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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. www.chiesaviva.com e-mail: [email protected] «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXIX - N° 422 DICEMBRE 2009 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità Santo Natale 2009

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PERCHE L APPERTURA AL MONDO?

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.www.chiesaviva.come-mail: [email protected]

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XXXIX - N° 422DICEMBRE 2009

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

Santo Natale 2009

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2 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

VIENI, SIGNORE GESÙ!L’umanità non ha la forza di superare gli ostacoli che essa stessa ha creato cercando diimpedire il Tuo ritorno.

Manda il Tuo Angelo, o Signore, e fa che la nostra notte diventi luminosa come il giorno!

Quanti cuori, o Signore, Ti attendono!

Quante anime si consumano per affrettare la venuta di quel giorno in cui Tu Solo vivrai eregnerai nei cuori!

Vieni, Signore Gesù!

Tanti segni ci dicono che il Tuo ritorno non è lontano.

O Maria, Tu che Lo hai visto risuscitato; Maria, la cui prima apparizione di Gesù ha can-cellato l’angoscia inenarrabile provocata dalla notte della Passione; Maria, è a Te che noioffriamo le primizie di quel Giorno, a Te, Sposa dello Spirito Santo, nostro cuore e nostrasperanza! Cosi sia!

Auguriamo a tutti Auguriamo a tutti unun Santo Natale!Santo Natale!

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2009 3

PerchéPerchél’Apertura al “Mondo”?l’Apertura al “Mondo”?

T utti abbiamo lo stesso“mondo”: quello dellanatura e quello della

“storia” che ci contiene. Il pri-mo, è il “mondo” dei sei gior-ni e delle notti, delle stagionie degli anni. Il secondo, è il“mondo” delle vicende terre-ne, nella famiglia, nella società,nella patria. È il “mondo” in cuici conosciamo e ci incontriamo;il “mondo” delle gioie e dei do-lori.Ognuno, però, ha il “suo mon-do”: «quando ero bambino,pensavo come un bambino,ragionavo come un bambi-no» (I Cor. 13, 11). Il “mondo”da adulto è un altro “mondo”quello delle proprie scelte; un“mondo” che si costruisca nel-la libertà.Tutto un altro “mondo”, co-munque, è quello del cristiano,perchè non è solo spettacolodei sensi, né solo oggetto della investigazione scien-

tifica e tecnica, perché non è ilsolo campo del suo lavoro, maperché è, soprattutto, il “mon-do” della creazione, avvenuta“in principio” cioè fuori deltempo, per cui il “mondo” cheabitiamo, per il cristiano ha unafigura che passa (I Cor. 7, 31),e cioè ha il suo senso primoe ultimo al di là di sè, in Dio,che lʼha tratto dal nulla e con-tinua a conservarlo e guidar-lo con la sua Provvidenza.Ma, soprattutto, è il “mondo”della Redenzione, avvenuta neltempo per riparare al peccatodellʼuomo, accaduto al principiodel tempo, e divenuto, però, og-getto della misericordia di Dio inCristo, entrato nel “mondo” enel “tempo” per aiutarlo a sal-varsi dal peccato che, però, eglicontinua a commettere nel“mondo” e nel “tempo”1.Dobbiamo dire, al lora, che

lʼunico “mondo” vero è quello del cristiano, per-

del sac. dott. Luigi Villa

Paolo VI.

1 Cfr. SantʼAgostino, “Sermones ad populum”, Sermo 174, c.2 (P.L. 38, col. 40): “Dunque, se lʼuomo non avesse peccato, il Figlio del-luomo non sarebbe venuto”... non cʼera alcuna causa che Cristo Signore venisse se non per salvare i peccatori. Togli la malattia, toglile ferite, e non cʼè più bisogno alcuno delle medicine” (cfr. Testi citati da S. Tommaso: III a,q.i, a, 3, sed contra).

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4 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

ché illuminato dalla luce della Fede che ci svelalʼinserzione del “tempo” nellʼeternità con la crea-zione, e dellʼeternità nel “tempo” conlʼIncarnazione, dipanando, così, lʼarruffìo della Sto-ria coi suoi errori e orrori, in una trama di “Storia Sa-cra” quale il progetto «nascosto dai secoli in Dio»(Ef. 3, 9).Più vero di tutti, allora, è il “mondo dei Santi”, pene-trato dalla Grazia Divina cheporta alla partecipazione dellastessa Vita Divina in un flussoe riflusso di “amorosi sensi”,anche se quasi sempre avvol-ta nel “mistero”.

Ma il Vaticano II, con i suoiDecreti, spalancò alla Chie-sa porte e finestre, perchéuscisse da sè stessa e si but-tasse nel “mondo”.Ma cosa si intende per “mon-do”? Rendiamoci conto, ve-diamo, per primo, nelle SacreScritture: “mondo”;nellʼAntico Testamento, siidentifica con il creato. In Ge-nesi (I, 31) leggiamo che«Dio vide tutte ciò che avevafatto ed era tanto buono»; «Ilcielo è il mio trono, il “mon-do” lo sgabello dei miei pie-di» (Is. 66, 1); Il Salmistaesclama: «Dio, Dio nostro,quanto ammirevole il tuo no-me nellʼuniverso mondo! E al-trove scrive: «I cieli narrano latua gloria e lʼopera delle tuemani rivelano il Firmamento”.Nel Nuovo Testamento tro-viamo, invece, due concettidel “mondo” diametralmentediversi. Qui, il Mondo è vistonon come creato, ma come “umanità”. Di esso, Ge-sù dice: «Dio ha tanto amato il mondo da sacrifi-care per esso il suo Unigenito» (Gv. 3, 16). Man-dando i suoi discepoli nel mondo con lo stesso com-pito: «Come Tu hai mandato Me nel mondo, an-chʼIo li ho mandati nel “mondo”» (Gv. 17, 18).«Andate dunque in tutto il mondo» (Mc. 16, 15).Nelle stesse pagine del Vangelo troviamo anche la“condanna del mondo”.È il Mondo nemico di Gesù, che non accetta la fedein Cristo, rinnega la sua morale, odia lʼopera di Cristoe coloro che lavorano per la sua opera nel mondo. Ilgeneralissimo di questo mondo è Satana: «Il princi-

pe di questo mondo sarà gettato fuori» (Gv. 12,31), «Questo “mondo” non lʼha conosciuto, per-ché preferisce le tenebre alla luce. Un mondo pie-no di scandali: “guai al mondo per gli scandali”»(Mt. 18, 7); «Non amate il mondo né ciò che è ilmondo. Se uno ama il mondo non cʼè in luilʼamore del Padre, poiché tutto ciò che è nel mon-do, la concupiscenza della carne, degli occhi,

lʼorgoglio della vita, non èdal Padre, ma dal mondo.Ora, il mondo passa e lasua concupiscenza conlui» (I Gv. 2, 16).In questo mondo, tuttavia,Gesù manda i suoi discepolicome “agnelli in mezzo ai lu-pi” (Lc. 10, 3), e li avverte:«Se il mondo vi odia, sap-piate che ha odiato Me pri-ma di voi» (Gv. 15, 18); «Ilmondo godrà, voi invecepiangerete» (Gv. 16, 20).Anche San Paolo condannail mondo: «Non conformate-vi a questo secolo (cioè il“mondo”) (Rom. 12, 2), poi-chè se io volessi piacereagli uomini, non potrei es-sere il servo di Cristo»(Gal. 1, 10).Ma allora, come comportarcidinanzi al “mondo”? E anco-ra: può la Chiesa aprirsi almondo? Il problema ci portaa riflettere sulla “ecclesiolo-gia odierna”, la quale ha ri-gettato chiaramente i due as-siomi, intrinsecamente an-nessi nella sua ontologia:“extra Ecclesiam nulla sa-lus”, e lʼaltra: “La vera Chie-sa è (ma “non sussiste in”)

quella cattolica”, con la quale ha introdotto il relativi-smo, lʼecumenismo; il pluralismo, ecc., col quale si èvenuto a cancellare lʼ“ubi Petrus, ibi Ecclesia”, eche la salvezza è solo per chi crede in Gesù Cristo.Quindi, dal Vaticano II è scaturita una chiesa che nonè più “societas perfecta”, bensì “semper riforman-da”, e che, perciò, rinnega i caratteri ontologici dellaChiesa fondata da Gesù Cristo, tenendosi aperta, in-vece, a qualsiasi forma di sincretismo.Dovendo vivere nel “mondo” “totus positus in ma-ligno”, dobbiamo poter dire come San Paolo,lʼapostolo delle genti, che per lui il “mondo è croci-fisso”. Se dobbiamo lavorare nel “mondo” senza

Suora in blue jeans.

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perdersi, noi dobbiamo saperlo anche fuggire per riti-rarci in noi e in Dio. Quindi, nellʼuso delle cose, oc-corre che osserviamo la gerarchia dei valori, come ciinsegna lo stesso Gesù: «Cercate anzitutto il Re-gno di Dio e la sua Giustizia, e tutto il resto (del“mondo”) vi sarà dato in soprappiù» (Mt. 6, 33).Lʼinsidia più grave per un cristiano, infatti, è quandoviene bandito, o perlomeno ignorato, il “soprannatu-rale”. Purtroppo, oggi, si può dire che la “crisi delsoprannaturale” ha toccato i vertici più alti nella sto-ria della Chiesa, proprioper questa apertura al“mondo” che Paolo VIha voluto con la cosidet-ta “svolta antropologi-ca”, che non è altro che ilritorno di fiamma del “mo-dernismo” che San Pio Xe i suoi immediati succes-sori avevano cercato didebellare.

Ora, lʼazione del Magiste-ro dovrebbe centrarsi, so-pratutto, per un ritorno alsoprannaturale, offuscatoanche per lʼinsidiosa pe-netrazione del soggettivi-smo e del ritorno al natu-ralismo più sfacciato, lacui conoscenza non pote-va non essere chelʼoffuscamento della stes-sa dignità naturaledellʼuomo.Ormai, è stato dimenticatoche lʼuomo, per la sua anima spirituale, è stato crea-to ad “immagine e somiglianza di Dio” (Gen. 1,27), dal che dipende, secondo San Tommaso, chelʼuomo «è principio delle sue opere, in quanto hail libero arbitrio ed il potere delle sue azioni”2.Sappiamo ormai da tempo che Paolo VI, f indallʼinizio del Suo Pontificato, aprì il “dialogo” con ilmondo moderno. Lo aveva annunciato, allʼaperturadella Seconda Sessione del Vaticano II (settembre1963): «La Chiesa cercerà di lanciare un ponteverso il “mondo contemporaneo”».Le vie da seguire le scrisse nella Sua prima encicli-ca: “Ecclesiam suam” dellʼagosto 1964.Tra le iniziative di Paolo VI, a questo riguardo, ci fula Sua domanda di perdono (maggio 1964) agli ar-

tisti e agli intellettuali: «Vi abbiamo messo, a voiche siete creatori, sempre vivaci, zampillanti dimille idee e di mille novità, una cappa di piomboaddosso. Possiamo dirlo. Perdonateci!!».Incredibile questa richiesta di perdono con quel “Viabbiamo”, che denuncia tutto lʼarco della storia dellaChiesa dei Papi, immemore di tutti i Papi che erano imecenati dellʼarte e degli intellettuali!Inuti le, perciò, difenderlo! Paolo VI partì, f indallʼinizio, con una volontà ferrea di abbandonare le

rotaie della Tradizioneper percorrere i sentierisconosciuti del “rinnova-mento”, cercando in tutti imodi di sradicare quel“manicheismo larvato”della mentalità cattolica,di cui parla Maritain, perla quale «il mondo in sènon era più che corru-zione, per cui si porse inprimo piano i valori dinegazione, di rifiuto, ditimore... Abbassare gliocchi! Volgere altrove latesta! Fuggire le occa-sioni, ecc. Il moraleprendeva, così, il so-pravvento sul teologale,e la fuga dal peccatosulla carità».Una mentalità, quindi, chePaolo VI voleva corregge-re, specie attraverso lapredicazione e lʼazione.Difatti, le innovazioni in-

trodotte da Paolo VI furono tante e profonde. Premesso questo, Paolo VI apparve al “mondo”,con evidenza, come uomo fisiologicamente di si-nistra, un autentico e tipico “progressista”. Lo di-mostrava in ogni suo gesto, in ogni sua scelta istinti-va, nel modo con cui intendeva la cultura, gli Autoriche leggeva (come, ad esempio, Adorno e Mancu-se), nella sua affinità con i cardinali progressisti (tipoSuenens, Alfrink), sui libri, quando era arcivescovodi Milano, egli nè scriveva le “prefazioni”. Agli occhidi molti tradizionalisti, quindi, Paolo VI apparve sem-pre come un “pericoloso rivoluzionario”.VediamoLo con un esempio: La vicenda sulla “pillola”. A pronunciarsi, sullaquestione del controllo delle nascite, Paolo VI im-

Un gesuita... in danza!

2 Cfr. S. Th. 1, a, 11 a, Prologus. - e cfr. Damasceno, “De Fide Orthodoxan”, lib. 11, c. 12, rd. B. Ketter, New York 1973, p. 76, bl. 19-21.

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piegò 34 mesi, tra varianti stati dʼanimo; allʼinizio,apertissimi, ma poi finì col nominare una Commissio-ne consultiva di 75 tra cardinali ed esperti, dei quali71 si pronunciarono a favore di un “regolato con-trollo” delle nascite, per cui le persone si attendeva-no delle “concessioni clamorose”. Anche la “Ci-viltà Cattolica” (del 4 novembre 1967) “esprimevaragionata fiducia” in una prossima ammissionedellʼuso della “pillola Pincus”, che da allora fu det-ta: “pillola cattolica”!Ma ci volle ancora parecchio tempo prima che arri-vasse a pubblicare, dietro pressione di Prelati e Mo-ralisti, la “Humanae vitae”, anti-Pillola e contrariaal controllo. Lo Spirito Santo aveva vinto! La caneaanti-cattolica (ma anche quella cattolica non fu dameno!) si ribellò, con giudizi sprezzanti su grandigiornali, e persino defezioni!

***

Certo, il “dialogo” col “mondo” non lo inventòPaolo VI. Prima di inviare i suoi discepoli nel “mon-do” per evangelizzarlo, Gesù, li aveva avvertiti: «Ilmondo mi odia. Il mondo non può ricevere lo Spi-rito di verità». Ben conscio di questo, lʼapostolo SanPaolo si recò ad Atene, capitale della cultura di allo-ra, e gli ateniesi si recarono allʼAeropago ad ascol-tarlo, pieni dʼinteresse. Fu un primo incontro con lacultura profana. «Tutti gli ateniesi e gli stranieri ivi re-sidenti non si dilettavano dʼaltro che di parlare o di

Appunti critici sul Vaticano II - 55sac. dott. Luigi Villa (pp. 72 - Euro 10)

Questo mio 5° libro “Appunti critici sul Vaticano II” vuole chiarire la ve-rità e lʼoggettività a riguardo dellʼabbandono della Tradizione da parte del-la stessa Gerarchia ecclesiastica, ma che nello stesso tempo, nega che ilVaticano II non sia più nella tradizione. Noi, allora, ci domandiamo: perché il Vaticano II ha lanciato una “NuovaReligione”, ha “aperto al mondo”, al “Modernismo”, alla “Massone-ria”, alla “Democrazia Universale”, alla “Tolleranza”, al “Comuni-smo”, benché tutte queste aperture fossero già state condannate dal Ma-gistero di sempre?..Noi, questo tradimento, lo poniamo alla riflessione dei nostri lettori!

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

NOVITA

udire quello che cʼera di più nuovo». Lo si legge negli“Atti degli Apostoli”. Intelligenti comʼerano, avevano già eretto un altare“Al Dio sconosciuto” e fu riferendosi a questo alta-re, che Paolo iniziò il suo discorso, seguito dagli ate-niesi finchè non si mise a parlare della resurrezionedi Cristo dai morti. Allora, però, lo interruppero. “Al-cuni presero a deriderlo” - dicono gli “Atti”, “altridissero: “Di questo ti sentiremo unʼaltra volta”!Paolo lasciò Atene, si ritirò nella vicino Corinto,ma lo shock subìto allʼinsuccesso di Atene lo avevaturbato tanto, sì da dubitare se dovesse continuare ono a predicare. Ma intervenne «il Signore che glidisse, in visione: Non temere, ma parla e non ta-cere!».Da questo sfasamento montiniano, abbiamo, ormai,una Fede distrutta dallʼecumenismo; lʼevangelizza-zione fu sostituita dal “dialogo” e il Regno di Dio furimpiazzato dal “Regno dellʼuomo”.In nome della laicità e dei “diritti umani”, la Moralecattolica, affossando la Fede e la centralità della Per-sona di Gesù Cristo, si è dissolta, senza più contarele conseguenze del “peccato originale”.Ora, questa guerra non è ancora conclusa. Paolo VI,in un domani, sarà dichiarato “anatema”, soprat-tutto per la sua “apertura al mondo”, per il suo“Movimento dʼanimazione della Democrazia Uni-versale” (MASDU) già condannato, ed Egli saràconsiderato il “Grande Corruttore” della Chiesadel XX secolo!

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Il

teologo

LA FORMULA DI CONSACRAZIONE

È impossibile fare una valida difesa teologi-ca-liturgica della formula consecratoria eu-caristica, stabilita dal “Novus Ordo Missa-lis Romani” del 3 aprile 1969, tanto neltesto ufficiale “latino”, quanto nel nellasua versione in volgare e resa obbligatoriadalla Conferenza Episcopale Italiana.Tutti gli sforzi del “Modernismo” finironocol sfracellarsi sul macigno della sentenzadogmatica infallibile di Papa Innocenzo III,fondata sul Magistero Ordinario Universale,ultra-millenario, che insegna:

«La formula consecratoriadel Canone Romano (precon-ciliare) - così com’è, senzaaggiunte o soppressioni - èstata imposta agli Apostolidirettamente da Cristo, e da-gli Apostoli consegnata ai lo-ro successori».

Il Concilio Fiorentino (Sessione dell’anno1442) nel suo “Decreto” per i Greci e gliArmeni, ha ribadito, confermandola solen-nemente, la stessa dottrina dogmatica dellaTradizione, testimoniata dalla sentenza diInnocenzo III, su citata, il “fatto storico”,inoppugnabile, il quale dimostra ad eviden-za che:

«La celebrazione del S. Sacri-ficio Eucaristico della Messa,e quindi anche la formuladella “consacrazione”, prece-dette almeno di un venten-nio la comparsa di tutti i te-sti Scritturali del Nuovo Te-stamento».

La Riforma liturgica, quindi, non fu altroche una “Rivoluzione sacrilega”! In ognisuo Documento, infatti, essa ha, con delibe-rato proposito, ignorato come non esistesse-ro, i solenni insegnamenti dogmatici di In-nocenzo III e del Concilio Ecumenico Fio-rentino, sull’“argomento chiave” di tuttala Liturgia della Messa che è la “formuladella Consecrazione Eucaristica” volutada Cristo e fin dall’origine della predica-zione Apostolica del Vangelo.

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S ulla nostra barca, scossa daimarosi del dolore, Dio sem-bra dormire, in attesa di es-

sere umilmente invocato e di untotale cambiamento di rotta.Quasi ogni giorno piangiamo, im-pietriti e sgomenti, le vittime diqualche calamità, sentendoci inbalìa di forze oscure ed incontrol-labili. Quasi ogni giorno assistia-mo ad omicidi ed efferatezze, i cuiautori paiono annientati dal maleassoluto.Passato, però, il primo momentodi stupore e avvilimento, cerchia-mo di rintanarci nel guscio protet-tivo della quotidianità, con la vo-glia di scordare, egoisticamente,le brutture che ci rubano la quiete,avvertita sempre più precaria, es-sendo cadute le certezze in ognicampo dell’esistenza.Diveniamo, così, sordi ai richiami delCielo che ci vogliono illuminare sullavera natura delle umane sciagureche non sono le catastrofi naturali,le malattie e la morte, bensì i pecca-ti individuali e sociali, di cui oggi èsminuita la gravità, essendo tutto rite-nuto buono e lecito, purché si conse-gua il successo sociale che, secondo

lontani dalla fede e dal vero con-cetto di giustizia.Negli ultimi decenni, il Creatore èstato all’uopo trasformato in unDio distratto, buonista e tollerante,che tutto perdona e dimentica eche tutti, impenitenti compresi, ac-coglie accanto a Sé. Ne sono suffi-ciente prova i molti, penosi funera-li di Stato, frequentemente tra-smessi in televisione, durante iquali il defunto di turno è imme-diatamente introdotto nell’eternabeatitudine e proclamato santo, aprescindere dal tipo di vita condot-ta, secondo valutazioni scaturitedall’emozione e dal sentimentali-smo, come se avesse ricevuto quelBattesimo di sangue, una volta ri-tenuto prerogativa di chi avesse

dato la vita per testimoniare Cristo.In simili celebrazioni, sempre piùspettacolarizzate, nessuno, infatti,accenna al Suffragio o al Purgato-rio né si chiedono preghiere, ma, al-la maniera protestante, ci si profondein elogi ed applausi, dimenticandoche quell’anima si trova dinanzi alTribunale Supremo. Si dà, in tal mo-do, l’impressione che siano sufficientila popolarità ed il chiasso mediatico

L’amore L’amore non è amatonon è amato

della dott.ssa Pia Mancini

la coscienza collettiva, è l’unico crite-rio per giudicare il valoredell’individuo.Vanno aumentando, di conseguenza,recriminazioni e proteste che accam-pano presunti diritti il cui riconosci-mento sconvolgerebbe a livello civilel’ordine morale ed impedirebbe il ri-spetto delle Leggi di Dio, ma, ciono-nostante, sono fatte proprie anche dal-la maggioranza dei cattolici, ormai

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per spalancare, subito, le porte del Pa-radiso.Mentre, inoltre, con ipocrita contrizio-ne, stigmatizzando la violenza, ci sicommuove per gli eroi, i terremotati,gli alluvionati e qualunque vittimadella ferocia umana, si approva la pil-lola abortiva, si praticano la conviven-za ed il sesso sfrenato, le unioni con-tro natura e quant’altro dia la parven-za di libertà, divenendo così noi stessiassassini del corpo e dell’anima e nonsolo: ci scagliamo arrogantementeverso chi per arginare tali scempi ri-chiama ai dettati evangelici, che con-sideriamo muffa dottrinale, tacciandodi arretratezza le stesse Autorità Ec-clesiali, da cui pretendiamo muti-smo e rinuncia al proprio mandato.Sostanzialmente, con temerarietàcerchiamo di adattare Dio al mal-costume dilagante, con il sottintesoricatto di abbandonare luoghi diculto e pratiche religiose, spingen-do quella parte di Clero poco co-raggiosa a cercare di salvare la fac-ciata pericolante della Chiesa Cat-tolica, che si vuole far apparire fe-dele a se stessa e alla Tradizionedei Padri, sebbene la rottura con ilsuo passato.A questo Clero sembra sfuggire ilfatto che la vera Chiesa, ovvero ilCorpo Mistico di Cristo, è ora ri-dotta ad un esiguo numero di Sa-cerdoti, Vescovi e laici non pro-stituiti al progressismo.La Chiesa, per certo, non è quelladei troppi movimenti ebraico-pro-testanti sorti negli ultimi tempi nelsuo seno, ma è quella, all’antica,di S. Francesco, del CuratoD’Ars e di S. Padre Pio nonchédei numerosi religiosi e fedeli chesubiscono persecuzione e martirio,soprattutto psicologici, da parte dicoloro che hanno in odio la fedecattolica, verso i quali si predicanofratellanza ed accoglienza.Il Signore, però, non sembra con-dividere le nuove posizioni teolo-giche ed il modo di procedere di que-sta umanità, asserviti al relativismoetico e religioso, e lancia moniti conun linguaggio elementare, universal-mente comprensibile, le cui espressio-ni sono le macerie, il fango, l’acquaed il fuoco che devastano ogni partedella terra. Come non ricordare Sodo-

ma, Gomorra, il diluvio e la torre dibabele?Le macerie potrebbero indicare il pe-ricolo, incombente, del crollo dellaChiesa Romana, svenduta al mondo;il fango è la chiara figurazione delleperversioni che soffocano l’anelitospirituale; l’acqua lava metaforica-mente le nostre anime, insozzatedall’empietà; il fuoco, infine, suggeri-sce l’urgenza della purificazione attra-verso il bruciore della sofferenza.Quotidianamente, ci viene dimostratoche senza Dio costruiamo sulla sab-bia; le nostre invettive contro il Cielonon hanno, pertanto, ragione di essere,essendo noi stessi la causa dei mali

che ci affliggono, permessi dallaBontà Infinita al solo fine di redimer-ci.È vero che soffrono anche gli inno-centi, ma il loro è un dolore che, unitoai patimenti del Salvatore, serveall’Altissimo per attuare i Suoi pianidi salvezza su ciascuno di noi. Il dolo-

re dell’innocente è una ricchezza perla Chiesa, perché, se offerto a Dio eper il prossimo, salva molte animedalla dannazione.Dio Padre, Dio Figlio e Dio SpiritoSanto non può chiudere gli occhi sul-la corruzione, sulle depravazioni,sull’aridità di cuore, sulle deviazioniliturgiche, sulla manipolazione dellaSua Parola, sul fallace ecumenismo digran parte dei Suoi Ministri, sugli er-rori dottrinali con cui si plagiano lementi sin dalla più tenera età ad operadi chi ha fatto del libertinismo cate-chistico il proprio credo.Non c’è posto per Dio e Mammona,come non c’è posto per Dio ed il gia-

cobinismo massonico che tantarovina ha prodotto e produce.È disonesto, è vile accusare Diodelle cosiddette disgrazie: non èDio ad aver abbandonato noi, nonè Dio il sadico che Si diverte a farsoffrire; siamo noi che Lo abbia-mo, opportunisticamente, messoda parte con superbia, chiaman-doLo in causa, solo quando van-no in fumo i nostri progetti, peraccusarLo di crudeltà.Siamo, dunque, ben lontani dallaVerità, frantumata in tante pseudo-verità partorite da una pletora dipensatori senza fede, che dànnospazio solo a se stessi.Dove sono, oggi, la giustizia e lacarità verso Dio? Disertiamo laS.Messa e i Sacramenti; abbiamoridotto il S. Natale e la S. Pasqua avacanze e ad affari commerciali.Siamo, inoltre, democraticamente,favorevoli a qualunque forma di li-bertinaggio.Esercitiamo la filantropia, difen-diamo la fratellanza e l’uguaglia-nza con chicchessia, sentendocibuoni e santi, ma mostriamo lastessa solerzia nell’affermare Cri-sto Signore ed i Suoi diritti, senzavergogna?È veramente povero l’uomo delterzo millennio, ridotto ad animale

gregario, senza interesse per l’anima,senza volontà, senza discernimento esenza fede; se ne sta, comodo, a raz-zolare nella sua ignavia, indolente alpunto di non sapere alzare gli occhi alCielo, del quale non riesce a percepirel’armonia, perché reso incapace diamare l’Amore.

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12 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

T ra i nemici di Padre Pio, i pre-miati da padre Clemente sono:

«Padre Emilio da Matrice, uno deimaggiori responsabili del “caso” deiregistratori, viene eletto padre Guar-diano del Convento di Venafro.Padre Aurelio da Sant’Elia a Piani-si, famoso per sue squallide gestacontro natura, gode di tutti i permessiche sono indispensabili a un Cappuc-cino per muoversi dal proprio Con-vento e dalla propria Provincia…Padre Piergiuliano da Caselle Tori-nese… non viene punito lui per le suesquallide imprese, ma i frati sospettatidi aver diffuso quei documenti su dilui…Padre Pio Maria da Codifiume, ac-cusato di atti indecenti, viene difesoda padre Clemente: “Su di lui nongrava nessuna riserva…”. Documen-tati, poi, i suoi peccati contro natura edenunciato alle autorità, il Vescovo losospende “a divinis” nell’ambito delladiocesi»10.

Il segretoIl segretodella “tomba vuota”della “tomba vuota”

di Padre Piodi Padre Pio

Convento giungono altri due “confra-telli”, entrambi muniti di ampi poteri,ma non conferiti dall’Ordine, bensì dauna Delega Speciale proveniente dal-lo stesso Amministratore Apostolico,cioè padre Clemente da Santa Mariain Punta.Essi sono: padre Carmelo di SanGiovanni in Galdo, e padre Giacin-to di Sant’Elia a Pianisi, che, insie-me allo stesso padre Raffaele daSant’Elia a Pianisi, sono gli arteficidelle “ubbidienze” estorte al poveroPadre Pio, e, guarda caso, gli stessi excoinvolti nella “banda” Giuffré»11.«Padre Raffaele da Sant’Elia a Pia-nisi fu varie volte p. Guardiano aSan Giovanni Rotondo ed altrove. Permolti anni (più di venti) padre econo-mo del monastero di San GiovanniRotondo, risulta dai documenti seque-strati dalla Guardia di Finanza che, tragli anni 1953 e 1956, più volte avevadistratto somme dall’amministrazionedel Convento per un totale di 10 mi-lioni, per versarli a Giuffré. Nonostan-

a cura del dott. F.A.

77

«Padre Clemente fa trasferire a SanGiovanni Rotondo altri frati, an-ch’essi appartenenti a quel triste pas-sato e collegati a quelle ancor più in-famanti vicende.Infatti, tra il 1964 e tutto il 1965, al

Copertina del libro di Luigi Peroni:“Padre Pio da Pietrelcina”.

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2009 13

te il parere contrario del suo supe-riore, p. Carmelo da Sessano, eglivolle più volte “investire” i fondiconventuali nei “giochi” finanziaridel “banchiere di Dio”, per poiperdere tutto, compresi certi suoifondi personali”»12.

«Padre Clemente ha il problemadel Seminario di Manfredonia che ifrati della Provincia vogliono tene-re per non tradire le intenzioni dichi, con le proprie offerte, ha con-sentito la costruzione dell’edificio.Ma padre Clemente è per la vendi-ta, e, così, tutti gli studenti cap-puccini della Provincia di Foggiavengono dispersi nei Seminari ditutta Italia.Viene poi la visita a Vico del Gar-gano, dove padre Clemente ordi-na la sospensione dei lavori di co-struzione del Seminario cappuc-cino, per mancanza di fondi, anchese era stato lui stesso ad iniziarliper ovviare alla chiusura del Semi-nario di Manfredonia»13.«Sotto la sua guida, i 120 frati del-la zona subiscono, nel volgere dipochi anni, oltre 400 trasferi-menti. Gli incarichi provinciali nonvengono assegnati, ma provvisoria-mente affidati a “delegati” che nonpossono assumere alcuna iniziativa.Alcuni di questi delegati, trovandosinell’impossibilità di agire efficace-mente e in una situazione caotica, pre-feriscono dimettersi.Come premio per questi lodevoli ri-sultati, padre Clemente, nel giugno1964, ottiene anche la nomina a De-finitore Generale dell’intero OrdineCappuccino. Il nuovo incarico lo co-stringe a restare sempre più spesso esempre più a lungo a Roma: e questopotrebbe essere anche un bene per laProvincia cappuccina di Foggia, selaggiù restasse qualcuno in grado diprendere decisioni… Ma la sola auto-rità della zona è lui, padre Clemente,e la Provincia di Foggia si avvia silen-ziosamente e con rassegnazione allarovina definitiva. Espierà la colpa diavere ospitato un frate come PadrePio»14.

Dall’8 settembre 1960, il carceriere diPadre Pio fu il Guardinao, padre Ro-sario Aliminusa, che fu definito “car-ceriere” perché sotto di lui il Padre

visse nell’isolamento: avvicinarsi a luiera impossibile, se non in confessionee solo per il tempo stabilito.«A San Giovanni Rotondo, padre Ro-sario Aliminusa ha evidentementeanche il compito di vegliare sui “ver-detti” del Vescovo di Padova, Mons.Bortignon. Coloro che hanno cono-sciuto l’ira di Bortignon non possonofarsi illusioni: conosceranno anchequella, più grezza e del tutto priva diastuzia, di padre Rosario Amliminu-sa»15.«Per liberare Padre Pio dalla morsadel padre Guardiano, p. Rosario, i fi-gli spirituali del Frate, capeggiati dalSig. Emmanuele Brunatto, prepara-no il “Libro bianco”; un libro chedocumenta la corruzione agli alti li-velli vaticani e, rivolgendosiall’Amministratore Apostolico, padreClemente, minacciano di sottoporloall’ONU, se non si attua il provvedi-mento di sostituire l’attuale padreGuardiano con padre Carmelo daSessano, molto caro a Padre Pio.Ricevute le assicurazioni in tal sensodal card. Ottaviani del Sant’Uffizio,il Comitato di Brunatto, il 17 gennaio1964, decide di rinviare la presenta-zione del “Libro bianco” all’ONU,

10 F. Chiocci, L. Cirri, “Padre Pio - storia di unavittima”, vol. II, pp. 823-824.11 E. Malatesta, “L’ultimo segreto di Padre Pio”,Ed. Piemme, 1997, pp. 108-110.12 Idem, pp. 109-110.13 F. Chiocci, L. Cirri, op cit., vol. II, pp. 817-818.14 Idem, pp. 822-823.15 Idem, p. 734.16 Idem, pp. 851-853.17 Idem, pp. 821-822.

in attesa di un gesto distensivo daparte dell’Amministratore Aposto-lico, padre Clemente.Puntualmente, il 22 gennaio 1964,arriva a San Giovanni Rotondo pa-dre Carmelo, ma vi è un piccolodettaglio: il suo nome è padreCarmelo da San Giovanni inGaldo, non “padre Carmelo daSessano”! Così, padre Clemente,giocando sull’equivoco del nome“Carmelo”, riesce a ingannare tut-ti: il card. Ottaviani, Brunatto e tut-ti i figli spirituali di Padre Pio!»16.Ma esiste anche un altro aspettoimportante: «Padre Carmelo daSan Giovanni in Galdo non vienein veste di Guardiano, ma comeDelegato dell’AmministratoreApostolico; e ciò significa cheogni sua decisione e iniziativanon appartengono a lui, ma deri-vano direttamente dall’Ammini-stratore, padre Clemente.In questo modo, è potuto accadereche, un giorno dopo l’altro, PadrePio, affidato ad un Delegato di pa-dre Clemente, a sua volta aperta-mente schierato col Vescovo di Pa-dova, si trovi infine alla mercé di

Mons. Girolamo Bortignon, il suo piùacerrimo nemico. Ecco come la pre-ghiera di Padre Pio di invocare la sof-ferenza come predilezione divina siastata esaudita, senza parsimonia!»17.«Ma con la nomina di AmministratoreApostolico della Provincia cappuccinadi Foggia padre Clemente da SantaMaria in Punta, oltre ai normalicompiti di governo, ha anche un altroincarico specifico, e forse preminente;quello cioè di provvedere alla siste-mazione di tre spinose questioni cheriguardano Padre Pio:

1. fargli rilasciare una dichiarazioneattestante che lo scandalo dei regi-stratori sacrileghi è solo una mon-tatura della stampa;

2. che egli non è stato mai persegui-

Padre Clemente di Santa Maria in Punta, Ammi-nistratore Apostolico della Provincia cappuccinadi Foggia, dal 23 agosto 1963.

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14 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

tato e che ha goduto sempre dellamassima libertà;

3. far modificare a Padre Pio le di-sposizioni testamentarie del 4 ot-tobre 1960.

1. Padre Clemente, nel settembre1963, prepara un dichiarazione, da farfirmare a Padre Pio, in cui si dichiarache sono false tutte le notizie diffusedalla stampa circa i registratori sacri-leghi. Ma il Padre, aveva già visto emostrato ad altre persone le installa-zioni di microfoni; quindi, se fir-masse, firmerebbe il falso. PadreClemente non può opporre nulla, elo scritto rimane lettera morta.

2. Nel gennaio 1964, padre Cle-mente prepara un altro documentoper Padre Pio. Egli dovrebbe di-chiarare che nessuna limitazione èmai stata fatta alla sua libertà per-sonale e ministeriale. Firmare si-gnificherebbe non solo negare laverità, ma peggio, ancora, calun-niare i confratelli ed altri che han-no dichiarato per iscritto alle auto-rità religiose e civili la realtà deifatti. Così, anche questo tentativocade nel nulla. Si ricorre, allora, aun abile ripiego. Si rimuovono al-cune cause di malcontento dei fe-deli e si sopprimono alcune limita-zioni posto al Padre.Il 23 gennaio 1964, Padre Rosarioda Aliminusa viene rimandato alsuo paese; il 5 marzo 1964, vienetolta la clausura alla vecchia sagre-stia per consentire l’accesso alledonne; il Padre può celebrare dinuovo, dopo tre anni, le funzionipasquali; viene restituita la confes-sione e la comunione a coloro cuiera stata vietata; la durata crono-metrica delle confessioni vieneabolita; i confratelli possono servi-re la Messa al Padre e aiutarlo esostenerlo in caso di necessità.Dopo questo ripristino di un po’ dinormalità, il 16 dicembre 1964, vienenuovamente sottoposto al Padre unadichiarazione di godimento di libertà,invitandolo a sottoscrivere “per il be-ne dell’Ordine e della Chiesa”. Pa-dre Pio firma.3. Con il testamento, redatto in data 4ottobre 1960, subito dopo la conclu-sione della missione Maccari, PadrePio nomina erede universale un “ente

giuridico che la Santa Sede, al finedi assicurare la continuità di CasaSollievo della Sofferenza, erigerà inSan Giovanni Rotondo”.Circa un anno dopo, le massime auto-rità dell’Ordine impongono a PadrePio di girare in bianco le Azioni dellaCasa di Sollievo, le quali vengono de-positate presso l’Istituto per le OpereReligiose in Vaticano.Però, la cessione, per i modi in cui èstata attuata, potrebbe, in seguito, farnascere contestazioni. Perciò, padre

Clemente chiede a Padre Pio di for-mulare un nuovo testamento che co-stituisca la Santa Sede erede universa-le di tutti i beni mobili e immobili.Con ciò verrebbe anche tolto di mez-zo l’ente giuridico auspicato da PadrePio, per la continuità dell’opera.Nel caso Padre Pio non gradisse que-sta soluzione, gli propone, in alterna-tiva al testamento, un lascito per lega-to, sempre a favore della Santa Sede,di tutti i titoli, valori e crediti; lascito

che sistemerebbe la questione delleAzioni depositate in Vaticano.Vengono predisposti per la firma delPadre due documenti (testamento e le-gato) affinché egli sottoscriva quelloche gli sembri più idoneo. Ma egli,dopo una giornata di preghiere, l’11maggio 1964, li firma tutti e due, la-sciando ai superiori la facoltà di scel-ta. Essi sceglieranno il testamento!18

Ricordiamo, inoltre, che fu padreClemente a ordinare, “con spirito di

crudeltà psicologica” gli interro-gatori a Padre Pio che vertevanoprincipalmente sulle stigmate; fu-rono interrogatori martellanti edun vero martirio per Padre Pio; in-terrogatori che avevano lo scopo difar cadere in contraddizione il fratee, quindi, dimostrare che il Frateaveva perduto la sua attendibilità.Ma vi è un altro fatto inquietanteche riguarda ancora padre Cle-mente; un fatto avvenuto subitodopo la morte di Padre Pio: «Per-ché fu il dott. Giuseppe Sala adoccuparsi di ricomporre il corpo diPadre Pio dopo la sua morte? Ildott. Sala non avrebbe dovutopreoccuparsi più delle funzioni vi-tali del suo paziente e lasciare aiconfratelli del Frate tale compito?Tutt’al più si sarebbe dovutopreoccupare della compilazionedel referto medico, quale impor-tante documento storico dell’attofinale della vita di un Santo, enon lasciarne la cura, invece,all’Amministratore Apostolico,padre Clemente di Santa Mariain Punta che, in seguito, rifilerà aRoma, alla Santa Sede, i risultatidi esami compiuti anni addietrosu Padre Pio vivo, e rispolveratiall’abbisogna per evitare la com-pilazione di un referto completo,quindi anche della parte riguardan-

te le stigmate. Un documento di taleportata storica e di notevole risonan-za scientifica, che viene invece affi-dato a chi, per ufficio, ha solo ilcompito di vigilare sui frati!»19.

18 L. Peroni, “Padre Pio da Pietrelcina”, Ediz.Borla, Roma 1994, pp. 534-536.19 E. Malatesta, op. cit., p. 91.

Copertina del primo volume del libro di Francobaldo Chiocci e Luciano Cirri,

“Padre Pio, Storia di una vittima” (opera in tre volumi).

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2009 15

La verità sull’evoluzione e l’origine dell’uomo

di Pier Carlo Landucci

Occhi sulla Politica

NATALE 2009

Natale, ovverosia lʼIncarnazioneDel Verbo, che si cala in mezzo a noi!Ne sei sicuro, mi direte voi??È questa lʼevangelica lezione,

Che ci offre la cristiana religione,In questo mondo, pieno dʼ“avvoltoi”,E “demo”, orripilanti mattatoi,Col nullaosta della “dea ragione”!

Non essendo Tommaso, né Agostino,Ovvero, poco esperto in teologìa,Circa il mistero, mistico divino,

Del Figlio della Vergine Maria,Io scorgo, nel Presepio e nel Bambino,Un messaggio di pace e di poesìa!

Prof. Arturo Sardini

Il Presepio

Maria, Guseppe e il caro Bambinello;Un astro, i Magi, i greggi ed i pastori;Presso la greppia, il bove e lʼasinello;E, su nel cielo, gli Angeli cantori!

22

GENETICA

IMPOSSIBILITÀ DELLʼEVOLUZIONE SPONTANEAImpossibilità radicale generale.

Gli evoluzionisti però - questo è il punto - ritengono che tale impossi-bilità scompaia, se dallʼistantaneità si passi alla lenta evoluzione, contante piccole mutazioni casuali fortunate, avvalorate dalla selezione.Ora ecco lʼequivoco. Lʼillusione sta nel considerare isolatamente isingoli eventi casuali utili e i corrispondenti piccoli progressi evolu-tivi, ognuno dei quali non sarebbe impossibile. In realtà, il risultatoevolutivo finale (questo corpo umano, per esempio) è e va visto inve-ce quale effetto di tutto il complessivo gioco fisicochimico, distribuitoin tempi lunghi quanto si vuole. Resta pertanto integra lʼimpossibilità -come per lʼeffetto istantaneo - che un tale cieco processo producala struttura meravigliosamente ordinata dellʼattuale vivente. Il lunghissimo tempo operativo - al confronto con lʼimpossibile istan-taneità - non elimina infatti la radicale sproporzione tra la complessi-va causa cieca e il mirabile effetto: anzi lʼaccresce, presupponendouna assurda capacità del puro caso di mantenere, per così lun-go tempo, la medesima linea costruttiva e di neutralizzare glieventi contrari (mutazioni dannose, che sono la stragrande maggio-ranza). Lʼimpossibilità che una pietra possa saltare in un istante suun gradino di un metro non si elimina immaginando che vi possa sal-tare, durante un lunghissimo tempo, salendo un solo millimetro anti-chissimo passaggio di qualche grumo di materia dallo stato inamina-to allo stato vivente, passaggio che avrebbe innescato tutto il suc-cessivo processo evolutivo. La necessità della soluzione evoluzioni-sta, per chi parte dal preconcetto della esclusione di ogni interventoestrinseco, implica lʼaffermazione assoluta di tale spontaneo pas-saggio, nonostante lʼassenza di qualsiasi conferma sperimentale.Implica cioè la riduzione del fenomeno della vita al puro piano fisico-chimico, con esclusione di ogni superiore concezione “vitalista” e diogni intervento del Creatore. Tale intervento viene considerato, apriori, unʼ“assurdità”. Lo si osa perfino collegare, con sorprendentepreconcetto antireligioso, ad una “vecchia cultura, basata, in origi-ne, su valori cristiani che stanno morendo”; e, quanto al “vitali-smo”, che non riduce la vita a puro fenomeno di organizzazione mo-lecolare della materia, si esprime meraviglia che “vi siano ancora

persone intelligenti” che lo seguono (E Crick,Uomini e molecole).Desta in tutti indubbiamente stupore che la ma-teria vivente abbia come componenti essenzialie sappia produrre nei microscopici laboratorichimici delle cellule, le sostanze organichechiamate proteine. Le loro molecole, costituiteda vario numero e successione di “amminoaci-di”, sono enormemente complesse e non si rie-sce a produrle artificialmente (salvo qualche li-mitato successo, come quelli del Miller, 1951,che, partendo dai presumibili gas iniziali dellatetra, idrogeno, metano, ammoniaca, vaporeacqueo, ottenne, mediante potenti scaricheelettriche, vari amminoacidi).

(continua)

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16 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

SOSPESI SU ABISSI

L a nostra esistenza si snoda suabissi insondabili, ma i più nonse ne accorgono. È bene per

noi che ce ne accorgiamo, per daresenso alla nostra vita e alla doverosaadorazione. È bene che almeno ditanto in tanto diamo uno sguardo agliabissi più profondi anche a rischiodelle vertigini, e non ci accontentiamodi vivere in superficie, che è viveresenza sapere il perché, come il no-stro cane.Qui riflettiamo su alcuni abissi piùprofondi. Ma pure un fiorellino di mu-schio, se percorriamo i sentieri dellasua storia e dei suoi legami con il co-smo, ci porta nel fondo dellʼabisso. Cominciando la r i f lessionedallʼabisso a noi più vicino, lʼabissodi noi stessi.

IL NOSTRO CONTAGOCCE INTELLETTUALE

Noi pensiamo, e il nostro pensiero ciè noto. Ma che cosʼè il pensiero? Lo abbiamodentro di noi, lo usiamo, ma non sap-piamo che cosʼè. Il suo essere è unsegreto della Creazione.Dio crea, ma come fa a creare non lodice a nessuno. Siamo mistero a noi stessi. Ci siamotrovati fatti: è la prima constatazione

di ogni uomo, che rimanda al Mistero. Gesù ha moltiplicato pani e pesci; co-me ha fatto non lo so, ma Lui lo sa.Nelle vite di Santi si racconta che tro-vavano miracoli di cibo per i loro bam-bini o malati, ma non sapevano come:Dio lo sa!Abbiamo occhi, ma come facciarno avedere non sappiamo. Così a udire, agustare, ad addormentarci. Siamo mi-

stero, un abisso a noi stessi, non aDio. Meditiamo il magnifico salmo: “Si-gnore, Tu mi conosci e mi scruti... Ituoi occhi vedevano le mie vicendecoi giorni in cui dovevano produr-si, quando non ne esisteva neppu-re uno...” (Ps. 138). Il primo stupore ci mette in ginocchioad adorare. Lʼadorazione è il primoatto di amore.

LA CREAZIONE È UN SIMBOLO

Dio Creatore poteva metterci subitoin Paradiso a godere della sua visio-ne, ma ci ha creati liberi, e ci ha da-to la possibilità di scegliere. Di esserenoi stessi.Nella vita eterna non si è più liberi, eDio per rendere possibile la libertà ciha posto in un mondo in cui avremmopotuto esercitarla, intravvedere chiEgli è, ma senza vederlo in pienezza.Ciò è possibile in un mondo simboli-co, in cui Dio lo vediamo “in speculoet aenigmate”, come in uno specchioin modo enigmatico (1 Cor. 13, 12).Ad esempio diciamo: Dio è Luce madi natura diversa dalla luce visibile;camminare nella via di Dio, ma in mo-do analogico, diverso dal camminomateriale; la parola di Dio è come ilgrano, ma in modo diverso dal grano

di A. Z.

SS. Trinità - Jacopo Bassano.

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2009 17

campestre. Tutto il linguaggio religio-so è simbolico, analogico, assuntodal mondo materiale per esprimere lerealtà soprannaturali. Occorre servir-cene come mezzi provvisori, non co-me fine, e vivere orientati verso il Pa-radiso. “Pensate alle cose di lassù.. cercatele cose di lassù” (v. Col 3.. 1 ecc. 7).

IL FIRMAMENTO

Gli scienziati con i loro strumenti diesplorazione cosmica ci dicono che ilcosmo avrebbe avuto origine da quin-dici miliardi di anni luce, ossia dellacorsa percorsa dalla luce a trecento-mila km al secondo in 15 miliardi dianni. A percorrerlo da un capoallʼaltro, il cosmo a noi noto ci vorreb-bero 30 miliardi di anni luce, e la no-stra terra sarebbe un astro impercetti-bile nel cosmo astrale. Osservando il cielo, lo ve-diamo coperto di stelle nu-merose come la sabbia delmare, come una muragliadi scintille. Luci impercetti-bili a occhio nudo sono avolte galassie con milionidi stelle, spesso più grandidel sole, che è un milionedi volte più grande dellaterra. Non sono fuochi uguali,ma ciascuna stella ha unasua vita, come racconta ilmagnifico libro scientifico“Il romanzo della mate-ria”, diffuso pressolʼuniversità di Bologna e re-peribile in biblioteche. Lʼimmensità del cielo stel-lato ha sempre suscitatostupore, e il Salmista can-ta:“I cieli narrano la gloria di Dio e leopere da Lui fatte proclama il fir-mamento” (Ps. 18, ecc.). E “che co-sa è lʼuomo che ti ricordi di lui?(Ps. s 8, 5).

LA VITA

Ogni vivente è una pila elettrochimi-ca a sé, in dialogo con la terra, il sole,il firmamento e un passato evolutivodi miliardi di anni. Prima della fotosin-tesi occorreva creare il sole e gli ele-menti chimici che la rendessero possi-bile, e anche al momento del suocomporsi sono necessarie le condizio-

ni di luce, di calore, di sussistenza deimolteplici elementi in cui la clorofillaavviene. Le interdipendenze riguar-dano il passato (interdipendenze deltempo, successione degli esseri: pri-ma del cavallo occorreva creare lʼerbaperché potesse vivere), e nel presen-te (interdipendenze simultanee: unfiore non spunta senza il sole, lʼaria,ecc.). Ogni vivente vive in armoniosadipendenza con lʼintero mondo mate-riale. Non mi dicano gli scienziati che sannocome si sviluppa un filo dʼerba. Certola conoscenza biologica ha fatto pro-gressi enormi e ne farà ancora, maquello che avviene nella nascita e nel-la crescita di un mirtillo, e tanto menodi un passero, di un bambino, non losapremo mai. È un sincronismo pro-gressivo di trasformazioni chimichedegli atomi, delle molecole, delle cel-lule, dei colori, dei sapori, dei profumi,della fotosintesi, degli equilibri di gra-

vitazione, del dialogo con la luce e letenebre, col freddo e il calore, con ra-diazioni cosmiche di ogni tipo.Ma di mirtilli ci sono molte specie, cia-scuna col suo modo di trasmettersi, divivere, di fiorire e fruttificare. Maquante specie di piante esistono?Quante specie di tulipani? E quante specie di animali? Il nostroocchio è fatto di 60 milioni di antenni-ne televisive, ciascuna con un modocomplicatissino di svilupparsi, di tra-smettere i messaggi al cervello, di eli-minare i detriti nocivi, di adattarsi alledistanze, di rinnovarsi negli anni. Ma Colui che disse “Sia fatta la lu-ce” (Gn. 1, 2) dovette provvedere gli

occhi a tutti gli animali, ciascun oc-chio diverso dagli altri: occhi grandiper elefanti e balene, occhi microsco-pici per moscerini e zanzare, muscolie sistemi di messa a fuoco degli og-getti, ciascuno coi suoi segreti peraprirsi e chiudersi, vedere vicino olontano, difendersi. Cosi, il nostro orecchio è fatto di tren-tamila cordicelle adattabili a suoni efruscii, e ogni animale ha il suo tipo diorecchi. E i modi di trasmettere le vo-ci chi li conta? Ogni uccello, ogni lupoha il suo tipo di richiamo. La vita è troppo complessa per il no-stro contagocce mentale, ma ci è da-ta una certa capacità di intuirelʼoceano insondabile dellʼintelligenzadivina. I fatti sono più o meno noti a tutti, mapochissimi riflettono sulla fonte abis-sale di tanta complessità. E qualcuno insiste: tutto è avvenutoper caso. Ma è legge inesorabile che

ognuno sia in ogni istan-te premio o castigo a sestesso.

IL VERBO FATTO CARNE

Sfiorato in superficielʼabisso della Creazione,scrutiamo lʼabisso ancorpiù profondo della Reden-zione, dominato dallʼavve-nimento che l ʼApostoloGiovanni annunzia conquesta breve espressione:“Il Verbo si è fatto carnee abitò tra noi” (Gv. 1,14). Il Verbo è il Figlio di Dio,“generato, non fatto, del-la stessa sostanza delPadre” (Simbolo Atanasia-no). Nessuno sarà mai in

grado di conoscerlo totalmente, nep-pure in Paradiso. LʼIncamazione del Verbo è quindilʼabisso più profondo della Crea-zione e non cʼè avvenimento nelcosmo intero che superilʼimportanza di questo evento abis-sale.“Per Lui create, a Lui sono volte tut-te le cose, e tutto sussiste in Lui”(Col. 1, 16). “Fin dalla creazione delmondo infatti gli attributi invisibili diDio con la riflessione della mentesulle cose create si ravvisano” (Rm.1, 20): lʼintera creazione non è che unsimbolo per afferrare un lembo dellatrascendenza divina del Verbo.

La creazione dellʼuomo.

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18 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

LʼIncarnazione è, fondamento di ogniavvenimento, e ha il suo culmine nel-la Crocifissione e nel mistero eucari-stico. “Dio ha tanto amato il mondoda dare il suo Figlio Unigenito, per-ché chiunque crede in Lui non pe-risca ma abbia la vita eterna” (Gv.3, 16).

IL CROCIFISSO

È un abisso che supera ogni nostrointendimento, e conferma il modo im-prevedibile di agire di Dio stesso: “I miei pensieri non sono come ivostri, e la mia condotta non è co-me la vostra, ma quanto il cielo èpiù alto della terra, così la mia con-dotta si eleva sopra la vostra e imiei pensieri sopra i vostri” (Is. 55,8s).Il Crocifisso è il fondo dellʼabisso diDio fatto Figlio dellʼUomo, che noipossiamo centellinare, episodio suepisodio, nel suo realismo storico (enon esoterico, come qualcuno vorreb-be) per meglio comprendere fino ache punto “Gesù, avendo amato isuoi che erano nel mondo li amò fi-no allʼestremo” (Gv. 13, 1).“Dio è Amore” (1 Gv. 4. 8).

LʼEUCARISTIA

Gesù ha voluto rimanere in mezzo anoi nonostante i trattamenti subiti du-rante la sua permanenza terrena enella storia della Chiesa. NellʼEucaristia, Gesù ha voluto per-

petuare sino alla fine dei tempi ilSacrificio della Croce in modo sa-cramentale, offrirsi come Pane chedà la Vita (Gv. 6, 48s) nella Comunio-ne Eucaristica, e come Presenza diSommo ed Eterno Sacerdote che uni-sce a Sé la Chiesa nel SacerdozioBattesimale e i Presbiteri nel Sacer-dozio Ministeriale. “La Chiesa è figura e immagine rifles-sa della Santissima Trinità... Non tuttii Papi sono stati santi e non tutti han-no agito ispirati dal soffio divino, main materia di Fede e di Magistero ec-clesiale la cattedra di Pietro non puòerrare, perché strettamente congiuntoalla Santissima Trinità è il Santo Pa-dre nellʼemanare e diffondere la dot-trina ecclesiale, e la Madre e guidadellʼumanità non può cadere in fallo inmateria divina, e dispensa ai fedeliciò che riceve dallʼAlto. Cosi la Dottri-na e il Magistero sono e restano infal-libili (Catechesi dello Spirito Santo a +L, 29.6.2003). Il Vicario di Cristo è infallibile quandodefinisce solennemente ex cathedrauna verità di Fede (ad esempiolʼImmacolata Concezione o la suaAssunzione al Cielo), e abitualmen-te nel magistero ordinario fedele al-la Rivelazione e alla Tradizione eccle-siale. È il miracolo con cui Dio garan-tisce la Verità. Siamo nati nella Chiesa senza merito:amiamo la Santa Chiesa Una, Santa,Cattolica e Apostolica come dono im-menso e unica via di salvezza, per-ché “non vi è sotto il Cielo altro no-me dato agli uomini per il qualepossiamo essere salvi” (At. 4, 12).

DIO UNO E TRINO

Gesù ci ha rivelato il mistero dellaSantissima Trinità, fonte di ogni altromistero cristiano. Egli stesso è Figliodel Padre “Io sono nel Padre e ilPadre è in Me, Io e il Padre siamoUno, ecc..”, e ci dona il suo Spirito,che “Mi glorificherà, perché rice-verà di ciò che è mio per annun-ziarlo a voi: tutto quanto ha il Pa-dre è mio” (Gv. 15, 14). Il Padre e ilFiglio sono Uno perché uniti dallostesso Spirito. È la vita intima della Santissima Tri-nità che noi non conosciamo, èlʼabisso degli abissi che sostiene ognialtro mistero, ed è rivelato come donoalla sola Chiesa, e non ai musulmanie tanto meno alle religioni pagane.“Lʼira di Dio si rivela dal Cielo con-tro ogni empietà e ingiustizia degliuomini che tengono inceppata laVerità nellʼingiustizia... Sono quin-di inescusabili, perché conoscen-do Dio, non lo onorarono come Dioné Gli resero grazie, ma vaneg-giando nei loro pensieri si ottene-brò la loro mente ottusa, e baratta-rono a gloria del Dio indefettibilecon immagini in figura di uomo ca-duco... Per questo Dio li abban-donò in balia di passioni innomine-voli...” (Rm. 1, 18s). “La mia gloria non la darò ad altri”(Is. 12, 8). “A Dio solo onore e glo-ria”.Altri abissi sarebbero il Cuore di Ge-sù, di Maria, il Paradiso, ecc. Riflet-teremo anche su abissi del male, co-me il peccato, ecc.

LA SÈTTA CARISMATICAsac. dott. Luigi Villa (pp. 68 - Euro 10)

Il compito che mi sono prefisso, scrivendo queste pagine, è di far conoscere il Mo-vimento carismatico per quello che realmente è, e non per come si presenta,con le sue posizioni dottrinali non molto chiare, per gli orientamenti rischiosi - siapure con retta intenzione - e spinto da uno “Spirito Santo” che, come un vento im-petuoso, deve spazzare via ogni nube, o, come un fuoco divorante, deve bruciaretutta la terra. A voi, lettori, queste mie pagine perché non ignoriate né confondiatei loro giudizi col vero “Rinnovamento dello Spirito” che è solo la Chiesa Catto-lica, in una totale e incondizionata ubbidienza alla nostra Fede, fondata non suicarismi, ma sui dogmi.

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Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2009 19

R iflettendo sulle nuove,numerose religioni chesi vanno sempre più

diffondendo, si osserva che alcu-ne sono di estrazione cristiana. Eci si domanda: Come mai, daltronco bimillenario del Cristia-nesimo si sono staccati tanti ra-metti?Probabilmente, ciò è dovuto a va-rie cause, ma certamente - allabase di tanti e diversi orientamentireligiosi - cʼè il pensiero di Lutero,il quale affermò che ogni personapuò interpretare liberamente leSacre Scritture (1). Secondo lalogica di Lutero, si potrebberoavere - sia pure per assurdo - tan-te interpretazioni quante sono lepersone che leggono la Bibbia.Non è possibile esaminare le dot-trine di tutte le chiese, chiesette ecomunità derivate dal Cristianesi-mo - che sono moltissime - perciòci limiteremo a citarne e ad illu-strarne brevemente solo alcune.

I VECCHI CATTOLICI

I “Vecchi Cattolici”, appartenenti aduna chiesa tedesca, sotto la guida di

LA CHIESA ANGLICANA

Comʼè noto, la Chiesa Anglicanafu fondata dal re Enrico VIII, per-ché il Papa Clemente VII nonpoté concedere lʼannullamento delmatrimonio con CaterinadʼAragona, chiesto dal re, persposare Anna Bolena, in quanto ilmatrimonio cristiano è indissolubi-le. Enrico, allora si separò dallaChiesa cattolica e si proclamò ca-po supremo della Chiesa inglese,la cui autonomia fu legalizzata dalParlamento nel 1534 (5)

IL PROTESTANTESIMO

Il Protestantesimo comprende varieChiese - che si autodefiniscono“Evangeliche”, originate dalla“Riforma luterana” del XVI secolo.

Martin Lutero

La prima è certamente quella LUTE-RANA, fondata da Martin Lutero nel1517. Egli fu contrario alle indulgenzeconcesse da Leone X, in cambio diofferte che al Pontefice servivano perla fabbrica di San Pietro. Perciò si di-

Qual è Qual è la vera Chiesa?la vera Chiesa?

di Ciro di Conza

Ignaz von Diffinger, si staccaronodalla Chiesa cattolica nel 1871. Re-spingono lʼinfallibilità del Pontefice(1a), il celibato dei sacerdoti (2), laconfessione auricolare (3) e il cultodei Santi (4).

11

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20 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

staccò dalla Chiesa cattolica. Per il Luteranesimo, il Papato nonè stato istituito da Gesù (6); la giu-stificazione, cioè lʼatto con il qualeDio dona allʼuomo peccatore la suaGrazia ed il suo Amore, e perciò lasalvezza, si ottiene solo con la fede,senza le opere buone (7); lʼunico fon-damento della fede è la Bibbia (8);dei Sacramenti sono validi soltanto ilBattesimo e la Santa Cena (9).Lʼidea principale del Protestantesimosta nel convincimento che il solo ca-po della Chiesa è Cristo, il quale go-verna attraverso la Parola, la Bib-bia e lo Spirito Santo; per cui non èammissibile alcuna gerarchia (10): in-fatti, ogni battezzato è automatica-mente sacerdote

HULDREICH ZWINGLI

Fluldreich Zwingli (italianizzato inZuinglio) accolse la riforma di Lu-tero, ma se ne staccò e affidò il go-verno della Chiesa al Consiglio del-la città; e perciò soppresse i Vesco-vadi (12); abolì la Messa come Sa-crificio di Gesù (13) ed eliminò leimmagini e le reliquie dei Santi(14).Dal movimento di Zuinglio si stac-carono gli “Anabattisti” ad operadi Thomas Múntzer, il quale cre-dette di realizzare una chiesa dieletti, perché amministrava il Batte-simo soltanto agli adulti (14).

GIOVANNI CALVINO

Calvino, fondatore del Calvini-smo, afferma che lʼuomo è incapa-ce di realizzare la propria salvezza,perciò Dio stesso - fin dallʼeternità -ha già stabilito chi deve salvarsi e chisarà dannato: questa è la teoria del-la predestinazione (15).Poiché non è Possibile illustrare le al-tre comunità originate dal Cristianesi-mo, perché numerosissime, ci limitia-mo a citarne ancora qualcuna, con ilnome del fondatore:

Quaccherismo - G. Fox, 1649;Metodismo - G. Wesley, 1701-179 1;Congregazionismo - R. Brown;Avventismo - William Miller, 1831;Sabbatismo - E. G. White, 1827-1915;Testimoni di Geova - C.T. Russel, 1878;Chiesa dellʼUnificazione - S. MiungMoon, 1945.

A queste prove se ne possono ag-giungere altre: il primo capitolo delVangelo di Giovanni, per esempio,oppure il capitolo 14 dello stessoevangelista, nel quale Gesù afferma:“Se conoscete Me, conoscereteanche il Padre... chi ha visto me havisto il Padre... Io sono nel Padre eil Padre è in Me” (Gv. 14,1-14). Oltrea ciò, i miracoli che Gesù compì sonoaltre prove della sua divinità, in modospeciale il miracolo della sua Resur-rezione da morte. La conferma vienedallʼaffermazione profferita dallo stes-so Gesù al sommo sacerdote duranteil processo (cfr. Mt. 26,63-64).

Seconda parte

CONFUTAZIONE DEGLI ERRORI

Ora cerchiamo di controbattere leaffermazioni sbagliate delle varieChiese, sopra menzionate, se-guendo lo stesso ordine. Avvertia-mo però che, per meglio esplicarele questioni, saranno necessarie al-cune ripetizioni.

(1) INTERPRETAZIONE DELLE SCRITTURE

Circa lʼInterpretazione della Bibbia,abbiamo notato le nefaste conse-guenze della libertà sostenuta daLutero. Poiché Gesù assegnò il pri-mato a Pietro dicendo: “Tu sei Pie-tro e su questa pietra fonderò lamia Chiesa” (cfr. n. 10 e 11), glipromise la sua assistenza, ma gliraccomandò anche: “conferma ituoi fratelli” (Lc. 22,32). Perciò, laBibbia devʼessere interpretata dalla

Chiesa, il cui supremo Pastore godedel dono dellʼinfallibilità (cfr. n. 1a).Ecco perché la Chiesa insegna ai fe-deli la Parola di Dio in modo corretto.

(1a) LʼINFALLIBILITA

Occorre innanzitutto precisare chelʼinfallibilità si riferisce esclusivamen-te a questioni di Fede e di Morale(non di scienza, o di arte, o di lettere,per esempio),Gesù promette ai suoi discepoli lo“Spirito di verità” (Gv. 14,13;15,26;16,13). Essendo Egli stesso Via,Verità e Vita (Gv. 14,16), non potevafondare una Chiesa predisposta a ca-dere in errore. Infatti, promette la sua

CRITERI PER COMPRENDEREQUAL È LA VERA CHIESA

Di chiese - come abbiamo visto - cenʼè una caterva; ma qual è quella ve-ra, quella autentica?Lʼidentificazione della vera Chiesanon dovrebbe essere difficile. Leg-gendo quanto sopra è scritto, si puòfacilmente notare un elemento comu-ne a tutte le chiese citate: sono statetutte fondate da uomini: solo laChiesa cattolica fu fondata da Ge-sù. Basterebbe solo questa caratteri-stica per poter affermare che la vera,unica Chiesa è la cattolica. Non ba-sta? Cerchiamo allora di approfondi-re.Gesù era dotato di doppia natura,

umana e divina; quindi era uomo enello stesso tempo Dio. Essendo Dio,non poteva sbagliare.Cʼè chi afferma che Gesù non ha maidetto: “Io sono Dio”. È vero; ma perfarci credere neIla divinità di Gesù,basterebbe lʼespressione di Tomma-so: “Mio Signore e mio Dio” (Gv.20,28) che la conferma. Inoltre, cheGesù sia Figlio di Dio - quindi Dio Eglistesso - è scritto in molti punti deiVangeli. Quando Gesù si fece battez-zare da Giovanni, “ecco una vocedal cielo che disse: ʻQuesto è il Fi-glio mio prediletto nel quale mi so-no compiaciutoʼ” (Mt. 3,17). Le stes-se parole sentirono i discepoli sulmonte Tabor durante la Trasfigura-zione (Mt. 17,5; Mc. 9,7; Lc. 9,35)

Martin Lutero con i principali esponenti dellechiese eretiche protestanti.

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2009 21

La Massoneria e la Chiesa Cattolicasac. dott. Luigi Villa (pp. 123 - Euro 16)

Ho scritto questo nuovo libro per dare una diagnosi dellʼauto-demolizione inter-na della Chiesa dʼoggi, dovuta, soprattutto allʼopera sotterranea della Mas-soneria, che ben pochi conoscono o della quale hanno delle idee poco chiare.Confido con queste pagine di illuminare le ragioni delle ripetute condanne pa-pali nei confronti di questa sètta massonica che oggi, purtroppo, ha infettatodel suo pensiero anche molta Gerarchia e Clero cattolico, affinché si ravvedanodagli errori in cui sono caduti con questo improvviso “dialogo” con il mondomoderno e con le forze oscure che lʼhanno prodotto, rischiando non poco del-la propria estinzione.

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continua presenza nella Chiesa: “Ec-co, Io sono con voi tutti i giorni fi-no alla fine dei tempi” (Mt. 28,20).Perciò, lʼassistenza sua e quella delloSpirito Santo garantiscono chelʼinsegnamento della Chiesa, com-preso lʼinsegnamento attuale, corri-sponde sempre a quello di Gesù.Pertanto, la frase “Chi ascolta voiascolta Me” (Lc. 10,16), pronunziatadal Salvatore, è valida anche oggi.Bisogna aggiungere che lʼinfallibilitàdel Pontefice ex cathedra non è as-soluta, perché egli, prima di emanareun decreto o pubblicare una encicli-ca, o proclamare un nuovo dogma, siconsulta con i teologi e i Vescovi riu-niti in concistori o in particolari sedutecollegiali detti sinodi (democraticitàdei pronunciamenti).Ma non manca chi preferisce la pro-pria convinzione allʼinsegnamento delMagistero pontificio, attribuendo a sélʼinfallibilità negata al Magistero.

(2) IL CELIBATO DEI SACERDOTI

Osserviamo innanzitutto che Gesùvisse in prima persona il celibato, manon obbligò gli Apostoli ad osservar-lo; tuttavia lo consigliò per amore delRegno dei Cieli” (Mt. 19,10-12). Tuttigli Apostoli erano sposati, tranneGiovanni, che forse anche per que-sto divenne il discepolo prediletto.Anche San Paolo suggerisce il celi-bato per dedicarsi completamente a

Dio (1 Cor. 7,7; 7,32-34).Fin dai primi tempi del Cristianesimo,vi furono persone che, volontariamen-te, osservarono la castità. Poiché ilcelibato si diffuse tra i cattolici, il Con-cilio di Elvira (305) lo rese obbliga-torio per la Chiesa dellʼOccidente.Le decisioni di Elvira furono successi-vamente confermate da Leone I e daGregorio Magno.Nella Chiesa dʼOriente è ammessoil matrimonio per i sacerdoti, purchécontratto prima dellʼordinazione. Peròi Vescovi - sia dʼOccidente chedʼOriente - vengono scelti esclusiva-mente fra i celibi.Il senso profondo del celibato consi-ste nella completa ed assoluta dedi-zione a Dio e al prossimo. Infatti, ilsacerdote deve essere disponibile inogni momento, di giorno e di notte,per accorrere dove il suo intervento èrichiesto: confessione sacramentale,unzione degli infermi, celebrazionequotidiana dellʼEucaristia, attività ne-gli oratori, insegnamento del catechi-smo, guida ed impegno per le varieassociazioni cattoliche (Azione Catto-lica, Conferenza di S. Vincenzo, As-sociazione Vedove Cattoliche, con-fraternite, ecc.).

(3) LA CONFESSIONE AURICOLARE

Che la confessione debba essere so-lo auricolare, troviamo una primaconferma nel Vangelo.

Anzitutto, Gesù concesse a Pietro lafacoltà di legare o di sciogliere (Mt.16,18-19; cfr. anche n. 6); successi-vamente, aggiunse anche, esplicita-mente: “Ricevete lo Spirito Santo:a chi rimetterete i peccati sarannorimessi e a chi non li rimettereteresteranno non rimessi” (Gv. 20,22-23).Come avrebbero potuto, gli Apostoli -e come potrebbero i loro successori -rimettere i peccati senza la loro con-fessione? Ecco, perciò, la necessità della con-fessione auricolare personale. Chiascolta il peccatore - e lo assolve - èil sacerdote, che agisce per incarico epotere ricevuti da Cristo.Si badi bene che la confessione deveessere fatta a tu per tu, tra il peniten-te e il sacerdote, in segreto e senzala presenza di estranei; non è validapertanto la confessione - ipotizzatada qualcuno - se fatta per via telefoni-ca o via Internet, o comunque periscritto, e nemmeno è valida se fattacollegialmente da un gruppo di fedelidavanti ad un solo confessore. Infatti,in questi casi, il sacerdote non assol-ve il gruppo di fedeli, ma rimandaognuno alla confessione individuale esegreta. La confessione che si recita durantela Messa (Confesso a Dio onnipoten-te, ecc.) è valida, a condizione che ilfedele confessi i propri peccati (quelligravi o mortali) appena può.

(continua)

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22 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

SEGNALIAMO:

«Guardati dallʼuomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso dʼAquino)

In Libreria

Il nuovo Tempio eretto a S. Padre Pio, ètappezzato da copiosi segni e traccemassoniche e satanici, viene così battez-zato al sacro culto di Cristo, con superfi-cialità e senza alcuna ponderazione.Ora, tutti i Sacerdoti, indisturbati e senzaincorrere in eresia, giornalmente celebra-no la S. Messa e altri riti sacri nel famosotempio Massonico-Satanico.È stupefacente , oggi, considerare comesu tutto si sorvola e si tace!!!...Che Dio ci liberi!..

(sac. Don. G. S. - Chieti)

***

Egr. Direzione,la “Risposta” a Mons. Panteghini è

grande, specialmente la parte che riguar-da Paolo VI!.. Lʼho inviata anche ad alcu-ni miei amici italiani.Inoltre, ho spedito lʼedizione inglese dellibro di don Villa, “Paolo VI... beato?”ad alcuni miei amici, uno dei quali lʼha giàletto e gli è piaciuto così tanto che ne hadata una copia al suo parroco, anche sepenso che questi non lo leggerà mai!Comunque, vi ringrazio molto per averciinviato questa documentazione. Io e lamia amica Lisa siamo tra i pochi che ab-biamo le stesse vedute sui segni dei tem-pi che ha Lei e Padre Villa. È un grande conforto per noi verificare lenostre idee e convinzioni con nobili e co-raggiosi soldati di Cristo quali voi siete!Come noi riusciamo a vedere e altri nonriescono a falro è per noi un vero miste-ro! Noi pensiamo che questo sia un donodi Dio, anche se questo ci causa un sen-so di solitudine e di dolore.Sappiate che Lei e Don Villa siete nellenostre preghiere. Che Dio Vi benedica evi ricompensi entrambi.

(P.V. - USA)

RAGAZZE e SIGNORINEin cerca vocazionale, se desiderate diventare

Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

Ipotesi su MariaVittorio Messori

Quando Vittorio Messori pubblicò ilsuo primo libro, molti lo esortaronoa scrivere delle “ipotesi su Maria”,dopo quelle sue “Ipotesi su Gesù”,divenute subito un best seller mon-diale. La proposta gli sembrò allorastravagante, inaccettabile. E inve-ce, a quasi trentʼanni di distanza,eccolo presentare questo volume dicinquanta capitoli, tutti dedicati allaVergine. «Lʼesperienza e la rifles-sione - dice - mi hanno convito che,se dimentichiamo quella radiceumana che è Maria, il messaggio diGesù si degrada a spiritualismo,moralismo, ideologismo. Come di-mostra la drammatica deriva delprotestantesimo. Mi sono reso con-to che, qui più che mai, compitodella madre è difendere il figlio; tut-te le verità su Maria sono a serviziodella fede nel Cristo e, ben lungidallʼoscurarla, ne assicurano la soli-dità. Oggi, quando è in gioco lastessa possibilità di credere, è ur-gente ritrovare la presenza di unaDonna che tiene al r iparodallʼerrore e rafforza le basi dellafede. La mariologia non è un hobbyper sentimentali né “il tumore delcattolicesimo” (Karl Barth), bensì latutela e la conferma della cristolo-gia, lo sviluppo organico del mes-sagio evangelico».In anni di lavoro, è nato, dunque,questo libro “colorato”: il dogma siunisce allʼaneddoto, lʼesegesi bibli-ca alle apparizioni, la spiritualità al-la storia, la teologia al mistero. Vi siincrociano dotti, letterati, veggenti emistiche, pellegrini, miracoli, santi epeccatori, inquisitori ed eresiarchi,imperatori e contadini. Una carrella-ta sorprendente in un mondo spes-so segreto, che lʼautore affronta dadevoto confesso, allergico però allaretorica mielosa di certo devoziona-lismo.

Per richieste:

Edizioni AresVia A. Stradivari, 7 - 20131 Milanoe-mail: [email protected]

Rev.do Don Villa,leggendo in continuità i suoi “Esami

critici”, cʼè da notare con stupenda am-mirazione il loro valore sacro nellʼarco diquesti nostri anni. Lei è un nuovo “Aqui-nate” che guida il gregge ai pascoli nu-trienti, in mezzo ad estesi campi avvele-nati dalle trame del Vaticano II. Ma que-sta è la gerarchia che... tranquillamentepassa il tempo, aspettando che il tempopassi!Preghiamo il Signore che spezzi le cate-ne che legano molte anime e che semprepiù in basso le fa batter lʼali!Con tanti saluti e una immensa gratitudi-ne. Vostro devotissimo

(G.N. - S.P. dʼIsonzo)

***

Carissimo Mons. Villa,Il pellegrinaggio di Papa Benedetto

XVI (21.06.2009) al Santuario di S. PadrePio, a San Giovanni Rotondo sul Garga-no, ha recato in me confusione e turba-mento.Da assiduo lettore della Rivista “Chiesaviva”, chiedo cortesemente a Lei, Diret-tore responsabile, ed erudito teologo,chiarimenti e lumi in proposito.Dopo tale episodio, a chi bisogna, ora,dare credito?.. Se al nuovo Nocchierodella Chiesa di PIETRO, che ha celbratolʼEUCARESTIA al Tempio Massonico-Satanico, o alla Rivista “Chiesa viva”che, avversa al Tempio Massonico, sfor-na, mensilmente articoli sagaci di verità edi sapienza teologica?..Papa Benedetto XVI, in scienza e co-scienza, avrebbe dovuto sapere che lasua Pastorale presenza in detto luogo,avrebbe dato legittimità cristiana al sud-detto enigmatico Tempio.

Lettere alla Direzione

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INDICE GENERALEINDICE GENERALEanno 2009

Gennaio 2009 - n° 412

2 Tu es Petrusdel sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 Documenta-Facta

10 Un Tempio satanico per S. P. Pio (5)

12 S. P. Pio: una tomba vuota? (3)di Anne McGinn Cillis

14 NO! Alla Croce di Dozulé

15 Occhi sulla politica

16 Memorie per la storia del giacobinismo (5)a cura di Claudia Marus

18 La sètta verde (1)del dott. R. Giorgetti

20 Recessione e banche usuraie americanedel sac. D.E.

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla V Domenica durante lʼannoalla II Dominica di Quaresima)

Febbraio 2009 - n° 413

2 Numero Speciale:

La Madonna condanna la Massoneria

- Nostra Signora del Buon Successo

- Le Apparizioni

- Morte di Madre Mariana

- Il Testamento di Madre Mariana

- Causa di beatificazione di Madre Mariana

- Testimonianza solenne a Madre Mariana

- Coronazione canonica della Sacra Statua

- Dichiarazione di Santuario marianodel dott. F. Adessa

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla III Domenica di Quaresima al Venerdì Santo)

Marzo 2009 - n° 414

2 Premio giornalistico internazionaleal sac. dott. Luigi Villa

6 Ritorno di Luterodi A.Z.

7 I Neo-catecumenali: piagacancerogena nella Chiesa (1)di A.Z.

9 Occhi sulla politica10 Documenta-Facta

12 Un Tempio satanico per S. P. Pio? (6)14 I nuovi “Maestri”

della dott.ssa M. Pia Mancini16 Memorie per la storia del

giacobinismo (6)a cura di Claudia Marus

18 La sètta verde (2)del dott. R. Giorgetti

21 I grandi banchieri usurai e la morte dellʼex Questore di Genovadel sac. D.E.

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione

In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dal Sabato Santo allaV Domenica dopo Pasqua)

Aprile 2009 - n° 415

2 Pasqua 20093 Alcune “demolizioni moderniste”

di Paolo VIdel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

7 Che Dio abbia pietà di noi!della dott.ssa Pia Mancini

10 Folgorato sulla via di Gerusalemme: oranon gli resta che indossare il kippahdel Presidente Salvatore Macca

12 Un Tempio satanico per S. P. Pio? (7)

14 Il segreto della “tomba vuota”di Padre Pio (1)a cura di F.A.

16 Memorie per la storia del giacobinismo (7)a cura di Claudia Marus

18 Occhi sulla politica

19 I Neo-catecumenali: piagacancerogena nella Chiesa (2)di A.Z.

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla VI Domenica di Pasqua alla Sol. Del SS. Corpo e Sangue di Cristo)

Maggio 2009 - n° 416

2 Ave Maria!

3 La Crociata del santao Rosariodel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 La Shoah secondo Federico Lombardidi Carlo Mattongo

9 Occhi sulla politica

10 Federazione Arabo-Israeliana- Federazione del Sole -del magistrato Salvatore Macca

12 Memorie per la storia del giacobinismo (8)a cura di Claudia Marus

14 Il segreto della “tomba vuota”di Padre Pio (2)a cura di F.A.

16 Schiavi di Mammona (1)di A. Z.

19 Il buio della ragioneRedazione di www.TerraSantaLibera.org

22 Conoscere la Massoneria

“Chiesa viva” *** Dicembre 2009 23

Page 24: 422 mensile

2 Santo Natale!

3 Perché lʼApertura al Mondo?del sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 LʼAmore non è amatodella dott.ssa. Pia Mancini

10 Premio giornalistico dellʼAssociazione Val Vibrata(Teramo - Abruzzo)al sac. dott. Luigi Villa

12 Il segreto della “tomba vuota” di Padre Pio (7)a cura di F.A.

15 Occhi sulla Politica

16 Sospesi su abissidi A.Z.

19 Qual è la vera Chiesa? (1)di Ciro Di Conza

22 Lettere alla Direzione - In Libreria

23 Indice generale anno 2009

DICEMBRE 2009

SOMMARIO N. 422

PerchéPerchél’Apertura al “Mondo”?l’Apertura al “Mondo”?

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno C

di mons. Nicolino Sarale(Dalla Festa della Sacra Famigliaalla IV Domenica durante lʼanno)

24 “Chiesa viva” *** Dicembre 2009

23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla Sol. del Sacro Cuore di Gesù alla XV Dominica durante lʼanno)

Giugno 2009 - n° 417

2 Sovversioni nella Chiesadel sac. dott. Luigi Villa

4 Il Teologo

5 Le radici cristiane dʼEuropa (1)del Prof. S. Sergiacomi de Aicardi

8 La scuola dellʼabiuradella dott.ssa M. Pia Mancini

10 Un grande miracolo di P. Pio:ha impedito un Papa massonedi A.Z.

12 Il segreto della “tomba vuota”di Padre Pio (3)a cura di F.A.

14 Schiavi di Mammona (2)di A. Z.

16 Occhi sulla politica

17 La crisi finanziaria: a chi e a cosa serve?Del Prof. P. Franceschetti

19 Mondialismo e apostasia– testi a confronto – (2)del dott. R. Giorgetti

20 Memorie per la storia del giacobinismo (9)a cura di Claudia Marus

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla XVI Domenica durante lʼanno alla XX Domenica durante lʼanno)

Luglio-Agosto 2009 - n° 4182 Benedetto XVI nel “Tempio satanico”

in San Giovanni Rotondo- perché? -del sac. dott. Luigi Villa

5 Il Teologo6 Le radici cristiane dʼEuropa (2)

del Prof. S. Sergiacomi de Aicardi9 Occhi sulla politica10 Il falso scopo

del Presidente Salvatore Macca12 Il segreto della “tomba vuota”

di Padre Pio (4)a cura di F.A.

14 Come lʼoro nel crogiolodella dott.ssa Pia Mancini

16 Martini biblista?di A. Z.

19 Aborto in USA

16 La cremazione dei cadaveridi C. Barbieri

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazione

di mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla XXI_Domenica durante lʼannoalla XXV Domenica durante lʼanno)

Settembre 2009 - n° 419

2 Escrivà: una vita poco chiaradel sac. dott. Luigi Villa

5 Il Teologo6 La verità rende liberi

della dott.ssa M. Pia Mancini9 Occhi sulla politica10 Documenta-Facta12 Il segreto della “tomba vuota”

di Padre Pio (5)a cura di F.A.

14 Il cristiano adulto- il Vangelo Secondo Me -

16 Lʼegemonia massonica della UEdi A.Z.

18 Nikola Tesla: tragedia di un genioinventore del XX secolodel Prof. F. Cianciarelli

21 Pensieri del card. A. Ottaviani22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla XXVI_Domenica durante lʼannoalla XXIX Domenica durante lʼanno)

Ottobre 2009 - n° 420

4 Numero Speciale su:- Brescia: la nuova chiesa parrocchiale di Padergnone è un Tempio massonico-satanico!

- Il massone card. F. Marchisano

- Gli ammonimenti della Madonna

- La “Lista Pecorelli”

- I 33 gradi della Masasoneria R.S.A.A.del dott. F. AdessaSchemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla Solennità di Tutti i Santi alla XXXIII Domenica durante lʼanno)

Novembre 2009 - n° 421

2 Paolo VI… beato?del sac. dott. Luigi Villa

5 Il Teologo

6 La Chiesa e il suo “appeal”Della dott.ssa Pia Mancini

9 Occhi sulla politica10 Documenta-Facta12 Il segreto della “tomba vuota”

di Padre Pio (6)a cura di F.A.

14 Perché il Male?di A. Z.

16 Il bello della vecchiaiaDi Don M. Gatti

18 Apologia della pena di morteDi M. Ognissanti

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B e C(Dalla Festa di N.S. Gesù Re dellʼUniverso alla Solennità del Natale)