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Page 1: Amici - Caritas Roma · Amici AMICI CARITAS ROMA Quadrimestrale Redazione Caritas Roma Via Casilina Vecchia 19 - 00182 Roma - Tel.06 888 15 120 ... Il dono è un segno di libert

AmiciAMICI CARITAS ROMA Quadrimestrale Redazione Caritas RomaVia Casilina Vecchia 19 - 00182 Roma - Tel. 06 888 15 120Impaginazione: www.italianadarte.itFoto: S. Montesi, archivio Caritas. Stampa: Euro Intermail s.r.l.

Anno 14 • n.2 • 09/2015

Direttore Mons. Enrico FerociDirettore responsabile Angelo ZemaA cura di Alberto Colaiacomo, Ileana Pittoni

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB RomaRegistrazione n. 44/99 del 27/1/99Trib. Roma

Carissimi amici della Caritas, all’inizio del nuovo anno pastorale e nell’otticadelle prospettive che Papa Francesco ci suggerisce con l’istituzione del “Giubileo della Mi-sericordia” vi inviamo la presente nota informativa. Quest’anno ci siamo permessi di sug-gerirvi un qualcosa che è molto impegnativo, ma anche molto meritorio nel tema della so-lidarietà. Papa Francesco ci dice: “È meglio condividere, perché noi portiamo in cielo soloquello che abbiamo condiviso con gli altri”. Molti sono nel bisogno. Le difficoltà dellefamiglie crescono. Le richieste accorate di aiuto perché hanno perso la casa, il lavoro equindi la speranza sono in continuo aumento. San Giovanni della Croce, un grande Santovissuto più di quattro secoli fa, ci ha lasciato questo monito forte: “Alla sera della vitasaremo giudicati sull’amore”. Ci richiama ad un passo importante del Vangelo di Matteo,dove Gesù ci ricorda che il tema del giudizio, quello della salvezza o della rovina, saràfondato su come avremo saputo riconoscere Dio nell’uomo sofferente, su come avremoaperto gli occhi per guardare alle miserie del mondo e accolto i nostri fratelli e sorelleprivati della dignità. Anche chi non l’ha riconosciuto, ma ha aperto il suo cuore all’amoredel prossimo, dice Gesù, sarà benedetto dal Signore. Senza la Carità, dice San Giacomo, “laFede è morta”. I cristiani oggi hanno bisogno di dare nuova linfa e nuova vita alla loro Federiconoscendo il primato della Carità. Amare Dio è importante, ma è un amore incompletosenza l’amore per il prossimo. La Fede e la Carità debbono camminare insieme! “Di frontea tanti fratelli e sorelle sofferenti, sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto.Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamole a noi perché sentano il calore dellanostra presenza, dell’amicizia e della fraternità” (Papa Francesco, Misericordiae Vultus, n.15). Con il sostegno alla Caritas di Roma la vostra mano si tende per sostenere idealmentee per alleviare concretamente le sofferenze di tanti fratelli, e farli sentire partecipi di quel-l’abbraccio caloroso con il quale vogliamo “spezzare la barriera dell’indifferenza”.

Tutto ciò che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatto a me.

(Mt, 25,40)

Il giorno 28 aprile 2015 si è svolto presso il TeatroBrancaccio di Roma unospettacolo teatrale dedicatoal tema dell’amore einterpretato dagli ospiti dei centri Caritas.Prima dello spettacolo èstato proiettato un videomessaggio di PapaFrancesco, rivolto a tutti i presenti. Un momento di grande intensità che ha commosso protagonisti e spettatori.

Mons. Enrico FerociDirettore Caritas di Roma

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DONARE SIGNIFICA PER DEFINI-ZIONE CONSEGNARE UN BENENELLE MANI DELL’ALTRO SENZA RI-CEVERE IN CAMBIO NULLA, un attodi generosità che accende una rela-zione non segnata dallo scambio, dalcalcolo, dall’utilitarismo, un legamedi amore che rigenera e fortifica lavita, fin quando essa esiste, e poi ri-mane nella memoria.

Nella memoria il dono continua adessere vivo e prezioso, non si esauri-sce o perde efficacia, è un bene“senza tempo” che colma la di-stanza umana tra chi dà e chi ri-ceve, tra passato e futuro, unaricchezza che non svanisce e che èindistruttibile.

Il dono è un segno di libertà dal-l’attaccamento a ciò che si pos-siede, di condivisione e di giustizianei confronti dei più deboli, ed è,per ciascun credente, fonte di gioiaautentica e di soddisfazione inte-riore.

“Vi è più gioia nel dare che nel rice-vere” è scritto nelle parole di Gesù,riportate dall’Apostolo Paolo (At20,35).

La scelta di fare una donazione oun lascito testamentario alla Cari-tas di Roma non è solo una scelta dialtruismo e di generosità, ma contri-buisce a coinvolgersi nella vita del-l’altro fino a cambiare il suo futuro.

Può ridare gioia, speranza, un sor-riso, riempire un vuoto, trasmetterequei valori morali che sono praticaautentica del vivere cristiano.

Donare anche una piccola parte dei

propri beni ci può aiutare a soste-nere interventi importanti, a svilup-pare nuovi progetti, rivolti allepersone di cui ogni giorno testimo-niamo la sofferenza. E questo nel ri-spetto dei diritti dei legittimi eredi.

È un gesto autentico di responsabi-lità, l’offerta consapevole di se stessoe della propria memoria alla vitadegli altri, il dono concreto di ciò chesi ha ma anche, unico e impagabile,di ciò che si è.

NOI PORTIAMO IN CIELO SOLTANTO QUELLOCHE ABBIAMO CONDIVISO CON GLI ALTRI

Se qualcuno accumula soltanto per sé, cosa gli succederàquando sarà chiamato da Dio? Non potrà portare le ricchezzecon sé, perché – sapete – il sudario non ha tasche! È meglio condividere, perché noi portiamo in Cielo soltantoquello che abbiamo condiviso con gli altri.

Papa Francesco, Angelus, 2 marzo 2014

“”

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Dopo aver sostenuto, a partire dal 2012, alcuneimportanti iniziative per la Caritas di Roma, la

Fondazione Wanda, istituita dai familiari per onorare lamemoria della Signora Wanda, ha voluto aderire a un’ideaprogettuale più ampia e strutturata, dedicandola allamemoria della defunta.Nasce così il progetto “Casa di sollievo Wanda”, per lacreazione di un Centro, all’interno del parco di Villa Glori,che tuteli e assista le persone colpite dal morbo diAlzheimer. Un “dono” significativo, un’opera concreta, il ricordo di unapersona cara offerto al valore, al rispetto e alla dignità diquanti sono fragili e vulnerabili.

Anche la lacerazione più profonda, il dolore più ingiusto e in-sensato, come la perdita di un figlio, può trasformarsi in una

ricerca di senso che permette di restituire la speranza a chi, perle avversità della vita, l’ha perduta. La speranza è frutto del donare, della condivisione e della solida-rietà e rinasce anche attraverso il gesto, discreto ma significativo,di una madre che si sforza di colmare il vuoto. Come la mamma di Marco che, rispettandone il desiderio, hafatto una donazione economica con la quale la Caritas di Romaha comprato un appartamento e lo ha allestito per accogliere insemi autonomia persone in temporanea difficoltà economica.

Un vecchio padiglione abbandonato adiacente unadelle Case Famiglia per malati di AIDS a Villa Glori, i

necessari lavori di restauro, la realizzazione di un nuovocentro che offre un potenziamento dei servizi ai malatiche accogliamo, sono state le fasi di un progetto attuatograzie al generoso contributo della Famiglia Anselmo-Principe che, per espressa volontà della congiunta PaolaAnselmo, ha voluto devolvere i fondi ricevuti per realizzareun'opera di carità che ne rende vivo il ricordo e assicuraun futuro più sereno a chi può contare solo su di noi.

Non ho quasi mai fattobeneficenza nella miavita, però ho sempre

pensato di dare un senso alla vita.Lo stare dalla parte dei più deboli,il credere nel valore della giustiziasociale è stato per tanto tempo unpensiero, un ideale, che di rado si èconcretizzato in una scelta tangi-

bile di fare qualcosa per gli altri.Quando sono entrato per la primavolta in una mensa della Caritas eho visto la sofferenza non filtratadalle parole, ho capito che era ilposto giusto da cui partire per unviaggio interiore che mi avrebbeportato a dare forma a quel pen-siero e a quell’ideale, rendendoli

entrambi un bene vivo e utile. E ho detto la mia: ho incontratoMons. Feroci e ho deciso di devol-vere il mio patrimonio alla Caritasdi Roma. In mancanza di fratelli edi nipoti, potevo farlo. Alla fine, èbastato un solo gesto, dal notaio,per non sprecare nulla di me.

Sergio

VIVERE NEGLI ALTRITESTIMONIANZE DI CARITÀ

TEST

IMON

IANZE“

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Io sottoscrittonato a il

e residente a viafatti salvi i diritti che la legge riserva

ai miei eredi legittimari lascio a

Caritas Roma Onlus

(descrizione di ciò che si lascia, ad esempio: una

somma di denaro, beni immobili, opere darte, gioielli,

titoli, fondi di investimento, assicurazioni sulla vita,

“il mio intero patrimonio”)

Data Firma

L’IMPORTANZADI UN TESTAMENTO! La successione legittimaSe chi muore non lascia testamento, isuoi beni vengono attribuiti ai familiaripiù stretti: il coniuge, i figli, ecc. o in loromancanza ai parenti fino al sesto grado.

! La successione testamentariaSe chi muore lascia un testamento, isuoi beni vengono attribuiti ai benefi-ciari individuati nel testamento stesso. N.B. Se il testamento dispone solo di al-cuni beni, per questi varrà quanto pre-visto dal testamento e tutto il resto delpatrimonio andrà ai parenti. In questocaso si avrà contemporaneamente lasuccessione legittima e quella testa-mentaria.

! Fare testamento è un'importantemanifestazione di avvedutezza famil-iare e sociale: il modo più certo di darela destinazione voluta a quanto si pos-siede. Ecco allora in questa guida alcune in-formazioni e una risposta ai principaliquesiti che possono presentarsi.

Il testamento! Cos’èIl testamento, detto anche atto di ultimavolontà, è l’unico atto, in base alla no-stra legislazione, con il quale è possibiledisporre dei propri beni o di parte diessi, per il tempo in cui la persona avràcessato di vivere (art. 587 c.c.) Il testa-mento è quindi efficace solo alla mortedel testatore. È un atto strettamentepersonale e non può essere redatto daun rappresentante.

! Chi può farloPossono disporre testamento tutti co-loro che non sono dichiarati espressa-mente incapaci dalla legge (art. 591 c.c.).Sono incapaci di testare i minori e gliinteredetti per infermità di mente.

! RevocaIl testamento può sempre essere modi-ficato o revocato. E’ nulla ogni clausolacon la quale il testatore rinunci o si im-pegni a non modificare o a non revocareil suo testamento (art. 679 c.c.).

! FormeLa Legge contempla varie forme di te-stamento (art. 601 c.c. e segg.), le piùdiffuse sono:testamento olografo: è la forma piùsemplice, economica e pratica per espri-mere le proprie volontà. Per essere va-lido deve essere interamente scritto diproprio pugno, avere la data, avere lafirma.testamento pubblico: è ricevuto dalNotaio alla presenza di due testimoni.È la forma di testamento necessaria seil testatore è impossibilitato a scrivere.

N.B. Nel redigere testamenti successiviè opportuno dichiarare che si revocanoi testamenti precedenti. Fatto il testa-mento olografo è consigliabile sotto-porlo all’esame di un Notaio per accer-tarsi della perfetta regolarità.

Altre forme di sostegno! Polizze Vita Una modalità che viene sempre più uti-lizzata per beneficiare enti o persone, èla stipula di una polizza vita con l'indi-cazione del beneficiario in caso morte.L'importo che verrà maturato con il de-cesso dell'intestatario della polizza eche andrà a beneficio di chi è indicatoall'atto della stipula, non è parte del pa-trimonio ereditario; di conseguenza nonsono applicabili le norme relative allequote di legittima.

! Trattamento di fine rapporto (TFR)Un lavoratore dipendente in assenza diconiuge, figli e parenti entro il terzogrado può disporre per testamento dellapropria indennità di preavviso e di finerapporto a favore di persone, enti, as-sociazioni o fondazioni.Va ricordato che i lasciti testamentarifatti a favore di enti pubblici, fondazionie associazioni legalmente riconosciuteche abbiano come scopo esclusivo l'as-sistenza, lo studio, la ricerca scien-tifica, l'educazione, l'istruzione o altrefinalità di pubblica utilità sono esentida qualunque imposta.

Le disposizioni testamentarie a favoredi Caritas Roma Onlus sono esenti daqualunque imposta e quindi il valore èancora più grande perché netto al100%.

Con il testamento si può scegliere liberamente a chi destinare i propri beni.

10 PUNTI DA NON DIMENTICARE1. Fare testamento è l'unico modo per essere sicuri che ciò che si

possiede verrà destinato secondo le proprie volontà.

2. Non facendo testamento, il patrimonio sarà suddiviso secondo Legge.

3. Se non si hanno parenti entro il sesto grado e non si è fattotestamento, i beni passano allo Stato.

4. Il testamento è il futuro per i propri figli, specialmente se minorenni.

5. È bene pensare per tempo a fare testamento.

6. Se ci si sposa, ci si separa, si divorzia, dopo aver fatto testamento, èraccomandabile predisporne uno nuovo.

7. Una volta fatto testamento, è bene verificare periodicamente se nonsia opportuno apportarvi modifiche.

8. Conviene sempre rivolgersi al notaio o a un legale competente sia perla stesura che per la modifica o la rettifica del testamento.

9. I lasciti e le donazioni a favore di organizzazioni benefiche sonoesenti da imposte.

10. Un testamento è soprattutto un atto di responsabilità familiare e civileverso chi si ama e verso coloro con cui si desidera condividere i propriideali di amore e di solidarietà.

UN ESEMPIO DI TESTAMENTO OLOGRAFO

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E DONARSIACCOGLIERE ASCOLTAREIMPARANDO ADLACARITÀSPERIMENTARE TUTTI POSSIAMO

Papa Francesco28 aprile 2015

Ricordarsi di Caritas Roma nel lascito testamentario significa lasciare traccia di sé e del proprio passaggio. Significa far continuare a vivere i propri beni, anche una piccola parte, nel rispetto dei diritti dei propri eredi. È così che donazioni in denaro,beni mobili e immobili, polizze assicurative e altri beni, si trasformano in sostegnoconcreto a favore delle migliaia di persone che ogni giorno incontriamo e accogliamo.

Per disporre il tuo lascito testamentario contatta il numero 06 88815120 oppure scrivi a [email protected]

SCEGLI DI FARE UN LASCITO. I TUOI BENI CONTINUERANNO A VIVERE NEI GESTI E NEI SORRISI DELLE PERSONE CHE HANNO BISOGNO D’AIUTO.

Informazioni, assistenza tecnica, notarile e legale, potranno essere richiesti utilizzando i riferimenti sopra riportati.

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u / C A R I T A S R O M AS E G U I C I S U : W W W . C A R I T A S R O M A . I Tf / C A R I T A S D I R O M A

CARITAS DI ROMADIREZIONEPiazza San Giovanni in Laterano 6/a - 00184 Roma

RACCOLTA FONDI E DONAZIONIVia Casilina Vecchia, 19 - 00182 Roma tel. 06 888 15 120 • [email protected]

www.caritasroma.it

Potete ricevere ‘Amici Caritas Roma’ anche perposta elettronica. Basta comunicare il vostroindirizzo mail a: [email protected] aiuterete a contenere i costi di spedizione e arispettare l’ambiente. Grazie!

B A S TA P O C O P E R F A R E M O LT O , V E R S A I L T U O C O N T R I B U T O .

MEDIANTE C/C POSTALENumero di conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” - ONLUS

MEDIANTE BONIFICO BANCARIOBanco Posta IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793

MEDIANTE CARTA DI CREDITO (circuito Paypal) – vai su www.caritasroma.it

MEDIANTE OFFERTA DIRETTA• Vicariato di RomaPiazza San Giovanni in Laterano 6/A, II piano, st. 23. Dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00

• Cittadella della Carità “Santa Giacinta” Via Casilina Vecchia 19, I° piano, Ufficio Raccolta Fondi e Donazioni. Dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 16.30

C O M E :

Accanto alle tradizionali forme di emargina-zione, affiorano nuove condizioni di povertàche vedono coinvolte sempre più famigliedella Capitale.La Caritas di Roma con i suoi volontari si im-pegna ogni giorno ad accoglierle, sostenerlee ascoltarle. Aiutaci con una donazione, unpiccolo gesto di tanti è il miracolo della so-lidarietà. Condividilo con noi.

BASTA POCO PER FARE MOLTO, VERSA IL TUO CONTRIBUTO.

IBAN IT 50 F 07601 03200 001021945793

Scopri come su: www.caritasroma.it/condividi u / C A R I T A S R O M A

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PER MOLTIPLICARE LA SOLIDARIETÀ NON ASPETTARE UN MIRACOLO.