allarme rosso

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SCUOLA PRIMARIA G. PASCOLI NOVI LIGURE CLASSI SECONDE A-B

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attività realizzata dagli alunni delle classi 2^ 1° circolo Novi Ligure inss. Gabriella Denegri e Marina Sciutto

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Page 1: Allarme rosso

SCUOLA PRIMARIA G. PASCOLI NOVI LIGURE CLASSI SECONDE A-B

Page 2: Allarme rosso

Anno pulito

Auguriamo noi bimbi con cuore sincero

anno pulito all’universo intero.

Anno pulito al grande mare do ve tutti vogliono nuotare.

Anno pulito agli alti monti dove tutti si dissetano alle fonti

Anno pulito al corso del fiume dove fare il bagno senza schiume.

.

Page 3: Allarme rosso

Anno pulito alla nostra aria

anche se a volte soffia con furia.

Anno pulito all’airone perché nel cielo possa volare con il calabrone e alle api e alle farfalle per evitarne l’estinzione.

Anno pulito

agli uomini intelligenti che cercano sempre utili provvedimenti . Anno pulito ai prati,

alberi e fiori che la terra rallegrano con i loro colori.

Page 4: Allarme rosso

Noi bambini di Novi Ligurenon vogliamo fare brutte figure. Teniamo molto all’ambientee non trascuriamo niente.I rifiuti separiamoe la natura salvaguardiamo.I rifiuti ricicliamoe ci sorprendiamoperché “riciclare”fa rima con fare, creare, inventare!Usiamo risme di carta riciclataper scrivere che la terra va salvataperché un mondo pulito è un bene ambito. Noi bambini di Novi Ligure.

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RIFLESSIONI

L’uomo deve imparare a gestire il problema “rifiuti” se non vuole che la vita sulla terra finisca.

L’uomo deve imparare a gestire il problema “inquinamento” se non vuole che la vita sulla terra finisca.

Il mondo è prezioso per noi, per gli animali e per le piante. Tutti noi possiamo intervenire per non distruggerlo.

Gli uomini hanno il diritto – dovere di avere un mondo pulito dove cielo,terra, mare, piante, animali possano evitare il grave pericolo dell’inquinamento provocato dai rifiuti abbandonati.

Page 6: Allarme rosso

L’ arca di BarbapapàLa famiglia dei Barbapapà costruisce una casa dove tutti gli animali impauriti dalla caccia

e colpiti dal problema rifiuti possono trovare un

riparo.

A causa dell’inquinamento industriale, del traffico e della cementificazione gli animali sono costretti ad abbandonare la Terra con un’astronave, una sorta di versione aggiornata dell’Arca di Noè,

abbandonando il pianeta al suo triste destino di

grigiore ed inquinamento.

Page 7: Allarme rosso

Quando gli uomini, rimasti soli, si ricredono sul loro comportamento, capendo che la natura va rispettata, i Barbapapà, che non hanno mai smesso di osservare amorevolmente il loro luogo d’origine

rientrano sulla Terra con tutti gli animali.

Page 8: Allarme rosso

RICICLANDO CON L’ A B C

Abbandonare non deviBottiglie o vetri rottiContenitori vuoti di

Detersivi usatiE tanti altri rifiuti, per non

Farne mucchi inGiro, di piccoli mostri cheHanno invaso ovunque di

Lattine vuote,Mobili usati e la

Natura alloraOffesa

Patisce proprio tanto eQuando poi

Rischiamo laSalute di

Tutto quanto l’Universo

Vorremmo allora ritornare daZero…..rifiuti abbandonati.

Page 9: Allarme rosso

Ambiente pulitoBottiglie, barattoli nelle apposite campaneContenitori, carta, cartone nella sua giusta destinazioneDifferenziare a favore dellaEcologia per unFuturo a misura dellaGente cheHa in mente che gettare rifiutiIndistintamente è una Lezione da dimenticareMentreNoiOptiamoPerQuestaRegola:SeparareTutti i rifiuti che noiUomini produciamoVuole ridurre aZero lo spreco!

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GIOCHIAMO CON LE PAROLE

R icicliamo

I nsieme

F orme;

I nventiamo,

U siamo

T anti tappi per creare oggetti

I immaginati

DIFFE R ENZIAMO

RIF I UTI

RAC C OLTI

RECUPER I AMO,

RICI C LIAMO

P L ASTICA,

ECON O MIZZIAMO

Riciclar Rifiuti, Regalare Ricordi con Rotocalchi, Riviste

Recuperate, Risme Ritagliate.

Page 11: Allarme rosso

Occo R re

differenz I are

s C atole

p I le

C arte

L attine

tA ppi

vet R o

c E llophane

Per RICICLARE occorre prendere una R come rifiuti, una I di insieme per un mondo migliore, la C di carta, cartone, la I di involucri, un’altra C come contenitori, la L di lattine; una A per un ambiente a misura d’uomo; una R come raccolta differenziata, la E di energie rinnovabili.Mescolare questi ingredienti per salvaguardare la natura e ricreare dall’usato.

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Raccolta differenziata per rIciclare Carta VetRo PEr RiAvere CaRta, oggEtti funzionali

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SONO UN MONOPATTINO, ERO……. UNA LATTINA.

Un bambino goloso aveva sempre mal di pancia, perché beveva troppa coca-cola. La mamma allora gettò dalla finestra la lattina.

Un bambino raccolse la lattina e la mise nel frigo.

Quando la lattina venne svuotata finì nel cassonetto dell’Alluminio.

Un giorna in camion raccolse il cassonetto e portò la lattina in una grande città.

La lattina fu schiacciata e trasformata in monopattino.

Il monopattino venne ricomprato dal primo bambino.

Il monopattino fece divertire anche gli amici del bambino.

Quando il bambino divenne grande, il monopattino fu abbandonato in uno sgabuzzino in attesa di essere riscoperto per divertire altri bambini.

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Ora sono un pile… prima ero una bottiglia di plastica

Ciao,mi chiamo Anna; sono una bottiglia di plastica, non ho colore, ma sono trasparente, intorno a me c’è una fascia bianca e azzurra, contengo della buonissima acqua.Un giorno un bambino e la sua mamma mi comprarono al supermercato, mi portarono a casa e mi misero in frigorifero.Il giorno dopo arrivarono a casa tanti amici, bambini e adulti per cenare.La mamma del bambino apparecchiò la tavola e mi mise al centro. Com’ero felice!Intorno a me c’erano tante cose buone: un profumato minestrone, prosciutto e insalata, c’erano mele, pere, fragole….Improvvisamente mi presero in mano e versarono la mia acqua nei bicchieri, man mano mi vuotai tutta. Com’ero leggera!Tutti se ne andarono, salutandosi affettuosamente.Il bimbo andò a letto e la mamma sparecchiòPovera me, prima ero così felice quand’ero circondata da gente allegra che parlava e rideva; ora sono triste, sono diventata inutile, non servo più a nessuno!La mamma mi prese in mano, mi appoggiò a terra, mi schiacciò, mi pose in un contenitore.Il peggio venne il giorno dopo; mi buttò in un grosso bidone dove c’erano tante altre bottiglie schiacciate come me, mi sembravano tante sorelle!Il giorno seguente arrivò un camion che ci portò lontano in una grande fabbrica dove, con le macchine, ci pressarono, ci scaldarono e diventammo tutte pasta, poi fili sottili.Infine ecco la grande sorpresa: sono diventata pile.Sono un tessuto che può essere una coperta, una maglia, una tuta.

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Io in particolare sono diventata viola; una sarta mi ha comprato e ha cucito una bella felpa per la nipotina Elisabetta.Sono molto felice e contenta di essere ancora utile; è incredibile, da vecchia bottiglia a caldo tessuto!

PRIMA ERO UNA BOTTIGLIA DI PLASTICA…. ORA SONO UN PILE

Un giorno una famiglia andò al mare e trovò sulla spiaggia bottiglie di plastica, lattine e altri rifiuti lasciati da turisti incivili.

La famiglia raccolse i rifiuti, li separò e li buttò nei bidoni della raccolta differenziata.

Nel contenitore della plastica finì anche una bottiglia colorata e bombata del succo di frutta alla pera.

Il mattino dopo il camion dei rifiuti portò la plastica al deposito dove venne pigiata e fusa e, con una macchina, se ne ricavarono dei fili sottili e resistenti.

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Questi fili vennero poi lavorati in una fabbrica di tessuti dove furono trasformati in felpe di pile.

Fu così che la bottiglia di succo alla pera diventò un indumento caldo e colorato.

SONO UNA FELPA DI PILE ero………una bottiglia di PLASTICA.

Salve, mi chiamo Vittoria, sono una bottiglia di plastica.Insieme alla mia famiglia, vivevo nel supermercato IPER MANGIONE fino a che venne a fare la spesa la famiglia TRIPPONE che ci acquistò.Io contenevo acqua frizzante, mio fratello il ginger, la mia mamma gazzosa e il papà coca-cola.

Restammo nel frigorifero fino alla festa di compleanno di Ciccio Tripponi, quando ci svuotarono.

Il giorno dopo, il camion della spazzatura ci portò in discarica.

Qui ebbe inizio la fase di trasformazione.Dopo vari procedimenti divenni un bellissimo rotolo di pile rosso.

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Successivamente fui portato in sartoria per il confezionamento di decine di maglioni.

Per ultimo fui spedita in un negozio per la vendita e…..indovinate chi mi acquistò? CICCIO TRIPPONI! !

Sono il quaderno di una maestra ero.. un foglio da disegno

Vivo da più di mezzo secolo in una soffitta tra giocattoli, libri, fumetti e mobili vecchi.

Ogni tanto vedo arrivare scatoloni con oggetti con i quali trascorrere il tempo. Non ci si annoia mai!

A proposito, sono un foglio ingiallito con un bellissimo disegno fatto da nonno Giuseppe quando era bambino.

Toc, toc, toc….Arriva gente. E’ la mamma di Paolino, sembra decisa a svuotare la soffitta! Povero me! Che fine farò?Incomincia il trambusto. I giochi tutti da una parte, gli abiti vecchi dall’altra, giornali, carta dall’altra ancora…. E il lavoro continua.Siamo tutti disperati! Dobbiamo proprio separarci!

Io mi ritrovo in un grosso contenitore della CARTA.

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Un camion un giorno mi carica con altra carta e.. incomincia l’avventura. Per farla breve mi ritrovo insieme ai miei amici di carta trasformato in un quaderno a quadretti.

Mi acquista la maestra di Paolino e tutti i giorni vi scrive una mole di lavoro che i suoi alunni devono svolgere. Poveri bambini!

Un giorno Paolino chiede alla maestra un foglio e… la maestra stacca dal suo quaderno proprio quel foglio dove c’era il disegno di nonno Giuseppe.

Io vorrei raccontare a Paolino tutta la storia… Ma non ho voce! Spero solo che sotto al problema Paolino faccia una bella cornicetta.

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Prima ero una bottiglia di vetro……. Ora sono un flacone di profumo

Per festeggiare il fine anno Caterina ed i suoi amici andarono a cena in un ristorante in riva al lago.

A mezzanotte furono stappate per il brindisi molte bottiglie di vino che il giorno dopo finirono nel contenitore del vetro

Fra queste bottiglie ce n’era una di champagne francese che avrebbe voluto essere un vaso per i fiori per rimanere sempre in mostra sui tavoli del ristorante.

Insieme a tante altre bottiglie venne invece frantumata in piccoli cocci che, per fortuna, finirono in una fabbrica dove si producevano flaconi per profumi.

La bottiglia diventò così un contenitore prezioso e colorato e finì sugli scaffali di un elegante negozio del centro.

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Prima ero una bottiglia di vetro.. ora sono una clessidra

Salve, sono una bottiglia di vetro con dentro la passata di pomodoro e mi trovo sopra un camion che mi sta portando ad un negozio per essere venduta.

Subito dopo finisco sopra uno scaffale con altri barattoli e bottiglie e, dopo qualche giorno, mi acquista la signora Lucia.

La mattina dopo la signora Lucia decide di preparare un buon sugo ai suoi bambini.Così vengo svuotata e il pomodoro che contenevo finisce in una

pentola

L’indomani mi buttano nel contenitore verde per il vetro e mi ritrovo con tante bottiglie come me; poi arriva un camion che mi trasporta in un centro per il trattamento del vetro riciclato, dove mi sciolgono.

Ed ecco, come per magia, prima ero una bottiglia di vetro e ora sono una clessidra esposta in vetrina!

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WALL.E, lo spazzino del Pianeta Terra

Raccontiamo il film che abbiamo visto. Anno 2805.

Da 700 anni( dal 2105 9 Wall.e, il robot, ha continuato a stoccare immondizia in cubetti, formando enormi grattacieli di rifiuti.

Ogni sera, quando torna a casa ( rim0rchio di un autotreno ), guarda il film di una videocassetta trovata tra i rifiuti degli umani che gli fa sognare di

trovare una compagna con la quale condividere la sua vita. Ĕ così che Wall.e sviluppa una personalità umana.

Un bel giorno dal cielo scende un razzo che deposita sulla terra un robot Eve e Wall.e spera di non essere più solo.

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Un giorno Wall.e mostra ad Eve l’unica pianta del pianeta Terra morto ed appena Eve la tocca, si blocca e rimane inanimata. Così Wall.e deve prendersi cura di Eve, sperando in un suo risveglio.

Dopo poco torna il razzo a riprendersi Eve, ma Wall.e, disperato, si aggrappa al razzo per recuperarla e……………si trova sull’astronave Axiom.

Con stupore Wall.e trova gli uomini della Terra che da 700 anni vivono nel lusso e senza fatica tanto da essere diventati obesi e incapaci di camminare. Gli uomini si muovono, si nutrono e comunicano su poltrone mobili e galleggianti.

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Il mondo è prezioso

Un giorno Sara e Max giocavano in giardino.All’improvviso sentirono un lamento. Si guardarono intorno e, in mezzo ai fiori, videro un cagnolino: aveva una scheggia di vetro infilata nella zampa. Sara la estrasse con delicatezza.

-Nessuno dovrebbe lasciare in giro rifiuti del genere. E’ pericoloso e crudele! Dobbiamo fare qualcosa! – disse Max.-Scriveremo una lettera e la porteremo alla Regina del Mondo!- disse Sara.-Se lei dirà” Non sporcate!”, tutti l’ascolteranno.

-Sì, ma non prenderà nemmeno in considerazione una lettera scritta da noi- obiettò Max.

-Lo farà, se la lettera è firmata da tutti gli animali!- replicò Sara.

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Così presero un grande foglio di carta e scrissero : “ Il mondo è prezioso per noi, non distruggerlo, se puoi”, immersero una zampa nel fango e fecero l’impronta sulla carta.Poi videro un piccione che non riusciva ad aprire il becco a causa di

un pezzo di gomma da masticare. Glielo tolsero; poi il piccione infilò un’unghia nel fango e lasciò l’impronta sulla carta. Dal cielo scese un gabbiano con le ali coperte di petrolio

che inquinava il mare; anche lui lasciò l’impronta della sua ala sulla lettera. Fu così che a poco a poco tutti gli animali seppero della lettera e lasciarono le loro impronte sul foglio di carta. Allora Sara , Max e tutti gli animali si misero in marcia verso la Regina del Mondo che lesse la lettera:-Ben fatto!- disse.- Non ho mai visto una lettera con così tante firme…-Cosa farai adesso?- chiese Sara.

- Volerò in ogni angolo del mondo con la lettera e dirò a tutti di smetterla di sporcare la Terra!- Speriamo proprio che l’ascoltino!- disse Sara sorridendo a Max.

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