACQUA
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TERRENO AGRICOLO
CENTRI STORICI
TERRENO E MONTAGNE
N
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N
COMMERCIALE2%
INDUSTRIALE20%
SERVIZI3%
CENTRO STORICO10%
VERDE30%
RESIDENZIALE35%
MONTAGNE
VIA TRIUMPLINA
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PERCORSI CICLABILI
PERCORSI PEDONALI
STANZE URBANE
MOVIMENTO DELL’EDIFICATO
MOVIMENTO DEI PERCORSI CICLABILI
MOVIMENTO DEI PERCORSI PEDONALI
MOVIMENTI DEL MASTERPLAN
VERTICALE
ORIZZONTALE
ORIZZONTALE
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COMMERCIALE
INDUSTRIALE
SERVIZI
CENTRO STORICO
VERDE
RESIDENZIALE
MONTAGNE
VIA TRIUMPLINA
FERROVIA
PISTA CICLABILE
MASTERPLAN
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N
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Immagine planivolumetrica
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PLANIMETRIA 1/1000
LEGENDA ACCESSI
ALBERI
VERDE
PRE_ESISTENTE
COSTRUITO
Attacchi a terra del progetto scala 1:25.000
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Immagine planivolumetrica
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Particolare attacchi a terra del progetto scala 1:10.000
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Progettazione Architettonica 1 Francesco Venezia
Il tema proposto è il progetto di una piccola abitazione per i fine settima-na, un rifugio, realizzato attraverso la combinazione di sette cubi, aventi 2,26 metri di lato, la misura di massimo in-gombro del corpo umano, definita dal modulor di Le Corbusier. Ai sette cubi, riparo per il corpo in una condizione di natura, si aggiunge un ottavo elemento architettonico semplice, fattore di me-diazione fra l’ astrazione dei cubi e la naturalità del sito. Esso potrà di volta in volta assumere un ruolo di transizione con il suolo – piattaforma, sostruzione – o di delimitazione rispetto al paesag-gio – muro, recinto -, oppure diventare elemento aereo – portico, copertura – o dispositivo di collegamento – scala, rampa -. L’ esercizio intende ribadire, pur nella limitatezza di dimensioni e di programma, che scopo dell’ architettu-ra è quello di contenere uomini, verità elementare ma sovente dimenticata.
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Nel settembre del 1949 viene dato alle stampe il Mo-dulor, “saggio su una misura armonica a scala umana universalmente applicabile all’ architettura e alla mec-canica”. Esso rappresenta il tentativo –o per meglio dire il “sogno”- di Le Corbusier di riportare prepo-tentemente in corpo dell’ uomo al centro del mon-do della costruzione, corpo dell’ uomo inteso come generatore di misura. Il Modulor fornisce le misure dei punti decisivi d’ ingombro nello spazio di un uomo alto sei piedi ed è costruito a partire dall’ altezza del plesso solare -113 cm-, dalla sua sezione aurea -183 cm, la sommità del capo- e dal suo doppio – 226 cm, l’ estremità delle dita essendo il braccio alzato -. Il quadrato di 226 cm è quello che circoscrive la figura umana nella posizione di massima occupazione dello spazio. La sua estensione alle tre dimensioni porta alla definizione di un volume di ingombro umano: il cubo di 226 cm di lato. Questa unità volumetrica rac-chiude uno spazio abitabile, contenitore dell’ uomo e dei suoi prolungamenti (outils) e di tutte le sue mi-sure.
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7 cubi
7 cubi + 1 elemento(muro)
7 cubi + 1 elemento + localizzazione(muro) (piatto)
pensare
mangiare
dormire
necessità
Fasi compositive
Schema distributivo
80
Sopra:Prospetti del progetto.
226 cm
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Di seguito:Pianta del progetto.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per pocoil cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quelloinfinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questaimmensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
l’infinito, Giacomo Leopardi
226 cm
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Sopra:Viste del progetto.
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Di seguito:Assonometrie del progetto.
84
Di seguito:Fotopiano del sito di progetto.
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Di seguito:Foto del sito di progetto.
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A pagina seguente:Particolare in foto del sito di progetto.
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Progettazione Architettonica 2 Valerio Paolo Mosco
Il tema proposto è sviluppare una scuo-la materna in località Ponzano, in pro-vincia di Prato.La capacità compositiva ed espressiva del progetto è stata raggiunta addizio-nando le funzioni delle singole parti di-stributive che compongono la scuola: questa consente di partire da un modu-lo base (quello dell’unità didattica ) e da questo tessere un progetto che modula gli spazi gradualmente in ragione delle singole funzioni. Così a partire dalla cel-lula base è possibile modulare gli spazi da quelli più strettamente privati, per passare a quelli comuni per poi arrivare a quelli pubblici.
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aule
aule + ingresso
aule + ingresso + mensa
aule + ingresso + mensa + bagni
Fasi compositive
spazio ricreativo
bagni
ingresso
mensa
aule
concept distributivo
92
concept distributivo
lotto
progetto
93
percorsi possibili
sovratetto
0
30 m
94
0
5 m
95
96
0
40 m
97
A pagina seguente:viste prospettiche interne
98
99
Sezione A-A’
0
1 m
100
Sezione B-B’
0
1 m
101
1
234
5
6
1
2345
6
7
7
8
8
9
9
10
10
1
234
5
6
1 Vetrocamera - 3,1 cm
2 Calcestruzzo
3 Fermavetro in acciaio - 3,5/5 cm
4 Staffa in acciaio - 1 cm
5 Vite in acciaio - 0,9/4,5 cm
6 Intonaco per interni - 1,5 cm
1 Vetrocamera - 3,1 cm
2 Telaio infisso verticale - 10,2 cm
3 Staffa in acciaio - 2 cm
4 Controtelaio in acciaio - 4 cm
5 Setto in calcestruzzo armato - 22 cm
6 Tondino in acciaio - 1,5 cm
7 Isolante termico - 3 cm
8 Barriera al vapore - 1 cm
9 Vite in acciaio - 0,9/4,5 cm
10 Intonaco per interni - 1,5 cm
1 Vetrocamera - 3,1 cm
2 Telaio infisso verticale - 10,2 cm
3 Staffa in acciaio - 2 cm
4 Controtelaio in acciaio - 4 cm
5 Setto in calcestruzzo armato - 22 cm
6 Tondino in acciaio - 1,5 cm
7 Barriera al vapore - 1 cm
8 Isolante termico - 3 cm
9 Intonaco per interni - 1,5 cm
10 Copri piana in legno - 4 cm
Particolari, scala 1:10
102
1
2
6354
1
2
3
4
5
1
2
345
6
1 Vetrocamera - 3,1 cm
2 Staffa in acciaio - 1 cm
3 Fermavetro in acciaio - 3,5/5 cm
4 Vite in acciaio - 0,9/4,5 cm
5 Calcestruzzo
6 Intonaco per interni - 1,5 cm
1 Calcestruzzo
2 Intonaco per interni - 1,5 cm
3 Staffa in acciaio - 1 cm
4 Coprifilo in legno
5 Pannelli scorrevoli in legno - 4,5 cm
1 Pannelli scorrevoli in legno - 4,5 cm
2 Parqet in legno - 150/30/2 cm
3 Barriera al vapore - 1 cm
4 Massetto con rete metallica elettrosaldata - 4 cm
5 Isolante termico - 3 cm
6 Calcestruzzo armato - 28 cm
Particolari, scala 1:10
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Progettazione Architettonica e Urbana Vittorio Spigai
Il Corso e le relative esercitazioni fan-no riferimento a una teoria semiotica della interpretazione e della progetta-zione che si rivolge, oltre che all’archi-tettura, anche alle altre arti plastiche e visive (in particolare pittura, scultura, grafica, fotografia). All’interno di tale teoria generale, l’architettura è intesa come competenza artistica e tecnica che produce progetti rispondenti alle funzionalità assegnate e ai requisiti di costruibilità, confort, durabilità e costo. I progetti sono anche portatori di istan-ze culturali e poetiche e pertanto costi-tuiscono messaggi, che, essendo rivolti ad un luogo e ai suoi utenti, sono obbli-gatoriamente legati ad un determinato contesto socio-culturale.
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Analisi dell’opera
Di fronte alla frequente ricorrenza del termine “polifonia” negli scritti e nei titoli delle opere di Klee non è il caso di cercarne un corrispettivo stilistico preciso nell’ambito della musica, ma conviene accettare l’interpretazione, offerta da Klee stesso, di polifonia come simultaneità, e di scoprirne le valenze all’inter-no del suo percorso teorico e artistico. Il tempo costituisce la condizione dell’essere della musica; la pittura invece assorbe il tempo nel proprio fare, superandone lo scorrere lineare attra-verso la contemporaneità di più punti di vista e l’immediatezza percettiva che caratterizza la sua fruizione. Un’immagine può rendere percepibile il divenire temporale, che può essere in-vece semplicemente vissuto - ma non afferrato - nell’ascolto di un brano musicale. La musica riesce in parte a sfuggire a questa condizione di inafferrabilità mediante la polifonia che, introducendo una strutturazione verticale, apre uno spazio in cui è possibile il darsi contemporaneo di più temi autonomi. Rovesciando le posizioni più diffuse nell’avanguardia, che ve-devano nell’essenza della musica la massima condizione di astrattezza cui ogni arte doveva aspirare, Klee considera la po-lifonia pittorica superiore a quella musicale, in quanto la pittura è in grado di assorbire e rendere con più efficacia la natura del movimento, senza soccombere alla fuggevolezza percettiva dell’elemento tempo. E’ nei Diari che troviamo l’espressione più estesa ed esplicita del concetto kleeiano di polifonia pittori-ca: «Il semplice movimento ci sembra banale. L’elemento tem-po va eliminato. Ieri e oggi come contemporaneità. La polifonia nella musica può sfuggire in parte a questa esigenza. Se nella musica l’elemento tempo potesse venir superato da un movi-mento a ritroso, penetrante nella coscienza, sarebbe possibile una seconda fioritura. La pittura polifonica supera la musica, in quanto qui il tempo è qualcosa di più che spazio... Il concetto della contemporaneità vi si manifesta più intensamente. Per rendere evidente il movimento a ritroso che concepisco nella musica, richiamo l’attenzione sull’immagine riflessa nei vetri di una vettura tramviaria in corsa». La pittura dunque non rende semplicemente spazio il tempo, immobilizzandolo, ma sintetiz-za nel movimento della “figurazione” (Gestaltung) la dialettica tra i due termini: non rappresenta il movimento, ma lo presen-ta, dal primo punto in cui si origina la crescita dell’immagine, fino alla sua, temporanea, interruzione in una forma.
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[...] risuonando più voci contemporaneamen-te si crea una dimensione di profondità; l’idea musi-cale non viene espressa da una sola voce, e questa è la forma di esposizione polifonica di un’idea musicale.
Anton Webern, Il cammino verso una nuova musica
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movimenti della scultura
pianta prospetto
composizione prospetti
composizione scultura
Scultura
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Foto del Metaprogetto: il vuoto e le ombre
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Foto del Metaprogetto: il volume
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Ricostruzione della Città
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Fotopiano della Città
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Prospetti
est
nord
ovest
sud
0
25 m
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Schizzo assonometrico
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Vista secondo piano
120
Pianta secondo piano
0
5
10
25 m
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Vista piano terra
122
Pianta pianoterra
0
5
10
25 m
123
Esploso
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Scovratetto
0
5
10
25 m
125
Viste del progetto
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Assonometrie del progetto
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