abruzzo molise

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ABRUZZO/MOLISE 150 g di cioccolato 125 g di zucchero 80 g di burro 60 g di mandorle 50 g di fecola 60 g di farina bianca 5 uova 10 mandorle amare PAROZZO Mettere le mandorle in acqua bollente e quindi pelarle, pestarle nel mortaio dopo averle coperte con due cucchiai di zucchero. Sciogliere il burro, versare i tuorli in una terrina con il rimanente zucchero, sbattere bene e unire le mandorle pestate. Aggiungere la farina e la fecola con il rimanente burro. Montare a neve gli albumi e unirli all’impasto. Quindi metterlo in una tortiera imburrata e mettere lo stampo in forno ben caldo. Lasciare cuocere per 45 minuti. Preparare la crema al cioccolato e quando sarà cotta e raffreddata, spalmarla con il cioccolato coprendola completamente. Preparazione Ingredienti per 4 persone:

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Page 1: Abruzzo Molise

ABRUZZO/MOLISE

• 150 g di cioccolato

• 125 g di zucchero

• 80 g di burro

• 60 g di mandorle

• 50 g di fecola

• 60 g di farina bianca

• 5 uova

• 10 mandorle amare

PAROZZO

Mettere le mandorle in acqua bollente e quindi pelarle, pestarle nel mortaio

dopo averle coperte con due cucchiai di zucchero.

Sciogliere il burro, versare i tuorli in una terrina con il rimanente zucchero,

sbattere bene e unire le mandorle pestate. Aggiungere la farina e la fecola con il

rimanente burro.

Montare a neve gli albumi e unirli all’impasto. Quindi metterlo in una tortiera

imburrata e mettere lo stampo in forno ben caldo. Lasciare cuocere per 45

minuti.

Preparare la crema al cioccolato e quando sarà cotta e raffreddata, spalmarla

con il cioccolato coprendola completamente.

Preparazione

Ingredienti per 4 persone:

Page 2: Abruzzo Molise

Il Parrozzo è un dolce abruzzese, la ricetta originale prevedeva che fosse

preparato utilizzando farina di mais o semolino; molto diffuso nel pescacarese,

viene solitamente consumato in occasione delle festività natalizie. E’ stato

inventato a Pescara nel 1920, da Luigi D’Amico, titolare di un laboratorio di

pasticceria, ispirandosi al pane rozzo, una sorta di pagnotta rustica semisferica,

fatta con il granoturco, che i contadini conservavano per diversi giorni. Nella

elaborazione del suo dolce, D’Amico ha riprodotto il colore giallo del granoturco,

utilizzando uova e farina di mandorle, mentre con la copertura di cioccolato ha

richiamato il colore scuro tipico del pane cotto a legna. Il Parrozzo è stato

celebrato in un noto poema: “La canzone del Parrozzo”, composto da Gabriele

D’Annunzio, nativo abruzzese, al quale D’Amico fece assaggiare il suo dolce.

Oggi, il Parrozzo è probabilmente il dolce più rappresentativo della regione,

tanto è vero che nel 2013 a Pescara, venti abili pasticceri ne hanno sfornato

uno da tre metri di diametro e un metro e mezzo di altezza, in occasione delle

celebrazioni per i centocinquanta anni dalla nascita del Vate.

CENNI SULL’ORIGINE DEL PIATTO

Il Ritrovo del Parrozzo, via Pepe 42 Pescara. E’ il locale che l’ideatore del

dolce, Luigi D’Amico, aprì a Pescara nel 1927; non lontano dalla casa di

Gabrierle D’Annunzio divenne, ben presto, luogo di incontro di intellettuali e

artisti dell’epoca. Si possono gustare il parrozzo, ma anche altre specialità dolci

e salate.

DOVE ASSAGGIARLA

Page 3: Abruzzo Molise

CARATTERISTICHE ENOGASTRONOMICHE E PRODOTTI TIPICI

L’Abruzzo e il Molise sono due regioni prevalentemente montuose, che

presentano caratteristiche morfologiche piuttosto simili, in cui agricoltura e

pastorizia sono fortemente sviluppate e suggeriscono una “cucina di terra” dai

sapori decisi e genuini, basata su carne ovina, formaggi e verdure, compresi i

legumi. L’alimento principale è rappresentato, soprattutto in Abruzzo, dalla pasta

fatta in casa, conosciuta ormai in tutta Italia, come gli spaghetti alla chitarra,

quasi sempre conditi con pancetta affumicata, pecorino piccante e peperoncino,

oppure con ragù di agnello o di maiale. Una ricetta dell’antica trazione è la

zuppa “le virtù” , che in origine veniva preparata impiegando sette legumi

secchi, sette verdure fresche, sette legumi freschi, sette qualità di carne, sette

condimenti e sette tipi di pasta con l’aggiunta di qualche chicco di riso, il tutto

cotto per sette ore. La ricetta, usualmente cucinata agli inizi di maggio,

riecheggia antichi riti propiziatori pagani, anche se oggi sono diffuse versioni

meno laboriose. Nei secondi piatti di carne emergono con grande forza gli

elementi caratteristici di una tradizione pastorale di altri tempi, che

contraddistinguono pietanze come l’agnello “a catturo”, cioè cucinato all’aperto

in un paiolo di rame (catturo), appeso ad un treppiede, ma anche l’agnello

cacio e uova, tipico della zona di Teramo e gli arrosticini . Con le interiora del

capretto e dell’agnello, insaporite con erbe e aromi diversi, sugo di pomodoro e

vino, si prepara un altro secondo piatto tipico, chiamato diversamente, a

seconda della provincia di provenienza: “tuncenelle” nel chietino, “mazzarelle”

a Teramo e “marro” nella zona de l’Aquila. La carne di maiale è invece

incontrastata protagonista di due specialità regionali: la Ventricina di Vasto e la

Mortadella di Campotosto, prodotta in quantità molto limitate, utilizzando

esclusivamente maiali allevati nel territorio dei monti della Laga.

Page 4: Abruzzo Molise

La Mortadella di Campotosto rappresenta uno dei tra presidi Slow Food della

regione, insieme alla Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio e al formaggio

Canestrato di Castel del Monte.

Tra i salumi tipici molisani spiccano invece le Salsicce di fegato, il Sagicciotto e

la Soppressata di Rionero Sannitico. L’allevamento e la trasformazione dei suini

occupa un ruolo di rilievo nell’economia agroalimentare dell’Italia

centromeridionale, Abruzzo compreso, dove è nato, a Carpineto Sinello, un

piccolo paese dell’entroterra vastese, il primo e unico museo del maiale.

La tradizione casearia trova la sua migliore espressione nella produzione di

formaggi prodotti con latte di pecora, anche se la vera particolarità è

rappresentata dal Pecorino di Farindola, unico formaggio al mondo preparato

con il caglio di maiale; molto rinomata anche la produzione di caci, primo fra

tutti, il Cacio Marcetto.

La cultura gastronomica derivante dal mondo del latte costituisce l’asse portante

dell’economia del Molise, terra di tratturi e di pastori. La produzione è del tutto

simile a quella Abruzzese, anche se si evidenziano differenze nella qualità di

alcuni prodotti, come il Caciocavallo di Agnone, dovute principalmente al tipo di

pascolo e ai differenti microclimi che, in alcune zone, favoriscono la crescita di

particolari erbe aromatiche, capaci di conferire al latte aromi speciali. L’antica

tradizione della lavorazione del latte, fatta di manualità e processi naturali, ma

anche di innovazione, è perfettamente custodita in un’impresa storica: il

Caseificio Nucci di Agnone che, dal 1600, opera con passione e impegno

l’attività casearia, tanto da rappresentare oggi una delle eccellenze italiane nel

mondo. Vincitore di numerosi premi e di ambiti riconoscimenti, il caseificio

ospita al suo interno un piccolo museo, che raccoglie gli strumenti in rame e in

legno che il capostipite della famiglia costruiva artigianalmente per lavorare il

latte.

La coltivazione del mandorlo è un altro elemento che accomuna Abruzzo e

Molise ad alcune regioni del sud Italia, in particolare Campania e Sicilia. E’

notizia relativamente recente che l’Abruzzo contribuirà alla strategia nazionale

di rilancio del settore mandorliero, voluta dal Ministero delle Politiche Agricole.

Le mandorle migliori provengono dalla Valle della Peligna, non a caso

Sulmona, cittadina posizionata al centro della valle, vanta una tradizione

secolare nella produzione di confetti e ospita, oltre ad un svariato numero di

imprese industriali e artigianali che producono confetti deliziosi e non solo con le

mandorle, il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera.

Page 5: Abruzzo Molise

Dagli insediamenti sulla fascia costiera, dove è fervida l’attività di pescaggio,

traggono origine rinomate pietanze a base di pesce del mare Adriatico,

impiegato per paste, risotti e fritture, anche se la massima esaltazione dei

sapori del mare si scopre nelle zuppe. Localmente chiamata “brodetto”, la

zuppa di pesce in Abruzzo è declinata in almeno due versioni: quella di Vasto e

quella di Pescara, benché il più conosciuto e apprezzato resti il Brodetto alla

Vastese.

Un’altra specialità del litorale Adriatico abruzzese è il pesce a “scapece”, cioè

fritto e conservato sotto aceto in appositi mastelli di legno, pratica diffusa tra i

pescatori per conservare il pescato non venduto e che, nella zona, prevede

anche l’uso dello zafferano, giacché l’Abruzzo vanta la migliore produzione

mondale di questa pregiata spezia, coltivata sull’altopiano di Navelli, non

lontano da L’Aquila. Lo zafferano dell’Aquila ha ricevuto il riconoscimento D.O.P

nel 2005.

A Vasto, entrambe le specialità sono molte bene interpretate al Ristorante Lo

Scudo, nel centro storico, oppure nella zona del porto turistico alla Trattoria da

Ferri, Loc. Punta Penna tel. 0873367782.

Per quanto concerne la produzione vitivinicola, è quasi inutile citare il

celeberrimo Montepulciano d’Abruzzo Dalle stesse uve si ricava anche l’ottimo

rosato Cerasuolo d’Abruzzo. Tra i vini bianchi, oltre all’ormai noto Trebbiano

d’Abruzzo, si evidenzia - tutelato dal marchio Abruzzo DOC - il Pecorino. I vini

abruzzesi , negli ultimi anni, stanno raggiungendo traguardi di qualità, prestigio

e diffusione impensabili solo pochi anni fa, basti pensare che un vino abruzzese

risulta essere il secondo vino più venduto negli Stati Uniti. Anche il Molise che

non si è mai distinto, in passato, nel settore vinicolo, negli ultimi anni sta

concentrando sforzi notevoli per supportare il rilancio della viticoltura e per

salvaguardare l’unico vitigno autoctono del Molise, il Tintilia dal quale traggono

origine gli ottimi rosso, rosato e rosso riserva.

Page 6: Abruzzo Molise

L’OGGETTO

La chitarra per la pasta

E’ un utensile di antica tradizione contadina ma ancora oggi è possibile

acquistarlo, anche nelle versioni più sofisticate, come quella della foto, che è

dotata di “chiavi” per regolare la tensione delle corde. Gli spaghetti, oppure

tonnarelli o ancora maccheroni, si ottengono appoggiando la sfoglia di pasta

sopra le corde e facendo forza con il mattarello.

Page 7: Abruzzo Molise

ITINERARI (IN) CONSUETI

L’Abruzzo, parchi mare e tradizione con i suoi quattro parchi naturali: Parco

Nazionale d’Abruzzo, Parco Nazionale Gran Sasso Laga, Parco Nazionale della

Maiella Morrone e, infine, il Parco Regionale Velino Sirente è la regione più

verde d’Europa, nonché baluardo di una politica di salvaguardia ambientale e

tutela del territorio del tutto invidiabili. Dal Parco Nazionale del Gran Sasso,

dominato dalla catena montuosa del Gran Sasso e dal massiccio della Laga,

con la stazione sciistica di Campo Imperatore, pregiata meta per gli amanti della

montagna, attraversando il Parco della Maiella, si raggiunge la costa sud

dell’Abruzzo, un mare splendido e, in parte, ancora incontaminato. A ovest,

invece il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, patria dell’Orso Marsicano,

dove è ancora possibile avvistare il lupo e il camoscio d’Abruzzo. Un viaggio

meraviglioso nella natura, nella biodiversità, ma anche nella cultura e nelle

tradizioni di una terra antica e selvaggia. A piedi, in bici o a cavallo, gli itinerari

disponibili per una visita ai parchi, sono veramente infiniti, così come le città e i

borghi antichi, presso cui è possibile sostare per una immersione nelle tradizioni

e nella storia locale.

Page 8: Abruzzo Molise

A nord del Parco Nazionale del Gran Sasso, non lontano da Teramo, Campli

inganna il visitatore poco informato, presentandosi come una cittadina di

campagna; in realtà è un borgo dal passato illustre, di cui conserva splendide

testimonianze. Abitata sin dai tempi dei romani, ha vissuto periodi di grande

floridezza anche nel Medioevo, quando diventò, addirittura, un libero comune.

Ricchezza e fortuna hanno continuato ad abitare la cittadina anche in epoca

rinascimentale, tanto che a Campli nacque il primo teatro d’Abruzzo. Oggi è un’

antica città d’arte.

Al centro dell’area del parco, in provincia de l’Aquila, ai confini di Campo

Imperatore, si erge la Rocca di Calascio, il castello più alto di tutti gli Appennini,

inserito nell’omonimo borgo medievale; un luogo magico da cui è possibile

ammirare panorami grandiosi. La Rocca di Calascio è oggi una ricercata

location per grandi produzioni cinematografiche, proprio qui è stato girato “Lady

Hawke”, la bellissima leggenda dell’uomo lupo e della donna falco, con una

indimenticabile Michelle Pfeiffer. Poco lontano si trova, invece Santo Stefano di

Sessanio, considerato tra i borghi più belli d’Italia, una perla incastonata tra i

monti, ingentilita da una apprezzabile armonia architettonica e da un attento

lavoro di conservazione dell’abitato, in perfetta continuità con il meraviglioso

paesaggio circostante. Nella seconda metà del Novecento ha vissuto un

periodo di quasi totale abbandono ma, negli ultimi anni, sta beneficiando di

un’ottima politica di rilancio del turismo, declinato in una ottica di sostenibilità.

I BORGHI PIÙ BELLI DEL PARCO DEL GRAN SASSO

CAMPLI, LA ROCCA DI CALASCIO E SANTO STEFANO DI SESSANIO

Page 9: Abruzzo Molise

NEL PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA SOSTE ROMANTICHE E GUSTOSE:

SULMONA, PACENTRO E RIVISONDOLI

A Sulmona, è possibile vedere un centro storico armonioso, con un itinerario

dislocato tra architetture di epoche diverse; magnifici l’acquedotto medievale e il

complesso barocco della SS Annunziata. Qui è d’obbligo una sosta al Soldo di

Cacio, rinomata gastronomia dove è possibile scegliere prodotti gastronomici

dell’eccellenza abruzzese; per coloro che invece preferiscono gustare

comodamente seduti le stesse specialità, l’indirizzo è la Locanda da Gino, che

serve piatti abruzzesi, reinterpretati con grande eleganza. A non molti chilometri,

Pacentro è un altro delizioso borgo medievale dalle torri quadrate, da visitare,

mentre la meta ideale per una vacanza romantica è Rivisondoli, rinomata

stazione sciistica invernale e, nelle stagioni più calde, amena località pronta ad

accogliere i visitatori in un’atmosfera calda e accogliente. Per una sosta di

charme la soluzione si chiama Escape, ex stalla trasformata in appartamento di

design su tre livelli, con sauna, idromassaggio, piscina, camera da letto e

angolo cottura.

Page 10: Abruzzo Molise

DALLA TERRA DEL MONTEPULCIANO FINO AL MARE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI

San Martino sulla Murracina è la terra delle vigne dei migliori vini d’Abruzzo. Per

una degustazione è d’obbligo una sosta alla vineria di Salnitro, accogliente

locale ricavato in un frantoio del seicento, dove è possibile gustare vini e

distillati selezionati e piatti con prodotti locali d’eccellenza, presentati in modo

innovativo. Poco distante, a Guardiagrele, in un delizioso paesino arroccato,

conosciuto per la lavorazione del ferro, si trova uno dei luoghi più prestigiosi

della ristorazione italiana: Villa Maiella.

Da qui, in poco più di mezzora, si raggiunge la costa dei trabocchi,

originalissime costruzioni, somiglianti a palafitte, utilizzate per la pesca e oggi

trasformati in trattorie, dove assaporare eccellenti piatti di mare, quasi sempre

“progettati” con il pescato del giorno. La meta privilegiata è San Vito Chietino,

considerato il centro della costa dei trabocchi - nonché incantevole scenario

degli appuntamenti gastronomici ed enologici della manifestazione Cala Lenta -

ma anche Ortona dove ha sede l’enoteca regionale d’Abruzzo, merita una

sosta. Una passeggiata a San Vito per ammirare il suggestivo promontorio del

turchino è imperdibile, così come l’omonimo trabocco. Pasteggiare sui trabocchi

è una vera e propria esperienza culinaria e basta recarsi sulla statale 16

Adriatica, dove sono dislocati ben cinque trabocchi, ricordandosi che la

prenotazione è necessaria; il più caratteristico è Punta Cavalluccio a Rocca San

Giovanni.

Page 11: Abruzzo Molise

DA NON PERDERE

Il Castello di Semivicoli

Incantevole relais della prestigiosa azienda vitivinicola Masciarelli, ubicato in un

palazzo baronale che domina il panorama dalla Maiella all’Adriatico.

Anche per chi non intende pernottare, durante tutta l’estate, in una atmosfera di

grande charme, ci si delizia gustando vini e prodotti tipici e musica.

Page 12: Abruzzo Molise

EVENTI ENOGASTRONOMICI, SAGRE E FIERE

Cala Lenta, a San Vito Chietino, nel mese di luglio

Lu Gioviddì Sande – Sagra del Vino cotto, a Cellino Attanasio (TE) nel mese

di marzo;

Sagra dei Ranati, a Capistrello (AQ), la terza domenica di maggio;

Sagra della Ventricina, a Guilmi (CH), nel mese di agosto;

Sagra dei sapori d’autunno, Canistro Speriore (AQ), nel mese di ottobre;

Legumi Party, Marina di Pescara, nel mese di dicembre;

Sagra delle “Virtù”, a Teramo il primo maggio;

Sagra del Cuoco, a Villa Santa Maria (CH), nel mese di ottobre;

A cena con i bizantini, a Crecchio (CH)

ALTRI EVENTI

Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica Gianni Di Venanzo a

Teramo nel mese di ottobre

Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, a Isola del Gran Sasso (TE), presso

il museo Stauròs d’arte sacra contemporanea nel convento di San Gabriele

(l’ultima è stata l’edizione del 2012)

Festa de “Le Farchie di Fara Filiorium Petri “, a Fara Filiorum Petri, il 16

gennaio.

La notte delle streghe, a Castel del Monte (AQ), la notte del 17 agosto;