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Quali competenze l'insegnante trasmette ai bambini per promuovere la sicurezza domestica Antonella Ermacora

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Quali competenze l'insegnante trasmette

ai bambini per promuovere la sicurezza

domestica

Antonella Ermacora

«Il rischio esiste, fa parte della vita fin dalla

nascita. La nostra specie è esposta ai pericoli

e la nostra sopravvivenza dipende anche

dalla capacità di imparare a proteggerci dal dalla capacità di imparare a proteggerci dal

pericolo. L’intento della società non

dev’essere eliminare il rischio...»

Come trasmettere la cultura della sicurezza

domestica attraverso i percorsi curricolari nella

scuola dell’infanzia?

Questo progetto offre agli insegnanti la possibilità di occuparsi di sicurezza domestica, utilizzando conoscenze, metodi e strumenti didattici per modificare le abitudini ed incidere sui comportamenti riferiti alla sicurezza a casa e a scuola.alla sicurezza a casa e a scuola.

La cultura della sicurezza trasmessa a scuola, formerà dei piccoli cittadini attenti alle loro scelte.

La salute individuale e della comunità comincia da piccoli!

il gruppo dice….

Il pensiero di J.Piaget (1896-1980)

Il bambino fin dalla nascita, è fondamentalmente un “esploratore”, un soggetto attivo di ricerca che si rapporta con l’ambiente.

Piaget ha suddiviso lo sviluppo cognitivo del bambino in cinque livelli (periodi o fasi), caratterizzando ogni periodo sulla base dell'apprendimento (periodi o fasi), caratterizzando ogni periodo sulla base dell'apprendimento di modalità specifiche, ben definite.

� Stadio senso-motorio (0-2 anni)

� Stadio pre-concettuale (2-4 anni)

� Stadio pensiero intuitivo (4-7 anni)

� Stadio operazioni concrete (7-11 anni)

� Stadio operazioni formali (da 11 a 14 anni)

� Il bambino alla nascita non è in grado di riconoscere il mondo esterno da quello interno, l’”io” bambino è al centro della realtà.

� Per il bambino la percezione esterna è composta da immagini e suoni che appaiono e scompaiono senza una ragione obiettiva.

Stadio senso-motorio (0-2 anni)

� Tra i tre mesi e i due anni il bambino comincia ad afferrare ciò che vede, ad esplorare il luogo in cui l’oggetto è sparito anche se lontano dal proprio campo visivo, diventa consapevole della mani e pian piano del proprio corpo, impara a camminare, ad imitare, comincia ad acquisire il concetto di causalità

… progressivamente diventa indipendente dall’io.

Stadio pre-concettuale (2-4 anni)

� Con l’apparire del linguaggio, la vita affettiva del bambino ed il suo pensiero, si modificano profondamente.

� Egli è ora capace di raccontare le azioni passate.

� Tra i due e i sei anni, il linguaggio non ha come obiettivo primario la comunicazione, in quanto è ancora egocentrico.

� Non vi è nessun tentativo da parte del bambino di assumere il ruolo di ascoltatore. Si tratta di conversazioni rudimentali, legate all’ azione ascoltatore. Si tratta di conversazioni rudimentali, legate all’ azione concreta in se stessa.

� Attraverso l’uso del linguaggio il bambino può ora comunicare la sua vita interiore. Compaiono i primi “perchè”.

� Il suo ragionamento non è né deduttivo (dal generale al particolare), né induttivo (dal particolare al generale), ma transduttivo o analogico (dal particolare al particolare). Ad es. se un insetto gli fa paura perché l'ha molestato, è facile che molti altri insetti che non l'hanno molestato gli facciano ugualmente paura.

Aumenta la partecipazione e la socializzazione nella vita di ogni giorno, in maniera creativa, autonoma, adeguata alle diverse circostanze.

Entrando nella scuola materna, il bambino sperimenta l'esistenza di altre autorità diverse dai genitori. Questo lo obbliga a rivedere le conoscenze acquisite nelle fasi precedenti, mediante dei processi cognitivi di

generalizzazione: ovvero, le conoscenze possedute, relative ad

Stadio pensiero intuitivo (4-7 anni)

generalizzazione: ovvero, le conoscenze possedute, relative ad un'esperienza specifica, vengono trasferite a quelle esperienze che, in qualche modo, possono essere classificate nella stessa categoria.

Tuttavia la sua capacità di riprodurre mentalmente un avvenimento avviene nell'unica direzione in cui l'avvenimento si è verificato. Non è capace di reversibilità.

Molto importante in questa fase è lo studio psicologico dei disegni infantili.

“Fin verso ai sei anni, i bambini sanno poco discutere fra loro e si

limitano a lasciar cozzare le loro affermazioni contrastanti: quando

cercano di darsi reciprocamente delle spiegazioni, solo con grande

fatica riescono a vedere le cose dal punto di vista di colui che non fatica riescono a vedere le cose dal punto di vista di colui che non

conosce ciò di cui si tratta, e parlano come per se stessi; soprattutto

succede che, lavorando nella stessa stanza o alla stessa tavola,

ognuno parli per conto proprio, credendo di ascoltare e capire tutti

gli altri; è una sorta di “monologo collettivo”, che consiste

nell’incitarsi reciprocamente all’azione”.

Le caratteristiche di questi due stadi

a) l’egocentrismo

b) la concentrazione (una cosa alla volta)

c) l’irreversibilità

d) il ragionamento primitivo

Teoria delle intelligenze Multiple (Howard

Gardner (1943-1990)

Ci sono tante intelligenze diverse che ognuno di noi possiede in percentuali e combinazioni differenti, a seconda delle proprie attitudini e avversioni.

� Intelligenza spaziale: abilità di percepire e rappresentare con precisione forme e oggetti, persino in loro assenza. Tra le sue precisione forme e oggetti, persino in loro assenza. Tra le sue componenti essenziali ci sono il senso di orientamento, la memoria fotografica e la capacità di trasformare un'immagine bidimensionale in un'immagine tridimensionale.

� Intelligenza musicale: abilità che si rivela nella composizione e nell'analisi di brani musicali, oltre che nella capacità di riconoscere con precisione altezza dei suoni, timbri e ritmi. Sono legati all'intelligenza musicale il senso del ritmo e la capacità di cantare e di suonare.

Le intelligenze multiple

� Intelligenza cinestetica: abilità di controllare e coordinare dei movimenti del corpo e nella manipolazione degli oggetti per fini funzionali o espressivi.

� Intelligenza interpersonale: abilità nell'interpretare le emozioni, le � Intelligenza interpersonale: abilità nell'interpretare le emozioni, le motivazioni e gli stati d'animo delle persone (anche quelli non manifesti). Permette di comprendere gli altri, di mettersi nei loro panni e di capire come andare d'accordo con loro.

� Intelligenza intrapersonale: strettamente connessa all'intelligenza interpersonale, è l'abilità di percepire i propri sentimenti e i propri desideri.

Le intelligenze multiple

� Intelligenza ecologica o naturalistica: capacità di riconoscere e di rapportarsi agli elementi naturali.

Vediamo infine le due intelligenze "classiche", quelle individuate dal quoziente intellettivo.

� Intelligenza linguistica: abilità che si esprime nell'uso del linguaggio e delle parole, nella padronanza dei termini linguistici e nella capacità di usare quelli appropriati alle varie situazioni. Si esprime soprattutto attraverso la capacità di riassumere e di comprendere i messaggi scritti e\o verbali.

� Intelligenza analitica: abilità implicata nel confronto e nella valutazione di oggetti concreti o astratti, nell'individuare relazioni e principi.

L’intelligenza emotiva (Goleman 1995)

Negli ultimi anni, nella scuola dell’infanzia, il tema dell’intelligenza emotiva

ha assunto un ruolo importante, rendendo centrale la dimensione affettiva del bambino.

L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere ed esprimere attraverso il linguaggio i sentimenti, che scorrono fluidi, veloci, spesso messi da parte o linguaggio i sentimenti, che scorrono fluidi, veloci, spesso messi da parte o sottovalutati. É la capacità di dialogare con le emozioni per controllarle senza reprimerle e senza far finta che non esistano, per affrontare le esperienze della vita.

Attraverso gli strumenti della fiaba, del gioco, della canzone è possibile sviluppare tali competenze fin da piccoli!

L’intelligenza emotiva

L’attenzione degli adulti al benessere psicofisico del bambino ha permesso di integrare la socializzazione prevista nel mondo della

scuola a quella emotiva sempre più convinti del concetto che intelletto ed emozioni sono aspetti estremamente connessi.

Inoltre, la passione e la competenza degli insegnanti della scuola

dell’infanzia hanno permesso di progettare in varie forme un lavoro sulle emozioni, anche nel campo della cultura della sicurezza, consapevoli che questo possa offrire grandi benefici sia al bambino che al gruppo e in più permetta anche di accorgersi di alcune problematiche del comportamento che insorgono nel bambino quando le emozioni non vengono riconosciute e gestite in maniera adeguata.

Il ruolo del gioco

Il gioco diventa simbolico, di immaginazione ed imitazione.

“La sua funzione consiste....nel soddisfare l’io con una trasformazione del reale in funzione dei desideri: il bambino che gioca con la bambola riproduce la propria vita, ma correggendola a suo piacimento, rivive tutti i riproduce la propria vita, ma correggendola a suo piacimento, rivive tutti i suoi piaceri e i suoi conflitti...”

Il gioco a quest’ètà è caratterizzato dall’animismo (dar “vita” sia ad oggetti animati che inanimati) e dal pensiero magico (che risponde ai desideri dei bambini)

La scuola DELL’INFANZIA

La scuola materna rappresenta per il bambino una finestra sul mondo che gli offre l’opportunità di operare una sorta di passaggio dalla fase

di accudimento totalizzante legato alla famiglia d’origine, verso forme di interazione sempre più complesse e rapporti sempre più differenziati e di interazione sempre più complesse e rapporti sempre più differenziati e ricchi di sfumature, che saranno un’occasione di apprendimento

emotivo, sociale e relazionale.

La scuola dell’infanzia mira a valorizzare i diversi patrimoni espressivi

e comunicativi personali di ciascun bambino … chiave per parlare

di sicurezza a scuola con i bambini!

Il ruolo dell’insegnate …

Grazie alle sue competenze l’insegnate è uno dei più validi alleati

della cultura della sicurezza domestica.

Per affrontare l’argomento è necessaria una formazione di base che consenta alle insegnanti di individuare nella propria scuola i pericoli consenta alle insegnanti di individuare nella propria scuola i pericoli presenti al fine di ridurne la pericolosità e trovare esempi concreti da proporre ai bambini.

Inoltre è importante dotarle l’insegnate di strumenti e metodi che possono essere la base per sviluppare possibili percorsi con i bambini.

Incidenti domestici il ruolo dell’insegnante

Essi avvengono in tutti gli ambienti, da quello in cui si mangia a quello in cui si dorme, dal giardino alla cantina, dagli ingressi alle scale e coinvolgono soprattutto persone anziane, donne e bambini.

� Quali possono essere le cause di questi incidenti?

� Quali sono i pericoli che si possono evitare?

� Cosa può fare l’insegnante?

Come trattare argomento sicurezza

Ogni argomento viene affrontato su tre livelli interdipendenti:

� sapere (informazioni necessarie per capire);

� saper fare (competenze operative che si devono attivare);

� saper essere (atteggiamenti positivi richiesti).

� Il bambino riconosce comportamenti pericolosi connessi all’ambiente scolastico.

� Il bambino sperimenta elementari norme di sicurezza all’interno dell’ambiente scolastico (salone, sezione, giardino, mensa).

Obiettivi generali

dell’ambiente scolastico (salone, sezione, giardino, mensa).

� Il bambino affronta situazioni di pericolo o simulate con attenzione e controllo emotivo, individua possibili risoluzioni.

Competenze bambino

SAPERE

� Le azioni quotidiane a rischio (correre in sezione, salire sui tavoli, non toccare le prese, ec.).

� Riconoscere le persone a cui fare riferimento in caso di pericolo.

� Utilizzare correttamente i giochi.

SAPER FARESAPER FARE

� Distinguere situazioni pericolose e situazioni normali. Osservare!

� Sperimentare le prime norme di sicurezza attraverso drammatizzazioni, giochi didattici, racconti finalizzati, ec.

� Rispettare le elementari norme di sicurezza attraverso la relazione con gli oggetti, l’ambiente e le persone.

SAPER ESSERE

� Assumere comportamenti adeguati nell’ambito scolastico, nei confronti di persone e cose, trovare nuove soluzioni.

La didattica

La didattica deve favorire l’immersione del bambino

nell’esperienza della realtà, nella vita con gli altri, facendolo

parlare ed esprimere nel vivo delle situazioni e degli stati d’animo

che si possono presentare quando si tratta l’argomento sicurezza.

Importante:

� partire dall’esperienza dei bambini, gli argomenti devono essere trattati tenendo conto delle pre-conoscenze e esperienze personali dei bambini

� coinvolgere emotivamente i bambini mettendo in evidenza l’aspetto di prevenzione e l’approccio nei confronti di situazioni pericolose o stati di allerta simulati o reali

La didattica

� trattare un argomento per volta (linearità dei temi!)

� ripetere le attività

� dedicare tempo alle attività in base alle esigenze dei bambini� dedicare tempo alle attività in base alle esigenze dei bambini

� spiegare sempre i perché!

� ascoltare i bambini

� ricordiamoci che i bambini imparano per imitazione, quindi diamo il buon esempio!

La comunicazione

Attenzione ai messaggi, non diventiamo ossessivi o proibitivi.

Dobbiamo trovare un buon equilibrio tra rimprovero e rinforzo positivo:

� “guarda bene”� “guarda bene”

� “fai attenzione”

� “ aspetta”

� ec…

Cosa può agevolare la trasmissione …

� Utilizzo di personaggi mediatori (es. burattini, marionette, pupazzi).

� Lettura e commento di immagini appositamente predisposte.

� Drammatizzazioni con simulazione di situazioni e atteggiamenti corretti e non.corretti e non.

� Racconti, poesie, filastrocche e canzoni.

� Osservazione di tutto l’ambiente scuola.

� Uscite esplorative in giardino

� Commento a fatti accaduti a casa, o a scuola

� Utilizzo di tecniche multimediali

� Indagini da svolgere in casa propria, dei nonni ec. (per i più grandi)

I materiali da utilizzare a scuola

Antonella Ermacora

ACQUISIRE VOCABOLARIO

CATEGORIZZARE

1 2 3 4

CONOSCERE

E APPLICARE

LE REGOLE

GENERALIZZARE

APPLICARE

LE REGOLE AD

APPLICARE

LE REGOLE IN

CONTESTI

COMPLESSI

Gli obbiettivi educativi

CATEGORIZZARE

Riconoscere e nominare oggetti,

situazioni, ambienti della casa, parti del

corpo.

SVILUPPARE RISPOSTE

ADEGUATE

Riconoscere gli oggetti e le situazioni

pericolose / Reagire velocemente

LE REGOLE AD

ALTRI CONTESTI

E SITUAZIONI

Comportarsi in modo giusto in ambiti diversi

COMPLESSI

Muoversi in ambienti che

presentano più situazioni di

rischio

Affy Fiutapericolo

Affy Fiutapericolo, un cagnolino di grande aiuto

� Una mascotte vicina al mondo dei bambini.� Usa il fiuto per scovare gli oggettie le situazioni pericolose.� Costituisce un modello da seguire riguardo i comportamenti sicuri.

Stimola i piccolia sviluppare il senso del pericolo

e della responsabilità.

La fiaba

I giochi

Il quaderno delle maestre

La guida dei genitori

La fiaba, tre simpatici personaggi

LUIGI AFFY

CARLOTTA

La fiaba, otto episodi

Affy e la colazioneCorrere a scuolaCorrere a scuolaLa stanza di tutti

La festa delle festeLe pulizieIn giardino

Cosa bolle in pentolaPuliti per la nanna

I racconti introducono i rischi e i pericoli

del quotidiano

Tagli e ferite Soffocamento Cadute

Intossicazioni

Tagli e ferite SoffocamentoUstioni

Folgorazioni Annegamento

Cadute

I giochi e le attività

Per ogni fase del percorso educativo e per ogni argomento sono previsti diversi giochi e attività da

realizzare in aula o all’aperto.

La valigia dei giochi contiene i materiali necessari allo La valigia dei giochi contiene i materiali necessari allo sviluppo di almeno un gioco per ogni fase (differenziati

per età).

Nella guida dell’insegnante sono indicati e descritti altri giochi possibili.

Schede giochi

Tutte i giochi e le attività sono presentati a schede:

�Età

�Tipologia di gioco (motorio, linguistico, cognitivo, teatrale, ec.)

�Titolo

�Descrizione sintetica�Descrizione sintetica

�Obiettivi

�Temi sviluppati

�Tempo necessario

�Materiali occorenti

�Svolgimenti

�Possibili approfondimenti

�…

regole

generalizzazioni

situazioni complesse

La matrice logica dei giochi

vocabolario

regole

I giochi passepartout

Acquisire vocabolario

Imparare le regole

Tre mazzi di tessere

Gli oggetti pericolosi

I comportamenti rischiosi

Gli oggetti e i comportamenti innocui

Esempi di tessere (i comportamenti

pericolosi)

I giochi passepartout

Imparare a muoversi in ambienti complessi

Gli ambienti della casa

La cucinaLa camera da letto

Il bagnoIl salottoLe scale

Il giardino

Il quaderno delle maestre

Contiene:

� Un quadro riassuntivo del fenomeno

� Indicazioni metodologiche per affrontare il tema della sicurezza domestica con i bambinidomestica con i bambini

� Descrizione dei giochi presenti nella valigia di Affy

� Descrizione di altri giochi (collegati al programma didattico delle scuole materne)

� Indicazioni sulle modalità di coinvolgimento delle famiglie.

Il quaderno dei genitori

Contiene:

� Un quadro riassuntivo del fenomeno

� Indicazioni e consigli per creare ambienti sicuri in casa

Piccole attività per il � Piccole attività per il rafforzamento dei comportamenti acquisiti.

Il Blog, uno spazio di condivisione

Presenta:

� I materiali raccolti nella Valigia di Affy

� Risorse disponibili su web� Risorse disponibili su web

� Spazio per interventi e note dei professionisti, maestre e operatori socio-sanitari

http://www.eclectica.it/affyfiutapericolo/

E adesso ...

Buon lavoro e “divertimento” a

tutti!tutti!