antrum magicae 3
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Numero 3
Antro della Magia ~ Liberatoria ~
La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo ( compresi i microfilm, i film, le fotocopie ), nonché la memorizzazione
elettronica di questa skin, di immagini, testi interi o parziali e contenuti ad uso differente da quello personale
possono essere effettuati citando l’autore e la dicitura Antro della Magia http://antrodellamagia.forumfree.it/
La maggior parte delle foto è presa da Internet, e quindi valutata di pubblico dominio.
Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo sul forum http://antrodellamagia.forumfree.it/
e provvederemo prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.
I
ANTRUM MAGICAE
Rivista
dell’Antro della Magia
a cura di Lady Lu
III numero Distribuita da http://antrodellamagia.forumfree.it/
Antro della Magia ©
Antrum Magicae è la rivista del forum “antro della magia”.
Redatta grazie alle conoscenze, alle ricerche e all’impegno degli utenti dell’antro della
magia, si pone il fine di informare e divulgare la cultura esoterico - pagana e valorizzarla
con articoli riguardanti le festività pagane, la magia teorica e pratica appartenente alle
diverse branche, la conoscenza e l’utilizzo magico delle erbe, i culti, la mitologia, i misteri
e le leggende dei diversi Paesi e popolazioni, nonché le straordinarie e incredibili scoperte
dell’uomo fino al giorno d’oggi. La conoscenza è condivisa liberamente dagli utenti attra-
verso le discussioni contenute sul forum ed eventuali articoli inediti.
II
INDICE
INDICE……………………….…………..………………….…. pag. III
FESTE PAGANE
Imbolc, Festa della Purificazione. Candelora……...………………….…pag. 6
MAGIA TEORICA
Respirazione e visualizzazione…………………………………….….pag. 17
Meditazione…………………….. …………………..………..…….pag. 19
MAGIA PRATICA
Essenza di rosa di fata……………….……………………...……….pag. 21
Rituale delle tre acque protettrici……….……………………...……....pag. 23
Purificazione e apertura delle vie..…………………………………….pag. 25
IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE
Salice piangente……………………………………………………...pag. 28
RICETTE STREGATE
Rimedi di campagna di mio nonno………….……………………...…..pag. 30
Nevralgie e dolori……..……………………………………………..pag. 33
III
PILLOLE MAGICHE
Realizzare un desiderio con il melograno…………………………….…pag. 35
Incenso del sole………………………………………….…………...pag. 35
Ematite……………………………………………………………..pag. 36
SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO (Archeologia, scienza, astronomia,
ufolo-gia)
Le prove dell’esistenza di altre dimensioni……………………………...pag. 38
Angel’s Hair…………….…………………………………………...pag. 40
LEGGENDE E FANTASMI
La leggenda di Azzurrina………………………………..…...……….pag. 42
Monaci fantasma………………………..………………..…………..pag.44
CREATURE MAGICHE
La Banshee………………….…………………………...………….pag. 46
MITOLOGIA , CULTI E DIVINITÀ
Il culto delle acque in Abruzzo..….……………………….…………...pag. 48
Shōki 鍾馗 - Il soppressore di demoni………...…………..…………...pag. 53
OROSCOPO CELTICO
Di che corteccia sei?.......................................................................................pag. 56
Salice (INEDITO)……………………………………..……..……….pag. 57
Quercia (INEDITO)…………………………………………………..pag. 59
Tiglio (INEDITO)…………………………………………………….pag. 61
IV
“Per consentire alla magia di avere presa su di noi,
non dobbiamo far altro che bandire ogni dubbio dalla nostra mente.
Una volta eliminati i dubbi, tutto diventa possibile .”
Carlos Castaneda
V
FESTE PAGANE
Imbolc, Festa della purificazione. Candelora Imbolc, Festa della purificazione. Candelora Imbolc, Festa della purificazione. Candelora
1 Febbraio
Il 1 Febbraio si festeggia Imbolc, anche noto come Festa della Purificazione ma spesso vi è
anche associata la Candelora che si festeggia però il giorno seguente, 2 Febbraio. Andiamo a
vedere nel dettaglio la festa.
Divinità: Brigida, Brid, la Fanciulla, la Dea della Primavera, il Giovane Signore
Erbe: Angelica, basilico, alloro, mirra
Incensi: Basilico, alloro, cannella, vaniglia, mirra
Oli: Gelsomino, garofano, neroli, oliva
Pietre: Cristallo di quarzo, opale, pietra di luna, avventurina, eliotropo
Colori: Bianco, rosa, giallo, marrone chiaro e verde pastello
Animali: Rondini, pecore, agnelli, cervi, serpenti
Simboli: Bamboline di grano, scope, candele, fiori bianchi
Cibi tradizionali: Semi di zucca, semi di girasole, pane, tutti i latticini, peperoni, cipolle, a-
glio, uva passa, curry, i vini speziati e i tè di erbe.
Questa festività, che da noi prende il nome di Candelora, negli Stati Uniti probabilmente è
più conosciuta come Groundhog Day (il Giorno della Marmotta).
La parola Imbolc significa letteralmente "nel grembo". E nessun altro nome potrebbe essere
più appropriato, perché questa festività celebra i primi movimenti della Terra mentre rispon-
de al richiamo della primavera. E anche se si tratta decisamente di una festa del fuoco, qui
l'enfasi non è tanto sul calore quanto sulla luce. Perché? Perché la luce è necessaria per illu-
minare il percorso della primavera in modo che non si perda o, peggio ancora, che non si di-
mentichi di rinnovare la Terra con i nuovi germogli.
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Questo è anche il motivo per cui tutte le candele che verranno usate nelle attività magiche
dei prossimi dodici mesi vengono benedette in occasione di questa festa.
Uno dei temi di questa festività riguarda la preparazione del letto di Brigida o Brid. Si
tratta di un cestino riempito di rafia e decorato con edera e nastri di raso bianco. Al suo in-
terno viene poi messa una bambola di granoturco, vestita come una sposa, insieme a un sim-
bolo maschile. Questo rappresenta il primo incontro intimo tra la Dea Fanciulla e il Giovane
Signore e assicura fertilità nei mesi a venire.
Il tema più comune, tuttavia, è quello della purificazione. Il cerchio, infatti, viene spezza-
to e per mente, corpo e spirito è paragonabile alle pulizie di primavera. Ci sbarazziamo di
quello che non ci serve più - cattive abitudini, vecchie idee, preconcetti, aspetti del carattere
poco gradevoli e così via - per lasciare spazio a cose nuove ed eccitanti. Apriamo la mente e
lo spirito al cambiamento e a tutto ciò che questo implica. E così facendo, accogliamo la
nuova vita, una fertile, meravigliosa esistenza che fa rinascere il cuore e lo spirito, quell'esi-
stenza che abbiamo sempre voluto vivere.
Brigid:
Brigid è la patrona di Imbolc.
La Dea - che era contemporaneamente la protettrice dei fabbri, dei poeti e dei guaritori -
rappresenta:
* il fuoco dell’ispirazione come patrona della poesia
* il fuoco del focolare, come patrona della guarigione e fertilità
* il fuoco della forgia, come patrona dei fabbri e delle arti marziali.
Nell’Europa celtica era onorata Brigit (conosciuta anche come Brighid o Brigantia), dea del
triplice fuoco; infatti era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori. Il suo nome deriva
dalla radice “breo” (fuoco): il fuoco della fucina si univa a quello dell’ispirazione artistica e
dell’energia guaritrice.
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Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conserva-
trice della tradizione, perché per gli antichi Celti la poesia era un’arte sacra che trascendeva
la semplice composizione di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria an-
cestrale delle popolazioni.
La capacità di lavorare i metalli era ritenuta anche essa una professione magica e le figure
di fabbri semi-divini si stagliano nelle mitologie non solo europee ma anche extra-europee;
l’alchimia medievale fu l’ultima espressione tradizionale di questa concezione sacra della me-
tallurgia.
Sotto l’egida di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione e di questo sono testi-
monianza le numerose “sorgenti di Brigit”. Diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche,
alcune di esse hanno preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro qualità guari-
trici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono
strisce di stoffa o nastri a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti.
Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio.
Lo specchio è strumento di divinazione e sim-
boleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui han-
no accesso eroi e iniziati.
La ruota del filatoio è il centro ruotante del co-
smo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la
ruota che fila i fili delle nostre vite.
La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono.
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Cristianizzata come Santa Bridget o Bride, come viene chiamata familiarmente in gaelico,
essa venne ritenuta la miracolosa levatrice o madre adottiva di Gesù Cristo e la sua festa si
celebra appunto l’1 febbraio, giorno di Santa Bridget o Là Fhéile Brfd.
Riguardo questa santa, di cui è tanto dubbia l’esistenza storica quanto certa la sua deriva-
zione pagana, si diceva che avesse il potere di moltiplicare cibi e bevande per nutrire i pove-
ri, potendo trasformare in birra perfino l’acqua in cui si lavava!
A Santa Bridget fu consacrato il monastero irlandese di Kildare, dove un fuoco in suo ono-
re era mantenuto perpetuamente acceso da diciannove monache. Ogni suora a turno vegliava
sul fuoco per un’intera giornata di un ciclo di venti giorni; quando giungeva il turno della
diciannovesima suora ella doveva pronunciare la formula rituale “Bridget proteggi il tuo
fuoco. Questa è la tua notte”. Il ventesimo giorno si diceva fosse la stessa Bridget a tenere
miracolosamente acceso il fuoco. Il numero diciannove richiama il ciclo lunare metonico che
si ripete identico ogni diciannove anni solari.
Inutile ricordare come questa usanza ricordasse il collegio delle Vestali che tenevano sem-
pre acceso il sacro fuoco di Vesta nell’antica Roma, ma più probabilmente la devozione delle
suore di Kildare si ricollega alle Galliceniae, una leggendaria sorellanza di druidesse che sor-
vegliavano gelosamente il loro recinto sacro dall’intrusione degli uomini e i cui riti furono
mantenuti attraverso molte generazioni.
Allo stesso modo, nel monastero di Kildare solo alle donne era concesso di entrare nel recin-
to dove bruciava il fuoco, che veniva tenuto acceso con mantici, come ricorda Gerardo di
Cambria nel XII secolo. Il fuoco bruciò interrottamente dal tempo della leggendaria fonda-
zione del santuario, nel VI secolo, fino al regno di Enrico VIII, quando la Riforma prote-
stante pose fine a questa devozione più pagana che cattolica.
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Una Leggenda
Un antico codice irlandese, il Libro di Lisrnore, riporta una curiosa leggenda. Si narra che
a Roma i ragazzi usavano giocare ad un gioco da tavolo in cui una vecchia megera liberava
un drago mentre dall’altra parte una giovane fanciulla lasciava libero un agnello che scon-
figgeva il drago. La megera allora scagliava un leone contro la fanciulla, la quale però pro-
vocava a sua volta una grandine che abbatteva il leone. Papa Bonifacio, dopo aver interro-
gato i ragazzi e aver saputo che il gioco era stato insegnato loro dalla Sibilla, lo proibì.
La megera non è altro che la Vecchia Dea dell’Inverno sconfitta dalla Giovane Dea della
Primavera. Essendo questa leggenda stata raccolta in un ambito culturale celtico, si può
supporre che la Vecchia altri non era che la Cailleach a cui si contrappone Brigit. Il riferi-
mento all’agnello è un altro simbolo del periodo di Imbolc, anche se i commentatori medieva-
li lo considerarono l’emblema di Gesù Cristo.
In realtà è la Vecchia Dea che si rinnova trasformandosi in Giovane Dea, così come il Vec-
chio Grano diviene il nuovo raccolto. I Carmina Gadelica, una raccolta di miti, proverbi e
poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine dell’800 dal folklorista scozzese Ale-
xander Carmichael, riportano la seguente filastrocca:
“La mattina del Giorno di Bride
Il serpente uscirà fuori dalla tana
Non molesterò il serpente
Né il serpente molesterà me”
Il serpente appare come uno degli animali-totem di Brigit. In molte culture il serpente o
drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rin-
novamento. Nel giorno di Bride il serpente si risveglia dal suo sonno invernale e i contadini
ne traevano il presagio della fine imminente della cattiva stagione.
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Il serpente è uno dei molti aspetti dell’antica Dea della terra: la muta della sua pelle sim-
boleggia il rinnovamento della Natura e anche la sua dualità. Infatti in gaelico
“neamh” (cielo) è simile a “naimh” (veleno), provenendo entrambi dalla radice “nem”. La
Vecchia Dea e la Giovane Dea sono la stessa persona! (nelle fiabe l’eroe che coraggiosamente
bacia una vecchia megera si ritrova di fronte una bellissima fanciulla...)
La Candelora
Un’altra usanza, legata anche a rituali di fertilità erano i Luperca-
li: i Luperci, sacerdoti di Fauno, correvano per le strade vestiti solo
con una pelle di capra e con una frusta (anche essa fabbricata con
strisce di pelle di capra) con la quale battevano le giovani spose per
propiziarne la fertilità (e quindi la capacità di partorire).
La Chiesa, per combattere queste usanze, istituì processioni con candele, alle quali a parti-
re dall’XI secolo aggiunse la benedizione delle candele per gli altari. Col nome di Candelora o
Candlemas (nei paesi anglosassoni) è nota la festa cristiana del 2 febbraio, denominata
“Presentazione del Signore al Tempio”. Ma è evidente che la nuova religione non ha potuto
modificare il significato autentico della festa, un significato che è profondamente incarnato
nella Natura e nello Spirito Umano. Il legame della festa con le candele, la purificazione e
l’infanzia, sopravvisse nell’usanza medievale di condurre le donne in chiesa dopo il parto a
portare candele accese.
L’idea di una purificazione rituale in questo periodo è rimasta forte nel folklore europeo. Ad
esempio le decorazioni vegetali natalizie vengono messe da parte e bruciate alla Candelora
per evitare che i folletti che in esse si sono nascosti infestino le case.
Il concetto di purificazione è presupposto di una nuova vita: si eliminano le impurità del
passato per far posto alle cose nuove. Alcuni gruppi neopagani europei festeggiano Imbolc
accendendo candele che sporgono da una bacinella di acqua.
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Il significato è quello della luce della nuova vita che emerge dalle acque del grembo mater-
no, le acque lustrali di Imbolc che lavano via le scorie invernali. Un antico detto celtico ri-
cordava come fosse una buona cosa lavarsi mani e viso a Imbolc! La pianta sacra di Imbolc
è il bucaneve. E’ il primo fiore dell’anno a sbocciare e il suo colore bianco ricorda allo stesso
tempo la purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli.
Indicazioni per il Cerchio di Imbolc
Per l'altare usate un panno marrone per rappresentare la Terra; per le decorazioni usate
narcisi, giunchiglie, crocus, giacinti o altri fiori di stagione. Ungete le candele con olio di
muschio e mettetele in moccioli a spirale ricoperti di edera. Bruciate l'incenso di Imbolc (una
mistura di angelica, basilico, alloro e mirra). Dopo aver tracciato il cerchio con la bacchetta,
usate la scopa per spazzare il perimetro. Mentre spazzate, recitate qualcosa di simile:
Con la scopa che abbiamo caricata Ogni vetustà andiamo a eliminare E il gelo della morte a scacciare
Mentre l'inverno il suo ultimo gelido respiro va ad esalare Spazza, spazza tutt'attorno
E quel che è inutile togli di torno!
Dopo il banchetto, benedite le candele per i mesi a venire, pronunciando queste parole:
Vi benedico creature di cera e luce La negatività scacciate
Servite il vostro scopo, luminose bruciate Infuse di magia
Strumenti di luce e potere diverrete Anche se fatte di cera e stoppino
Quanto basta durerete Per dare alla creatività un aiutino!
Proseguite il rituale nel solito modo. 12
Suggerimenti per celebrare Imbolc
Fisicamente è opportuno praticare una dieta più leggera, dopo che i banchetti delle feste
invernali e la forzata sedentarietà trascorsa al chiuso delle nostre case, hanno appesantito il
nostro fisico. Possiamo anche decidere di fare una bella pulizia in casa! È utile purificare la
nostra casa e il nostro corpo con il fumo dell’incenso: vanno benissimo anche i bastoncini di
incenso profumati che si trovano ovunque in commercio. Scegliamo pure l’aroma che ci piace
di più e lasciamo che il fumo sottile pulisca i nostri corpi energetici.
Psicologicamente è il momento di purificare la nostra mente dai cattivi pensieri e dai senti-
menti inadeguati. Una bella pulizia mentale, che ci consenta di fare entrare in noi la luce
della Natura rinnovata e di partecipare al risveglio del cosmo dalla lunga notte invernale.
Spiritualmente può essere utile la celebrazione di piccoli rituali legati ai simboli della festa.
Qui di seguito vengono proposti alcuni riti che possono essere eseguiti per celebrare Imbolc:
Accendete tutte le luci della casa per qualche minuto, per rischiarare il sentiero della prima-
vera. Se preferite, potete accendere una candela in ogni stanza.
Il letto di Brigid
Nelle Isole Ebridi (che forse devono il loro nome proprio a Brigit o Bride) le donne dei vil-
laggi si radunano insieme in qualche casa e fabbricano un’ immagine dell’antica Dea, la ve-
stono di bianco e pongono un cristallo sulla posizione del cuore.
In Scozia, la vigilia di Santa Bridget le donne vestono un fascio di spighe di avena con a-
biti femminili e lo depongono in una cesta, il “letto di Brid”, con a fianco un bastone di for-
ma fallica. Poi esse gridano tre volte “Brid è venuta, Brid è benvenuta!”, indi lasciano bru-
ciare torce e candele vicino al “letto” tutta la notte.
Se la mattina dopo trovano l’impronta del bastone nelle ceneri del focolare, ne traggono un
presagio di prosperità per l’anno a venire. Il significato di questa usanza è chiaro: le donne
preparano un luogo per accogliere la Dea e invitano allo stesso tempo il potere fecondante
maschile a unirsi a lei.
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Anche nell’isola di Man veniva compiuta una cerimonia simile, chiamata Laa’l Breesley.
Nell’Inghilterra del Nord, terra dell’antica Brigantia, la ricorrenza veniva denominata
“Giorno delle Levatrici”.
Legate tre piccole pannocchie con un nastro di raso bianco, poi avvolgetele in un centrino
bianco a rappresentare Brid. Usate una punta di cristallo di rocca per rappresentare il Gio-
vane Signore. Mentre riponete gli oggetti nel cestino, pronunciate:
Il Giovane e la Fanciulla arrecano la luce L'inverno muore e tutto riluce!
Quando insieme giaceranno Il gelo scioglieranno
E il loro amore di nuovo fertilità Alla Terra porterà
Così sia.
Bruciate tutte le decorazioni che avevate conservato dal rituale di Yule. Questo assicura
buona fortuna per l'anno nuovo.
Componete dei fasci con fili di paglia che legherete con del nastro nero. Attribuite a ciascun
fascio una caratteristica che volete eliminare dalla vostra vita, poi bruciatelo nel calderone.
Dopo il banchetto, uscite all'aperto per qualche minuto. Cercate di rammentare il tepore del-
la primavera, poi tracciate i simboli maschile e femminile (di Marte e di Venere) sul terreno e
racchiudeteli in un cerchio. Pronunciate parole simili a queste:
Racchiusa nel Sole la vostra luce risplenderà E la primavera verso la fioritura guiderà
Quando i vostri cuori uniti saranno nell'amore Sempre più intenso della luce sarà il bagliore.
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In alternativa
Un rituale molto semplice può essere quello di accendere una candela bianca (colore di puri-
ficazione) dicendo “Accendo la fiamma di Brigit per illuminare il cammino della mia vita”.
Si mediti per un po’ di tempo sui significati della festa: sul nostro bisogno di purificazione,
sulla necessità di abbandonare cose e aspetti della nostra vita che non ci piacciono più, sulle
nuove cose che vogliamo portare nelle nostre esistenze.
Poi si porti la candela accesa nelle varie stanze della nostra abitazione, facendo il giro de-
gli ambienti in senso orario (magicamente è la direzione propizia, che porta energia). Alla
fine si spenga la candela dicendo “Spengo la fiamma di Brigit per farla vivere in me” e si vi-
sualizzi la luce della candela che entra in noi.
Se si vuole compiere qualcosa di più tradizionale, gli uomini possono uscire dopo
l’imbrunire della vigilia di Imbolc, per andare a
raccogliere un dono per Brigit (pietra, conchiglia,
penna di uccello) da riportare in casa. Le donne
invece possono trascorrere la vigilia di Imbolc pu-
lendo la casa e immaginando di ramazzare via le
energie morte dell’inverno: la Vecchia
dell’Inverno è cacciata fuori dall’uscio di casa
con la scopa.
Poi, sempre le donne, con rametti raccolti in precedenza preparano un letto per Brigit dove
depongono una bambola fabbricata con spighe tenute da parte per l’occasione, e danno il
benvenuto alla Dea accendendo una candela bianca e meditando sulla nuova vita che sta
tornando.
Anche gli uomini, ritornati in casa con il dono per Brigit possono accendere una candela
bianca e meditare sul ritorno della luce e della buona stagione.
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Un rituale invece più complesso, che possono eseguire tutti, consiste nel procurarsi tre can-
dele (sempre di colore bianco!), e disporle in un triangolo, con la punta rivolta verso nord.
Nel centro del triangolo così disposto si pone un calice di acqua (simbolo della purificazione)
o di latte (simbolo del nutrimento della nuova vita).
Dopo un breve rilassamento, seduti o in piedi, ci si muove verso la candela a nord, la si ac-
cende e si dice “Signora dell’Inverno, ti dico addio, la tua stagione è terminata”. Si visualiz-
zi il gelido potere dell’inverno che si allontana. Dopo avere sostato un po’, ci si sposta alla
candela di sud-est, la si accende e si dice “Signora della Primavera, ti offro un caloroso ben-
venuto, la terra è il tuo letto”. Si visualizzi il gioioso potere della primavera che si avvicina.
Dopo un po’ si va alla candela di sud-ovest, la si accende e si dice “Signora dell’Estate, pre-
sto io ti chiamerò e risveglierò il tuo amante”. Si visualizzi il potere ancora lontano della
bella stagione, desideroso di nascere e pulsante di vita nel sottosuolo.
Quando ci si sente pronti, si va al centro del triangolo, si raccoglie il calice e si dice “Io be-
vo il potere della Triplice Dea. Possa questo potere diffondersi su tutta la terra per segnare
la nascita della primavera”. Si beve dal calice e si immagina il potere che fluisce in noi, at-
traverso di noi per risvegliare la Natura. A questo punto si può inserire qualche usanza ri-
cordata in precedenza, cioè la fabbricazione del letto di Brigit o l’arsione delle decorazioni
vegetali delle feste invernali. Oppure si può semplicemente concludere la cerimonia andando
da ciascuna delle candele, nell’ordine in cui sono state accese: si spengono dicendo mental-
mente o ad alta voce “Va’ fuoco e caccia l’inverno, riscalda la terra e risveglia la primavera”.
Ovviamente in tutti questi piccoli rituali le parole delle formule possono essere adattate e
se lo desideriamo, possiamo utilizzare brevi frasi che noi stessi avremo composto, secondo le
nostre capacità e la nostra sensibilità.
Nemhàin Fonti:
L'arte della Strega di Dorothy Morrison
Il Cerchio della Luna
Il Calderone Magico
Strega delle Mele
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MAGIA TEORICA
Respirazione e visualizzazioneRespirazione e visualizzazioneRespirazione e visualizzazione Respirazione
La respirazione di solito è un’azione inconscia che noi eseguiamo continuamente per tutta
la nostra vita. Nella magia e nella Wicca, tuttavia, il respiro può essere anche uno strumento
per disciplinare il corpo, ed entrare in uno stato alterato di coscienza. Per meditare corretta-
mente, dovete respirare correttamente.
Questo è l’esercizio più basilare e, fortunatamente, anche il più semplice. Le tecniche di re-
spirazione profonda richiedono il pieno uso dei polmoni ed anche del diaframma. Per gli eser-
cizi di respirazione assumete una posizione comoda, seduti o sdraiati (anche se la respirazio-
ne profonda è possibile in praticamente tutte le posizioni). Rilassate leggermente il corpo. In-
spirate col naso contando lentamente finché vi riesce naturale. Ricordate di lasciare che l’aria
riempia i polmoni ed anche il diaframma. Trattenete l’aria, poi espirate contando di nuovo
lentamente come prima. Ripetete diverse volte, rallentando gradualmente la velocità del re-
spiro. Non trattenete mai il fiato più di quanto non riusciate a fare agevolmente.
L’inspirazione, il trattenere il fiato, e l’espirazione, vanno eseguite con calma, in modo con-
trollato, e senza tensione. Concentratevi sull’atto di respirare mentre lo fate. L’ossigeno è il
soffio della vita ed è necessario alla nostra esistenza. Respirate correttamente e sarete perso-
ne migliori e Wiccan migliori.
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La respirazione profonda si usa prima di qualsiasi atto di adorazione o magia ed è una
parte degli esercizi di concentrazione e visualizzazione. Respirate a fondo quando sentite la
rabbia che esplode in voi. Espirate la furia ed inspirate pace. Funziona ogni volta, se voi
vorrete.
Praticate gli esercizi di respirazione profonda ogni giorno, ed aumentate gradatamente la
vostra capacità di trattenere l’aria. Sarebbe una cosa saggia, se possibile, praticare occasio-
nalmente questi esercizi vicino al mare o in una foresta, lontani dall’aria inquinata delle no-
stre città. La respirazione profonda in questi scenari naturali non solo è più pacifica è anche
molto più salutare.
Visualizzazione
Questa è la tecnica più basilare eppure più avanzata che si adopera in magia e nella Wicca.
L’arte di usare la nostra mente per "vedere" ciò che non è fisicamente presente è un potente
strumento magico usato in molti rituali Wiccan. Grazie alla sua utilità nel cambiare le no-
stre attitudini e le nostre vite, oggi sono stati scritti molti libri sulla visualizzazione. Ogni
libro promette di mostrare i segreti della visualizzazione. Fortunatamente, quasi tutti fra
noi possiedono già quest’abilità. Può non essere perfettamente a posto, ma la pratica rende
perfetti. Riuscite, in questo momento, a vedere nella vostra mente il volto del vostro migliore
amico, o dell’attore che vi piace di meno? E che ne dite di quel vestito che indossate più
spesso, l’esterno della vostra casa, la vostra macchina, o il bagno? Questa è visualizzazione.
La visualizzazione è l’atto di vedere con la mente, non con gli occhi. La visualizzazione
magica consiste nel vedere qualcosa che al momento non esiste. Può essere un circolo magico,
un amico guarito, o un talismano caricato di energia. In altre parole, la visualizzazione
"programma" il potere. Si può spiegare questo come una forma di magia mentale di riflesso.
Al posto di creare un’immagine fisica, creiamo delle immagini nella nostra testa.
Black&White Fonti:
Il libro delle ombre
Il tempio della Dea
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MeditazioneMeditazioneMeditazione
La vita è un itinerario, una lunga via, da percorrere più o meno agevolmente. Nostro mal-
grado giungeremo alla fine. Alla conclusione del viaggio incontreremo inevitabilmente noi
stessi. Infatti, in quel frangente, cosa avrà mai più valore? I beni fisici? Polvere! La cultu-
ra? Nebbia! Gli affetti? Fumo, forse dolce, ma pur sempre fumo!
L'unico "bene" certo, qualche attimo prima di cambiare il nostro caro e amato vecchio abito
liso, sarà il "vero volto", l'originale che qualche anno addietro ci consentì di nascere umani.
Al di là delle possibili ipotetiche forme espressive noi non sappiamo che cosa sia in realtà il
"volto originale". In questo caso sapere prima di conoscere non solo non servirebbe concreta-
mente a niente, ma potrebbe essere persino deleterio e fuorviante.
Cos'è, dunque, la meditazione? Potremmo dire: è l'arte dell'incontro con il nostro vero volto,
con noi stessi. Un appuntamento non più casuale e nolente, bensì consapevole. Affinché ciò
accada, e per rendere attuali e quasi immediati i benefici dell'eterico convegno, è necessario o
pressoché indispensabile praticare una tecnica meditativa.
Ora vi spieghiamo succintamente, ma di più non gioverebbe, un metodo universalmente dif-
fuso e conosciuto: l'attenzione sulla respirazione o consapevolezza del proprio respiro. Il
come e perché esso funzioni è secondario e speculativo. Conoscerne il meccanismo potrebbe in
certi casi persino inficiarne la validità, in quanto ne influenzerebbe la pratica. Infatti la
mente tenderebbe spontaneamente ad anticiparne gli esiti. Così come prefigurarne le difficol-
tà le incentiverebbe maldestramente.
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Preliminari e posizioni per la meditazione
Scegli un posto tranquillo. Indossa un abito ampio, comodo. Siedi seguendo il buon senso,
senza sforzarti in nulla, secondo principi anatomici corretti. Prova con uno sgabello, senza
incrociare le gambe. Cerca, comunque, di stare con la schiena ben dritta e senza appoggio.
Oppure siedi su un cuscino consistente, in alternativa un tappeto o una coperta ripiegati.
Sarebbe preferibile una panchetta idonea. A stomaco vuoto. Le gambe incrociate, secondo la
posizione classica del loto (Padmasana) o semplice (Sukhasana). Bilanciati bene senza pen-
dere né a destra né a sinistra, né avanti né indietro. Mantieni la schiena ben dritta, in posi-
zione verticale e in modo che non presenti altre curve oltre quelle fisiologiche, collo e testa
eretti. Appoggia le mani sulle ginocchia. Non importa se dalla parte del dorso o del palmo.
Rimani nella posizione adottata quanto è possibile. Sciogli la posizione, cammina qualche
minuto ed eventualmente ripeti.
Disposizione mentale per la meditazione
La propensione, lo stato d'animo con cui intraprendere la tecnica è di apertura alla vita e
al respiro, istante per istante, ricettività e umiltà.
La tecnica di meditazione suggerita
Il fulcro della meditazione è l'attenzione. Dopo esserti ritirato, pertanto, in un luogo ap-
partato non esercitare alcuna incombenza. Assumi la tua posizione. Rammenta che dev'esse-
re stabile e confortevole.
Segui il naturale flusso del respiro attentamente e continuamente senza condizionarlo in
modo alcuno per un periodo di tempo che con la pratica diverrà via via più lungo. Nono-
stante le possibili fluttuazioni del ritmo respiratorio, l'attenzione non dovrà restare indie-
tro, né anticipare l'evento.
Black&White
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MAGIA PRATICA
Essenza di rosa di fataEssenza di rosa di fataEssenza di rosa di fata Pozione per legare qualcuno
Occorrente
Una Rosa rossa colta da voi in fase di luna crescente.
Un vaso di quelli adatti ad accogliere un solo fiorem( lungo e stretto ) ed assolutamente in
vetro
Un Bicchiere in vetro ( senza disegnini o incisioni di alcun genere )
Un'ampollina di vetro con relativo tappo ( quelle piccole e carine vendute a due lire per i
profumi ) reperibili in qualunque mercatino.
Un quadrato di stoffa di lino ( un fazzoletto va benissimo )
Acqua dolce raccolta da voi in fase di luna crescente ( fiume/torrente/ruscello/lago ); rubi-
netto ? NO.
Procedimento
Ponete la rosa nel vaso con un paio di centimetri di acqua
( sempre in luna crescente ) e lasciatela appassire fino alla luna
piena .
Alla mezzanotte ed un minuto ( luna piena ) togliete i petali e
metteteli nel fazzoletto , piegatelo con cura , e ponetelo sotto il
vostro cuscino.
Addormentatevi pensando " all'oggetto " del vostro desiderio.
All'alba togliete i petali dal fazzoletto e metteteli nel bicchie-
re , in due o tre dita di acqua ( sempre quella raccolta da voi e
che vi e avanzata ) .
A sera inoltrata togliete i petali dal bicchiere , e versate l'acqua nell'ampollina. Quella è la
vostra pozione.
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Portate con voi l'ampollina ed alla pri-
ma occasione propizia gettate qualche
goccia addosso alla persona desiderata ,
non preoccupatevi se finisce sui vestiti ,
l'importante è che vadano addosso .
Poi trovate un espediente per sganciarvi
dalla persona ed andate via.
Ovviamente dovrete fare in modo che sappia dove trovarvi ( un locale che sa che frequentate ,
scuola , ma anche persone che conoscete in comune , o se siete intraprendenti ...fate in modo
che abbia semplicemente il vostro numero di cellulare!
Sarà lui/lei a cercarvi....schiavo... del vostro desiderio…
La pozione funziona indifferentemente sia per uomini che per donne , compreso uomo-uomo e
donna-donna.
Nota. La pozione è consigliata anche per ALLONTANARE una persona di cui si è stanchi .
Quindi non gettate l'ampollina....che in tal caso dovrà essere gettata nello stesso luogo dove è
stata presa l'acqua ( in luna piena a mezzanotte ed un minuto ).
La pozione è personale , non la si può preparare per altre persone.
L'essenza è Nata per un utilizzo esterno e non per farla ingerire aggiungendola a bevande o
pasti di vario tipo. Pertanto ne inficerebbe l'uso.
yamato san
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Rituale della tre acque protettriciRituale della tre acque protettriciRituale della tre acque protettrici
Rituale adatto alla protezioni di luoghi soggetti a interferenze spiritiche o energie negati-
ve, inoltre protegge da eventuali infestazione e attira le energie benefiche e purificatrici.
La protezione delle acque non è permanente e va rinnovata ogni anno, andando a riprende-
re le 3 acque e immergendoci di nuovo i cristalli.
Occorrente
4 Cristalli di Quarzo ialino
Acqua di mare
Acqua di fiume
Acqua di lago
Una bacinella di vetro (no plastica)
3 ampolline o bottigliette di vetro
Una bussola
Procedimento
Prendere le 3 acque dai tre luoghi indicati durante una notte di luna piena.
Recarsi nel luogo da proteggere e preparare una bacinella di vetro in cui immergerete i 4 cri-
stalli di quarzo; prendete le 3 acque e versatene un po’ nella bacinella recitando queste paro-
le:
“Acque purificatrici, acque di protezione dai tre luoghi naturali vi richiamo in mio aiuto. “
(Io vi cito le parole di rito che ritengo adatte per il rituale, ma voi potete usarne di proprie,
queste sono un esempio per chi trova qualche insicurezza nell'esprimere quello di cui ha biso-
gno) .
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Adesso prendete le 4 pietre senza asciugarle e posizionatele verso i 4 punti cardinali vicino
alle pareti della vostra stanza, potrete aiutarvi in questo con una bussola, che indicherà per
voi dove sono i punti cardinali.
Una volta posizionati, versate l'acqua della bacinella in un terreno qualunque, ma non in
uno scarico, anche nel giardino va bene.
Da questo momento in poi la vostra stanza/luogo sarà protetto da qualunque tipo di intru-
sione, inoltre la stanza funzionerà anche da catalizzatore per attirare energie purificatrici e
benevole.
Molto utile se non si riesce a dormire bene o se si sente un’aura negativa in tale luogo. Inol-
tre protegge da eventuali influenze negative o infestazioni di spiriti.
Black&White
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Purificazione e apertura delle viePurificazione e apertura delle viePurificazione e apertura delle vie
Questa è una cosa che ormai uso da diverso tempo sulle persone di ogni tipo ed è un metodo
decisamente invasivo ed efficace, che naturalmente vale per me come metodo, ma può essere
utile anche a qualcun altro che pratica una via affine a quella del sottoscritto. Ma rimane
invasivo.
Invasivo significa che a volte far del bene non è quello che si pensa, vale quindi la pena
spenderci due minuti di parole sopra affinché sia specificata qualche considerazione.
A volte si va dal pranoterapeuta o dal "maestro reiki" che ci infonde energia, nel primo caso
della propria e se non si sa controllare oltre a cose positive o meglio vibrazioni adeguate,
spesso passa cose che non sempre il corpo trattato accetta, la seconda invece è usare il pro-
prio corpo come canale per convogliare le energie esterne all'interno della parte trattata, ma
in ogni caso la parte trattata è limitata e quindi gli effetti sono minori dando come risultato
la chiarezza sul problema mentale o fisico da risolvere... spesso coincidono come causa ed ef-
fetto.
Ovviamente anche il mio metodo può essere localizzato, ma è molto interno e senza cana-
lizzazione, quindi come succede sempre, aperta una via o le vie energetiche del corpo esse
portano tutto a galla di un colpo.
Questo comporta a volte malessere fisico, ma soprattutto mentale da parte del trattato per-
ché come detto mette a galla tutto! Vuol dire distruggere l'equilibrio erroneo del trattato e
"aprirlo come una mela", ma gli/le verranno fuori tutti i problemi irrisolti... da maneggiare
con cura .
Trattamento
Da prendere in considerazione sono:
- visualizzazione
- manipolazione energie e vibrazioni proprie e della persona trattata
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Dipende dalle tradizioni da cui si parte ma si concorda tutti su energie, punti vitali, chakra,
che poi ognuno li voglia chiamare come gli pare o si sente, questa è un'altra cosa. Possiamo
quindi procedere con due sistemi .
La mente usa come segnali o traduzione quello che la mente capisce meglio, mettendo in ri-
salto le vostre sensazioni e traducendole in effetti visivi, uditivi mentali, quindi è lecito pen-
sare che userete quello che vi torna meglio ma non solo fra i miei due proposti ma magari ne
potrete utilizzare altri.
1° La visualizzazione della persona porta a vedere dei punti "luminosi" che sono i punti vita-
li della persona, quelli centrali e i "minori" che sono tanti e tanti... I luminosi per me sono a-
perti, quindi funzionano come devono, mentre quelli chiusi sono più scuri o neri.
Bene a questo punto tramite visualizzazione forzo l'apertura dei punti facendoli diventare
luminosi... tutti! Fatto ciò, faccio in modo di far equilibrare le energie del corpo della perso-
na.
Ci sono da notare due cose: la prima è che se vedete la verità, siete anche in grado di capire
da cosa derivi quello che è il suo problema e magari anche quali stati mentali comporta, e la
seconda tramite l'utilizzo di queste cose, potete capire anche a quale livello sono le vibrazioni
della persona trattata. Ho sempre scritto che a parere personale, un alto numero di vibrazioni
(frequenza vibratoria ampia ed elevata) corrisponde ad una evoluzione personale maggiore
(opinione personale), e nel caso specifico credo che sia lecito pensare che chi viene trattato sia
da questo punto di vista al momento del trattamento più limitato.
Il riequilibrio delle energie sta nel manipolare il fluire di questa energia all'interno del corpo
della persona, in modo che sia uniforme in tutto il corpo e, se volete, tramite concentrazione
potete portare le vibrazioni della stessa a farle viaggiare in maniera maggiore.
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2° Facciamo finta per un attimo che facendo la visualizzazione come sopra abbiate tutti i
punti vitali della persona ben visibili, e che siano "estraibili come cassetti", ora li dobbiamo
tirare fuori come punti e distruggerli uno ad uno e ricrearli nuovi, pensando ad essi come lu-
minosi e puri, e rimetterli dentro ogni singola parte estratta.
Come sopra riequilibrare lo scorrere delle energie e se volete potete provare ad innalzare le
vibrazioni.
Ora vi sembrerà tutto molto strano e mi aspetto un gran vespaio, ma tentare non nuoce, e
poi mi saprete dire .
P.s. la cosa non è immediata, nel senso che la persona ci mette un po' a somatizzare, ma
non più di un paio d'ore, e non è detto che si senta, come scritto sopra, rose e fiori ma è anche
vero che se è una persona intelligente affronterà i suoi problemi passati e accumulati e li ri-
solverà. Di sicuro il giorno dopo o al massimo due, la persona si sentirà più leggera e decisa-
mente più consapevole ma ciò non toglie che passerà le prime ore e i giorni successivi in ma-
niera intensa ed introspettiva.
RedJackson
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IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE
Salice piangenteSalice piangenteSalice piangente
Il Salice - " Salix Alba; Salix Purpurea; Salix Fragilis.
Famiglia: Salicacee
Origini : Asia/Europa
Il Salice è in assoluto l'albero più assunto al mondo in forma di medicina-
le, dalla sua linfa si estrae l'Asa, meglio conosciuta come....ASPIRINA.
L'asa ha proprietà analgesiche/antidolorifiche, è capace di far calare le febbri più forti e di
diversa derivazione, le sue caratteristiche lo rendono efficace anche come antitrombotico, e
dalle più moderne sperimentazioni medico scientifiche ha dimostrato una altissima capacità
di far regredire alcuni tipi di tumore.
Nonostante sia in servizio sin dalla notte dei tempi come pianta medicinale, si è già candi-
dato nella più moderna e futura medicina spaziale, entrando di diritto nei medicinali che gli
astronauti adoperano in missioni spaziali.
Rimedi
Preparare da soli dei rimedi con il salice è semplice, e le controindicazioni sono addirittura
inferiori al prodotto ottenuto chimicamente, da evitare di assumerlo lì dove esistono intolle-
ranze all'aspirina in genere ed in stato di gravidanza .
Tritate finemente dei pezzi di corteccia (dopo averla fatta essiccare, il momento migliore per
la raccolta della corteccia è in primavera, ma può essere raccolta tutto l'anno).
Fate bollire 150/200 ml d'acqua e sciogliete dentro un cucchiaino di polvere precedentemen-
te preparata, e consumare in giornata in tre volte.
Adattissimo anche per forti dolori muscolari dovuti ad allenamenti fisici.
Importante per la manipolazione e tritatura delle foglie è quella di utilizzare un pestello in
legno, mentre per la corteccia è indicato quello in pietra e di dimensioni più importanti.
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Si può utilizzare l'infuso in sauna, spruzzandolo sulle pietre roventi. La febbre scende
nell'arco di una ventina di minuti. Non avendo la sauna a casa si può utilizzare il sistema
classico della bacinella ed il canovaccio sul capo.
Storia.
Descritto già nel poema assiro di Gilgamesh, era abitato da una potente strega demone che
fu scacciata da un gigante inviato da Gilgamesh ed utilizzato per alleviare i dolori degli uo-
mini, è stranamente anche l'albero più legato alla teoria degli antichi astronauti..
Le sue preziose caratteristiche sono elencate anche nel famoso papiro egiziano di Ebers,
dove sono elencati ben 800 rimedi possibili con varie piante (1500 a.C. )
Ippocrate, padre della medicina, utilizzava la sua corteccia ( 400 a.C. ) esattamente per le
stesse patologie di oggi..
Non meno importanti sono le sue proprietà magiche, albero femminile lunare, il suo nome
significa Alba, legato a figure mitiche come Circe, Demetra, ma sopratutto a Morgana e alla
Dea Hecate. La sua natura è legata all'amore come alla guerra.
Appendere un ramo in casa, teneva lontano malefici tendenti a manifestarsi con stati di
debolezza e cattiva salute. Sotto la protezione dei suoi rami è possibile aumentare l'efficacia
degli incanti, non a caso è chiamato anche albero della strega.
In Giappone è tenuto d'altissimo conto, per lo Shintoismo ed il buddhismo tantrico esoteri-
co animali, piante, rocce, fiumi ed ogni espressione della natura hanno un’anima e di conse-
guenza un Kami, uno spirito, nel caso del Salice il suo Kami è una donna .
Per l'oroscopo druidico sono legati al Salice i nati dal 21 Febbraio al 20 Marzo.
Il colore che dà giovamento è l'azzurro pallido.
La festività pagana per eccellenza legata al salice è la Candelora.
yamato san
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RICETTE STREGATE
Rimedi di campagna di mio nonnoRimedi di campagna di mio nonnoRimedi di campagna di mio nonno
Proprio stanotte pensavo a quando da piccolo andavo in campagna con mio nonno e mi ri-
trovavo sempre scorticato, ogni volta che avevo un taglio o una ferita mio nonno tirava fuori
il suo fedele coltellino e trovava un rimedio in un raggio di 5 metri. In questo articolo cerche-
rò di elencare tutte le "cure" ricevute nella mia infanzia e non solo.
Pelle di serpente: la pelle di serpente ha ottime qualità cicatrizzanti, c'è ancora chi la conser-
va in barattolo pronta all'uso. La pelle è quella ricavata dalla muta, quindi senza ammazza-
re il serpente, va applicata sulla ferita dopo averla disinfettata e poi si fascia il tutto. Per
quanto ne so permette alla ferita di rimarginarsi e allo stesso tempo di cicatrizzare in maniera
ottimale grazie alle proprietà traspiranti.
Cenere: la cenere ha ottime proprietà cicatrizzanti, consiglio sempre di disinfettare la ferita.
L'ho usata di recente in campagna in combinazione con il limone. (la cenere l'ho tirata fuori
da una sigaretta. )
Fichi d'india e aloe: in entrambi i casi si intende il "fogliame" se così vogliamo definirlo. Que-
ste piante hanno proprietà: antinfiammatoria, disinfettante, idratante, tonificante. Oltre al-
le creme per la bellezza del viso, possono essere usate sotto forma di "pasta" da applicare sulla
ferita o sull'ustione, o come fette sottili da sostituire ogni tot di tempo. Brucia un po' ma fun-
ziona.
Limone: ovviamente se si è abituati ad usare l'acqua ossigenata "indolore" è meglio lasciar
perdere.
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Canne palustri: dalle canne palu-
stri (quelle che fanno il pennac-
chio) è possibile ricavare dei salve-
lox naturali. Spaccandole in lun-
ghezza, all'altezza dei nodi è pos-
sibile trovare dei dischetti di spes-
sore e diametro variabile, questi
dischetti che ricordano il cotone,
vanno leccati e applicati sulla fe-
rita. Non si staccheranno mai.
Olio di iperico: è un olio ricavato dalla pianta di iperico. Ottimo per ustioni, contusioni e
punture di insetti, se passato sul corpo dovrebbe avere buone proprietà antipiretiche.
Patate: applicate a fette su ustioni, contusioni e punture di insetti.
Olio d'oliva: un cucchiaio ogni mattino per combattere la stitichezza.
Aglio e aceto: avvolgere in un pezzo di stoffa dell'aglio tritato, stringerlo ed immergerlo leg-
germente nell'aceto bianco. Il tutto va strofinato in zone par-
ticolari come fronte, dietro le orecchie, polsi. Inoltre può esse-
re lasciato sotto al cuscino. Questo rimedio è piuttosto effica-
ce per quei bambini soggetti a frequenti incubi notturni o che
hanno subito un forte shock, aiuta a conciliare il sonno. Può
essere anche inalato.
Alcool denaturato: applicato, come per il rimedio dell'aglio e dell'aceto, aiuta ad abbassare
la febbre.
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Sciroppo di cavolo: se non vado errato va usato il cavolo ra-
pa, fatelo a fettine, cospargetelo di zucchero e mettetelo in una
tazzina, il cavolo rilascerà uno sciroppo (che per gli amanti del
cibo campagnolo come me è piuttosto buono) ottimo per curare
influenze e mal di gola.
Stoppini: non so dirvi il nome esatto. Prendete un panno di cotone, avvolgetelo intorno ad
una moneta, fino a formare una caramella che ricorda una cipolla.
Cospargete d'olio principalmente l'estremità, poggiate sulla schiena con il lato della moneta
che funge da base ed accendete lo stoppino, lasciate per qualche attimo che bruci per poi co-
prirlo con un bicchiere. Quando l'aria sarà finita lo stoppino si spegnerà e all'interno del bic-
chiere si creerà un effetto "sottovuoto", staccate delicatamente e ripetete. Questo rimedio com-
batte i dolori, è usato anche nella medicina cinese.
I vapori (i proffuma): servono a liberare le vie respiratorie; scaldate in una pentola capiente
un po' d'acqua fino a portarla ad ebollizione, prendete una tovaglia, copritevi il capo e versa-
te nella pentola un cucchiaio di bicarbonato. Inizierà a "frizzare" per questo assicuratevi che
non arrivi a uscire fuori, i vapori inalati dovrebbero liberare le vie respiratorie.
La mollica di pane: so che viene usata per alleviare il dolore semplicemente tamponando. Uti-
le per infiammazioni, irritazioni ed emorroidi.
Basilico: rimedio contro la stitichezza piuttosto barbarico e che
sconsiglio vivamente, credo che non venga applicato dal dopoguer-
ra. Piuttosto pigliatevi un cucchiaio di olio.
Bacco89
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Nevralgie e doloriNevralgie e doloriNevralgie e dolori
Rimedi naturali a base di erbe
Il dolore è il segnale che il corpo invia al cervello per allertarlo che qualcosa non sta funzio-
nando come dovrebbe.
Quindi risulta necessario risolvere il problema alla radice.
Senza dubbio, la medicina convenzionale offre un vasto assortimento di farmaci in grado
di alleviare rapidamente il dolore, a volte più efficaci dei rimedi erboristici e quindi naturali.
I medicinali, pur essendo necessari, talvolta interferiscono con i segnali inviati dal sistema
nervoso.
Spesso, invece, il dolore non solo è sopportabile senza aiuti esterni, ma è anche un elemento
prezioso nel processo di guarigione.
Ma ovviamente ci sono casi in cui è opportuno ricorrere, su indicazioni del medico, a questi
farmaci; anche se spesso ne viene fatto un uso improprio ed eccessivo,quindi un abuso.
Di seguito elencherò alcuni rimedi affidabili a base di erbe, efficaci in caso di dolore leggero
o non proprio intenso.
- L'olio e la tintura di iperico : sono partico-
larmente efficaci per lenire gli stati dolorosi.
Usare l'olio esternamente e la tintura inter-
namente diverse volte al giorno, o secondo la
frequenza di cui avete bisogno.
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- La tintura di valeriana : è un altro valido rimedio
in particolare per la muscolatura e la struttura sche-
letrica. Assumere la tintura fino alla scomparsa del
sintomo.
Utilissima per lenire il dolore causato da ustioni di
vario genere. Il dolore in 15 minuti diventerà sop-
portabile.
- Le erbe ricche di acido salicilico : la corteccia di
salice, la gaultheria del Canada e l'olmaria sono im-
piegate per combattere il dolore causato da infiam-
mazioni e febbre. Non a caso, queste erbe sono in-
gredienti attivi della ricetta originale dell'aspirina.
- Le erbe "nervine" : risultano efficaci nell'alleviare il dolore. Si somministrano in dosi picco-
le e frequenti. Per esempio, in caso di tinture, sarebbe opportuno mezzo cucchiaino da tè ogni
30 minuti, fino alla scomparsa del sintomo.
- Il papavero della California : possiede grandi qualità
lenitive ed è efficace sia per indurre il sonno sia per alle-
viare gli stati dolorosi.
syt
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PILLOLE MAGICHE
Realizzare un desiderio con il MelogranoRealizzare un desiderio con il MelogranoRealizzare un desiderio con il Melograno
La sera di luna piena del mese in cui siete nati prendete tanti chicchi di melograno quanti
sono i vostri anni, metteteli a macerare tutta la notte in una soluzione di sciroppo di Betul-
la e di acqua di ruscello.
La mattina appena alzati, accendete una candela di colore
rosso e bianco e mentre bevete lentamente il succo preparato la
sera, concentratevi sulla fiamma ed esprimete un desiderio..
Durante la giornata mangiate qualche chicco di quelli che avete messo nel composto e
quando lo masticate visualizzate quello che avete desiderato la mattina.
Entro le 24 ore del giorno dopo ....si realizzerà il vostro desiderio!
Si ringrazia yamato san
Incenso del SoleIncenso del SoleIncenso del Sole
Prepara l'incenso del Sole di Domenica con la Luna crescente e durante le ore diurne. Ac-
cendi una candela gialla (o oro) e martirizza nel mortaio le seguenti sostanze:
- Olibano (o Copale), 2 parti
- Alloro, 2 parti
- Zafferano, 2 pizzichi
- Cinnamomo o Cedro, olio essenziale, 6 gocce.
Si ringrazia Nyx
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EmatiteEmatiteEmatite
Impiegata a scopo terapeutico già nell'antico Egitto e in Babilonia per le sue proprietà di
acceleratore della coagulazione del sangue nel trattamento delle ferite, e nelle malattie epati-
che e polmonari, l'ematite è un ossido di ferro ed ha un sistema cristallino triangolare.
È una pietra dall'effetto molto intenso sull'organismo e sullo spirito.
Di aspetto oscuro e misterioso, ribollente e denso, l'ematite armonizza le pulsioni scomposte
sincronizzandole al palpito della Terra.
Spinge l'individuo ad ascoltare e soddisfare i suoi bisogni
fondamentali, a migliorare le condizioni della sua esi-
stenza, sollecitando il suo benessere fisico: l'ematite mi-
gliora l'assimilazione del ferro da parte dell'intestino te-
nue e stimola la produzione di globuli rossi. In tal modo
si determina un aumento dell'apporto di ossigeno a tutti
i tessuti dell'organismo. Conferisce inoltre vitalità.
Per queste ragioni la sua vibrazione energetica è associa-
ta alla dinamica del chakra Radice.
Gli usi esoterici di questa pietra sono molto numerosi.
Le pietre grezze possono essere utilizzate nei cerchi di protezione, in quanto dotate di una
carica proiettiva. In tale contesto, il buio luminoso di questa pietra dai riflessi argentei con-
tribuirà a irrobustire il rituale, mentre la sua morfologia a specchio terrà lontane le influenze
negative.
Pietre più piccole possono essere usate come amuleti protettivi da tenere a contatto diretto
con la pelle.
Un ulteriore uso è legato alla capacità riflettente: possono infatti essere usate come specchio
interiore (anche se le immagini che scorrono sulla sua superficie sono molto più turbolente e
inquiete rispetto a quelle che è in grado di riflettere l'ossidiana) oppure in divinazione.
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Una peculiarità interessante di questa pietra è dovuta alla possibilità di usarla per scrivere
o colorare. Passando questa pietra su una superficie sufficientemente ruvida o dura – ad e-
sempio il muro, un tronco, ma anche un foglio d'album ruvido – questa lascerà un segno co-
lor rosso acceso.
Questo colore, il rosso Ocra, è reperibile anche sotto forma di pigmento naturale ed è in uso
sin dalla preistoria.
I nostri antenati sin dalla notte dei tempi hanno usato questa particolare tinta per decora-
re le proprie grotte.
Sotto forma di pigmento, l'ematite – come numerose altre pietre dure – può essere usata in
campo esoterico in moltissimi modi: dalla decorazione di bacchette intarsiate, alla scrittura
del grimorio, per la consacrazione di un luogo o per la colorazione di candele.
Si ringrazia Fozeya
L'ematite è una pietra da usare sul primo chakra, come tutte le pietre scure "mette a terra",
è utile per chi soffre di problemi epatici (problemi al fegato) e per chi soffre di carenza di fer-
ro! Se la si vuole usare per schermare una stanza se ne può mettere una ad ogni angolo della
stanza stessa. Di solito la si abbina alla selenite che è una pietra che porta "su" per equili-
brarne l'effetto!
Si ringrazia Mato Waci U
È una pietra sanguigna, che come l'ossidiana fa affiorare i caratteri prorompenti della per-
sona che la porta. Dona una energia straordinaria ed è chiaramente una pietra di fuoco. Oc-
chio a non tenerla vicino a te mentre dormi perché è abbastanza irrequieta, serve a infondere
voglia di fare e concretezza. È una ottima aiutante per il coraggio, nel lavoro e nei progetti
pratici e aiuta a sopportare meglio lo stress, molto simile alla pirite ma mentre la pirite sti-
mola la forza di volontà l'ematite lavora sul coraggio Data la sua colorazione "liquida" sem-
bra uno specchio, e per questo dicono che aiuti nel magnetismo personale .
Si ringrazia Thalisis
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SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO
Le prove dell’esistenza di altre dimensioniLe prove dell’esistenza di altre dimensioniLe prove dell’esistenza di altre dimensioni
Le collisioni di neutrini ad alta energia con altre particelle, confermano uno dei principi del-
la teoria degli scienziati nordamericani delle superstringhe, hanno rilevato i primi segni
dell’esistenza di altre dimensioni oltre le tre note.
Utilizzando i dati dal telescopio Amanda, situato nel Polo Sud, hanno osservato una colli-
sione di dozzine di neutrini ad alta energia con altre particelle elementari, ottenendo così la
testimonianza di dimensioni extra suggerite dalla teoria delle superstringhe.
Analizzando i dati del telescopio Amanda situato in Antartide, si sono osservate le collisioni
di neutrini con un’energia 10.000 volte superiore a quella dei neutrini emessi dal nostro sole
ad altre particelle elementari , ottenendo così le prove dell’esistenza di al-
tre dimensioni. I neutrini sono particelle elementari di massa trascurabile
che si formano da reazioni nucleari.
Mentre il Sole e gli altri fenomeni cosmici producono neutrini a bassa energia, i neutrini ad
alta energia vengono prodotti da cataclismi cosmici remoti ed estremamente violenti, come i
buchi neri, le supernove e il Big Bang.
Una volta formata da cataclismi cosmici i neutrini ad alta energia si muovono a una veloci-
tà vicina a quella della luce e non si fermano mai.
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Avendo una massa praticamente nulla, raramente si scontrano con altre particelle, consen-
tendo loro di andare dritto fino ai limiti dell’universo attraverso le stelle, i pianeti, campi ma-
gnetici e galassie intere, come se davvero non esistessero.
Migliaia di miliardi di neutrini passano attraverso la Terra ogni nanosecondo portando in-
formazioni cruciali su una serie di fenomeni cosmici e le loro origini. Tuttavia, sono molto
difficili da rilevare, tranne quando entrano in collisione con un atomo.
Le collisioni che hanno osservato e studiato gli scienziati statunitensi, utilizzando i dati
provenienti dal telescopio Amanda, hanno permesso di osservare il modo in cui queste collisio-
ni producono neutrini di altissima energia con altre particelle subatomiche, concludendo che
nell’universo potrebbero esistere altre dimensioni oltre le tre che conosciamo e che formano la
realtà fisica che ci circonda. Un eccesso di neutrini ad altissima energia, come quello osserva-
to grazie ad Amanda, costituisce un chiaro segnale dell’esistenza di dimensioni extra, lo af-
fermano i ricercatori.
A queste nuove particelle è stato assegnato il nome di “particelle di Kaluza-Klein” (KK): si
suppone che si formano quando i campi d’onda si associano a particelle già note e viaggiano
all’interno di queste dimensioni extra. Fu per dimostrare l’esistenza di queste particelle che
sono stati progettati i rivelatori per consentire di studiare attraverso questi eventi cosmici.
Sunshine2608 Fonte:
http://www.coscienza-universale.com/misteri/scienziati-rilevano-lesistenza-di-altre-dimensioni/
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Angel's HairAngel's HairAngel's Hair
Lo strano fenomeno della bambagia Silicea
Vengono nominati Angel's hair (o in alternativa capelli d'Angelo) dei filamenti biancastri,
molto sottili e quasi impalpabili (simili a ragnatele)
che, in molti casi di avvistamenti U.F.O., sono stati
visti cadere dal cielo, o in alcuni casi, addirittura,
sono comparsi e formati direttamente a terra, senza
nessuna apparente caduta dall’alto. Tali filamenti
sembrerebbe che abbiano la proprietà di dissolversi
senza lasciarne alcuna traccia anche a livello chimi-
co-organico, dopo pochi attimi dalla loro comparsa.
I primi casi documentati risalgono al 1952, in Francia,dal famoso ufologo Renato Vesco ,
descrivendo il caso francese di avvistamento UFO di Orlon e quello di Galliac (17 e 27 otto-
bre). Vesco, infatti, sentì, alla caduta della bambagia, dei bambini gridare:
« Stanno cadendo dei capelli di angelo >>
...Ma in letteratura, si trovano numerose descrizioni di avvenimenti simili, risalenti anche a
secoli fa. Anche l’Italia è stata toccata da questo fenomeno, nel 1954 nei pressi di Firenze.
L’avvistamento è sempre stato oggettivo, collettivo, e chi ha avuto modo di “toccare con ma-
no” i filamenti li ha sempre descritti come se fosse seta.
In alcune occasioni essa è stata trovata al suolo senza che ne fosse in precedenza osservata la
caduta. A volte la sostanza è svanita letteralmente nel nulla sotto gli occhi dei testimoni, co-
me se sublimasse - cioè come se passasse dallo stato solido a quello aeriforme senza attraver-
sare la fase liquida - nel giro di alcune ore o anche di pochi minuti (e in questi casi non è stato
possibile analizzarla). Altre volte invece i filamenti non sono scomparsi e diverse volte sono
stati esaminati con varie tecniche.
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I risultati delle analisi differiscono fra di loro: se a volte i filamenti erano in realtà resti di
ragnatele, in altri casi il materiale è stato (o sarebbe stato - non sempre le fonti sono comple-
tamente affidabili e, anzi, non concordano tra loro) identificato come un "vetro boro-silicico",
come a Firenze, nel famoso avvistamento del 27 ottobre del 1954, oppure come una "fibra ve-
trosa" a Gela, il 14 novembre dello stesso anno, una sostanza organica al 95% e inorganica al
5% contraddistinta dalla presenza massiccia di potassio, silicio, calcio e fosforo a Sudbury,
nel Massachusetts, il 22 ottobre del 1973, un composto formato dalla combinazione di alcuni
elementi con l'acido adipico a Novara, nell'autunno del 1994, da tessuto di rayon a Cincinna-
ti (Ohio) il 25 settembre del 1956, o addirittura da armi batteriologiche o espedienti anti-
contraerea, in Croazia fra il 1991 ed il 1992 (dati wikipedia)
Per alcuni, i capelli d’Angelo, sono ritenuti della tracce lasciate dagli oggetti volanti non
identificati, per la correlazione (almeno visiva) dei due fenomeni, ma la difficoltà
nell’analizzare campioni di questi filamenti causata dall’improvvisa caduta e dalla breve du-
rata della sostanza da essi composta rende difficile la possibilità di correlare i due avveni-
menti anche da un lato più tecnico.
Il termine transalpino fils de la Vierge (fili della vergine) fa riferimento al reperimento della
bambagia silicea in certi casi risalenti ad alcuni secoli fa - e quasi sempre alcuni eventi del
XIX secolo sono comunque citati dagli autori che hanno tentato di delineare una storia di
questo fenomeno.
Le ipotesi invece più razionali, parlano di “seta di ragno”, una sostanza leggermente diversa
rispetto alla solita ragnatela, più sottile e fine, che gli aracnidi usano per migrare da una zo-
na all’altra, sfruttando le correnti ascensionali potrebbero difatti percorrere lunghe distanze,
ipotesi che lascia ancora qualche dubbio (come la quasi immediata dissolvenza e la strana
coincidenza col fenomeno di avvistamento), ma che sta prendendo sempre più piede e confer-
me.
Nenyha
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LEGGENDE E FANTASMI
La leggenda di AzzurrinaLa leggenda di AzzurrinaLa leggenda di Azzurrina
Quella di Montebello è una delle rocche più belle e meglio conservate della Romagna.
Il castello di Montebello è un edificio fortificato d’epoca feudale (XI sec.) costruito sui ru-
deri di un “castrum” romano (III sec. a.c.). Dal castrum romano deriva il nome Montebello,
"mons belli" ossia "monte della guerra".
Il maniero è costituito da due nuclei principali che si fondono armoniosamente: il maschio,
ovvero la struttura originaria e più antica edificata sulla parte più alta della rocca, con ca-
ratteristiche prettamente militari-difensive, e l’attiguo palazzo rinascimentale (XV – XVI
sec.), dimora gentilizia.
Il "Mons Belli" fu meta di molteplici assalti, ad iniziare dai Malatesta nel 1186. Dopo circa
200 anni furono i Montefeltro a conquistarla e la rocca rimase sotto il loro dominio fino al
1438 quando il signore dei Malatesta Sigismondo Pandolfo la riconquistò.
Oggigiorno i proprietari del castello di Montebello sono la famiglia Guidi di Bagno infeuda-
ti dal Papa Pio II nel 1463. Diverse sono le epoche che costituiscono l'edificio di oggi: il tor-
rione d'ingresso risale al XIII-XIV secolo, la torre poligonale e le mura al XV secolo, il corpo
centrale al XVI-XVII sec. In quest' ultimo, sono conservati decine di pezzi di arredo, veri
gioielli dell'artigianato italiano.
Sempre nel maniero viene conservata una tavola islamica, di autore sconosciuto, dipinta pri-
ma del XII sec. e proveniente dalla Terra Santa. La tavola fu portata in Italia per volere di
un giovane crociato, Guido Guidi. La tavola, secondo alcune interpretazioni, celerebbe signi-
ficati oscuri inerenti la magia nera o, per altre teorie, conoscenze e poteri taumaturgici.
Si deve infine ricordare che nel castello si incontravano i due sfortunati amanti Paolo e Fran-
cesca.
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Il castello di Montebello, oggetto di re-
centi restauri, è ben conservato così come
la doppia cerchia di mura che circonda il
borgo ed il maniero. Nella parte rinasci-
mentale della struttura si possono ammi-
rare dipinti, mobili, pregevoli oggetti
d’arte e d’artigianato che coprono un ar-
co di secoli che va dal 1.300 al 1.700.
In questo castello nacque, verso la fine del Trecento, una bambina con una rarissima forma
di albinismo, caratteristica non comune che allora veniva considerata segno di stregoneria e
di devozione al Demonio. La madre, per paura che la figlia venisse arrestata e condannata
al rogo, oltre a farla proteggere giorno e notte da un custode, le tinse i capelli di nero.
Ben presto però il colore se ne andò via lasciando sui capelli della bambina dei riflessi azzur-
ri, è da qui infatti che nasce il soprannome Azzurrina.
Il 21 giugno 1375, durante un violento temporale, la piccola scomparve misteriosamente do-
po essere scesa nei sotterranei per recuperare la palla con la quale stava giocando, il custode
la vide scendere le scale, quando scese per cercarla non la trovò.
Il corpo non venne mai ritrovato e da allora, ogni 5 anni, il 21 giugno, si sente il pianto di-
sperato della bambina risuonare tra le mura del sotterraneo a patto che ci sia un temporale,
come nel giorno in cui scomparve.
Questo fenomeno si verifica veramente, in quanto già da tempo, studiosi ed esperti, stanno
tentando di capirne l’origine, è stata fatta anche una registrazione che viene fatta ascoltare
a tutti coloro che visitano il Rocca.
Drusilla
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Monaci fantasmiMonaci fantasmiMonaci fantasmi
Misteri e fantasmi dell’Umbria
Terra mistica l’Umbria, carica di tradizione ma anche di leggende. Molti racconti, traman-
dati per via orale, hanno origini che si perdono nella memoria e, con contorni evanescenti re-
stano oggi solo nei ricordi dei nostri nonni.
Quella che vi propongo è una storia di fantasmi, di quelle che si raccontano d’inverno al bu-
io davanti ad un fuoco acceso, ambientata in un posto non ben specificato nei pressi di Assi-
si.
I fantasmi non sempre perpetuano, da morti, le attività che svolgevano da vivi. Anzi, ci so-
no casi in cui gli spiriti dei defunti sono costretti a vagare e a compiere le incombenze a cui si
sottraevano durante la loro vita terrena. Per quale motivo? Espiare le loro colpe.
Si narra che tanti anni fa ci fosse un monastero, ormai distrutto, in una zona non precisata
delle colline umbre, dietro Assisi.
La gente del posto era molto devota, come solo gli umbri delle campagne sanno essere. E per
ogni ricorrenza organizzavano una processione. Non solo. Ogni occasione era buona per chie-
dere ai frati di organizzare novene o veglie di preghiera. A volte per far cessare la pioggia,
altre per propiziarla, o semplicemente per ringraziare Dio del buon raccolto.
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I monaci però non gradivano tutte quelle manifestazioni di fede. Tutt’altro “Ma chi ce lo
fa fare ad uscire di notte con il freddo?”, dicevano tra loro. “Ma non è possibile! Ci sono già
le messe, i vespri, perché organizzare un’altra veglia di preghiera?”, brontolavano senza rite-
gno mentre si preparavano per accontentare i fedeli.
Partecipavano malvolentieri e, ovviamente, lo facevano senza fede. Anzi. Mentre i conta-
dini pregavano e chiedevano l’aiuto di Dio, i monaci pensavano a tutt’altro. Pare infatti
che vivessero in maniera assolutamente spregiudicata, lontani dalle regole della Chiesa. I
peccati più frequenti, secondo i bene informati, erano ovviamente quelli della carne.
Del monastero oggi restano solo alcune rovine. Forse per un’epidemia, oppure per “un in-
tervento divino”, tutti i religiosi del monastero morirono nel giro di poco tempo. Anche il
convento venne distrutto.
Dopo qualche mese, nelle campagne della zona, di tanto in tanto, capitava di vedere figure
lontane camminare in fila con le fiaccole accese. “Si sente anche pregare e cantare…”, rac-
contavano i testimoni.
Ed ecco che tornò in mente la storia del vecchio monastero. A quel punto la gente capì:
quelle ombre nere erano gli spiriti dei monaci che procedevano in fila. Costretti da morti a
compiere proprio quei riti che odiavano da vivi.
Si dice che ancora oggi sia possibile vedere sulle colline strane processioni di figure incap-
pucciate con le fiaccole in mano. Candele accese per invocare il perdono di Dio sulla comuni-
tà che per secoli si era macchiata di tanti peccati.
Caino
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CREATURE MAGICHE
La BansheeLa BansheeLa Banshee
La banshee è una creatura leggendaria dei miti irlandesi. Fa parte del piccolo popolo ed è
uno spirito che spesso viene classificato tra quelli maligni, anche se in realtà nelle antiche leg-
gende viene descritto semplicemente come uno spirito femminile che si aggira attorno a paludi
e fiumi, nelle sorgenti o nelle colline d'Irlanda.
Il termine Banshee è la forma anglicizzata dell'irlandese Beansì(d), che significa "donna del
Sidhe", cioè "donna del colle delle fate".
In alcune zone d'Irlanda viene chiamata "ban caointe" (la piangente) oppure "badhbh caoin-
te" (Badb che piange) in chiaro collegamento con la dea corvo precristiana Badb.
I suoi urli sono noti sotto il termine di "keening" (dal gelico Caoineadh = lamento), ed il sen-
tirli è segno di nobiltà, perchè la Banshee avverte soltanto i componenti delle più nobili fami-
glie che possono vantare il più antico lignaggio celtico.
Secondo la tradizione celtica era una dea che proteggeva la comunità sociale ed il territorio in
cui essa si era insediata, ma con l'avvento del cristianesimo venne semplicemente relegata al
ruolo di fata (anche se in alcuni casi ne è la regina).
Comunemente (e superficialmente) la si ritiene portatrice di sventura: si dice infatti che quan-
do si sente la Banshee urlare, morirà un membro della propria famiglia.
Essa può apparire come una splendida ragazza, come una donna matura o anche come una
vecchina minuta (cioè nei tre aspetti della Dea); può essere vestita di bianco o di rosso (colori
dell'aldilà per i Celti), con lunghissimi e bellissimi capelli (bianchi, castani, rossi o dorati) che
ama pettinare con un pettine d'oro o d'argento.
Veglia sui componenti della "sua" famiglia anche quando essi emigrano.
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La Banshee è così affezionata alla propria famiglia che la notte prima della morte di uno
dei suoi componenti ne percepisce il triste destino ed incomincia a piangere emettendo un la-
mento lugubre, capace in alcuni casi di fare rizzare i capelli agli umani e di portarli alla di-
sperazione, che si ripete tre volte o può durare tutta la notte.
Dopo le espropriazioni terriere inglesi ai danni
degli irlandesi, le Banshee restarono fedeli ai
nobili irlandesi, anche se questi non erano più i
proprietari della terra, e ancora nel 1980 ben
146 famiglie irlandesi si dicevano protette da
una Banshee.
La Banshee ha un corrispondente maschile nel
meno comune Far Shee (in irlandese Fear Si-
dhe).
Secondo la leggenda la più nota si chiamava Ai-
bhill e proteggeva gli O'Brien. Stando alla leg-
genda, nel 1014 il re Brian Boru si gettò nella
battaglia di Clontarf pur sapendo di andare in-
contro a morte certa, dal momento che la notte precedente Aibhill gli era apparsa mentre la-
vava i panni dei soldati finché l'acqua non si tingeva completamente del colore vermiglio del
sangue.
In Scozia si narra che la Banshee della dinastia Airlie di Cortachy Castle si presenti con un
rullare di tamburo. La storia racconta che un certo Lord Airlie uccise un giovane tamburino
incastrandolo nel suo strumento musicale e facendolo precipitare dalle mura. Da allora il
tamburo torna a suonare quando è prossima la morte di uno dei suoi nemici.
Morgwen )O(
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MITOLOGIA, CULTI E DIVINITÀ
Il culto delle acque in AbruzzoIl culto delle acque in AbruzzoIl culto delle acque in Abruzzo
Riti popolari tra sacro e profano
Il patrimonio culturale italiano propone frequentemente, nelle sue svariate tradizioni e leg-
gende, antichi retaggi culturali e rituali pagani assimilati dalle usanze popolari, che si ripre-
sentano con forza nel tessuto popolare. Molti di questi riti fanno capo alla dea dal volto bru-
no, la mater che dona la vita e la morte. Alla dea della fecondità, figura ctonia, sono legati
tante pratiche cultuali; tra queste, appaiono di particolare rilievo quelle legate alle grotte e al
culto delle acque.
In Europa sono presenti moltissime grotte dove sono rintracciabili tracce del culto delle ac-
que, spesso raccolte in pozze carsiche, e delle stalattiti e stalagmiti, ritenute sacre, ornate con
simboli della dea madre. Solitamente l’entrata della grotta rappresenta, metaforicamente, il
ventre della dea e le stalattiti, l’elemento maschile, priapico. Da qui l’immagine del dio gene-
rato dalla madre. L’acqua che si accumula nelle cavità assume un colore biancastro, simile a
quello del latte, ed è qui che acqua e latte si fondono. L’acqua miracolosa dona, quindi, il lat-
te alle puerpere.
L’acqua delle grotte, ma anche l’acqua delle sorgenti, ha, secondo la tradizione, importanti
poteri curativi. Per i Celti le sorgenti, gli stagni, le paludi e le confluenze di fiumi erano luo-
ghi sacri, carichi di valenze spirituali, dove si deponevano gli ex voto o dove si facevano sa-
crifici, come ricorda Lucano, scrittore romano del I sec. a.C. Per mezzo di rituali iniziatici
l’acqua conferisce una nuova “nascita”, col rituale magico guarisce, con i rituali funebri ga-
rantisce la rinascita dopo la morte e non dimentichiamo, infine, che l’immersione nell’acqua è
il rito di purificazione per eccellenza. Le tradizioni legate al culto delle acque e della dea ma-
dre le troviamo diffuse soprattutto nell’Italia centro-meridionale e spesso sono legate a parti-
colari figure, le cosiddette “magiare” streghe-guaritrici che operavano nelle campagne creando
filtri magici con le acque miracolose prelevate nelle grotte.
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Con l’avvento del Cristianesimo questi luoghi vengono legati alla Vergine Maria, spesso
raffigurata con il volto bruno che ricorda, appunto, la dea madre, e ai santi. Con la religione
cristiana l’acqua assume ruoli simbolici fondamentali; pensiamo, ad esempio, al sacramento
del battesimo impartito nel fiume Giordano da Giovanni Battista ai tanti che ascoltavano
la sua predicazione e allo stesso Gesù. L’Acqua diviene, dunque, segno di purificazione ma
anche di rinascita ad una nuova vita spirituale.
Anche la società agro-pastorale abruzzese ha nell’acqua, ancora oggi, un elemento impor-
tante per la pratica di culti della tradizione popolare. Si deve anche considerare
l’importanza che ha l’acqua sia nei riti ufficiali della chiesa cattolica, soprattutto in quelli
pasquali, sia in quelli della tradizione popolare. In molti paesi d’Abruzzo, infatti, il Sabato
Santo al momento del Gloria, quando suonavano le campane per ricordare la Risurrezione di
Cristo, tutta l’acqua diventava benedetta e occorreva bagnarsi il viso e gli occhi; se ci si tro-
vava in campagna si poteva utilizzare l’acqua dei fiumi, dei ruscelli o dei pozzi. Questo ser-
viva ad evitare le malattie e soprattutto la cecità.
San Franco
Ad Assergi i pellegrini che si recano il 5 giugno e il 13
settembre alla chiesetta rupestre di San Franco effettua-
no un bagno rituale e, senza asciugarsi, vanno a suonare
la campanella per poi recitare una preghiera al santo.
Perché l’orazione venga esaudita il tutto deve essere ripe-
tuto tre volte. Terminato il rito, i pellegrini provvedono a
riempire contenitori di acqua da riportare nelle proprie
case e alle persone care che non hanno potuto recarsi al santuario. A San Franco sono legate
innumerevoli leggende popolari che narrano di animali risuscitati (pecore e montoni) e di lupi
addomesticati ma, soprattutto, viene riconosciuto al santo il miracolo di far sgorgare acqua
miracolosa dalla roccia.
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San Veneziano
Un altro eremo è dedicato a San Venanzio nei pressi di
Raiano (Aq). Tantissimi pellegrini si recano al santuario nel
giorno della festa che si svolge il 18 maggio. Secondo la tra-
dizione il Santo avrebbe lasciato le impronte del proprio cor-
po sulle rocce dell’eremo; per questo i pellegrini praticano lo
struscio del corpo sulla parete rocciosa con lo scopo di preve-
nire e curare malattie e dolori artritici. I pellegrini percorro-
no poi la scala santa, scavata nella roccia, che porta fino
all’acqua del fiume Aterno; qui avviene l’immersione
nell’acqua considerata miracolosa. Vi è dunque una rappre-
sentazione della discesa, della purificazione attraverso
l’acqua miracolosa e della rinascita a vita nuova.
San Michele
Nel santuario di San Michele Arcangelo a Liscia (Ch) si perpetua un rito antichissimo
dell’acqua. All’interno della chiesa vi è la grot-
ta originaria, qui l’acqua si raccoglie in una va-
sca vigilata dalla scultura dell’Arcangelo. L’8
maggio e il 29 settembre, giorno in cui viene ce-
lebrata la festa, i pellegrini si recano al santua-
rio per rinnovare antichi rituali: si strusciano
contro le pareti e bevono l’acqua della sorgente
perché ritenuta miracolosa. La tradizione vuole
che in questo luogo sarebbe apparso l’Arcangelo Michele segnandone per sempre la sacralità.
Il culto di san Michele Arcangelo è legato alla religiosità pastorale; gran parte dei santuari
ad esso dedicati, infatti, si trovano lungo i tratturi che dall’Abruzzo portavano le greggi in
Puglia.
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San Giovanni
Una festa comune e molto sentita dai fedeli, dove è usuale bagnarsi in segno di protezione,
è quella di San Giovanni, che ricorre il 24 giugno. A Bisegna (Aq), piccolo centro della valle
del Giovenco, il giorno della festa i pellegrini si recano processionalmente nella chiesa di San
Giovanni, posta all’inizio della valle del Giovenco, a circa quattro chilometri dal paese.
L’area è ricca di reperti archeologici che fanno presumere l’esistenza di antichi templi pa-
gani. Vicino alla chiesa di San Giovanni vi è una grotta naturale scavata nella roccia nella
quale si pensa abbia dimorato un’eremita o, addirittura, il santo stesso.
Oggi questa grotta è visitata da fedeli e pellegrini che vi depositano semplici ex voto da-
vanti ad una piccola statua del santo. Nei pressi della chiesa vi è una bella fontana in pie-
tra costruita alla fine del 1700 ed alimentata da una sorgente che, proprio nei giorni della
festa, abbonda di acqua. Quest’acqua è ritenuta miracolosa e viene utilizzata dai fedeli sia
per bagnarsi il corpo, al fine di proteggerlo dalle malattie delle pelle, sia per compiere il rito
del "comparatico"; si tratta di un patto di reciproco aiuto fra due persone che si realizza la-
vandosi con l’acqua di san Giovanni e ripetendo tre volte la parola «compare».
Anche gli abitanti della Valle Roveto si ritrovano all’alba della festa di san Giovanni sulle
rive del fiume Liri; dopo la celebrazione eucaristica i fedeli si immergono nelle acque del fiu-
me per proteggersi da tutte le malattie e per ricordare il battesimo di Cristo nel Giordano.
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Proprietà e benefici delle acque d’Abruzzo
L’Abruzzo è una terra ricca di sorgenti di acque prodigiose, ogni paese d’Abruzzo può van-
tare ‘acque miracolose ’ utilizzate fin dall’antichità, acque ricche di notevole effetto terapeu-
tico, acque che posseggono una alta concentrazione di minerali, tra le più qualificate, le fer-
ruginose, le bicarbonate, le solfate e le sulfuree.
Nei primi anni del 1800 appassionati ricercatori analizzarono e catalogarono le migliori ac-
que abruzzesi, rendendole note tramite pubblicazioni scientifiche. Vi sono presenti le acque
mediominerali, dove la concentrazione di sali è equilibrata e le oligominerali, che difettano di
sali, particolarmente indicate in alcune patologie.
Acqua bevono le mamme senza latte che pregano Sant’Agnese, Santa Scolastica e
Sant’Agata e con essa si aspergono in cerca di fertilità le donne che, ancor oggi, visitano chie-
se campestri e tradizionali fontane dedicate alla Sante.
Gli agricoltori delle valli che visitavano l’Eremo di San Bartolomeo di Legio a Roccamorice,
portavano giù dalla montagna un po’ dell’acqua che sgorga dalla sorgente vicina alla dimora
del Santo: serviva ad aspergere le viti e scongiurarne la malattia più pericolosa, la peronospe-
ra.
Lungo la strada che collega Raiano a Vittorito, in provincia de L’Aquila, una sorgente di
acqua sulfurea che faceva girare la ruota di un mulino, era utilizzata per i benefici effetti sui
tessuti cutanei ed anche come ottimo sbiancante per le fibre di canapa e di lino, lasciate a ma-
cerare, poi battute con rudimentali ma efficaci strumenti e ridotte ad una arruffata massa
filamentosa da torcere in un lungo filo da tessere nei telai di legno casalinghi.
Kumo Fonti
-Abruzzo24ore
-Abruzzoeappennino
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Shōki Shōki Shōki 鍾馗鍾馗鍾馗 --- Il soppressore di demoniIl soppressore di demoniIl soppressore di demoni Protettore contro spiriti maligni e malattie
Tramite ricerche e rimandi da un sito all'altro, ho trovato qualcosina di interessante sul
"soppressore di demoni" .
HŌKI 鍾馗 - IL SOPPRESSORE DI DEMONI
Protettore Contro Spiriti Maligni & Malattie
Espelle i Demoni della Peste
Guardiano -- Sicurezza del Focolare e della Casa
Protegge le Case con Figli Maschi
Protegge gli Eredi Maschi al Trono Cinese
Origine = Cinese
Nome Cinese = Zhōng Kuí, Chung Kuei, Chung K’uei, Chung Kwei
Nome Giapponese: Shōki, Shoki, Shouki, Shooki
Shōki 鍾馗 è una divinità dal pantheon taoista Cinese, è stata spesso raffigurata in scul-
ture e disegni giapponesi durante il periodo Edo (1615-1868), ma oggi non è più tanto consi-
derata.
Le prime leggende relative a Shōki sono state ritrovate in alcuni documenti cinesi risalenti
all'era Tang (618-907). La divinità raggiunse il Giappone solamente nel tardo periodo Heian
(794-1185), l'immagine più antica esistente di Shōki è stata ritrovata in un kakemono
(rotolo di pergamena) conservato presso il Museo Nazionale di Nara e datato risalente al
regno dell'Imperatore Goshirakawa 後白河天皇 (1127-1192).
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Vi sono numerose leggende intorno a Shōki in Giappone e in Occidente. Le tre più diffuse
sono:
1. Shōki è la divinità cinese che protesse l'imperatore Xuanzong 玄宗 (Jp: Gensō, 685-
762) da demoni maligni. Secondo questa leggenda, Shōki apparve in un sogno dell'imperato-
re malato e sconfisse i demoni maligni causa della sua malattia. In segno di gratitudine,
l'imperatore premiò Shōki con il titolo di "Dottore del Zhongnanshan" (Shūnanzan-no-
Shinshi 終南山の進士).
Tra l'altro, Zhongnanshan 終南山 è il luogo leggendario della nascita del Taoismo Cine-
se, è qui che il fondatore del Taoismo, Laozi 老子 (Jp. = Rōshi) ha scritto il classico del Ta-
oismo "Tao Te Ching". <fonti: Tokyo National Museum, JAANUS, and The Art Institute of Chicago>
2. Shōki voleva, sopra ogni cosa, essere il medico del palazzo imperiale ma quando fallì l'e-
same nazionale per la disperazione si suicidò. L'imperatore Xuanzong, mosso a compassione,
insignì Shōki del titolo di "Dottore di Zhongnanshan", Successivamente lo spirito di Shōki
giurò di proteggere l'imperatore e il suo impero dal male.
3. Nell'era Tang, Shōki era un medico nella provincia cinese di Shensi, ma era molto brut-
to. Per avanzare di carriera sostenne l'esame per poter entrare al servizio della corte impe-
riale e lo superò brillantemente, classificandosi al primo posto su tutti i candidati.
Ma una volta presentato all'imperatore venne respinto a causa della sua bruttezza, per la
vergogna si suicidò. Sopraffatto dal rimorso, l'imperatore ordinò che Shōki fosse seppellito
con la veste verde riservata alla famiglia imperiale.
In segno di gratitudine lo spirito di Shōki giurò di proteggere l'imperatore, gli eredi maschi
dai demoni delle malattie e dal male.
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Nel suo Dizionario di Arte Cinese e Giapponese (Dictionary of Chinese and Japanese Art)
Hugo Munsterberg scrive: "In Cina (Shōki) è stato canonizzato con il titolo di 'Grande Cac-
ciatore Spirituale dei Demoni'.
Nelle rappresentazioni artistiche di solito viene illustrato come un grande uomo brutto, in-
dossando un cappello da studioso, un abito verde e grandi stivali, spesso sta pugnalando o
calpestando demoni. "
La popolarità di Shōki raggiunse il suo picco
durante il periodo Edo, quando le persone ini-
ziarono a appendere immagini di Shōki fuori
delle proprie abitazioni per proteggerle dagli
spiriti durante la festa dei bambini (Tango no
Sekku 端午の節句, 5 Maggio di ogni anno,
prima era riconosciuta come una festa per i soli
bambini maschi, ora si festeggiano ambo i sessi),
adornando grondaie e ingressi delle loro case con
statue di ceramica della divinità.
Al giorno d'oggi Shōki è una divinità minore, relativamente dimenticata dalla maggior par-
te dei giapponesi, eccezion fatta forse per la città di Kyoto dove gli abitanti adornano anco-
ra le grondaie e i tetti delle proprie case con l'effige di Shōki per tenere lontano il male e le
malattie e per proteggere l'erede maschio della famiglia.
Huginn&Muninn
Fonte: http://www.onmarkproductions.com/html/buddhism.shtml
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OROSCOPO CELTICO
Di che corteccia sei?Di che corteccia sei?Di che corteccia sei?
21 Mar. 20 Apr. Quercia
21 Apr. 20 Mag. Ciliegio
21 Mag. 20 Giu. Abete
21 Giu. 20 lug. Fico
21 Lug. 20 Ago. Melo
21 Ago. 20 Sett. Olivo
21 Sett. 20 Ott. Pino
21 Ott. 20 Nov. Cipresso
21 Nov. 20 Dic. Tiglio
21 Dic. 20 Genn. Frassino
21 Genn, 20 Febb. Pioppo
21 Febb. 20 Mar. Salice
Questi alberi sono anche legati agli equinozi ed ai solstizi, partendo dai primi tre, e prose-
guendo di tre in tre...
Equinozio di Primavera
Solstizio D'estate
Equinozio D'autunno
Solstizio D'inverno
Il testo originale è scritto in Gaelico ma ne esistono copie in Greco antico ( Ho avuto il pia-
cere di averne uno tra le mani ) .Quello in gaelico descriveva il modus operandi per le nasci-
te, il matrimonio e la morte, quello in greco riporta i cerimoniali di equinozio e di sol-stizio,
anche se i periodi sono stati sicuramente cambiati con l'avvento del Cristianesimo in Irlan-
da. 56
SaliceSaliceSalice
Per i giapponesi il Salice rappresenta l’albero della meditazione e della concentrazione ed
era usato anticamente per recarsi a meditare prima di momenti ed eventi importanti. Un fa-
moso personaggio cine Lao Tzu, famoso teosofo cinese del 604 a.C. egli amava meditare sot-
to l’ombra di un Salice.
Il Salice è l’albero che cresce più vicino ai fiumi e alle acque in genere e le sue radici si pro-
pagano molto più profondamente in modo che nessuna corrente riesce effettivamente a sra-
dicarlo. Questa sua particolare qualità lo vedeva implicato per consolidare le rive dei fiumi.
Le sue caratteristiche medicamentose sono tra le più importanti nel mondo vegetale. Dalla
sua corteccia viene estratta una sostanza che noi conosciamo sotto il nome di paracetamolo
o aspirina.
È un albero che oltre ad avere delle fortissime radici ha anche una grande chioma e un
tronco che può raggiungere e superare i 18 metri di altezza, tanto che in numerose culture
rappresenta e viene considerato l’albero sacro della vita e adesso viene associato ed è il sim-
bolo del rinnovamento ciclico e della fecondità.
Il tipo Salice è da un punto di vista psicologico molto complesso, soggetto a mutevoli stati
d’animo dovuti alle sue innumerevoli aspirazioni, capacità e fantasia. La vita per i Salici è
un palcoscenico o un campo di battaglia sul quale sanno in ogni caso recitare il ruolo adatto
al momento. Questo non fa, comunque, superare le loro incertezze. La più grande difficoltà
è quella di riuscire a vivere consapevolmente quello che è il loro bagaglio di ricchezze emoti-
ve che rappresenta il potenziale per realizzare e sfruttare la loro creatività.
Spesso inquieto il Salice impedisce a se stesso la crescita spirituale che invece potrebbe otte-
nere molto facilmente e spinge alcuni soggetti, in particolare le donne, a ricercare gratifica-
zioni materiali. Le donne in particolare sono amanti dell’arte in tutte le loro forme ma an-
che di tutto ciò che c’è di piacevole nella vita.
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Gli uomini hanno un forte senso dell’umorismo a volte sottile e piacevole, a volte sarcastico.
Una delle caratteristiche apprezzate del Salice è che riescono a dire, se lo vogliono, qualun-
que cosa senza mai offendere.
Amore. Per entrambi i sessi il rapporto sentimentale è un turbinio di dolcezza e di sensuali-
tà. Gli uomini salice pur essendo romantici e sognatori e pur lasciandosi coinvolgere comple-
tamente vivendo quando in simbiosi con la compagna sono emotivamente fragili e pur non
chiedendo pretendono troppa attenzione e delicatezza. La donna salice ha una carica affetti-
va prorompente e sensuale, assicura nel
rapporto un forte legame. Nella famiglia
trova il rifugio di cui necessita rappresen-
tando una madre tenera e indulgente.
L’uomo se ritiene di essere deluso tende a
sparire.
Unioni favorevoli Salice e Cipresso con
qualche possibilità di “problema di ruolo
e immagine”, Pioppo e Ciliegio.
Professioni. Grazie alla loro capacità di immedesimarsi nei diversi ruoli della vita consente
al Salice in generale di poter svolgere diverse professioni. Per le donne, in particolare cinema,
teatro, ma anche danza canto e tutto ciò che ha a che fare con l’arte. Per gli uomini oltre alle
attività artistiche va aggiunta la professione militare intesa più come utilistica e assistenzia-
le. Entrambi hanno forti capacità esoteriche e un forte coinvolgimento con tutto ciò che ri-
guarda l’occulto.
Salute. I soggetti salice soffrono spesso di problemi alle vie respiratorie, piedi e intestino.
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QuerciaQuerciaQuercia
Albero maestoso che raggiunge e supera i 50 metri ha bisogno di terreni profondi e ama
l’umidità della terra. Lo si può trovare facilmente anche sulle rive dei fiumi.
La Quercia è rappresentata anche nella Bibbia. Si racconta, infatti, che Abramo ricevette
le sue rivelazioni da Dio mentre riposava sotto una Quercia.
Per gli antichi Celti la Quercia era considerata un portale in grado di mettere gli uomini in
comunicazione tra terra e cielo.
I nativi del segno della Quercia si distinguono per la loro carica energetica allo stato puro
che caratterizza il loro grande spirito d’iniziativa ed anche un grandissimo senso di sicurez-
za, certezza di riuscire negli intenti. Il tipo Quercia è generalmente tollerante e sincero, ge-
neroso quando necessario e grande è la loro capacità di assumersi grandi responsabilità. Non
c’è ostacolo che apparentemente li possa fermare purché possano avere la libertà d’azione. Il
soggetto Quercia non è in grado di assorbire velocemente delusioni, insuccessi o sconfitte, re-
agendo a queste ultime spesso con reazioni violente. Hanno bisogno di continui stimoli e per
raggiungere i loro obiettivi e per convivere con le loro qualità.
Gli uomini, in particolare, vivono in continua tensione che appunto può trasformarsi in
rabbia verso gli altri.
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Amore. In amore si fanno travolgere. L’uomo Quercia tende ad esaltarsi. Il loro carattere
fiero, coraggioso, li porta non di rado ad ingrandire anche i reali sentimenti del partner. Que-
sto li fa diventare vendicativi e prepotenti nel momento in cui si sentono delusi o traditi. La
donna ama condurre la propria famiglia e proteggerla ma nel caso insorga un altro forte sen-
timento, come l’uomo, non esita a lasciarsi tutto alle spalle e cominciare un nuovo percorso.
Possono essere buoni genitori ma esigenti, in grado di trasmettere ai figli principi e fiducia
nella vita.
Unioni favorevoli Melo e Quercia.
Professioni. Gli appartenenti al segno della Quercia hanno attitudine e vantaggio in tutte
quelle professioni che lasciano un discreto spazio al movimento e all’iniziativa. Gli uomini
sono portati a tutte quelle professioni che riguardano il campo della tecnica, le donne in quel-
le della ricerca medica e dell’insegnamento.
Salute. I soggetti Quercia hanno spesso patologie che riguardano il sistema nervoso. La te-
sta risulta essere la loro parte più delicata.
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TiglioTiglioTiglio
Il Tiglio è un albero che ha un tronco importante con una corteccia inizialmente liscia, cre-
scendo si spacca con delle fessure longitudinali. Una sua grande caratteristica apprezzata
fin dall’antichità sono i suoi fiori bianchi dal profumo estremamente delicato. Raggiunge i
30 metri di altezza e supera facilmente i 700 anni di età.
Una delle leggende che meglio lo rappresenta è legata alle Metamorfosi, un’opera di Ovidio
Nasone 43 a.C. Egli racconta che due anziani ospitarono gli dei Zeus ed Hermes che si pre-
sentarono alla casa dei due anziani sotto le spoglie di due umili uomini.
Per ringraziare i due anziani sposi gli permisero di restare uniti anche dopo la morte sotto
la forma di Quercia e di Tiglio.
I soggetti Tiglio sono creature generose e spontanee, semplici; nonostante questo sono alla
continua ricerca di mete e progetti appaganti, territori da esplorare. Si animano per iniziati-
ve o coraggiose crociate e il loro entusiasmo riesce a coinvolgere altri nelle loro esperienze. In
mancanza di energie, però, tendono a spegnersi. Hanno bisogno di ideali in cui credere, do-
vuto questo alla loro condotta di vita che generalmente è coerente con il loro pensiero. Per
raggiungere un obiettivo non hanno problemi a scendere a compromessi senza mai, però, ri-
nunciare ai loro ideali.
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Amore. La più grande capacità dei soggetti Tiglio è quella di riuscire a comunicare i loro
sentimenti.
Gli uomini sanno dare sicurezza e fiducia riuscendo a conquistare la fiducia del partner.
La donna, di natura passionale, si rivela un’amante eccezionale.
Entrambi in un rapporto necessitano della massima libertà, non amano sacrificare inutil-
mente divertimenti o amicizie per la famiglia.
Unioni favoreli Tiglio e Abete.
Professioni. Il Tiglio in genere è adatto a tutto ciò che richiede movimenti, viaggio, contatto
con persone e ambienti diversi. Gli uomini possono svolgere professioni quali rappresentanti,
agenti turistici.
Le donne giornalismo e tutto ciò che ha a che vedere con il contatto con le persone.
Salute. I soggetti Tiglio possono soffrire di patologie alle vie respiratorie ma anche, più ra-
ramente, di isterismo e ipertensione.
Oroscopo celtico by yamato san
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