dott.ssa rosa zampetti responsabile promozione della salute star bene insieme... · della cascata...

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dott.ssa Rosa Zampetti Responsabile Promozione della Salute

Promuovere salute implica Attivare alleanze Istituzionali Costruire reti sociali, ossia un insieme di legami tra attori sociali (capitale sociale) Coinvolgere di Gruppi di Interesse -Stakeholder Operare secondo un approccio di sviluppo di comunità Lavorare per lo sviluppo di moltiplicatori dell’azione preventiva (DGRC 501/2017-Piano Regionale Prevenzione 2014/2019)

PROMUOVERE SALUTE - iMPLicA

Costruire alleanze Istituzionali con Strutture e

Servizi aziendali, con Enti, Istituzioni e Agenzie territoriali attraverso partenariati e/o formalizzazione di atti d’intesa e progettazioni condivise

Investire seriamente nella prevenzione

Un giorno un uomo si ferma al fondo di una terrificante cascata, la cui acqua scorre velocemente lungo le rocce. In cima ci sono dei bambini, ne vede cadere alcuni e si decide a soccorrerli perché essi cadendo si feriscono. Provvede alle cure mediche e chirurgiche e offre loro tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere. Sono così tanti i bambini che precipitano che l’uomo si sente costretto a costruire un ospedale. Lavora a lungo e intensamente, accoglie e medica tutti i bambini, e ciò gli procura onorificenze e medaglie che la gente della città gli assegna spontaneamente. Poi l’uomo, osservando meglio cosa succede in cima alla cascata, si accorge che ci sono bambini che cadono perché spinti e altri che cadono mentre spingono. Questi ultimi, pensa l’uomo, devono essere puniti. Costruisce per loro una prigione e ve li rinchiude. Così egli possiede un ospedale ed una prigione; alcuni bambini vanno in ospedale, altri in prigione. Non vi è certo differenza tra questi bambini: ospedale o prigione, essi sono caduti, anche se alcuni si sono fatti male perché spinti ed altri perché, nello spingere, sono caduti. E poi, un giorno, giunse un altro uomo, più probabilmente una donna, che disse: “Perché non vai in cima alla cascata ed eviti che si spingano?”. L’uomo rispose: “Non c’è tempo, molti bambini hanno bisogno di essere curati, molti bambini hanno bisogno di essere puniti. Per me sarebbe troppo costoso costruire una scala che vada dal fondo della cascata alla cima, non lo posso fare. Resterò qui!”. Perciò, l’uomo continua a lavorare a modo suo; ma l’intera popolazione, la società, lo segue e costruisce, continua a costruire molti ospedali e molte prigioni. Questa è una storia triste poiché i bambini continuano a precipitare lungo il margine della cascata. (Giovani a rischio di D.Bacchini e P.Valerio ed Franco Angeli )

In questa triste storia ci sono diversi attori, diversi personaggi: oltre ai bambini c’è un uomo che passa il suo tempo a costruire per loro ospedali (per quelli che cadono perché sono spinti, le “vittime”) e carceri (per quelli che cadono perché spingono, i “cattivi da punire”) e che non vuole o non riesce a fare qualcosa per prevenire tutto questo “cadere”. E se invece qualcosa in più fosse fatto per tro- vare una strategia volta a raggiungere i bambini prima della spinta, provando a impedire loro la caduta? È quello che noi stiamo cercando di fare insieme a tutti voi... dobbiamo crederci!

BULLISMO Una storia antica

I primi contributi in Italia

1993 1997

IL BULLISMO è ….

IL BULLISMO è ….

Nel 2006 alcuni studenti filmarono l'aggressione ad un disabile durante le lezioni e inserirono il filmato su

Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione

e la lotta al bullismo

Costituzione Commissione Nazionale

sul bullismo

Roma, 5 febbraio 2007

IL BULLISMO è ….

Roma, Aprile 2015

Legge regionale 22 maggio 2017, n. 11. “Disposizioni per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo nella Regione Campania

Legge 29 maggio 2017 n. 71recante "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo

Fattori di rischio

obesità

omofobia

Incompetenza tecnologica

Fiducia mal riposta

DEFINIZIONE DI BULLISMO

UNO STUDENTE È OGGETTO DI AZIONI DI BULLISMO, OVVERO È PREVARICATO O VITTIMIZZATO, QUANDO VIENE ESPOSTO

RIPETUTAMENTE, NEL CORSO DEL TEMPO, ALLE AZIONI OFFENSIVE MESSE IN ATTO DA PARTE DI UNO O PIÙ

COMPAGNI.

OLWEUS

Il bullismo è un abuso di potere. Secondo gli studi che per primi hanno affrontato questo problema , perché una relazione tra soggetti possa prendere questo nome devono essere soddisfatte tre condizioni: 1. si verificano comportamenti di prevaricazione

diretta o indiretta 2. queste azioni sono reiterate nel tempo 3. sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime).

BULLISMO: LA DEFINIZIONE SCIENTIFICA Il bullismo è un abuso di potere. E’ una relazione asimmetrica

«Una delle caratteristiche principali dei bulli è che girano sempre in

branco, mai da soli e, in questo caso, abbassano la cresta. Giocano sporco

perché di solito le loro “prede principali” sono gli indifesi, quelli che

non reagiscono oppure, le loro preferite, quelli con dei problemi in famiglia, o addirittura con problemi

mentali»

Qualcuno è più forte o sul piano fisico o psicologico…non c’è parità nella relazione…è diverso

dal litigio.

BULLISMO: LA DEFINIZIONE SCIENTIFICA

Attenzione …a volte certi atti anche singoli possono ferire profondamente la persona

2 - Queste azioni sono reiterate nel tempo

«….invece di aiutarli infieriscono su di loro fino allo sfinimento»

BULLISMO: I PROTAGONISTI Sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in

posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime).

«Una delle caratteristiche principali dei bulli è che girano sempre in branco, mai da soli ….»

Tra gli attori di prepotenze si distingue:

-il BULLO LEADER, ideatore delle prepotenze (non sempre perpetratore)

-- i GREGARI, che partecipano alle prepotenze sotto la sua guida

- i SOSTENITORI, coloro che assistono senza prendere parte all’azione ma

sostenendola attivamente con incitamenti, risolini e via di seguito.

BULLISMO: LA DEFINIZIONE SCIENTIFICA 3 - Sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed

uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime).

Tra le vittime si parla di:

- VITTIMA PASSIVA, che subisce le prepotenze senza riuscire a reagire

- VITTIMA PROVOCATRICE, che

stuzzica e provoca , fino a quando qualcuno non risponde con

un’azione di prepotenza.

Bullo

Esterno-spettatore

Difensori

sostenitori

Aiutanti

Vittima

PROFILO PSICOLOGICO DEL BULLO

Maschio, più forte fisicamente o psicologicamente rispetto ai

compagni

Bisogno di potere o dominio

Elevata o controversa autostima

Atteggiamento favorevole verso la violenza ⇒ Concezione

strumentale delle relazioni (utilizzare gli altri per avere

vantaggi ⇒ accresciuto prestigio sociale

Mancanza di empatia per la vittima

Ridotta sensibilità morale

PROFILO PSICOLOGICO DEL BULLO

Il bullo mette in atto comportamenti aggressivi di tipo proattivo

ovverossia

• Non provocati

• A «sangue freddo»

• Orientati a determinare un dominio nelle relazioni

interpersonali

Determinanti del comportamento del bullo

Componente cognitiva: il bullo sembra avere buone abilità

sociali e buona teoria della mente (è cioè in grado di comprendere

lo stato mentale dell’altro per coglierne i punti vulnerabili)

Componente emotiva: il bullo sembra avere ridotte abilità

emotive (non è in grado di cogliere a fondo la sofferenza indotta

nella vittima)

Determinanti del comportamento del bullo

Componente motivazionale: Il

bullo cerca di accrescere il

proprio status nel gruppo dei

pari e soddisfare così il proprio

bisogno di dominare gli altri

Profilo psicologico della vittima

•Spesso emotivamente più fragile e più ansioso

dei compagni

•Ridotte abilità sociali che si esprimono in una

incapacità a reagire adeguatamente alle

prepotenze

•Ridotta autostima

•Modello ansioso-reattivo (segnala all’altro le

proprie difficoltà)

TIPOLOGIE DI BULLISMO

La prima distinzione importante operata da Olweus, è quella tra: 1 il bullismo diretto: attacchi rivolti alla vittima, quali aggressioni fisiche, insulti, gesti, smorfie e minacce. Si suddivide in due sottocategorie: - .bullismo fisico: commesso usando la forza fisica per colpire con calci e pugni la vittima, per spingerla, rovinarle o rubarle oggetti personali, estorcerle soldi o la merenda, -.bullismo verbale: si esplica attraverso l’uso di parole, per esempio insultare, deridere, prendere in giro ripetutamente, inventare dei nomignoli; 2 il bullismo indiretto: consiste nell’isolamento sociale: esclusione dal gruppo e dai giochi, diffusione di pettegolezzi, rifiuto di esaudire le richieste del compagno.

TIPOLOGIE DI BULLISMO .

Sono presenti altre sottocategorie quali: -il bullismo digitale: azioni ripetute di molestia nei confronti della vittima tramite l’uso di strumenti elettronici; -il bullismo omofobico: persecuzione e molestia verso soggetti ritenuti omosessuali; -il bullismo razziale e/o razzista: rivolto a persone provenienti da paesi stranieri; -il bullismo verso i diversamente abili: rivolto a persone disabili, con handicap fisico o mentale o che hanno difficoltà di apprendimento; - il bullismo a sfondo sessuale: riscontrato soprattutto tra adolescenti e preadolescenti, avviene attraverso molestie sessuali, cioè attenzioni sessuali (di natura verbale, psicologica e fisica) non desiderate dal soggetto.

Tipologia di bullismo

Bullismo elettronico o cyberbullismo

caratteristiche:

Anonimato,

aumenta il distacco tra gesto e significato, più doloroso ed intrusivo,

assenza di supervisione da parte degli adulti, contatto 24 ore su 24.

Differenze tra bullismo e cyberbullism0

BULLISMO Bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali attraverso il contatto diretto con la vittima;

CYBER BULLISMO Percezione di invisibilità da parte del cyberbullo attraverso azioni che si celano dietro la tecnologia;

Reazioni evidenti da parte della vittima e visibili nell'atto dell'azione di bullismo;

Assenza di reazioni visibili da parte della vittima che non consentono al cyberbullo di vedere gli effetti delle proprie azioni;

Tendenza a sottrarsi da responsabilità portando su un piano scherzoso le azioni di violenza.

Sdoppiamento della personalità: le conseguenze delle proprie azioni vengono attribuite al "profilo utente" creato.

Tipologie di Cyberbullismo Flaming: messaggi online violenti e volgari mirati a suscitare battaglie verbali in un forum. Molestie (harassment): spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno. Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, gruppi su social network, etc. Sostituzione di persona ("impersonation"): farsi passare per un'altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili. Inganno: (trickery); ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici. Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione. Cyberpersecuzione ("cyberstalking"): molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura. Doxing: diffusione pubblica via internet di dati personali e sensibili. Minacce di morte

Si suggerisce di: - monitorare lo scherzo per prevenirne gli eccessi; - individuare i limiti di rispetto per impedire che lo scherzo si trasformi in umiliazione/prepotenza; - individuare quei limiti che consentano di chiarire come l’umiliazione e la prepotenza contengono in sé caratteristiche che possono configurarsi facilmente come reati per i quali si entra nel circuito penale.

scherzo da monitorare

eccesso

limite

Bullismo Umiliazione prepotenza

limite reato

illegalità da denunciare

Al compimento dei 14 anni il minore è punibile

I LUOGHI DEL BULLISMO

PER QUANTO RIGUARDA IL LUOGO PREDILETTO DELLA PREVARICAZIONE TRA COMPAGNI È RISULTATA LA SCUOLA. I RISCHI MAGGIORI SI CORRONO NEL CORTILE, A MENSA, IN CLASSE DURANTE IL CAMBIO DELL’ORA, NEL TRAGITTO DI RITORNO A CASA, QUESTO A CAUSA DEL MINOR CONTROLLO DA PARTE DELL’ADULTO.

Il bullismo è un fenomeno di gruppo

Il cyberbullismo è un fenomeno di gruppo!

Perché è importante occuparsi di bullismo: Effetti sulla vita scolastica

Clima scolastico negativo

Ridotta coesione in classe

Si va meno volentieri a scuola

Ridotto rendimento scolastico di bulli e vittime

Conseguenze negative sullo sviluppo di bulli

Antisocialità, abuso sostanze, alcool e rischio di delinquenza in età

adulta

abbandono scolastico

Coinvolgimento in mobbing sul lavoro, partner aggressivi nelle relazioni sentimentali, genitori

aggressivi

Conseguenze negative sullo sviluppo delle vittime

Ansia sociale, insicurezza, bassa autostima

Depressione, suicidio, sintomi psicosomatici, disturbi del sonno

Ridotta tolleranza allo stress, insoddisfazione lavorativa

e Promuovere Salute

Progetto “Star Bene Insieme” PREVENZIONE del Bullismo e

del Cyberbullismo

alunni

insegnanti

genitori

Comunità/ambienti sanitari

reti sociali

Obiettivo Strategico:

Costruire un ambiente che promuove benessere attraverso lo sviluppo

di sane relazioni

Implica: trasversalità tra Servizi Aziendali PLS,

MMG, Intersettorialità con

Amministrazioni, Enti e terzo settore

- Sottoscrizione di atti di intesa (protocolli,lettere di intenti, partenariati…) - Progettazione partecipata

Progetto di ricerca per conoscere il fenomeno e

i soggetti target

- Costituzione gruppo interistituzionale con “docenti referente” -Tutoraggio docenti nel corso dell’anno -Patto di corresponsabilità - Convegno e focus di fine anno per la restituzione delle informazioni e competenze acquisite

-Seminari con genitori e alunni -Formazione docenti -Interventi dei docenti nelle classi per migliorare il clima di classe: • La Costituzione (regole) della classe •Monitoraggio del clima di classe •Circle time con insegnanti in qualità conduttori/facilitatori

L’analfabetismo emotivo (o analfabetismo emozionale) è, secondo U. Galimberti e D. Goleman, l’incapacità di

riconoscere e controllare le proprie emozioni.

L’analfabeta emotivo è vittima di un inaridimento del cuore,

che lo rende incapace di provare empatia e compassione; è quindi freddo, imprevedibile.

L'ANALFABETISMO EMOTIVO

Moltissimi (soprattutto tra i giovani) non sanno più decifrare le proprie emozioni ed i propri sentimenti.

E’ bene anche chiarire che l’Analfabetismo emotivo è presente in eguale misura nei bambini, nei giovani e negli adulti a prescindere dal loro quoziente di intelligenza, dal livello culturale raggiunto e dalla professione esercitata,

ma se si vuole fare una rivoluzione è bene partire dalle nuove generazioni.

L'ANALFABETISMO EMOTIVO

“L’educazione socio-affettiva tende a migliorare nell’individuo la conoscenza di sé, facilita nel

gruppo classe la comunicazione tra i membri”.

(Francescato D. Ghirelli G., 1988)

L’educazione socio - affettiva

46

L’educazione socio – affettiva di A.Putton e D.Francescato

Formazione continua operatori socio sanitari

Formazione studenti con Identificazione dei Peer

Produzione di elaboratori

Il programma si caratterizza per

Peer educator con il compito di informare il gruppo dei pari su

che cosa è bullismo e ilcyberbullismo su come

prevenirlo

Formazione docenti in qualità di moltiplicatori

LE ATTIVITA’ DOCENTI Corsi di formazione di n. 3 moduli per docenti sul tema

gestione dell’aggressività (bullismo) e della classe

E’un libro/manuale suddiviso in due parti: Parte Teorica Manuale operatico

LE ATTIVITA’ CON I GENITORI

PERCORSI FORMATIVI

Incontri informativi con genitori per conoscere il fenomeno del bullismo

Modalità interattiva di lavoro

LE ATTIVITA’ ALUNNI formazione degli alunni sul tema dell’educazione socio-affettiva e

percorsi informativi di 10/12 ore

Finalizzati al miglioramento ed al rafforzamento delle abilità sociali (life skills) per attivare fattori protettivi in relazione ai rischi dell’aggressività e migliorare le relazioni tra pari.

Progetto OPERATORE AMICO

24 ore di corso metà in orario scolastica e metà in extrascolastico

Training formativo alunni

Figura di supporto flessibile e polivalente che agisce come sostegno ai compagni nel corso della normale vita di classe (Menesini, 2003)

L’operatore amico si relaziona in maniera amichevole e competente ai compagni che necessitano di un aiuto ed un sostegno

I ragazzi come “agenti di cambiamento”

Essere disponibili ad aiutare i compagni che manifestano un problema Organizzare giochi e altre attività socializzanti per gli amici più isolati durante le pause dell’attività didattica Aiutare i ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento a studiare o a fare i compiti Stare vicino ai compagni isolati, rifiutati o maltrattati

INCONTRI INDIVIDUALI DI COUNSELING

ATTIVITA’ INCONTRI INDIVIDUALI

Come si lavora in classe Come si può lavorare in altri

setting…..

Le attività in classe si svolgevano in cerchio

Non male.

E’ simpatico

Potrebbe essere

interessante.

Ciao ragazzi il mio nome è...

Il conduttore svoge un ruolo di facilitazione del gruppo.

Il Circle Time il momento del Cerchio è "magico" e non va interrotto da nulla! il Cerchio Magico " un luogo speciale in cui tutte le creature vivevano serene e in armonia. Non c'era né dolore né disperazione. Persino i gatti e i topi erano gentili tra loro. Chi viveva al suo interno aveva il dono di poter comprendere tutti i linguaggi del mondo. Se vivessimo fuori ? aveva detto un giorno Ursula ? per te io sarei soltanto una scimmia e tu per me saresti soltanto un cucciolo nudo. Saremmo seduti uno di fronte all'altra a guardarci, senza capire niente. (...) E quando non ci si capisce è una brutta cosa. Prima o poi si finisce per litigare e da litigare a sbranarsi il passo è davvero breve. (...) Il Cerchio Magico è il luogo in cui un giorno è caduta una stella. (...) ed è scesa qui perché qualcuno, mentre lei cadeva, ha desiderato viver in armonia con il mondo. (...) La polvere delle stelle è magica, luccica e vibra senza mai fermarsi e si posa in terra sempre nella stessa forma, la forma del cerchio. (...) il cerchio dove noi viviamo.“ (Susanna Tamaro) !

"Circle time: espressione inglese che significa letteralmente <<tempo del cerchio>>. È considerata una delle metodologie più efficaci nell'educazione socio-affettiva. I partecipanti si dispongono in cerchio con un conduttore che ha il ruolo di sollecitare e coordinare il dibattito entro un termine temporale prefissato. La successione degli interventi secondo l'ordine del cerchio va rigorosamente rispettata. Il conduttore non dev'essere direttivo né esprimere assenso o dissenso né tanto meno giudizi di valore sui vari interventi; egli assume il ruolo di interlocutore privilegiato nel porre domande o nel fornire risposte. Il circle time facilita e sviluppa la comunicazione circolare, favorisce la conoscenza di sé, promuove la libera ed attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti e dei vissuti personali e, in definitiva, crea un clima di serenità e di condivisione facilitante la costituzione di qualsiasi nuovo gruppo di lavoro o preliminare a qualunque successiva attività.

Circle Time Tale strumento si rivela particolarmente efficace per stimolare gli alunni ad acquisire conoscenza e consapevolezza delle proprie ed altrui emozioni, per gestire le relazioni sociali sia con i pari che con gli adulti. Il circle time è quindi un gruppo di discussione su argomenti di diversa natura, con lo scopo principale di migliorare la comunicazione e far acquisire ai partecipanti le principali abilità comunicative. Esso consiste nell’affrontare tematiche di discussione proposte dai ragazzi esercitando come insegnante un ruolo di facilitatore, di ascoltatore attivo delle problematiche per rispecchiarle e permetterne l’espressione piuttosto che di guida. In questo senso il Circle Time diventa tecnica poiché permette un costante modellamento dell’abilità dell’ascolto.

REGOLE DEL CERCHIO MAGICO 1)Mettersi in cerchio in silenzio 2) Stare in silenzio quando una persona parla 3) Ascoltare ciò che viene detto 4) Non prendere in giro quando una persona parla 5) Alzare la mano prima di parlare 6) Aspettare il proprio turno 7) Evitare di fare gesti volgari o che possano offendere

Definizione di “Salute” (dallo Statuto dell’OMS 1948)

“La salute è uno stato di

completo benessere fisico, mentale e sociale

e non consiste soltanto in un'assenza di malattia o infermità”

Il progetto “Star Bene Insieme” propone uno stile educativo orientato al:

GRATIFICAZIONE RESPONSABILIZZAZIONE

RISPETTO VALORIZZAZIONE

IMPEGNO ETICO

Al fi

ne d

i ott

ener

e:

Motivazione

Condivisione

Collaborazione

Competenze (Life skills)

• Autoconoscenza e conoscenza • Comunicazione efficace • Pensiero critico • Gestione dello stress • Empatia • Problem solving

CONTRASTARE IL BULLISMO e il Cyberbullismo In sintesi Quando ci troviamo di fronte ad un caso di bullismo e di

cyberbullismo è importante intervenire tempestivamente: - Dialogando con le famiglie e coinvolgendoli nel percorso da

attivare - Attivando dei gruppi di auto aiuto - Diventando un punto di riferimento della scuola e dei servizi

territoriali - Individuando e attivando un sostegno, condiviso, per chi subisce

e per chi agisce prepotenze (sportello d’ascolto….) - Quando necessario, chiedendo una consulenza ad esperti - Facendo riferimento alle Forze dell’Ordine nel caso in cui si viene

a conoscenza di reati

CONTROLLO AMBIENTE

VISSUTO CORPOREO

RELAZIONI

EMOTIVITÀ

VITA IN FAMIGLIA

SUCCESSO LAVORATIVO e/o SCOLASTICO

AUTOSTIMA GLOBALE

Autostima Lavoriamo per ridurli così!!!!

66

Risultati

VARIABILI PERCENTUALI

Esperienza del fenomeno di cyber bullismo 31% dei tredicenni è stato vittima almeno u 56% dichiara di avere amici che li hanno sub

Emersione del fenomeno 70% dei casi non emerge; 85% il fenomeno non arriva a conoscenza d adulti.

Modalità con cui si compiono atti di bullismo online 39,4% insulti, persecuzioni e minacce sui soc network; 38,9% insulti, persecuzioni e minacce in cha 29,8% insulti, persecuzioni e minacce via sm 15% invio o pubblicazione di foto e filmati; 12% creazione di profili falsi su facebook.

Modalità di reazione Il 53,1% dichiara di difendersi da solo; Il 16,8% delle vittime ha informato un adulto Il 14,2% ne ha parlato con un amico; Il 11,7% subisce senza fare nulla; Il 3,2% denuncia (con i genitori) alla polizia p

Emersione del fenomen0

Esperienza del fenomeno di cyber bullismo

Modalità con cui si compiono atti di bullismo online

Modalità di reazione

Progetto «Star Bene Insieme» Per la prevenzione del bullismo

Indagine conoscitiva sui comportamenti prepotenti e

prevaricatori presenti nelle scuole della Provincia di Salerno Anno 2014

RISULTATI

Istituto

Comune

A. Genoino Liceo Cava dè Tirreni A. Gatto S.M. Battipaglia A. Genovesi tecnico Salerno A. Balzico S.M. Cava dè Tirreni A. Criscuolo S.M. Pagani A. Genovesi/I. Alpi S.M. Nocera Inferiore C. Pisacane Liceo Sapri Alfonso Gatto Liceo Agropoli E. Cenni Tecnico Vallo della Lucania E. Perito – Fortunato Tecnico ? Eboli Enrico Fermi Tecnico Sarno G. Camera S.M: Sala Consilina G.B Vico Tecnico Agropoli G. Romano S M Eboli Gallotta LICEO Eboli Gian Camillo Glorioso liceo Montecorvino Rovella Gino Rossi Vairo sm Agropoli IIS Leonardo da Vinci tecnico Sapri Ist. comprensivo Capaccio-Paestum S.M. E. Medi liceo F. Besta Tecnico

Capaccio Battipaglia Battipaglia

st. comprensivo Dante Alighieri SM Alfano I Liceo

Sapri Salerno

Ist. comprensivo M.T Cicerone Liceo Sala Consilina

Il Campione è composto da 1864 studenti e da 43 Istituti scolastici di primo e secondo grado Scuole campionate per ampiezza demografica delle aree territoriali ricadenti nei distretti ASL

Istituto

Comune

Ist. comprensivo Picentia S.M. Monterisi S.M.

Pontecagnano Faiano Salerno

Istituto Marconi Tecnico Nocera Inferiore Istituto Trifone Liceo Montecorvino Rovella ITC Giffoni Valle Piana tecnico Giffoni Valle Piana Leonardo Da Vinci liceo Vallo della Lucania Martiri d' Ungheria S.M. Scafati Matteo Della Corte Tecnico Cava dè Tirreni Mons. B.Mangino Liceo Pagani N.Sensale Liceo Nocera Inferiore Pacinotti Tecnico Scafati Piranesi Liceo Capaccio Publio Virgilio Marone Liceo B. Focaccia Tecnico

Mercato San Severino Salerno

R.Caccioppoli Liceo Scafati S.Tommaso D' Aquino S.M. Mercato San Severino Tasso S.M. Salerno Torre De Mattia SM Istit. Tecnico Commerciale

Vallo della Lucania Mercato S. Severino

Scuole campionate per ampiezza demografica delle aree territoriali ricadenti nei distretti ASL

Campione

Numero intervistati: 1864

58,541,5

maschio femmina

Genere (%)

96,7

3,3

italiana straniera

Nazionalità (%)

Età media: 14,1 anni

Campione

Tipo di istituto scolastico (%)

41,9

26,2

31,9 Scuola mediainferioreIstitutotecnicoLiceo

40,1

23,4

36,5 Agro-Nocerino-SarneseSalerno + Pianadel SeleCilento

Area territoriale dell’istituto scolastico (%)

Numero istituti coinvolti: 37

Secondo te, nella tua scuola, c'è qualcuno che compie delle prepotenze comportandosi da bullo? (%)

79,6

20,4

si no

Percezione del fenomeno

Secondo te, nella tua scuola, c'è qualcuno che compie delle prepotenze comportandosi da bullo? Distribuzione % per area territoriale

76,8

78,7

82,6

0 20 40 60 80 100

Cilento

Salerno + Piana del sele

Agro-Nocerino-Sarnese

Percezione del fenomeno

Se hai riposto sì, che tipo di prepotenze vengono compiute più spesso (spesso + molto spesso)? (%)

Tipo di prepotenze

2,8

11,7

13,0

13,2

19,9

36,1

56,4

62,9

0 20 40 60 80 100

Consegna di piccole somme di denaro…

Furti

Minacce

Aggressioni fisiche

Scherzi pesanti

Esclusioni dalle compagnie

Offese e insulti

Prese in giro

27,5

Dove avvengono più di frequente le prepotenze? Distribuzione % per tipo di scuola

Luoghi delle prepotenze

0,4

1,3

2,0

4,6

8,3

10,1

17,0

21,7

34,6

2,0

2,0

2,6

7,8

14,7

5,7

11,2

37,3

16,7

0 10 20 30 40 50 60 70 80

altro (specificare)

Via telefono

Nella palestra

Via Internet

Nei corridoi

Lungo il tragitto tra casa e scuola

Nei bagni

In classe

Vicino all'entrata della scuola

scuola secondaria superiore scuola media inferiore

I bulli agiscono da soli, in due o in gruppo? (%)

38,3 21,6

66,0

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Da soli In due In gruppo

Attori delle prepotenze

Quando qualcuno si comporta da bullo, quanto spesso (spesso + molto spesso) i compagni... (%)

20,9

24,6

24,7

24,8

27,4

39,1

0 20 40 60 80 100

Si divertono e fanno il tifo per il bullo

Lasciano da solo il bullo

Escludono dal gruppo chi è vittima

Sono spaventati

Cercano di aiutare il più debole

Fanno finta di niente

I compagni…

Quando qualcuno si comporta da bullo, quanto spesso (spesso + molto spesso) gli insegnanti... (%)

4,0

12,1

29,3

36,9

58,5

67,6

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Ridono e si divertono con noi

Fanno finta di niente

Non si accorgono di niente

Non sono mai presenti

Intervengono per difendere chi subisce

Discutono con la classe dell'accaduto

Gli insegnanti…

All'interno della scuola, parli degli atti di bullismo che succedono?(%)

SI: 50,9 NO: 49,1

Dialogo all’interno della scuola

5,6

14,2

21,5

46,8

69,7

0 20 40 60 80 100

Con un bidello

Con alcuni insegnanti

Con un insegnate di fiducia

Con i compagni di classe

Con gli amici di cui mi fido

Con chi ne parli più spesso (spesso + molto spesso)? (%)

Dialogo all’interno della scuola

Al di fuori della scuola, parli degli atti di bullismo che succedono? (%)

SI: 56,1

NO: 43,9

Dialogo al di fuori della scuola

8,9

19,0

43,1

43,7

63,7

0 20 40 60 80 100

Con altri adulti(allenatore,animatore di associazione ...)

Con altri familiari(fratelli, zii ...)

Con i miei genitori

Con il gruppo di amici

Con un amico/a di cui mi fido

Con chi ne parli più spesso (spesso + molto spesso)? (%)

Dialogo al di fuori della scuola

Nella tua scuola, ci sono ragazze o ragazzi che subiscono offese, cattiverie o prepotenze? (%)

Comportamenti bullistici nella scuola

NO: 27,0%

SI: 73,0%

18,1 20,6

34,2 35,4

46,9 47,5

57,8 63,8

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Per una disabilità

Per il colore della pelle o il paese d' origine

Perché sono i secchioni della classe

Per l'abbigliamento

Perché puzzano

Perché sono ragazzi/e con atteggiamentida femmina/maschio

Perché sono considerati/e brutti/e

Per l'aspetto fisico

Secondo te per quali motivi le subiscono più spesso (spesso + molto spesso)? (%)

Comportamenti bullistici nella scuola

A te è capitato di: (%)

Esperienza diretta

Quante volte ti è capitato di assistere alle prepotenze in quest'anno scolastico? (%)

42,5 39,1

8,2 10,2 0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

mai 2 o 3 volte almese

una volta asettimana

più volte allasettimana

Esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

Se ti capita di assistere non intervieni perché…

Esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

Penso che ognuno debba

difendersi da solo

Ho paura di andarci di mezzo

Il bullo si comporta

bene con me, quindi non

sono fatti miei

Certi alunni meritano di

essere trattati così

Quante volte ti è capitato di subire le prepotenze in quest'anno scolastico? (%)

% Mai

83,5

2 o 3 volte al mese 11,3

Una volta a settimana 2,1

Più volte a settimana 3,1

Totale 100,0

Dato in linea con i risultati della ricerca HBSC Italia 2014: 15,8% dichiara di aver subito prepotenze

Esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

16,5

Penso di subire le prepotenze perchè...

Esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

Per il mio aspetto

fisico

Perché sono il secchione della classe

Per il colore della pelle o il

paese d’origine

Perché dicono che

puzzo

Per il mio modo di essere

%

Mai 90,9

2 o 3 volte al mese 7,0

Una volta a settimana 1,1

Più volte alla settimana 1,0

Totale 100

Quante volte hai subito azioni di bullismo attraverso computer e/o cellulare in quest'anno scolastico? (%)

Dato in confronto con la ricerca HBSC Italia 2014 secondo cui il 7% degli studenti è vittima di cyber bullismo e con i dati Istat 2014: 5,9% ritiene di essere stata vittima di cyber bullismo

Esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

9,1

Quando qualcuno se la prende con te, tu...

Esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

Cerchi di capire perché se la

prende con te (31,3%)

Ti sforzi di rispondere

(26,0%)

Vorresti reagire ma hai troppa paura (5,5%)

Cerchi aiuto tra i compagni

(2,8%)

% Mai 86,9 2 o 3 volte al mese 9,2 Una volta a settimana 2,0 Più volte a settimana 1,9 Totale 100

Quante volte ti è capitato di comportarti da bullo in quest'anno scolastico? (%)

Hai agito comportamenti da prepotente perchè...?

Esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

Per avere un ruolo nel gruppo

Per difesa

Perché posso farlo

Per ricevere

attenzione

Hai subito prepotenze? (%) Hai assistito a prepotenze? (%)

Ti sei comportato da bullo? (%)

57,542,5

Sì No

16,5

83,5

Sì No13,1

86,9

Sì No

L’esperienza diretta nell’ultimo anno scolastico

Quando guardi al futuro pensi che... (%)

0,8

3,8

4,5

8,0

10,4

72,5

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

continuerò ad essere bersaglio delleprepotenze altrui

forse qualcuno cercherà di aiutarmi

sarebbe bello se diventassi io il più forte

non vorrei più venire a scuola

una volta o l'altra riuscirò a difendermi

possiamo essere tutti amici

Futuro

1,0 2,6

6,1 7,1 8,4

16,0 21,4

37,5

0 10 20 30 40 50 60

Altro (specificare)

Dialogando con il bullo

Facendo intervenire tutto il gruppo di chi sta aguardare

Minacciando il bullo

Insegnando alla vittima come difendersi

Esercitando l'autorità (p. es. come insegnante ocome preside)

Con una maggiore attenzione degli adulti(insegnanti, bidelli, genitori)

Isolando chi fa il prepotente

Secondo te come si può reagire efficacemente ai comportamenti da prepotenza? (%)

Reazione alla prepotenza

“Voi affermate che è difficile stare coi fanciulli. Avete ragione.

Ma poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, piegarsi, farsi

piccoli. Ebbene, in questo avete torto. Non sta qui la fatica

maggiore, ma piuttosto nel dovere di elevarsi all’altezza dei

loro sentimenti. Sta nell’impegno di distendersi, allungarsi, alzarsi in punta di piedi, per non ferirli.”

Janus Korczack

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