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Post on 18-Jul-2015
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Il virus dell’influenza mortale H1N1, che sta
alimentando timori per il rischio di una pandemia
globale, sembra essere un ibrido di due forme
comuni di febbre suina. La scoperta potrebbe
risolvere alcuni dubbi circa la natura del virus, ma
molto rimane ancora sconosciuto riguardo
all’origine e agli effetti.
“ Q u e s t o è c i ò c h e c h i a m i a m o u n
‘r iassort imento’ tra due influenze viral i
attualmente circolanti tra i suini [...] Sul perché il
virus sia emerso nell’uomo ci sono solo congetture.
Da quanto mi risulta, fino ad ora era presente solo
tra i suini” ha affermato Andrew Rambaut,
genetista virologo presso l ’Università di
Edimburgo. Ma nessuna delle due forme ha mai
mostrato un contagio nell’uomo. Secondo quando
riportato, uno dei geni ereditato dalla forma
euroasiatica non è mai stato osservato negli
uomini. Questo gene porta il codice dell’enzima
neuraminidasi - ovvero N1 in H1N1 – che
controlla l’espansione del virus dalle cellule infette.
“Il nuovo gene neuraminidasi che proviene dai
suini euroasiatici è uno di quei geni che non
abbiamo mai visto prima circolare negli umani”,
ha affermato Rambaut. “E questo è il motivo per
cui il virus si sta diffondendo così rapidamente.
Pochissime persone hanno un sistema immunitario
capace d i reagire a ques ta part ico lare
combinazione, e per questo temiamo che possa
diventare una pandemia piuttosto che una
normale influenza stagionale. Resta da vedere
quanto e fino a che margine ci sia un’immunità
esistente”.
In termini medici, le origini genetiche del virus
potrebbero non essere rilevanti. Se proviene
esclusivamente dai suini o dall’insieme di suini,
uccelli e umani, ciò non cambia la sua novità
immunologa.
In ogni caso, capire le origini potrebbe aiutare gli
scienziati a determinare come il virus si evolve e da
dove emerge.
I primi casi sono avvenuti nella città di La
Gloria, nello stato messicano di Veracruz, non
lontano da una grande azienda di allevamento di
maiali, notoriamente non igienica, e gestita da
Granjas Carroll, una filiale del gigante americano
alimentare Smithfield Foods.
Febbre suina: un virus artificiale?Di
Arvin Jogoosing
5D
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I SEI GRADI DELL’OMS
Un virus ibrido così strano da sembrare artificiale. Non sarà molto
facile trovare un vaccino per questa influenza. Un ‘riassortimento'
genetico così particolare, da far addirittura sorgere dubbi sull'origine
naturale di questo nuovo supervirus.
Negli ultimi anni i riassortimenti artificiali di virus sono diventati
una pratica comune nei più avanzati centri di ricerca
epidemiologica di tutto il mondo, e soprattutto negli Stati Uniti.
Nel 2005, ad esempio, i bioingegneri del Cdc di Atlanta hanno
creato in laboratorio un virus pandemico artificiale combinando il
ceppo dell'influenza aviaria con quello della normale influenza
umana. Lo stesso hanno fatto gli scienziati della già citata Baxter.
Esperimenti, questi, giudicati molto pericolosi, ma considerati
necessari per studiare le modalità di contagio e i possibili vaccini.
Analoghi virus artificiali ibridi vengono prodotti, ma a scopi ben
diversi, anche nei laboratori militari dell'Istituto di medicina per le
malattie infettive dell'esercito Usa di Fort Detrick, in Maryland, lo
stesso da cui proveniva l'antrace usato negli attacchi bioterroristici
del 2001. Per adesso il grado di allarme dell’OMS è 4, l’importante
è non destare il panico nella popolazione.
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