foglio settimanale della parrocchia beata vergine assunta ... · e tristi. i tuoi gesti di bontà,...
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Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano
Domenica 30/12/2018
Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482
don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/d.Angelo: 0331 401570
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RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con
RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150
CALENDARIO LITURGICO
Domenica 30 dicembre 2018
NELL’OTTAVA DEL NATALE
S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30 Lunedi 31 VII giorno dell’Ottava di Natale h 8.30 SOSPESA h 17.30 Lini Aldo/Croci Ambrogio e Sasso Fernanda Martedi 01 OTTAVA DEL NATALE NELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE h 8.00 h 10.30 h 17.30 Genellini Angelo/Giuseppe e Luigia/Candiani Arturo e Luigia Mercoledi 02 Ss. Basilio Magno e Gregorio nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa
h 8.30 h 20.30 Cavaleri Luigia e fam. Giovedi 03 Feria h 8.30 Suor Narcisa Genoni e fam. Venerdi 04 Feria h 8.30 h 18.00 Sabato 05 Sabato h 17.30 Pescarino Elviro/Imbriglio Ida/Prandoni Carolina/Colombo Rosa/Giuseppe/Meraviglia Eugenia e Coscritti 1932 Domenica 06 EPIFANIA DEL SIGNORE h 8.00 don Paolo Morelli h 10.30 Pro populo h 17.30 Danieli Franco
Anno 19 N° 18
Orari apertura chiesa 7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30
www.parrocchiadisangiorgio.com
ANNO PASTORALE
2018-19 CRESCE LUNGO
IL CAMMINO IL SUO
VIGORE
LA PAROLA DELLA DOMENICA Gv 1,1-14
Caro Gesù, insieme con te vo-gliamo dire grazie al Padre, perché ci ha fatto un grande
dono: tu stesso! Tu che ci aiuti a scoprire che anche siamo noi figli di Dio,
perché lui ci ama come ama te, il "Figlio unigenito".
Dio desidera una grande fami-glia, vuole che tutti gli uomini siamo felici di essere suoi figli
e fratelli tuoi. Gesù, tu ci parli di Dio, ci rac-conti che lui è un papà e una
mamma che vuole bene a tutti gli uomini. Dio pensa a noi e
non vuole che ci sentiamo soli e tristi.
I tuoi gesti di bontà, di perdo-no, la tua pazienza e tenerezza ci dicono che le tue parole so-
no vere, sono importanti. Ci dicono che il Natale è la tua
festa, ma anche la nostra. E una festa che non finisce do-
mani, perché noi siamo figli di Dio ogni giorno. Lui non smette mai di amarci e di cercarci per-
ché lui è nostro Padre.
DIO CI BENEDICA CON LA LUCE DEL SUO VOLTO
A TUTTI L’AUGURIO PER UN PROSPERO 2019
OGGI LA LUCE
RISPLENDE SU DI NOI
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA CELEBRAZIONE DELLA LII GIORNATA MONDIALE
DELLA PACE
1° GENNAIO 2019
La buona politica è al servizio della pace
1. “Pace a questa casa!” Inviando in missione i suoi discepoli, Gesù dice loro: «In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa
casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altri-menti ritornerà su di voi» (Lc 10,5-6). Offrire la pace è al cuore della missio-
ne dei discepoli di Cristo. E questa offerta è rivolta a tutti coloro, uomini e donne, che sperano nella pace in
mezzo ai drammi e alle violenze della storia umana.[1] La “casa” di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità,
ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È anche la nostra “casa comune”: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con solleci-
tudine. Sia questo dunque anche il mio augu-rio all’inizio del nuovo anno: “Pace a
questa casa!”.
2. La sfida della buona politica La pace è simile alla speranza di cui
parla il poeta Charles Péguy;[2] è co-me un fiore fragile che cerca di sboc-ciare in mezzo alle pietre della violen-za. Lo sappiamo: la ricerca del potere ad ogni costo porta ad abusi e ingiu-stizie. La politica è un veicolo fonda-
mentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando, da
coloro che la esercitano, non è vis-suta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento
di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione.
(continua a pag. 3)
Domenica 06 EPIFANIA
DEL SIGNORE S. Messe
ore 17.30 vigiliare
ore 8.00-10.30 17.30
h 16.45 Preghiera Bacio a Gesù Bambino
Martedi 01 gennaio 2019 OTTAVA DEL NATALE
NELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE
Giornata mondiale della Pace
S. Messe h 17.30 pre-festiva con canto del
TE DEUM breve adorazione e benedizione Eucaristica/ h 8.00-10.30-17.30
h 16.45 Canto del Vespro e consegna dell’immagine del Santo protettore
dell’anno nuovo
Venerdi 04 gennaio PRIMO DEL MESE
h 8.30 S. Messa segue Adorazione euca-ristica
Domenica 06 gennaio EPIFANIA DEL
SIGNORE S. Messe ore 8.00-10.30-17.30
Viene riproposto il PRESEPE VIVENTE CON I
MAGI ore 16.00 pz. Mazzini
quadro dell’Annunciazione via Manzoni /Castello di Erode
Arrivo in chiesa ore 16.45 offerta dei doni a Gesù Bambino/Preghiera
E’ LA GIORNATA MISSIONARIA DEI BAMBINI
Invitiamo tutti i bambini per il
Bacio a Gesù Bambino e per fare la loro offerta-
rinuncia per i bambini poveri.
(sulla bacheche in chiesa è possibile ritirare la busta da usare per l’Offerta
“BAMBINI AIUTANO I BAMBINI “ da consegnare nel momento del
bacio a Gesù Bambino)
ORATORIO
Lunedi 31 dicembre CENONE raccolta fondi pro Oratorio a CANEGRATE (chiesa di S. Pietro, via Toti).
Il ritrovo per gli iscritti è alle ore 20.00
GMG PANAMA A meno di un mese dalla partenza per panama, vi invitiamo a
mettere le vostre intenzioni di preghiera della “GMG-Box” pre-sente in chiesa. Ce ne faremo carico portandole alla Virgen de la
Antigua.
Giovedi 10 gennaio Incontro dei partecipanti alla GMG con l’Arcivescovo Maria
Domenica 13 gennaio
MANDATO GIOVANI GMG alla Messa delle 10.30
“UNA PROVOCAZIONE” Cresce la protesta sul raddoppio dell’aliquota Ires per le organizzazioni non profit. La Comunità di Sant’Egidio, che a Natale ha offerto 60mila pasti ai poveri: un tradimento. "Quella tassa è una vergogna, una patri-
moniale sulla solidarietà. Il conto lo pagheranno i più poveri" Sono queste le parole che rimbalzano nel mondo del volontariato. Ogni giorno che passa si allarga la protesta contro la norma nel maxiemendamento che
cancella l'Ires agevolata (portandola dall'attuale 12% al 24%) per istituti di assistenza sociale, fondazioni, enti ospedalieri, istituti di istruzione
senza scopo di lucro. E che prevede un esborso di circa 120 milioni per il terzo settore.
"La Camera dovrebbe ripensarci. Tante attività così non saranno più so-stenibili. Temo che si sia sottovalutato l'impatto di questa norma, una
sorta di patrimoniale" dice la portavoce del Forum del Terzo Settore Clau-dia Fiaschi. La decisione del governo tocca 6.220 tra enti, istituti e asso-
ciazioni: dalla Croce Rossa ai centri di ricerca come l'Ieo e Humanitas, dal don Gnocchi alle federazioni dei disabili, dalle Misericordie alle scuole
cattoliche alle piccole onlus che rischiano di finire in ginocchio. Un pezzo importantissimo del mondo dell'impegno a favore dei più bisognosi, fatto da laici e religiosi, che ora - tutti insieme - chiedono al governo un ripen-
samento. Netto. "Il paese è in crisi e così si aggrava la situazione. Che senso ha cercare le risorse per il sociale prendendole dal mondo della solidarietà che già le mette a disposizione degli ultimi?", si domanda Luciano Gualzetti della Caritas Ambrosiana che con cinquemila volontari si occupa di 50mila
bisognosi. "È brutto questo clima di sospetto, questa idea che c'è chi lucra sulla solidarietà: così si finisce a punire chi se ne occupa in modo traspa-
rente, e soprattutto i meno fortunati". "Una norma ingiusta, rischia di far sentire traditi dalle istituzioni migliaia di volontari", dice Roberto Zuccolini portavoce della Comunità di Sant'E-gidio che ha messo a tavola il giorno di natale 60mila tra bisognosi e ope-ratori. "Davanti alla crescente povertà è giusto che lo stato intervenga ma stando accanto a chi già aiuta. Questo provvedimento invece va nella dire-
zione opposta". A dare un'idea di quello che rischia di accadere è Luca Degani, presidente Uneba (raccoglie 350 fondazioni per servizi ai minori, anziani e disabili). "Una realtà come la Girola che con i proventi degli immobili ogni anno
garantisce 150 borse di studio per orfani, vedendosi raddoppiare la tassa-zione da 200mila a 400mila euro, sarà costretta a tagliare: 50 ragazzi non avranno gli studi pagati e un futuro diverso. La Restelli di Rho che gesti-sce assistenza domiciliare per anziani, ad esempio, avrà 60mila euro in meno da spendere, significa meno assistenza per tutti. E l'associazione
Arca che tra le altre attività garantisce 3mila pasti al giorno non potrà più farlo".
E se dal mondo legato alla Chiesa il no all'emendamento è secco, ancor più dure sono state le parole di Giuseppe Guzzetti presidente dell'Acri e di fondazione Cariplo: "Così rubano il futuro ai bambini, con la tassa il set-
tore non profit diminuisce l'attività e chi ne pagherà il conto saranno i più deboli".
D A I L S I S M O G R A F O D I C A T E R I N A P A S O L I N I
DAL MESSAGGIO URBI ET ORBI DEL SANTO PADRE FRANCESCO NATALE 2018
FRATELLI OLTRE LE DIFFERENZE
“E che cosa ci dice quel Bambino, nato per noi dalla Vergine Maria? Qual è il messaggio uni-versale del Natale? Ci dice che Dio è Padre
buono e noi siamo tutti fratelli.
Questa verità sta alla base della visione cristia-na dell’umanità. Senza la fraternità che Gesù
Cristo ci ha donato, i nostri sforzi per un mondo più giusto hanno il fiato corto, e anche i miglio-
ri progetti rischiano di diventare strutture senz’anima. Per questo il mio augurio di buon
Natale è un augurio di fraternità.
Fraternità tra persone di ogni nazione e cultura. Fraternità tra persone di idee diverse, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro.
Fraternità tra persone di diverse religioni. Gesù è venuto a rivelare il volto di Dio a tutti coloro
che lo cercano.
E il volto di Dio si è manifestato in un volto u-mano concreto. Non è apparso in un angelo, ma in un uomo, nato in un tempo e in un luo-go. E così, con la sua incarnazione, il Figlio di Dio ci indica che la salvezza passa attraverso
l’amore, l’accoglienza, il rispetto per questa no-stra povera umanità che tutti condividiamo in
una grande varietà di etnie, di lingue, di culture…, ma tutti fratelli in umanità!
Allora le nostre differenze non sono un danno o un pericolo, sono una ricchezza. Come per un artista che vuole fare un mosaico: è meglio a-vere a disposizione tessere di molti colori, piut-
tosto che di pochi!
L’esperienza della famiglia ce lo insegna: tra fratelli e sorelle siamo diversi l’uno dall’altro, e non sempre andiamo d’accordo, ma c’è un le-
game indissolubile che ci lega e l’amore dei ge-nitori ci aiuta a volerci bene. Lo stesso vale per la famiglia umana, ma qui è Dio il “genitore”, il fondamento e la forza della nostra fraternità.
Questo Natale ci faccia riscoprire i legami di fraternità che ci
uniscono come esseri umani e legano tutti i popoli.
(continua dalla prima)
«Se uno vuol essere il primo – dice Gesù – sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti» (Mc 9,35). Come sottolineava Papa San Paolo VI: «Prendere sul serio la politica nei suoi diversi livelli – locale, re-
gionale, nazionale e mondiale – significa affermare il dovere dell’uomo, di ogni uomo, di riconoscere la realtà concreta e il
valore della libertà di scelta che gli è offerta per cercare di realiz-zare insieme il bene della città, della nazione, dell’umanità».[3]
In effetti, la funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida permanente per tutti coloro che ricevono il mandato di servire il proprio Paese, di proteggere quanti vi abitano e di lavo-
rare per porre le condizioni di un avvenire degno e giusto. Se attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone, la politica può diventare veramente una
forma eminente di carità.
3. Carità e virtù umane per una politica al servizio dei diritti uma-ni e della pace
Papa Benedetto XVI ricordava che «ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue
possibilità d’incidenza nella polis. […] Quando la carità lo anima, l’impegno per il bene comune ha una valenza superiore a quella dell’impegno soltanto secolare e politico. […] L’azione dell’uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribui-sce all’edificazione di quella universale città di Dio verso cui a-vanza la storia della famiglia umana».[4] È un programma nel quale si possono ritrovare tutti i politici, di qualunque apparte-
nenza culturale o religiosa che, insieme, desiderano operare per il bene della famiglia umana, praticando quelle virtù umane che soggiacciono al buon agire politico: la giustizia, l’equità, il rispet-
to reciproco, la sincerità, l’onestà, la fedeltà.
A questo proposito meritano di essere ricordate le “beatitudini del politico”, proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier
Nguyễn Vãn Thuận, morto nel 2002, che è stato un fedele testi-mone del Vangelo:
Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.
Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità. Beato il politico che lavora per il bene comune e non
per il proprio interesse. Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.
Beato il politico che realizza l’unità. Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di
un cambiamento radicale. Beato il politico che sa ascoltare.
Beato il politico che non ha paura.[5]
Ogni rinnovo delle funzioni elettive, ogni scadenza elettorale, ogni tappa della vita pubblica costituisce un’occasione per torna-re alla fonte e ai riferimenti che ispirano la giustizia e il diritto. Ne siamo certi: la buona politica è al servizio della pace; essa
rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugual-mente doveri reciproci, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un legame di fiducia e di riconoscenza.
4. I vizi della politica
Accanto alle virtù, purtroppo, anche nella politica non mancano i vizi, dovuti sia ad inettitudine personale sia a storture
nell’ambiente e nelle istituzioni. È chiaro a tutti che i vizi della vita politica tolgono credibilità ai sistemi entro i quali essa si svol-
ge, così come all’autorevolezza, alle decisioni e all’azione delle persone che vi si dedicano. Questi vizi, che indeboliscono l’ideale di un’autentica democrazia, sono la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale: la corruzione – nelle sue
molteplici forme di appropriazione indebita dei beni pubblici o di strumentalizzazione delle persone –, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto arbi-
trario della “ragion di Stato”, la tendenza a perpetuarsi nel pote-re, la xenofobia e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della
Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali in ragione del profitto immediato, il disprezzo di coloro che sono stati co-
stretti all’esilio.
(continua dietro)
(continua)
5. La buona politica promuove la partecipazione dei giovani e la fiducia nell’altro
Quando l’esercizio del potere politico mira unicamente a salvaguardare gli interessi di taluni individui privilegiati, l’avvenire è compro-messo e i giovani possono essere tentati dalla sfiducia, perché condannati a restare ai margini della società, senza possibilità di par-tecipare a un progetto per il futuro. Quando, invece, la politica si traduce, in concreto, nell’incoraggiamento dei giovani talenti e delle vocazioni che chiedono di realizzarsi, la pace si diffonde nelle coscienze e sui volti. Diventa una fiducia dinamica, che vuol dire “io mi fido di te e credo con te” nella possibilità di lavorare insieme per il bene comune. La politica è per la pace se si esprime, dunque, nel riconoscimento dei carismi e delle capacità di ogni persona. «Cosa c’è di più bello di una mano tesa? Essa è stata voluta da Dio per donare e ricevere. Dio non ha voluto che essa uccida (cfr Gen 4,1ss) o che faccia soffrire, ma che curi e aiuti a vivere. Accanto al
cuore e all’intelligenza, la mano può diventare, anch’essa, uno strumento di dialogo».[6]
Ognuno può apportare la propria pietra alla costruzione della casa comune. La vita politica autentica, che si fonda sul diritto e su un dialogo leale tra i soggetti, si rinnova con la convinzione che ogni donna, ogni uomo e ogni generazione racchiudono in sé una pro-
messa che può sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e spirituali. Una tale fiducia non è mai facile da vivere per-ché le relazioni umane sono complesse. In particolare, viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura
dell’altro o dell’estraneo, nell’ansia di perdere i propri vantaggi, e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggia-menti di chiusura o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno. Oggi più che mai, le nostre società necessitano di “artigiani della pace” che possano essere messaggeri e testimoni autentici di Dio
Padre che vuole il bene e la felicità della famiglia umana.
6. No alla guerra e alla strategia della paura
Cento anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, mentre ricordiamo i giovani caduti durante quei combattimenti e le popolazioni civili dilaniate, oggi più di ieri conosciamo il terribile insegnamento delle guerre fratricide, cioè che la pace non può mai ridursi al solo equilibrio delle forze e della paura. Tenere l’altro sotto minaccia vuol dire ridurlo allo stato di oggetto e negarne la dignità. È la ragio-ne per la quale riaffermiamo che l’escalation in termini di intimidazione, così come la proliferazione incontrollata delle armi sono con-trarie alla morale e alla ricerca di una vera concordia. Il terrore esercitato sulle persone più vulnerabili contribuisce all’esilio di intere popolazioni nella ricerca di una terra di pace. Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e
a privare i poveri della speranza. Va invece ribadito che la pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia, sul rispetto del diritto e del bene comune, del creato che ci è stato affidato e della ricchezza morale trasmessa dalle generazioni passate.
Il nostro pensiero va, inoltre, in modo particolare ai bambini che vivono nelle attuali zone di conflitto, e a tutti coloro che si impegna-no affinché le loro vite e i loro diritti siano protetti. Nel mondo, un bambino su sei è colpito dalla violenza della guerra o dalle sue conseguenze, quando non è arruolato per diventare egli stesso soldato o ostaggio dei gruppi armati. La testimonianza di quanti si
adoperano per difendere la dignità e il rispetto dei bambini è quanto mai preziosa per il futuro dell’umanità.
7. Un grande progetto di pace
Celebriamo in questi giorni il settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata all’indomani del secondo conflitto mondiale. Ricordiamo in proposito l’osservazione del Papa San Giovanni XXIII: «Quando negli esseri umani affiora la coscienza dei loro diritti, in quella coscienza non può non sorgere l’avvertimento dei rispettivi doveri: nei soggetti che ne sono tito-lari, del dovere di far valere i diritti come esigenza ed espressione della loro dignità; e in tutti gli altri esseri umani, del dovere di rico-noscere gli stessi diritti e di rispettarli».[7]
La pace, in effetti, è frutto di un grande progetto politico che si fonda sulla responsabilità reciproca e sull’interdipendenza degli esseri umani. Ma è anche una sfida che chiede di essere accolta giorno dopo giorno. La pace è una conversione del cuore e dell’anima, ed è
facile riconoscere tre dimensioni indissociabili di questa pace interiore e comunitaria:
- la pace con sé stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’impazienza e, come consigliava San Francesco di Sales, esercitando “un po’ di dolcezza verso sé stessi”, per offrire “un po’ di
dolcezza agli altri”; -la pace con l’altro: il familiare, l’amico, lo straniero, il povero, il sofferente…; osando l’incontro
e ascoltando il messaggio che porta con sé; -la pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la parte di responsabilità che
spetta a ciascuno di noi, come abitante del mondo, cittadino e attore dell’avvenire.
La politica della pace, che ben conosce le fragilità umane e se ne fa carico, può sempre attingere dallo spirito del Magnificat che Ma-ria, Madre di Cristo Salvatore e Regina della Pace, canta a nome di tutti gli uomini: «Di generazione in generazione la sua misericor-dia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; […] ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua
discendenza, per sempre» (Lc 1,50-55).
Dal Vaticano, 8 dicembre 2018
Francesco
PERCORSO DI PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO 8 GENNAIO –10 FEBBRAIO 2019
Gli interessati possono rivolgersi in parrocchia per l’iscrizione al percorso e per il ritiro del programma degli incontri
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