adattamento cellulare

45
GLI ADATTAMENTI CELLULARI

Upload: mariella-sivo

Post on 14-Apr-2017

1.615 views

Category:

Health & Medicine


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Adattamento cellulare

GLI ADATTAMENTI CELLULARI

Page 2: Adattamento cellulare

CLASSIFICAZIONE DELLE CELLULE

•cellule labili (a rinnovamento continuo): dotate di “POTENZIALE REPLICATIVO LIMITATO”.Es. epidermide, mucosa gastro-intestinale, mucosa respiratoria, mucosa urogenitale, midollo osseo, organilinfoidi.

•cellule stabili (sistemi stazionari a lento ricambio): normalmente non si replicano ma possono entrarerapidamente in divisione nel caso di tessuto danneggiato.Es. epatociti, cellule endoteliali, ghiandole, cellule muscolari lisce, osteoblasti.

• cellule perenni (sistemi stazionari statici): non vannoincontro a divisione post-natale, non sono più in grado di dividersi. Non possono essere sostituite quando muoiono.Es. cellule nervose, cellule muscolari cardiache, cristallino.

Pontieri, Patologia Generale, Piccin 2005

Page 3: Adattamento cellulare

Gli effetti di un danno cellularedipendono da:

• Durata del danno• Natura del danno• Numero di cellule colpite• Tipo di cellule colpite• Capacità rigenerativa dellecellule

Page 4: Adattamento cellulare

OMEOSTASI

Insieme di meccanismi messi in atto da ogni essere vivente per mantenere costante sia sotto l’aspetto quantitativo che sotto quello funzionale la suacomposizione (glicemia, calcemia, omeostasi del numero di globuli bianchi nel sangue, omeostasidella temperatura corporea, numero e grandezza delle cellule…).

ADATTAMENTO

E’ la capacità che hanno le cellule di modulare alcune loro funzioni in occasione di eventi perturbanti di vario tipo e persistenti nel tempo, in modo da raggiungere una condizione di equilibriodiversa da quella originaria ma sufficiente a consentire il mantenimento dello stato di salute.

Page 5: Adattamento cellulare

RISPOSTA CELLULARE AL DANNO

LE CELLULE SONO UN SISTEMA STAZIONARIO (NON STATICO!)

LE CELLULE RISPONDONO A SOLLECITAZIONI FISIOLOGICHE O A

STIMOLI PATOLOGICI ANDANDO INCONTRO AD ADATTAMENTI DI TIPO

MORFOLOGICO E FISIOLOGICO.

ESISTENZA DI MECCANISMI DI AUTOCONTROLLO COSTITUITI DA

SEGNALI CHE IN PARTE ORIGINANO NEL TESSUTO STESSO E IN PARTE PROVENGONO DA ALTRI TESSUTI.

Page 6: Adattamento cellulare

QUESTI ADATTAMENTI COMPRENDONO:

• IPERTROFIA

• IPERPLASIA

• ATROFIA

• APLASIA

• METAPLASIA

IL PESO E LE DIMENSIONI DELL’INTERO ORGANISMO E DEGLI ORGANI CHE LO COSTITUISCONO SI MANTENGONO NELL’AMBITO DI PICCOLE VARIAZIONI, COSTANTI IN TUTTI GLI INDIVIDUI DELLA STESSA SPECIE

NORMOPLASIA = CIASCUN ORGANO HA DIMENSIONI COSTANTI (il numero e le dimensioni delle singole cellule parenchimaliche lo costituiscono rimangono invariate).

Page 7: Adattamento cellulare

IL MANTENIMENTO DEL NUMERO FISIOLOGICO DI CELLULE IN UN TESSUTO E’ LA CONSEGUENZA DI UN EQUILIBRIO FRA PROCESSI DI

- PROLIFERAZIONE

- DIFFERENZIAMENTO

- MORTE CELLULARE

Page 8: Adattamento cellulare

…MA IN RISPOSTA A VARIAZIONI AMBIENTALI VI POSSONO ESSERE:

• ADATTAMENTI FISIOLOGICO-METABOLICI:

REGOLAZIONE FINE DEL METABOLISMO A LIVELLO BIOCHIMICO SENZA EVIDENTI CAMBIAMENTI DI STRUTTURA.

Es. mobilizzazione di acidi grassi dal tessuto adiposo durante il digiuno; mobilizzazione del Calcio dal tessuto osseo.

• ADATTAMENTI FISIOLOGICO-STRUTTURALI:

VARIAZIONI NELLE MODALITà DI ACCRESCIMENTO ACCOMPAGNATE DA ALTERAZIONI STRUTTURALI VISIBILI.

-Aumento dell’attività cellulare (cellule più numerose e/o più grandi).

-Riduzione dell’attività cellulare (cellule meno numerose e/o più piccole).

-Alterazione morfologica delle cellule (modificazione della differenziazione).

Page 9: Adattamento cellulare

IPERTROFIA: AUMENTO DELLE DIMENSIONI (VOLUME) DI UN ORGANO O DI UN TESSUTO PER AUMENTO DELLE DIMENSIONI DELLE SINGOLE CELLULE PARENCHIMALI CHE LO COSTITUISCONO, IL CUI NUMERO RESTA INVARIATO.

N.B. L’organo ipertrofico non ha cellule nuove ma solo cellule più grandi!

Si associa ad un aumento del contenuto di proteine strutturali (aumento di sintesi proteica + diminuzione di degradazione proteica)

La muscolatura striata del cuore e dei muscoli scheletrici èquella che sviluppa più facilmente ipertrofia, forse perché non è in grado di rispondere alle esigenze metaboliche con la divisione cellulare.

CAUSE:

- nel muscolo scheletrico: lavoro muscolare intenso (iperlavoro meccanico).

normale ipertrofico

Stevens e Lowe, Patologia, Casa Editrice Ambrosiana, 2001

Page 10: Adattamento cellulare

- nel cuore: sovraccarico emodinamico cronico dovuto a difetti valvolari o ipertensione. Alla fine si raggiunge un limite oltre il quale l’ampliamento della massa muscolare non è più in grado di compensare l’aumento di carico

SCOMPENSO CARDIACO

L’ipertrofia può essere estesa a tutto il miocardio, come nel caso di atleti allenati ad attività fisica intensa, o “segmentaria”nelle condizioni che sollecitano solo una parte del cuore, come nel caso di ipertensione o vizi valvolari.

Robbins, Le basi patologiche delle malattie, PICCIN 2000

Page 11: Adattamento cellulare

Per meritare il termine di “IPERTROFIA” è necessario che l’aumento di volume, secondo una vecchia definizione, si verifichi per incremento di “materia vivente strutturalmente e funzionalmente valida”.

Sono esclusi, gli ingrandimenti per aumento del contenuto di acqua, di sangue, di materiali accumulati in diversi compartimenti dell’organo (steatosi, glicogenosi, amiloidosi…).

PSEUDOIPERTROFIE

Page 12: Adattamento cellulare

IPERPLASIA: AUMENTO DELLE DIMENSIONI (VOLUME) DI UN ORGANO O DI UN TESSUTO PER AUMENTO DEL NUMERO DELLE SINGOLE CELLULE PARENCHIMALI CHE LO COSTITUISCONO, IL CUI VOLUME RESTA INVARIATO.

PUO’ NON MANIFESTARSI UNIFORMEMENTE NEI TESSUTI:

Es. IPERPLASIA NODULARE: Sviluppo tra aree di tessuto normale di noduli di crescita eccessiva o “noduli iperplastici”.

IPERPLASIA FISIOLOGICA

IPERPLASIA ORMONALE(Es. iperplasia fisiologica dell’utero in gravidanza; iperplasia della ghiandola mammaria in gravidanza o allattamento)

IPERPLASIA COMPENSATORIA

(Es. nel caso di EPATECTOMIA PARZIALE)

N.B.La risposta iperplastica è possibile solo nei tessuti che contengono cellule capaci di riprodursi.

Cellule epatiche morte, per azioni lesive diverse, vengono rapidamente sostituite da epatociti derivanti per divisione di cellule preesistenti fino a riportare la massa epatica alle dimensioni originali (resezioni parziali per la rimozione di tumori primitivi o metastatici o per trapianti da vivente o da cadavere con più riceventi).

Page 13: Adattamento cellulare

Esempi:

IPERTROFIE / IPERPLASIE FISIOLOGICHE:

PER AUMENTO DELLA RICHIESTA FUNZIONALE

-ipertrofia dei muscoli striati negli atleti ed in soggetti che svolgono lavori pesanti.

-Ipertrofia del muscolo cardiaco negli atleti.

PER AUMENTO DELLA STIMOLAZIONE ORMONALE

-ipertrofia della muscolatura uterina in gravidanza.

-

Page 14: Adattamento cellulare

Esempi:

IPERTROFIE / IPERPLASIE PATOLOGICHEPER AUMENTO DELLA RICHIESTA FUNZIONALE

-ipertrofia del miocardio nei pazienti ipertesi, con vizi valvolarie nei pazienti con patologie polmonari.

-ipertrofia renale compensatoria.

-iperplasia rigenerativa del fegato.

-iperplasia dell’epidermide in caso di ricostruzione del tessuto

-iperplasia dei precursori eritrocitari (soggiorni ad alte altitudini).

-iperplasia rigenerativa nel midollo osseo in seguito ad emorragia.

-iperplasia linfocitaria nella difesa immunitaria.

PER AUMENTO DELLA STIMOLAZIONE ORMONALE

-ipertrofia di ghiandole endocrine su cui agiscono gli ormoni dell’adenoipofisi in caso di iperproduzione di questi

(adenomi).

-ipertrofia della tiroide per iperproduzione dell’ormone tireotropo (TSH).

-ipertrofia delle surreni per iperproduzione di ormone adenocorticotropo (ACTH).

-gigantismo / acromegalia per iperproduzione di ormone somatotropo (STH).

-ginecomastia nell’uomo a causa dell’aumento dei livelli di estrogeni.

-iperplasia da danno cronico: durone nel piede.

Page 15: Adattamento cellulare

IPOTROFIA o ATROFIA: RIDUZIONE DELLE DIMENSIONI DI UN ORGANO O DI UN TESSUTO PER RIDUZIONE DELLE DIMENSIONI DELLE SINGOLE CELLULE PARENCHIMALI CHE LO COSTITUISCONO.

N.B. Il numero delle cellule resta invariato!

L’ipotrofia si realizza per riduzione delle dimensioni cellulari dovuta ad un’aumentata degradazione proteica.

IPOPLASIA o APLASIA: RIDUZIONE DELLE DIMENSIONI DI UN ORGANO O DI UN TESSUTO PER RIDUZIONE DEL NUMERO DELLE SINGOLE CELLULE PARENCHIMALI CHE LO COSTITUISCONO, IL CUI VOLUME RESTA INVARIATO.

L’ipoplasia può essere un difetto congenito se il volume normale non è mai stato raggiunto.

L’ipotrofia si realizza con riduzione del numero delle cellule perrallentamento della moltiplicazione, ma più spesso per delezionecellulare, attuata per apoptosi.

Attenzione:

AGENESIA: non è una forma di adattamento! E’ la mancata formazione di un organo durante lo sviluppo untrauterino..

Page 16: Adattamento cellulare

CAUSE DI IPOTROFIA E IPOPLASIA:

• riduzione dell’attività funzionale

• riduzione della stimolazione ormonale

• mancanza di nutrimento per ridotto apporto ematico

• compressione locale

• denervazione di un muscolo

• invecchiamento

Page 17: Adattamento cellulare

Esempi:

IPOTROFIE / IPOPLASIE FISIOLOGICHE-atrofia senile per ridotta attività fisica ed alterazioni ormonali

(riduzione delle fibre muscolari).

IPOTROFIE / IPOPLASIE PATOLOGICHE• per riduzione dell’attività funzionale:

-atrofia della muscolatura striata in seguito a lunga immobilizzazione.

-atrofia del midollo emopoietico in seguito a ripetute trasfusioni.

• per riduzione della stimolazione ormonale:

-atrofia di tessuti ormono-dipendenti conseguente alla ridotta funzionalità dell’ipofisi.

• per riduzione dell’apporto ematico:

-atrofia ischemica del tessuto coinvolto (con l’età il cervello va progressivamente incontro ad atrofia perché l’aterosclerosi causa

una riduzione dell’apporto di sangue).

• per denervazione:

-atrofia da denervazione nel caso di danneggiamento degli assoniche innervano un muscolo o dopo trauma del midollo spinale con

atrofia delle fibre muscolari interessate.

Page 18: Adattamento cellulare

CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE IPERTROFIE, IPOTROFIE, IPERPLASIE ED

IPOPLASIE SONO:

• DISTRETTUALITA’ = interessamento di un solo organo e non di tutto l’organismo

• REVERSIBILITA’ = possibilità di ritornare ad una condizione normale dopo breve tempo dalla cessazione degli stimoli

Rappresentano un nuovo stato stazionario, adeguato alle nuove esigenze di lavoro di un organo. Questa condizione però, una volta raggiunta, non èirreversibile e viene mantenuta solo finchè le condizioni perturbanti persistono; non appena queste cessano, le cellule iniziano il processo della regressione allo stato stazionario di base.

Nel caso del miocardio però, è improbabile che la regressione riporti il tessuto alle condizioni che precedevano l’insorgere dell’ipertrofia: nella fase di raggiungimento di quest’ultima, oltre al tessuto contrattile specifico, è aumentato anche il connettivo, che non sembra andare poi incontro ad un apprezzabile grado di involuzione.

Page 19: Adattamento cellulare

A SECONDA DELLA LORO CAPACITA’PROLIFERATIVA, TESSUTI OD ORGANI

AUMENTANO DI VOLUME:

•PER IPERPLASIA

• PER IPERPLASIA O IPERTROFIA

• PER IPERTROFIA

labili

stabili

perenni

Page 20: Adattamento cellulare

NORMOPLASIA

IPERPLASIA

IPOPLASIA o APLASIA

IPERTROFIA

IPOTROFIA o ATROFIA

Page 21: Adattamento cellulare

MODIFICAZIONE DELLA DIFFERENZIAZIONE CELLULARE

Tutte le cellule che costituiscono l’organismo, oltre a moltiplicarsi, durante lo sviluppo ontogenico si differenziano in modo da acquisire determinate caratteristiche morfologiche e funzionali pur mantenendo la quantità di DNA perennemente costante.Il fenomeno della differenziazione viene interpretato con la repressione di determinati geni e con la contemporanea attivazione di altri (es. i geni che codificano per la mioglobina sono derepressi nelle cellule muscolari mentre sono repressi nelle cellule nervose o epiteliali).Se in una cellula vengono attivati geni costitutivamente repressi, la cellula si modifica dal punto di vista morfologico e funzionale, a seconda del gene interessato.

Page 22: Adattamento cellulare

METAPLASIA:Le cellule modificano il proprio differenziamento cambiando morfologia.

Un tipo cellulare differenziato è sostituito da un altro tipo cellulare differenziato, più adatto alla nuova situazione.

Un tessuto acquisisce le proprietà di un altro più adatto a sopportare lo stress ambientale che ne ha causato la modificazione.

FENOMENO REVERSIBILE SE LO STIMOLO CHE L’HA CAUSATO VIENE RIMOSSO.

Es. fumo di sigaretta causa METAPLSIA SQUAMOSA DEL FUMATORE. epitelio cilindrico specializzato della trachea e dei bronchi sostituito da pavimentoso stratificato (fumatori; perdita della produzione del muco).

La metaplasia è una precancerosi!

Page 23: Adattamento cellulare

LESIONI PRECANCEROSE O PRECANCEROSI:

ALTERAZIONI CELLULARI CHE, PUR NON AVENDO ALCUNA CARATTERISTICA DI MALIGNITA’, HANNO ALTA

PROBABILITA’ DI TRASFORMARSI IN LESIONI DI TIPO NEOPLASTICO.

I termini “differenziamento” e “anaplasia” vengono utilizzati per descrivere le cellule parenchimali di una neoplasia.

DIFFERENZIAMENTO: indica il grado di somiglianza tra le cellule parenchimali neoplastiche e le corrispondenti cellule normali, sia dal punto di vista morfologico che funzionale.

IN GENERALE, TUTTI I TUMORI BENIGNI SONO BEN

DIFFERENZIATI

I TUMORI MALIGNI VANNO DA FORME BEN DIFFERENZIATE A

FORME INDIFFERENZIATE

Page 24: Adattamento cellulare

ANAPLASIA o ATIPIA CELLULARE:

= MANCANZA DI DIFFERENZIAMENTO.

E’ un indice di trasformazione maligna.

Letteralmente significa “formarsi a ritroso”, cioèimplica il passaggio da una forma più differenziata ad una meno differenziata.

E’ un processo metaplastico particolare in seguito al quale la cellula presenta caratteristiche di differenziamento minore o nullo. Si osserva variazione di forma e volume delle cellule (=PLEOMORFISMO) e dei nuclei.

• cellule di dimensioni differenti

• nuclei “ipercromici”

• nuclei più grandi del normale (rapporto nucleo-plasmatico >)

• orientamento delle cellule alterato

-Se si rimuove la causa è reversibile.

-Se è associata a neoplasia è irreversibile.

Page 25: Adattamento cellulare

DISPLASIA:

Significa letteramente “proliferazione disordinata”.Si riscontra principalmente negli epiteli e comporta la perdita dell’orientamento delle singole cellule nell’architettura generale del tessuto.Queste cellule mostrano un aumento nella velocità di divisione e maturazione incompleta (=irregolarità nella differenziazione).Le cellule displastiche mostrano anche un notevole pleomorfismo (variazione di forma e dimensioni) e presentano nuclei ipercromici e voluminosi rispetto al volume della cellula.

E’ UNA TAPPA NECESSARIA NELL’EVOLUZIONE CELLULARE A PIU’ STADI VERSO IL CANCRO

Es. CARCINOMA IN SITU.

Page 26: Adattamento cellulare

I PROCESSI DI MORTE CELLULARE:

NECROSI E APOPTOSI

Page 27: Adattamento cellulare

INVECCHIAMENTOCELLULARE

Con l’età si verificano alterazioni fisiologichee strutturali in quasi tutti gli organi. L’invecchiamento è condizionato da fattorigenetici, dalle diete, dalle condizioni sociali, dal verificarsi di patologie legate all’età(Aterosclerosi, Diabete, Osteoartrite…). Molte funzioni cellulari diminuisconoprogressivamente con l’età (si riduce la sintesi di proteine enzimatiche e strutturali…).

ALTERAZIONI MORFOLOGICHE DELLE CELLULE SENESCENTI:

• nuclei irregolari

• mitocondri vacuolati

• riduzione del Ret. End.

• distorsione dell’ App. del Golgi

Page 28: Adattamento cellulare

I PROCESSI DI MORTE CELLULARE:

NECROSI E APOPTOSI

TUTTI I DANNI D’ORGANO COMINCIANO CON ALTERAZIONI MOLECOLARI O STRUTTURALI ALL’INTERNO DELLA CELLULA.

LE CELLULE PERO’ INTERAGISCONO CON LE ALTRE CELLULE E CON LA MATRICE EXTRACELLULARE CIRCOSTANTE, CONTRIBUENDO ALL’INSTAURARSI DEL DANNO TESSUTALE E D’ORGANO.

STIMOLI

ADATTAMENTO

DANNO REVERSIBILE

DANNO IRREVERSIBILE

MORTE CELLULARE

Page 29: Adattamento cellulare

LA FUNZIONALITA’ DELLE CELLULE VIENE ALTERATA DA PROCESSI CHE INDUCONO

MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE E BIOCHIMICHE

=DEGENERAZIONI O PROCESSI DEGENERATIVI O REGRESSIVI

LA CAPACITA’ DI RESISTENZA DELLE CELLULE NEI CONFRONTI DI UN INSULTO DIPENDE DA:

• INTENSITA’

• DURATA NEL TEMPO

• GRADO DI SUSCETTIBILITA’ DELLA CELLULA

SE LO STIMOLO LESIVO NON PUO’ PIU’ ESSERE TOLLERATO MORTE

CELLULARE

Page 30: Adattamento cellulare

MORTE CELLULARE O TESSUTALE

=CESSAZIONE IRREVERSIBILE DELLE

FUNZIONI ORGANIZZATE PER QUELLA UNITA’ BIOLOGICA INTERESSATA.

MORTE FISIOLOGICA: FA PARTE DEL NORMALE CICLO BIOLOGICO DI OGNI SPECIE VIVENTE.

MORTE PATOLOGICA:

CAUSE PRINCIPALI:

• IPOSSIA,

• MANCATO APPORTO NUTRITIZIO,

• DENATURAZIONE DI ENZIMI CELLULARI FONDAMENTALI ED INIBIZIONE DELLA LORO ATTIVITA’,

• DISTRUZIONE DI COSTITUENTI CELLULARI (es. proteine) INDISPENSABILI PER LE FUNZIONI FISIOLOGICHE (es. m.p.).

Page 31: Adattamento cellulare

APOPTOSI

• Morte cellulare programmata

• Processo attivo

• Richiede alcune ore

• Una volta iniziata è irreversibile

• Non si ha perdita di materialecellulare (non c’è reazioneinfiammatoria locale o generale)

• Il danno cellulare segue vie precise e mediate da fattori geneticamentedeterminati

NECROSI• Morte per lisi colloidosmotica

• Processo passivo

• Evento acuto che si completa in alcuni minuti

• Fino ad un certo punto èreversibile, può regredire e la cellulapuò recuperare le sue funzioni

• Il materiale cellulare vienerilasciato nell’ambiente esterno (siscatena la risposta infiammatoria)

• Il danno cellulare è più in relazionecon la natura dell’insulto che con le caratteristiche genetiche dellacellula

Page 32: Adattamento cellulare

NECROSI=

MORTE PER LISI COLLOIDOSMOTICA.

La cellula che va incontro a necrosi perde la selettività ionica del sistema delle membrane cellulari: gli organelli si rigonfiano e perdono la loro organizzazione strutturale, il citoplasma sirigonfia di acqua e a ciò segue la lisi cellulare, con rilascio del contenuto cellulare nei tessuticircostanti.

Conseguenza:

REAZIONEINFIAMMATORIA

Page 33: Adattamento cellulare

NECROSI=Danno cellulare irreversibile, repentino, fino ad un

certo punto reversibile, ma poi irreparabile.

La necrosi è un processo passivo (morteaccidentale di gruppi di cellule in conseguenza ad insulti lesivi) che colpisce gruppi di cellule e portaalla distruzione del tessuto.

Page 34: Adattamento cellulare

NECROSI COAGULATIVA:

E’ la morte cellulare più comune in seguito a stimoli esterni (ISCHEMIA e danno da AGENTI CHIMICI).

• notevole rigonfiamento e distruzione cellulare,

• denaturazione e coagulazione delle proteinecitoplasmatiche,

• rottura degli organelli.

Nella necrosi coagulativa i tessuti appaionoconsistenti e pallidi (=“TESSUTO COTTO”) a causa della denaturazione delle proteine.

N.B. Vengono denaturate non solo le proteinestrutturali ma anche le proteine enzimatichela proteolisi della cellula viene bloccataè per questo che la struttura di base delle cellule può rimanere preservata per qualche giorno!

Page 35: Adattamento cellulare

Es. INFARTO DEL MIOCARDIO

E’ una sindrome che colpisce il cuoree determina la morte cellulare(NECROSI!!!) di una parte del muscolo cardiaco (miocardio). Per “infarto del miocardio” si intendel’ischemia e la necrosi di un distrettodel miocardio in seguito al mancatoapporto ematico di glucosio ed ossigeno.

NECROSI COAGULATIVA= caratteristica dimorte per ipossia in tutti i tessuti tranne nelcervello.

L’infarto può dipendere dall’ostruzione di un’arteriacoronaria da parte di placche aterosclerotiche. La necrosiinizia dopo 20-40 minuti dall’occlusione. Le cellule “coagulate” e prive di nucleo persistono per settimane. Poi, queste cellule necrotiche vengono rimosse per frammentazione e fagocitosi per mezzo di leucociti“spazzini” (“scavenger”).

Page 36: Adattamento cellulare

• NECROSI CASEOSA:

Tipica delle lesioni tubercolari.

Il tessuto appare giallo-biancastro (simile al formaggio), secco e friabile per liberazione digrosse quantità di lipidi da parte dellelipoproteine ed imbibizione secondaria del tessuto necrotico da parte del plasma sanguigno.

• NECROSI COLLIQUATIVA:

Tipica dell’infarto cerebrale e della necrosi dainfezione batterica.

Il tessuto morto appare semiliquido per effetto diuna dissoluzione dovuta all’azione di idrolasiacide.

- AUTOLISI, per liberazione di enzimilisosomiali.

- ETEROLISI, per invasione del tessuto da partedi cellule dotate di forte attività proteolitica (es. granulociti neutrofili).

Page 37: Adattamento cellulare

• NECROSI GOMMOSA:

Tipica della sifilide.

Il tessuto morto è consistente e gommoso.

• NECROSI EMORRAGICA:

Frequente quando la morte è causata da bloccodel drenaggio venoso di un tessuto.

E’ una necrosi soffusa di eritrociti stravasati.

• NECROSI GRASSA:

Materiale duro e giallo in tessuto adiposonecrotico.

Caratteristica del cavo peritoneale a seguito diinfiammazione del pancreas (liberazione dienzimi pancreatici) o dopo traumi del tessutoadiposo (es.mammella).

• NECROSI FIBRINOIDE:

Deposito di fibrina nelle pareti vascolaridanneggiate e necrotiche per ipertensione o vasculite.

Page 38: Adattamento cellulare

Gangrena:Necrosi più o meno estesa di tessuti o di organi. Dovuta a traumi, ustioni, congelamento, infezioni, aterosclerosi ecc.

- Gangrena secca: tessuto asciutto, nerastro (Es. Aterosclerosi).

- Gangrena umida: ampie zone di necrosicolliquativa (tratto intestinale nel caso diriavvolgimento delle anse).

- Gangrena gassosa: infezione da Clostridium perfringens.

Page 39: Adattamento cellulare

APOPTOSI

PROCESSO DI “MORTE CELLULARE PROGRAMMATA”IMPORTANTE NEL CONTROLLO DELL’OMEOSTASI

DEGLI ORGANISMI PLURICELLULARI

Per es. Sviluppo embrionale e metamorfosi (regolazione del numero di cellule), rimozione delle cellule tumorali e infettate da

virus…

PROCESSO:• PARCELLULARE (COLPISCE SINGOLE CELLULE NELL’AMBITO DI UNA POPOLAZIONE)• ATTIVO (RICHIEDE ENERGIA)• GENETICAMENTE PROGRAMMATO (SOTTO CONTROLLO GENICO)• CONSERVATO DURANTE L’EVOLUZIONE

Le cellule si autodistruggono!

Page 40: Adattamento cellulare

APOPTOSI FISIOLOGICA

• DURANTE LA MORFOGENESI ED IL RIMODELLAMENTO DI VARIE STRUTTURE: - delezione delle cellule interdigitali cheprecede la formazione delle dita nell’abbozzodell’arto,- formazione dei villi intestinali.

• IN TESSUTI ORMONO-DIP:- endometrio umano premestruale per diminuzione dello stimolo ormonale,- ghiandola mammaria al termine del ciclomestruale.

• TURN-OVER CELLULARE DELL’ADULTO:- invecchiamento e morte delle cellule labili.

• ELIMINAZIONE DEI NEUTROFILICOINVOLTI IN PROCESSI INFIAMMATORI DOPO ESPLETAMENTO DELLA LORO AZIONE.

Page 41: Adattamento cellulare

MECCANISMI:

• CONDENSAZIONE DEL CITOPLASMA: PROCESSO ATTIVO LA CELLULA PERDE IONI E ACQUA VOLUME CELLULARE DENSITA’CITOPLASMATICA

•RIARRANGIAMENTO DEL CITOSCHELETRO (la cellularaggrinzisce)

• PICNOSI (rottura del DNA ad opera di un’endonucleasiendogena)

• CONDENSAZIONE DELLA CROMATINA

• FORMAZIONE DI CORPI APOPTOTICI (organellicellulari intatti + cromatina condensata)

Fagolisi dei corpi apoptotici da parte dellecellule vicine. Il materiale cellulare non si

disperde nell’ambiente circostante quindi non si ha reazione infiammatoria!

Page 42: Adattamento cellulare

Caratteristiche morfologiche dell’apoptosi:

1-Addensamento del citoplasma e condensazione

della cromatina

2-Frammentazione del nucleo e formazione di estroflessionicitoplasmatiche

3-formazione dei corpi apoptotici

5-Fagocitosi da parte dei macrofagi

4-Fagocitosi da parte delle cellule adiacenti

Page 43: Adattamento cellulare

La cellula in apoptosi subisce modificazioni morfologiche e biochimiche che portano alla

sua frammentazione e ne favoriscono la fagocitosi

PERCHÉ SI PARLA DI PROGRAMMAAPOPTOTICO?

• VIENE PORTATO AVANTI ATTIVAMENTE, CIOÈCON DISPENDIO DI ENERGIA

• È INNESCATO DA INDUTTORI SPECIFICI• RICHIEDE L'AZIONE DEI PRODOTTI SPECIFICI

DI ALCUNI GENI

Page 44: Adattamento cellulare

MECCANISMO DELL’APOPTOSI

IL DANNO CELLULARE SEGUE VIE PRECISE E MEDIATE DA FATTORI GENETICAMENTE DETERMINATI.

VIAESTRINSECA

VIAINTRINSECA

VIA ESTRINSECA:

La presenza di un dominio omologo di 80 aa nella regionecitoplasmatica di FAS-L e di TNF-R1, indica che questa è la regione responsabile della trasduzione del segnale di morte = DEATH DOMAIN.A questo dominio di morte vengono reclutate altre proteine le quali, a loro volta, legano la PROCASPASI-8. Essa lega un dominio complementare di FADD, poi attiva la CASPASI-3che porta alla condensazione della cromatina nucleare, allaframmentazione del DNA e a danni di superficie.

VIA INTRINSECA:

L’aumento dei livelli di proteine pro-apoptotiche (Bax/Bax) porta al rilascio di citocromo-C dallo spazio interno dellamembrana dei mitocondri. Il citocromo-C si lega ad Apaf1 (adattatore) causandone l’oligomerizzazione e attivandolo. Esso si lega alla PROCASPASI-9 che attiva la CASPASI-3 responsabile dell’apoptosi.

Page 45: Adattamento cellulare

schema che comprende le principali vie di induzione dell’apoptosi

Caspasi: enzimi proteolitici con attivazione a cascatache degradano le proteine endonucleari e quelle stromali ed enzimatiche della cellula.