focus sul dopocena ma il pranzo può crescere...offerti: la concorrenza, qui, è meno ag - guerrita...
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18bargiornale febbraio 15
BARitAliA• osservatorio mondo bar •
Comuni mariniI BAR DELLE LOCALITÀ TURISTICHE BALNEARI MOSTRANO DIFFERENZE INTERESSANTI DA AREA AD AREA. I MARGINI DI SVILUPPO? LEGATI ALLA CAPACITÀ DI NON LIMITARSI A OFFRIRE SOLO CIÒ CHE IL CLIENTE CHIEDE
di Andrea Mongilardi
FOCUS SUL DOPOCENA
Riviera Romagnola Costa Toscana
Alto Adriatico
Riviera Ligure Mare Napoli
Totale campione
I locali della Riviera Romagnola e della costa napoletana emergono come i più capaci a costruire un importante business anche nella fascia del dopocena. Rispetto al dato Italia, il pranzo risulta molto sottostimato.
MOMENTI DI CONSUMO:
RIPARTIZIONE CLIENTI
ma il pranzo può crescere
colazione
pranzo
pause
aperitivo
dopocena
36,2%
20,0% 12,3%
16,7%
14,8%
13,0%
30,3%
20,6%
13,9%
22,1%
20,9%
39,6%
11,2%
16,1%
12,3%
36,1%
23,0%
15,6%
15,9%
9,4%
36,2%
18,4% 11,5%
17,0%
16,9%
38,6%
20,5%
12,3%
19,9%
8,7%
19bargiornale febbraio 15
BARitAliA • osservatorio mondo bar
l’esperto
Mauro LamparelliMaster in marketing management
alla Sda Bocconi di Milano,è partner e direttore sviluppo di TradeLab, società milanese
di analisi di mercato e consulenza strategica specializzata
nella filiera del fuori casa.
Tanto dopocena, poco pranzo, po-chissime pause: è il business dei
bar delle località marine. Sono i dati che emergono confrontando i dati dell’Os-servatorio Mondo Bar di Bargiornale con il dato Italia, ricavato dalle analisi di TradeLab. Che per i locali situati nel-le località marine la notte rappresenti un’importante occasione di business non è certo una novità; è interessante però rilevare come, a seconda dell’area coinvolta, il suo peso assume dimen-sioni molto diverse: particolarmente elevate nella Riviera Romagnola e nel-la costa di Napoli, molto più contenu-te (ma comunque superiori alla media nazionale) in Alto Adriatico e Riviera
Totale campione
Riviera Romagnola
Costa Toscana
Alto Adriatico
Riviera Ligure
Mare Napoli
Tabacchi
Giochi
Ricariche e pagamenti
Slot machines
Pay TV
Free wi-fi
19,5% 19,1% 22,2%27,1% 29,2%
55,6%
59%
54,2%
40%
38,5%
77,4%
21,6%
18,8%
32,7%
2,6%
13,2%
20,9%
12,5%
30,9%
10,3%
15,1%
18,7%
22,9%
34,5%
15,4%
22,6%
22,4%
27,1%
41,8%
28,2%
22,6%
27,6%
29,2%
25,5%
23,1%
41,5%
Wi-fi e pay tv risultano molto più diffusi, in tutte le aree analizzate rispetto alla media nazionale.
Ligure. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda le pause e il pranzo: «Le pause, soprattutto quella del po-meriggio, hanno ovunque dati molto inferiori alla media nazionale - rivela Mauro Lamparelli, direttore sviluppo di TradeLab -. E anche il pranzo ha un peso sul fatturato più basso». Se per le pause può essere difficile vincere la concorrenza degli stabilimenti balne-ari cercando di strappare clienti per la merenda, non altrettanto può dirsi per il pranzo: «In media - afferma Lampa-relli - gli stabilimenti balneari hanno un’offerta qualitativamente modesta e prezzi elevati. Così molti finiscono per portarsi il mangiare da casa. Se i bar
PRESENZA DI SERVIZI
NEL BAR
20bargiornale febbraio 15
BARitAliA • osservatorio mondo bar
fino a 2,5 euro
da 2,6 a 3,5 euro
da 3,6 a 4,5 euro
da 4,1 a 5 euro
da 6 a 7 euro
da 8 a 10 euro
da 11 a 15 euro
21,6%
24,7% 38,1%
11,3% 4,1%
31,0%
20,7%
41,4%
3,4% 3,4%
16,7%
27,8% 30,6%
13,9% 2,8% 8,3%
13,8%
20,7%
37,9%
13,8%
6,9% 3,4% 3,4%
24,4%
43,9%
9,8%
17,1%
2,4% 2,4%
Riviera Romagnola Costa Toscana
Alto Adriatico
Riviera Ligure Mare Napoli
Totale campione
Prezzi molto bassi nell’Alto Adriatico, più alti per la costa Toscana e Napoli: ad alzare la media degli scontrini è la maggiore capacità di puntare sulla proposta food.
SCONTRINO MEDIO
PER APERITIVO
posizionati in prossimità della spiaggia mettessero a punto un menu pranzo di qualità adeguata, magari legato alla trazione gastronomica locale, facendo valide offerte promozionali potrebbe-ro incrementare la propria clientela e il proprio business».La capacità di valorizzare i prodotti ti-pici del luogo nella proposta del pranzo è molto diversa da zona a zona: «In To-scana e nella zona di Napoli c’è un’at-tenzione maggiore - afferma Lampa-relli -, mentre in altre aree, a partire dal-
la Liguria, è decisamente più bassa». Quanto alla possibilità di incrementa-re il traffico nelle ore della pausa, so-prattutto al pomeriggio (il momento più debole in termini di business), l’u-nica strada che Lamparelli intravede è «fare promozioni molto interessanti in termini di convenienza e costruire la proposta su formati più piccoli».Guardando all’aperitivo, emergono dif-ferenze significative nelle merceologie attorno alle quali ruota l’offerta: «Nel beverage - afferma Lamparelli - ci sono
I locali più vicini alla spiaggia potrebbero spingere maggiormente il pranzo
puntando su piatti tipici e prezzi convenienti
METODOLOGIA
L’indagine è stata condotta attraverso un questionario telefonico su 480 bar, a cui hanno risposto il
64% delle aziende contattate.L’attività di ricerca svolta permette di fare considerazioni e osservazioni
a livello di inferenza statistica. I dati totale Italia sono tratti
dall’osservatorio Away from home di TradeLab.
25,0%
21,6%
33,6%
9,1%
3,9% 6,5%
4,0%
22bargiornale febbraio 15
BARitAliA • osservatorio mondo bar
L’analisi dell’Osservatorio mondo bar di Bargiornale si è concentrata sui locali situati nei comuni marini. Sono stati presi in considerazione sei ambiti geografici: Alto Adriatico, Riviera Romagnola, Basso Adriatico, Riviera Ligure, Costa Toscana e i comuni costieri della provincia di Napoli (comprese le isole di Ischia e Capri). In ciascuno di questi ambiti, sono stati intervistati i bar dei comuni marini delle seguenti province. Per l’Alto Adriatico: Udine e Venezia. Per la Riviera Romagnola: Forlì/Cesena, Ravenna e Rimini. Per il Basso Adriatico: Teramo. Per la Riviera Ligure: Genova e Savona. Per la costa toscana: Livorno e Grosseto. Più la provincia di Napoli.Nell’analisi presentata in queste pagine sono stati esclusi i dati relativi al Basso Adriatico in quanto la numerosità del campione dei locali effettivamente intervistati non è stata giudicata sufficiente per avere una significatività e una rilevanza adeguate.
Il campioneLE PROVINCE COINVOLTE
Totale campione
Alto Adriatico
Riviera Romagnola
Riviera Ligure
Toscana
Napoli
Ampissima la disponibilità di spazi outdoor in tutte le aree oggetto della
ricerca: oltre 4 bar su 5 sfruttano anche l’esterno per ampliare i coperti
LOCALI CON POSTI
A SEDERE ESTERNI
aree, come la Riviera Romagnola, quel-la ligure o l’Alto Adriatico dove l’aperi-tivo è soprattutto birra e vino, mentre altre, a partire dalla Toscana, puntano molto di più su spumanti e cocktail. Il risultato, naturalmente, è una più am-pia percentuale di locali che riesce a spuntare valori medi di scontrino de-cisamente più elevati.
SPAZIO AGLI ESTERNILa disponibilità di spazi esterni è molto alta: oltre 4 bar su 5, infatti, ne sono do-tati. Un valore molto maggiore rispet-to alla media dei bar italiani. Il dato non sorprende. Semmai c’è da chiedersi in quanti sanno sfruttare appieno le potenzialità dei tavolini all’aperto: «A livello generale - afferma Lamparelli - si assiste alla tendenza a incrementa-re gli spazi esterni, coerentemente con un pubblico che mostra un gradimento sempre maggiore nell’utilizzo di questi spazi. I vantaggi, per i gestori, sono in-negabili: non è solo una questione di a-vere una capienza maggiore. L’esterno, se ben gestito, permette di sviluppare più fatturato grazie all’aumento delle presenze e a un innalzamento dello scontrino medio. VANNO WI-FI E PAY TVI bar delle località marine hanno capi-to, molto più della media dei bar italia-ni, l’importanza di attrezzarsi con una rete wi-fi e con la pay tv. Conta molto la presenza di un’ampia fetta di stranie-ri nella loro clientela. Per chi viene dal Nord Europa, Germania in primis, il wi-fi è considerato un servizio base. E il fatto che nella maggior parte degli alberghi italiani sia un servizio a pagamento può utilmente essere usato dai bar a pro-prio vantaggio, attirando a sé la clien-tela alberghiera straniera.Quanto alla pay tv, la maggior par-te dei grandi eventi sportivi si svolge nella stagione estiva e il bar può sfrut-
84,0%
83,6%
80,5%
82,1%
91,7%
88,2%
Lo spazio esterno consente di allungare la permanenza al bar dei clienti e alzare così lo scontrino medio
23bargiornale febbraio 15
BARitAliA • osservatorio mondo bar
Meno di 1kg
Fino a 2kg
Fino a 3kg
Più di 3kg
Non sa/non risponde
26,3%
32,3% 14,3%
12,0%
15,0%
29,7%
10,8%
43,2%
13,5%
50,0% 20,8%
12,5%
8,3% 8,3%
43,4%
34,0%
17,0%
1,9%
2,7%
3,8%
39,2%
13,6%
8,7%
11,3%
26,9%
Riviera Romagnola Costa Toscana
Alto Adriatico
Riviera Ligure Mare Napoli
Totale campione
Napoli si conferma la patria del caffè, ma anche la costa Toscana registra volumi di vendita importanti. Riviera Ligure ed Altro Adriatico, invece, presentano volumi decisamente inferiori.
CONSUMO MEDIO
DI CAFFÈ AL GIORNO
34,0%
22,6% 15,1%
18,9%
9,4%
tare l’indubbio appeal di un luogo che permette di godersi simili spettacoli in compagnia (visto che chi resta in al-bergo, spesso, deve accontentarsi del misero televisore di pochi pollici che si trovano nella maggior parte delle ca-mere). Nell’offerta di servizi, la Riviera Ligure si distingue per una penetrazio-ne inferiore rispetto ai bar delle altre a-ree geografiche: «Il dato dei servizi ri-flette con evidenza un dato che ricorre un po’ in tutte le rilevazioni: la tendenza, in quest’area, a un’offerta più semplice e poco articolata - afferma Lamparel-li -. Globalmente considerati, i gestori dei locali della Riviera Ligure sembrano decisamente meno proattivi dei colle-ghi delle altre aree marine». Un’ottima notizia per chi lavora bene e investe
nella qualità e nell’ampiezza dei servizi offerti: la concorrenza, qui, è meno ag-guerrita che altrove.
IL REGNO DELLE SPINEAnalizzando le dotazioni dei locali in-tervistati in termini di attrezzature, il lato che emerge con maggiore evi-denza è una presenza molto superiore alla media nazionale delle spine, sia le-gate alle birre sia alle bevande gasate in genere. «La diffusione delle spine è massima nella zona adriatica - afferma Lamparelli - probabilmente per l’ampia presenza di clientela tedesca, dove l’a-bitudine di bere alla spina è molto più diffusa che da noi». Che si tratti più di una risposta a una richiesta di mercato specifica della zona che di un trend di
mercato lo conferma il fatto che, a livel-lo Italia, i consumi di bevande alla spina sono tutt’altro che in crescita.Ampia anche la diffusione dell’offerta di bevande solubili. «La fotografia che emerge, pur con differenze importanti tra zona e zona, è una certa tendenza ad appiattire l’offerta sulle richieste dei clienti - conclude Lamparelli -. Per i gestori con un approccio proattivo le opportunità davvero non mancano».
elaborazione: Centro marKetinGFonte: barGiornaLe / tradeLab
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