accadde nei nostri cieli

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Nel 62° anniversario della liberazione vogliamo ricordare due episodi avvenuti nei nostri cieli ed in particolare nel triangolo Venegono-Gorla Maggiore-Gorla Minore, fatti che ancora oggi sono nella memoria di chi allora era presente:

*Il 29 marzo 1944, verso le ore dieci, le sirene annunciarono l’arrivo dei bombardieri: come consueto in quelle occasioni, gli abitanti di Gorla Maggiore e Minore fuggirono verso la campagna. Furono però attratti da un rumore assordante: un Liberator B24 (Sunshine) scendeva a bassa quota e spariva all’orizzonte. Si apprese più tardi che atterrò a Venegono: da quel giorno si svilupparono le varie “leggende”.Qualcuno sostiene che l’equipaggio italo-americano si consegnò spontaneamente ai Tedeschi, principalmente la propaganda fascista. La stessa tesi ancora sostenuta di recente in articoli su riviste di storia aeronautica. Oggi possiamo però smentire questa spiegazione dei fatti. L’amico Mario Colombo, per conto dell’A.N.P.I. di Gorla Maggiore e Minore, ha contattato direttamente , l’Associazione del 449th Bomb Group negli Stati Uniti e Mark Melchiorre, figlio di un componente dell’equipaggio del B 24, che vive ad Alhambra in California. Dai documenti scritti e dalle foto ricevute, compresa la documentazione del Bundesarchiv di Koblenz, risulta certo che i componenti dell’aereo furono fatti prigionieri dai Tedeschi:

* Il 19 aprile 1945 venne abbattuto a Gorla Minore un B 24. Molti anziani di Gorla e dei paesi limitrofi ricordano l’immagine di un aereo in fiamme solcare il cielo.Cinque membri dell’equipaggio vennero catturati dai Tedeschi, altri cinque furono recuperati da partigiani di Gorla Maggiore e nascosti in un casolare di campagna del paese. Con l’aiuto di un sacerdote del seminario di Venegono, raggiunsero poi il confine svizzero. Le ricerche effettuate nell’ultimo decennio da Mario Colombo, presso associazioni statunitensi e l’Ambasciata Americana in Italia, non hanno dato alcuna risposta riguardante l’accaduto. Solo nel 2006, contattando negli USA Bill Corvo, figlio di Max Corvo allora comandante dei servizi segreti in Italia, e consultando l’archivio di John K. Mattison a Dènver in Colorado, è emerso che l’aereo in questione faceva parte di una flotta destinata a compiere missioni segrete in aiuto alla Resistenza nel Nord Italia. Aldo Icardi, comandante dell’Office of Strategic Service alleato, dirigeva le operazioni dalla centrale operativa di Busto Arsizio (dall’aprile 1945 trasferita per ragioni di sicurezza ad Abbiate Guazzane).

Raccontando questi fatti ci è parso importante, perché per il futuro rimanga scritto ciò che oggi ancora qualcuno ricorda.

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione di Gorla Maggiore

Il Presidente Caprioli Abramo

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Dedichiamo questa ricerca ai membri del 2641th .& 2677th Special Group of Office of Strategic Service (OSS) che durante

gli anni (1944/45) operarono oltre le linee nemiche, in sostegno alla resistenza contro il nazifascismo, sia nel Nord

Italia che nei Balcani.

La riproduzione dei documenti e delle foto (compreso microfilm e copie fotostatiche) ad uso interno e didattico sono LIBERE purchè venga citata la

fonte, per altri scopi la riproduzione è VIETATA

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IL SUNSCHINE DI VENEGONO29 Marzo 1944

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Spesso tra le pagine della guerra capita di rinvenire episodi semplici, spesso piccoli sfortunati brandelli di storia che, pur non essendo intrisi di sacrifici e di sangue, sono testimonianza della natura umana, sottoposta alle dure leggi di un conflitto. E’il caso dello sfortunato epilogo di un Liberator B24H americano che, durante una missione nel Nord Italia, ebbe dei problemi ad un motore; costretto ad un atterraggio di emergenza, si diresse verso l’aeroporto di Locarno/Magadino nella neutrale Svizzera, ma, per un errore di calcolo, atterrò all’aeroporto di Venegono controllato dalla Luftwaffe tedesca e dai militari della Repubblica Sociale Italiana. Possiamo ricostruire questo fatto tramite il diario di un Italo Americano membro dell’equipaggio, il Sergente Angelo P. Melchiorre: il diario ci è stato dato dal figlio Mark residente in California. L’aereo, il Liberator B 24H – 5 – FO No. 42-52106 registrato con il nome di “SUNSCHINE” (Nose art or nickname), era appartenente al 449th Bomb Group 15th Air Force con base a Grottaglie.Le circostanze della scomparsa del B 24H Sunschine sarebbero rimaste a lungo oscure, se gli archivi tedeschi non avessero svelato il mistero, questo grazie alla ricerca fatta dal figlio del Sergente Angelo P. Melchiorre con la collaborazione dell’Association WWII Veterans 449th Bomb Group fondata nel 1983 a St. Charles MOL’aereo aveva problemi a due motori e atterrò per un errore all’aeroporto di Venegono (VA) convinto di trovarsi in territorio svizzero. L’equipaggio sbarcato dall’aereo si trovò con grande sorpresa circondato da militari tedeschi e italiani della Repubblica Sociale che catturarono i membri di esso al completo.Dell’episodio esistono versioni contrastanti che non hanno chiarito tutt’oggi l’esatta dinamica dei fatti. Con questo scritto ne diamo la versione ufficiale riconosciuta dall’Associazione del 449th Bomb Group. degli U.S.A. tratta dal diario del Sergente Angelo P. Melchiorre.

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Dal diario del Sergente A. P. MelchiorreTail Gunner del Sunschine

“Arrivammo con tutto il gruppo il 6 gennaio 1944 all’aeroporto di Grottaglie, località situata tra le colline del Sud Italia.L’Italia aveva gia firmato la resa con gli Alleati ma i fascisti italiani controllavano ancora parte dell’Italia del Nord; solo qualche mese prima anche Grottaglie era una base aeroportuale controllata dall’aeronautica fascista italiana ed era un bersaglio dei nostri bombardieri provenienti dalla base nel Nord Africa. L’aeroporto era diventato poi la nostra base.Dal gennaio 1944 molte missioni partirono da questa base contro truppe, convogli, nodi ferroviari e aeroporti del Nord Italia sotto l’occupazione nazifascista.[…]”

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Gennaio 1944- Veduta aerea dell’aeroporto di Grottaglie

Martedì 28 marzo 1944“Il Sunschine rientra a Grottaglie dalla missione su Mestre situato in Nord Italia. Abbiamo due motori in avaria. Il Comando Missione ci ordina di fare il possibile per riparare i motori in quanto per la mattina seguente vi era un’importante missione da compiere.Tutto l’equipaggio lavora l’intera notte sostituendo le parti danneggiate. Con grande soddisfazione di tutti al mattino seguente i motori del Sunschine girano a pieno regime, siamo pronti per la nuova importante missione.”

Mercoledì 29 marzo 1944“E’ una giornata fredda e ventosa; il nostro gruppo, il 449th, riceve l’ordine di attaccare e distruggere gli accampamenti tedeschi che si stanno concentrando nell’area di Bolzano.

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Sono le ore 07.40, prendiamo il volo dall’aeroporto di Grottaglie con una formazione di trentotto Liberator B 24H: è la nostra 36^ missione. Noi con il Sunschine (Aircraft Name) decolliamo in coda al gruppo: l’aereo è pilotato dal Sottotenente Hemphil. Verso le ore 09.25, sorvolando l’area Varese/Lugano/Sondrio, notiamo provenienti dalla nostra destra una squadra tedesca di Messerschmitt Bf 109s.Ci prepariamo al fuoco, ma, per ragioni che non abbiamo compreso, questi rinunciano ad attaccarci e si allontanano.Noi proseguiamo per la rotta della nostra missione. Purtroppo nelle vicinanze dell’obbiettivo avvertiamo dei problemi a due motori del Sunschine gli stessi da noi riparati; perdiamo quota e velocità. Il comandante Hemphill ordina di sganciare tutto il carico, circa 5.500 libbre di esplosivo venegono sganciate su un terreno montuoso. Si progetta un rientro di emergenza, ritenendo impossibile il ritorno alla base di Grottaglie nel sud Italia. Si vede come unica possibilità di salvezza un atterraggio di fortuna nella neutrale Svizzera a soli 75 miglia di distanza. Mentre ci avviciniamo al suolo Svizzero uno dei due motori si blocca completamente. A questo punto siamo costretti a prendere una rapida decisione: restare o abbandonare l’aereo?Il navigatore Guttemberg fa dei calcoli e comunica che siamo a soli due minuti dal campo Svizzero; a questo punto il Lt. Hemphill decide di restare a bordo; si intravede gia la pista dell’aeroporto: è corta per il nostro aereo, ma Hemphill tenta ugualmente una rapida e pericolosa discesa.Il Sunschine scende, è un duro atterraggio ma ben riuscito! L’equipaggio esulta per lo scampato pericolo; qualcuno grida “siamo salvi!” Purtroppo questa illusione è di breve durata. Ci accorgiamo che l’aereo viene subito circondato da militari minacciosi in assetto di guerra; non capiamo il motivo della loro ostilità finche non apprendiamo che invece di essere ospiti a Locarno-Mogadino, nella neutrale Svizzera eravamo caduti prigionieri sul campo della Luftwaffe di Venegono in Italia. Il confine svizzero era vicino, ma purtroppo siamo scesi in territorio nemico […] Dei trentotto aerei partiti da Grottaglie per la missione su Bolzano, solo trentacinque faranno ritorno alla base dopo aver sganciato sull’obbiettivo ottantasette tonnellate di esplosivo”

Angelo P. Melchiorre

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29 marzo 1944 – Il piano di volo in dotazione al 449th Bomb Groupper l’operazione su Bolzano (Archivio M. Melchiorre – Alhambra CA)

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LA CATTURA

Sbarcato dall’aereo l’equipaggio fu allineato contro la fusoliera del Liberator e un ufficiale tedesco fece delle riprese cinematografiche.

Venegono - le prime foto – sopra il pilota Sottotenente G. T. Hemphill . Sotto – L’equipaggio del Sunschine (la qualità non è eccellente,

causa gli anni la pellicola si è alterata, ) (Bundesarchiv Koblenz – Germany) Postfach 320

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Spezzoni della pellicola con le prime foto scattate a Venegono all’arrivo del B 24

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Spezzoni della pellicola originale delle prime foto scattate a Venegono e conservate al Bundesarchiv di Koblenz

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Poi vennero interrogati e spogliati dalle proprie uniformi di volo, scarpe comprese; rivestiti con una semplice tuta blu, separati, venegono rinchiusi in luoghi diversi tra Busto Arsizio e Varese e trattenuti il tempo necessario (circa due settimane) per dare la possibilità ai tecnici della Luftwaffe di riparare i motori in avaria. I prigionieri poi riuniti e riportati al campo di Venegono, rivestiti con le proprie tute di volo vennero costretti a prestarsi come comparsa per la produzione di un filmato di propaganda per il Reich – Dal diario del Sergente Melchiorre “Mentre giravamo il filmato uno straniero in tenuta di volo simile alla nostra si inserì fra noi e ci impartì ordini come un vero regista cinematografico, ci obbligarono a confessare davanti alla cinepresa di aver disertato e spontaneamente consegnato il B 24H alla Luftwaffe. Dovevamo mostrarci sorridenti, e costrinsero Malcom Harper ad indicare la tradizionale V in segno di vittoria – come si vede nella foto qui riportata.

L’individuo non identificato è il regista del filmato fatto per la propaganda diffusa in Germania (Archivio M. Melchiorre Alhambra CA)

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Foto scattate dalla Luftwaffe dopo aver riparato i motori ed usate per la propaganda. Nella foto sopra si notano le eliche in rotazione, e sullo sfondo il

Seminario Aercivescovile di Venegono – foto sotto sullo sfondo si nota il Sacro Monte di Varese (Archivio M. Colombo)

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Venegono - Tecnici della Luftwaffe si congratulano dopo aver ispezionato l’aereo(Bundesarchiv Koblenz – Germany)

Dopo pochi giorni l’aereo riprese il volo da Venegono con un equipaggio della Luftwaffe fatto giungere appositamente dalla Germania,. Dopo uno scalo tecnico a Monaco Riem , il B 24H raggiunge il Centro Sperimentale Erprobungsstell der Luftwaffe Aussenstelle Werneuchen a Rechlin dove fu sottoposto ad un attento esame prima di essere destinato al Centro di Ricerche Radio e Radar della Luftwaffe a Meddo- Berlin, dove i tedeschi vi scoprirono l’esistenza del Collimatore di puntamento “Norden” all’epoca ritenuto segreto militare (solo pochi aerei erano dotati di questo costosissimo congegno). Il Norden dava la possibilità per la prima volta di adottare il sistema del bombardamento intelligente, ossia la possibilità di colpire con alta precisione l’obbiettivo sia in incursioni notturne sia anche in giornate

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nuvolose o con foschia, quando non vi era possibilità di visualizzare l’obbiettivo.Tra i piloti Americani si favoleggiava dicendo che, anche stando con la testa fra le nuvole, con il Norden si era in grado di piazzare una bomba in un barile di birra presso un bar tedesco.Dopo qualche volo di collaudo, dipinto con insegne tedesche, cambiato il numero di serie sui timoni gemelli, da B 24H No. 5 – FO – 42- 52106 a B 24H No. 6 – CO – 42-52186, come documentato al Bundesarchiv il Sunschine verrà usato dalla Luftwaffe come intercettatore notturno contro i bombardieri inglesi che violavano sistematicamente i cieli del Reich. Questa operazione sarà di breve durata, in quanto nel settembre del 1944 dovettero ritirare l’aereo per problemi tecnici.

Qui sopra una rara foto del Sunschine ridipinto con insegne tedesche della Luftwaffe (Archivio M. Colombo)

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LA PRIGIONIA

Dopo aver fatto tutte le foto e le riprese cinematografiche per la loro propaganda, l’intero equipaggio del Sunschine viene messo a bordo di un JU/52 con destinazione Frankfurt Germania. Da qui trasferito al Centro Interrogazioni della Luftwaffe di Oberursel che era gestito da specialisti. Separati e sottoposti ad un duro regime per un’intera settimana, i prigionieri vengono privati di cibo e costretti a subire suoni ad alto volume per impedire loro di dormire.Interrogati senza ottenere nulla di rilevante, vennero riuniti e mandati al campo Stalag Luft # 1 in Barth Germany. Tutti tranne il radio operatore del Sunschine Dominic Lombardelli: di lui si persero le tracce.

American flyers of who have been captured at Venegono Italy and are arriving at the interrogation Center at Dulag Luft – Took this photo the interrogator Bomber Crew - Ulrich Houssmann from his office window. (Archivio M. Colombo)

L’arrivo al campo di Dulag Luft dell’equipaggio del Sunschine – foto ripresa dalla finestra del suo ufficio dal col. Ulrich Houssmann , comandante

del campo

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Due immagini dello Stalag Luft # 1 Barth Germany - foto sopra- l’appello foto sotto - l’ora di ricreazione

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Angelo P. Melchiorre, l’autore del diario da noi pubblicato, rimase con i suoi compagni nello Stalag Luft # 1- per 13 mesi fino all’arrivo delle truppe Russe che liberarono tutti dalla prigionia il 4 maggio 1945.

Sunschine Crew - Serg. Angelo P. Melchiorre

Fotoscheda ripresa nel campo di prigionia Stalag Luft # 1(Archivio M. Melchiorre Alhabana CA)

Il Radiooperatore del Sunschine - Dominic D. Lombardelli Foto ripresa a Venegono, di lui si persero le tracce

(Archivio M. Colombo)

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IL B 24H 42-50428F ABBATTUTO A GORLA MINORE

IL 19 APRILE 1945

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Un secondo episodio avvenuto nel nostro cielo riguarda un B 24H abbattuto nei boschi di Gorla Minore il 19 aprile 1945. Alla fine del 1944 il fronte terrestre in Italia venne ad assumere per gli Alleati un’importanza strategica secondaria rispetto al previsto secondo fronte d’Europa. Per questo molte unità terrestri furono trasferite a nuovi e più importanti compiti in Gran Bretagna, in preparazione dello sbarco sulle coste francesi, episodio passato alla storia come il D Day.Per la guerra aerea, però, l’Italia continuava a costituire un importante base per gli attacchi al potenziale industriale del Reich. Per il conseguimento di tali obbiettivi fu costituita la M.A.S.A.F. (Mediterranian Allied Strategic Air Force), con queste forze all’inizio del 1943 si scatenò l’offensiva aerea alleata contro la Germania ed il Nord Italia ottenendo buoni successi. Nel gennaio 1945 si aggiunse un gruppo aereo particolare: il 15th Army Air Force.Questa formazione nacque su richiesta del Magg. O.S.S. Max Corvo, capo del servizio segreto alleato situato in Italia (1943/45), per sostenere e accelerare le operazioni di sabotaggio dietro le linee nemiche.Venne cosi creato il Quartier Generale - Quindicesimo Comando Army Air Force (HQ 15th AAF), con Ordine Generale (GO No. 284) ricevuto il 18 gennaio 1945. Un gruppo particolare composto da 34 Liberator B 24H appositamente modificati per operazioni speciali. Il 20 gennaio 1945 verrà aggregato formalmente all’885th - 859th Bombardment Squadron (Heavy) con sede a Brindisi sotto il comando generale del Col. Monro MacCloskey, con l’ordine di tenere questo gruppo, il 15th Special Group (H) (Provisional), a completa disposizione del Comando Generale O.S.S. di Siena. Verrà solo impiegato per operazioni tattiche e di supporto alla resistenza, per paracadutare agenti per lo spionaggio, per lanci di materiale vario alle formazioni partigiane dietro le linee nemiche, sia nel Nord Italia che nei Balcani. Volavano sempre abbinati ai due Squadroni Aerei 885th-859th, per avere la copertura di protezione, in quanto con la modifica, subirono una riduzione di fuoco per la propria difesa. Gli incarichi delle due Squadriglie erano ben suddivisi: la squadra aerea 885th aveva il compito di operare sull’Italia del

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Nord, mentre la 859th era destinata alle operazioni sui Balcani. Solo quando le condizioni meteorologiche disturbavano un’area era possibile che le due formazioni operassero sulla medesima zona. Il 15th AAF si distribuiva contemporaneamente sulle due zone a secondo delle necessità.La prima missione di questo gruppo consistette nell’invio di agenti O.S.S. Office of Srategic Service in Italia e nei Balcani. Il lavoro più importante ed impegnativo fatto fu il supporto dato dal 2677th Reggiment O.S.S. (Provvisional) sotto comando del Magg. W. Holohan e del Ten. Aldo Icardi, agenti che si trovavano già dal 26 novembre 1944 nel Nord Italia, zona Mottarone/Lago d’Orta. Diedero un grande supporto prima alla Repubblica Partigiana dell’Ossola e, nell’ultimo periodo delle ostilità, si dedicarono al sabotaggio della famosa e discussa costruzione della Ridotta Alpina (National Redoudt) nelle Alpi Austriache, dove i nazisti avevano progettato l’ultima resistenza.

Max Corvo O.S.S. ID card (front)(Archivio Bill Corvo – Middletown USA)

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Un Liberator B24H del Gruppo HQ 15th AAF lancia del materiale bellico (su Quarna zona Mottarone - 21 Gennaio 1945)

Un Container paracadutato (zona di Quarna) con il suo contenuto di armi e munizioni (Archivio Ten. Aldo Icardi – Florida)

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LA CREAZIONE DEL 15th A.A.F. GRUPPO SPECIALE

Questo gruppo operava con aerei B 24H Liberator. Erano in tutto trentaquattro: furono completamente modificati, dipinti di nero e con minimi contrassegni per non essere facilmente identificati; l’interno venne completamente ristrutturato e vennero ridotti gli armamenti per la sua offensiva, ed eliminato il magazzino per le bombe. Lo spazio recuperato verrà usato per contenere più materiale per i lanci. L’equipaggio sarà completamente sostituito con altro personale appositamente addestrato e ridotto da 14 a 10 persone. I piloti e i navigatori seguirono un addestramento particolare, consistente nell’istruzione per il volo notturno senza strumenti, nel scendere a bassa quota, nel volare tra le profonde vallate dei monti e nel trovare la DZ (Drop Zone) senza strumenti, in quanto questi aerei erano privi del Collimatore di puntamento Norden.

Aeroporto di Rosignano - il B24H abbattuto a Gorla Minore, dipinto di nero e privo di insegne.(Archivio J.K. Mattison- Dènver)

(Foto inviata da John K. Mattison - Dènver - Colorado)

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Aeroporto di Rosignano Marittimo – un gruppo di Liberator B24HAppartenenti al 885th-859th- Gruppo Bombardieri

Come si vede nella foto, questi aerei non sono dipinti in nero ma sfoggiano la loro metallica brillantezza

Dalle analisi delle testimonianze e dei documenti degli archivi Nazionali di Washington si apprende che questi aerei avevano a bordo sistemi di protezione e sicurezza come, pareti corazzate con numerose piastre fisse in acciaio e per l’equipaggio corsetti a scaglie d’acciaio che coprivano il petto, l’inguine e la schiena, oltre al tradizionale elmetto.Questo Special Group, nato ufficialmente il 20 gennaio 1945 con sede a Brindisi si trasferirà con il susseguirsi delle operazioni belliche il 24 Marzo 1945 a Rosignano Marittimo, rimanendo sempre abbinato all’885th e 859th Bombardment Squadron (Heavy). Tutte le operazioni che avvenivano sia in Piemonte che in Lombardia e nel Veneto, erano richieste e dirette dal Ten. Aldo Icardi (comandante della Missione Chrysler), con base prima sul Lago d’Orta poi a Busto Arsizio.Dalla sua formazione alla fine delle ostilità (20 gennaio – fine maggio 1945) questo 15th Special Group ha inviato dietro le linee nemiche, sia nel Nord Italia che nei Balcani, ben 34 agenti con oltre duemilioni di pounds di materiale bellico e di

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sussistenza per i partigiani, per un totale di 680 ore di volo, un percorso di unmilionecinquecentomila miglia, 354 azioni di grande successo (una media di circa 14 azioni al giorno) su 480 uscite.Il gruppo era composto da 48 Piloti, 350 membri di equipaggio, oltre al personale di supporto a terra con un totale di 34 aerei.Queste operazioni speciali ebbero anche un costo: in soli cinque mesi di vita (gennaio-maggio) persero sette aerei con trentacinque militari, caduti in azione, oltre a diversi membri d’equipaggio che catturati dal nemico, finirono i loro giorni nei campi di prigionia in Germania.

Briefing Room at Rosignano Airfield ItalySala operativa dove venivano dirette tutte le operazione di questo Gruppo, si trovava

nel Castello di Castiglioncello nei pressi di Rosignano(Foto cortesi of Mr. Walt Jons)

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Sergeants John K. MattisonWas I.M.C.O. International Morse Code Operation

in Castiglioncello Castle – Rosignano AirfieldIl sergente Mattison è colui che ha redatto il rapporto al 22 aprile 1945 sulla

perdita del B 24H del Cap. W. SuttonA lui va il mio ringraziamento per avermi fornito tutta la documentazione

del suo archivio.

Il Ten. Aldo Icardi dell’Office Strategic Service statunitense che dal Nord Italia (Orta S. Giulio e Busto Arsizio) dirigeva tutte le operazioni di questo

gruppo aereo

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A questa formazione apparteneva anche il Liberator B 24H No. 42-50428F caduto nei boschi di Gorla Minore. Partito da Rosignano Marittimo alle ore 09,25 del 19 aprile 1945 con un gruppo di bombardieri formato sia da Flying Fortresses B-17 che da Liberator B 24H, aveva il compito di portare rifornimenti ai partigiani che si trovavano presso il Viadotto di Avisio e a Vipiteno, presso il ponte ferroviario. Altri aerei del Gruppo 885th e 859th andarono con successo ad esaudire i loro compiti, colpendo parte delle ferrovie nel Sud della Germania, e precisamente a Bischofshofen e Rosenheim, altri andarono a bombardare Rattenberg, Lienz, Klagenfurt in Austria, altri ancora attaccarono le batterie antiaeree in Italia vicino a Grisolera e Santo Stino di Livenza (VE)

I PILOTI DEL 1° GRUPPO CACCIA ASSO DI BASTONI

CON SEDE A LONATE POZZOLOMag. Guglielmo Arrabito, Cap. Giuseppe Robetto, Ten. Oddone ColonnaTen. Aurelio Morandi, Ser. Magg. Luigi Gorrini, Magg. Adriano Visconti

(Cartolina di Alberto Parducci)

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L’ULTIMA MISSIONE

Il gruppo, lasciato Rosignano Marittimo, seguì la normale rotta giornaliera Genova/Torino, seguendo il confine Svizzero raggiunse il Brennero. Entrati nell’area Varese/Lugano, vennero attaccati dal 1° Gruppo Caccia Asso di Bastoni al comando del Magg. Adriano Visconti, partito dall’aeroporto di Lonate Pozzolo (Malpensa) con gli ultimi cinque aerei (Messerschmitt Bf 109) rimasti in dotazione all’Aeronautica della R.S.I.. Il contatto avvenne sopra l’area di Varese: il B 24H pilotato da Sutton contrattaccò, il mitragliere di coda Sergente Edward J. Veasey aprì il fuoco ed abbattè il Messerschmitt del Ten. Aurelio Morandi, che cadrà nei pressi di Bulgorello e Fino Mornasco, Morandi morirà nel terribile impatto. Il mitragliere Veasey danneggiò gravemente anche l’aereo del Tenente Oddone Colonna che a sua volta riuscì ad abbattere il B 24H di Sutton, precipitato nei boschi di Gorla Minore al confine con Cislago, mentre Oddone Colonna rientrerà con difficoltà per i danni subiti all’aereo durante il combattimento all’aeroporto di Lonate Pozzolo. Gli altri tre Messerschmitt saranno costretti a rientrare alla base per mancanza di carburante. L’intero equipaggio del Cap. Sutton abbandonerà l’aereo paracadutandosi nei boschi tra Gorla Minore e Cislago: tutti illesi ad eccezione del Sottotenente Cartmill che si fratturerà una gamba durante l’atterraggio. Il Cap. Sutton, il Sottotenente Brimmer e Cartmill, il Serg. Marck e Burke cadranno prigionieri dei tedeschi, mentre Il Sottotenente Anderson e Stoehrer con i Sergenti Lail, Veasey e Schaeffer saranno messi in salvo e protetti da partigiani che si trovavano nella zona boscosa tra Gorla Minore, Gorla Maggiore e Cislago, furono rifugiati per pochi giorni presso il Capanno Buzzi (all’epoca in piena boscaglia, oggi il capanno si localizza nelle vicinanze del numero civico 170 in via Manzoni - Gorla Minore) affidati poi a don Camillo Giori insegnate presso il Seminario di Venegono e Cappellano della Brigata Berra raggiungeranno la Svizzera.

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Capanno Buzzi (foto del 1990)

Insegna del 15th A.A.F.

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Piloti del 1° Gruppo Caccia – il primo da destra è Oddone Colonna e il secondo da sinistra è Aurelio Morandi

Malpensa anno 1945 – Entrata Aeroporto dell’A.N.R. (Archivio M. Colombo)

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Malpensa 1945 – Il Messerschmitt 109/G 10/AS – Matricola WKN 491333 – pilotato dal Ten. Oddone Colonna

Questo è il caccia che ha abbattuto il Liberator B24H del Cap. Sutton – Sul motore si nota lo stemma “Asso di Bastoni” del 1° Gruppo Caccia A.N.R.

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Il Liberator B 24H colpito, precipita nei boschi di Gorla Minore – sulla sinistra il Cap. W. Sutton

Nella mappa - l’Aeroporto di Rosignano Marittimo con CastiglioncelloSede del 15th A.A.S. Squadron

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Foto del Liberator B 24H – Matricola 42-50428sul suolo di Gorla Minore - 19 aprile 1945

(foto Bundesarchiv Koblenz- ora proprietà J.K. Mattison - Dènver Colorado)

Il particolare ingrandito dell’alettone di coda, evidenzia la matricola 42-50428

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Cap. Walter Sutton A.S.N. (Matricola) No. 0-405214 –Pilot of the B-24H - No. 42-50428F

Il Ten. Aurelio Morandi, abbattuto dal B 24H con il suo Messerschmitt Bf 109 nei pressi di Bulgorello – Fino Mornasco (VA)

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I DOCUMENTI

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Rapporto della partenza e del mancato rientro alla base del A/C 42-50428F

Archivio -J.K. Mattison – file M.I.A. (Missing in Action) Dènver Colorado(Archivio J. K. Mattison Colorado file M.I.A.)

Documento A

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TRADUZIONE DEL DOCUMENTO – A –

SEGRETO

859th Bombardment Squadron (H)Ufficio Operativo

22 Aprile 1945

1) – B 24 H No. 42-50428F partito dalla base alle ore 0925 del 19 aprile 1945, per la missione giornaliera sul Nord Italia. No R/T o W/T stabilito contatto permanente con A/C dopo aver lasciato la costa.2) – Il contatto è stato eseguito con A/C da Bacon V H F dalla stazione di controllo, quando A/C ha lasciato la costa.3) Il pilota Lt. Sacke dell’A/C 42-94758A prende il volo approssimativamente (5) cinque minuti dopo il 428, e l’A/C viene ascoltato da Bacon mentre sorvola la base di partenza in attesa di entrare in alta quota. I due A/C erano diretti sul medesimo obbiettivo seguendo la stessa rotta, però l’equipaggio del A/C 758 ha dichiarato di aver perso di vista l’A/C 428 per tutta la durata della missione. Quando l’A/C 758 entra nel territorio dell’area di Lugano sente una chiamata dall’A/C 428 dichiarando di essere attaccato da caccia nemici, nel medesimo istante durante la trasmissione dal 428 si è udito il sottotenente Sacke dire che avvista in direzione ore due un aereo da caccia monomotore (single engine) approssimativamente a (20) venti miglia, però non ha scontro con esso.4) - Non è stato fatto in realtà nessun rapporto ufficiale dichiarante la perdita dell’A/C 428. In quanto dei caccia hanno ispezionato tutta la zona in generale ma non hanno trovato traccia dell’aereo.5) I membri dell’equipaggio sono i seguenti:

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Lista dei componenti l’equipaggio del A/C 42-50428F

Archivio J.K. Mattison - Colorado -file M.I.A.

il nominativo dell’observer E. D. Carmill è errato, il nome corretto è CartmillDocumento B

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Rapporto sulla perdita dell’A/C 42-50428F

Archivio J.K. Mattison – Colorado - file M.I.A.

Documento C

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TRADUZIONE DEL DOCUMENTO – C –

SEGRETO

QUARTIER GENERALE859th Bombardment Squadron (H)

L’aereo tipo B24 – No. 428. pilotato dal capitano Sutton, fu attaccato da (5) cinque aerei monomotore ed è stato abbattuto sopra il territorio nemico.Il mitragliere di coda, oltre ad abbattere un aereo ne ha danneggiato seriamente un secondo. L’intero equipaggio abbandonò l’aereo con successo, tutti illesi ad eccezione del sottotenente Cartmill che si frattura una gamba durante l’atterraggio.Il cap. Sutton il sottotenente Brimmer e Cartmill il serg. Marck e Burke cadranno prigionieri dei tedeschi, la zona dove saranno tenuti in ostaggio sarà conquistata dopo pochi giorni dalle forze Alleate.Il sottotenente Anderson e Stoehrer con il serg. Lail, Veazey (Veasey) e Schaeffer riusciranno a raggiungere i Partigiani in zona, tutto il gruppo raggiungerà poi Bari con tutti gli uomini ad eccezione del sottotenente Cartmill che continua il suo impegno con l’859 Squadron.

Il testo non porta la dataE non è firmato – porta solo il timbro SEGRETO

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Questo è il messaggio consegnato dal nostro servizio informazione militare della Resistenza alla missione Chrysler riguardante l’aereo abbattuto a Gorla Minore il 19 aprile 1945– il messaggio indica che parte dell’equipaggio si trova prigioniero delle B.N a Legnano. Si saprà, dopo la liberazione, che si trovavano a Venegono prigionieri della Luftwaffe. Questo messaggio è stato trasmesso al comando O.S.S. di Siena il 22 – 04 – 1945 dalla canonica del parroco di Abbiate Guazzone (Tradate), con la trasmittente ripresa nella foto. (Archivio Raggruppamento Patrioti A. Di Dio- Busto Arsizio)

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(Archivio J.K. Mattison – Colorado – file M.I.A.)

The Sutton Crew(Back L-R) 1st Lt. Robert W. Brimmer, 1st Lt. Ralph

Anderson. 1st Lt. Frank A. Stoehrer, Captain Walter Sutton(Front L-R) 1st Lt. Earl D. Cartmill, T/Sgt. Charles W.

Schaeffer, Sgt William J. Burke, S/Sgt. Kenneth C. Lail, Sgt. Edward J. Veasey, S/Sgt William V. Marck.

Il numero che si nota sull’aereo ( 997) è un numero falso che veniva riportato su diversi aerei impiegati per queste missioni –

Come conferma Mr. J.K. Mattison (Different number on the B-24 behind them is a “Nose Art” or nickname

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Un Liberator B 24H del gruppo Speciale HQ 15th AAF in volo

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Posto di pilotaggio di un Messerschmitt Bf 109

Posto di pilotaggio di un Liberator B 24H

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SOMMARIO

Il Sunschine di Venegono - 29 Marzo 1944 pag. 5 Dal diario del Sergente A.P. Melchiorre pag. 7La Cattura pag. 11La Prigionia pag. 18Il B 24H 42-50428F abbattuto a Gorla MinoreIl 19 aprile 1945 pag. 21La creazione del 15th AAF Gruppo Speciale pag. 25L’Ultima missione pag. 30I Documenti pag. 36

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