ha ancora senso parlare di pubblico?
Post on 01-Jul-2015
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Prof.ssa Roberta Bracciale: roberta.bracciale@sp.unipi.it
Sociologia dei Nuovi Media
1. Il processo comunicativo
Contesto:il processo comunicativo
Transizione dall’analogico al digitale
Cambiamento tecnologico + Cambiamento socio-culturale =
dal broadcasting al socialcasting (forme che coesistono):
1.Broadcasting
2.Narrowcasting
3.Webcasting
4.Socialcasting
Broacasting: da uno a molti
Narrowcasting: da pochi a pochi
http://afdgos.wordpress.com/2010/11/04/narrowcasting-wiki/ http://business-social-network-italy.ning.com/
Webcasting: da uno a molti, generici o specifici
Socialcasting: da molti a molti
2. Il pubblico dei media:la progressiva liberazione del pubblico
In origine era… Teoria ipodermica
“i mass media venivano considerati come un nuovo tipo di forza unificatrice – una sorta di sistema nervoso semplice – che si estende a toccare ogni occhio e
ogni orecchio in una società caratterizzata da scarsità di relazioni interpersonali e da una
organizzazione sociale amorfa”
(Katz e Lazarsfeld, 1955, 4)
Mass media
L’evoluzione delle teorie dei media: la ricostruzione per cicli
Tre fasi, individuate rispetto alla riflessione e alla ricerca sugli effetti dei media “sul pubblico” (Noelle-Neumann, 1973) :
– Anni ’20-’40: media onnipotenti, in grado di piegare qualsiasi volontà (breve termine-effetti potenti)
– Anni ’40-’60: effetti limitati dei media, con la presenza di fattori intervenienti (breve termine-effetti limitati)
– Anni ’70 in poi: ritorno al potere dei media (lungo termine-effetti potenti)
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L’evoluzione delle teorie dei media: la quarta fase (McQuail, 2005)
– Anni ‘80 in poi: influenza negoziata dei media
I media vengono visti come capaci di incidere sulla realtà costruendo significati e offrendo sistematicamente forme simboliche al pubblico che, con forme diverse di negoziazione, le incorpora nelle proprie strutture personali di significato.
Distingue tra:• effetti a breve termine vs lungo termine• effetti intenzionali vs involontari
Mauro Wolf (1992) preferisce parlare di “compresenza”.
Per approfondire e colmare lacune: Bentivegna S. (2003), Teorie delle comunicazioni, Roma-Bari, Laterza.
Contesto:il pubblico
Pubblico/i:Collettività di persone
che fruisce di contenuti veicolati dai media
Progressiva liberazione dalla “passività”• Usi e Gratificazioni(Katz, Blumler, Gurevitch, 1974)
• Cultural Studies(Hall, 1980)
“cosa fanno i media alle persone?”vs
“cosa fanno le persone con i media?” (Klapper, 1963)
vs Cercasi audience disperatamente, 1991, Ang
Contesto:cosa definisce l’attività del pubblico?
Pubblico attivo(Biocca, 1988)
Coinvolgimento
Selettività
Utilitarismo
Intenzionalità
Refrattarietà
± Potere nella gestione dei significati
Contesto:il pubblico
Balcanizzazione delle audience
http://futurejournalismproject.org/post/1613069647/platform-adoption
Diffused audience (Abercrombie, Longhurst, 1998)
L’individuo è costantemente parte di un pubblico
• >Tempo mediale• > Radicamento V.Q.• Società performativa/narcisismo
Viene meno la netta distinzione
produttore e consumatore
mediale
Prosumer (Toffler, 1981)
No audience
Contesto:il pubblico
Pubblici interconnessi (danah boyd, 2008)
4 Proprietà
3 Dinamiche
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