i castruccini di lucca

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MONETE “PER DISPETTO”

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  • I CASTRUCCINI DI LUCadmin | 29 settembre 2014 | Articoli, Mon

    (di Magdi Nassar) | Castrucci

    precursore della potenza signorile

    prendendo prepotentemente il posto

    1281 a Lucca, dove visse fino al 1300,

    Pisa, e poi in Inghilterra, dove accreb

    Successivamente fugg in Francia, dopo

    il ruolo di condottiero di cavalleria

    unisce allesercito ghibellino di Ugucc

    Arezzo, nellassedio di Lucca, allora

    della battaglia di Montecatini, dove

    fiorentina; nello scontro si fronteggia

    guelfi di Firenze, Siena, Prato, Pist

    schiacciante superiorit numerica non

    potevano contare su 1800 cavalieri

    nutrivano per i guelfi e gli angioini.

    e riscatti presso la quasi totalit delle

    La fama che Castruccio aveva raggiun

    fece imprigionare il rivale con sentenz

    Uguccione lo depose e Castruccio ven

    dopo un breve riassetto della sua sign

    Ludovico il Bavaro conferm la nomina

    un anno che Castruccio pot definire

    Repubblica Fiorentina in cui, a dista

    quelli di firenze, comandati dallo spag

    dal luogo della disfatta. Il casus belli

    15.000 fanti e 2500 cavalieri.

    Mentre lAntelminelli attendeva imp

    Altopascio che, dopo ben 26 giorni,

    dalle risse e dallinsalubrit dei luoghi

    furono sconfitti appena dopo la prim

    disfatta per i guelfi, i cui fanti furon

    cinquecento i prigionieri, tra cui il cond

    IV duca di Lucca, insieme ad Altopascio

    il 29 settembre, dove lesercito fiorent

    suoi abitanti allesercito nemico. Il

    DI LUCCA, MONETE PER DISPETTOMonete antiche e medievali | Nessun commento

    astruccio degli Antelminelli, detto Castracani, fu un

    gnorile che verr affermandosi durante la seconda

    posto delle repubbliche e dei liberi comuni. Castrucci

    1300, quando fu cacciato dai neri di quella citt. Esili

    accrebbe la sua fama alla corte di Edoardo I per

    dopo aver commesso un compromettente assassinio

    per Filippo il Bello. Rientrato in Italia al seguito

    Uguccione della Faggiola, capo dei ghibellini toscani

    allora guelfa, vendicando i suoi trascorsi. Si distingue,

    dove diviene il vero artefice della prima grande

    onteggiarono gli eserciti ghibellini di Lucca e Pisa da

    Pistoia, San Gimignano, Volterra e le truppe

    non fu sufficiente ad arrestare la forza di Uguccione

    avalieri mercenari tedeschi animati dallargento e

    Il terreno paludoso non lasci via di fuga ai soldati

    delle famiglie nobili gigliate.

    raggiunto allarm presto Uguccione, il quale, temendo

    sentenza di morte. In quei giorni, una rivolta del popolo

    venne liberato; da lui i lucchesi vollero essere gov

    signoria, si prepar, nel 1320, a riprendere lastio

    nomina a vicario imperiale per Lucca, Lunigiana e Val

    definire memorabile, quello fu sicuramente il 1325:

    distanza di dieci anni dallo scontro di Montecatini,

    spagnolo Ramon de Cardona, si trovarono nuovam

    sus belli fu la conquista ghibellina di Pistoia; lesercito

    impaziente i rinforzi sulla collina di Montecarlo,

    giorni, cedette dando riparo alle forze fiorentine, le qua

    luoghi arrivarono stremate sul campo di battaglia, il

    prima carica di cavalleria. Le paludi furono ancora

    furono travolti dagli stessi cavalieri in fuga; molti

    condottiero Ramon de Cadorna. Presto Castruccio,

    ltopascio, pot conquistare molti castelli della zona, sino

    fiorentino aveva tagliato il ponte sullArno, abbandona

    Il 2 ottobre lesercito lucchese si impossessava

    ETTO

    un condottiero ghibellino

    conda met del XIV secolo

    astruccio nacque il 29 marzo

    Esiliato si rifugi prima a

    le sue capacit militari.

    ssassinio donore, assumendo

    di Arrigo VII, nel 1314 si

    toscani e signore di Pisa ed

    istingue, nel 1315 sul campo

    rande ed incredibile disfatta

    una parte contro quelli

    angioine dallaltra. La

    guccione e Castruccio, i quali

    dallodio profondo che

    soldati guelfi, causando lutti

    emendo per la sua posizione,

    popolo contro la tirannia di

    governati nel 1316, cos,

    lastio per Firenze. Nel 1324,

    Val di Nievole. Se mai ci fu

    1325: annus horribilis per la

    ecatini, Gli uomini di Lucca e

    nuovamente a poca distanza

    sercito gigliato contava oltre

    tecarlo, i guelfi assediarono

    quali, tuttavia, sfiancate

    il 25 settembre, quando

    ancora una volta motivo di

    molti furono i morti e oltre

    truccio, nominato da Ludovico

    sino a raggiungere Signa,

    bandonando quel castello ed i

    essava di Pretola. La citt di

  • Firenze si trovava impotente, priva di un esercito; i cittadini, terrorizzati, si nascondevano dietro le mura

    mentre colonne di fumo si ergevano dalle case del contado saccheggiate. Lesercito lucchese, tuttavia, non

    in grado di assediare la citt, tra le pi grandi del mondo conosciuto, forte di quasi 100.000 abitanti, volle

    comunque dileggiare i popolani e dimostrare la propria superiorit. Cos si fece correre un palio dei cavalli,

    uno di uomini a piedi ed un terzo con le prostitute al seguito dellesercito. Nella notte i razziatori affissero

    un proclama sulla Porta al Prato nel quale dichiaravano la possibilit di assediare la citt in qualsiasi

    momento. In questa stessa occasione, Castruccio batt anche moneta, privilegio unico dei signori, volendo

    palesare la propria autorit su quel luogo.

    Castruccio Castracani in una medaglia ottocentesca di Giuseppe Girometti (Ae, mm 54,00, g -) (source:

    Artemide Aste 7E, 17.04.2014, lot 7498)

    Chiamato a Roma dallimperatore, che lo voleva presente alla sua incoronazione, Castruccio lasci il campo

    fiorentino. L11 novembre 1325, giorno di san Martino, il condottiero di Lucca torn in patria con il titolo di

    Grande Vicario Imperiale per lItalia, accolto dalla citt festante che esibiva i resti e le arme capovolte della

    campagna fiorentina. Lodio verso Firenze non cess mai, tanto che, pochi anni pi tardi, si elabor un

    piano, mai realizzato, che prevedeva lalluvione di Firenze attraverso la chiusura dellArno presso Lastra a

    Signa. Il 3 settembre 1328 Lucca piangeva la scomparsa dellultimo importante caposaldo del ghibellinismo

    medievale nella celebrazione dei funerali solenni.

    Nel 1860, Domenico Massagli, nella sua Storia della zecca e delle monete lucchesi, descrive per la prima

    volta un castruccino, attribuendolo correttamente al condottiero lucense e riconoscendone il corretto

    valore di 1/12 di grosso. La moneta presenta, in luogo del tipico volto santo, limmagine dellimperatore

    Ottone fregiato di tutti i segni imperiali, quali lo scettro, la corona ed il globo crucifero; questa interessante

    scelta iconografica, singolare nel suo genere, ha ovviamente motivazioni politiche, testimoniando la

    sottomissione della citt allImperatore, pur non ricorrendo alleffige di Ludovico, ma a quella del suo

    predecessore al quale la moneta lucchese era da tempo legata, rafforzandone limmagine e la simbologia

    imperiale. La dizione INPERIALIS, inoltre, chiaramente riferita alla citt, il cui nome campeggia allinterno

    del cerchio perlinato, doveva palesare lideologia ghibellina e ribadire la sottomissione al potere temporale

    dellImperatore. Come Massagli ci fa correttamente notare, colpisce lassenza del nome di Castruccio, il

    quale, nel suo ruolo di Signore della Citt avrebbe facilmente potuto apporlo alla propria moneta; facile

    immaginare che questa assenza deve essere stata determinata dalla mancanza di volont piuttosto che

    allimpotenza. Lautore ottocentesco ci informa anche della presenza di alcuni falsi del Settecento recanti il

  • nome di Castruccio, realizzati dal falsario fiorentino Faber, che probabilmente altri non fu che Giovanni

    Zanobino Weber, e destinati al collezionismo.

    Statua raffigurante Ottone IV con i simboli imperiali (source: web)

    Il commercio della lana e della seta di cui i lucchesi erano importanti attori dovette senzaltro contribuire

    alla diffusione del castruccino, che nel 1330 troviamo documentato nella vendita di un terreno a Barga:

    [] pro pretio librarum quadraginta et quinque Denariorum Lucensium Castruccinorum ad rationem []

    (latto, riportato in Massagli 1860, p. 67, riscontrabile nellArchivio di stato di Lucca, Atti di Ser Lorenzo di

    Ser Buonaccorso da Barga fino al 1414, f. 47 e sgg.). Lorenzo Bellesia riconosce due tipologie relative a

    questo denaro di cui una caratterizzata dalle ridotte dimensioni della testa del sovrano, dalla maggiore

    accuratezza e dalla profondit dei rilievi; le indichiamo di seguito eliminando le varianti di punteggiatura

    insignificanti ai fini di questo studio.

  • Tipologia 1. Denaro picciolo, detto castruccino. D/ OTTO . REX, Ottone IV di fronte a mezza figura coronato

    tiene uno scettro nella destra ed un globo grucigero nella sinistra; R/ + INPERIALIS, lettere . L U C A

    disposte in croce attorno ad un globetto. Mistura, mm 14-15, g 0,56-0,62. Bibliografia: Mir 130; Bellesia

    2007 1/A; Massagli 1870 4; Cni 1-5.

    Tipologia 2. Denaro picciolo, detto Castruccino. D/ OTTO . REX, Ottone IV di fronte a mezza figura coronato

    tiene uno scettro nella destra ed un globo grucigero nella sinistra; R/ + INPERIALIS, lettere . L U C A disposte

    in croce attorno ad un globetto. Mistura, mm 14-15, g 0,48-0,62. Bibliografia: Mir 130; Bellesia 2007 1/B;

    Massagli 1870 3; Cni 1-5.

    Castruccino lucchese, tipologia 1 (source: Montagano 2013, n. 1)

    Castruccino lucchese, tipologia 2 (source: Artemide Aste 2E, 10.02.2013, lot 286)

  • Giovanni Villani, cronista deccellenza del medioevo toscano coevo agli accadimenti, scrive che venne a

    Lecore [Castruccio] nel contado fiorentino e pose il suo campo sui colli di Signa, e pi a dispetto

    deFiorentini fece battere moneta picciola in Signa, con limpronta dello mperadore Otto, e chiamarsi

    castruccini (Cfr. VILLANI, cap. CCCXXII: Come Castruccio venne a oste a Prato). Il motivo per cui

    Castruccio decise di coniare questa moneta palese: irridere la citt attaccata svolgendo una azione di

    sacra spettanza dellautorit sovrana. Tali coniazioni, dette per dispetto o vituperose, si ritrovano in

    diverse altre occasioni, soprattutto in Toscana, alcune certamente avvenute e diverse narrate dallo stesso

    cronista: ne sono esempi la coniazione di Riglione, quella di Lucca del 1264 ad opera dei pisani, il caso di

    Genova del 1299, ma anche quello di Arezzo ad opera dei perugini o quello di Rifredi. Quasi duecento anni

    dopo, Niccol Machiavelli, nel descrivere la vita del Castracani, scrive: Non contento di questo, occup

    Prato e tutte le castella del piano, cos di l come di qua dArno; e si pose con le genti nel piano di Peretola,

    propinquo a Firenze a dua miglia; dove stette molti giorni a dividere la preda e a fare festa della vittoria

    avuta, faccendo in dispregio de Fiorentini battere monete, correre palii a cavagli, a uomini e a meretrici

    (cfr. Machiavelli 1520).

    In questi episodi, lazione prepotente della battitura di moneta, simbolo dellautonomia cittadina e della

    protezione del Santo patrono, diviene metodo di abbattimento morale di un popolo assediato, che pu,

    assieme ad altre azioni, facilitare lespugnazione della citt, oppure, come in questo caso, sbeffeggiare

    lavversario trovandosi nellimpossibilit di sconfiggerlo definitivamente sul campo.Almeno in questo caso,

    non sussiste alcun motivo di dubitare sullaffidabilit della cronaca trecentesca quando, anzi, c da

    sorprendersi che un fiorentino possa aver descritto un simile episodio di irrisione della propria

    citt. Unultima puntualizzazione necessaria concerne, per finire, la durata delle emissioni: se, infatti,

    estremamente probabile che Castruccio abbia battuto questa moneta in occasione dellassedio di Firenze,

    altrettanto ovvio che debba averla ripetuta in seguito in patria; questo dato si evince chiaramente dal

    numero elevato di esemplari oggi noti, oltre che dalle molteplici citazioni nelle fonti dellepoca. Tale attivit

    posteriore, che pu essere riferibile anche ad altre coniazioni per dispetto coeve, come quella incerta di San

    Jacopo al Serchio, doveva sicuramente continuare ad avere una matrice vituperosa: continuare a coniare

    una moneta battuta per la prima volta in un assedio diffamante per il nemico, significava indubbiamente

    mantenerne viva la memoria ed il disonore.

    Per saperne di pi

    1. Bellesia 2007| Lorenzo Bellesia, Lucca Storia e Monete, Serravalle (San Marino) 2007.

    2. Cni | Vittorio Emanuele III, Corpus Nummorum Italicorum. Volume XI. Toscana, zecche minori, Roma

    1929.

    3. Macchiavelli 1520| Niccol Machiavelli, La vita di Castruccio Castracani da Lucca, Firenze 1520.

    4. Massagli 1870| Domenico Massagli, Storia della zecca e delle monete lucchesi, Lucca 1870.

    5. Mir| Alessio Montagano, Monete Italiane Regionali. Toscana, zecche minori, Pavia 2008.

    6. Montagano 2013| Alessio Montagano, Assedio e Disonore in Medioevo n. 197, Milano 2013.

    7. Villani| Giovanni Villani, Nuova Cronica, Firenze XIV secolo.

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