i disturbi specifici dellapprendimento dott.ssa anna vitta
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I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
Dott.ssa Anna Vitta
“I GRANDI NON COMPRENDONO MAI NULLA DA SOLI ED E’ FATICOSO PER I BAMBINI DARE LORO DI CONTINUO DELLE SPIEGAZIONI.”
Antoine de Saint-Exupèrie, Il Piccolo Principe.
OBIETTIVO DELLA PRESENTAZIONE
•I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO: -PROCESSI
-MODELLI EVOLUTIVI
-CASI CLINICI
SISTEMA COGNITIVO CENTRALE
MODULI
TRASDUTTORI
LE COMPONENTI DI ELABORAZIONE DEL SISTEMA
COGNITIVO
Le componenti di elaborazione del sistema cognitivo (Savelli, 2004).
X
XX
· Sottosistemi funzionalmente specializzati o moduli geneticamente pre-specificati per elaborare solo e specificamente un tipo di input (nella lettura è visivo)
· Altamente automatizzate: alto grado di velocità ed accuratezza
ABILITA’ SPECIFICHE
La dislessia è presente quando l’automatizzazione dell’identificazione della parola (letta) non si sviluppa o si sviluppa in maniera molto incompleta, o con grandi difficoltà.
LA DISLESSIA
PRENDIAMO IN CONSIDERAZIONE
PROCESSI
Che mettiamo in atto quando leggiamo
I MODELLI EVOLUTIVICioè come apprendiamo a
leggere, scrivere, …..
ANALISIORTOGRAFICA
LESSICOORTOGRAFICO
^- - - - -^
/’dzebra/
SISTEMASEMANTICO
PAROLA SCRITTA
LESSICOFONOLOGICO
BUFFERFONEMICO
PAROLALETTA
ZEBRA zebra
TRANSCODIFICAGRAFEMA-FONEMA
/ 'zebra/
^ZEBRA^
/ 'dzebra/
^Z^ ^E^ ^B^ ^ R^ ^A^
/dz/ /e/ /b/ /r/ /a/
ANALISI ORTOGRAFICA
Analisi visiva delle componenti strutturali della parola
ZEBRA zebra zebra
VIA LESSICALE
RI-CONOSCIMENTO RI-COSTRUZIONE
VIA FONOLOGICA
veloce lenta
PROVA DI
- RI-CONOSCIMENTO(uso della via lessicale) - RI-COSTRUZIONE (uso della via fonologica)
Cronometriamo:
MARMELLATAELEFANTESEMAFORO
TERMOSIFONEBICICLETTATAVOLINO
ELICOTTEROCIOCCOLATAFIAMMIFERO
COCCODRILLO
TARALLEMEMAFETANELEROFANESO
FOSINOTORMETELCIDITALOVATONI
TOCILETEROTOLACOCICAFORMAIMEFI
DOROLOCILCO
- Una via che Ri - conosce è molto più RAPIDA
PERCHE’ 2 VIE?
- Per la presenza di parole IRREGOLARI che devono essere lette con un sistema che
Ri - conosce, es:Pàdova- Padòva
- Per la presenza di OMOFONE MA NON OMOGRAFE anche queste devono essere lette con un magazzino che
Ri - conosce, es:Quota – cuotaQuoco – cuoco
Proficuo – profiquoIniquo – inicuo
Insufficiente – insufficenteSoddisfaciente – soddisfacente
LETTURA
PAROLEREGOLARI “Cane” IRREGOLARIQuelle in cui non prevediamo l’accento “Padòva, macchina, tacchino” NUOVENon parole Tacipaca”
VIA FONOLOGICA
VIA LESSICALE
+ +
+
+
-
-
CASO CLINICO
- SILLABE LETTE IN 4” MIN: 192
- VELOCITA’ 192\240 = 0,8 SILL\SEC lettura di un bambino di 1° elementare, a fine 2° elementare dovrebbe leggere 1,90 sill\sec
- RAPIDITA’ 240\192*100 = 125-48,5\29.9 = 2.55 Ds (Richiesta d’intervento immediato)
- ERRORI 3 3:192 = x: 305 x= (4,76-4.9)\ 5,1 = -0,02 Ds
ANDREA
La velocità cresce costantemente dalla 1°el alla 3° media quando si raggiunge una velocità di lettura
di 5,5 sill\sec vicino all’adulto
BAMBINI NON DISLESSICI
ERRORI:Più gravi:· Inesatta lettura della sillaba· Omissione di sillaba, parola o riga· Aggiunta di sillaba, parola e rilettura di una stessa riga· Pause per più di 5’
Meno gravi:· Spostamento di accento· Grossa esitazione (la parola “balcone” il b/o legge bal…..balcone)· Autocorrezione (ba(s)lcone)
IMPORTANTI “CAMPANELLI DI ALLARME”:
TEMPI:Bassi per età e classe frequentata
IL MODELLO EVOLUTIVO
· Età prescolare fino all’inizio dell’insegnamento formale
· Riconosce la forma globale della parola
STADIO LOGOGRAFICO
· Primi mesi di scolarizzazione e si conclude alla fine della 2 elementare
· Prende forma il meccanismo di conversione grafema-fonema
STADIO ALFABETICO
· Si rende conto che la mappatura grafema-fonema presenta delle regolarità.
· Perdita di importanza della via fonologica a favore della via lessicale
. Via fonologica come “servo-meccanismo” di controllo
STADIO ORTOGRAFICO
LA DE HA UNA CARATTERIZZAZIONE DIVERSA NELLE VARIE FASI DI SVILUPPO.Ad es. non è corretto considerare patologici alcuni errori ortografici (es. lettura con decisione lessicale di omofone non omografe “L’ago è fatto di: acqua, legno, terra o ferro?”) prima di una certa età.
Da quanto detto si parla di DISLESSIA dalla FINE SECONDA O INIZIO TERZA ELEMENTARE quando cioè i processi sono arrivati a compimento dello stadio evolutivo.
SCRITTURA COME ORTOGRAFIA
DISORTOGRAFIA
Disturbo che si ha quando gli errori ortografici compiuti sono significativamente superiori per numero e caratteristiche rispetto a quelli attesi per età e per scolarità.
PROCESSI (opposti a quelli per la lettura)
RAPPRESENTAZIONE FONOLOGICA
CONVERSIONEFONEMA-GRAFEMA
LESSICOORTOGRAFICO
REGOLARINUOVE
NON PAROLE
REGOLARIIRREGOLARI
RAPPRESENTAZIONE ORTOGRAFICA
PRODUZIONE SCRITTA
ERRORI
• Sostituzione: per somiglianza fonologica (d-t, v-f, c-g, r-l) o per somiglianza morfologica(a-o, n-u)
ERRORI FONOLOGICI Difficoltà nel rilevare correttamente i
suoni delle parole:
• Omissione(piangere-piagere, fuoco-fuco) e Aggiunta (gelato-gealato) di lettere o sillabe
• Inversione li per il; bamlabo per bambola
ERRORI NON FONOLOGICI Determinati da una inesatta
rappresentazione ortografica della parola di cui bisogna avere conoscenza delle regole
di ortografizzazione
• Separazione illegale: par-lo per parlo; l’avato per lavato
• Fusione illegale: lacqua per l’acqua
• Scambio di grafema omofono: squola per scuola; qucina per cucina
• Omissione ed aggiunta di H: lui non a per lui non ha
ALTRI ERRORI
• Omissione ed aggiunta di accenti: perche per perché
• Omissione ed aggiunta di doppia: pala per palla
ERRORI SEMANTICO-LESSICALIPer decidere come deve essere scritta una parola è necessaria la conoscenza del suo
significato all’interno della frase.
EsempioLascia che vedaPrendi l’ascia e taglia l’albero
LA DISCALCULIA EVOLUTIVA
LA DISCALCULIA?
PROBLEM SOLVING ABILITA’ DI CALCOLO
“…Sapete cosa vi dico, voi che fate tutte queste ricerche su di noi che risolviamo i problemi a scuola….Vi dico che un problema di matematica è difficile proprio perché è un problema. Se non lo fosse sarebbe un esercizio e dunque molto più facile. E’ difficile cioè perché c’è appunto un problema da risolvere, altrimenti che problema è?”
Marco 9 anni:
1. PROBLEM SOLVING
• COMPRENSIONE (quanti sono, meno di, più di)
• RAPPRESENTAZIONE• CATEGORIZZAZIONE• MEMORIA• PIANIFICAZIONE• SVOLGIMENTO• MONITORAGGIO ED AUTOVALUTAZIONE
ABILITA’ DI CALCOLO
Abilità specifica che si automatizza
3000 docenti intervistati
Segnalazione di:
• 5 bambini per classe con difficoltà di calcolo
• 5 - 7 bambini per classe con difficoltà di soluzione dei problemi
(ogni classe 25 alunni circa)
+ 20% della popolazione scolastica
JARLD
(International Academy for Research in Learning Disabilities)
• 2,5 % della popolazione scolastica presenta difficoltà in matematica in comorbidità con altri disturbi
• Discalculia: 2 bambini su 1000
19,9 % della popolazione scolastica = falsi positivi
BASI BIOLOGICHE
2,5% COMORBIDITÀ SPECIFICITA’
- DISLESSIA 2 SU 1000
- DIFFICOLTÀ NELLA SOLUZIONE DI PROBLEMI
L’INTERVENTO RIABILITATIVO NORMALIZZA(?)
DISTURBO DI CALCOLO DIFFICOLTA’ DI CALCOLO
IL PROFILO APPARE SIMILE AL DISTURBO
L’INTERVENTO RIABILITATIVO OTTIENE
BUONI RISULTATI IN BREVE TEMPO
LA DISCALCULIA
Questa difficoltà interferisce in modo significativo con gli apprendimenti scolastici e con la vita quotidiana
Disturbo che riguarda la capacità di calcolo e di ragionamento matematico
IL MODELLO EVOLUTIVO
INTELLIGENZA NUMERICA
ABILITA’ DI CALCOLO
INTELLIGENZA NUMERICA:• Significa “intelligere attraverso la quantità”• Capacità innata• Dominio specifica• Ha solo bisogno del potenziamento corretto
dell’istruzione
EVOLUZIONE DELL’INTELLIGENZA NUMERICA
· 0-2 ANNI Conoscenza numerica preverbale di tipo quantitativo
· 2-4 ANNI Sviluppo delle abilità di conteggio
· 3-6 ANNI Sviluppo delle abilità di lettura e scrittura del numero
· PRIME FASI APPRENDIMENTO SCOLASTICO Sviluppo dei meccanismi di calcolo
PRIME FASI DI APPRENDIMENTO
SCOLASTICO
DALL’ INTEGRAZIONE DI MECCANISMI PREVERBALI DI RICONOSCIMENTO QUANTITATIVO CON I RELATIVI SISTEMI DI CONTEGGIO, LETTURA E SCRITTURA DEI NUMERI.
MECCANISMI DI CALCOLO E DI MANIPOLAZIONE NUMERICA
I TRE MECCANISMI BASE DELL’INTELLIGENZA
NUMERICA Meccanismi Semantici(regolano la comprensione della
quantità)
(3 = ) Meccanismi Lessicali
(regolano il nome del numero)
(1 – 11)
Meccanismi Sintattici
(Grammatica Interna = Valore Posizionale delle Cifre)
(25= 2 decine e 5 unità )
DA DOVE NASCONO LE DIFFICOLTA’?
DALL’INCONTRO TRA SISTEMA NUMERICO E SISTEMA VERBALE
0 0
0
> 0 0
1. PROCESSI SEMANTICIComprensione della quantità
Transcodifica: 7…….sette…….0000000………VII
Errore: scrive 4 al posto di 7
2. PROCESSI LESSICALIIl nome del numero
3. PROCESSI SINTATTICI
la grammatica numerica
SISTEMA VERBALE
,
.
Qui se APE lo leggi al contrario non ha senso EPA
SISTEMA NUMERICO38,24
. Unisci in 1333 l’1 a 333
13 letto al contrario è 31 che ha significato.
ERRORI INTELLIGENTI
Sono quelli dati dall’interferenza fra sistema verbale e numerico
• “Scrivi milletrecentosei” e scrive 1000306 qui usa sia il verbale che il numerico
• “Scrivi centoventiquattro” e scrive 100204 qui usa solo il verbale
• 34 x qui fa la somma errore intelligente ha un probabile problema visuo- spaziale il x 2= è spostato di pochi gradi dal + lavorare sul visuo non sulla moltiplicazione 36
• 322- qui usa il verbale, più grande meno il più piccolo 36= 314
• 225: 5 qui usa il numerico ma parte da dx (dal 5), come in tutte le altre operazioni 22 14 la : parte da sx 2 verbale: leggiamo da sx a dx
• 17+ parte da dx e ha spento l’inteligenza numerica non guarda il giudizio di 14= numerosità 111
PROCESSI IMPLICATI NEI MECCANISMI DEL CALCOLO
x x
x
x x x
CASO CLINICO
DIFFICOLTA’ NELL’ABILITA’ DI CALCOLO
CON EVIDENTI:•ERRORI PROCEDURALI DI INCOLONNAMENTO (SIA NELL’ADDIZIONE CHE NELLA SOTTRAZIONE)
•ERRORI PROCEDURALI DI MANTENIMENTO DELLA PROCEDURA DA SEGUIRE
•ERRORI NELL’ACQUISIZIONE DEI FATTI ARITMETICI
•LENTEZZA ESECUTIVA
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