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Post on 01-May-2015

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Ciao, amico/a dell’Italia. Mi chiamo Sarah, e sono una ragazza del Ghana.

Hai mai sentito parlare del mio paese? È un po’ lontano dal tuo…

Ci puoi arrivare in aereo o in nave.

Abbiamo spiagge stupende bagnate dall’Oceano.

Se fai il bagno, attento alle correnti.

Questo è il porto dei pescatori. Nel mio paese abbiamo tante barche per pescare i pesci.

Gli uomini tessono grandi reti per prenderli.

Ma se proprio vuoi arrivare al mio villaggio, devi inoltrarti per chilometri nel mio Paese, e camminare per alcuni giorni.

Incontrerai tanta gente che cammina

e che si sposta da una parte all’altra.

Ci piace viaggiare, e il buon Dio ci ha

dato buone gambe per muoverci.

Se vieni nel Ghana, ti porterò in alcuni posti bellissimi.

Per esempio, queste sono le cascate Kintampo.

Mi piace giocare con l’acqua, esserne travolta, e il rumore assordante delle cascate. Mi piace anche scivolare.

Dovrai passare alcuni ponti sugli alberi. Alle volte sono il modo più sicuro per attraversare la foresta evitando gli animali feroci e le zanzare.

Ti piacciono gli animali?

Quando cammini per strada incontri tante persone che trasportano di tutto: la legna, le merci, le banane…

Siamo abituati a caricarci le cose sulla testa. È comodo.

Questa è Accra, la capitale del Ghana.

È una città molto grande, piena di gente che abita nei diversi quartieri. Ma io non abito nella capitale, ci vengo solo per visitare i parenti.

In questa strada c’è la casa dei miei zii. Qui piove molto, soprattutto durante la stagione delle piogge.

E quando piove, la strada diventa un fiume di acqua e di fango.

E questa è la via dove abita il mio fratello maggiore, che vive nella capitale e che fa il meccanico. È sposato e ha due figli piccoli.

È molto bravo, riesce sempre a riparare tutte le macchine.

Nella foresta, vicino alla città, ecco il mio villaggio.

Qui ci sono due uomini che preparano il vino di palma.

Questo è lo stregone.

È molto saggio, e tutti gli chiedono consigli se hanno

problemi e trova i rimedi per le malattie.

A noi bambini racconta tante storie dei nostri antenati.

Quando arriva una persona che non è del paese, tutti la guardano con curiosità.

Ma i più curiosi di tutti siamo sempre noi bambini.

Tutti i giorni mi alzo presto per andare a lavorare.

Il mio lavoro è spostare delle cose da una parte all’altra: da casa al mercato e viceversa.

So che altri bambini non devono caricare cose pesanti, perché loro invece di lavorare vanno a scuola. Ma nel mio villaggio non c’è la scuola.

Ci piace tanto disegnare, e poi mettere i nostri disegni colorati sui muri.

Mi piacerebbe avere una scuola con i muri colorati, e un maestro che ci facesse lezione.

E da grande, anch’io voglio diventare maestra per insegnare ai bambini a leggere e a fare i compiti.

Ma noi bambini del villaggio abbiamo tanti problemi

Abbiamo i computer vecchi di tutto il mondo. Li portano qui perché dicono che sono pericolosi e non li vogliono più.

E noi dobbiamo caricare i pezzi che ci dicono e portarli da altre parti.

Alcuni dicono che i pezzi hanno sostanze tossiche che ci fanno male.

Poi vengono gli uomini e bruciano tutto, per estrarre rame e alluminio.

E così fanno delle nuvole nere molto grandi che non ci fanno respirare.

Christine, invece, non deve lavorare. Lei va a scuola dai Fratelli Maristi.

Christine è mia amica.

Nella scuola dei Maristi i bambini si divertono e imparano.

Questi sono i bambini di una classe.

Quel giorno c’era anche il Provinciale, un tipo simpatico.

E questi sono i Fratelli più giovani. Vivono nel noviziato di Kumasi.

Sono simpatici, generosi, e molto intelligenti. Veniamo spesso a trovarli.

L’ora del pranzo

In Africa ci piace ridere, giocare…Ma soprattutto ci piace cantare e ballare.

I Fratelli ci vogliono costruire una scuola nuova, per farci andare a studiare. Ci insegneranno tutto ciò che dobbiamo sapere per

diventare grandi.

Ci hanno detto che le scuole mariste della Provincia

Mediterranea raccoglieranno i soldi che ci servono.

E con la nuova scuola noi studieremo molto e diventeremo grandi, come te. Anche noi costruiremo il nostro futuro.

E quando vorrai potrai sempre venire a trovarci, come tutti i volontari che vengono d’estate.

E noi ti racconteremo tutte le cose che abbiamo imparato nella nostra nuova scuola.

Ti salutano anche i miei amici.

Sarah

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