ad assisi per “il bambino di betlemme”

16
2/3/4 Dicembre 2011 ASSISI - SPELLO PARROCCHIA DI SAN LUCA, LATINA Gruppo Sabbeleven - Catechisti: Michele e Lucia - I° anno Cresima Ad Assisi per “il bambino di Betlemme” Preghiera Semplice Signore, fa di me uno strumento della Tua Pace: Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore. Dove è offesa, ch’io porti il Perdono. Dove è discordia, ch’io porti l’Unione. Dove è dubbio, ch’io porti la Fede. Dove è errore, ch’io porti la Verità. Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza. Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce. Maestro, fa che io non cerchi tanto Ad esser consolato, quanto a consolare; Ad essere compreso, quanto a comprendere; Ad essere amato, quanto ad amare. Poiché, così è: Dando, che si riceve; Perdonando, che si è perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

Upload: lucia-lorusso

Post on 23-Mar-2016

221 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Libretto per la trasferta ad Assisi con il gruppo "Sabbeleven". Notizie su assisi, San Francesco, Santa Chiara, meditazioni, canti, libretto della messa, pianta di assisi.

TRANSCRIPT

2/3/4 Dicembre 2011 ASSISI - SPELLO

PARROCCHIA DI SAN LUCA, LATINAGruppo Sabbeleven - Catechisti: Michele e Lucia - I° anno Cresima

Ad Assisi per “il bambino di Betlemme”

Preghiera Semplice Signore, fa di me uno strumento della Tua Pace:

Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore. Dove è offesa, ch’io porti il Perdono.Dove è discordia, ch’io porti l’Unione.

Dove è dubbio, ch’io porti la Fede.Dove è errore, ch’io porti la Verità.

Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza. Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia.

Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce. Maestro, fa che io non cerchi tanto

Ad esser consolato, quanto a consolare; Ad essere compreso, quanto a comprendere;

Ad essere amato, quanto ad amare. Poiché, così è: Dando, che si riceve;

Perdonando, che si è perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

Francesco e Chiara

1181 (o 1182) - Francesco nasce ad Assisi, battezzato con il nome Giovanni, ma il papà Pietro di Bernardonelochiama Francesco, perché commerciante tra l’Italia e la Francia di “panni franceschi”. La mamma è Pica Bourlemont.

Conduce da giovane una vita normale di sogni e di spensieratezza, di svaghi e di impegni lavorativi, maturando in sé stesso i segni di una intensaesperienza cristiana. É particolarmente allegro, ma non superficiale,generoso e sensibile ma non incosciente, ama essere al centrodell’attenzione per la consapevolezza delle sue doti.

1193 - Chiara Scifi nasce ad Assisi (o nel 1194) figlia del nobile assisiate Favarone di Offreduccio, e di Ortolana.Dimostra subito tanta forza d’animo nelle scelte radicaliche la inducono a sfuggire il matrimonio predisposto dalla famiglia di origine, per seguire il desiderio di dedicare la vita a Dio.

1202 - Francesco partecipa alla guerra tra Assisi e Perugia. Prigioniero per più di un anno,patisce per una grave malattia che lo induce a mutare radicalmente stile di vita.

1205 - “Francesco, và e ripara la mia casa che, come vedi è tutta in rovina”.Episodio importante di conversione: il Crocifisso di San Damiano chiede il restauro della Chiesa.

1207 - Diseredato dal padre, Francesco si spoglia dei suoi ricchi abiti dinanzi al vescovo e a tutta la città di Assisi. Si dedica alla cura dei poveri e dei lebbrosi nei boschi del monte Subasio, alla preghiera e al restauro delle chiese in rovina.

1208 - Durante una Messa a Santa Maria degli Angeli, Francesco riceve ’invito a portare la Parola di Dio nel mondo (Matteo, 10, 5-14). Inizia la predicazi-one con dodici seguaci, primi confratelli. Francesco è eletto loro superiore e la chiesetta dellaPorziuncola è scelta come prima sede. L’anno succes-sivo, l’ordine è riconosciuto da papa Innocenzo III come ordine pauperistico (secondo il voto di povertà). Il Poverello promuovere la ‘fraternità’, piccoli gruppi di fratelli che vivono in mezzo al mondo, mostrando che la felicità non è nel possedere le cose ma nel vivere in perfetta armonia secondo i comandamenti di Dio.

1212 - Chiara chiede di entrare nell’ordine francescano e riceve l’abito religiosonella notte della Domenica delle Palme. Dopo diversi spostamenti, Chiara e le sorelle si sistemano nella chiesa di San Damiano. Affascinata dallo stile di Francesco, Chiara dà vita a una famiglia di claustrali (chiamate “Damianite” e da Francesco “Povere Dame”, saranno note come “Clarisse”) radicalmente povere come singole e come monastero, viventi del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti. L’ordine delle Clarisse è il secondo ordine francescano.

2

3

1217 - Alla Porziuncola Francesco riunisce il primo capitolo generale dell’Ordine, per impostare la vita comunitaria, organizzare l’attività di preghierae di missione. Quindi, Francesco parte per la Terra Santa, ma un naufragio lo costringe a tornare.

1219 - Francesco si reca in Egitto e in Palestina, arrivando a predicare davanti al sultano al-Malik al-Kamil, nipote di Saladino. Al suo ritorno, trova dissenso tra i frati: decide di rinunciare al governo dell’Ordine – in favore di Pietro Cattani – per dedicarsi completamente alle attività di missione e alla crescita del terzo ordine dei francescani.

1221 - Viene celebrato il Capitolo Generale detto “delle Stuoie”: “fu uno spetta-colo unico! Migliaia di frati accampati in povere capanne di stuoie nella piana verde di Assisi…”.

1223 - Durante la notte di Natale, Francesco rievoca a Greccio la nascita del “Bambino di Betlemme”.

1224 - Ritiratosi sul monte della Verna, dopo 40 giorni di digiuno e sofferenza affrontati con gioia, Francesco riceve le stigmate. E’ sempre più segnato da molte malattie, al fegato e alla vista.

1226 - “Nessuno mi insegnava quel che io dovevo fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo il Santo Vangelo”. Francesco dètta il Testamento, e chiedeinfine di tornare al suo luogo preferito, la Porziuncola,dove muore la sera del 3 ottobre.

1228 - Francesco viene canonizzato da papa Gregorio IX. Oggi è patrono d’Italia.

1240 - Secondo una tradizione religiosa, Chiara salva il convento di San Damiano da un attacco di Saraceni, portando l'Eucaristia sull'ostensorio.Chiara passa la seconda metà della vita quasi sempre a letto perché ammalata, pur partecipando spesso ai divini uffici (l’Eucarestia e le preghiere comunitarie).

1253 - Chiara muore ad Assisi l’11 agosto. Una Leggenda scritta da Tommaso da Celano ricorda la vita scandita dal silenzio, dalla preghiera, dalla ricerca continua di "altissima povertà".

1255 - Chiara è dichiarata santa da papa Alessandro IV. Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzionisolenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è scelta da Pio XII quale protettrice della televisione.

AssisiOggi il comune di Assisi conta 25.000 abitanti. La città, arroccata alle pendici del monte Subasio, è racchiusa da una poderosa cinta muraria e conserva l’aspetto medioevale.

Principali monumenti - Basiliche e cattedrali medievali uniche al mondo

- Dentro le mura: Basilica di S.Francesco (superiore e inferiore): Sorge maestosa sul colle del Paradiso, visibile già in lontananza mentre ci si avvicina alla città.

Basilica superiore: Le pareti sono completamente affres-cate da Giotto e da artisti della sua scuola. Le scene si leg-gono a partire dalla destra dell’altare e rappresentano gli episodi salienti della vita di Francesco. Nel transetto, lungo il braccio sinistro, vi sono affreschi di Cimabue ormai note-volmente deteriorati.

Basilica inferiore: La porta cinquecentesca è abbellita da scene di vita di San Francesco, S. Chiara, S. Lodovico, S. Antonio. Ai lati si aprono numerosecappelle tutte interamente affrescate con scene di vita dei vari santi a cui sono dedicate. Anche le volte a crociera sono interamente dipinte, come gli archi e le pareti. Sotto è collocata la Tomba di San Francesco alla quale si accede tramite due scale distinte. La cripta è stata ricavata nel 1820.

Basilica di S.Chiara: contiene preziose opere pittoriche dei secoliXII, XIII e XIV e il famoso Crocifisso venerato da San Francesco in San Damiano. Nella cripta si conserva il corpo della Santa Chiara.

- Fuori le mura:Eremo delle Carceri: Qui, fin dal 1205, san Francesco e i suoi seguacisi “carceravano” per dedicarsi alla contemplazione e alla preghiera:una piccola cappella, alcune grotte e qualche “rifugio in cannucce e fango”. Oggi mostra un bellissimo cortiletto triangolare, il refettorioe la chiesa da cui si accede alla grotta di San Francesco.

S.Damiano: Santuario francescano sorto dove San Francescoudì la voce di Cristo e dettò il Cantico delle Creature. Ancora quasi intatto è il convento che fondò Santa Chiara.

Basilica di S.Maria degli Angeli: Vi sono racchiuse la Porziuncola (nucleo del primo convento francescano e dove, nel 1211, Santa Chiaraebbe da San Francesco il saio francescano) e la Cappella del Transito(dove il Poverello morì il 3 ottobre 1226), affrescata dallo Spagna.

4

5

Dolce sentire (Fratello sole e sorella luna)

Dolce sentire come nel mio cuore, ora umilmente, sta nascendo amore.

Dolce capire che non son più solo ma che son parte di una immensa vita,

che generosa risplende intorno a me: dono di Lui del suo immenso amore. Ci ha dato il cielo e le chiare stelle

fratello sole e sorella luna; la madre terra con frutti, prati e fiori, il fuoco, il vento, l'aria e l'acqua pura

fonte di vita, per le sue creature dono di Lui del suo immenso amore dono di Lui del suo immenso amore.

Sia laudato nostro Signore

che ha creato l'universo intero. Sia laudato nostro Signore noi tutti siamo sue creature:

dono di Lui del suo immenso amor beato chi lo serve in umiltà.

Cantico delle Creature

A te solo Buon Signore Si confanno gloria e onore A Te ogni laude et benedizione A Te solo si confanno Che l’altissimo Tu sei E null’omo degno è Te mentovare Si laudato Mio Signore Con le Tue creature Specialmente Frate Sole E la sua luce Tu ci illumini di lui Che è bellezza e splendore Di Te Altissimo Signore Porta il segno Si laudato Mio Signore Per sorelle Luna e Stelle Che Tu in cielo le hai formate Chiare e belle Si laudato per Frate Vento Aria, nuvole e maltempo Che alle Tue creature dan sostentamento Si laudato Mio Signore Per sorella nostra Acqua Ella è casta, molto utile E preziosa Si laudato per Frate Foco Che ci illumina la notte Ed è bello, giocondo E robusto e forte Si laudato Mio Signore Per la nostra Madre Terra Ella è che ci sostenta E ci governa

Si laudato per coloro Che perdonano per il Tuo amore Sopportando infermità E tribolazioneE beati sian coloro Che cammineranno in pace Che da Te Buon Signore Avran corona Si laudato Mio Signore Per la Morte Corporale Chè da lei nesun che vive Può scappare E beati saran quelli nella Tua volontà che Sorella Morte non gli farà male

6

Il Bambino di Betlemme a GreccioC'era in quella contrada [Greccio] un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perché, pur essendo nobile e molto onorato nellasua regione, stimava più la nobiltà dello spiritoche quella della carne. Circa due settimaneprima della festa della Natività, il beato Francesco,come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: « Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo

i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello ».Appena l'ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntarenel luogo designato tutto l'occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo. 85. E giunge il giorno della letizia, il tempo dell'esultanza! Per l'occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s'accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l'asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l'umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme.Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovomistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutta un sussulto di gioia.Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzionee di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l'Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima. 86. Francesco si è rivestito dei paramenti diaconali perché era diacono, e cantacon voce sonora il santo Vangelo: quella voce forte e dolce, limpida e sonora rapiscetutti in desideri di cielo. Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievocail neonato Re povero e la piccola città di Betlemme. Spesso, quando voleva nominareCristo Gesù infervorato di amore celeste lo chiamava «il Bambino di Betlemme»,e quel nome «Betlemme» lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce e ancorpiù di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva «Bambino di Betlemme» o «Gesù», passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole.Vi si manifestano con abbondanza i doni dell'Onnipotente, e uno dei presenti, uomo virtuoso, ha una mirabile visione. Gli sembra che il Bambinello giaccia privo di vita nella mangiatoia, e Francesco gli si avvicina e lo desta da quella specie di sonno profondo. Né la visione prodigiosa discordava dai fatti, perché, per i meriti del Santo,il fanciullo Gesù veniva risuscitato nei cuori di molti, che l'avevano dimenticato,e il ricordo di lui rimaneva impresso profondamente nella loro memoria. Terminata quella veglia solenne, ciascuno tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia.

7

8

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)

Antifona d'ingresso Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli e farà sentire la sua voce potente per la gioia del vostro cuore. (cf. Is 30,19.30)

PRIMA LETTURA (Is 40,1-5.9-11) Preparate la via al Signore.Dal libro del profeta Isaìa

«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 84)

Rit: Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

- Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.

SECONDA LETTURA (2Pt 3,8-14) Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova. Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ri-tarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta. Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveran-no e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. Parola di Dio Canto al Vangelo (Lc 3,4.6) Alleluia, alleluia. Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! Alleluia.

VANGELO (Mc 1,1-8) Raddrizzate le vie del Signore. + Dal Vangelo secondo Marco Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa:«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.

9

- Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. - Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.

10

Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,raddrizzate i suoi sentieri»,vi fu Giovanni, che bat-tezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessan-do i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore

Credo

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato; della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e da la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti.Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE!

OGNI BURRONE SARA RIEMPITOOGNI MONTE SARA ABBASSATOLE VIE TORTUOSE DIVENTERANNO DIRITTE!

.. .E SE AL POSTO DI VENIRE QUIIN PALESTINA QUESTO SIGNORE VENISSE IN ITALIA?

AVREBBERO UN’OTTIMA SCUSA PER VELOCIZZARE I LAVORI DEL PONTE SULLO STRETTO E ILTRAFORO DELLA TAV...EHEH

11

Cantico di San Damiano

Ogni uomo semplice, porta in cuore un sogno, con amore ed umiltà potrà costruirlo. Se con fede tu saprai vivere umilmente più felice tu sarai anche senza niente. Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra alto arriverai. Nella vita semplice troverai la strada che la calma donerà al tuo cuore puro. E le gioie semplici sono le più belle sono quelle che alla fine sono le più grandi. Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra in alto arriverai.

Emmanuel

Come in mezzo al mare brilla un riflesso del sole,come tra le nuvole un buco mostra il cielo azzurro,come sopra un picco c’è una stella alpina cheè velluto bianco tra le rocce di lassù.

Tu vicino alla mia anima e i miei figli in tela mia strada verso la luce è l’avventura in Te,nuova vita, nuovo amore in questo mondo cheha dimenticato il tempo della libertà.

Emmanuel, Emmanuel, Emmanuel, Dio con noi,nel mio amore, nel nostro amorec’è l’amore di Dio con noi,nella nostra vita Lui ha preso il posto suo.Primo posto al primo posto è venuto Lui.

Una Chiesa non è soltanto una casa di mattoni,una Chiesa non è soltanto un altare colorato,una Chiesa è la realtà che nasce tra noi,se ci amiamo se ci amiamo con l’amore di Dio.

Cambierà cambierà cambierà l’umanità,cambierà cambierà cambierà l’umanità,nella terra è seminato e un mondo nascerànascerà nascerà una nuova umanità.

CANONI:

Jubilate Deo

Jubilate Deo omnis terra.

Servite Domino in laetitia. Alleluja, alleluia, in laetitia. Alleluja, alleluia, in laetitia.

Laudate Dominum Laudate Dominum,

laudate Dominum, omnes gentes. Alleluja.

Adoramus O Adoramus Te, Domine.

Magnificat

Magnificat, magnificat,

Magnificat anima mea Dominum. Magnificat, magnificat, magnificat anima mea.

12

Il Natale e la povertà199. Al di sopra di tutte le altre solennità celebrava con ineffabile premurail Natale del Bambino Gesù, e chiamava festa delle feste il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato ad un seno umano. Baciava con animo avido le immagini di quelle membra infantili, e la compassione del Bambino, riversandosi nel cuore, gli faceva anche balbettare parole di dolcezza alla maniera dei bambini. Questo nome era per lui dolce come un favo di miele in bocca.Un giorno i frati discutevano assieme se rimaneva l'obbligo di non mangiarecarne, dato che il Natale quell'anno cadeva in venerdì. Francesco rispose a frate Morico: «Tu pecchi, fratello, a chiamare venerdì il giorno in cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno come questo anche i muri manginocarne, e se questo non è possibile, almeno ne siano spalmati all'esterno.

200. Voleva che in questo giorno i poveri ed i mendicanti fossero saziati dai ricchi,e che i buoi e gli asini ricevessero una razione di cibo e di fieno più abbondantedel solito. «Se potrò parlare all'imperatore -- diceva -- lo supplicherò di emanareun editto generale, per cui tutti quelli che ne hanno possibilità, debbano spargereper le vie frumento e granaglie, affinché in un giorno di tanta solennità gli uccellinie particolarmente le sorelle allodole ne abbiano in abbondanza».Non poteva ripensare senza piangere in quanta penuria si era trovata in quel giorno la Vergine poverella. Una volta, mentre era seduto a pranzo,un frate gli ricordò la povertà della beata Vergine e l'indigenza di Cristosuo Figlio. Subito si alzò da mensa, scoppiò in singhiozzi di dolore, e col volto bagnato di lacrime mangiò il resto del pane sulla nuda terra.Per questo chiamava la povertà virtù regale, perché rifulsecon tanto splendore nel Re e nella Regina.Infatti ai frati, che adunati a Capitolo gli avevano chiesto quale virtù rendesseuna persona più amica a Cristo: « Sappiate--rispose, quasi aprendo il segretodel suo cuore--che la povertà è una via particolare di salvezza.Il suo frutto è molteplice, ma solo da pochi è ben conosciuto ».

13

Il Natale e Santa Chiara inferma1869 Essendo una volta santa Chiara gravemente inferma, sicchè ella non potea punto andare a dire l' ufficio in chiesa con l'altre monache; vegnendo la solennità della natività di Cristo, tutte l' altre andarono al mattutino; ed ella si rimase nel letto, mal contenta ch'ella insieme con l'altre non potea andare ad aver quella consolazione ispirituale. Ma Gesù Cristo suo sposo, non volendolalasciare così sconsolata, sì la fece miracolosamente portare alla chiesa di santo Francesco ed essere a tutto l' ufficio del mattutino e della messa della notte, e oltre a questo ricevere la santa comunione, e poi riportarla al letto suo.Tornando le monache a santa Chiara, compiuto l'ufficio in santo Damiano, sì le dissono: « O madre nostra suora Chiara, come grande consolazione abbiamoavuta in questa santa natività! Or fusse piaciuto a Dio, che voi fossi stata con noi! ». E santa Chiara risponde: « Grazie e laude ne rendo al nostro SignoreGesù Cristo benedetto, sirocchie mie e figliuole carissime, imperò che ad ogni solennità di questa santa notte, e maggiori che voi non siate state, sono stata io con molta consolazione dell'anima mia; però che, per procurazionedel padre mio santo Francesco e per la grazia del nostro Signore Gesù Cristo,io sono stata presente nella chiesa del venerabile padre mio santo Francesco,e con li miei orecchi corporali e mentali ho udito tutto l' ufficio e il sonare degli organi ch' ivi s' è fatto, ed ivi medesimo ho presa la santissima comunione.Onde di tanta grazia a me fatta rallegratevi e ringraziate Iddio>>.A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.

14

Signore fa’ di me uno strumento – Preghiera Semplice

O Signore fa’ di me uno strumento, fa’ di me uno strumento della tua pace, dov’è odio che io porti l’amore, dov’è offesa che io porti il perdono, dov’è dubbio che io porti la fede, dov’è discordia che io porti l’unione, dov’è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza. Dov’è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza. O Maestro dammi tu un cuore grande, che sia goccia di rugiada per il mondo, che sia voce di speranza, che sia un buon mattino per il giorno di ogni uomo. E con gli ultimi del mondo sia il mio passo lieto nella povertà, nella povertà. (2 v.) O Signore fa’ di me il tuo canto, fa’ di me il tuo canto di pace; a chi è triste che io porti la gioia, a chi è nel buio che io porti la luce. È donando che si ama la vita, è servendo che si vive con gioia, perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno. Perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno.

Il TAU è il segno posto nell’Antico

Testamento sulla fronte di coloro che

vengono salvati (Ez 9,4). E’ l’ultima lettera

dell’alfabeto ebraico. San Francesco di

Assisi, che faceva riferimento in tutto al

Cristo, ebbe carissimo questo segno per

la somiglianza che questo segno aveva

con la croce, tanto che esso occupò un

posto rilevante nella sua vita come pure

nei suoi gesti. S.Francesco si firmava con il

TAU ogni qualvolta inviava una sua lettera,

e con esso dava inizio alle sue azioni.

lo sapevate che...

15

E’ lì, da otto secoli, in uno degli affreschi

del ciclo pittorico che segna l’inizio dell’arte

figurativa occidentale, e nessuno finora se

n’era accorto: nella ventesima scena della

Vita di San Francesco, dipinta da Giotto nella

Basilica superiore di Assisi, c’è il profilo

di un demone, con due corna scure, che

emerge dalle nuvolesospese fra la scena

della morte di Francesco, in basso, e la scena

dell’assunzione della sua anima in cielo.

10) S. Maria M

aggiore11) S. C

hiara12) S. D

amiano

13) S. Maria degli A

ngeli14) S. M

aria di Rivotorto

1) S. Francesco2) R

occa Maggiore

3) Rocca M

inore4) M

onte Frumentario

5) Piazza del Com

une6) S. R

ufino7) Erem

o delle Carceri

8) S. Pietro9) C

hiesa Nuova

As

si

si