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ALZHEIMER E DEPRESSIONE: COME RICONOSCERE? di Patrizia Ecco la domanda di Patrizia: 'Da quando mio papà è andato in pensione ha cominciato ad essere un pò depresso, i medici lo hanno confermato, dice di essere stanco, si annoia a fare alcune cose e parla della morte. Con il passare del tempo la depressione smette, ma papà inizia ad essere inappetente, addirittura ha la nausea di alcuni cibi che solitamente adorava. Dimentica completamente fatti importanti recenti che hanno riguardato la nostra famiglia, inoltre capitano disturbi mnemonici continui e importanti riferiti sia al passato che al presente. Oggi ha ancora delle dimenticanze: strade, impegni, commissioni; a volte pronuncia le parole invertendo qualche lettera, ha anche avuto il timore di ammalarsi di demenza, la stessa patologia che ha avuto sua madre. E' possibile una diagnosi differenziale tra demenza e depressione?' Gentile Signora, il caso che ci espone è molto delicato e, comprensibilmente, molto coinvolgente sul piano emotivo. Dalla descrizione minuziosa che ci ha fatto dei disturbi e del comportamento di suo papà, appare evidente la presenza di una componente depressiva del tono dell'umore piuttosto importante. Tenga presente che una delle sfide più delicate e complesse dal punto di vista clinico è proprio il tentativo di effettuare una corretta diagnosi differenziale, nelle persone di una certa età, tra quello che può essere un iniziale deterioramento cognitivo in atto e la presenza di un disturbo del tono dell'umore. La depressione, quando severa, può provocare comportamenti simili a quelli che lei ha osservato nel suo papà, nonchè disturbi della sfera cognitiva (condizione anche nota come "pseudodemenza depressiva"). Attualmente è possibile capire, con un margine di sicurezza piuttosto elevato, se il quadro dipende da fattori esclusivamente depressivi (e quindi non disabilitanti al lungo termine) o neurodegenerativi (e quindi a prognosi infausta) con l'utilizzo di biomarcatori, di cui trova una breve descrizione sul nostro sito http://www.centroalzheimer.org/sito/atm diagnosi.php; se desidera avere ulteriori informazioni non esiti a contattarmi. Dott.ssa Annapaola Prestia, Psicologa IRCCS Fatebenefratelli di Brescia

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Page 1: ALZHEIMER E DEPRESSIONE: COME … · ALZHEIMER E DEPRESSIONE: COME RICONOSCERE? di Patrizia Ecco la domanda di Patrizia: 'Da quando mio papà è andato in pensione ha cominciato ad

ALZHEIMER E DEPRESSIONE: COME RICONOSCERE?    di Patrizia 

Ecco  la domanda di Patrizia:  'Da quando mio papà è andato  in pensione ha  cominciato ad essere un pò depresso,  i medici  lo   hanno confermato, dice di essere stanco, si annoia   a fare alcune cose e parla della morte. Con  il passare del tempo  la depressione smette, ma papà  inizia ad essere  inappetente, addirittura ha la nausea di alcuni cibi che solitamente adorava. Dimentica completamente fatti importanti recenti che hanno riguardato la nostra famiglia, inoltre capitano disturbi mnemonici continui e importanti riferiti sia al passato  che  al  presente.  Oggi  ha  ancora  delle  dimenticanze:  strade,  impegni,  commissioni;  a  volte pronuncia le parole invertendo qualche lettera, ha anche avuto il timore di ammalarsi di demenza, la stessa patologia che ha avuto sua madre. E' possibile una diagnosi differenziale tra demenza e depressione?'  

Gentile Signora,  il caso che ci espone è molto delicato e, comprensibilmente, molto  coinvolgente sul piano emotivo. Dalla descrizione minuziosa che ci ha fatto  dei disturbi e del comportamento di suo papà, appare evidente  la  presenza  di  una  componente  depressiva  del  tono  dell'umore  piuttosto  importante.  Tenga presente  che una delle  sfide più delicate e  complesse dal punto di  vista  clinico è proprio  il  tentativo di effettuare una corretta diagnosi differenziale, nelle persone di una certa età, tra quello che può essere un iniziale deterioramento cognitivo in atto e la presenza di un disturbo del tono dell'umore. La depressione, quando  severa, può provocare comportamenti  simili a   quelli che  lei ha osservato nel  suo papà, nonchè disturbi della sfera cognitiva  (condizione anche nota come "pseudodemenza depressiva"). Attualmente è possibile  capire,  con  un  margine  di  sicurezza  piuttosto  elevato,  se  il  quadro  dipende  da  fattori esclusivamente  depressivi  (e  quindi  non  disabilitanti  al  lungo  termine)  o  neurodegenerativi  (e  quindi  a prognosi  infausta)  con  l'utilizzo  di  biomarcatori,  di  cui  trova  una  breve  descrizione  sul  nostro  sito http://www.centroalzheimer.org/sito/atm diagnosi.php; se desidera avere ulteriori informazioni non esiti a contattarmi. 

Dott.ssa Annapaola Prestia, Psicologa 

IRCCS Fatebenefratelli di Brescia