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1 ALLEGATO A 1. IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO Denominazione FERRAMENTA PUGLIESE S.r.l. Da compilare per ogni attività IPPC: 5.3.b.4 109.07 37.10 – 37.20 38.32.10 Codice IPPC Codice NOSE-P Codice NACE Codice ISTAT Classificazione IPPC 5. Gestione Rifiuti Omissis 5.3 Omissis b) Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane, disciplinate al paragrafo 1.1 dell'Allegato 5 alla Parte Terza: Omissis 4) trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti. Omissis Installazione non già esistente come definito alla lettera i- quinquies) art. 5 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Attività in esercizio in virtù di regime autorizzativo diverso da A.I.A.) Classificazione NOSE-P Rigenerazione/recupero di materie di rifiuto (Industria del riciclaggio) Stato impianto Classificazione NACE Recupero dei materiali selezionati Classificazione ISTAT Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici/ Recupero e preparazione per riciclaggio di cascami e rottami non metallici FERRAMENTA PUGLIESE S.r.l. Ragione Sociale Iscrizione al Registro delle imprese presso la C.C.I.A.A. di: n. 00625300728 Indirizzo dell’impianto Comune Terlizzi Prov. Km. 19,600 CAP 70038 Frazione o località Via e n. civico S.P. n. 231 Telefono 080 351651 Fax 0803512206 E-mail [email protected] Coordinate geografiche 41°06’40’’ S 16°33’15’’ N Sede legale (se diversa da quella dell’impianto) Comune Prov. CAP Frazione o località Via e n. civico Telefono Fax E-mail Partita IVA ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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Page 1: ALLEGATO A · 22. Verifica esclusione dalla relazione di riferimento R7 03/2015 P.G. 43072 del 31.03.2015 23. P.G. Planimetria impianto con individuazione punti di emissione sonora

1

ALLEGATO A

1. IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO Denominazione FERRAMENTA PUGLIESE S.r.l.

Da compilare per ogni attività IPPC:

5.3.b.4 109.07 37.10 – 37.20 38.32.10

Codice IPPC Codice NOSE-P Codice NACE Codice ISTAT

Classificazione IPPC

5. Gestione Rifiuti

Omissis

5.3

Omissis

b) Il recupero, o una combinazione di recupero e

smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una

capacità superiore a 75 Mg al giorno, che

comportano il ricorso ad una o più delle seguenti

attività ed escluse le attività di trattamento delle

acque reflue urbane, disciplinate al paragrafo 1.1

dell'Allegato 5 alla Parte Terza:

Omissis

4) trattamento in frantumatori di rifiuti metallici,

compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed

elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti.

Omissis

Installazione non già

esistente come

definito alla lettera i-

quinquies) art. 5 D.Lgs.

3 aprile 2006, n. 152

(Attività in esercizio in

virtù di regime

autorizzativo diverso

da A.I.A.)

Classificazione NOSE-P Rigenerazione/recupero di materie di rifiuto (Industria

del riciclaggio) Stato impianto

Classificazione NACE Recupero dei materiali selezionati

Classificazione ISTAT Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e

rottami metallici/ Recupero e preparazione per

riciclaggio di cascami e rottami non metallici

FERRAMENTA

PUGLIESE S.r.l.

Ragione Sociale

Iscrizione al Registro delle imprese presso la C.C.I.A.A. di: n. 00625300728

Indirizzo dell’impianto

Comune Terlizzi Prov. Km. 19,600 CAP 70038

Frazione o località

Via e n. civico S.P. n. 231

Telefono 080 351651 Fax 0803512206 E-mail [email protected]

Coordinate geografiche 41°06’40’’ S 16°33’15’’ N

Sede legale (se diversa da quella dell’impianto)

Comune Prov. CAP

Frazione o località

Via e n. civico

Telefono Fax E-mail

Partita IVA

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Responsabile legale

Nome Gioacchino Cognome Bernardi

nata a Terlizzi Prov. (BA) il 30/03/1955

residente a Terlizzi Prov. (BA) CAP 70038

Via e n. civico Viale dei Lilium 17

Telefono Fax E-mail

Codice fiscale BRN GCH 55C30 L109K

Referente IPPC

Nome Gioacchino Cognome Bernardi

Telefono 0803516518 Fax 0803512206 E-mail [email protected]

Indirizzo Ufficio (se diverso da quello dell’impianto)

Superficie totale m2 37.498 Volume totale m3 1.100

Superficie coperta m2 1.887 Sup. scoperta impermeabilizzata m2 35.611

Responsabile tecnico Gioacchino Bernardi

Responsabile per la sicurezza Geom. Raffaele Altamura

Numero totale addetti 43

Turni di lavoro 1 - dalle 7.00 alle 12.00

2 - dalle 14.00 alle 17.00

3 - dalle alle

4 - dalle alle

Periodicità dell'attività X Tutto l'anno

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

Anno di inizio dell'attività 1975

Anno dell'ultimo ampliamento o ristrutturazione 2013

Data di presunta cessazione attività (presunta)

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2. INQUADRAMENTO CATASTALE URBANISTICO

Comune di Terlizzi Vincoli/criticità

N. Foglio N. Particelle

33 276, 742, 743 e 715

nessuno

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3. PRECEDENTI AUTORIZZAZIONI DELL'IMPIANTO E NORME DI RIFERIMENTO

Comparto

Numero

autorizzazione Ente

competente

Norme di

riferimento Sostituito da AIA/Note e considerazioni

Data di emissione

Aria

Provvedimento

dirigenziale n. 118

Regione Puglia DPR 203/1988 SI/Istanza autorizzazione alle emissioni in

atmosfera – 27 settembre dicembre

1999

Acqua

Provvedimento

dirigenziale Prot. N. 8024

Provincia di Bari D.Lgs. 152/06

Parte Terza

SI/Rinnovo dell’autorizzazione allo smaltimento

delle acque meteoriche

26 ottobre 2013

Provvedimento

dirigenziale Prot. N. 2825

Provincia di Bari D.Lgs. 152/06

Parte Terza

SI/ dell’autorizzazione allo smaltimento delle

acque meteoriche

11 aprile 2014

Rifiuti

D.D. del servizio rifiuti

della Provincia di Bari

n. 60 Provincia di Bari

D.Lgs.

152/2006 s.m.i.

Parte Quarta

SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di

recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e

non pericolosi

12 giugno 2007

D.D. del servizio rifiuti

della Provincia di Bari

n. 70 Provincia di Bari

D.Lgs. 152/2006

s.m.i. Parte

Quarta

SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di

recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e

non pericolosi. Provvedimenti 29 agosto 2008

D.D. del servizio rifiuti

della Provincia di Bari

n. 560 Provincia di Bari

D.Lgs. 152/2006

s.m.i. Parte

Quarta

SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di

recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e

non pericolosi Integrazioni 1 settembre 2011

D.D. del servizio rifiuti

della Provincia di Bari

n. 13 Provincia di Bari

D.Lgs. 152/2006

s.m.i. Parte

Quarta

SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di

recupero di rifiuti speciali non pericolosi in

procedura semplificata 21 gennaio 2011

D.D. del servizio

edilizia, impianti

termici tutela e

valorizzazione

dell’ambiente della

Città Metropolitana

di Bari n. 3451

19 giugno 2017

Città Metropolitana

di Bari

D.Lgs. 152/2006

s.m.i. Parte

Quarta

SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di

recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e

non pericolosi Integrazioni. Proroga.

D.D. del servizio rifiuti

della Provincia di Bari

n. 554

Provincia di Bari D.Lgs. 152/2006

L.R. n.11/2001

NO/Procedura di Valutazione Impatto

Ambientale.

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V.I.A. 30 settembre 2010

ISO

Certificato N.EMS –

2084/S RINA SERVICES

S.p.A. UNI EN ISO 14001 12 dicembre 2016

ISO

Certificato 33403/16/3 RINA SERVICES

S.p.A. UNI EN ISO 9001 2 marzo 2016

Regolamento

CE 333/11

Certificato 333-10/11

25 settembre 2014

RINA SERVICES

S.p.A.

Regolamento

CE 715/2013 Certificato n.715/92/14

23 maggio 2017

Prevenzione

incendi

Certificato

Pratica 35543 Comando Vigili

del Fuoco DM 10/03/1998

NO/Certificato per la Prevenzione Incendi 29.05.2000

Scia protocollo 30168

del 15.09.2014

SUAP Comune di

Terlizzi

D.P.R. n.151

del 01.08.2011

Carburanti

Scia protocollo 30168

SUAP Comune di

Terlizzi

D.Lgs. n.

32/1998 e

D.lgs. n.

101/2005 –

Regolamento

Regione Puglia

n.2/2006

NO/Autorizzazione impianto di erogazione

carburanti del tipo contenitore erogatore 15.09.2014

03.02.2014

Estrazione e

utilizzazione

acque

sotterranee

ad uso

antincendio

Concessione Regione

prot AOO 064

05/10/2015 - 0023783

Regione Puglia

RD n.1775 del

11.12.1933 e

L.R. n.18 del

05.05.1999

SI/Concessione per l’estrazione e l’utilizzazione

di acque sotterranee da destinare ad uso

antincendio 2 ottobre 2015

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4. DOCUMENTI PROGETTUALI ACQUISITI DURANTE IL PRESENTE PROCEDIMENTO

N. Rif. Titolo elaborato Rev./Data Protocollo acquisizione

1. Istanza di autorizzazione integrata ambientale ai

senso del titolo III bis della parte II del D.Lgs.

n.152/06 e s.m.i. – D.Lgs. n. 46/2014

09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

2. Relazione Tecnica R1 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

3. Piano di Monitoraggio e Controllo R2 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

4. Valutazione di Impatto Acustico R3 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

5. Relazione Emissioni in Atmosfera R4 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

6. Sintesi non tecnica R5 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

7. Schede Tecniche R6 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

8. Inquadramento su Coreografia T1 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

9. Inquadramento su PRG T2 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

10. Inquadramento su Catastale T3 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

11. Planimetria Impianto T4 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

12. Planimetria Impianto con Individuazione punti di

emissione T5 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

13. Planimetria Impianto con Individuazione punti di

ispezione alla rete e dei punti di scarico T6 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

14. Planimetria Impianto al 2009 e al 2014 con

indicazione delle componenti impiantistiche

oggetto di aggiornamento T7

09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

15.

Planimetria Impianto con indicazioni degli

interventi di cui alla verifica di assoggettabilità a

VIA Det. Dirigenziale della Provincia di Bari

n.554/2010 T8

09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

16.

Planimetria con indicazione delle aree

autorizzate con procedura ordinaria e con

procedura semplificata ai sensi del D.lgs. n.

152/06 e s.m.i. (vecchia configurazione) T9

09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

17. Planimetria con indicazione delle destinazioni

d’uso delle aree (nuova configurazione) T10 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014

Riscontro alla richiesta di integrazioni del 06.10.2014 P.G.139978

18. Liberatoria per la diffusione pubblica degli

elaborati forniti P.G. 147979 20/10/2014

19.

Dichiarazione progettista circa la conformità di

tutta la documentazione presentata su

supporto informatico agli originali prodotti in

versione cartacea

P.G. 147979 20/10/2014

20. Copia avvenuto versamento spese istruttorie ai

sensi della L.R. n. 17/2007

P.G. 147979 20/10/2014

Riscontro alla richiesta di integrazioni del Comitato Tecnico Provinciale ex articolo 5 della legge

regionale n. 30/86 (Rifiuti) del 27.11.2014 avente P.G. 170925

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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21. Documento delle integrazioni e dei chiarimenti 19/01/2015 P.G. 6185 del 19.01.2015

Integrazione Istanza di autorizzazione integrata ambientale 09/2014

22. Verifica esclusione dalla relazione di riferimento R7 03/2015 P.G. 43072 del 31.03.2015

23. Planimetria impianto con individuazione punti di

emissione sonora T11 03/2015 P.G. 43072 del 31.03.2015

Riscontro alla richiesta di integrazioni del Comitato Tecnico Provinciale ex articolo 5 della legge

regionale n. 30/86 (Rifiuti) del 01.06.2015 P.G. 73531

24. Riscontro a richieste di integrazioni 22/06/2015 P.G. 83712 del 22.06.2015

25. Relazione Tecnica R1 – REV01 Giugno 2015 P.G. 83712 del 22.06.2015

26.

Planimetria impianto con individuazione dei

sistemi di raccolta degli eventuali percolamenti

T12

Giugno 2015

P.G. 83712 del 22.06.2015

27. Revisione 01 per ampliamento dell’opificio 15.01.2014 P.G. 83712 del 22.06.2015

28. Revisione 02 per ampliamento dello stabilimento e

per inserimento di nuove fasi lavorative 03.06.2015

P.G. 83712 del 22.06.2015

Documentazione integrativa richiesta in sede di C.d.S. del 3 luglio 2015 e acquisita nuovamente

anche nella C.d.S. del 6 luglio 2015

29. Riscontro a richieste di integrazioni 03.07.2015 P.G. 91815 del 06.07.2015

Documentazione integrativa su richiesta dal Dipartimento provinciale di Bari dell’ARPA Puglia in

sede di C.d.S. del 2 settembre 2015

30. Riscontro a richieste di integrazioni 05.10.2015 P.G. 131070 del 07.10.2015

Documentazione integrativa a seguito di sopralluogo del 08/10/2015

31. Riscontro a richieste di integrazioni P.G. 151170 del 12.11.2015

32. Relazione Tecnica REV 2 11/2015 P.G. 151170 del 12.11.2015

33. Planimetria con indicazione delle destinazioni

d’uso delle aree (nuova configurazione) REV 10 11/2015

P.G. 151170 del 12.11.2015

Documentazione integrativa a seguito di sopralluogo del 21/12/2015

34. Impianto di raccolta delle acque meteoriche T13 11/2015 P.G. 173827 del 22.12.2015

35. Inquadramento di dettaglio su catastale T13 bis 11/2015 P.G. 173827 del 22.12.2015

Documentazione integrativa su richiesta dal Dipartimento provinciale di Bari dell’ARPA Puglia in

sede di C.d.S. del 7 aprile 2016

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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8

36. Riscontro a richieste di integrazioni P.G. 96145 del 28.07.2016

37. Relazione tecnica di AIA REV.2 R1 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

38. Piano di monitoraggio e controllo REV.3 R2 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

39. Valutazione di impatto acustico REV.2 R3 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

40. Valutazione fonometrica attrezzature REV.2 R3.1 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

41. Relazione emissioni in atmosfera_Rev2 R4 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

42. Sintesi non tecnica Rev2 R5

07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

43. Schede tecniche_rev2 R6

07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

44. Esclusione relazione di riferimento R7 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

45. Piano di dismissione impianto R8 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

46. Applicabilità delle bat di settore R9 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

47. Valutazione atex R10 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016

48. Inquadramento su corografia T1

09/2014

P.G. 96145 del 28.07.2016

49. Inquadramento su prg T2

09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

50. Inquadramento su catastale T3 09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

51. Planimetria impianto T4 09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

52. Planimetria impianto con individuazione punti di

emissione in atmosfera T5

09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

53.

Planimetria impianto con individuazione punti

ispezione alla rete e dei punti di scarico T6

09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

54.

Planimetria impianto al 2009 e al 2014 con

indicazione delle componenti impiantistiche

oggetto di aggiornamento T7

09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

55.

Planimetria impianto con indicazione degli

interventi di cui alla verifica di assoggettabilità

a via det. dirigenziale della provincia di bari

n.554/2010 T8

09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

Page 9: ALLEGATO A · 22. Verifica esclusione dalla relazione di riferimento R7 03/2015 P.G. 43072 del 31.03.2015 23. P.G. Planimetria impianto con individuazione punti di emissione sonora

9

56.

Planimetria con indicazione delle aree autorizzate

con procedura ordinaria e con procedura

semplificata ai sensi del d.lgs.152/06 e

s.m.i.(vecchia configurazione)T9

09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016

57. Planimetria con indicazione delle destinazioni

d'uso delle aree rev 1 T10 07/2016

P.G. 96145 del 28.07.2016

58. Planimetria impianto con individuazione punti di

emissione sonora T11 03/2015

P.G. 96145 del 28.07.2016

59.

Planimetria impianto con individuazione dei

sistemi di raccolta degli eventuali percolamenti

T12

06/2015

P.G. 96145 del 28.07.2016

60. Impianti di raccolta delle acque meteoriche T13 11/2015 P.G. 96145 del 28.07.2016

61.

Perimetrazione aziendale con rete di

contenimento polveri T14

07/2016

P.G. 96145 del 28.07.2016

Documentazione integrativa su richiesta del Comitato Rifiuti della Città Metropolitana di Bari – seduta

del 12 settembre 2016 (parere endoprocedimentale AIA ex art. 29-sexies) e Arpa Puglia in sede di

C.d.S. del 13 settembre 2016

62. Relazione tecnica di AIA REV.3 R1 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016

63. Piano di monitoraggio e controllo REV.4 R2 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016

64. Valutazione di impatto acustico REV.4 R3 09/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016

65. Sintesi non tecnica Rev.3 R5 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016

66. Planimetria impianto Rev.1 T4 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016

67. Planimetria impianto con individuazione punti di

emissione in atmosfera Rev.1 T5 09/2014

P.G. 136667 del 15.11.2016

68.

Planimetria con indicazione delle destinazioni

d’uso delle aree(nuova configurazione)Rev.2 T10

10/2016

P.G. 136667 del 15.11.2016

69. Planimetria impianto con individuazione punti di

emissione sonora Rev.1 T11 10/2016

P.G. 136667 del 15.11.2016

70. Impianto di raccolta delle acque meteoriche

Rev.1 T13 10/2016

P.G. 136667 del 15.11.2016

71. Rilievo plano altimetrico 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016

72. Carta di controllo del portale di rilevamento

radiazioni 10/2016

P.G. 136667 del 15.11.2016

Documentazione integrativa su richiesta del Comitato Rifiuti della Città Metropolitana di Bari – seduta

del 13 dicembre 2016 (parere endoprocedimentale AIA ex art. 29-sexies) e Arpa Puglia in sede di

C.d.S. del 19 dicembre 2016

73. Relazione tecnica REV.4 R1 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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10

74. Piano di monitoraggio e controllo REV.5 R2 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017

75. Relazione emissioni in atmosfera con allegato

Rev.2 R4 07/2016

P.G. 21298 del 20.02.2017

76. Sintesi non tecnica Rev.4 R5 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017

77. Schede tecniche Rev.2 R6 07/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017

78. Esclusione relazione di riferimento R7 07/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017

79. Piano di dismissione impianto R8 07/2015 P.G. 21298 del 20.02.2017

80. Applicabilità delle BAT di settore Rev.2 R9 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017

81. Valutazione ATEX R10 07/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017

82. Inquadramento su Coreografia T1 09/2014 P.G. 21298 del 20.02.2017

83. Inquadramento su PRG T2 09/2014 P.G. 21298 del 20.02.2017

84. Inquadramento su Catastale T3 09/2014 P.G. 21298 del 20.02.2017

85. Planimetria Impianto Rev.1 T4 10/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017

86. Planimetria Impianto con Individuazione punti di

emissione Rev.2 T5 02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

87. Planimetria Impianto con Individuazione punti di

ispezione alla rete e dei punti di scarico T6 09/2014

P.G. 21298 del 20.02.2017

88. Planimetria Impianto al 2009 e al 2014 con

indicazione delle componenti impiantistiche

oggetto di aggiornamento T7

09/2014

P.G. 21298 del 20.02.2017

89.

Planimetria Impianto con indicazioni degli

interventi di cui alla verifica di assoggettabilità a

VIA Det. Dirigenziale della Provincia di Bari

n.554/2010 T8

09/2014

P.G. 21298 del 20.02.2017

90.

Planimetria con indicazione delle aree

autorizzate con procedura ordinaria e con

procedura semplificata ai sensi del D.lgs. n.

152/06 e s.m.i. (vecchia configurazione) T9

09/2014

P.G. 21298 del 20.02.2017

91. Planimetria con indicazione delle destinazioni

d’uso delle aree (nuova configurazione) Rev.

T10

02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

92. Planimetria impianto con individuazione punti di

emissione sonora Rev.1 T11 10/2016

P.G. 21298 del 20.02.2017

93.

Planimetria impianto con individuazione dei

sistemi di raccolta degli eventuali percolamenti

Rev.1 T12

06/2015

P.G. 21298 del 20.02.2017

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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11

94. Impianto di raccolta delle acque meteoriche

Rev.1 T13 02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

95. Perimetrazione aziendale con reti di

contenimento polveri T14 02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

96. Viabilità interna T15 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017

97. Istruzione operativa IO-08- I1 – Gestione dei

controlli in produzione 07/2015

P.G. 21298 del 20.02.2017

98. Istruzione operativa IO-08- N1 – Monitoraggio della

radioattività 07/2015

P.G. 21298 del 20.02.2017

99. Istruzione operativa IO-08- L1 – Taratura del portale

di radioattività 07/2015

P.G. 21298 del 20.02.2017

100. Gestione di produzione MR-08- C1 07/2015 P.G. 21298 del 20.02.2017

101. Istruzione operativa IO-08- P1 – Verifica piazzale

esterno 02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

102.

Modulo di registrazione MR-08- B5 – Pianificazione

manutenzione ordinaria impianto trattamento –

acque meteoriche/ piazzale esterno

02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

103. Modulo di registrazione MR-08- B6 – Verifica

piazzale esterno 02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

104. Relazione tecnica prodotta per il rilascio del

certificato di prevenzione incendi 07/2015

P.G. 21298 del 20.02.2017

105. Domanda per l’autorizzazione alle emissioni 07/2015 P.G. 21298 del 20.02.2017

106. Rilievo plano altimetrico dell’area interessata e

dichiarazione del tecnico che lo ha redatto 02/2017

P.G. 21298 del 20.02.2017

107.

Carta di controllo del portale di rilevamento

radiazioni e procedure di utilizzo adeguate alla

norma UNI 10897:2015

10/2016

P.G. 21298 del 20.02.2017

108. Relazione geologica 10/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017

109. Dichiarazione di fine compilazione CET 2015 10/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017

Integrazione documentazione richiesta in sede di C.d.S. del 19 dicembre 2016

110. Valutazione previsionale d’impatto acustico 02/2017 P.G. 21746 del 20.02.2017

111. Previsionale delle trasmissioni al suolo delle

attrezzature 02/2017 P.G. 21746 del 20.02.2017

Osserazioni al parere espresso dal Dipartimento provinciale di Bari dell’ARPA Puglia in sede di

C.d.S. del 17 aprile 2017

112. Osservazioni 05/2017 P.G. 0064898 del 25.05.2017

113. Precisazioni e riduzione quantitativi P.G. 106662 del 12.09.2017

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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12

114. Saldo oneri istruttori P.G. 109997 del 20.09.2017

5. POTENZIALITÀ DELL’IMPIANTO RIFIUTI CONFERIBILI E RIFIUTI PRODOTTI

La capacità produttiva in termini di rifiuti in ingresso è pari a:

Per quanto attiene le quantità di rifiuti da trattare, nella tabella seguente sono riepilogate le quantità, espresse

in tonnellate.

A) QUANTITATIVI RIFIUTI NON PERICOLOSI

ATTIVITÁ

Capacità ricettiva e/o di trattamento

giornaliera (t)

(*)

Capacità ricettiva e/o di trattamento

annuale (t)

R4 1000 150.000

R12 50 15.000

R13 400 6.000

Tabella 1

TOTALE ANNUO: tonnellate 171.000

CAPACITA’ ISTANTANEA (**): tonnellate 20.500

B) QUANTITATIVI RIFIUTI PERICOLOSI

ATTIVITÁ

Capacità ricettiva e/o di trattamento

giornaliera (t)

(*)

Capacità ricettiva e/o di trattamento

annuale (t)

R4 30 5.000

R12 30 5.000

R13 30 1000

Tabella 2

NB La distribuzione delle capacità annue fra le diverse attività sarà effettuata in maniera che non sarà superato

il totale annuo

TOTALE ANNUO: tonnellate 11.000

CAPACITA’ ISTANTANEA (**): tonnellate 580

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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13

(*) I quantitativi indicati non considerano gli scarichi interni derivanti da trattamenti “a cascata” o paralleli

(**) Rappresenta il quantitativo massimo che può essere presente in qualsiasi fase di trattamento / stoccaggio

ed in qualsiasi stato fisico – In tale ammontare non sono considerati i rifiuti in “deposito temporaneo” cioè i rifiuti

derivanti dalle lavorazioni ne i materiali derivanti dalle lavorazioni e pertanto i rifiuti ed i materiali effettivamente

presente possono assommare un quantitativo maggiore dell’ammontare derivante dalla somma della colonna.

CODICI CER E OPERAZIONI DI RECUPERO OGGETTO DI AUTORIZZAZIONE AIA

CODICI CER E OPERAZIONI DI RECUPERO OGGETTO DI AUTORIZZAZIONE AIA

RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208

C.E.R. Descrizione (1) A B C D E

Quantitativo massimo

giornaliero in ingresso e o lavorazione

escluso il deposito

tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE

020110 rifiuti metallici M R13 R4 R4 1000

060316 ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 15

C R13 1000

100201 rifiuti del trattamento delle scorie

C R13 R4 1000

100202 scorie non trattate C R13 1000

100210 scaglie di laminazione V R13 R4 1000

100299 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)

C R13 R4 R4 1000

100316 schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 03 15

C R13 1000

100501 scoria della produzione primari e secondaria

M R13 1000

100511 scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 100510

C R13 1000

106001 scorie dalla produzione primaria e secondaria

M R13 1000

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208

C.E.R. Descrizione (1) A B C D E

Quantitativo massimo

giornaliero in ingresso e o lavorazione

escluso il deposito

tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE

100602 impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria

M R13 1000

100701 scoria della produzione primari e secondaria

C R13 1000

100702 impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria

M R13 1000

100809 altre scorie M R13 1000

100811 impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 08 10

C R13 1000

100899 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)

C R13 R4 R4 1000

100903 scorie di fusione C R13 1000

101003 scorie di fusione M R13 1000

110299 rifiuti non specificati altrimenti

C R13 1000

110501 zinco solido V R13 R12 R4 1000

110599 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)

M R13 R4 R4 1000

120101 limature e trucioli di materiali ferrosi

V R13 R4 1000

120102 polveri e particolato di materiali ferrosi

V R13 R4 1000

120103 limature e trucioli di materiali non ferrosi

V R13 R4 1000

120104 polveri e particolato di materiali non ferrosi

V R13 R4 1000

120113 rifiuti da saldatura V R13 R4 1000

120199 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)

V R13 R4 R4 1000

150104 imballaggi metallici

V R13 R4

1000

150105 imballaggi in materiali compositi

M R13 R4 1000

150106 imballaggi in materiali misti

M R13 R12 R4 R4 1000

150203 assorbenti, materiali filtranti, stracci ed

C R13 1000

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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15

RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208

C.E.R. Descrizione (1) A B C D E

Quantitativo massimo

giornaliero in ingresso e o lavorazione

escluso il deposito

tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE

indumenti protettivi diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02

160106

veicoli fuori uso, non contenenti liquidi ne altre componenti pericolose

V R13 R12 R12 R4 R12

1000

160112 pastiglie per freni diversi da quelle di cui alla voce 160111

V R13 1000

160116 serbatoi per gas liquido V R13 R12 R4 R4 1000

160117 metalli ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000

160118 metalli non ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000

160120 vetro V R13 1000

160122 componenti non specificati altrimenti

V R13 R12 R4 1000 Recupero in R4 solo per

componenti metalliche

160199 rifiuti non specificati altrimenti

M R13 R12 R4 1000 Recupero in R4 solo per

componenti metalliche

160214

apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui alle voci 160209 e 160213

V R13 R12 R4

1000 Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a DLgs 49/2014

160216

componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15

V R13 R12 R4 R4

1000 Recupero in R4 solo per componenti metalliche

160604 batterie alcaline (tranne 16 06 03)

V R13 1000

160605 altre batterie ed accumulatori

V R13 1000

160801

catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti

V R13 R12

1000

160803

catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti

V R13 R12

1000

160804 catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido (tranne 16 08 07)

V R13 1000

170401 rame, bronzo, ottone V R13 R12 R4 1000

170402 alluminio V R13 R12 R4 1000

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208

C.E.R. Descrizione (1) A B C D E

Quantitativo massimo

giornaliero in ingresso e o lavorazione

escluso il deposito

tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE

170403 piombo V R13 R12 R4 1000

170404 zinco V R13 R12 R4 1000

170405 ferro e acciaio V R13 R12 R4 R4 1000

170406 stagno V R13 R12 R4 1000

170407 metalli misti V R13 R12 R4 R4 1000

170411 cavi diversi da quelli di cui alla voce 170410

V R13 R12 R4 1000

190102 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti

V R13 R12 R4 R4 1000

191001 rifiuti di ferro e acciaio V R13 R12 R4 R4 1000

191002 rifiuti di metallo non ferrosi

V R13 R12 R4 R4 1000

191201 carta e cartone V R13 R12 1000

191202 metalli ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000

191203 metalli non ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000

191204 plastica e gomma V R13 R12 1000

191205 vetro V R13 R12 1000

191207 legno diverso da quello di cui alla voce 191206

V R13 1000

191212

altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotto dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211

V R13 R12 R4 R4

1000

Recupero in R4 solo per componenti metalliche

200136

apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 200121, 200123 e 200135

V R13 R12 R4

1000

Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a D.Lgs 49/2014

200140 metallo V R13 R12 R4 R4 1000

200307 rifiuti ingombranti V R13 R12 1000

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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RIFIUTI PERICOLOSI art 208

C.E.R. Descrizione A B C D E

Quantitativo massimo

giornaliero in ingresso e o lavorazione

escluso il deposito

temporaneo e lo

stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE

060315 ossidi metallici contenenti metalli pesanti

V R13 100

103004 scorie della produzione primaria

R13 100

100308 scorie saline della produzione secondaria

C R13 100

100309 scorie nere della produzione secondaria

C R13 100

100402

impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria

C R13 100

110503 rifiuti solidi prodotti da trattamento dei fumi

C R13 100

110504 fondente esaurito C R13 100

150110

imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tale sostanze

C R13 100

150111

imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto) compresi i contenitori a pressione vuoti

C R13 100

150202

assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contenenti sostanze pericolose

C R13 100

160104 veicoli fuori uso V R13 R12 100

160107 filtri dell'olio V R13 100

160108 componenti contenenti mercurio

M R13 100

160121

componenti pericolose diversi da quelle di cui alla voce 160107 a 16 0111, 160113 e 160114

V R13 R12 R4 R4 100 Recupero in R4 solo per componenti metalliche

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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18

RIFIUTI PERICOLOSI art 208

C.E.R. Descrizione A B C D E

Quantitativo massimo

giornaliero in ingresso e o lavorazione

escluso il deposito

temporaneo e lo

stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE

160211

apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC

V R13 100

160213

apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolose diversi sa quelli di cui alla voce 1602 09 e 160212

V R13 R12 R4 R4 100 Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a D.Lgs 49/2014

160215

componenti pericolose rimossi da apparecchiature fuori uso

V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per componenti metalliche

160601 batterie al piombo V R13 500

160602 batterie al nichel-cadmio

V R13 500

160603 batterie contenenti mercurio

V R13 500

160802

catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi

V R13 R12 R4 R4 500

Recupero in R4 solo per

componenti metalliche

160807 catalizzatori esauriti contenenti sostanze pericolosi

V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per

componenti metalliche

160215

componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso

V R13 R12 R4 R4 500

Recupero in R4 solo per

componenti metalliche

170409 rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose

V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per

componenti metalliche

170410

cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone ed altre sostanze pericolose

V R13 R4 500

191211

altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose

C R13 R12 R4 R4 500

Recupero in R4 solo per

componenti metalliche

200123 apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi

V R13 500

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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RIFIUTI PERICOLOSI art 208

C.E.R. Descrizione A B C D E

Quantitativo massimo

giornaliero in ingresso e o lavorazione

escluso il deposito

temporaneo e lo

stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE

200135

apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolose

V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a D.Lgs 49/2014

Legenda

(1): controlli ai fini di omologa (rif Cap 4.3): c – analisi chimico / fisica ; m – analisi merceologica ; v – visiva interna;

A: Stoccaggio (messa in riserva)

B: Selezione / adeguamento volumetrico / separazione senza recupero di materia

C: Selezione / adeguamento volumetrico / separazione con recupero di materia

D: Frantumazione / selezione meccanica

E: Autodemolizione

NB I rifiuti in ingresso si presentano in stato solido, solido polverulento, solido non polverulento

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RIFIUTI PRODOTTI DALL’ATTIVITÀ DELLE DIVERSE FASI DI BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA DEI VEICOLI (CODICE CER IN

RICEZIONE 160104*) NEL CENTRO DI RACCOLTA DI VEICOLI FUORI USO E SIMILI

130109* Oli minerali per circuiti idraulici, clorurati

130110* Oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati

130111* Oli sintetici per circuiti idraulici

130112* Oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili

130113* Altri oli per circuiti idraulici

130204* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

130205* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

130206* Scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione

130207* Olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile

130208* Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione

130506* Oli prodotti dalla separazione olio/acqua

130507* Acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua

130701* Olio combustibile e carburante diesel

130703* Altri carburanti (comprese le miscele)

130802* Altre emulsioni

160103 Pneumatici usati

160106 Veicoli fuori uso, non contenenti né liquidi né altre componenti pericolose

160107* Filtri dell'olio

160108* Componenti contenenti mercurio

160110* Componenti esplosivi (ad esempio "air bag")

160112 Pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 160111

160113* Liquidi per freni

160114* Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose

160115 Liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 160114

160116 Serbatoi per gas liquido

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160117 Metalli ferrosi

160118 Metalli non ferrosi

160119 Plastica

160120 Vetro

160121* Componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14

160122 Componenti non specificati altrimenti

160601* Batterie al piombo

160801 Catalizzatori esauriti contaminati oro, argento, renio, palladio, iridio o platino (tranne 160807)

160802* Catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi

160803 Catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione, non

specificati altrimenti

160807* Catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose

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6 . GARANZIE FINANZIARIE

1. La garanzia finanziaria deve consentire la copertura dei costi di gestione

dell'impianto eventualmente conseguenti al mancato rispetto delle prescrizioni e delle

condizioni derivanti da atti, commissivi o omissivi, dolosi o colposi, posti in essere dal

titolare dell'impianto stesso. In tali casi, la garanzia deve comunque consentire - fino

alla concorrenza dell'ammontare della cauzione rivalutata annualmente come al

successivamente punto 2 -, almeno la copertura di:

a) spese necessarie, inerenti o comunque connesse alle operazioni di smaltimento o

recupero dei rifiuti, incluso il trasporto;

b) costi per la bonifica, il ripristino ambientale, la messa in sicurezza permanente;

c) risarcimento di eventuali ulteriori danni all'ambiente.

2. L'ammontare delle garanzie finanziarie rilasciate è soggetto a rivalutazione

monetaria automatica annuale sulla base degli indici ISTAT di adeguamento del costo

della vita.

3. Le garanzie finanziarie sono prestate secondo le modalità di cui all'art. 1 della legge

10 giugno 1982 n. 348;

4. Termini e durata delle garanzie

4.1 La garanzia finanziaria per la gestione di impianti diversi dalle discariche,

autorizzati ai sensi del Capo IV, del Titolo I, della Parte IV del decreto legislativo 3

aprile 2006, n. 152, è prestata al momento dell'avvio effettivo dell'esercizio

dell'impianto.

4.2 La garanzia finanziaria è prestata per una durata pari a quella dell'autorizzazione

dell'impianto maggiorata di due anni.

4.3 L'autorità competente, sulla base di specifico provvedimento conseguente a gravi

motivi o al rischio di danno all'ambiente, può trattenere la garanzia o parte di essa per

una durata superiore a quella individuata ai sensi del precedente punto.

5. Pagamento del risarcimento

La garanzia dovrà espressamente prevedere che:

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- il pagamento, nei limiti dell’importo garantito, dovrà essere eseguito dalla

società/banca-agenzia di credito, entro 30 giorni dalla notifica del soggetto beneficiario,

che dispone, motivandola, l’escussione della garanzia e la misura della stessa;

- ai sensi dell’art. 1944 del codice civile, la società/banca-agenzia di credito non godrà

del beneficio della preventiva escussione del contraente;

- la rinuncia da parte della società/banca-agenzia di credito ad eccepire la decorrenza

del termine di cui all’art. 1957 del codice civile;

- il pagamento avverrà dopo un semplice avviso al contraente senza bisogno di

preventivo consenso da parte di quest’ultimo, che nulla potrà eccepire in merito al

pagamento stesso;

- restano salve le azioni di legge nel caso in cui le somme pagate risultassero totalmente

o parzialmente non dovute.

6. Svincolo estensioni ed escussione

6.1 Anche prima del decorso dei termini di durata della garanzia, in caso di cessazione

dell'attività,

l'autorità competente, su richiesta del gestore e previa verifica del rispetto delle

prescrizioni e condizioni di legge, dispone lo svincolo della garanzia finanziaria prestata.

6.2 In caso di variazioni della titolarità della gestione dell'impianto da cui derivi la

volturazione dell'attività autorizzata o comunicata, l'autorità competente, nelle forme e

nei modi di cui al precedente punto 6.1 e su richiesta del precedente gestore, dispone lo

svincolo delle garanzie dal medesimo prestate, subordinatamente alla prestazione delle

garanzie da parte del nuovo gestore.

6.3 L'autorità competente procede all'escussione della garanzia prestata in caso di

accertata violazione di previsioni normative o di prescrizioni contenute

nell'autorizzazione.

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7. PRESCRIZIONI

1. Seppur non espressamente menzionato, il gestore non è sollevato dall’esecuzione di tutte

le verifiche di sicurezza e funzionalità dell’impianto, nonché dall’obbligo di ottenere tutte

le certificazioni, autorizzazioni o nulla osta previsti per legge propedeutici all’esercizio

dell’impianto.

2. Con particolare riferimento ai presidi ambientali, al fine di minimizzare la probabilità del

fermo impianto e garantire la continua efficienza dei presidi, dovrà essere assicurata

un’adeguata ridondanza tecnologica per attrezzature e impianti.

3. Il gestore è tenuto a mantenere le emissioni al di sotto dei limiti riportati nel presente

allegato e nel Piano di Monitoraggio e Controllo (Allegato Piano di Monitoraggio e

Controllo Rev.5 febbraio 2017) e imposti dalla normativa vigente ed a contenerle, in ogni

caso, ai livelli più bassi possibili a seguito dell’utilizzo, cui è tenuto, della migliore tecnologia

applicabile mano mano disponibile.

4. Il gestore è tenuto a gestire l’impianto in modo tale da garantire il minore impatto possibile

sull’ambiente anche sul piano visivo e percettivo, evitando pericoli per l’ambiente e il

personale addetto. Eventuali modifiche all’impianto dovranno tener conto dell’esigenza

di migliorare l’efficienza di utilizzo delle risorse ambientali e energetiche; ridurre la

produzione dei rifiuti; incrementare ogni forma di recupero; diminuire le emissioni in

atmosfera.

5. Il gestore dovrà predisporre adeguati calendari per la manutenzione programmata, sia

ordinaria che straordinaria, degli impianti e delle attrezzature, nonché registrazioni

aggiornate della effettuazione della stessa, con particolare riferimento ai presidi

ambientali.

6. I sistemi di contenimento degli inquinanti emessi devono essere mantenuti in continua

efficienza.

7. Gli impianti devono essere gestiti evitando per quanto possibile che si generino emissioni

diffuse. In presenza di emissioni diffuse, il relativo monitoraggio dovrà essere condotto

secondo quanto disposto dal Piano di Monitoraggio e Controllo.

8. Dovranno essere previste e formalizzate procedure di sicurezza per le operazioni di

manutenzione e pulizia degli impianti.

9. Il gestore è tenuto a comunicare tempestivamente alla Città Metropolitana di Bari,

Comune, DAP Bari ARPA Puglia, Asl territorialmente competente e Regione Puglia, Servizio

Rischio Industriale eventuali variazioni della presenza di sostanze pericolose reale o

prevista (variazione delle capacità di stoccaggio) ai sensi della cosiddetta direttiva

SevesoIII, Decreto Legislativo n.105 del 26 giugno 2015 e smi, ove applicabile.

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10. Il gestore è tenuto a comunicare tempestivamente, (e comunque entro le 12 ore

successive all’evento) alla Città Metropolitana di Bari, Comune di Terlizzi, ARPA e Asl

particolari circostanze quali:

malfunzionamenti o fermo dei presidi ambientali e/o dei sistemi di controllo e

monitoraggio dalla durata superiore a 1 ora;

incidenti di interesse ambientale che possano avere effetti negativi per l’ambiente;

impossibilità a condurre le attività in conformità della presente autorizzazione nonché

in caso di eventuale superamento dei limiti dei parametri monitorati

11. Nella medesima comunicazione il gestore deve stimare gli impatti connessi all’evento e

indicare gli interventi di emergenza e di adeguamento. Qualunque anomalia di

funzionamento o interruzione dell’esercizio dei sistemi di contenimento delle emissioni in

atmosfera tali da non garantire il rispetto della presente autorizzazione, deve comportare

la sospensione delle relative lavorazioni per il tempo necessario al ripristino della completa

funzionalità dei presidi.

12. Dovrà essere costantemente assicurata la massima tutela igienico-sanitaria delle aree

interne e esterne.

13. È fatto divieto contravvenire a quanto disposto dal presente provvedimento. Il gestore

deve comunicare preventivamente - secondo quanto previsto nella DGR 648/2011 -

eventuali modifiche che intende apportare all’impianto.

14. Qualora il gestore intenda cessare l’attività è necessario comunicare alla Città

Metropolitana di Bari, al Comune, all’Arpa Puglia e alla ASL BA SISP la data prevista di

cessazione dell’attività con preavviso di almeno 30 giorni.

15. Il gestore è tenuto a gestire l’impianto in modo tale da evitare la miscelazione di rifiuti

pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti

non pericolosi.

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8. MONITORAGGIO, SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELL’IMPIANTO

1. Il piano di monitoraggio e controllo è stato predisposto nell’ambito del procedimento di

autorizzazione integrata ambientale ed è già stato sottoposto all’attenzione degli enti

interessati. Trattasi dell’Allegato Piano di Monitoraggio e Controllo Rev.5 febbraio 2017

che riporta i monitoraggi da effettuarsi sugli scarichi per i quali si chiede l’autorizzazione

ed il controllo sull’attività in progetto.

2. Entro il mese di Aprile di ogni anno dovrà essere trasmessa alla Città Metropolitana di Bari,

all’Arpa Puglia Dap Bari, alla Asl Ba Sisp e al Comune di Terlizzi una comunicazione con

indicazione di tutti i risultati del monitoraggio ambientale condotto nell’anno precedente

(comunicazione dei risultati in formato editabile .ods o compatibile e relazione sulle

attività di monitoraggio ambientale corredata da tutti i certificati di analisi), secondo

quanto previsto nel presente provvedimento.

3. Il Gestore dovrà riportare tutti i dati relativi alle misure discontinue effettuate in regime di

autocontrollo su apposito registro.

4. I prelievi e le analisi previste nell’attività di monitoraggio devono essere effettuate

avvalendosi di personale qualificato e di laboratori qualificati e accreditati.

5. I prelievi e le analisi previste nell’attività di monitoraggio devono essere condotte

secondo metodiche di riferimento nazionali (UNI, CNR) e/o internazionali (CEN, ISO) o

altre, comunque, previa intesa con ARPA Puglia.

6. Per tutti i serbatoi, le vasche e le unità di trattamento interrate dovrà essere effettuata,

almeno una volta all’anno, una prova di tenuta secondo metodiche di riferimento

nazionali.

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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9. COMPARTO ATMOSFERA E RUMORE

9.1 Quadri sinottici delle emissioni in atmosfera

A) Le emissioni convogliate non devono superare i limiti indicati nelle tabelle seguenti:

Punto di emissione EC1

Provenienza Frantumazione

Portata 75000 Nm3/ h

Velocità 16 m/s

Temperatura Ambiente

Altezza emissione 11 m

Sezione 1,32 m2

Impianto di abbattimento Ciclone separatore

e scrubber-venturi

Polveri 20 mg/Nm3

Punto di emissione EC2

Provenienza Frantumazione

Portata 55000 Nm3/ h

Velocità 16 m/s

Temperatura Ambiente

Altezza emissione 8 m

Sezione 0,28 m2

Impianto di abbattimento Ciclone separatore

e scrubber-venturi

Polveri 20 mg/Nm3

Punti di emissione ED1

Provenienza Vagliatura fluff

Impianto di abbattimento Nessuno

Polveri 5 mg/Nm3

Punto di emissione ED2

B) I rifiuti in ingresso allo stato solido polverulento, sottoposti all’operazione di recupero R13 per

Provenienza Ossitaglio

Impianto di abbattimento Come da prescrizione

Polveri totali 10 mg/Nm3

SOV 50 mg/Nm3

NOx 20 mg/Nm3

Metalli totali 1 mg/Nm3

Sn 5 mg/Nm3

Pb 2 mg/Nm3

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i quali il Gestore indica come modalità di stoccaggio i cassoni scarrabili, si prescrive che gli

stessi siano coperti con teli o chiusi ermeticamente.

C) Siano individuati con l’Autorità di controllo i punti di campionamento con deposimetri, le

modalità di monitoraggio delle emissioni diffuse su quattro punti all’interno del perimetro

dell’installazione, con una frequenza annuale.

D) Si prescrive per i camini EC1 e EC2 il monitoraggio semestrale per i primi due anni dal rilascio

dell’autorizzazione dei seguenti parametri Ni, Pb, Cd,As,Cu,Zn. Al termine della campagna di

monitoraggio il gestore è tenuto a trasmettere i certificati di analisi all’Autorità competente e

all’Autorità di controllo con la periodicità prescritta, tanto al fine di un eventuale riesame da

parte dell’Autorità competente.

E) Si prescrive che il Gestore presenti uno studio delle ricadute al suolo delle emissioni polverulenti

considerando tutte le operazione di trattamento e gestione rifiuti svolte nel perimetro

dell’installazione.

F) Per il trasporto dei materiali polverulenti si prescrive che siano adottati i dispositivi chiusi, tanto

in conformità a quanto previsto all’allegato V alla parte V, parte I del D.lgs 152/06 e smi.

G) Nella documentazione agli atti, il gestore non ha fornito alcuna precisazione in merito alle

precauzioni operative utilizzate per limitare emissioni di polveri derivanti dalle operazioni di

vagliatura e frantumazione. Si prescrive che il Gestore adotti dei sistemi di protezione di tutte

le aree di stoccaggio dei rifiuti che possono dar luogo ad emissioni diffuse almeno attraverso

l’installazione di copertura della sommità e di tutti i lati del cumulo ai sensi del richiamato

paragrafo E.4.2 della BAT di riferimento. Si rimanda all’Autorità Competente AIA la

definizione temporale di detto adeguamento.

H) In merito alla prescrizione di cui alla lettera G), di realizzare, entro sei mesi dal rilascio dell’AIA,

una rete perimetrale per il contenimento delle polveri, avente una altezza di 2 metri superiore

all’altezza dei cumuli, con obbligo di monitorare mediante una campagna biennale di

misurazione, da condurre con frequenza semestrale, delle emissioni polverulente attraverso i

deposimetri da ubicare secondo le indicazioni dell’autorità di controllo. A valle di detto periodo

di monitoraggio, l’autorità di controllo potrà valutare la validità permanente della soluzione

proposta o l’obbligatorietà dell’adeguamento alla prescrizione di cui alla prescrizione G) innanzi

detta.

I) La ditta dovrà adottare tutti gli accorgimenti utili atti a mitigare l’emissione di polveri diffuse ed

in particolare dovrà provvedere alla bagnatura con acqua nebulizzata i cumuli provenienti dalla

vagliatura del fluff. Inoltre dovrà sospendere le operazioni in caso di presenza di vento forte.

J) Le quattro postazioni dove viene effettuato l’ossitaglio delle lamiere devono, nel caso di utilizzo

contemporaneo, essere dotati di filtri a cappe con braccio movibile con la possibilità

dell’inserimento di filtri opportuni in particolare di un filtro DENOX nel caso gli NOx superino

il livello di 20 mg/Nmc previsto dalle LGCRIAP.

K) I punti di emissione devono essere identificati univocamente secondo la codifica indicata nel

presente documento, con scritta indelebile in prossimità del punto di prelievo.

L) I punti di misura e campionamento necessari per l’effettuazione delle verifiche dei limiti di

emissione devono essere posizionati e dimensionati facendo riferimento alla norma UNI EN

10169 e s.m.i. e UNI EN 13284-1.

M) L’accessibilità ai punti di misura deve essere mantenuta tale da permettere lo svolgimento di

tutti i controlli necessari alla verifica del rispetto dei limiti di emissione e da garantire il rispetto

delle norme di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia.

N) Il Gestore è tenuto a trasmettere i dati delle verifiche periodiche delle emissioni in atmosfera, in

aggiunta e contestualmente all’invio cartaceo all’Autorità competente, anche per via web al sito

www.cet.arpa.apra.it. Inoltre, il Gestore è tenuto a trasmettere mediante il CET le informazioni

tecnico/amministrative riguardanti al ciclo produttivo ed i punti di emissione, nonché quanto

disposto nella DGRP n. 180 del 19 Febbraio 2014.

ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017

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O) Per le misure discontinue, ai sensi del punto 2.3, Allegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/06 e

s.m.i., i valori limite di concentrazione si considerano rispettati se, nel corso di una misurazione,

la concentrazione, calcolata come media di almeno 3 letture consecutive e riferite ciascuna a

un’ora di funzionamento nelle condizioni di esercizio più gravose, non supera il valore limite di

emissione.

P) Relativamente alle emissioni fuggitive si prescrive il controllo periodico della tenuta con regolare

manutenzione delle relative apparecchiature, rispettando il programma per la manutenzione

ordinaria di guarnizioni, flange, ecc.

Q) Le bocche dei camini devono essere posizionate in modo tale da consentire una adeguata

evacuazione e dispersione delle emissioni inquinanti e da evitare la reimmissione degli stessi

nell’edificio attraverso qualsiasi apertura.

R) La verifica del rispetto dei limiti di emissione, i metodi di analisi e di prelievo devono essere

effettuate seguendo le indicazioni dei manuali UNICHIM e ogni altro metodo utile alla corretta

verifica dei limiti di emissione.

S) I dati relativi ai controlli analitici discontinui previsti nell'autorizzazione devono essere riportati

su appositi registri ai quali devono essere allegati i certificati analitici. I registri devono essere

tenuti a disposizione dell'autorità competente per il controllo. Uno schema esemplificativo non

esaustivo per la redazione dei registri è riportato nel D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Parte Quinta,

Allegato VI, Capitolo 5, Appendice 1.

T) Le verifiche analitiche del rispetto dei limiti per gli inquinanti emessi dai nuovi impianti devono

essere semestrali e qualora i valori degli inquinanti emessi dovessero essere costanti, su richiesta

della ditta, dopo tre anni di monitoraggio, possono essere previsti campionamenti annuali;

U) Il Gestore è tenuto a comunicare all’Autorità competente e all’Autorità di controllo con anticipo

di almeno 30 giorni le date degli autocontrolli.

V)Il Gestore è tenuto a trasmettere all’Autorità competente e all’Autorità di controllo i certificati

d’analisi con la stessa frequenza prevista per il monitoraggio.

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10. COMPARTO IDRICO

10.1. APPROVVIGIONAMENTO IDRICO

Tipologia di

approvvigionamento Punto di prelievo

Fase di

utilizzo Utilizzo

Metodo di

misura e

frequenza

Unità di

misura

Trasmissione

Report

Pozzo Falda Antincendio Industriale Contatore

Mensile m3/a Annuale

10.2. GESTIONE ACQUE METEORICHE

1. Ai sensi degli artt. 9 e 10, del RR n. 26/2013, le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree

esterne saranno sottoposte entro 48 ore dal termine dell’evento meteorico ad un trattamento

depurativo appropriato in loco. In Particolare le stesse saranno sottoposte ad un trattamento

elettrochimico e successivamente avviate allo scarico in sub irrigazione Tav.T6 e T13;

2. le acque meteoriche di seconda pioggia opportunamente separate dalle prime, saranno

convogliate ad un trattamento di grigliatura, dissabbiatura e disoleazione e successivamente

avviate allo scarico in sub irrigazione;

3. Il gestore dovrà adottare ogni utile accorgimento per evitare la fuoriuscita e la dispersione di

reflui/percolati.

4. I collettori di scarico della fogna pluviale dovranno essere utilizzati per lo smaltimento delle sole

acque meteoriche che dilavano dalle superfici pavimentate dell’impianto oggetto della

presente autorizzazione, con esclusione di ogni altra tipologia di rifiuti liquidi di diversa natura e

provenienza, garantendo il massimo controllo nei riguardi di possibili contaminazioni e/o

immissioni abusive.

5. Dovrà essere assicurato lo smaltimento dei prodotti derivanti dagli impianti di trattamento (e.g.:

fanghi, sabbie, oli) mediante conferimento degli stessi a ditte autorizzate allo smaltimento,

annotando su appositi registri distinti per tipo di impianto e custodendo la relativa

documentazione di conferimento.

6. Dovranno essere eseguiti periodici ed adeguati interventi di manutenzione alle opere di

raccolta e trattamento al fine di garantirne la perfetta efficienza. Di tali interventi di

manutenzione si dovrà dare conto in un apposito registro. La perfetta tenuta idraulica di tutte

le vasche interrate dovrà essere verificata annualmente secondo metodiche di riferimento UNI.

7. Dovranno essere adottate idonee misure di profilassi igienico sanitarie per prevenire la diffusione

di odori molesti, proliferazione di insetti e larve, specie nel periodo estivo, e di ogni altra situazione

pregiudizievole per i lavoratori addetti.

8. E' vietato lo scarico in fognatura delle sostanze indicate al punto 2.1 dell’allegato 5 alla parte III

del D.lgs. n.152/06 e smi.

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9. Comunicare al Comune di Terlizzi, Arpa Puglia DAP Bari e alla ASL Bari SISP la localizzazione del

punto di scarico e della zona di rispetto definita ai sensi dell’art13 c.6 del R.R. n.26/2013 e s.m.i.;

10. Ai sensi dell’art. 129 del D.Lgs. n. 152/06 il titolare dello scarico è tenuto a fornire le informazioni

richieste e consentire l’accesso ai luoghi dai quali hanno origine gli scarichi all’autorità

competente;

11. A cadenza annuale dovrà essere accertata, mediante campionamento e analisi, i limiti

chimico-fisici di accettabilità previsti dalla Tab 4 all. n.5 della parte III del D.Lgs. n.152/06, con

divieto di scarico delle sostanze di cui al punto 2.1 dello allegato..

10.3. GESTIONE ACQUE REFLUE CIVILI

1. Le acque reflue civile saranno convogliate ad un impianto Imhoff e sottoposte ad una

sedimentazione primaria e successivamente conferite a ditte autorizzate come rifiuto prodotto;

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11. GESTIONE RIFIUTI

1. La ditta deve sempre rispondere all'obbligo di rispettare le indicazioni riportate nelle BAT di

riferimento e a tutte le norme tecniche di settore a cui è necessario uniformarsi per quanto

attiene la gestione e lo stoccaggio di RAEE, CFC/HCFC, pile e batterie, accumulatori al piombo,

(D.Lgs 151/2005, Reg. CE 1005/09, D.Lgs 188/2008, D.M. n. 20 del 24/01/11). La ditta ha l'obbligo

di rivedere i propri processi quando saranno emesse specifiche BAT di settore.

2. La ditta dichiara che le attività che si svolgeranno all’interno dell’opificio in oggetto non

rientreranno nell’applicazione delle disposizione di cui all’art.2 c.1 D.Lgs. n. 334 del 17 agosto

1999 ora sostituito dal D.Lgs. 26 giugno 2015, n.105. relativamente ai pericoli di incidente rilevante

connessi con determinate sostanze pericolose. La ditta è obbligata ad adeguare la propria

organizzazione interna alle disposizioni del D.Lgs. 26 giugno 2015, n.105 laddove ne ricorrano le

condizioni prima dell’implementazione dell’attività;

3. L’attività sia condotta nel rispetto delle BAT le Migliori Tecnologie Disponibili valutate per le fasi

gestionali di accettazione rifiuti, stoccaggio e pretrattamento sono, per quanto effettivamente

applicabile al ciclo produttivo che si prevede di implementare, le seguenti:

a. MTD 1 - “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti - Linee guida per l’individuazione e

l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli impianti di selezione, produzione di

CDR e trattamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse.”;

b. MTD 3 - “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti - Impianti di trattamento chimico-fisico e

biologico dei rifiuti solidi”;

c. MTD 4 - “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti - Impianti di trattamento meccanico

biologico dei rifiuti”;

Nel caso dei trattamenti di lavorazione finalizzate ad un recupero effettivo ed oggettivo di

materia (metalli) la linea guida di riferimento è quella elaborata dalla Commissione ex art.3,

comma 2, del D.Lgs. n.372/99 relativa ad “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti (Linee guida

per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli impianti di

selezione, produzione di CDR e trattamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche

dismesse).” pubblicate in allegato al D.M. 29 gennaio 2007 avente ad oggetto “Emanazione

di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia

raffinerie, fabbricazione vetro e prodotti ceramici, gestione dei rifiuti”.

4. Il conferimento dei rifiuti in impianto dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni ex art.8 del DMA

5 febbraio 1998 per quanto attiene tutti i rifiuti da avviare a recupero e nel rispetto delle

disposizioni ex art.11 del D.Lgs. n.36/2003 per quelli da avviare a smaltimento. In relazione a

quest’ultimo aspetto, fatti salvi gli obblighi di legge posti in capo al produttore/detentore ai sensi

dell’art.188 del D.Lgs. n.152/2006, la ditta dovrà richiedere un accertamento analitico sul rifiuto

“tal quale”. Tale accertamento analitico sarà obbligatorio nel caso in cui ci si trova in presenza

di un rifiuto caratterizzato dalla sussistenza di una voce specchio (cfr. Allegato D alla Parte

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quarta del D.Lgs. n.152/2006 - rifiuto che, in ragione della tipologia e della consistenza delle

sostanze in esso contenute, può essere classificato pericoloso o non pericoloso);

5. In merito alla sorveglianza radiometria all’interno dell’opificio, essa dovrà avvenire nel rispetto

delle disposizioni del D.Lgs. n.100 del 01/06/2011. Sarà presente in opificio almeno un dispositivo

portatile di rilevazione della radioattività (in grado di assicurare l’esecuzione di misurazioni

conformi alla norma UNI 10897:2013) necessarie per certificare, nel caso in cui questo sia previsto

per legge (es. nel caso dei metalli ferrosi e non ferrosi, RAEE), l’assenza di sorgenti radioattive

all’interno della massa in uscita dall’opificio. L’attestazione di conformità sotto il profilo

radiometrico sarà rilasciata a cura di un esperto qualificato iscritto all’elenco di cui all’art.78 del

D.Lgs. 230/95 e ss.mm.ii. che rilascerà le attestazioni previste per legge;

6. È necessario che tutte le procedure di accettazione facciano sempre riferimento alla

legislazione nazionale di riferimento (tra cui i controlli previsti dal DM 5/2/98), e che siano chiare

e inequivocabili affinché il produttore fornisca tutte le informazioni tecniche necessarie per la

corretta gestione in funzione del ciclo completo di smaltimento e/o recupero cui il rifiuto è

destinato. Non si esclude la possibilità di integrare tale documentazione con le Schede Tecniche

del Rifiuto, le eventuali Schede di sicurezza relative alle sostanze utilizzate nel processo

produttivo di partenza e l'analisi del rifiuto, laddove ritenuta obbligatoria ai fini della corretta

gestione del rifiuto, fatti salvi gli obblighi di legge posti in capo al produttore/detentore ai sensi

dell'art.188 del D.Lgs. n.152/2006, la Ditta potrà richiedere un accertamento analitico sul rifiuto

"tal quale". Tale accertamento analitico sarà obbligatorio nel caso in cui ci si trova in presenza

di un rifiuto caratterizzato dalla sussistenza di una voce specchio (cfr. Allegato D alla Parte

quarta del D.Lgs. n.152/2006 - rifiuto che, in ragione della tipologia e della consistenza delle

sostanze in esso contenute, può essere classificato pericoloso o non pericoloso).

7. I rifiuti prodotti dovranno essere depositati temporaneamente - secondo quanto previsto in

progetto - in una zona ben definita e individuata con apposita cartellonistica con indicazione

dei Cer. Tali rifiuti dovranno essere destinati prioritariamente al recupero presso impianti

autorizzati.

8. I dispositivi per il confinamento idraulico dovranno essere sottoposti ad accurate operazione di

manutenzione al fine di garantire la perfetta funzionalità.

9. Si richiama l'obbligo da parte della ditta di procedere all'accettazione di rifiuti che

chimicamente e merceologicamente avranno caratteristiche compatibili con le linee di

trattamento del proprio impianto così come dichiarato dalla ditta stessa soprattutto in

riferimento alla CER 191212 ed in genere ai rifiuti della famiglia CER 190000 relativi a rifiuti prodotti

da impianti che già li trattano.

10. I contenitori contenenti rifiuti speciali dovranno possedere adeguati requisiti di resistenza in

relazione alle proprietà chimico - fisiche ed alle caratteristiche del contenuto e dovranno essere

opportunamente contrassegnati con etichette o targhe, ben visibili per dimensioni e

collocazione, indicanti la natura dei rifiuti stessi. Tali contenitori dovranno essere provvisti sia di

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idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del contenuto sia di dispositivi atti a rendere sicure

ed agevoli le operazioni di riempimento, svuotamento e movimentazione.

11. Ogni tipologia di rifiuto verrà conferita in contenitori distinti nel rispetto delle disposizioni inerenti

in trasporto di merci pericolose (ADR) i quali saranno manipolati nel rispetto delle disposizioni

della scheda di sicurezza fornita dal produttore. I contenitori destinati allo stoccaggio dei rifiuti

dovranno essere disposti in modo tale da garantire una facile ispezionabilità ed una sicura

movimentazione;

12. Nel caso dello stoccaggio di rifiuti la suddivisione delle masse sarà garantita mediante l’utilizzo

di elementi separatori fissi ed elementi mobili in cls (paratie autostabili) in modo da adeguare le

zone di deposito alle effettive necessità contingenti imposte dal mercato;

13. Lo stoccaggio in cumuli di rifiuti che possano dar luogo a formazioni di polveri deve avvenire in

aree confinate. Lo stoccaggio delle diverse tipologie di rifiuti inerti in cumuli avviene in settori

separati fra loro da manufatti in cemento tipo “new jersey” protetti da teli mobili di copertura

tanto dall’azione del vento quanto da quella delle acque meteoriche.

14. L’attività di autodemolizione di veicoli fuori uso costituiti da autoveicoli ex D.Lgs. 24 giugno 2003,

n. 209 e ss.mm.ii. sia condotta allestendo gli appositi descritti nelle relative tavole in atti. L’attività

deve essere svolta nel rispetto delle disposizioni e condizioni gestionali imposte ex D.Lgs. 24

giugno 2003, n.209;

15. Le materie prime seconde vengono originate a seguito delle attività di recupero sono: R4 rottami

di ferro ed acciaio. Per i metalli l’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi è finalizzata

alla produzione di materie prime secondarie, ora definite ai sensi dell’art.184-ter del D.Lgs.

n.152/2006 e ss.mm.ii. cd. “End of Waste”, le cui norme di riferimento sono quelle comunitarie di

recente introduzione, quali in particolare il Regolamento Comunitario n. 333/2011 (End of Waste

rottami di Ferro ed Acciaio ed Alluminio) ed il Regolamento Comunitario n. 715/2013 (End of

Waste rottami rame).

16. Le aree di stoccaggio dovranno essere sempre separate per CER, inequivocabilmente

identificate e poste tutte le precauzioni in termini di contenimento delle emissioni di sostanze

pulvirulenti quali: cassoni scarrabili coperti con teli o chiusi ermeticamente, sistemi di protezione

di tutte le aree di stoccaggio dei rifiuti che possono dar luogo ad emissioni diffuse almeno

attraverso l'installazione di copertura della sommità di tutti i lati del cumulo ai sensi del richiamato

paragrafo E.4.2. della BAT di riferimento e BREF (EIPPCB, 2006: Emissions from storage). Si dovrà

prevedere un sistema nebulizzazione che esegua bagnatura dei cumuli provenienti dalla

vagliatura del fluff e delle superfici per evitare la diffusione di polveri e sospendere le lavorazioni

in caso di presenza di vento forte. Si dovrà procedere all'installazione di rete perimetrale

verificando la conformità dei limiti in prossimità di viabilità esistente esterna. Prevedere la

restrizione del limite di velocità dei mezzi all'interno dell'area.

17. Tutte le aree di stoccaggio devono essere idraulicamente confinate in modo da evitare

dispersione di percolati, colaticci e rifiuti liquidi e conseguente contaminazione delle acque

meteoriche di dilavamento.

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18. Seppur non espressamente menzionato, il gestore non è sollevato dall’esecuzione di tutte le

verifiche di sicurezza e funzionalità dell’impianto nonché dall’obbligo di tenere tutte le

certificazioni, autorizzazioni o nulla osta previsti per legge propedeutici alla realizzazione e

all’esercizio dell’impianto;

19. Con particolare riferimento ai presidi ambientali, al fine di minimizzare la probabilità del fermo

impianto, dovrà essere assicurata un’adeguata ridondanza tecnologica per attrezzature e

impianti.

20. All'ingresso dell'impianto deve essere posto un cartello di adeguate dimensioni sul quale

indicare il tipo di impianto, il titolare, il nome e la sede del soggetto responsabile della gestione,

il numero di telefono a cui fare riferimento per eventuali comunicazioni di emergenza, nonché

specificare il divieto di accesso a personale non autorizzato.

21. Deve essere apposta apposita cartellonistica/segnaletica che identifichi i diversi reparti/sezioni

dell’impianto di trattamento.

22. E’ fatto divieto contravvenire a quanto disposto dal presente provvedimento. Il gestore deve

comunicare preventivamente - secondo quanto previsto nella DGR 648/2011 – eventuali

modifiche che intende apportare all’impianto.

23. Qualora il gestore intenda cessare l’attività è necessario comunicare alla Provincia di Bari, al

Comune di Bari, all’Arpa Puglia e alla ASL BA SISP la data prevista di cessazione dell’attività con

preavviso di almeno 30 giorni

PRESCRIZIONI GENERALI SUL CONFERIMENTO

24. Il gestore deve garantire il rispetto delle normative vigenti relative ai criteri di ammissibilità ed in

relazione ai requisiti costruttivi degli impianti, segnalando tempestivamente alle Autorità

Competenti il respingimento di carichi o difformità occorse durante le operazioni di

conferimento relative alle caratteristiche del rifiuto conferito.

25. Il respingimento di carichi o difformità accertate durante le operazioni di conferimento relative

alle caratteristiche del rifiuto conferito dovranno essere segnalate tempestivamente alle

Autorità Competenti.

PRESCRIZIONI SULLA GESTIONE OPERATIVA

26. L’impianto dovrà essere condotto evitando la dispersione nell’ambiente circostante di polveri,

corpi solidi, odori molesti, rumori, ecc. In particolare, dovrà essere costantemente garantito

quanto segue:

a) Il rigoroso rispetto dei parametri microclimatici negli ambienti dell’impianto che prevedono

la presenza ancorché discontinua di personale tecnico, con particolare riferimento al

numero di ricambi del volume d’aria/ora, mediante ventilazione forzata.

b) La viabilità interna all’impianto dovrà essere disciplinata mediante l’istallazione di idonea

segnaletica stradale al fine di garantire la sussistenza di idonei standard di sicurezza.

c) All’occorrenza, le strade e i piazzali dovranno essere sottoposti a adeguati interventi di

manutenzione.

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d) Tutti i mezzi d’opera, compresi quelli preposti al trasporto dei rifiuti dovranno essere sottoposti

a regolari interventi di manutenzione e pulizia.

e) Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per evitare la produzione e la

diffusione di polveri e odori molesti, con particolare riguardo alle fasi di scarico e di

movimentazione dei rifiuti durante tutte le fasi di lavorazione.

27. Il gestore è tenuto a mantenere le emissioni al di sotto dei limiti riportati nel presente allegato e

imposti dalla normativa vigente e a contenerle, in ogni caso, ai livelli più bassi possibili a seguito

dell’utilizzo, cui è tenuto, della migliore tecnologia man mano disponibile.

28. Il gestore è tenuto a gestire l’impianto in modo tale da garantire il minore impatto possibile

sull’ambiente anche sul piano visivo e percettivo, evitando pericoli per l’ambiente e il personale

addetto. Eventuali modifiche all’impianto dovranno tener conto dell’esigenza di migliorare

l’efficienza di utilizzo delle risorse ambientali e energetiche; ridurre la produzione dei rifiuti;

incrementare ogni forma di recupero; diminuire le emissioni in atmosfera.

29. Il gestore dovrà predisporre adeguati calendari per la manutenzione programmata, sia

ordinaria che straordinaria, degli impianti e delle attrezzature, nonché registrazioni aggiornate

della effettuazione della stessa, con particolare riferimento ai presidi ambientali.

30. Dovranno essere previste e formalizzate procedure di sicurezza per le operazioni di

manutenzione e pulizia degli impianti.

31. Dovrà essere costantemente assicurata la massima tutela igienico-sanitaria delle aree interne e

esterne.

32. Devono essere attivare procedure per una regolare ispezione (almeno annuale) e

manutenzione delle aree di stoccaggio - inclusi fusti, serbatoi, pavimentazioni e bacini di

contenimento. Le ispezioni devono essere effettuate prestando particolare attenzione ad ogni

segno di danneggiamento, deterioramento e perdita. Nelle registrazioni devono essere

annotate dettagliatamente le azioni correttive attuate. I difetti devono essere riparati con la

massima tempestività. Se la capacità di contenimento o l'idoneità dei bacini di contenimento,

dei pozzetti o delle pavimentazioni dovesse risultare compromessa, i rifiuti devono essere spostati

sino a quando gli interventi di riparazione non siano stati completati.

33. I rifiuti devono essere trasferiti alle appropriate aree di stoccaggio in modo sicuro. Se la

movimentazione è eseguita con pala meccanica, ragno o gru ponte, la cabina di manovra

della macchina deve essere dotata di climatizzatore e si un sistema di filtrazione adeguato alle

tipologie di rifiuti da movimentare.

34. Adottare nello stoccaggio e movimentazione dei rifiuti la più scrupolosa diligenza al fine di

sopperire con accorgimenti organizzativi alle criticità strutturali.

35. Limitare la permanenza dei rifiuti nelle aree di stoccaggio destinate al ricevimento dei materiali

ad un massimo di una settimana.

36. Effettuare le operazioni di lavaggio e bonifica dei contenitori presso impianti terzi autorizzati.

37. Il gestore è tenuto a comunicare tempestivamente, (e comunque entro le 12 ore successive

all’evento) a Città Metropolitana, Comune di Bari, ARPA e Asl particolari circostanze quali:

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a) malfunzionamenti o fermo dei presidi ambientali e/o dei sistemi di controllo e monitoraggio

dalla durata superiore a 1 ora;

b) incidenti di interesse ambientale che possano avere effetti negativi per l’ambiente;

c) impossibilità a condurre le attività in conformità della presente autorizzazione nonché in caso

di eventuale superamento dei limiti dei parametri monitorati. Nella medesima

comunicazione il gestore deve stimare gli impatti connessi all’evento e indicare gli interventi

di emergenza e di adeguamento. Qualunque anomalia di funzionamento o interruzione

dell’esercizio dei presidi ambientali tali da non garantire il rispetto della presente

autorizzazione, deve comportare la sospensione delle relative lavorazioni per il tempo

necessario al ripristino della completa funzionalità dei presidi.

12. MONITORAGGIO, SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELL’IMPIANTO

1. L’impianto è dotato di sistema di gestione conforme al sistema UNI EN ISO 14001: rilasciato da

RINA SPA.

2. I prelievi e le analisi, previste nell’attività di monitoraggio, devono essere effettuate avvalendosi

di personale qualificato ed in laboratori competenti, preferibilmente indipendenti.

3. Le analisi previste nell’attività di monitoraggio devono essere condotte secondo metodiche di

riferimento nazionali (UNI, CNR) e/o internazionali (CEN, ISO) o altre, comunque, previa intesa

con ARPA.

4. Entro il mese di gennaio di ogni anno dovrà essere trasmessa alla Città Metropolitana di Bari, al

Comune di Terlizzi, all’Arpa Puglia e alla Asl Ba, Sisp una comunicazione riferita alle attività

dell’anno precedente con indicazione di:

a) Quantità e qualità dei rifiuti avviati a trattamento mensilmente (specificando l’operazione di

trattamento, l’indicazione del codice Cer, produttore e conferitore – file editabile in formato

.ods o compatibile oltre a file in formato .pdf);

b) Tariffe di conferimento;

c) Quantità e qualità dei rifiuti in uscita mensilmente (con indicazione del codice Cer,

trasportatore e destinazione - file editabile in formato .ods o compatibile oltre a file in formato

.pdf);

d) I risultati dei controlli sui rifiuti conferiti ai fini della loro ammissibilità con indicazione degli

eventuali carichi respinti e delle relative movimentazioni;

e) Tutti i risultati del monitoraggio ambientale condotto nell’anno precedente (comunicazione

dei risultati in formato editabile .ods o compatibile e relazione sulle attività di monitoraggio

ambientale corredata da tutti i certificati di analisi), per gli effettivi punti di scarico autorizzati;

f) Una valutazione delle prestazioni ambientali dell’impianto rispetto all’applicazione delle

migliori tecnologie man mano disponibili.

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