allegato a · 22. verifica esclusione dalla relazione di riferimento r7 03/2015 p.g. 43072 del...
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ALLEGATO A
1. IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO Denominazione FERRAMENTA PUGLIESE S.r.l.
Da compilare per ogni attività IPPC:
5.3.b.4 109.07 37.10 – 37.20 38.32.10
Codice IPPC Codice NOSE-P Codice NACE Codice ISTAT
Classificazione IPPC
5. Gestione Rifiuti
Omissis
5.3
Omissis
b) Il recupero, o una combinazione di recupero e
smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una
capacità superiore a 75 Mg al giorno, che
comportano il ricorso ad una o più delle seguenti
attività ed escluse le attività di trattamento delle
acque reflue urbane, disciplinate al paragrafo 1.1
dell'Allegato 5 alla Parte Terza:
Omissis
4) trattamento in frantumatori di rifiuti metallici,
compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti.
Omissis
Installazione non già
esistente come
definito alla lettera i-
quinquies) art. 5 D.Lgs.
3 aprile 2006, n. 152
(Attività in esercizio in
virtù di regime
autorizzativo diverso
da A.I.A.)
Classificazione NOSE-P Rigenerazione/recupero di materie di rifiuto (Industria
del riciclaggio) Stato impianto
Classificazione NACE Recupero dei materiali selezionati
Classificazione ISTAT Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e
rottami metallici/ Recupero e preparazione per
riciclaggio di cascami e rottami non metallici
FERRAMENTA
PUGLIESE S.r.l.
Ragione Sociale
Iscrizione al Registro delle imprese presso la C.C.I.A.A. di: n. 00625300728
Indirizzo dell’impianto
Comune Terlizzi Prov. Km. 19,600 CAP 70038
Frazione o località
Via e n. civico S.P. n. 231
Telefono 080 351651 Fax 0803512206 E-mail [email protected]
Coordinate geografiche 41°06’40’’ S 16°33’15’’ N
Sede legale (se diversa da quella dell’impianto)
Comune Prov. CAP
Frazione o località
Via e n. civico
Telefono Fax E-mail
Partita IVA
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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Responsabile legale
Nome Gioacchino Cognome Bernardi
nata a Terlizzi Prov. (BA) il 30/03/1955
residente a Terlizzi Prov. (BA) CAP 70038
Via e n. civico Viale dei Lilium 17
Telefono Fax E-mail
Codice fiscale BRN GCH 55C30 L109K
Referente IPPC
Nome Gioacchino Cognome Bernardi
Telefono 0803516518 Fax 0803512206 E-mail [email protected]
Indirizzo Ufficio (se diverso da quello dell’impianto)
Superficie totale m2 37.498 Volume totale m3 1.100
Superficie coperta m2 1.887 Sup. scoperta impermeabilizzata m2 35.611
Responsabile tecnico Gioacchino Bernardi
Responsabile per la sicurezza Geom. Raffaele Altamura
Numero totale addetti 43
Turni di lavoro 1 - dalle 7.00 alle 12.00
2 - dalle 14.00 alle 17.00
3 - dalle alle
4 - dalle alle
Periodicità dell'attività X Tutto l'anno
Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.
Anno di inizio dell'attività 1975
Anno dell'ultimo ampliamento o ristrutturazione 2013
Data di presunta cessazione attività (presunta)
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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2. INQUADRAMENTO CATASTALE URBANISTICO
Comune di Terlizzi Vincoli/criticità
N. Foglio N. Particelle
33 276, 742, 743 e 715
nessuno
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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3. PRECEDENTI AUTORIZZAZIONI DELL'IMPIANTO E NORME DI RIFERIMENTO
Comparto
Numero
autorizzazione Ente
competente
Norme di
riferimento Sostituito da AIA/Note e considerazioni
Data di emissione
Aria
Provvedimento
dirigenziale n. 118
Regione Puglia DPR 203/1988 SI/Istanza autorizzazione alle emissioni in
atmosfera – 27 settembre dicembre
1999
Acqua
Provvedimento
dirigenziale Prot. N. 8024
Provincia di Bari D.Lgs. 152/06
Parte Terza
SI/Rinnovo dell’autorizzazione allo smaltimento
delle acque meteoriche
26 ottobre 2013
Provvedimento
dirigenziale Prot. N. 2825
Provincia di Bari D.Lgs. 152/06
Parte Terza
SI/ dell’autorizzazione allo smaltimento delle
acque meteoriche
11 aprile 2014
Rifiuti
D.D. del servizio rifiuti
della Provincia di Bari
n. 60 Provincia di Bari
D.Lgs.
152/2006 s.m.i.
Parte Quarta
SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di
recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e
non pericolosi
12 giugno 2007
D.D. del servizio rifiuti
della Provincia di Bari
n. 70 Provincia di Bari
D.Lgs. 152/2006
s.m.i. Parte
Quarta
SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di
recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e
non pericolosi. Provvedimenti 29 agosto 2008
D.D. del servizio rifiuti
della Provincia di Bari
n. 560 Provincia di Bari
D.Lgs. 152/2006
s.m.i. Parte
Quarta
SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di
recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e
non pericolosi Integrazioni 1 settembre 2011
D.D. del servizio rifiuti
della Provincia di Bari
n. 13 Provincia di Bari
D.Lgs. 152/2006
s.m.i. Parte
Quarta
SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di
recupero di rifiuti speciali non pericolosi in
procedura semplificata 21 gennaio 2011
D.D. del servizio
edilizia, impianti
termici tutela e
valorizzazione
dell’ambiente della
Città Metropolitana
di Bari n. 3451
19 giugno 2017
Città Metropolitana
di Bari
D.Lgs. 152/2006
s.m.i. Parte
Quarta
SI Autorizzazione all'esercizio delle operazioni di
recupero (R13, R4) di rifiuti speciali pericolosi e
non pericolosi Integrazioni. Proroga.
D.D. del servizio rifiuti
della Provincia di Bari
n. 554
Provincia di Bari D.Lgs. 152/2006
L.R. n.11/2001
NO/Procedura di Valutazione Impatto
Ambientale.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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V.I.A. 30 settembre 2010
ISO
Certificato N.EMS –
2084/S RINA SERVICES
S.p.A. UNI EN ISO 14001 12 dicembre 2016
ISO
Certificato 33403/16/3 RINA SERVICES
S.p.A. UNI EN ISO 9001 2 marzo 2016
Regolamento
CE 333/11
Certificato 333-10/11
25 settembre 2014
RINA SERVICES
S.p.A.
Regolamento
CE 715/2013 Certificato n.715/92/14
23 maggio 2017
Prevenzione
incendi
Certificato
Pratica 35543 Comando Vigili
del Fuoco DM 10/03/1998
NO/Certificato per la Prevenzione Incendi 29.05.2000
Scia protocollo 30168
del 15.09.2014
SUAP Comune di
Terlizzi
D.P.R. n.151
del 01.08.2011
Carburanti
Scia protocollo 30168
SUAP Comune di
Terlizzi
D.Lgs. n.
32/1998 e
D.lgs. n.
101/2005 –
Regolamento
Regione Puglia
n.2/2006
NO/Autorizzazione impianto di erogazione
carburanti del tipo contenitore erogatore 15.09.2014
03.02.2014
Estrazione e
utilizzazione
acque
sotterranee
ad uso
antincendio
Concessione Regione
prot AOO 064
05/10/2015 - 0023783
Regione Puglia
RD n.1775 del
11.12.1933 e
L.R. n.18 del
05.05.1999
SI/Concessione per l’estrazione e l’utilizzazione
di acque sotterranee da destinare ad uso
antincendio 2 ottobre 2015
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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4. DOCUMENTI PROGETTUALI ACQUISITI DURANTE IL PRESENTE PROCEDIMENTO
N. Rif. Titolo elaborato Rev./Data Protocollo acquisizione
1. Istanza di autorizzazione integrata ambientale ai
senso del titolo III bis della parte II del D.Lgs.
n.152/06 e s.m.i. – D.Lgs. n. 46/2014
09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
2. Relazione Tecnica R1 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
3. Piano di Monitoraggio e Controllo R2 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
4. Valutazione di Impatto Acustico R3 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
5. Relazione Emissioni in Atmosfera R4 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
6. Sintesi non tecnica R5 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
7. Schede Tecniche R6 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
8. Inquadramento su Coreografia T1 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
9. Inquadramento su PRG T2 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
10. Inquadramento su Catastale T3 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
11. Planimetria Impianto T4 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
12. Planimetria Impianto con Individuazione punti di
emissione T5 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
13. Planimetria Impianto con Individuazione punti di
ispezione alla rete e dei punti di scarico T6 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
14. Planimetria Impianto al 2009 e al 2014 con
indicazione delle componenti impiantistiche
oggetto di aggiornamento T7
09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
15.
Planimetria Impianto con indicazioni degli
interventi di cui alla verifica di assoggettabilità a
VIA Det. Dirigenziale della Provincia di Bari
n.554/2010 T8
09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
16.
Planimetria con indicazione delle aree
autorizzate con procedura ordinaria e con
procedura semplificata ai sensi del D.lgs. n.
152/06 e s.m.i. (vecchia configurazione) T9
09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
17. Planimetria con indicazione delle destinazioni
d’uso delle aree (nuova configurazione) T10 09/2014 P.G. 125313 08/09/2014
Riscontro alla richiesta di integrazioni del 06.10.2014 P.G.139978
18. Liberatoria per la diffusione pubblica degli
elaborati forniti P.G. 147979 20/10/2014
19.
Dichiarazione progettista circa la conformità di
tutta la documentazione presentata su
supporto informatico agli originali prodotti in
versione cartacea
P.G. 147979 20/10/2014
20. Copia avvenuto versamento spese istruttorie ai
sensi della L.R. n. 17/2007
P.G. 147979 20/10/2014
Riscontro alla richiesta di integrazioni del Comitato Tecnico Provinciale ex articolo 5 della legge
regionale n. 30/86 (Rifiuti) del 27.11.2014 avente P.G. 170925
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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21. Documento delle integrazioni e dei chiarimenti 19/01/2015 P.G. 6185 del 19.01.2015
Integrazione Istanza di autorizzazione integrata ambientale 09/2014
22. Verifica esclusione dalla relazione di riferimento R7 03/2015 P.G. 43072 del 31.03.2015
23. Planimetria impianto con individuazione punti di
emissione sonora T11 03/2015 P.G. 43072 del 31.03.2015
Riscontro alla richiesta di integrazioni del Comitato Tecnico Provinciale ex articolo 5 della legge
regionale n. 30/86 (Rifiuti) del 01.06.2015 P.G. 73531
24. Riscontro a richieste di integrazioni 22/06/2015 P.G. 83712 del 22.06.2015
25. Relazione Tecnica R1 – REV01 Giugno 2015 P.G. 83712 del 22.06.2015
26.
Planimetria impianto con individuazione dei
sistemi di raccolta degli eventuali percolamenti
T12
Giugno 2015
P.G. 83712 del 22.06.2015
27. Revisione 01 per ampliamento dell’opificio 15.01.2014 P.G. 83712 del 22.06.2015
28. Revisione 02 per ampliamento dello stabilimento e
per inserimento di nuove fasi lavorative 03.06.2015
P.G. 83712 del 22.06.2015
Documentazione integrativa richiesta in sede di C.d.S. del 3 luglio 2015 e acquisita nuovamente
anche nella C.d.S. del 6 luglio 2015
29. Riscontro a richieste di integrazioni 03.07.2015 P.G. 91815 del 06.07.2015
Documentazione integrativa su richiesta dal Dipartimento provinciale di Bari dell’ARPA Puglia in
sede di C.d.S. del 2 settembre 2015
30. Riscontro a richieste di integrazioni 05.10.2015 P.G. 131070 del 07.10.2015
Documentazione integrativa a seguito di sopralluogo del 08/10/2015
31. Riscontro a richieste di integrazioni P.G. 151170 del 12.11.2015
32. Relazione Tecnica REV 2 11/2015 P.G. 151170 del 12.11.2015
33. Planimetria con indicazione delle destinazioni
d’uso delle aree (nuova configurazione) REV 10 11/2015
P.G. 151170 del 12.11.2015
Documentazione integrativa a seguito di sopralluogo del 21/12/2015
34. Impianto di raccolta delle acque meteoriche T13 11/2015 P.G. 173827 del 22.12.2015
35. Inquadramento di dettaglio su catastale T13 bis 11/2015 P.G. 173827 del 22.12.2015
Documentazione integrativa su richiesta dal Dipartimento provinciale di Bari dell’ARPA Puglia in
sede di C.d.S. del 7 aprile 2016
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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36. Riscontro a richieste di integrazioni P.G. 96145 del 28.07.2016
37. Relazione tecnica di AIA REV.2 R1 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
38. Piano di monitoraggio e controllo REV.3 R2 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
39. Valutazione di impatto acustico REV.2 R3 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
40. Valutazione fonometrica attrezzature REV.2 R3.1 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
41. Relazione emissioni in atmosfera_Rev2 R4 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
42. Sintesi non tecnica Rev2 R5
07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
43. Schede tecniche_rev2 R6
07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
44. Esclusione relazione di riferimento R7 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
45. Piano di dismissione impianto R8 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
46. Applicabilità delle bat di settore R9 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
47. Valutazione atex R10 07/2016 P.G. 96145 del 28.07.2016
48. Inquadramento su corografia T1
09/2014
P.G. 96145 del 28.07.2016
49. Inquadramento su prg T2
09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
50. Inquadramento su catastale T3 09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
51. Planimetria impianto T4 09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
52. Planimetria impianto con individuazione punti di
emissione in atmosfera T5
09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
53.
Planimetria impianto con individuazione punti
ispezione alla rete e dei punti di scarico T6
09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
54.
Planimetria impianto al 2009 e al 2014 con
indicazione delle componenti impiantistiche
oggetto di aggiornamento T7
09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
55.
Planimetria impianto con indicazione degli
interventi di cui alla verifica di assoggettabilità
a via det. dirigenziale della provincia di bari
n.554/2010 T8
09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
9
56.
Planimetria con indicazione delle aree autorizzate
con procedura ordinaria e con procedura
semplificata ai sensi del d.lgs.152/06 e
s.m.i.(vecchia configurazione)T9
09/2014 P.G. 96145 del 28.07.2016
57. Planimetria con indicazione delle destinazioni
d'uso delle aree rev 1 T10 07/2016
P.G. 96145 del 28.07.2016
58. Planimetria impianto con individuazione punti di
emissione sonora T11 03/2015
P.G. 96145 del 28.07.2016
59.
Planimetria impianto con individuazione dei
sistemi di raccolta degli eventuali percolamenti
T12
06/2015
P.G. 96145 del 28.07.2016
60. Impianti di raccolta delle acque meteoriche T13 11/2015 P.G. 96145 del 28.07.2016
61.
Perimetrazione aziendale con rete di
contenimento polveri T14
07/2016
P.G. 96145 del 28.07.2016
Documentazione integrativa su richiesta del Comitato Rifiuti della Città Metropolitana di Bari – seduta
del 12 settembre 2016 (parere endoprocedimentale AIA ex art. 29-sexies) e Arpa Puglia in sede di
C.d.S. del 13 settembre 2016
62. Relazione tecnica di AIA REV.3 R1 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016
63. Piano di monitoraggio e controllo REV.4 R2 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016
64. Valutazione di impatto acustico REV.4 R3 09/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016
65. Sintesi non tecnica Rev.3 R5 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016
66. Planimetria impianto Rev.1 T4 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016
67. Planimetria impianto con individuazione punti di
emissione in atmosfera Rev.1 T5 09/2014
P.G. 136667 del 15.11.2016
68.
Planimetria con indicazione delle destinazioni
d’uso delle aree(nuova configurazione)Rev.2 T10
10/2016
P.G. 136667 del 15.11.2016
69. Planimetria impianto con individuazione punti di
emissione sonora Rev.1 T11 10/2016
P.G. 136667 del 15.11.2016
70. Impianto di raccolta delle acque meteoriche
Rev.1 T13 10/2016
P.G. 136667 del 15.11.2016
71. Rilievo plano altimetrico 10/2016 P.G. 136667 del 15.11.2016
72. Carta di controllo del portale di rilevamento
radiazioni 10/2016
P.G. 136667 del 15.11.2016
Documentazione integrativa su richiesta del Comitato Rifiuti della Città Metropolitana di Bari – seduta
del 13 dicembre 2016 (parere endoprocedimentale AIA ex art. 29-sexies) e Arpa Puglia in sede di
C.d.S. del 19 dicembre 2016
73. Relazione tecnica REV.4 R1 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
10
74. Piano di monitoraggio e controllo REV.5 R2 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017
75. Relazione emissioni in atmosfera con allegato
Rev.2 R4 07/2016
P.G. 21298 del 20.02.2017
76. Sintesi non tecnica Rev.4 R5 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017
77. Schede tecniche Rev.2 R6 07/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017
78. Esclusione relazione di riferimento R7 07/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017
79. Piano di dismissione impianto R8 07/2015 P.G. 21298 del 20.02.2017
80. Applicabilità delle BAT di settore Rev.2 R9 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017
81. Valutazione ATEX R10 07/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017
82. Inquadramento su Coreografia T1 09/2014 P.G. 21298 del 20.02.2017
83. Inquadramento su PRG T2 09/2014 P.G. 21298 del 20.02.2017
84. Inquadramento su Catastale T3 09/2014 P.G. 21298 del 20.02.2017
85. Planimetria Impianto Rev.1 T4 10/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017
86. Planimetria Impianto con Individuazione punti di
emissione Rev.2 T5 02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
87. Planimetria Impianto con Individuazione punti di
ispezione alla rete e dei punti di scarico T6 09/2014
P.G. 21298 del 20.02.2017
88. Planimetria Impianto al 2009 e al 2014 con
indicazione delle componenti impiantistiche
oggetto di aggiornamento T7
09/2014
P.G. 21298 del 20.02.2017
89.
Planimetria Impianto con indicazioni degli
interventi di cui alla verifica di assoggettabilità a
VIA Det. Dirigenziale della Provincia di Bari
n.554/2010 T8
09/2014
P.G. 21298 del 20.02.2017
90.
Planimetria con indicazione delle aree
autorizzate con procedura ordinaria e con
procedura semplificata ai sensi del D.lgs. n.
152/06 e s.m.i. (vecchia configurazione) T9
09/2014
P.G. 21298 del 20.02.2017
91. Planimetria con indicazione delle destinazioni
d’uso delle aree (nuova configurazione) Rev.
T10
02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
92. Planimetria impianto con individuazione punti di
emissione sonora Rev.1 T11 10/2016
P.G. 21298 del 20.02.2017
93.
Planimetria impianto con individuazione dei
sistemi di raccolta degli eventuali percolamenti
Rev.1 T12
06/2015
P.G. 21298 del 20.02.2017
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
11
94. Impianto di raccolta delle acque meteoriche
Rev.1 T13 02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
95. Perimetrazione aziendale con reti di
contenimento polveri T14 02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
96. Viabilità interna T15 02/2017 P.G. 21298 del 20.02.2017
97. Istruzione operativa IO-08- I1 – Gestione dei
controlli in produzione 07/2015
P.G. 21298 del 20.02.2017
98. Istruzione operativa IO-08- N1 – Monitoraggio della
radioattività 07/2015
P.G. 21298 del 20.02.2017
99. Istruzione operativa IO-08- L1 – Taratura del portale
di radioattività 07/2015
P.G. 21298 del 20.02.2017
100. Gestione di produzione MR-08- C1 07/2015 P.G. 21298 del 20.02.2017
101. Istruzione operativa IO-08- P1 – Verifica piazzale
esterno 02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
102.
Modulo di registrazione MR-08- B5 – Pianificazione
manutenzione ordinaria impianto trattamento –
acque meteoriche/ piazzale esterno
02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
103. Modulo di registrazione MR-08- B6 – Verifica
piazzale esterno 02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
104. Relazione tecnica prodotta per il rilascio del
certificato di prevenzione incendi 07/2015
P.G. 21298 del 20.02.2017
105. Domanda per l’autorizzazione alle emissioni 07/2015 P.G. 21298 del 20.02.2017
106. Rilievo plano altimetrico dell’area interessata e
dichiarazione del tecnico che lo ha redatto 02/2017
P.G. 21298 del 20.02.2017
107.
Carta di controllo del portale di rilevamento
radiazioni e procedure di utilizzo adeguate alla
norma UNI 10897:2015
10/2016
P.G. 21298 del 20.02.2017
108. Relazione geologica 10/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017
109. Dichiarazione di fine compilazione CET 2015 10/2016 P.G. 21298 del 20.02.2017
Integrazione documentazione richiesta in sede di C.d.S. del 19 dicembre 2016
110. Valutazione previsionale d’impatto acustico 02/2017 P.G. 21746 del 20.02.2017
111. Previsionale delle trasmissioni al suolo delle
attrezzature 02/2017 P.G. 21746 del 20.02.2017
Osserazioni al parere espresso dal Dipartimento provinciale di Bari dell’ARPA Puglia in sede di
C.d.S. del 17 aprile 2017
112. Osservazioni 05/2017 P.G. 0064898 del 25.05.2017
113. Precisazioni e riduzione quantitativi P.G. 106662 del 12.09.2017
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
12
114. Saldo oneri istruttori P.G. 109997 del 20.09.2017
5. POTENZIALITÀ DELL’IMPIANTO RIFIUTI CONFERIBILI E RIFIUTI PRODOTTI
La capacità produttiva in termini di rifiuti in ingresso è pari a:
Per quanto attiene le quantità di rifiuti da trattare, nella tabella seguente sono riepilogate le quantità, espresse
in tonnellate.
A) QUANTITATIVI RIFIUTI NON PERICOLOSI
ATTIVITÁ
Capacità ricettiva e/o di trattamento
giornaliera (t)
(*)
Capacità ricettiva e/o di trattamento
annuale (t)
R4 1000 150.000
R12 50 15.000
R13 400 6.000
Tabella 1
TOTALE ANNUO: tonnellate 171.000
CAPACITA’ ISTANTANEA (**): tonnellate 20.500
B) QUANTITATIVI RIFIUTI PERICOLOSI
ATTIVITÁ
Capacità ricettiva e/o di trattamento
giornaliera (t)
(*)
Capacità ricettiva e/o di trattamento
annuale (t)
R4 30 5.000
R12 30 5.000
R13 30 1000
Tabella 2
NB La distribuzione delle capacità annue fra le diverse attività sarà effettuata in maniera che non sarà superato
il totale annuo
TOTALE ANNUO: tonnellate 11.000
CAPACITA’ ISTANTANEA (**): tonnellate 580
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
13
(*) I quantitativi indicati non considerano gli scarichi interni derivanti da trattamenti “a cascata” o paralleli
(**) Rappresenta il quantitativo massimo che può essere presente in qualsiasi fase di trattamento / stoccaggio
ed in qualsiasi stato fisico – In tale ammontare non sono considerati i rifiuti in “deposito temporaneo” cioè i rifiuti
derivanti dalle lavorazioni ne i materiali derivanti dalle lavorazioni e pertanto i rifiuti ed i materiali effettivamente
presente possono assommare un quantitativo maggiore dell’ammontare derivante dalla somma della colonna.
CODICI CER E OPERAZIONI DI RECUPERO OGGETTO DI AUTORIZZAZIONE AIA
CODICI CER E OPERAZIONI DI RECUPERO OGGETTO DI AUTORIZZAZIONE AIA
RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208
C.E.R. Descrizione (1) A B C D E
Quantitativo massimo
giornaliero in ingresso e o lavorazione
escluso il deposito
tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE
020110 rifiuti metallici M R13 R4 R4 1000
060316 ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 15
C R13 1000
100201 rifiuti del trattamento delle scorie
C R13 R4 1000
100202 scorie non trattate C R13 1000
100210 scaglie di laminazione V R13 R4 1000
100299 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)
C R13 R4 R4 1000
100316 schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 03 15
C R13 1000
100501 scoria della produzione primari e secondaria
M R13 1000
100511 scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 100510
C R13 1000
106001 scorie dalla produzione primaria e secondaria
M R13 1000
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
14
RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208
C.E.R. Descrizione (1) A B C D E
Quantitativo massimo
giornaliero in ingresso e o lavorazione
escluso il deposito
tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE
100602 impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria
M R13 1000
100701 scoria della produzione primari e secondaria
C R13 1000
100702 impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria
M R13 1000
100809 altre scorie M R13 1000
100811 impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 08 10
C R13 1000
100899 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)
C R13 R4 R4 1000
100903 scorie di fusione C R13 1000
101003 scorie di fusione M R13 1000
110299 rifiuti non specificati altrimenti
C R13 1000
110501 zinco solido V R13 R12 R4 1000
110599 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)
M R13 R4 R4 1000
120101 limature e trucioli di materiali ferrosi
V R13 R4 1000
120102 polveri e particolato di materiali ferrosi
V R13 R4 1000
120103 limature e trucioli di materiali non ferrosi
V R13 R4 1000
120104 polveri e particolato di materiali non ferrosi
V R13 R4 1000
120113 rifiuti da saldatura V R13 R4 1000
120199 rifiuti non specificati altrimenti (cascami di lavorazione)
V R13 R4 R4 1000
150104 imballaggi metallici
V R13 R4
1000
150105 imballaggi in materiali compositi
M R13 R4 1000
150106 imballaggi in materiali misti
M R13 R12 R4 R4 1000
150203 assorbenti, materiali filtranti, stracci ed
C R13 1000
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
15
RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208
C.E.R. Descrizione (1) A B C D E
Quantitativo massimo
giornaliero in ingresso e o lavorazione
escluso il deposito
tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE
indumenti protettivi diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02
160106
veicoli fuori uso, non contenenti liquidi ne altre componenti pericolose
V R13 R12 R12 R4 R12
1000
160112 pastiglie per freni diversi da quelle di cui alla voce 160111
V R13 1000
160116 serbatoi per gas liquido V R13 R12 R4 R4 1000
160117 metalli ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000
160118 metalli non ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000
160120 vetro V R13 1000
160122 componenti non specificati altrimenti
V R13 R12 R4 1000 Recupero in R4 solo per
componenti metalliche
160199 rifiuti non specificati altrimenti
M R13 R12 R4 1000 Recupero in R4 solo per
componenti metalliche
160214
apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui alle voci 160209 e 160213
V R13 R12 R4
1000 Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a DLgs 49/2014
160216
componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15
V R13 R12 R4 R4
1000 Recupero in R4 solo per componenti metalliche
160604 batterie alcaline (tranne 16 06 03)
V R13 1000
160605 altre batterie ed accumulatori
V R13 1000
160801
catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti
V R13 R12
1000
160803
catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti
V R13 R12
1000
160804 catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido (tranne 16 08 07)
V R13 1000
170401 rame, bronzo, ottone V R13 R12 R4 1000
170402 alluminio V R13 R12 R4 1000
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
16
RIFIUTI NON PERICOLOSI art 208
C.E.R. Descrizione (1) A B C D E
Quantitativo massimo
giornaliero in ingresso e o lavorazione
escluso il deposito
tempraneo e lo stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE
170403 piombo V R13 R12 R4 1000
170404 zinco V R13 R12 R4 1000
170405 ferro e acciaio V R13 R12 R4 R4 1000
170406 stagno V R13 R12 R4 1000
170407 metalli misti V R13 R12 R4 R4 1000
170411 cavi diversi da quelli di cui alla voce 170410
V R13 R12 R4 1000
190102 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti
V R13 R12 R4 R4 1000
191001 rifiuti di ferro e acciaio V R13 R12 R4 R4 1000
191002 rifiuti di metallo non ferrosi
V R13 R12 R4 R4 1000
191201 carta e cartone V R13 R12 1000
191202 metalli ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000
191203 metalli non ferrosi V R13 R12 R4 R4 1000
191204 plastica e gomma V R13 R12 1000
191205 vetro V R13 R12 1000
191207 legno diverso da quello di cui alla voce 191206
V R13 1000
191212
altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotto dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211
V R13 R12 R4 R4
1000
Recupero in R4 solo per componenti metalliche
200136
apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 200121, 200123 e 200135
V R13 R12 R4
1000
Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a D.Lgs 49/2014
200140 metallo V R13 R12 R4 R4 1000
200307 rifiuti ingombranti V R13 R12 1000
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
17
RIFIUTI PERICOLOSI art 208
C.E.R. Descrizione A B C D E
Quantitativo massimo
giornaliero in ingresso e o lavorazione
escluso il deposito
temporaneo e lo
stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE
060315 ossidi metallici contenenti metalli pesanti
V R13 100
103004 scorie della produzione primaria
R13 100
100308 scorie saline della produzione secondaria
C R13 100
100309 scorie nere della produzione secondaria
C R13 100
100402
impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria
C R13 100
110503 rifiuti solidi prodotti da trattamento dei fumi
C R13 100
110504 fondente esaurito C R13 100
150110
imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tale sostanze
C R13 100
150111
imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto) compresi i contenitori a pressione vuoti
C R13 100
150202
assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contenenti sostanze pericolose
C R13 100
160104 veicoli fuori uso V R13 R12 100
160107 filtri dell'olio V R13 100
160108 componenti contenenti mercurio
M R13 100
160121
componenti pericolose diversi da quelle di cui alla voce 160107 a 16 0111, 160113 e 160114
V R13 R12 R4 R4 100 Recupero in R4 solo per componenti metalliche
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
18
RIFIUTI PERICOLOSI art 208
C.E.R. Descrizione A B C D E
Quantitativo massimo
giornaliero in ingresso e o lavorazione
escluso il deposito
temporaneo e lo
stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE
160211
apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC
V R13 100
160213
apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolose diversi sa quelli di cui alla voce 1602 09 e 160212
V R13 R12 R4 R4 100 Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a D.Lgs 49/2014
160215
componenti pericolose rimossi da apparecchiature fuori uso
V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per componenti metalliche
160601 batterie al piombo V R13 500
160602 batterie al nichel-cadmio
V R13 500
160603 batterie contenenti mercurio
V R13 500
160802
catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi
V R13 R12 R4 R4 500
Recupero in R4 solo per
componenti metalliche
160807 catalizzatori esauriti contenenti sostanze pericolosi
V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per
componenti metalliche
160215
componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso
V R13 R12 R4 R4 500
Recupero in R4 solo per
componenti metalliche
170409 rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose
V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per
componenti metalliche
170410
cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone ed altre sostanze pericolose
V R13 R4 500
191211
altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose
C R13 R12 R4 R4 500
Recupero in R4 solo per
componenti metalliche
200123 apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi
V R13 500
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
19
RIFIUTI PERICOLOSI art 208
C.E.R. Descrizione A B C D E
Quantitativo massimo
giornaliero in ingresso e o lavorazione
escluso il deposito
temporaneo e lo
stoccaggio già in essere in tonnellate NOTE
200135
apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolose
V R13 R12 R4 R4 500 Recupero in R4 solo per apparecchiature non soggette a D.Lgs 49/2014
Legenda
(1): controlli ai fini di omologa (rif Cap 4.3): c – analisi chimico / fisica ; m – analisi merceologica ; v – visiva interna;
A: Stoccaggio (messa in riserva)
B: Selezione / adeguamento volumetrico / separazione senza recupero di materia
C: Selezione / adeguamento volumetrico / separazione con recupero di materia
D: Frantumazione / selezione meccanica
E: Autodemolizione
NB I rifiuti in ingresso si presentano in stato solido, solido polverulento, solido non polverulento
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
20
RIFIUTI PRODOTTI DALL’ATTIVITÀ DELLE DIVERSE FASI DI BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA DEI VEICOLI (CODICE CER IN
RICEZIONE 160104*) NEL CENTRO DI RACCOLTA DI VEICOLI FUORI USO E SIMILI
130109* Oli minerali per circuiti idraulici, clorurati
130110* Oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati
130111* Oli sintetici per circuiti idraulici
130112* Oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili
130113* Altri oli per circuiti idraulici
130204* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati
130205* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati
130206* Scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione
130207* Olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile
130208* Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione
130506* Oli prodotti dalla separazione olio/acqua
130507* Acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua
130701* Olio combustibile e carburante diesel
130703* Altri carburanti (comprese le miscele)
130802* Altre emulsioni
160103 Pneumatici usati
160106 Veicoli fuori uso, non contenenti né liquidi né altre componenti pericolose
160107* Filtri dell'olio
160108* Componenti contenenti mercurio
160110* Componenti esplosivi (ad esempio "air bag")
160112 Pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 160111
160113* Liquidi per freni
160114* Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose
160115 Liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 160114
160116 Serbatoi per gas liquido
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
21
160117 Metalli ferrosi
160118 Metalli non ferrosi
160119 Plastica
160120 Vetro
160121* Componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14
160122 Componenti non specificati altrimenti
160601* Batterie al piombo
160801 Catalizzatori esauriti contaminati oro, argento, renio, palladio, iridio o platino (tranne 160807)
160802* Catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi
160803 Catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione, non
specificati altrimenti
160807* Catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
22
6 . GARANZIE FINANZIARIE
1. La garanzia finanziaria deve consentire la copertura dei costi di gestione
dell'impianto eventualmente conseguenti al mancato rispetto delle prescrizioni e delle
condizioni derivanti da atti, commissivi o omissivi, dolosi o colposi, posti in essere dal
titolare dell'impianto stesso. In tali casi, la garanzia deve comunque consentire - fino
alla concorrenza dell'ammontare della cauzione rivalutata annualmente come al
successivamente punto 2 -, almeno la copertura di:
a) spese necessarie, inerenti o comunque connesse alle operazioni di smaltimento o
recupero dei rifiuti, incluso il trasporto;
b) costi per la bonifica, il ripristino ambientale, la messa in sicurezza permanente;
c) risarcimento di eventuali ulteriori danni all'ambiente.
2. L'ammontare delle garanzie finanziarie rilasciate è soggetto a rivalutazione
monetaria automatica annuale sulla base degli indici ISTAT di adeguamento del costo
della vita.
3. Le garanzie finanziarie sono prestate secondo le modalità di cui all'art. 1 della legge
10 giugno 1982 n. 348;
4. Termini e durata delle garanzie
4.1 La garanzia finanziaria per la gestione di impianti diversi dalle discariche,
autorizzati ai sensi del Capo IV, del Titolo I, della Parte IV del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, è prestata al momento dell'avvio effettivo dell'esercizio
dell'impianto.
4.2 La garanzia finanziaria è prestata per una durata pari a quella dell'autorizzazione
dell'impianto maggiorata di due anni.
4.3 L'autorità competente, sulla base di specifico provvedimento conseguente a gravi
motivi o al rischio di danno all'ambiente, può trattenere la garanzia o parte di essa per
una durata superiore a quella individuata ai sensi del precedente punto.
5. Pagamento del risarcimento
La garanzia dovrà espressamente prevedere che:
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
23
- il pagamento, nei limiti dell’importo garantito, dovrà essere eseguito dalla
società/banca-agenzia di credito, entro 30 giorni dalla notifica del soggetto beneficiario,
che dispone, motivandola, l’escussione della garanzia e la misura della stessa;
- ai sensi dell’art. 1944 del codice civile, la società/banca-agenzia di credito non godrà
del beneficio della preventiva escussione del contraente;
- la rinuncia da parte della società/banca-agenzia di credito ad eccepire la decorrenza
del termine di cui all’art. 1957 del codice civile;
- il pagamento avverrà dopo un semplice avviso al contraente senza bisogno di
preventivo consenso da parte di quest’ultimo, che nulla potrà eccepire in merito al
pagamento stesso;
- restano salve le azioni di legge nel caso in cui le somme pagate risultassero totalmente
o parzialmente non dovute.
6. Svincolo estensioni ed escussione
6.1 Anche prima del decorso dei termini di durata della garanzia, in caso di cessazione
dell'attività,
l'autorità competente, su richiesta del gestore e previa verifica del rispetto delle
prescrizioni e condizioni di legge, dispone lo svincolo della garanzia finanziaria prestata.
6.2 In caso di variazioni della titolarità della gestione dell'impianto da cui derivi la
volturazione dell'attività autorizzata o comunicata, l'autorità competente, nelle forme e
nei modi di cui al precedente punto 6.1 e su richiesta del precedente gestore, dispone lo
svincolo delle garanzie dal medesimo prestate, subordinatamente alla prestazione delle
garanzie da parte del nuovo gestore.
6.3 L'autorità competente procede all'escussione della garanzia prestata in caso di
accertata violazione di previsioni normative o di prescrizioni contenute
nell'autorizzazione.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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7. PRESCRIZIONI
1. Seppur non espressamente menzionato, il gestore non è sollevato dall’esecuzione di tutte
le verifiche di sicurezza e funzionalità dell’impianto, nonché dall’obbligo di ottenere tutte
le certificazioni, autorizzazioni o nulla osta previsti per legge propedeutici all’esercizio
dell’impianto.
2. Con particolare riferimento ai presidi ambientali, al fine di minimizzare la probabilità del
fermo impianto e garantire la continua efficienza dei presidi, dovrà essere assicurata
un’adeguata ridondanza tecnologica per attrezzature e impianti.
3. Il gestore è tenuto a mantenere le emissioni al di sotto dei limiti riportati nel presente
allegato e nel Piano di Monitoraggio e Controllo (Allegato Piano di Monitoraggio e
Controllo Rev.5 febbraio 2017) e imposti dalla normativa vigente ed a contenerle, in ogni
caso, ai livelli più bassi possibili a seguito dell’utilizzo, cui è tenuto, della migliore tecnologia
applicabile mano mano disponibile.
4. Il gestore è tenuto a gestire l’impianto in modo tale da garantire il minore impatto possibile
sull’ambiente anche sul piano visivo e percettivo, evitando pericoli per l’ambiente e il
personale addetto. Eventuali modifiche all’impianto dovranno tener conto dell’esigenza
di migliorare l’efficienza di utilizzo delle risorse ambientali e energetiche; ridurre la
produzione dei rifiuti; incrementare ogni forma di recupero; diminuire le emissioni in
atmosfera.
5. Il gestore dovrà predisporre adeguati calendari per la manutenzione programmata, sia
ordinaria che straordinaria, degli impianti e delle attrezzature, nonché registrazioni
aggiornate della effettuazione della stessa, con particolare riferimento ai presidi
ambientali.
6. I sistemi di contenimento degli inquinanti emessi devono essere mantenuti in continua
efficienza.
7. Gli impianti devono essere gestiti evitando per quanto possibile che si generino emissioni
diffuse. In presenza di emissioni diffuse, il relativo monitoraggio dovrà essere condotto
secondo quanto disposto dal Piano di Monitoraggio e Controllo.
8. Dovranno essere previste e formalizzate procedure di sicurezza per le operazioni di
manutenzione e pulizia degli impianti.
9. Il gestore è tenuto a comunicare tempestivamente alla Città Metropolitana di Bari,
Comune, DAP Bari ARPA Puglia, Asl territorialmente competente e Regione Puglia, Servizio
Rischio Industriale eventuali variazioni della presenza di sostanze pericolose reale o
prevista (variazione delle capacità di stoccaggio) ai sensi della cosiddetta direttiva
SevesoIII, Decreto Legislativo n.105 del 26 giugno 2015 e smi, ove applicabile.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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10. Il gestore è tenuto a comunicare tempestivamente, (e comunque entro le 12 ore
successive all’evento) alla Città Metropolitana di Bari, Comune di Terlizzi, ARPA e Asl
particolari circostanze quali:
malfunzionamenti o fermo dei presidi ambientali e/o dei sistemi di controllo e
monitoraggio dalla durata superiore a 1 ora;
incidenti di interesse ambientale che possano avere effetti negativi per l’ambiente;
impossibilità a condurre le attività in conformità della presente autorizzazione nonché
in caso di eventuale superamento dei limiti dei parametri monitorati
11. Nella medesima comunicazione il gestore deve stimare gli impatti connessi all’evento e
indicare gli interventi di emergenza e di adeguamento. Qualunque anomalia di
funzionamento o interruzione dell’esercizio dei sistemi di contenimento delle emissioni in
atmosfera tali da non garantire il rispetto della presente autorizzazione, deve comportare
la sospensione delle relative lavorazioni per il tempo necessario al ripristino della completa
funzionalità dei presidi.
12. Dovrà essere costantemente assicurata la massima tutela igienico-sanitaria delle aree
interne e esterne.
13. È fatto divieto contravvenire a quanto disposto dal presente provvedimento. Il gestore
deve comunicare preventivamente - secondo quanto previsto nella DGR 648/2011 -
eventuali modifiche che intende apportare all’impianto.
14. Qualora il gestore intenda cessare l’attività è necessario comunicare alla Città
Metropolitana di Bari, al Comune, all’Arpa Puglia e alla ASL BA SISP la data prevista di
cessazione dell’attività con preavviso di almeno 30 giorni.
15. Il gestore è tenuto a gestire l’impianto in modo tale da evitare la miscelazione di rifiuti
pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti
non pericolosi.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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8. MONITORAGGIO, SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELL’IMPIANTO
1. Il piano di monitoraggio e controllo è stato predisposto nell’ambito del procedimento di
autorizzazione integrata ambientale ed è già stato sottoposto all’attenzione degli enti
interessati. Trattasi dell’Allegato Piano di Monitoraggio e Controllo Rev.5 febbraio 2017
che riporta i monitoraggi da effettuarsi sugli scarichi per i quali si chiede l’autorizzazione
ed il controllo sull’attività in progetto.
2. Entro il mese di Aprile di ogni anno dovrà essere trasmessa alla Città Metropolitana di Bari,
all’Arpa Puglia Dap Bari, alla Asl Ba Sisp e al Comune di Terlizzi una comunicazione con
indicazione di tutti i risultati del monitoraggio ambientale condotto nell’anno precedente
(comunicazione dei risultati in formato editabile .ods o compatibile e relazione sulle
attività di monitoraggio ambientale corredata da tutti i certificati di analisi), secondo
quanto previsto nel presente provvedimento.
3. Il Gestore dovrà riportare tutti i dati relativi alle misure discontinue effettuate in regime di
autocontrollo su apposito registro.
4. I prelievi e le analisi previste nell’attività di monitoraggio devono essere effettuate
avvalendosi di personale qualificato e di laboratori qualificati e accreditati.
5. I prelievi e le analisi previste nell’attività di monitoraggio devono essere condotte
secondo metodiche di riferimento nazionali (UNI, CNR) e/o internazionali (CEN, ISO) o
altre, comunque, previa intesa con ARPA Puglia.
6. Per tutti i serbatoi, le vasche e le unità di trattamento interrate dovrà essere effettuata,
almeno una volta all’anno, una prova di tenuta secondo metodiche di riferimento
nazionali.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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9. COMPARTO ATMOSFERA E RUMORE
9.1 Quadri sinottici delle emissioni in atmosfera
A) Le emissioni convogliate non devono superare i limiti indicati nelle tabelle seguenti:
Punto di emissione EC1
Provenienza Frantumazione
Portata 75000 Nm3/ h
Velocità 16 m/s
Temperatura Ambiente
Altezza emissione 11 m
Sezione 1,32 m2
Impianto di abbattimento Ciclone separatore
e scrubber-venturi
Polveri 20 mg/Nm3
Punto di emissione EC2
Provenienza Frantumazione
Portata 55000 Nm3/ h
Velocità 16 m/s
Temperatura Ambiente
Altezza emissione 8 m
Sezione 0,28 m2
Impianto di abbattimento Ciclone separatore
e scrubber-venturi
Polveri 20 mg/Nm3
Punti di emissione ED1
Provenienza Vagliatura fluff
Impianto di abbattimento Nessuno
Polveri 5 mg/Nm3
Punto di emissione ED2
B) I rifiuti in ingresso allo stato solido polverulento, sottoposti all’operazione di recupero R13 per
Provenienza Ossitaglio
Impianto di abbattimento Come da prescrizione
Polveri totali 10 mg/Nm3
SOV 50 mg/Nm3
NOx 20 mg/Nm3
Metalli totali 1 mg/Nm3
Sn 5 mg/Nm3
Pb 2 mg/Nm3
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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i quali il Gestore indica come modalità di stoccaggio i cassoni scarrabili, si prescrive che gli
stessi siano coperti con teli o chiusi ermeticamente.
C) Siano individuati con l’Autorità di controllo i punti di campionamento con deposimetri, le
modalità di monitoraggio delle emissioni diffuse su quattro punti all’interno del perimetro
dell’installazione, con una frequenza annuale.
D) Si prescrive per i camini EC1 e EC2 il monitoraggio semestrale per i primi due anni dal rilascio
dell’autorizzazione dei seguenti parametri Ni, Pb, Cd,As,Cu,Zn. Al termine della campagna di
monitoraggio il gestore è tenuto a trasmettere i certificati di analisi all’Autorità competente e
all’Autorità di controllo con la periodicità prescritta, tanto al fine di un eventuale riesame da
parte dell’Autorità competente.
E) Si prescrive che il Gestore presenti uno studio delle ricadute al suolo delle emissioni polverulenti
considerando tutte le operazione di trattamento e gestione rifiuti svolte nel perimetro
dell’installazione.
F) Per il trasporto dei materiali polverulenti si prescrive che siano adottati i dispositivi chiusi, tanto
in conformità a quanto previsto all’allegato V alla parte V, parte I del D.lgs 152/06 e smi.
G) Nella documentazione agli atti, il gestore non ha fornito alcuna precisazione in merito alle
precauzioni operative utilizzate per limitare emissioni di polveri derivanti dalle operazioni di
vagliatura e frantumazione. Si prescrive che il Gestore adotti dei sistemi di protezione di tutte
le aree di stoccaggio dei rifiuti che possono dar luogo ad emissioni diffuse almeno attraverso
l’installazione di copertura della sommità e di tutti i lati del cumulo ai sensi del richiamato
paragrafo E.4.2 della BAT di riferimento. Si rimanda all’Autorità Competente AIA la
definizione temporale di detto adeguamento.
H) In merito alla prescrizione di cui alla lettera G), di realizzare, entro sei mesi dal rilascio dell’AIA,
una rete perimetrale per il contenimento delle polveri, avente una altezza di 2 metri superiore
all’altezza dei cumuli, con obbligo di monitorare mediante una campagna biennale di
misurazione, da condurre con frequenza semestrale, delle emissioni polverulente attraverso i
deposimetri da ubicare secondo le indicazioni dell’autorità di controllo. A valle di detto periodo
di monitoraggio, l’autorità di controllo potrà valutare la validità permanente della soluzione
proposta o l’obbligatorietà dell’adeguamento alla prescrizione di cui alla prescrizione G) innanzi
detta.
I) La ditta dovrà adottare tutti gli accorgimenti utili atti a mitigare l’emissione di polveri diffuse ed
in particolare dovrà provvedere alla bagnatura con acqua nebulizzata i cumuli provenienti dalla
vagliatura del fluff. Inoltre dovrà sospendere le operazioni in caso di presenza di vento forte.
J) Le quattro postazioni dove viene effettuato l’ossitaglio delle lamiere devono, nel caso di utilizzo
contemporaneo, essere dotati di filtri a cappe con braccio movibile con la possibilità
dell’inserimento di filtri opportuni in particolare di un filtro DENOX nel caso gli NOx superino
il livello di 20 mg/Nmc previsto dalle LGCRIAP.
K) I punti di emissione devono essere identificati univocamente secondo la codifica indicata nel
presente documento, con scritta indelebile in prossimità del punto di prelievo.
L) I punti di misura e campionamento necessari per l’effettuazione delle verifiche dei limiti di
emissione devono essere posizionati e dimensionati facendo riferimento alla norma UNI EN
10169 e s.m.i. e UNI EN 13284-1.
M) L’accessibilità ai punti di misura deve essere mantenuta tale da permettere lo svolgimento di
tutti i controlli necessari alla verifica del rispetto dei limiti di emissione e da garantire il rispetto
delle norme di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia.
N) Il Gestore è tenuto a trasmettere i dati delle verifiche periodiche delle emissioni in atmosfera, in
aggiunta e contestualmente all’invio cartaceo all’Autorità competente, anche per via web al sito
www.cet.arpa.apra.it. Inoltre, il Gestore è tenuto a trasmettere mediante il CET le informazioni
tecnico/amministrative riguardanti al ciclo produttivo ed i punti di emissione, nonché quanto
disposto nella DGRP n. 180 del 19 Febbraio 2014.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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O) Per le misure discontinue, ai sensi del punto 2.3, Allegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/06 e
s.m.i., i valori limite di concentrazione si considerano rispettati se, nel corso di una misurazione,
la concentrazione, calcolata come media di almeno 3 letture consecutive e riferite ciascuna a
un’ora di funzionamento nelle condizioni di esercizio più gravose, non supera il valore limite di
emissione.
P) Relativamente alle emissioni fuggitive si prescrive il controllo periodico della tenuta con regolare
manutenzione delle relative apparecchiature, rispettando il programma per la manutenzione
ordinaria di guarnizioni, flange, ecc.
Q) Le bocche dei camini devono essere posizionate in modo tale da consentire una adeguata
evacuazione e dispersione delle emissioni inquinanti e da evitare la reimmissione degli stessi
nell’edificio attraverso qualsiasi apertura.
R) La verifica del rispetto dei limiti di emissione, i metodi di analisi e di prelievo devono essere
effettuate seguendo le indicazioni dei manuali UNICHIM e ogni altro metodo utile alla corretta
verifica dei limiti di emissione.
S) I dati relativi ai controlli analitici discontinui previsti nell'autorizzazione devono essere riportati
su appositi registri ai quali devono essere allegati i certificati analitici. I registri devono essere
tenuti a disposizione dell'autorità competente per il controllo. Uno schema esemplificativo non
esaustivo per la redazione dei registri è riportato nel D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Parte Quinta,
Allegato VI, Capitolo 5, Appendice 1.
T) Le verifiche analitiche del rispetto dei limiti per gli inquinanti emessi dai nuovi impianti devono
essere semestrali e qualora i valori degli inquinanti emessi dovessero essere costanti, su richiesta
della ditta, dopo tre anni di monitoraggio, possono essere previsti campionamenti annuali;
U) Il Gestore è tenuto a comunicare all’Autorità competente e all’Autorità di controllo con anticipo
di almeno 30 giorni le date degli autocontrolli.
V)Il Gestore è tenuto a trasmettere all’Autorità competente e all’Autorità di controllo i certificati
d’analisi con la stessa frequenza prevista per il monitoraggio.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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10. COMPARTO IDRICO
10.1. APPROVVIGIONAMENTO IDRICO
Tipologia di
approvvigionamento Punto di prelievo
Fase di
utilizzo Utilizzo
Metodo di
misura e
frequenza
Unità di
misura
Trasmissione
Report
Pozzo Falda Antincendio Industriale Contatore
Mensile m3/a Annuale
10.2. GESTIONE ACQUE METEORICHE
1. Ai sensi degli artt. 9 e 10, del RR n. 26/2013, le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree
esterne saranno sottoposte entro 48 ore dal termine dell’evento meteorico ad un trattamento
depurativo appropriato in loco. In Particolare le stesse saranno sottoposte ad un trattamento
elettrochimico e successivamente avviate allo scarico in sub irrigazione Tav.T6 e T13;
2. le acque meteoriche di seconda pioggia opportunamente separate dalle prime, saranno
convogliate ad un trattamento di grigliatura, dissabbiatura e disoleazione e successivamente
avviate allo scarico in sub irrigazione;
3. Il gestore dovrà adottare ogni utile accorgimento per evitare la fuoriuscita e la dispersione di
reflui/percolati.
4. I collettori di scarico della fogna pluviale dovranno essere utilizzati per lo smaltimento delle sole
acque meteoriche che dilavano dalle superfici pavimentate dell’impianto oggetto della
presente autorizzazione, con esclusione di ogni altra tipologia di rifiuti liquidi di diversa natura e
provenienza, garantendo il massimo controllo nei riguardi di possibili contaminazioni e/o
immissioni abusive.
5. Dovrà essere assicurato lo smaltimento dei prodotti derivanti dagli impianti di trattamento (e.g.:
fanghi, sabbie, oli) mediante conferimento degli stessi a ditte autorizzate allo smaltimento,
annotando su appositi registri distinti per tipo di impianto e custodendo la relativa
documentazione di conferimento.
6. Dovranno essere eseguiti periodici ed adeguati interventi di manutenzione alle opere di
raccolta e trattamento al fine di garantirne la perfetta efficienza. Di tali interventi di
manutenzione si dovrà dare conto in un apposito registro. La perfetta tenuta idraulica di tutte
le vasche interrate dovrà essere verificata annualmente secondo metodiche di riferimento UNI.
7. Dovranno essere adottate idonee misure di profilassi igienico sanitarie per prevenire la diffusione
di odori molesti, proliferazione di insetti e larve, specie nel periodo estivo, e di ogni altra situazione
pregiudizievole per i lavoratori addetti.
8. E' vietato lo scarico in fognatura delle sostanze indicate al punto 2.1 dell’allegato 5 alla parte III
del D.lgs. n.152/06 e smi.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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9. Comunicare al Comune di Terlizzi, Arpa Puglia DAP Bari e alla ASL Bari SISP la localizzazione del
punto di scarico e della zona di rispetto definita ai sensi dell’art13 c.6 del R.R. n.26/2013 e s.m.i.;
10. Ai sensi dell’art. 129 del D.Lgs. n. 152/06 il titolare dello scarico è tenuto a fornire le informazioni
richieste e consentire l’accesso ai luoghi dai quali hanno origine gli scarichi all’autorità
competente;
11. A cadenza annuale dovrà essere accertata, mediante campionamento e analisi, i limiti
chimico-fisici di accettabilità previsti dalla Tab 4 all. n.5 della parte III del D.Lgs. n.152/06, con
divieto di scarico delle sostanze di cui al punto 2.1 dello allegato..
10.3. GESTIONE ACQUE REFLUE CIVILI
1. Le acque reflue civile saranno convogliate ad un impianto Imhoff e sottoposte ad una
sedimentazione primaria e successivamente conferite a ditte autorizzate come rifiuto prodotto;
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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11. GESTIONE RIFIUTI
1. La ditta deve sempre rispondere all'obbligo di rispettare le indicazioni riportate nelle BAT di
riferimento e a tutte le norme tecniche di settore a cui è necessario uniformarsi per quanto
attiene la gestione e lo stoccaggio di RAEE, CFC/HCFC, pile e batterie, accumulatori al piombo,
(D.Lgs 151/2005, Reg. CE 1005/09, D.Lgs 188/2008, D.M. n. 20 del 24/01/11). La ditta ha l'obbligo
di rivedere i propri processi quando saranno emesse specifiche BAT di settore.
2. La ditta dichiara che le attività che si svolgeranno all’interno dell’opificio in oggetto non
rientreranno nell’applicazione delle disposizione di cui all’art.2 c.1 D.Lgs. n. 334 del 17 agosto
1999 ora sostituito dal D.Lgs. 26 giugno 2015, n.105. relativamente ai pericoli di incidente rilevante
connessi con determinate sostanze pericolose. La ditta è obbligata ad adeguare la propria
organizzazione interna alle disposizioni del D.Lgs. 26 giugno 2015, n.105 laddove ne ricorrano le
condizioni prima dell’implementazione dell’attività;
3. L’attività sia condotta nel rispetto delle BAT le Migliori Tecnologie Disponibili valutate per le fasi
gestionali di accettazione rifiuti, stoccaggio e pretrattamento sono, per quanto effettivamente
applicabile al ciclo produttivo che si prevede di implementare, le seguenti:
a. MTD 1 - “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti - Linee guida per l’individuazione e
l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli impianti di selezione, produzione di
CDR e trattamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse.”;
b. MTD 3 - “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti - Impianti di trattamento chimico-fisico e
biologico dei rifiuti solidi”;
c. MTD 4 - “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti - Impianti di trattamento meccanico
biologico dei rifiuti”;
Nel caso dei trattamenti di lavorazione finalizzate ad un recupero effettivo ed oggettivo di
materia (metalli) la linea guida di riferimento è quella elaborata dalla Commissione ex art.3,
comma 2, del D.Lgs. n.372/99 relativa ad “Categoria IPPC 5 - Gestione dei rifiuti (Linee guida
per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli impianti di
selezione, produzione di CDR e trattamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche
dismesse).” pubblicate in allegato al D.M. 29 gennaio 2007 avente ad oggetto “Emanazione
di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia
raffinerie, fabbricazione vetro e prodotti ceramici, gestione dei rifiuti”.
4. Il conferimento dei rifiuti in impianto dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni ex art.8 del DMA
5 febbraio 1998 per quanto attiene tutti i rifiuti da avviare a recupero e nel rispetto delle
disposizioni ex art.11 del D.Lgs. n.36/2003 per quelli da avviare a smaltimento. In relazione a
quest’ultimo aspetto, fatti salvi gli obblighi di legge posti in capo al produttore/detentore ai sensi
dell’art.188 del D.Lgs. n.152/2006, la ditta dovrà richiedere un accertamento analitico sul rifiuto
“tal quale”. Tale accertamento analitico sarà obbligatorio nel caso in cui ci si trova in presenza
di un rifiuto caratterizzato dalla sussistenza di una voce specchio (cfr. Allegato D alla Parte
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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quarta del D.Lgs. n.152/2006 - rifiuto che, in ragione della tipologia e della consistenza delle
sostanze in esso contenute, può essere classificato pericoloso o non pericoloso);
5. In merito alla sorveglianza radiometria all’interno dell’opificio, essa dovrà avvenire nel rispetto
delle disposizioni del D.Lgs. n.100 del 01/06/2011. Sarà presente in opificio almeno un dispositivo
portatile di rilevazione della radioattività (in grado di assicurare l’esecuzione di misurazioni
conformi alla norma UNI 10897:2013) necessarie per certificare, nel caso in cui questo sia previsto
per legge (es. nel caso dei metalli ferrosi e non ferrosi, RAEE), l’assenza di sorgenti radioattive
all’interno della massa in uscita dall’opificio. L’attestazione di conformità sotto il profilo
radiometrico sarà rilasciata a cura di un esperto qualificato iscritto all’elenco di cui all’art.78 del
D.Lgs. 230/95 e ss.mm.ii. che rilascerà le attestazioni previste per legge;
6. È necessario che tutte le procedure di accettazione facciano sempre riferimento alla
legislazione nazionale di riferimento (tra cui i controlli previsti dal DM 5/2/98), e che siano chiare
e inequivocabili affinché il produttore fornisca tutte le informazioni tecniche necessarie per la
corretta gestione in funzione del ciclo completo di smaltimento e/o recupero cui il rifiuto è
destinato. Non si esclude la possibilità di integrare tale documentazione con le Schede Tecniche
del Rifiuto, le eventuali Schede di sicurezza relative alle sostanze utilizzate nel processo
produttivo di partenza e l'analisi del rifiuto, laddove ritenuta obbligatoria ai fini della corretta
gestione del rifiuto, fatti salvi gli obblighi di legge posti in capo al produttore/detentore ai sensi
dell'art.188 del D.Lgs. n.152/2006, la Ditta potrà richiedere un accertamento analitico sul rifiuto
"tal quale". Tale accertamento analitico sarà obbligatorio nel caso in cui ci si trova in presenza
di un rifiuto caratterizzato dalla sussistenza di una voce specchio (cfr. Allegato D alla Parte
quarta del D.Lgs. n.152/2006 - rifiuto che, in ragione della tipologia e della consistenza delle
sostanze in esso contenute, può essere classificato pericoloso o non pericoloso).
7. I rifiuti prodotti dovranno essere depositati temporaneamente - secondo quanto previsto in
progetto - in una zona ben definita e individuata con apposita cartellonistica con indicazione
dei Cer. Tali rifiuti dovranno essere destinati prioritariamente al recupero presso impianti
autorizzati.
8. I dispositivi per il confinamento idraulico dovranno essere sottoposti ad accurate operazione di
manutenzione al fine di garantire la perfetta funzionalità.
9. Si richiama l'obbligo da parte della ditta di procedere all'accettazione di rifiuti che
chimicamente e merceologicamente avranno caratteristiche compatibili con le linee di
trattamento del proprio impianto così come dichiarato dalla ditta stessa soprattutto in
riferimento alla CER 191212 ed in genere ai rifiuti della famiglia CER 190000 relativi a rifiuti prodotti
da impianti che già li trattano.
10. I contenitori contenenti rifiuti speciali dovranno possedere adeguati requisiti di resistenza in
relazione alle proprietà chimico - fisiche ed alle caratteristiche del contenuto e dovranno essere
opportunamente contrassegnati con etichette o targhe, ben visibili per dimensioni e
collocazione, indicanti la natura dei rifiuti stessi. Tali contenitori dovranno essere provvisti sia di
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del contenuto sia di dispositivi atti a rendere sicure
ed agevoli le operazioni di riempimento, svuotamento e movimentazione.
11. Ogni tipologia di rifiuto verrà conferita in contenitori distinti nel rispetto delle disposizioni inerenti
in trasporto di merci pericolose (ADR) i quali saranno manipolati nel rispetto delle disposizioni
della scheda di sicurezza fornita dal produttore. I contenitori destinati allo stoccaggio dei rifiuti
dovranno essere disposti in modo tale da garantire una facile ispezionabilità ed una sicura
movimentazione;
12. Nel caso dello stoccaggio di rifiuti la suddivisione delle masse sarà garantita mediante l’utilizzo
di elementi separatori fissi ed elementi mobili in cls (paratie autostabili) in modo da adeguare le
zone di deposito alle effettive necessità contingenti imposte dal mercato;
13. Lo stoccaggio in cumuli di rifiuti che possano dar luogo a formazioni di polveri deve avvenire in
aree confinate. Lo stoccaggio delle diverse tipologie di rifiuti inerti in cumuli avviene in settori
separati fra loro da manufatti in cemento tipo “new jersey” protetti da teli mobili di copertura
tanto dall’azione del vento quanto da quella delle acque meteoriche.
14. L’attività di autodemolizione di veicoli fuori uso costituiti da autoveicoli ex D.Lgs. 24 giugno 2003,
n. 209 e ss.mm.ii. sia condotta allestendo gli appositi descritti nelle relative tavole in atti. L’attività
deve essere svolta nel rispetto delle disposizioni e condizioni gestionali imposte ex D.Lgs. 24
giugno 2003, n.209;
15. Le materie prime seconde vengono originate a seguito delle attività di recupero sono: R4 rottami
di ferro ed acciaio. Per i metalli l’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi è finalizzata
alla produzione di materie prime secondarie, ora definite ai sensi dell’art.184-ter del D.Lgs.
n.152/2006 e ss.mm.ii. cd. “End of Waste”, le cui norme di riferimento sono quelle comunitarie di
recente introduzione, quali in particolare il Regolamento Comunitario n. 333/2011 (End of Waste
rottami di Ferro ed Acciaio ed Alluminio) ed il Regolamento Comunitario n. 715/2013 (End of
Waste rottami rame).
16. Le aree di stoccaggio dovranno essere sempre separate per CER, inequivocabilmente
identificate e poste tutte le precauzioni in termini di contenimento delle emissioni di sostanze
pulvirulenti quali: cassoni scarrabili coperti con teli o chiusi ermeticamente, sistemi di protezione
di tutte le aree di stoccaggio dei rifiuti che possono dar luogo ad emissioni diffuse almeno
attraverso l'installazione di copertura della sommità di tutti i lati del cumulo ai sensi del richiamato
paragrafo E.4.2. della BAT di riferimento e BREF (EIPPCB, 2006: Emissions from storage). Si dovrà
prevedere un sistema nebulizzazione che esegua bagnatura dei cumuli provenienti dalla
vagliatura del fluff e delle superfici per evitare la diffusione di polveri e sospendere le lavorazioni
in caso di presenza di vento forte. Si dovrà procedere all'installazione di rete perimetrale
verificando la conformità dei limiti in prossimità di viabilità esistente esterna. Prevedere la
restrizione del limite di velocità dei mezzi all'interno dell'area.
17. Tutte le aree di stoccaggio devono essere idraulicamente confinate in modo da evitare
dispersione di percolati, colaticci e rifiuti liquidi e conseguente contaminazione delle acque
meteoriche di dilavamento.
ALLEGATO ALLA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5340/2017
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18. Seppur non espressamente menzionato, il gestore non è sollevato dall’esecuzione di tutte le
verifiche di sicurezza e funzionalità dell’impianto nonché dall’obbligo di tenere tutte le
certificazioni, autorizzazioni o nulla osta previsti per legge propedeutici alla realizzazione e
all’esercizio dell’impianto;
19. Con particolare riferimento ai presidi ambientali, al fine di minimizzare la probabilità del fermo
impianto, dovrà essere assicurata un’adeguata ridondanza tecnologica per attrezzature e
impianti.
20. All'ingresso dell'impianto deve essere posto un cartello di adeguate dimensioni sul quale
indicare il tipo di impianto, il titolare, il nome e la sede del soggetto responsabile della gestione,
il numero di telefono a cui fare riferimento per eventuali comunicazioni di emergenza, nonché
specificare il divieto di accesso a personale non autorizzato.
21. Deve essere apposta apposita cartellonistica/segnaletica che identifichi i diversi reparti/sezioni
dell’impianto di trattamento.
22. E’ fatto divieto contravvenire a quanto disposto dal presente provvedimento. Il gestore deve
comunicare preventivamente - secondo quanto previsto nella DGR 648/2011 – eventuali
modifiche che intende apportare all’impianto.
23. Qualora il gestore intenda cessare l’attività è necessario comunicare alla Provincia di Bari, al
Comune di Bari, all’Arpa Puglia e alla ASL BA SISP la data prevista di cessazione dell’attività con
preavviso di almeno 30 giorni
PRESCRIZIONI GENERALI SUL CONFERIMENTO
24. Il gestore deve garantire il rispetto delle normative vigenti relative ai criteri di ammissibilità ed in
relazione ai requisiti costruttivi degli impianti, segnalando tempestivamente alle Autorità
Competenti il respingimento di carichi o difformità occorse durante le operazioni di
conferimento relative alle caratteristiche del rifiuto conferito.
25. Il respingimento di carichi o difformità accertate durante le operazioni di conferimento relative
alle caratteristiche del rifiuto conferito dovranno essere segnalate tempestivamente alle
Autorità Competenti.
PRESCRIZIONI SULLA GESTIONE OPERATIVA
26. L’impianto dovrà essere condotto evitando la dispersione nell’ambiente circostante di polveri,
corpi solidi, odori molesti, rumori, ecc. In particolare, dovrà essere costantemente garantito
quanto segue:
a) Il rigoroso rispetto dei parametri microclimatici negli ambienti dell’impianto che prevedono
la presenza ancorché discontinua di personale tecnico, con particolare riferimento al
numero di ricambi del volume d’aria/ora, mediante ventilazione forzata.
b) La viabilità interna all’impianto dovrà essere disciplinata mediante l’istallazione di idonea
segnaletica stradale al fine di garantire la sussistenza di idonei standard di sicurezza.
c) All’occorrenza, le strade e i piazzali dovranno essere sottoposti a adeguati interventi di
manutenzione.
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d) Tutti i mezzi d’opera, compresi quelli preposti al trasporto dei rifiuti dovranno essere sottoposti
a regolari interventi di manutenzione e pulizia.
e) Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per evitare la produzione e la
diffusione di polveri e odori molesti, con particolare riguardo alle fasi di scarico e di
movimentazione dei rifiuti durante tutte le fasi di lavorazione.
27. Il gestore è tenuto a mantenere le emissioni al di sotto dei limiti riportati nel presente allegato e
imposti dalla normativa vigente e a contenerle, in ogni caso, ai livelli più bassi possibili a seguito
dell’utilizzo, cui è tenuto, della migliore tecnologia man mano disponibile.
28. Il gestore è tenuto a gestire l’impianto in modo tale da garantire il minore impatto possibile
sull’ambiente anche sul piano visivo e percettivo, evitando pericoli per l’ambiente e il personale
addetto. Eventuali modifiche all’impianto dovranno tener conto dell’esigenza di migliorare
l’efficienza di utilizzo delle risorse ambientali e energetiche; ridurre la produzione dei rifiuti;
incrementare ogni forma di recupero; diminuire le emissioni in atmosfera.
29. Il gestore dovrà predisporre adeguati calendari per la manutenzione programmata, sia
ordinaria che straordinaria, degli impianti e delle attrezzature, nonché registrazioni aggiornate
della effettuazione della stessa, con particolare riferimento ai presidi ambientali.
30. Dovranno essere previste e formalizzate procedure di sicurezza per le operazioni di
manutenzione e pulizia degli impianti.
31. Dovrà essere costantemente assicurata la massima tutela igienico-sanitaria delle aree interne e
esterne.
32. Devono essere attivare procedure per una regolare ispezione (almeno annuale) e
manutenzione delle aree di stoccaggio - inclusi fusti, serbatoi, pavimentazioni e bacini di
contenimento. Le ispezioni devono essere effettuate prestando particolare attenzione ad ogni
segno di danneggiamento, deterioramento e perdita. Nelle registrazioni devono essere
annotate dettagliatamente le azioni correttive attuate. I difetti devono essere riparati con la
massima tempestività. Se la capacità di contenimento o l'idoneità dei bacini di contenimento,
dei pozzetti o delle pavimentazioni dovesse risultare compromessa, i rifiuti devono essere spostati
sino a quando gli interventi di riparazione non siano stati completati.
33. I rifiuti devono essere trasferiti alle appropriate aree di stoccaggio in modo sicuro. Se la
movimentazione è eseguita con pala meccanica, ragno o gru ponte, la cabina di manovra
della macchina deve essere dotata di climatizzatore e si un sistema di filtrazione adeguato alle
tipologie di rifiuti da movimentare.
34. Adottare nello stoccaggio e movimentazione dei rifiuti la più scrupolosa diligenza al fine di
sopperire con accorgimenti organizzativi alle criticità strutturali.
35. Limitare la permanenza dei rifiuti nelle aree di stoccaggio destinate al ricevimento dei materiali
ad un massimo di una settimana.
36. Effettuare le operazioni di lavaggio e bonifica dei contenitori presso impianti terzi autorizzati.
37. Il gestore è tenuto a comunicare tempestivamente, (e comunque entro le 12 ore successive
all’evento) a Città Metropolitana, Comune di Bari, ARPA e Asl particolari circostanze quali:
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a) malfunzionamenti o fermo dei presidi ambientali e/o dei sistemi di controllo e monitoraggio
dalla durata superiore a 1 ora;
b) incidenti di interesse ambientale che possano avere effetti negativi per l’ambiente;
c) impossibilità a condurre le attività in conformità della presente autorizzazione nonché in caso
di eventuale superamento dei limiti dei parametri monitorati. Nella medesima
comunicazione il gestore deve stimare gli impatti connessi all’evento e indicare gli interventi
di emergenza e di adeguamento. Qualunque anomalia di funzionamento o interruzione
dell’esercizio dei presidi ambientali tali da non garantire il rispetto della presente
autorizzazione, deve comportare la sospensione delle relative lavorazioni per il tempo
necessario al ripristino della completa funzionalità dei presidi.
12. MONITORAGGIO, SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELL’IMPIANTO
1. L’impianto è dotato di sistema di gestione conforme al sistema UNI EN ISO 14001: rilasciato da
RINA SPA.
2. I prelievi e le analisi, previste nell’attività di monitoraggio, devono essere effettuate avvalendosi
di personale qualificato ed in laboratori competenti, preferibilmente indipendenti.
3. Le analisi previste nell’attività di monitoraggio devono essere condotte secondo metodiche di
riferimento nazionali (UNI, CNR) e/o internazionali (CEN, ISO) o altre, comunque, previa intesa
con ARPA.
4. Entro il mese di gennaio di ogni anno dovrà essere trasmessa alla Città Metropolitana di Bari, al
Comune di Terlizzi, all’Arpa Puglia e alla Asl Ba, Sisp una comunicazione riferita alle attività
dell’anno precedente con indicazione di:
a) Quantità e qualità dei rifiuti avviati a trattamento mensilmente (specificando l’operazione di
trattamento, l’indicazione del codice Cer, produttore e conferitore – file editabile in formato
.ods o compatibile oltre a file in formato .pdf);
b) Tariffe di conferimento;
c) Quantità e qualità dei rifiuti in uscita mensilmente (con indicazione del codice Cer,
trasportatore e destinazione - file editabile in formato .ods o compatibile oltre a file in formato
.pdf);
d) I risultati dei controlli sui rifiuti conferiti ai fini della loro ammissibilità con indicazione degli
eventuali carichi respinti e delle relative movimentazioni;
e) Tutti i risultati del monitoraggio ambientale condotto nell’anno precedente (comunicazione
dei risultati in formato editabile .ods o compatibile e relazione sulle attività di monitoraggio
ambientale corredata da tutti i certificati di analisi), per gli effettivi punti di scarico autorizzati;
f) Una valutazione delle prestazioni ambientali dell’impianto rispetto all’applicazione delle
migliori tecnologie man mano disponibili.
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