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Corso di laurea in Scienze dell’Educazione

A. A. 2011 / 2012

Istituzioni di Linguistica (M-Z)

Dr. Giorgio Francesco Arcodia

(giorgio.arcodia@unimib.it)

1. Fenomeni fonologici nelle lingue dei segni

Epentesi

Lingue verbali: aggiunta di foni all'interno di una parola

Es.: lat. baptismu(m) > it. battesimo

Lingue segnate: aggiunta di un movimento tra due segni 'statici' con movimento interno

Es.: FATHER STUDY in American Sign Language

Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – giorgio.arcodia@unimib.it

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Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – giorgio.arcodia@unimib.it

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(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (third edition), Gallaudet University Press, Washington

D.C.)

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Fenomeni di 'erosione'

Lingue verbali: caduta di segmenti nell'articolazione

Es.: ingl. it is going to rain > it's gonna rain

Lingue dei segni: eliminazione delle posizioni 'statiche' (hold deletion)

Es.: GOOD IDEA in American Sign Language

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(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (third edition), Gallaudet University Press, Washington

D.C.)

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Fenomeni di assimilazione

Lingue verbali: due foni con caratteristiche articolatorie diverse diventano identici (assimilazione

totale) o più simili (assimilazione parziale) con l'acquisizione da parte di un fono di uno o più

tratti articolatori dell'altro

Es.: prefisso italiano in− → inutile, impossibile, irresponsabile, illogico

Lingue dei segni: un cherema assume le caratteristiche di un altro cherema, tipicamente adiacente

Es.: composto ASL LOOK + STRONG = RESEMBLE

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N.B.: il significato 'assomigliare' non è la somma dei significati 'aspetto' e 'forte'; cfr. greenhouse

'serra' → i costituenti non sono sufficienti ad identificare il significato

(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (third edition), Gallaudet University Press, Washington

D.C.)

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Parole composte nelle lingue verbali e nelle lingue dei segni

Lingue verbali: perdita dei confini tra lessemi

Ess.: Ingl. lord < ingl. medio laverd < ing. ant. hlaford < hlafweard 'guardiano del pane'

lady < ingl. medio lavede < ing. ant. hlæfdige 'colei che impasta il pane'

Lingue dei segni: assimilazione di cheremi, eliminazione di posizioni statiche

Es.: composto 'uovo' nello Al Sayyid Bedouin Sign Language

→ il richiamo iconico alla forma del becco nel segno 'gallina' viene perso con l'assimilazione

alla configurazione della mano del segno successivo 'piccolo oggetto ovale'

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(Meir, I. et al., 2010, Sign languages and compounding, in Scalise, S., Vogel, I., Cross-disciplinary issues in compounding,

Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins)

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2. Aspetti semiotici delle lingue dei segni

Asse sintagmatico nelle lingue verbali:

TEMPO

l'uomo legge un libro

→ nelle lingue verbali, tuttavia, le componenti intonative e prossemiche sono simultaenee

rispetto alla produzione verbale

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(Dizionario dei segni Zanichelli, 1991)

→ nell'articolazione del segno LEGGERE, una mano riproduce parte del segno LIBRO

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Asse sintagmatico nelle lingue segnate:

Tempo LIBRO

Spazio

UOMO LIBRO LEGGE

→ le lingue segnate sfruttano anche la dimensione spaziale articolando simultaneamente

con le due mani segni diversi

(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)

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Es.: 'una donna taglia un filo con le forbici' (Lingua Italiana dei Segni)

(Pizzuto, E., 2004, Aspetti morfo-sintattici, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)

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Es./2: segno MANGIARE vs. segno MANGIARE-PANINO in LIS

^

mangiare → configurazione B = MANGIARE-PANINO

(Corazza, S., Volterra, V., 2004, Configurazioni, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)

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2.1 I classificatori

Lingue verbali: morfemi che indicano la classe semantica o formale a cui appartiene un lessema

Es,: classificatori nominali in cinese mandarino

zhāng: classificatore per oggetti piatti

yī zhāng bàozhǐ

uno CLF giornale 'un giornale'

sān zhāng dìtú

tre CLF cartina 'tre cartine'

→ cfr. tiáo: classificatore per cose lunghe; zhī: classificatore per animali

yī tiáo lù yī tiáo gǒu yī zhī gǒu

uno CLF strada uno CLF cane uno CLF cane

'una strada' 'un cane' 'un cane'

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Lingue dei segni: "segni che veicolano distinzioni legate alla forma e alla disposizione dei

referenti a cui sono applicati"

(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)

Ess.: classificatore VEHICLE in ASL

(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (3rd edition), Gallaudet University Press, Washington D.C.)

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N.B.: il classificatore VEHICLE non è il segno CAR

(Tennat, R. A., Gluszak Brown, M., 1998, The American Sign Handshape Dictionary, Gallaudet University Press,

Washington D.C.)

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Caratteristiche dei classificatori:

(1) Elementi del segno rimandano iconicamente ad una particolare area semantica;

(2) Compaiono tipicamente in construzioni in cui la dimensione spaziale ha un ruolo rilevante e in

cui le mani vengono utilizzate per articolare simultaneamente segni diversi;

(3) Vengono utilizzati frequentemente insieme a componenti non manuali fortemente iconiche.

(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)

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Cos'è successo?

(http://www.youtube.com/watch?v=QTlyN3Y6kew)

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Tipi di classificatori in ASL:

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(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (3rd edition), Gallaudet University Press, Washington D.C.)

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Classificatore 'oggetto cilindrico' in Australian Sign Language

→ se necessario, il referente esatto ('bicchiere', 'cavo') può essere specificato con il

segno dedicato

(Johnston, T., Schembri, A., 2007, Australian Sign Language, Cambridge, Cambridge University Press)

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Alcune costruzioni basate su classificatori possono lessicalizzarsi e diventare 'parole'

della lingua dei segni in questione

→ segni 'lessicalizzati' in AusLan

→ la forma di questi segni è stabile, non cambia a seconda del contesto

(Johnston, T., Schembri, A., 2007, Australian Sign Language, Cambridge, Cambridge University Press)

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N.B.: uno stesso referente può essere rappresentato da configurazioni (classificatori) differenti

Es.: CAR può essere rappresentato dalla configurazione '3' (whole-entity morpheme per i 'veicoli')

o da un surface morpheme → dipende da cosa si vuol dire, da quale aspetto del referente è

rilevante per il messaggio

→ cfr. classificatori cinesi:

yī běn shū yī zhǒng shū → běn: libro inteso come oggetto

uno CLF libro uno CLF libro zhǒng: libro inteso come titolo

wǒ yǒu sānqiān běn shū 'io ho tremila libri'

měitiāni chūbǎn sānqiān zhǒng shū 'pubblicano tremila libri al giorno'

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Importanza della dimensione spaziale

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N.B.: i classificatori usati non corrispondono ai segni specifici PERSON e COIN

(Tennat, R. A., Gluszak Brown, M., 1998, The American Sign Handshape Dictionary, Gallaudet University Press,

Washington D.C.)

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(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (3rd edition), Gallaudet University Press, Washington D.C.)

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2.2 Configurazioni della mano e iconicità

Configurazione 'A' (LIS) Configurazione 'B' (LIS)

'metafora visiva': configurazione 'A' → tondo e compatto

configurazione 'B' → superficie piana

(Corazza, S., Volterra, V., 2004, Configurazioni, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)

→ cfr. il fonosimbolismo nelle lingue verbali

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TAVOLO

(http://www.youtube.com/user/842angela#p/u/10/VqhrVZ_p7z4)

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(Dizionario dei segni Zanichelli, 1991)

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"Mentre nelle lingue vocali il legame fonema-significato è del tutto arbitrario, sembrerebbe che

nelle lingue dei segni il rapporto configurazione-significato non lo sia. In realtà resta

completamente arbitraria la scelta della particolare metafora visiva: lingue dei segni diverse

possono scegliere per uno stesso concetto metafore visive diverse."

(Corazza, S., Volterra, V., 2004, Configurazioni, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)

Es.: segno SANDWICH in ASL

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Es./2: VEDERE, CONTROLLARE e CERCARE in LIS vs. SEE, CHECK e SEARCH in ASL

(Dizionario dei segni Zanichelli, 1991)

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(Tennat, R. A., Gluszak Brown, M., 1998, The American Sign Handshape Dictionary, Gallaudet University Press,

Washington D.C.)

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→ cfr. le onomatopee nelle lingue verbali:

it. bau

fr. wouf

giapp. wan

ing. woof o bark

russ. gav

...

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2.3 L'impersonamento

Impersonamento: "(...) modalità di segnato narrativo in cui i movimenti del corpo e gli

spostamenti del busto nello spazio servono a indicare che l'azione viene compiuta dall'uno o

dall'altro dei personaggi di una narrazione in corso, il cui ruolo viene assunto in quel momento dal

segnante"

Es.: descrizione in LIS di una vignetta

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→ Le costruzioni 'impersonificate' hanno comunque natura linguistica: utilizzano i cheremi delle

lingua in questione, non prevedono forme irregolari

(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)

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Ess./2: narrazione in cui uno dei personaggi fa una domanda all'altro (ASL)

→ il segnante rivolge lo sguardo verso un interlocutore non presente

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Narrazione di tre sorelle che tornano a casa da scuola; la sorella maggiore cammina più

velocemente delle altre due

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La sorella maggiore le guarda e dice loro di sbrigarsi

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Le sorelle le dicono di calmarsi

(Liddell, Scott K., 2003, Grammar, Gesture and Meaning in American Sign Language, Cambridge, Cambridge University

Press)

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