alessandro finazzi psicologia del lavoro il disagio nel lavoro
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Alessandro Finazzi
Psicologia del lavoro
Il disagio nel lavoro
IL DISAGIO NEL LAVOROAlessandro Finazzi
LO STRESS
W.B. CannonIntrodusse in biologia il termine stress
derivandolo dall’ingegneria (tensione sforzo, carico). Ad esso è associato il termine strain (rottura per carico eccessivo)Hans Seyle
(1950)Benessere: le sollecitazioni dell’ambiente sono proporzionali alle capacità di risposta dell’uomo. Lo stress è la risposta non specifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata ad esso.
Reazione armoniosa: stress positivo (eustress)
Reazione distruttiva: stress negativo (distress)
IL DISAGIO NEL LAVOROAlessandro Finazzi
LO STRESS
Sindrome generale di Adattamento
Tre fasi:
1. Allarme: shock iniziale con abbassamento di resistenza e controshock che mobilita le reazioni fisiologiche.
2. Resistenza: adattamento massimo con riequilibrio delle funzioni.
3. Esaurimento: squilibrio funzionale e alterazioni strutturali in seguito a risposte elevate o difese inefficaci.
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LO STRESS
Sindrome generale di Adattamento
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LO STRESS
Sindrome generale di Adattamento
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LO STRESS
Sindrome generale di Adattamento
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LO STRESS
Evoluzione del modello di Seyle
Mason (1975): alla base della risposta biologica ci sarebbe, oltre alle strutture anotomo-funzionali responsabili dell’attivazione emozionale a livello fiosologico, l’apparato psichico a cui ricondurre le reazioni endocrine personalizzate e specifiche
Lazarus e Monat (1977): le conseguenze dello stress dipendono dalle capacità e dalle strategie dei soggetti (costituzione gentica, esperienze di vita, fattori culturali, apprendimento e condizionamento, ecc.
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LO STRESS
Gli stressors (caratteristiche ambientali squilibranti)
Holmes e Rahe (1967) Scala di valutazione del riadattamento sociale: 43 eventi stressanti ordinati gerarchicamente secondo l’unità di cambiamento di vita.
Dohrenwend (1980): modifica la scala di Holmes e Rahe considerando l’aspettativa soggettiva, il gruppo sociale di appartenenza e l’evoluzione dell’incidenza dello stressor nella storia individuale
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LO STRESS
Differenze individuali
La valutazione degli stressors deve tener conto dell’attività psicologica della persona coinvolta.
Il lavoro può essere considerato anche come un “reattivo” che rivela differenze di stili personali e di maturità psicologica.
Taylor e Cooper (1988): considerato l’alta variabilità individuale non è possibile tracciare un profilo della personalità resistente allo stress
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LO STRESS
Conseguenze
1. Morbilità e mortalità: stress più elevato nelle “società del benessere”
2. Costo finanziario e organizzativo: conseguenze economiche sulla collettività.
3. Motivazione e rischio di stress: correlazione negativa tra motivazione e percezione delle conseguenze.
4. Somatizzazioni: varie patologie insorgenti. Fisiche per i lavoratori manuali, psichiche per quelli intellettuali.
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LO STRESS
Conseguenze
1. Disagio psichico: contesto alienante produce sensazioni d’impotenza che riduce la capacità di fronteggiare lo stress.
2. Esperienza impoverita: segnali di un’esistenza segnata dallo stress:
• Superlavoro
• Devalorizzazione del lavoro
• Impoverimento della vita familiare
• Riduzione della vita sociale
• Progetti degradati.
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LO STRESS
Strategie di coping (fronteggiamento)
Lazarus: atteggiamenti, attività cognitive e comportamentali a livello ambientale e personale.
Funzione protettiva in tre modi:
1. Modifica delle condizioni responsabili del problema: necessario un intervento concertato.
2. Modifica del significato dell’esperienza vissuta: ridefinizione della caratteristiche della situazione.
3. Mantenimento delle conseguenze psicologiche entro limiti accettabili (aiuto esterno specializzato)
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LO STRESS
Psicopatologia del lavoro
Modello soggettivo basato sull’idea che l’uomo è un essere concreto, una persona in situazione. La qualità della sua vita psichica di lavoro è legata all’ambiente sociale.
Questo ambito differisce dagli studi sullo stress per l’oggetto d’indagine (il soggetto) e per la metodologia (cambiamenti strutturali profondi dell’organizzazione lavorativa)
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LO STRESS
Psicodinamica del mondo del lavoroOrganizzazione come prodotto del
funzionamento nei confronti dell’ambiente esterno e come prodotto del funzionamento psichico dei soggetti.Organizzaz. Repressiva Valoriale
Ideologica
Super-Io Sanzionatore Al servizio de Ideale dell’Io
Atteggiam. Richiesto al soggetto
Sottomissione, obbedienza, conformità
Adesione ideale, Io ideale
Conseguenze
Punizioni Frustrazioni
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PATOLOGIE ORGANIZZATIVE
Alcune definizioni…
Nevrosi disturbo psichico senza causa organica i cui sintomi sono espressione simbolica di un conflitto.
Psicosi disturbo psichico caratterizzato dalla perdita di comprendere il significato della realtà. Può essere reversibile o irreversibile. Può avere cause organiche. Il soggetto non ha consapevolezza critica della sua situazione patologica. Adattamento sociale difficile.
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PATOLOGIE ORGANIZZATIVE
I sintomi dell’organizzazione malata
•Sistema incoerente di finalità e valori; poco identificati i bisogni negli scambi esterni.
•Funzionamento inefficace ed inefficiente.
•Comunicazioni inadeguate.
•Morale basso, frustrazione, passività.
•Delusione circa l’immagine interna.
•Difficile equilibrio, ripiegamento.
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PATOLOGIE ORGANIZZATIVE
Le resistenze al cambiamento
L’organizzazione nevrotica può guarire. Se non si attuano rimedi efficaci inizia la disgregazione (psicosi)
Cause fondamentali della resistenza al cambiamento:
•Rigidità della leadership
•Conflitti paralizzanti
•Paura del cambiamento
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PATOLOGIE ORGANIZZATIVE
L’organizzazione malata ha un comportamento fallimentare basato sull’illusione, falsa le ragioni effettive delle difficoltà, persevera in tentativi sbagliati, è sorda alle informazioni interne ed esterne, non vede il disagio, la direzione non dispone di feedback, i sottosistemi trovano equilibri peculiari e si disturbano.
La povertà di informazione estrania il sistema dalla realtà, genera entropia, confusione, inattività, spreco.
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PATOLOGIE ORGANIZZATIVE
Kets De Vriers e Miller (1984): tipologia di organizzazioni malate
1. paranoide: diffidenza, sospetto, controllo
2. compulsiva: perfezionismo, eccessiva formalizzazione.
3. drammatica: narcisismo, cambiamento continuo, potere accentrato.
4. depressiva: rassegnazione, scarsa operatività, decisioni rinviate, apatia.
5. Schizoide: instabilità, precarietà, forti tensioni.
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BENESSERE ORGANIZZATIVO
La salute psicosociale nel contesto della vita dell’organizzazione.
Le resistenze sono causate dai meccanismi di difesa che conservano l’immagine e l’equilibrio affettivo costituito, protegge da impulsi che potrebbero provocare conflitti e consapevolezze penose.
Prevenire è meglio che curare.
Centrale il ruolo di una leadership sana
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BENESSERE ORGANIZZATIVO
La cultura organizzativa
Insieme di assunti, valori, convinzioni, credenze, aspettative, linguaggi, rituali, consuetudini. Importante la parte simbolica. La sua integrità consente il governo della complessità e delle contraddizioni.
Conferisce identità.
L’integrità psicologica di una organizzazione richiede il riconoscimento tra le diverse componenti e i diversi interessi professionali e sociali che vi convivono.
Soddisfa anche le esigenze di benessere dei singoli.