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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. Spedizione in abb. post. - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di Brescia Expedition en abbon. postal - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di Brescia Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXIII - N° 347 FEBBRAIO 2003

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 12125123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

Spedizione in abb. post. - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di BresciaExpedition en abbon. postal - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di BresciaAbbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

«LA VERITÀVI FARÀ LIBERI»

(Jo. 8, 32)

ChiesavivaANNO XXXIII - N° 347FEBBRAIO 2003

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SCRISTIANIZZARE L’UMANITÀe costruire il socialismo

SULLE ROVINE DELLA CIVILTÀ CRISTIANA

del sac. dott. Luigi Villa

L e migliori intelligenze hanno or-mai compreso d’essere di frontead una vera congiura contro la

Chiesa di Cristo, per cui la facoltà dimentire, anche di fronte all’evidenza,non ha più limiti; e hanno pure com-preso che col prolungato “lavaggio delcervello” delle masse, siamo davantialla quasi totalità della gente dispostaa prendere per buono quello che, inve-ce, è falso.La situazione della Chiesa d’oggi, co-sì, fa ricordare il titolo e il sotto titoloche lessi su “L’Avvenire” del 19 marzo1999: “La cattedra di Paolo VI - Rui-ni traccia un profilo del Papa checambiò la Chiesa”.Dunque, è vero, non perché l’ho pro-vato, ripetutamente, io, ma perché,ora, l’ha detto il cardinal Ruini!E, purtroppo, è proprio vero! Addio si-curezza nelle proprie credenze e dellaforza della Chiesa uscita dal Conciliodi Trento! L’indebolimento nei suoirapporti con l’interno; indebolita conl’abolizione dei netti confini tra cattoli-cesimo e altre religioni; indebolita difronte alla Massoneria, che oggi lacontrolla e la domina; indebolita difronte all’ebraismo, ora chiamato “fra-telli maggiori”, ma che in realtà conti-nuano a dominare e a sospingere al tra-dimento della fede in Cristo; indebolita difronte all’eresia contro la quale ha toltopersino la possibilità di combatterla, edha paralizzato ogni difesa, perché tutte leidee sono buone e tutte le religioni sareb-bero valide. Eppure, sono idee liberali,come quelle del liberale Lamennais, an-che se queste idee erano state condan-nate da Gregorio XVI e da Pio IX, nel“Sillabo”...Questi due grandi Papi, però, sono oggimessi al bando, condannati, perché il Va-

che ha permeato l’aria del Vaticano II,lasciando sbigottiti i Vescovi migliori,come quelli del gruppo dei 450 che co-stituivano il “Ceto Internazionale deiPadri”, guidato dal grande arcivesco-vo francese Lefebvre e dal Vescovoitaliano Carli!.. ma che il cardinaleBea e i suoi degni sostenitori hanno vi-rato di 360 gradi, come il cardinaleFrings, ad esempio, che, assieme alcattolico, ha ospitato anche il culto mu-sulmano nella cattedrale di Colonia!Purtroppo, ora, di fronte alla marea dierrori e di orrori scatenati solo per met-tere in forse la Fede e la Civiltà cristia-na, troppo spesso si è taciuto e si con-tinua a tacere, e spesso si è trattato esi tratta tuttora in guanti gialli chi, inve-ce, andrebbe trattato con tutti i rigoridella leggeGià tanti anni fa, avevo denunciatoall’opinione pubblica e posto all’atten-zione di quanti avevano la cura delgregge cristiano, che il così detto “ca-so dell’Isolotto” di Firenze, ad esem-pio1, in relazione all’ambiente in cuiera nato e alle cause prossime e re-mote che lo avevano generato, nonera solo un clamoroso episodio di in-subordinazione, ma bensì un’esplosio-ne manifesta dell’attuale “grande

sforzo contro la Chiesa cattolica, pro-mosso e guidato da forze anti-cattoli-che, anti-cristiane e ateo-marxiste, or-chestrate e sostenute dal mastodonti-co apparato propagandistico comuni-sta”.C’è da riflettere! Ma quanti che ancora sigiovano del nome di “cristiano” e profes-sano ancora la fede in Cristo, hanno diche arrossire a motivo della propria igna-via dinanzi al decisivo attacco che si stafacendo contro la nostra Civiltà cristiana,condotto dalle forze e dalle arti del disor-

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ticano II ha proclamato la “libertà reli-giosa”, per cui tutti hanno ragione: i pro-testanti, gli ebrei, i musulmani, gli in-duisti, i buddisti, e, quindi, anche i co-munisti e gli eretici!E allora, via per sempre dalla memoriadella “nuova Chiesa” i Papi Pio XII, PioXI, Pio X, Pio IX e Gregorio XVI. Sì, per-ché questa nuova “libertà religiosa”,promossa dai Vescovi progressisti, èun’espressione che si trova in tutte le rivi-ste, in tutti i “cahiers”, in tutte le “societàdi pensiero”. È stato come un fulmine

1 Il “caso Isolotto” avvenne nel 1958. Era uncomune quartiere operaio sulla sponda a sini-stra dell’Arno. Salì alla ribalta della cronaca,non solo nazionale, dopo che il parroco Don

Mazzi iniziò i primi scontri contro il cardinaleFlorit, allora Arcivescovo di Firenze, sia sulpiano ideologico ecclesiale che su quello so-ciologico. Fu definita, così, la “chiesa del dis-

senso”. E fu come un “preludio; in Italia, delloscatenamento rivoluzionario della Chiesa.

L’Apocalisse - Dürer.

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dine che non fanno più mistero di volercostruire le loro fortune sataniche sullerovine del Cristianesimo.Nel crescendo pauroso del fervore diquella che si va sussurrando che saràl’ultima battaglia contro la Chiesa e la Ci-viltà cristiana, in Europa e nel mondo,molta gerarchia cattolica, avanzando tesiammantate di parole ingannevoli ma bendosate per un adeguato “lavaggio delcervello” si sono gingillati in riforme econtro-riforme no sempre valide né op-portune, e si sono persi in discussionisenza fine su metodi di “dialogo” ecu-menico, troppo spesso errati e falsatidalla malafede dei nostri nemici e dallasaccenteria di saputelli improvvisati,mentre hanno chiuso gli occhi dinanziall’insidia mortale della propaganda ateo-marxista - che la lungimiranza di un Pon-tefice aveva definito “veramente diaboli-ca”! - la quale, senza incontrare validaresistenza, quasi inavvertitamente è pe-netrata all’interno del Cristianesimo, ope-rando guasti difficilmente riparabili, ecreando una diffusa e profonda crisi checi ha reso tutti pensosi e preoccupati!E su questa crisi della Chiesa, che hacontaminato e stordito tutti i veri cattolici,si sono appuntate, congiunte, tutte le ve-lenose cure e premure dell ’ateismomarxista, un movimento internazionale(fondato dall’ebraismo massonico!), perscristianizzare l’umanità, assumendo dif-ferenti denominazioni a seconda delladiversità dei luoghi e delle situazioni incui si trova ad operare. Nel mondo cat-tolico latino-americano, ad esempio, siè presentato come “cristiani per ilsocialismo” e come “comunità dibase”.Così, in veste di “cristiani per il so-cialismo”, hanno preso a cuore quellache chiamano “questione cattolica,che - a loro detto - è la questione dicome conquistare le masse popola-re cattoliche alla causa del movi-mento operaio e della lotta per il so-cialismo”; hanno affermato che laChiesa, con la sua morale e con le suedottrine, ha reso credibile e dato co-pertura alle malefatte del capitalismo,e ha predicato che “le classi domi-nanti si sono garantite il consenso”dei cattolici mediante l’alleanza ed ilpotere clericale e attraverso la De-mocrazia Cristiana e il complessodelle organizzazioni del mondo cattoli-co. Da qui, l’accanimento e la lottasenza quartiere contro la DC, l’AzioneCattolica, le Acli e tutto ciò che sapevadi cattolico. La balorda montatura “antifascista”,fatta nascere dal sinistrismo nostrano emondiale, non aveva certo per bersaglioprincipale il paventato pericolo del ritornodi un inesistente fascismo di tipo mussoli-niano, ma bensì contro la DC e tutte le al-tre organizzazioni ispirate alla dottrina cri-stiana. Sui muri d’Italia, infatti, il marxi-smo meno pudico aveva scritto: “Scudocrociato - fascismo di Stato”!Ma anche le “comunità di base” furono

create per combattere la Chiesa e il Cri-stianesimo, introducendo la lotta di clas-se e l’anarchismo all’interno delle dio-cesi e delle parrocchie, dei monasterie dei conventi, dei seminari e dei col-legi, riuscendo a contaminare anche leuniversità teologiche ecclesiastiche.Tuttora predicano e praticano una nuova“identità cristiana” che prevede, come«condizione essenziale per un annun-cio cristiano autentico e credibile, laomogeneità tra la “comunità di base”e il movimento operaio e la piena con-divisione delle sue lotte»: ed essa deveessere confortata e vissuta “in una pras-si comunitaria, continuamente control-lata e verificata dell’analisi marxista,che deve investire anche l’esperienzadi fede”.Inoltre, le “comunità di base” ripudianoil carattere sacro del sacerdote e rifiutanodi “riconoscere, nel prete, il funziona-rio investito dall’alto, che assomma insé tutti i carismi, strumento indirettodel potere, distributore di sacramentiche sono ancora il segno di un’azionemagico-sacrale”; sostiene il diritto delprete a prendere liberamente moglie, adavere una propria famiglia, un proprio la-voro a tempo pieno, a un propria casa di-versa dalla canonica, e diverso dalla curad’anime; vuole l’abolizione del Concorda-to, l’abolizione dell’insegnamento religio-so nelle scuole; la liceità del divorzio e

dell’aborto; il rifiuto della dottrina e dellamorale cristiana, presentate come ideolo-gia dell’imperialismo clericale; vuole il ri-fiuto dei Sacramenti, dipinti come stru-mento di oppressione delle coscienze daparte della Chiesa; vuole la riappropria-zione della lettura della Bibbia, dei sacra-menti, dei poteri gerarchici e dei ministerinella Chiesa da parte delle masse popo-lari; vuole un nuovo modo, insomma, diessere chiesa e di vivere la fede.

Ecco, un po’ in sintesi, le istanze qualifi-canti, emerse dal “Convegno delle co-munità di base”, tenuto a Firenze neigiorni 25, 26, 27 aprile 1975.Ma anche l’episcopato francese, in unsuo documento, tra le altre gravi cose,aveva detto: «Non si può nascondere iltragico malinteso che per lungo tempoha opposto la Chiesa e la libertà».Questo avrebbe consentito di presentareDio come guardiano e conservatore di unordine sociale sbagliato2!Pure Mons. Helder Camara, già arcive-scovo di Olinda e Recife, aveva candida-mente confessato: «Non mi rifiuto e nonmi rifiuterò di denunciare i mali incre-dibili causati, nel mondo intero, dalcieco furore anti-comunista»3. Comedire che i mali credibili e incredibili che af-fliggono il mondo cesserebbero di incantocon l’avvento del comunismo!..Il pastore evangelico luterano, EckardGallmeier, predicava che «la classeoperaia e il popolo non hanno bisognodi alcuna chiesa». Dello stesso parerefu la pastoressa Edda Groth, la qualeaggiungeva che «Mao, con tutto quelloche ha fatto per il popolo cinese, è piùvicino a Dio di tutti i vescovi e i papidegli ultimi mille anni messi insie-me»!..Come si vede, costoro hanno fatto que-sta loro professione di fede nell’atto in cuiripudiavano il Cristianesimo, mentre altri

Pastori, anziché varcare il Rubicone, sisono attardati a seminare zizzania persovvertire e rovinare la vigna del Si-gnore!Per ricondurre all’ovile i figli del dis-senso, il Papa si è dichiarato dispostoanche a chiedere il loro perdono (!!).La stampa ufficiale delle “comunità dibase”, a conclusione di quel Conve-gno fiorentino, aveva solennementeproclamato che «esiste, ormai, anchein Italia, una realtà di chiesa autono-ma, originale e, soprattutto, non piùriducibile all’ubbidienza - almeno fi-no a che la gerarchia resti quelloche è»; il che significa: finché non sisia sottomessa e non assuma unaidentità “continuamente controllata”dal marxismo ateo!..La Rivista “Il Regno”, edito dal “Cen-tro Editoriale Dehoniano” dei Sacer-doti del S. Cuore, in Bologna, avevapremurosamente informato che «le235 comunità di Firenze erano ingran parte gruppi parrocchiali, pre-senti con il loro cappellano o il loroparroco»; e aggiungeva che «c’eranoanche Seminaristi e Suore»!..

Il restante vero popolo cristiano, però,nauseato delle lezioni di marxismo ateo,impartite all’ombra delle chiese e dei con-venti, si è domandato, angosciato, seerano veramente validi i Sacramenti am-ministrati da quei cappellani e da queiparroci; da quei sacerdoti, cioè, che nereclamavano l’abolizione e li considera-vano strumento di oppressione delle co-scienze!..Da sapere: il successo del Convegno fio-

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2 Cfr. “Le Monde”, 14 giugno 1975. 3 Cfr. “Mondo e Missione”, maggio 1973.

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rentino era stato assicurato dall’acco-glienza e dalla generosa munificenza del-la “Mutuo Soccorso” e della “Fonda-zione lavoratori delle officine Galileo”(Flog) di Rifredi: del centro economico epolitico del “Partito Comunista Italiano”che regolava, allora, il buono e cattivotempo su tutto il territorio italiano. Da notare anche che quel Convegnofiorentino si era concluso con unaMessa, “concelebrata da tutto il popo-lo”, in piazza dell’Isolotto, dopo che donMazzi aveva riassicurato i sacerdotipresenti che lo stesso popolo «conce-de ai presbiteri di poter celebrare»!!(Eppure, c’è ancora chi si scandalizzache l’arcivescovo Marcel Lefebvre ab-bia celebrata la Santa Messa come l’ave-va sempre celebrata la Chiesa CattolicaApostolica Romana!).

***

Come si vede, la questione è ancorasempre più inquietante da non sottovalu-tare. Il “Libero Sindacato di Polizia” hagià denunciato l’esistenza di “una regìadietro i continuo sbarchi di clandestininel nostro Paese”, perché “voglionominare le fondamenta della nostra so-cietà, colpendo cultura e tradizione”.Inutile cercare chi è il regista o il buratti-naio. Di certo, un mandante c’è, ed èun’oscura forza negativa che sta domi-nando il mondo. Si pensi al “mondiali-smo”, quell’ideologia in atto che puntaalla creazione di un unico GovernoMondiale, per cui ha già eliminato il con-cetto di sovranità nazionale e di ogni altraspecificità. Ed ora ne vediamo già le con-seguenze nella crisi paurosa che stiamovivendo, non solo nello Stato ma anchenella Chiesa!Guardiamo anche solo all’Italia nostra,dove dilagano i tristi criminali fenomenidell’aborto, della pornografia, delle per-versioni sessuali, programmate comefatto normale, delle aberranti pratiche diprocreazione senza amore e di amoresenza procreazione; dell’espianto diorgani a cuor battente; del consumi-smo e dello spreco; del crollo dei valorimorali, familiari; della violenza moraleverso i bambini; della indifferenza ver-so gli anziani; dei giovani che sfuggo-no ogni responsabilità della vita; dellasecolarizzazione che ha eliminato ilSacro e mandato in esilio DIO, la Reli-gione, la Tradizione...La Chiesa, purtroppo, dal Vaticano II harinunciato a impugnare la spada di SanMichele Arcangelo e di San Giorgiocontro i nemici della sua Fede in Cristo, edella Civiltà cristiana, per gettarsi nel“mondo”, invece di essere Lei la guidaverso la vera libertà donataci da Dio! Anche il Clero che ha gettato via la tona-ca per aver perso la coscienza della pro-pria “Milizia Sacra”, e reso il santo Sa-crificio della Messa con tanti stravolgi-menti, né necessari né richiesti, a unsemplice rituale di gesti e di chiacchiere,sulla scìa dell’eresia protestantica, e ri-dotto l’apostolato a un servizio sociale,e la preghiera l’hanno resa come un“optional”; persino la dottrina sociale

della Chiesa, così magistralmente indi-cata da Leone XIII, oggi è stata allineataai precetti del libero mercato e del globa-lismo economico.Come meravigliarsi, allora, della crisi del-le “vocazioni” e delle masse che rifug-gano persino dalla Chiesa?..Ne facciamo un breve accenno, a confer-ma: in America Latina: sono circa 6-7 milapersone che escono dalla Chiesa, ognigiorno, per entrare nelle “sètte”...in Germania: sono circa 60-70 mila fe-deli cattolici che escono, ogni anno, dal-la Chiesa cattolica... Si fanno cancellarepersino il loro nome dal “libro del batte-simo!”in U.S.A.: sono più di mille e centochiese che sono in vendita (perché nonci sono più né fedeli né preti!).in Italia: sono circa 11 milioni di perso-ne che credono nello “spiritismo” e lopraticano.Vi sono centinaia di migliaia di maghi, dimaghe, di medium! E sono milioni i fedeliche credono di più alle presunte “appa-rizioni” (non approvate dalla Chiesa!)che non al Magistero della Chiesa. Equesto è come essere “fuori della Chie-sa”; è come appartenere a una “settà”!..perché si fonda la propria fede più suquesti “presunti messaggi” di quelle“presunte apparizioni” che non sui dog-mi della Fede!

Sono pochi accenni di fatti gravi di cui,però, nessuno ne parla nei dovuti modi!...Ma non sono meno gravi i due movimentiche attanagliano, oggi, la Chiesa del Vati-cano II: l’ecumenismo e l’apostasiaumanista, in atto. L’ecumenismo si è rivelato, ormai, comeun sincretismo religioso che porta a con-siderare come relativa l’unica verità dellaTradizione cattolica, avallando l’erroreprotestante e facendosi, così, complicenel tradimento della Fede!L’apostasia umanista, invece, è quellache pone come centralità l’uomo, resosolo oggetto dell’azione religiosa, perché

fa della fede un semplice “bisogno uma-no”, negando, così, in realtà, la priorità diDio. Un esempio di questo modo di vive-re una fede che ha emarginato Dio, è lastessa “Charitas” che, in nome dell’uo-mo, opera fino a favorire “l’Immigrazio-ne clandestina”, creando, così, le pre-messe per mali ancora maggiori!

***

Concludendo: una tale situazione di sba-raccamento della Chiesa cattolica va rav-visata nell’azione costante, simulata, inombra, della MASSONERIA, penetratafin nei più intimi gangli della Chiesa, conla sua praticata filosofia della pseudo-divinità, del “Grande Architettodell’Universo”, dei seguaci del Talmud,impregnato del “deicidio”, densi di veroodio verso la Chiesa di Cristo che La per-seguita di continuo sotto tutte le forme eossessioni, e lavora per la distruzionedella stessa Civiltà Cristiana!Siamo giunti, quindi, al momento in cuibisogna scegliere; se essere ancora conCristo o passare con Belial. Bisogna,cioè, decidersi di abbandonare questo at-teggiamento ecclesiale di “mezzi libera-li” e da sconfitti, per passare all’attaccodella contro-chiesa ebraico-massonicache, in questi due secoli, ha occupato iprincipali posti del potere politico ed eco-nomico ed è penetrata, persino, come unaspide, ai vertici del governo della Chiesastessa. Ma allora, le porte degli inferihanno prevalso?.. No, certamente, per-ché le promesse divine non possono ve-nir meno, anche quando l’abominazionedella desolazione, vaticinata dal profetaDaniele, sia penetrata anche nei verticidella Chiesa.E qui, sarà utile ricordare la “visione”che ebbe Leone XIII durante la celebra-zione della Santa Messa, in cui vide il de-stino di gran parte della Gerarchia cattoli-ca. Poco dopo, Leone XIII redasse il so-lenne esorcismo di San Michele Ar-cangelo contro Satana e gli Angeliapostati. Nella prima versione c’era laseguente frase: “Ubi sedes BeatisimiPetri, ibi posuerunt abonimationis de-solationis quae praedicata est a Danie-le Profeta, ut percusso pastore disper-gatus oves gregis”.E oggi, ci siamo! Basta aver visto alla TVcerti pseudo Pastori, abbigliati comefacchini, farfuglianti di tutto un po’, senzamai enunciare la verità cattolica di sempre!Comunque, noi sappiamo che la Chie-sa è eterna. Nelle sue mani è la speran-za per Noi e per quelli che seguiranno.Essa è ancora la speranza del mondo!Rimaniamo in Cristo Redentore e Sal-vatore, affinché quando saremo giunti altermine della nostra esistenza, possiamoripetere anche Noi con San Paolo: «HOCOMBATTUTO LA BUONA BATTAGLIA,HO COMPIUTO LA MIA CORSA; HOCONSERVATO LA FEDE»4.

NOTE

4 Cfr.2 Tim. 4-7.

«Fratelli, come custodidei misteri di Dio, alzate-vi ed agite, Voi che vede-te sotto i vostri occhi ladistruzione che gli altrivanno perpetrando».

(S. Atanasio, in: “Patrologia greca” XXVII, 219)

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“Chiesa Viva” *** Febbraio 2003 5

L’ United Religions Initiative(U.R.I.) rappresenta l’ultimotentativo di ampio respiro, in

ordine di tempo, della Teosofia, perunire assieme tutte le religioni ai finimondialisti. Tutto ebbe inizio nel 1993nel corso di una sessione dei Parla-mento delle Religioni di Chicago, tenu-ta in occasione della commemorazionedel primo centenario della sua fonda-zione.L’idea di dar vita ad un’autorità interna-zionale dedicata ad unificare le religio-ni mondiali e a costituirsi come ramospirituale delle Nazioni Unite, fuespressa da Sir Sigmund Sternberg,nella sua qualità di direttore del “Con-siglio Internazionale dei Cristiani edEbrei” (l.C.C.J.)1, congiuntamente aRobert Muller. illustre rappresentanteNew Age presso le stesse Nazioni Uni-te.L’ungherese Sir Sternberg (1921- )appartiene al R.I.I.A. e alla Fabian So-ciety, di cui ha diretto l’Economics andIndustry Committee. Nel 1968, diedevita alla “Sternberg Charitable Foun-dation” per lo sviluppo delle relazionifra le religioni. Attualmente, essa finan-zia e sostiene l’istituzione culturaleebraica maggiore d’Europa, lo “Stern-berg Centre for Judaism di Finch-ley” (Londra) e il maggior seminario rab-binico europeo, il “Leo Baeck College”.Fu uno degli organizzatori del primo in-contro di Giovanni Paolo Il con la Sinago-ga e si adoperò per la soluzione della“crisi” di Auschwitz, scatenata dallapresenza, ritenuta oltraggiosa, di un con-vento di Carmelitane all’interno del peri-metro del campo e terminata, com’è noto,con l’allontanamento, nel 1986, delle

stesse dall’area. Sternberg si adoperò,quindi, intensamente per il riconoscimen-to di Israele da parte del Vaticano, chepoté compiersi negli anni 1993-1994.Giovanni Paolo lI, preso atto dell’impul-so conferito da Sternberg alle nuove rela-zioni giudeo-cristiane, nel 1982 lo nomi-nava “Cavaliere del Pontificio OrdineEquestre di San Gregorio Magno” (en-passant annotiamo che la Gran Croce

dello stesso Ordine venne conferita,per i servizi resi, a Maurice Lever(1905-1977), avvocato d’affari britanni-co, animatore della Loggia “MosesGaster” del B’nai B’rith)2. Il 13 aprile1986 Sir Sternberg, in uniforme di Ca-valiere dell’Ordine, lo accompagnerànella visita alla sinagoga di Roma(!!).Nel 1988, Sternberg ricevette le in-segne del massonico “Ordine diSan Giovanni di Gerusalemme”, chefa Capo alla corona britannica, mentrenel 1989 diventava Paul Harris Fel-low dei Rotary Club, onore che aGiovanni Paolo Il era stato riservatonel 1981. Nel 1990 la sua opera siestendeva anche alla Comunità diSant’Egidio di Roma, patrocinata dalVaticano e tesa alla promozione deldialogo interreligioso, ormai in venti-quattro paesi.Il 1994 vedeva Sir Sternberg in Vatica-no alla guida della delegazione britan-nica per il concerto tenuto alla presen-za di Giovanni Paolo II e del Presiden-te della Repubblica italiana per lacommemorazione della Shoa.Nel 1996, la seconda moglie (dalla pri-ma aveva divorziato nel 1970) venivadecorata in Vaticano da Giovanni Pao-lo II “Dama dell’Ordine Pontificio diSan Silvestro”, diventando in tal mo-

do la prima donna ebrea a fregiarsi ditale titolo. Trattasi di un “Ordine” fondatoda papa Gregorio XVI, nel 1841, per ono-rare i non cattolici che avessero reso par-ticolari servizi o benefici alla Chiesa.A motivo del suo operato a favore dei sin-cretismo interreligioso, Sternberg, nel1998, era insignito del massonico pre-mio “Templeton per il Progresso” del-la religione3. Nel luglio dello stesso an-

L’IDEA DELLE RELIGIONI UNITE

di A. Z.

1

1 Organizzazione fondata nel 1946, che as-sorbe in sé 28 organizzazioni nazionaliebreo-cristiane nel mondo, per combatterel’antisemitismo, il razzismo e la xenofobia. Apartire dall’anno 2000, l’ l.C.CJ. è diretta dalrabbino David Rosen, che è anche presiden-te dell’Anti Defamation League (A.D.L.) deiB’nai B’rith. Presidenti onorari dell’I.C.C.J.sono l’arcivescovo di Canterbury, DonaldCoggan (1910-2000), il cardinal Carlo MariaMartini e Richard von Weizsacker, membrodella Fabian Society. La sede dell’I.C.C.J. è

stata trasferita da Londra a Heppenheim, inGermania, presso la Martin Buber House(Martin Buber (1878-1965), filosofo definito “fi-gura titanica” dell’ebraismo, apparteneva allasètta cabalistica degli hassidim, una correntemistica ebraica opposta al razionalismo talmu-dico, al cui deposito anche Freud ha attintoper creare la sua psicanalisi).2 Cfr. H. Coston, Le veau d’or..., cit., p. 309.3 Istituito nei 1972 da Sir John Marks Tem-pleton (1912 - ), Rhodes Scholar a Oxford eabile finanziere New Age. Presente ai conve-

gni della “Fondazione Gorbaciov” al Fair-mont Hotel di San Francisco. Fu direttore dibanche, alla guida di università, seminari ecollege, membro dei ristretto Yale Club e del-la Mount Pelerin Society, sezione economi-ca dei massonico Ordine britannico di SanGiovanni di Gerusalemme. Il Premio Temple-ton, da 1 milione di dollari, viene assegna-to dopo il giudizio favorevole di una com-missione di cui hanno fatto parte i 33 GeraldFord, George W. Bush e il “rev.” NormanVincent Peale, il Dalai Lama, l’ex presidente

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6 “Chiesa Viva” *** Febbraio 2003

no, la “Open University” di Soros gliconferiva la laurea honoris causa.Sir Sternberg è patrocinatore, a fianco diGorbaciov, del Dalai Lama e della mo-glie del fondatore di Scientology, Barba-ra Marx Hlubbard, della “World Com-mission on Global Consciousness andSpirituality” (Commissione mondiale perla Coscienza e la Spiritualità globali) pre-sieduta da Robert Muller, che riunisceleader mondiali al fine dichiarato di “col-tivare la visione globale e la sapienzaper il nuovo millennio”.

NASCITA DELL’U.R.I.LA “ONE-WORLD CHURCH”

L’idea di Sternberg e Muller, intanto, fa-ceva strada, e il 25 giugno 1995, in occa-sione di una cerimonia sincretistica nellacattedrale di San Francisco per il 50° an-niversario della Carta dell’O.N.U., il “ve-scovo” presbiteriano di quella città Wil-liam Edwin Swing (1936- ) annunciò l’in-tenzione di procedere prossimamente al-la fondazione della “United Religions”.Fu una cerimonia invero strana, dovevennero offerte, a decine di divinità,preghiere diverse, salmi e “incantesimi”4.La Grace Cathedral di San Francisco nonera nuova a simili spettacoli: nell’autunno1994, infatti, un domenicano apostata,diventato stretto collaboratore di Swing,Matthew Fox, “officiò” una prima “MessaPlanetaria”, dove la cena protestante ve-niva animata da cultura “rave” ed eco-logica. Lex orandi, lex credendi.Questo “rito” è stato ripetuto alla presen-za di Swing, nell’agosto 1995, a Dallas inTexas. L’ambiente della “chiesa” era perl’occasione attrezzato con videoschermi,proiettori, “tecnomusica” e un ‘“altare”che simboleggiava i quattro elementi. Diquesta “adorazione orientata all’am-biente”, un giornale locale aveva reso laseguente descrizione: «Un misto di ritocristiano, occultismo, adorazione dellaTerra, teosofia, spiritualità della crea-zione e una folle “celebrazione” per ladurata di tutta la notte, in onore di Dioe di Madre natura»5.Qualche anno più tardi, Swing avrebbepubblicato un libro intitolato “The Co-ming United Religions”6 (L’Avvento del-le Religioni Unite - si noti come l’espres-sione riecheggi quella di “Nazioni Unite”dove l’attenzione del lettore veniva pola-rizzata sulla pace mondiale, da conse-guirsi attraverso una specie di parlamen-to delle religioni, “un’assemblea perma-nente con la statura e la visibilità delleNazioni Unite”, di capi delle varie religioniattenti ai bisogni umani e alle sfide “glo-bali” che richiedono solidarietà e attivapresenza anche nelle realtà locali.

“Il mondo sta evolvendo verso un’unità intermini di economia globale, media globa-li, sistema ecologico globale. Ciò chemanca è un’“anima globale”, predicavaSwing, preconizzando, in tal modo, l’as-setto ideologico della nuova organizza-zione.A fianco di Swing, si schierarono subitoaltri due vescovi anglicani, James Ottey,osservatore anglicano all’O.N.U. e SamirKafity, vescovo di Gerusalemme, seguitida esponenti del mondo protestante. Icattolici invece si divisero: Swing, nel1996, dopo una visita a Giovanni PaoloII, incontrava vanamente il cardinaleArinze, preposto al dialogo interreligioso,mentre l’arcivescovo Michael Fitzgeralddeclinava l’invito di partecipare ad unaconferenza della nuova organizzazione.Favorevolissimi, invece, il ConsiglioMondiale delle Chiese (W.C.C.) di Gine-vra, l’arcivescovo di Canterbury e SirSigmund Sternberg che Swing incontròlo stesso anno.

Sostenitori dell’U.R.I. si dichiararono, fragli altri, il cardinale Evaristo Arns, il ret-tore del collegio gesuitico di San Franci-sco, p. John LoSchiavo, i teologi PaulKnitter e Hans Küng e, naturalmente, p.Louis Dolan assieme alla suora JoanKirby, entrambi esponenti del “Tempiodella Comprensione” di New York, alquale, come si ricorderà, è affidata la ge-stione della “Cappella della Meditazio-ne” al Palazzo di Vetro.Le conferenze U.R.I. vennero, in breve,

allargate ai cinque continenti, con la par-tecipazione di cristiani, ebrei, musulmani,buddisti, bahá’i, indù, sikh, zoroastrani,seguaci del New Age e della Wicca (mo-vimento neopagano di cultori della stre-goneria), ecc..Nel corso di una conferenza a carattereriservato, tenuta alla Stanford Universitydella California, tra il 23 e il 27 giugno1997, alla presenza di 200 delegati, sele-zionati fra le figure emergenti del mondia-lismo, la “United Religions” assumeva ilcarattere di istituzione permanente colnome di “The One-World Church” (lett.:“La Chiesa del Mondo Unificato”).Venne anche deciso di stendere una“Carta” entro la metà del 2000, coinvol-gendo politici in vista, col concorso di ini-ziative di “preghiera” comune-stile As-sisi - per procedere, infine, alla fondazio-ne ufficiale della nuova organizzazione.Per tale cerimonia, l’U.R.I. aveva pianifi-cato di coinvolgere non meno di 60 milio-ni di persone, “un movimento su scalamondiale per creare le Religioni Unitecome realtà vissuta localmente e re-gionalmente, in tutto il mondo”. Doveriecheggiano luoghi già noti, raccolti alClub di Roma, alla Trilaterale, alle Nazio-ni Unite...La necessità dell’U.R.I. veniva sottolinea-ta da Muller in questi termini:«Le Nazioni Unite sono il cervello globaleiniziale dell’umanità (... ). Abbiamo anco-ra bisogno di un’anima globale, vale adire la nostra coscienza e la fusione conl’intero universo e col fluire del tempo»,aggiungendo: «I nostri supremi interessiincludono l’apoteosi del genere umano(...) le maggiori religioni, in fin dei conti,mirano tutte alla stessa cosa!».L’U.R.I. tutto questo l’aveva recepito nellasua “Carta”, là dove pone l’obiettivo di«promuovere una durevole coopera-zione interreligiosa quotidiana, porrefine alla violenza per motivi religiosi ecreare culture di pace, giustizia e salu-tari per la Terra e ogni essere vivente».Ne consegue la necessità di indurre reli-giosi e laici ad un’accettazione gradualedella “Nuova Religione”, attraverso un«atteggiamento dell’U.R.I. atto a “rio-rientare” i capi religiosi, come pure ichierici e i laici, nella filosofia dell’eco-logia spirituale».

LE ASSOCIAZIONI PARALLELE DELLE “RELIGIONI UNITE”

L’impresa di creare un’associazione pla-netaria per il pensiero religioso unico, ingrado di diffondere i principi di un’eticaglobale è opera essenzialmente di treassociazioni: l’U.R.I., la “FondazioneGorbaciov” e un’organizzazione cattoli-

dei B’nai B’rith Philip M. Klutznik, Ottod’Asburgo, Edmund de Rothschild, il Pil-grims J. Peter Grace Jr., direttore di Citicorp,Cavaliere di Matta e membro dei C.F.R., non-ché presidente dell’organizzazione della gio-ventù cattolica di New York; il Principe di Gal-les, che provvede di persona alla consegnadel premio nel corso di una cerimonia al Pa-lazzo reale di Londra e l’arcivescovo di Can-terbury Lord Coggan, carica tradizionalmente

vicina alla Pilgrims Society. Templeton è au-tore del libro “Discovering the Laws of Li-fe”, prefato dal 33 Norman V. Peale (in italia-no: “Le leggi d’oro della vita”, Milano Ed. Eco.2001). Ci limitiamo a citare soltanto uno degliinsegnamenti di Templeton: «La nostra inna-ta bontà è un fattore essenziale della no-stra esistenza. Ouando percepiamo questaverità sperimentiamo la pace del Cielo edella Terra e la presenza di Dio dentro di

noi (...). Ama ogni parte di te stesso, la DI-VINITÀ che è in te».4 Dal quotidiano “San Francisco Chronicle”dei 26 giugno 1995.5 “The Dallas morning News”, 13 maggio1995. articolo “Planetary Mass”, p. 1 G.6 Bishop William Swing, “The Coming Uni-ted Religions”, Minnesota, CoNexus Press,1998.

Il palazzo di vetro dell’ONU, a New York.

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ca, la “Conferenza mondiale per la Re-ligione e la Pace” (W.C.R.P.). 1) La “Fondazione Gorbaciov”, median-te il suo “State of The World Forum”,istituito nel 1995, annualmente, richiamaa San Francisco un vero assortimento dicelebrità, gente ricchissima, attivisti e gu-ru spirituali, come la medium BarbaraMarx Hubbard, vedova del fondatore diScientology, L. Ron Hubbard, o perso-naggi come Robert Muller, uomo di pun-ta del pensiero teosofico “New Age” alleNazioni Unite, Federico Mayor, ex diret-tore dell’U.N.E.S.C.O., o il patrono dellaCNN, il magnate Ted Turner (1938- ),massone, creatore e patrocinatore, nel1986, a Mosca, dei “Giochi dellaBuona Volontà”; Bill Gates;Matthew Fox, dell’U.R.I.; GeorgeShultz della PiIgrims e del Lucis Trust,oltre a politici e mondialisti di gran ca-ratura.Tutti costoro diffondono all’unisono unmessaggio New Age: nei documentidel convegni del “World Forum”, in-fatti, tra i fini di quest’ultimo si trova an-noverato quello di “creare una teolo-gia ecumenica, ecologica, centratasu un rinnovato senso di riverenzaper l’ambiente”. Di qui, l’assegnazio-ne alle religioni del ruolo di “affrontarequestioni di sessualità, contracce-zione, aborto e pianificazione fami-liare”, per esercitare il controllo de-mografico...La sessione del “World Forum” del1997 fu dedicata alla presentazione almondo dell’U.R.I. e alla proclamazionedi queIl’Etica globale presentata conenfasi in forma di “Dichiarazione al Par-lamento delle Religioni” di Chicago,nell’agosto 1993, dal suo principale alfie-re, il teologo Hans Küng (“Toward aGlobal Ethic”). Tale “etica”, infatti - chenulla ha a che vedere con quella cattoli-ca, riguardando esclusivamente la pro-mozione dei diritti delle donne, delle Na-zioni Unite, la pace e la giustizia, il razzi-smo, il disarmo, il rispetto dell’ambiente ela tolleranza verso il male e il peccato,presentati come diritti inalienabili delsingolo - è stabilita dal “Parlamentodelle Religioni” dove, invece, organizza-zioni come l’U.R.l. ne costituiscono il fo-rum, la cassa pubblica di risonanza.Un’etica che Gorbaciov, figura New Ageemblematica, nel 1987, due anni dopol’inizio della “perestroika” (= ristruttura-zione) supportava con questi principi:«Non ci deve essere interruzione nellalotta alla religione perché, finché ci

sarà la religione, il Comunismo nonpotrà prevalere. Dobbiamo intensifica-re la cancellazione di tutte lereligioni»7 (corsivo originale).2) La World Conference on Religionand Peace (W.C.R.P.), “Conferenzamondiale per la Religione e la Pace”, in-vece, fu fondata dai Vescovi cattolici,dopo nove anni di preparazione, nel1970, e primo presidente ne fu l’arcive-scovo di Nuova Dehli, Angelo Fernan-des. Accreditata presso l’O.N.U., colsupporto del Papa, essa è presente inoltre 100 paesi per promuovere la coope-

razione tra le religioni per la pace, nel ri-spetto delle reciproche differenze.Il gruppo direttivo internazionale (“Inte-mational Governing Board”) annoveratra i suoi componenti l’arcivescovo angli-cano di Canterbury George Carey; ilpresidente del Consiglio Mondiale delleChiese (W.C.C.), i l keniota AgnesAbuom; il cardinale Godfried Danneelse il cardinale americano William Keeler;il teologo di Tubinga Hans Küng; il rabbi-no israeliano David Rosen, dell’Ameri-can Jewish Committee e del B’nai B’rith;il Gran Rabbino di Francia Samuel Sirat,del B’nai B’rith, vicepresidente dellaConferenza dei rabbini europei e profes-sore emerito dell’Università di Parigi. Gio-va segnalare che tra i presidenti ono-rari, sorprendentemente, si trova Mu-stafà Ceric, la massima autorità islami-ca di Sarajevo, che in Bosnia non pro-fessava esattamente idee ecumeniche,

ordinando alle donne musulmane di farealmeno cinque figli per imporsi demogra-ficamente sui cristiani8, e Chiara Lubich,fondatrice dei Focolarini, premio“Templeton per il Progresso delle Reli-gioni e della Pace”, nel 1977.Presidente della sezione italiana delW.C.R.P. è Lisa Palmieri Billig, rappre-sentante per l’Italia dell’Anti-DefamafionLeague dei B’nai B’rith (v. Appendice 2),la cui sede è a Roma.Fra i componenti del Consiglio di ammini-strazione del W.C.R.P. spiccano: Ri-chard Blum, banchiere di San Francisco

e co-presidente dello stesso Consiglioassieme al principe giordano El Has-san bin Talal, accreditato come di-scendente in linea diretta da Maomet-to; John Brademas, ex direttore dellaFederal Reserve e della RockefellerFoundation e membro del Comitatocentrale del W.C.C.; ThomasMcLarthy, vicepresidente della “Kis-singer McLarthy Association”, che sioccupa di grandi affari internazionali.La sesta assemblea generale dellaConferenza il 3 novembre 1994 tenne ilavori d’apertura presso la sala sino-dale della Santa Sede, per spostarsi,quindi, il giorno successivo, a Riva delGarda in Trentino. Il tema era: “Risa-nare il mondo: le religioni per la pa-ce!”.Si trattava della prima conferenzainterreligiosa della storia della Chie-sa tenuta in Vaticano, con l’inter-vento personale di Giovanni PaoloII, in veste di presidente di un’as-semblea di quasi mille rappresen-

tanti di quindici fedi diverse, incluse lereligioni indigene di Africa, Australia eOceania. Erano presenti il presidentedella Fondazione Rockefeller Peter C.Goldmark Jr. (membro del C.F.R., presi-dente dell’International Herald Tribune,edizione europea dei New York Times),Hans Küng, i cardinali Martini, Arinze9

122 ed Etchegaray, quest’ultimo presi-dente del Pontificio Consiglio della giusti-zia e della pace e principale organizzato-re e regista, con la collaborazione deiW.C.R.P., dell’incontro interreligioso diAssisi nel 198610; il segretario generaledella Lega islamica mondiale, AhmedMuhammad Ali, e, per il B’nai B’rith, ilrabbino capo di Israele, David Rosen.Nell’occasione, H. Küng, A. M. Ali e D.Rosen sono stati eletti co-presidenti delW.C.R.P..Per la prima volta nella storia dellaChiesa, sotto le volte vaticane risuona-

7 Anatoliy Golitsin, “The Perestroika Decep-tion” (L’inganno della Perestroika), London &New York, Ed. Edward Harle, 1995, p. 116.8 Avvenire, “È una guerra USA contro l’Eu-ropa”, 26.3.1999, p. 2.9 Il cardinale Francis Arinze, presidente deiConsiglio per il Dialogo interreligioso, fa partedel ristretto gruppo dei giudici della giuria del“Premio Templeton”.10 Roger Etchegaray, francese e basco, confama di grande organizzatore, creò, durante laprima sessione dei Vaticano Il «sotto l’influs-so di Liénart - quest’ultimo in pieno accordocon papa Giovanni - un “piccolo gruppo” setti-manale di vescovi di più Paesi, gruppo non uf-

ficiale e non strutturato, con il fine di crearedelle relazioni e di superare le Chiese partico-lari. Personalità come G. B. Montini, HelderCamara, Franjo Seper ne fanno parte (...). Il9 dicembre 1965, all’indomani della chiusura(del Concilio, N.d.R.), Roger Etchegeray riu-nisce qualche vescovo d’Europa. È questa ladata di nascita informale del C.C.E.E. (Consi-glio delle Conferenze Episcopali d’Europa)che comincia con un Segretariato di collega-mento, di cui Ethegaray è il responsabile» (v.“30 Giorni” n. 3, marzo 1987, p. 71). ll cardinale Achille Liénart, vescovo di Lil-la, venne iniziato alla Massoneria nel 1912ed elevato a Cavaliere Kadosh (30° grado

del Rito Scozzese) nel 1924. Alla sua mortegridò: «Umanamente, la Chiesa è perduta»(v. “Introibo” luglio 1976; George Virebeau,“Prelats et Franc-Magons”, Paris, Publica-tions, Henry Coston, 1978, p. 12; Carlo. A.Agnoli, “La Massoneria alla conquista dellaChiesa”, Roma, E.I.L.E.S., p. 34). Quanto aHelder Càmara, il “vescovo rosso” di Reci-fe, figlio di un framassone ferocemente an-ticlericate (cfr. “Hiram”, rivista del GrandeOriente d’Italia, n.4/19130), era presente aMosca, nel 1935, alla “Scuola dei Quadri”,dove si preparavano i membri del Partito dainfiltrare nelle principali chiese occidentali...(cit. da Monde et Vie, 6 febbraio 1981).

L’incontro ecumenico di Assisi del gennaio 2001.

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LA “NUOVA CHIESA” DI PAOLO VIsac. dott. Luigi Villa (pp. 380 - 119 Fofografie - Euro 20)

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 3700003 - C.C.P. n° 11193257

Tutte le speranze nate col Vaticano II sono poi svanite. L’aggiornamento,infatti, ha creato solo turbamenti e rimpianti che hanno suscitato contesta-zioni per il declassamento degli stessi dogmi della dottrina cattolica.Questo libro sulla “Nuova Chiesa” di Paolo VI, perciò, viene a confermare,con evangelica franchezza, che le analisi e le previsioni emerse nel corsodegli anni conciliari, e dopo, si sono rivelate tragicamente vere. Inutile, quin-di, stracciarsi le vesti, puntare il dito accusatore, indignati, e condannare... Ildramma che vive oggi la Chiesa, dopo Paolo VI, ha reso conto del cumulo digiudizi arbitrari e faciloni, di deformazioni e di varie bugie su tutto quanto èstoricamente attinente alla “Nuova Chiesa” di Paolo VI!

NOVITÀ

rono, per due ore, in presenza di Gio-vanni Paolo II, in veste di presidentedell’assemblea, versi del Corano edebraici, come pure invocazioni per lapace di scintoisti, buddhisti e indù, in-tervallati da blues africani11.La “Dichiarazione finale” della Conferen-za affermava: «Abbiamo dominato lanatura come se ne fossimo stati titola-ti, e questa arroganza è una causa pri-maria dell’attuale crisi ecologica. Nellanostra opera di ripristino dell’armoniae del vivere comune, dobbiamo inizia-re col pentirci delle nostre azioni di-struttive ed effettuare un cambiamentodi paradigma da un modello antropo-centrico a uno bio-centrico ed eco-centrico»12.Evidentemente Dio, nel giardino dell’Eden,si era sbagliato puntando sull’uomo, inve-ce che asservirlo ai ruscelli, alle formichee agli alberi, e il W.C.R.P. ha fatto giustaammenda!Il W.C.R.P. è il tramite ufficioso del Va-ticano con i gruppi interconfessionalia proiezione mondialista come l’U.R.I.,mentre il canale ufficiale rimane il “Ponti-ficio Consiglio per il Dialogo interreli-gioso”. I l quartier generale dellaW.C.R.P. non risiede a Roma, bensì alnumero 777 dell’United Nations Plaza diNew York, dove lavora a stretto contattocon l ’O.N.U., con l ’U.N.E.S.C.O. el’U.N.I.C.E.F..Fenomeni osmotici e convergenze tra letre organizzazioni non potevano, quindi,che essere fisiologici. Nel giugno 1996,ebbe luogo, a San Francisco, addiritturauna conferenza ufficiale comune per isti-tuzionalizzare I’U.R.I. su scala mondiale,nello spirito New Age...La “Carta” dell’U.R.I. veniva formalizzatail 26 giugno 2000 nella “Carnegie MusicHall” di Pittsburgh in Pennsylavania, cittànella quale l’U.R.I. intende trasferire la

sua sede da San Francisco, dopo che daquell’area, nell’ottobre 1999, giunse undono da 1,9 milioni di dollari13 126. Duemesi dopo, la “Società Teosofica” dellastessa città, sotto la presidenza del GranMaestro della Massoneria locale, AndyNesky, chiamava Swing ad illustrare la“Carta” ai “fratelli”.Si apprendeva, nel frattempo, che l’U.R.I.(più esattamente il suo cerchio interno,The One-World Church) avrebbe assuntoi caratteri di organizzazione globale nelgiugno 2002, per divenire pienamenteoperativa nel 2005, stessa scadenza fis-sata per la revisione completa dell’attualeConsiglio di Sicurezza dell’O.N.U.14. L’ul-timo Consiglio Globale ad interim è statotenuto a San Francisco la prima settima-na di maggio del 2002, in attesa del pri-mo “Global Council” ufficiale di Rio de Ja-neiro dove, a imitazione delle NazioniUnite, un’Assemblea Generale di 500 de-legati e dei rappresentanti di più di 100religioni lo eleggerà nella settimana tra il18 e il 25 agosto 200215.Un bollettino della “Buona Volontà mon-diale”, organismo del “Lucis Trust”, nel1999, presentava l’U.R.I. come “un’orga-nizzazione onnicomprensiva decentraliz-zata. Un partner spirituale delle NazioniUnite dove le azioni locali sono tra loroconnesse per formare una presenza glo-bale” dove la sapienza delle tradizionidelle fedi è onorata, dove i valori piùprofondi delle genti sono rispettati e mes-si a profitto per il bene di tutti”16.Fiancheggiatore dell’U.R.I. è l’EarthCouncil (Consiglio della Terra)’ voluto daM. Strong - le cui referenze mondialistesono state ampiamente illustrate - perrealizzare gli intendimenti ecologici deiSummit della Terra di Rio del 1992.L’elenco dei sostenitori dell’U.R.I. prose-gue con James P. Morton, attualmentepresidente del “Tempio della Compren-

sione”17 ex decano della cattedrale diNew York, St. John The Divine’ sede delLucis Trust - diventato nel frattempo uncentro propulsivo del pensiero ecologista“verde” (Morton fa, infatti, anche partedella Croce Verde internazionale di Gor-baciov) - il Dalai Lama e l’entusiasta B.Marx Hubbard citata’ teosofa e leaderNew Age.

(continua)

NOTE

11 Cfr. “Il Resto del Carlino”, 4.11.1994.12 Cfr. “Il Regno-documnti”, 5/1995, p. 183,grassetto non originale. “Cambiamento i para-digma” (“paradigm shift”) è un’espressionemutuata dal minguaggio dell’Istituto Tavistock,laboratorio mondialista britannico che si ocupasi psicologia sociale, per indicare un muta-mento collettivo di mentalità o di valori sociali(v. in questo libro “Istituto Tavistock”).13 Articolo di Lee Penn, episcopaliano conver-tito al cattolicesimo, intitolato “The United Re-ligions initiative: Foundations for a WorldReligion”, parte 3 di una serie, in “Journal ofthe Spiritual Counterfeits Project” (Giornaledel Progetto contro le Contraffazioni spirituali.L’S.C.P. è un’associazione che dal 1973 sibatte contro l’occulto e il movimento NewAge), Berkely (California), primavera 2000. Glistudi di Lee Penn sull’U.R.I. sono disponibili alsito dell’S.C.P. www.scp-inc.org (6/2000).14 Cfr. “Nostro vicinato globale”, dellaCommmission on Global Governancedell’ONU, 1995.15 Cfr. Il Bollettino ufficiale dell’U.R.I. “URUUPDATE”, n. 11/2002, p. 1.16 “World Goodwill Newsletter”, n. 1/1999.17 Questa Associazione è stata particolarmen-te attiva tra gli anni ‘60 e ‘90 attraverso Confe-renze spirituali di vertice. Non è ecscluso checon l’avvento dell’U.R.I. la sua funzione possaessere diminuita o addirittura esaurita e quin-di, nella migliore tradizione massonica, possascoparire dal teatro della scena mondialista.

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L’ATEO “CREDENTE”

Modeste riflessioni d’un cristiano,Cattolico, Apostolico, Romano,

Che crede, in qualche modo, dubitando,Ossia continuamente ricercando!

***L’ateo convinto, o tale sedicente,Crede che Dio non sia! Comunque, crede!Crede a rovescio: è ateo e, insiem, credente,Anche se del suo credo non s’avvede!

Contraddizione strana, ma evidente,Dell’ateo, che professa un’altra fede!Nega un Creatore, Eterno, Trascendente,Poi, alla scienza o al big-bang aiuto chiede!

Nella discussa atavica questione,L’ateo fornir dovrebbe qualche indizio,Sull’universo e la sua formazione:

C’è sempre stato oppure ha avuto inizio?Le antinomìe non danno spiegazione,Ed in sospeso lasciano il giudizio.

Prof. Arturo Sardini

Chiosa

Credendo, si rimane nell’arcano!Ma con la scienza non si va lontano!E la feulerbachiana “alienazione”È un espediente, non la soluzione!

L’uomo, egoista, mai si sognerebbeCreare un Dio che lo supererebbe.Per cui sembra più saggio e razionaleCredere, pur nel dubbio naturale!

Chiusa

Cartesio dubitava d’ogni cosa,Fuorché del dubitare, senza posa...Quando Gassendi chiese spiegazione,Si sentì dire: è un fatto d’intuizione!Cartesio cogitava e dubitava,Ma, alla fine, all’intuizione s’affidava.

OCCHI SULLA POLITICA

LA DOTTRINA SOCIALE CATTOLICA(da: La Dottrina sociale cattolica: sfida per il terzo millennio - Rimini)

CONTRO LA CIVILTÀ DEL DESIDERIO IMPAZZITO

«Quando si discosta dal disegno di Dio creatore, l’uomoprovoca un disordine che, inevitabilmente, si ripercuote sulresto del creato. Se l’uomo non è in pace con Dio, la terrastessa non è in pace» (Giovanni Paolo II 1990).Per cui dovrebbe essere evidente che «un’idonea soluzione nonpuò consistere semplicemente in una migliore gestione, o in unaltro uso meno irrazionale delle risorse della terra. Pur ricono-scendo l’utilità pratica di simili misure, sembra necessario risa-lire alle origini e affrontare nel suo insieme la profonda crisimorale, di cui il degrado ambientale è uno degli aspettipreoccupanti».Un’applicazione indiscriminata dei progressi scientifici e tecnolo-gici, promossa e derivante da una mentalità scientista, utilitaristi-ca, edonistica, a lungo andare ha prodotto effetti così negativi dacompromettere quei benefici, che pure la scienza e la tecnologiahanno arrecato all’umanità.La mancanza di rispetto per la vita ha consentito che prevalesse-ro le ragioni della produzione e del profitto sulla dignità dell’uomoe sul bene delle singole persone e di intere popolazioni e così,nel nome del progresso e del benessere, delicati equilibridell’ecosistema sono stati alterati con distruzioni indiscriminate diintere specie animali e vegetali e con lo sconvolgimento di interiterritori.E poiché chi ha determinato tutto questo sono stati singoli grup-pi, imprese e potentati economici, Stati ed Organizzazioni Inter-nazionali, è necessario che nasca tra i popoli una nuova solida-rietà e che tutti si convincano che l’unica norma ispiratrice di unsano progresso economico, industriale e scientifico sta nel ri-spetto delle leggi divine e in quello dell’uomo, fatto a immagine esomiglianza di Dio. Si tratta appunto di raffreddare la strategia del desiderio impazzi-to e, quindi, la corsa sfrenata alla produzione e ai consumi fini ase stessi, per riformare la società e lo Stato.Partendo dalla famiglia per arrivare alla scuola, alle associazioni,ai governi, alla stessa Chiesa Cattolica, si dovrà compiereun’azione educativa ad ogni livello, andando oltre ogni sentimen-talismo ed ogni velleitarismo, ma rifiutando anche ogni arcaico ri-torno al paradiso terrestre, per far comprendere a tutti che la vitapuò essere vissuta degnamente anche con meno beni di consu-mo, meno lusso e meno conforts, purché, però, si torni a Dio, al-la sua Legge, alla sua Pace.Infatti: «L’impegno del credente per un ambiente sano, nascedirettamente dalla sua Fede in Dio creatore, dalla valutazio-ne degli effetti del peccato originale e dei peccati personalie dalla certezza di essere stato redento da Cristo. Il rispettoper la vita e la dignità della persona umana include anche il ri-spetto e la cura del Creato, che è chiamato ad unirsi all’uomoper glorificare Dio».

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Documenta-Facta

INSULTI ISLAMICI ALLA “CHIESA CATTOLICA”IN TELEVISIONE, A VERONA

Sembra il solito venerdì sera del pro-gramma “Rosso e Nero” condotto daMario Zwirmer su Telenovo con l’ac-cattivante titolo “Arriva a casa nostra ilpartito di Maometto...”, quando ad untratto scoppia la bufera. Presente insala Adel Smith, fondatore del partitoislamico d’Ital ia e presidentedell’Unione musulmani italiani, che af-ferma più volte: «La Chiesa cattolicaè un’associazione a delinquere».Gli fa eco l’ex infermiera Rosa Petro-ne, recentemente convertitasi all’isla-mismo e licenziata dall’Ospedale diNiguarda per via della presenza diquel Crocefisso da lei definito “un ca-daverino in miniatura sul muro”.Bufera in sala e anche fuori. Lì, tra gliospiti, c’è anche Luciano Linzetto, di-rettore del settimanale cattolico “Car-roccio”: si alza sdegnato dalla sedia epoi rimane fino a fine trasmissione“per ribattere con forza a tali afferma-zioni lesive della Chiesa cattolica edei suoi milioni di martiri”. Poi, propo-ne ed auspica che vengano chiesti idanni per tali frasi e che gli stessi sia-no devoluti alla Chiesa.Giorni dopo, sul periodico “Corrieredel Veneto”, il Vescovo di Verona,Mons. Roberto Carraro, lancia un al-larme: «Nelle moschee passa di tut-to, e quando dico tutto! dico tutto».E poi: «Ci sono parroci che voglionoospitare nei propri locali una mo-schea? Io glielo vieto!». E ancora: «Èassurdo che ci siano ancora dei cri-stiani perseguitati nei paesi islamici»!Ma come - chiediamo a Lucano Lin-zetto, ospite della trasmissione - il Ve-scovo non aveva sino ad oggi predi-cato una grande apertura? «Io pensoche Biffi avesse ragione... e che, for-se, il Vescovo di verona, aperto ebuonista, abbia ulteriormente riflettu-to, anche se era già al corrente dellasituazione».Forse, si è superata la misura ed il va-

so è colmo. «Bisogna parlarne. Parla-re di funzioni sociali e politiche diver-se tra Chiesa cattolica e moschee - ri-badisce Linzetto -. Ci sono sostanzialidifferenze: l’integralismo cattolico pre-dica: “ama il prossimo tuo come testesso”, il violento integralismo isla-mico, invece, invita a convertire l’infe-dele anche a costo della sua vita.Nelle moschee, loro difendono tuttii “fratelli”, anche quelli violenti.L’integralismo islamico nasce con laspada».In Veneto, le moschee sono 23 e laloro apertura è approvata dai sindacilocali. Ma, a quanto pare, la situazio-ne è davvero tesa. La Chiesa di Vero-na (e non solo) non sembra accettaresupinamente l’etichetta di “società adelinquere” ed è pronta a difendersi.(“Libero”, 15 novembre 2002).

RUSSIA:«CATTOLICI PIU PERICO-LOSI DELL’ISLAM»

La Chiesa cattolica “potenzialmentepiù pericolosa dell’estremismoislamico” ai fini della sicurezza dellaRussia. Lo afferma la bozza di un do-cumento elaborato da funzionari go-vernativi ed esperti russi.L’estremismo islamico figura solo alquarto ed ultimo posto nella lista delleminacce, preceduto dalle sètte deiProtestanti.Il testo del documento, pubblicato ieridal “Moscow Times”, e prima anco-ra dal quotidiano “Gazeta”, contieneuna parte intitolata “Valutazione del-le minacce alla Sicurezza Nazionalein relazione all’estremismo religio-so”, corredata da una lista, al primoposto della quale figura la Chiesa cat-tolica.Dalla lista dei possibili rischi per la si-curezza nazionale mancano, oltre allaChiesa Ortodossa, l’Ebraismo e ilBuddismo. Non solo; il documentoinvita la polizia e i servizi di sicurezzaa rafforzare il controllo sulle organiz-zazioni religiose, scrive il “Moscow

Times”, grazie a nuovi uffici ad hoc inseno al Ministero dell’Interno, aiServizi Segreti (Fsb) e alla ProcuraGenerale. In sostanza, annuncia lanascita di nuovi 007 incaricati di mo-nitorare i “dissidenti religiosi”. L’inquietante dossier è stato stilatosotto la guida di Vladimir Zorin, Mini-stro delle nazionalità, in collabora-zione con il capo dell’amministrazionececena Akhmad Kadyrov, ex mufti,insieme ad altri 33 esperti. Il dossier -ha detto Zorin - serve per portare iltema all’attenzione di una futura ses-sione comune del Comitato di Sicu-rezza e del Consiglio di Stato.Secondo la bozza, la Chiesa Cattolicaviene accusata di “aver dichiarato laRussia una provincia ecclsiastica” -in seguito alla creazione delle diocesi -e di fare proselitismo. Il testo rincarala dose sostenendo che la “mancan-za di rispetto per le confessioni tra-dizionali russe”, da parte di alcune“confessioni straniere”, è un ele-mento che “aiuta a gettare le fonda-menta dell’estremismo religioso”. Eciò aprirebbe la strada all’ “odio reli-gioso” e ad azioni antisociali su basereligiosa che, a loro volta, hanno con-seguenze sulle relazioni interstatali.(“Libero”, 10 dicembre 2002).

OMOSESSUALITÀ BENEDETTA IN CHIESA

«Se non è vizio - dice don FrancoBarbero - ma amore vero, perchénon può essere benedetto da Diocome quello che lega gli eteroses-suali?». Dal 1978 a oggi don Franco ha unito42 copie tra gay e lesbiche; ne parlatranquillamente nel suo studio tra librie le lettere che ricoprono gran partedella scrivania. «Sono migliaia, ormai- dice don Franco - da quando colla-boro con il sito internet www.gay.it, eho aperto il sito della mia comunità dibase...». Ma perché si rivolgono pro-prio a lui? «Io non sono un prete gay.Per questo si fidano di me, perché lemie convinzioni non sono di parte, mafrutto di un immenso studio teologicoed esegetico (!!) ed uno stretto contat-to con realtà simili, straniere». La ri-flessione di don Barbero riguarda nonsolo le copie gay e lesbiche, ma an-che il celibato dei sacerdoti. «Io spo-so anche preti. Io incoraggio l’amo-re. I preti hanno capito che posso-no amare un uomo o una donna ri-manendo fedeli al loro ministerosotto il sorriso di Dio». Le cerimonie si svolgono principal-mente nella comunità Viottoli, comu-nità cristiana di base, fondata da donBarbero nel 1973.Con i suoi scritti, con le partecipazioniin televisione, con la sua maggiore vi-

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sibilità mediatica, a febbraio, è arriva-ta la scomunica del Vescovo di Pine-rolo, mons. Debernardi, ma.... «Inrealtà - dice don Franco - io non horicevuto ancora nulla, in tutti questimesi, quindi, continuo a dire Messacome sempre». E ancora: «Anche inaltre comunità di base vengono ce-lebrate queste unioni; solo che iosono diventato il più esposto».Don Barbero, alla fine, ci fa una con-fesione: «Un Vescovo mi ha fattoun’obiezione: “bisogna dire ai gayche aspettino, che magari la Gerar-chia ci arriva”. Io ho risposto: “sonosecoli che aspettano e se uno amaoggi non può aspettare; l’amore è unfiore che va colto quando esiste».(“Sette”, n° 44 anno 002).

PEDOFILIA IN AMERICA: UNA VITTIMA USA LA “COLT”

Nel 1993, il diciassettenne DonteeStokes sporse denundia alle autoritàlocali accusando il Rev. MauriceBlackwell di averlo molestato ses-sualmente per un periodo di tre anni,in occasione delle lezioni di studio sul-la Bibbia, tenute nella chiesa cattolicadi Sant Edward.Secondo Ray Kempisty, portavoce

dell’arcidiocesi di Baltimora, in cuiStokes e Blackwell risiedono, la Chie-sa ha condotto un’inchiesta che si è ri-velata “inconclusiva”, anche se, po-co dopo, il Rev. Blackwell ha dovutosottoporsi ad un trattamento per la sa-lute mentale, prima di tornare alla suaparrocchia. Apparentemente, il tratta-mento non ha avuto successo; pertan-to Blackwell, nel 1998, fu rimosso dalsuo posto, dopo una nuova accusa di“attività inappropriata” con un mino-re, che esponenti della chiesa stabili-rono essere “credibile”.Gli anni 1993-1998, per Dontee Sto-kes furono terribili: le violenze subitelo avevano turbato al punto di avercontemplato persinoil suicidio per trovareuna via d’uscita.Dopo che l’ex arcive-scovo card. WilliamH. Keeler, Primatedella Chiesa Catto-lica in America de-cise di far tornareBlackwell in parroc-chia, Stokes si sentìtradito.Il 13 maggio 2002,Stokes incrociò i lRev. Blackwell e sidiresse verso di lui

per affrontarlo e domandargli dellescuse per le violenze subite nel pas-sato. Blackwell, lungi dal dimostrarsipentito, dopo un gesto di insofferenza,si fece una risata in faccia a Stokes.Stokes, allora, estratta una colt “Smithand Wesson 357 Magnum”, sparò aBlackwell tre colpi di pistola, ferendoloall’anca con due colpi e il terzo allamano. Immediatamente dopo il fatto,Stokes si recò in chiesa dal parroco,Rev. Russell Johnson, per confessarsie, subito dopo, andò alla stazione dipolizia per denunciare di aver com-messo il fatto. (“The Remnant”, 15 giugno 2002).

Don Franco Barbiero, il sacerdote di Pinerolo che sposa coppieomosessuali in chiesa e benedice l’amore gay.

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Q uando fu composto, propostoed imposto dalla ConferenzaEpiscopale Svizzera (1974),

questo Canone, o, come oggi si usadire, questa Preghiera Eucaristica,suscitò vivaci ed aspre critiche di ca-rattere teologico, seriamente motivate,da parte di famosi liturgisti e di altissi-me autorità ecclesiastiche, cardinali evescovi: perfino il Papa, si dice, rimasesconcertato da tanta spregiudicatezzadottrinale, ma non ebbe la forza diproibirne l’introduzione nelle edizionidel Messale Romano, in un primo mo-mento in varie nazioni europee, suc-cessivamente in ogni parte deimondo.1La stragrande maggioranza dei Vesco-vi italiani, sembra sostenuti da impor-tanti ambienti curiali e dallo stessoPontefice, dinanzi alle pressioni di cir-coli progressisti, opposero per anniuna strenua resistenza. Poi, nel 1983,questo Canone fu malauguratamenteaccolto in maniera definitiva, previaaugusta approvazione, nella secondaedizione italiana del Messale Romano,da usare anche nella Città Eterna, nel-la sede di Pietro.2I motivi di tale improvvida concessio-ne, che ha rappresentato uno spaven-toso cedimento all’eresia protestante,non sono mai stati sufficientemente chia-riti. (v. nota 2)La modalità delle innovazioni, ove non sivoglia parlare di una tattica, volontaria epremeditata, in ogni caso è la solita: i“novatori” propongono, persistendo nel-le loro posizioni senza tentennamenti, econ l’arroganza propria di chi sa che pri-ma o poi avrà il sopravvento, e ponendo isuperiori davanti al fatto compiuto; le au-torità competenti, prima, fanno il visodell’arme e magari, ma non sempre - pro-testano più o meno vigorosamente, an-che sui mass-media, per difendere l’orto-dossìa, in seguito, si piegano all’errore innome di chissà quale “bene” futuro per laChiesa, come se dall’errore potesse deri-vare un bene qualsiasi. O per chissà qua-li ricatti, pratici o morali, e/o compromes-si. O semplicemente per superficialità,per indifferenza, o per mancanza di amo-

re per Cristo e per la Sua Sposa. Sempree comunque operando, se non in odio al-la Tradizione, certo contro di essa, perce-pita non come ricchezza e geloso forzieredi Verità, ma come catena da cui liberar-si: catena che, tuttavia, come l’ombra diBanquo, come la voce della rimordentecoscienza, perseguita i suoi detrattori, ri-chiamandoli al loro dovere e rimproveran-do i loro misfatti, e stende su di loro laplumbea cappa di una millenaria condan-na.E i preti in fregola di novità e “creati-vità”, sordi agli accorati appelli di vene-randi maestri, di famosi prelati, di sempli-ci sacerdoti e di tanti fedeli “ostinata-mente cattolico-romani”, presero adutilizzarlo sempre più frequentemente, si-no al punto che molti di essi non ricorro-no quasi più, da anni ormai, agli altri Ca-noni, pur moderni e più brevi, salvo casi

di più o meno ingiustificata fretta, emai, assolutamente mai, a quello Ro-mano che, nonostante variazioni e ta-gli inopportuni, resta assai vicino altradizionale unico Canone della S.Messa di sempre, contemplato dalMessale di S. Pio V.Abbiamo parlato di eresia, e non a ca-so: questo Canone è oggettivamen-te eretico - le buone intenzioni si fan-no sempre salve ma, purtroppo, conti-nuano a lastricare la strada per l’infer-no - perché non professa la Transu-stanziazione, sibbene la protestanteconsustanziazione.Recita, infatti, il Canone in questione:“Noi Ti glorifichiamo, Padre santo(... ). Ti preghiamo, padre Onnipo-tente, manda il Tuo Spirito su que-sto pane e su questo vino perché ilTuo Figlio sia presente in mezzo anoi con il Suo Corpo e il Suo San-gue”.Ogni sia pur fugace e implicito accen-no al mutamento della sostanza delpane e del vino nel Corpo e nel San-gue di Gesù è accuratamente evitato.Lutero trionfa e sghignazza dall’al-dilà. E la S. Messa, oggettivamente, ri-petiamo, non verificandosi la Transu-stanziazione vi verborum, è invalida:soggettivamente, ove i sacerdoti, leg-

gendo questo Canone, intendano fare ciòche la Chiesa ha sempre fatto, la Transu-stanziazione avviene e rende valida la S.Messa. Ma la validità del Sacrificio di Cri-sto poteva (può?) esser lasciato esclusi-vamente alla discrezione, alle intenzionidei singoli celebranti? Poteva (può anco-ra) rimanere in vigore una Preghiera Eu-caristica la cui formulazione non garanti-sce inequivocabilmente la presenza realedi Cristo nell’Ostia consacrata?I soci di “Una Voce”, ed io fra di essi, in-sieme a tanti amici, laici ed ecclesiastici(come il grande teologo Enrico Zoffoli,don Villa, don Lima, per non parlare del-la Fraternità Sacerdotale San Pio X edelle sue numerose diramazioni), appar-tenenti a diverse organizzazioni, soventenon in tutto convergenti, hanno continua-to a mantener dritta la schiena e a com-battere con tutti i mezzi leciti la buona

MODIFICATO IL QUINTO CANONE

O “CANONE SVIZZERO”del prof. Dante Pastorelli

Una grande vittoria della retta Dottrina Cattolica e uno spiraglio aperto alla Fraternità S. Pio X

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battaglia; hanno disertato le Messequando i sacerdoti, gentilmente e istante-mente invitati a non utilizzare quel conte-stato Canone, si rifiutavano di aderire alleloro richieste con speciose argomentazio-ni e con sommo disprezzo per la lorosensibilità: erano i richiedenti gli eretici,gli scismatici o, nel migliore dei casi, gliignoranti passatisti.Incomprensibile ci suona il silenzio, al ri-guardo, degli Istituti “tradizionalisti”sorti in base all’“Ecclesia Dei”, fra cuil’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdo-te di Gricigliano (Firenze) che tante atte-se aveva suscitato in Italia, a Firenze e inToscana in particolare. Sul bollettino uffi-ciale, mai, non dico un appoggio alle no-stre iniziative o un saggio critico, ma nep-pure una breve ma netta presa di posizio-ne negli intervalli tra le foto delle visite dicardinali con pantofoline e code smisura-te e di pranzi luculliani con principesse,marchese e titolate d’ogni sorta: la cucinadi Gricigliano, abbiamo letto in uno dei fo-gli di propaganda e querula richiestad’aiuto, è famosa in tutto il mondo. Noipreferiremmo che l’Istituto fosse famosoper la moralità e la cultura dei suoi mem-bri. E per questo continueremo a prega-re, ché ce n’è bisogno, tanto! E... “parolenon ci appulcro”!..La lotta è stata dura e lunga, ma la vit-toria è arrivata. Illuminato dallo SpiritoSanto, il nostro Sommo Pontefice, in unatto di indipendenza e di coraggio, hacompreso la fondatezza delle nostre con-vinzioni e delle ripetute esortazioni e, nel-la recente nuova edizione tipica del Mis-sale Romanum (2002) ha eliminato dallaConsacrazione le parole che cozzavanocontro la Teologia della S. Messa, comedefinita irreformabilmente e con una chia-rezza di linguaggio che non permetteneppure la più lontana possibilità di dub-bio, nel Concilio di Trento, sostituendolecon quelle, benché non perfettamenteidentiche, rispondenti alla Sacra Tradizio-ne ed alla precisa volontà del Salvatore,del Canone Romano, in tutte e quattro learticolazioni del V Canone: “Rogamusergo Te, Pater clementissime, ut Spiri-tum Sanctun Tuum emittas, qui haec do-na panis et vini santificet ut nobis Cor-pus et Sanguis fiant Filii Tui Domininostri Jesu Christi”. (cft. Appendix,Prex Eucaristica quae in Missis pro variisnecessitatibus adhiberi potest, p. 687 esegg.).Ogni ambiguità è sparita, almeno in que-sto aspetto dei “Novus Ordo”, e ne siamofelici per la Chiesa che, nei suoi uominisoggetti al peccato ed alle deviazioni, ri-trova una delle sue strade maestre na-scoste da un oscuro inverno. Ma ora attendiamo che le traduzioni nellelingue nazionali recepiscano, senza fur-beschi raggiri, la modifica apportatanell’originale latino: perché ancor oggi, lamaggioranza dei sacerdoti non sa che ilQuinto Canone è stato riformato e conti-nuano a leggerlo nella sua vecchia ed in-fausta formulazione, con i relativi danniper la fede “del popolo di Dio” via via(dis)educato a riconoscere solo una pre-senza spirituale nel S.S. Sacramento.3I protestanti, che, per la loro Cena, utiliz-zano il Novus Ordo ed il Canone Svizze-

ro, (e ciò la dice lunga sulla (non) orto-dossia di questa formula consacratoria esul vero fine della sua invenzione!), con-tinueranno nel loro atteggiamento appa-rentemente pro-cattolico? In caso positi-vo, i corni del dilemma sono due: o i pro-testanti accettano la teologia cattolicadella S. Messa e, quindi, la Transustan-ziazione e la Presenza Reale, o il “No-vus Ordo” necessita di altri consistenti“restauri” nel suo insieme e nelle suesingole parti per essere integralmentecattolico, senza, cioè, lasciare spazi o,sia pur impercettibili fessure attraversocui possa penetrare la minima ombra, ilminimo elemento equivoco al quale appi-gliarsi per un’interpretazione protestanti-camente estensiva dell’Oblatio MundaCattolica. Noi propendiamo per la secon-da ipotesi, giudicando, umanamente,

molto improbabile perché del tutto pre-matura, la prima, che presuppone una to-tale conversione ed un leale ritornoall’unico Ovile, sotto l’unico Pastore.Confidiamo, tuttavia, con tutta la nostraanima, nello Spirito Santo, Terza Perso-na della Santissima Trinità, della quale laS. Messa è perpetua lode, oltre che Sa-crificio Propiziatorio di Nostro SignoreGesù Cristo. E per ottenere il Suo eccel-so intervento, pur non escludendo la no-stra disponibilità a partecipare alla nuovaMessa, purgata del Quinto Canone, con-tinueremo di regola a frequentare quellacelebrata secondo il Rito Romano Antico,in comunione col Sommo Pontefice, invo-cando, insieme al Sacerdote: “Veni,Sanctificator omnipotens aeterneDeus...”, “Suscipe, sancta Trinitas,hanc oblationem... “, “Placeat Tibi,sancta Trinitas, obsequium servitutismeae...”. Ed allo Spirito Santo rivolgiamola nostra supplica affinché si degni di do-nare, al più presto, al nostro Supremo

Pastore la forza intellettuale e fisica ne-cessaria per far fronte agli intrighi curiali,per non inchinarsi alla protervia di queiVescovi francesi, olandesi, tedeschi, sviz-zeri e americani, troppi, ahimé, che mi-nacciano di imboccare la strada del dis-senso (d’un vero scisma, quindi!) ove siraggiunga un accordo con la FraternitàSan Pio X e le comunità, maschili e fem-minili, a loro prossime, alle quali questieloquenti segnali di inversione di rottanon possono sfuggire. Accordo che, perdiventare visibilmente effettivo, abbiso-gna solamente di un atto di generosità: laliberalizzazione della S. Messa di SanPio V, in modo che gli Ordinari locali nonne ostacolino arbitrariamente la celebra-zione. Arbitrio in cui si ritrovano assiemeinfausti progressisti e presunti conserva-tori che, sino ad oggi, si son dimostratitra i più velenosamente ostili all’appli-cazione dell’Indulto concesso da Gio-vanni Paolo Il ed ai suoi appelli ai Ve-scovi perché vengano incontro premu-rosamente ai fedeli legati all’Antico Ri-to. È, questo, un atto indispensabile perla fraterna composizione dei contrasti tut-tora in essere.Quante energie fresche ed entusiaste ri-troverebbe la Chiesa! Cinque Vescovi, unmigliaio di sacerdoti, frati, monaci, semi-naristi, monache, suore, con le loro chie-se, le loro scuole inferiori e superiori, leloro università, i loro collegi, le loro rivistedi divulgazione e di approfondimento teo-logico, i loro ospedali, le loro case di ripo-so per anziani e per sacerdoti malati, leloro missioni in Africa, Asia, Europadell’Est, le loro parrocchie in Albaniaecc., e centinaia di migliaia di fedeli at-tendono con ansia un solo cenno per cor-rere a gettarsi ai piedi del Vicario di Cri-sto, sicuri di essere ammessi in tutte lestanze della Casa comune, tutte adegua-tamente pulite, senza riserve mentali, inpiena parità di doveri coi loro fratelli, sì,ma anche di diritti, non come alieni dasopportare o come figli di un Dio minore.Diritti canonizzati da una veneranda bi-millenaria Tradizione. Una legione di cat-tolici educati alla scuola dei martiri d’ogniepoca e pronti al dono della vita per iltrionfo dell’unico vero Dio, dell’unica san-ta Religione!Un accordo chiaro, fondato su di un reci-proco spirito di carità e di giustizia nellaVerità: ecco ciò che occorre. Non un ac-cordo diplomaticamente pasticciato comequelli stipulati con alcuni monasteri cheun tempo facevano riferimento a mons.Lefebvre e che con il suo denaro furonoeretti o ristrutturati, o con la piccola co-munità di Campos, erede di mons. Anto-nio De Castro Mayer. A quest’ultima erastata promessa la giurisdizione su tutte lecomunità tradizionaliste del Brasile, pienalibertà di usare il Messale di S. Pio V inquella immensa nazione, ed invece leconcessioni si sono ristrette, a quanto ri-sulta da fonti ben informate, alla sola Dio-cesi di Campos, con la conseguenza chei giovani aspiranti sacerdoti sudamericaninon a Campos si rivolgono, ma ai semi-nari lefebvriani dell’Argentina, dell’Euro-pa, degli Usa. E la Fraternità S. Pio X arricchisce le suegià cospicue file, oltre che in Brasile, ne-

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mo.Reazioni - Ricordiamone alcune. Il card.Seper, progressista prefetto della Con-gregazione per la Dottrina della Fede,che sostituì il venerando card. Ottaviani,disse: “Io, quel Canone non lo diròmai!”. Il card. Oddi: “La formula si pre-sta ad un’Interpretazione falsa e falsifi-ca il concetto fondamentale dellaChiesa, quello della ConsacrazioneEucaristica”. Un altro “anziano porpora-to di Curia” definì la formula “quanto me-no deficiente e infelice”. Mons. Brune-ro Gherardini, forse il maggior teologoitaliano vivente e professore alla Latera-nense: “Per quanto mi riguarda, io non

l’uso mai”. Il card. Hoffner ed il suosuccessore alla guida della ConferenzaEpiscopale Tedesca, card. Meisner, siopposero all’introduzione della PreghieraSvizzera in Germania. Tra gli Abati, ci li-mitiamo a fare il nome di Salvatore Mar-sili, benedettino, che mise in luce la tre-menda ambiguità del linguaggio. Un suoconfratello così ebbe ad esprimersi: “Èstato un avvenimento triste... A pre-scindere dai contenuti, è scandalosoche un testo sia approvato non in virtùdella sua bontà dottrinale ma per lepressioni politiche”. Favorevoli, ovvia-mente, i dialoganti (coi nemici della Chie-sa) Falsini, Sartori, Bettazzi, ecc. 2. Il Canone Svizzero in Italia - L’Italianon fu seconda a nessuno nell’inventarenuovi Canoni, perché vescovi e sacerdotisi ritenevano tutti liturgisti e detentori diun potere assoluto, e, in quanto tali, ingrado di “arricchire” il Messale di testi piùrispondenti alle “esigenze dell’uomonuovo” e dei “segni dei tempi”. LaCongregazione del Culto divino, nel1980, autorizzò sciaguratamente l’uso

delle Preghiere Svizzere. Già dal 1977si era iniziato a lavorare attorno alla nuo-va edizione italiana del Messale, cheperò, nel 1980, fu bocciato dalla medesi-ma Congregazione. Il forte contrasto frala CEI e la Curia Romana si conclusequando il card. Ballestrero, presidentedella CEI, chiese ed ottenne udienza alPapa (1983). Cosa si siano detti il Som-mo Pontefice ed il cardinale non è datosapere. Indubbiamente, Ballestrero deveaver avanzato pressanti e convincentigiustificazioni se, a seguito di tale incon-tro, le Congregazioni per il Culto e per iSacramenti espressero parere favorevoleagli “arricchimenti” costituiti da “testieucologici facoltativi”, fra cui il Cano-ne Svizzero. Incontenibile tripudio tra iprogressisti, qualcuno dei quali, tuttavia,sulla innovatrice “Rivista di pastorale li-turgica”, che pure ospitava l’entusiasmodel “liberal” benedettino Visentin, denun-ciava la “poca chiarezza del testo” e siaugurava che questa ed altre pericoloselacune venissero corrette nella nuovaedizione del Messale. Il Canone eretico,però, non trovò posto accanto al quattroCanoni precedentemente promulgati, masoltanto in appendice, quasi a significareche non aveva la dignità degli altri, chene doveva esser fatto parsimonioso uso,il che, prevedibilmente, non sarebbe sta-to. Una mossa diplomatica non certa-mente apprezzabile da parte di chi amala chiarezza delle posizioni.E, a proposito di chiarezza, conosciamofior di sacerdoti i quali utilizzano in parte iltesto consacratorio svizzero, ma, giunti alpunto cruciale dell’ “affinché Cristo siapresente in mezzo a noi” ricorronoall’ortodosso “affinché diventino il Cor-po e il Sangue del Signor nostro GesùCristo”. Si fa un bel mix e la coscienza èa posto, anche se si confeziona un ulte-riore Canone su misura, di cui non si av-verte proprio il bisogno, senza averne,peraltro, l’autorità. Mala tempora cur-runt! E speriamo che corrano via il piùvelocemente possibile. Intanto, con lapubblicazione del nuovo Missale Roma-num questi sacerdoti non dovranno piùricorrere alla loro fervida fantasia o aestemporanei escamotages, della cuibuona fede non dubitiamo affatto, ma cherestano pur sempre frutto ed espressionedi una anarchia dilagante.3. Ad onor del vero, una certa inquietudi-ne o, almeno, un certo disagio in Vatica-no ha sempre serpeggiato, per affacciarsiin modo evidente nel 1990. Se, infatti, nel1989 le Preghiere Svizzere venivano in-serite nel Messale unificato dei Paesi dilingua ispanica, nel 1990, al contrario, laConferenza Episcopale Brasiliana e quel-le anglofone - ben 26 - videro, sì, accoltala loro domanda di adottare il CanoneSvizzero, ma a condizione che le noteparole equivoche fossero convertite in:“Ut fiant Corpus et Sanguis ecc.”. Eraun deciso segnale di inizio di retromarcia,che si è in qualche modo conclusa nellarecente “Editio Typica”. Ma dopo dodicianni di mediazione! E quanto ha dovutosoffrire Nostro Signore in questo perio-do? E quanti fedeli, nel frattempo, hannoperduto persino la nozione della Presen-za Reale?

gli Usa e altrove, perfino in India, di nu-merosi singoli sacerdoti, di qualche Ve-scovo e di intere comunità che, per sfug-gire al disfacimento delle loro Diocesi, siriaccostano alla Tradizione. A Bombay,ad es., un consistente gruppo di giovaniallontanatisi dal locale Seminario, perchéscandalizzati da un insegnamento cheignora le più elementari Verità di Fede,come i Novissimi, ha chiesto ed ottenutol’ammissione alla Fraternità di mons. Le-febvre. Nel frattempo, in Francia, oltre250 giovani sacerdoti diocesani hanno datempo avanzato domanda per la conces-sione dell’Indulto, come da disposizionipontificie, ed anche in Italia cresce il nu-mero di preti novelli che vogliono “impa-rare” la Santa Messa antica.Si tratta, è evidente, di una realtà di cui èdoveroso prendere coscienza e da af-frontare in purezza di intenti e col fineesclusivo di giovare alla causa dellaChiesa.Noi siamo ottimisti perché siamo cattolici,ed in quanto tali non possiamo esserpessimisti, essendo il pessimismo anticri-stiano ex sese. Amore paterno e lungimi-rante giustizia, da una parte; amore filialee docile umiltà, nella fermezza della Fe-de, dall’altra, potranno consentirci di into-nare il Te Deum della riconciliazione,della perfetta comunione, di un rinno-vato slancio missionario, che curi e ri-sani le ferite vieppiù incancrenentisi, in-ferte dall’ateismo, dall’idolatria dilagante,comunque camuffata, e conduca alla vit-toria nella lotta senza quartiere scatenatada potenze occulte e palesi, prime fra lequali Massoneria ed Islam, a quellaChiesa Cattolica Apostolica Romana chedeve restare perennemente il faro di vitasoprannaturale, prima che di vita sociale,per gli uomini di tutto il mondo!

1. Breve sintesi cronologica - Molti so-no gli scritti sull’argomento: qui, ricordia-mo solo gli articoli pubblicati da 30 Giorni,luglio 1991, a cura di Gianni Cardinale,che riporta importanti interviste, fra cuiuna al card. Silvio Oddi.Subito dopo l’approvazione della riformaliturgica, che tradiva la SacrosanctumConcilium, per colpa di cardinali e ve-scovi, quali Lercaro e Bugnini, membridel Consilium a cui detta riforma era sta-ta demandata, vi fa un incontrollabile fio-rire di Preghiere Eucaristiche, la maggiorparte eretiche, o semi-eretiche, ben lon-tane dalle recenti definizioni di Paolo VIche, nella Mysterium Fidei e, successi-vamente, nel Credo del popolo di Dio, ri-badendo la Sacra Tradizione, conferma-va il dogma della Transustanziazionecontro i velleitari concetti di Transignifi-cazione e Transfinalizzazione. Perciò,nel 1973, nel documento Eucharestiaepartecipationem, la Congregazione peril Culto Divino invitava le Conferenze epi-scopali a sottoporre a Roma eventualinuovi Canoni. Fu così che varie nazioni,Olanda, Australia, Svizzera ecc. videroautorizzati propri “testi eucologici”, che ri-masero ristretti in confini locali. Solo ilCanone Svizzero trapassò i confini na-zionali e invase la Liturgia del mondo in-tero, ferendo mortalmente ovunque alcuore la S.Messa e, quindi, il Cattolicesi-

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“Chiesa Viva” *** Febbraio 2003 15

A Treviso, due delegati del Ve-scovo, Don Canuto Toso eDon Giuliano Vallotto, hanno

presenziato la cerimonia di chiusuradel Ramadan. Nel Palaverde di Villor-ba, Don Giuliano Vallotto, responsa-bile dell’Ufficio Diocesano per i rapporticon l’ISLAM, scalzo ed accovacciato inmezzo ai musulmani, ha partecipato allapreghiera dell’“attakbir”, ha ascoltato ildiscorso dell’IMAN e poi, preso il microfo-no, si è rivolto ai presenti “a nome dellaChiesa e del Vescovo di Treviso, dacredente a credenti, tra figli di Abra-mo”. Ha criticato lo schieramento delleforze dell’ordine, definendolo un “segnodi immaturità”, auspicando, nel con-tempo, la costruzione di moschee,senza “sollevare polveroni mediatici”.“L’ispirato” intervento si è concluso con lecritiche al Sindaco di Treviso, che si eraopposto alla manifestazione, e che, dalaico, ha mostrato un atteggiamento piùcoerente rispetto a quanti si definisconosacerdoti e parlano a nome della Chiesa,pur sapendo che all’interno di essa vi so-no non pochi dissensi in materia.È opportuno sottolineare anche lo smac-co subito dal Cardinale Tettamanzi,che tanto si adopera nel dialogo interreli-gioso. Egli, già a Milano, il 2 dicembre,per la fine del digiuno, aveva inviato ilproprio messaggio augurale alla localecomunità islamica, ma, ciò nonostante, alsuo inviato Monsignor Giampiero Al-berti è stato spiegato che non era il casoche lui parlasse e che sarebbero stati gliorganizzatori a leggere il testo, portatoredegli auguri di pace di Tettamanzi e con-tenente cenni sul dialogo interreligioso,oltre che l’invito a prendere le distanzedal terrorismo. Abdel Hamid Shear, Presidente delCentro Culturale Islamico di Viale Jenner,dal canto suo, ha tenuto a precisare lemotivazioni del divieto a Monsignor Alber-ti, il maggior esperto di ISLAM della CuriaAmbrosiana, dicendogli: «Non crediamoche questo sia il momento storicoadatto per fare una cosa del genere...Noi siamo ben contenti che venga let-to il messaggio del Cardinale, ma nonci sembra opportuno fare di più, ancheperché noi non possiamo ancora par-lare nelle chiese cattoliche nelle solen-ni cerimonie religiose; non esistendoquesta reciprocità, riteniamo che ci sipossa fermare alla lettura del messag-gio». (Da “Il Giornale” del 6 dicembre 2002).

La reciprocità, così reclamata in Italia, do-vrebbe essere parimenti messa in praticanei confronti dei cristiani che vivono neiPaesi Islamici, dove non godono diritti, nécivili né religiosi, e dove non possono inalcun modo mostrare segni visibili dellaloro fede.I musulmani, in Italia, dopo aver sollevatola questione del Crocifisso, pretendereb-bero anche di parlare nelle nostre Chie-se, dunque?Non riusciamo a spiegarci il perché ditanta fatica tesa a convertire un popolo icui doveri primari, impostigli dal Corano,sono il proselitismo e la difesa del propriocredo a qualunque costo e ovunque sitrovi.Quest’ultimo episodio rivela la fragilità diun’evangelizzazione, portata avanti in de-roga alla Tradizione, che non converteproprio nessuno e crea solo ampi varchialla penetrazione di dottrine demolitricidel Cristianesimo. Siamo in tanti a con-statare come Voi, che vi erigete a gui-de, siete ormai divenuti templi sconsa-crati, profanati dal vostro io, dove ilnome di Cristo sta come stette Gesùnel sepolcro: senza vita.Vi mostrate quali moderni Iscariota, per-ché le vostre opere hanno l’amaro saporedella negazione dell’autentica carità, chevi fa sembrare morti ai frutti della Grazia,privi di vitalità e di coraggio, senza ri-spondenza ai dettati di Dio. Con la vostraprudenza, col silenzio sulle verità scomo-de, con la vostra eccessiva indulgenza inmateria di fede, cercate di nascondere,trincerandovi dietro apparenze solennie duri richiami all’obbedienza, il miste-ro dell’iniquità, ormai in atto. Allontana-te ed emarginate i sacerdoti che gridanola Verità, tentando di chiudere loro la boc-ca, mentre con i laici adottate la formuladel silenzio noncurante.La vostra prudenza è cedimento difronte agli attacchi esterni; il vostrobuonismo si rende correo della distru-zione di Roma Cattolica.Voi, successori degli Apostoli, infarciti diun razionalismo che vi isterilisce, e di unegoismo che vi acceca, state tradendo

l’altissima dignità del vostro stato estate generandovi al disamore. Perchéè vero, è proprio disamore quello chevi spinge a illudere sia il gregge affida-tovi sia coloro che credete di converti-re, accettandone le eresie.A tutti spalancate le porte, sentendovigenerosi, aperti e moderni; ma la ca-

rità non è prima verso Dio?Apertura a chi? Come? In nome di qualeDio e perché? Le vostre acrobazie diplo-matiche e teologiche, con il richiamo con-tinuo alla presunta nuova Pentecoste,non portano buoni frutti: il nostro Paese èdiventato pagano. Avete introdotto un re-lativismo morale che non fa più predicaree condannare il peccato che ha inondatocol suo fango le menti dei nostri figli; d’al-tronde, se si ammette e si approva KikoArguello, che predica il peccato comeGrazia di Dio, i risultati non possono es-sere diversi! Avete sulla coscienza mi-lioni di anime strappate a Cristo, per lequali è resa inutile la Sua Passione.Investiti di “sacro fuoco”, da tempo vene andate a braccetto con chiunque: pre-gate con i musulmani, adottate preghiereed usi protestanti (dimenticando volonta-riamente che Lutero è morto suicida,dopo essere stato omicida!); vi arren-dete alle critiche ed alle ingiuste accusedegli Ebrei, che oltretutto ci definisconoidolatri. Del Cattolicesimo cos’è rimasto invoi? Avete permesso la dissacrazionedell’Eucarestia, Cuore della Chiesa, or-mai divenuta solo simbolo di fratellanza!Fareste bene a deporre porpore cardinali-zie ed insegne episcopali che, anzichérendervi umili servitori di Dio e del Suopopolo, hanno fatto di voi esseri orgoglio-si e temerari; ma tant’é, Dio è misericor-dioso e l’impunibilità genera la temera-rietà.Non vogliamo più guide apostate, traditri-ci di Cristo e della Sua Chiesa; non vo-gliamo inquinamenti dottrinali; desideria-mo mantenere intatta la nostra identità.Dovete solo vergognarvi dinanzi a Dio diaver scardinato la porta del Suo ovile, do-ve si affollano lupi voraci e famelici.Vi chiediamo di cessare con gli inganni,con l’ipocrisia, con la prudenza. Vi chie-diamo di tornare ad essere Apostoli au-tentici e sicuri punti di riferimento per chicerca la via della salvezza, altrimenti, èmeglio che lasciate ad altri un compitocosì sublime, che esige anche il donodella propria vita ed una fortezza cheobiettivamente non tutti possiedono!

LETTERA APERTAALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

della prof.ssa Pia Mancini

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16 “Chiesa Viva” *** Febbraio 2003

C aro Don Luigi, un anno è passatoda quando ricevo la Vostra bellarivista quassù in Irlanda. È per noi

sempre una bella sorpresa quando,aprendo la buca delle lettere, la troviamoe ringraziamo il Signore che Le dia sem-pre tanta forza per continuare a lottareper diffondere la verità che ci dovrebbese ascoltata e capita, fare liberi. Ma se è vero che è piacevole e salutarededicarsi a sane letture, che oltre adistruirci ci aiutano ad aumentare la Fede,è altresì enormemente consolante sape-re che ci sono ancora dei sacerdoti comeLei, e come purtroppo pochi altri, che,stando sempre fermi al loro posto di com-battimento e continuando a tener fede almandato ricevuto in gioventù, tengono al-ta la fiaccola lucente della dottrina cattoli-ca, affinché chi abbia la grazia di scor-gerla la possa seguire e così salvarsi. Grazie, Don Luigi! Grazie per non avereperso la testa in mezzo a tutta sta confu-sione e saper dare a noi tutti il buonesempio di come si comporta un sacer-dote di Santa Romana Chiesa.Noi viviamo abbastanza isolati nella cam-pagna irlandese, ma tramite antenne pa-raboliche ed internet ci teniamo costante-mente informati su quel che succede ingiro per il mondo, ed il quadro è pocoedificante. Anche quassù, nella così detta “verde ecattolica Irlanda”, mentre il verde deiprati continua ad essere la tonalità domi-nante di colore, di cattolica è rimasta solola facciata. La nuova teologia e la nuovaliturgia hanno quassù attecchito bene,con divagazioni fantasiose più adatte tal-volta ad un circo che alla casa del Signo-re. Un popolo già in passato massacratodalle armate protestanti inglesi (anche selei ben sa, talvolta capitanate da olande-si) è ora più che mai bombardato, speciei più giovani, da una cultura, una moda,un’ideologia globalizzante di chiara matri-ce anglosassone e giudeo-massonica,dove nn c’è evidentemente spazio per al-cuna “pietra d’inciampo”; dove per laFesta di Tutti i Santi, che qui chiama-no Halloween, si inneggia alle stregheed ai demoni del nord e, pochi giorni do-po, si brucia in un falò un fantoccioche rappresenterebbe il Papa; dove lefeste più sacre dell’anno si chiamano“bank-holiday”, ossia - “i giorni santidella banca” - ossia il dio denaro chesfacciatamente rimpiazza le feste religio-se cattoliche di un tempo.

E potrei continuare la lista che è ancorapurtroppo molto lunga. Per trovare un sa-cerdote ancora degno di essere conside-rato cattolico, bisogna trascorrere ore inauto e macinare centinaia di chilometri.Come facciamo noi che per andare aMessa da Don John Brady, 84 anni, dellaCongregazione dei Padri del Santo spiri-to, che celebra ancora nella lingua uffi-ciale della Chiesa, con le spalle ai fedelie che è ancora fedele al giuramento anti-modernista, dobbiamo guidare per dueore. Grazie a Dio, ci ha battezzato l’ulti-mo nato, due anni fa, con il rito antico,con esorcismo e tutto il resto, come siusava una volta, come sono stato battez-zato io e come lo fu mio padre bonanima.Speriamo che Dio ce lo conservi ancoraa lungo e che possa celebrare le nozzedi mia figlia, 23enne, il prossimo mese digiugno. Ma quando Don Brady sarà chia-mato per una missione superiore e ci do-vrà lasciare, dove andremo e a chi potre-mo affidare le nostre anime?Siamo veramente nelle mani del Signoree non possiamo che confidare in Lui solo!Abbiamo anche provato con tanta buonavolontà a frequentare i sacerdoti delleparrocchie qui vicino e le loro Messe, maogni volta ci siamo sentiti avviliti, renden-doci conto che loro, per primi, non aveva-no fede, per cui la facevano perdere an-che agli altri.Se è vero che l’Irlanda è, insieme allapiccola Malta, l’ultimo stato europeo dovel’aborto è ancora illegale, è anche veroche con l’ultimo referendum gli anti-abor-tisti hanno vinto con uno scarto di appe-na 1% di voti, o giù di lì, tenendo ancheconto, però, che la grande maggioranzanon si è recata alle urne perché non inte-ressata al problema. Se si fosse trattato

di un referendum per abolire birra e whi-sky sarebbero andati a votare tutti! Quassù, infatti, non esiste la S. Messa dimezzanotte a Natale e neppure a Pa-squa, perché le celebrano alle sette disera, così che la gente possa andare poiin birreria, vero luogo di culto locale, o siritroverebbero la chiesa mezza vuota eper il resto ubriaca. Al prossimo referen-dum, comunque, molto presto, si prevedeche ci saranno meno anziani in giro e piùgiovani con le menti devastate, oltre chedall’alcool, dalla propaganda democrati-ca, ed allora non ci sarà più scampoper i più indifesi nel grembo materno el’Irlanda chiuderà il cerchio satanicoeuropeo al cui interno vengono sacri-ficati gli innocenti.Noi, per conto nostro, facciamo quel chepossiamo per mantenerci integri nella Fe-de e stiamo costruendo anche una picco-la cappella, separata da casa, dove po-ter, a Dio piacendo, avere una SantaMessa di tanto in tanto, celebrata daqualche buon sacerdote di passaggio;speriamo. Se il religioso fosse poi ac-compagnato da altri amici o pellegrini,abbiamo anche allestiti tre piccoli ma effi-cienti bungalow per poterli ospitare in co-modità, permettendo loro di svolgere an-che qualche giorno di ritiro spirituale, selo desiderassero. Un oasi cattolica, quas-sù a nord, dove si parla italiano, oltreall’inglese ed al francese, non è una catti-va cosa a trovarsi e, perciò, se ha qual-che amico che debba passare da questeparti può darle tranquillamente il nostroindirizzo. Sarà nostro ospite gradito.Non penso di riuscire a darle ancora mienotizie per quest’anno e perciò ne appro-fitto per fare i più sinceri auguri per un fe-lice S. Natale a Lei e a tutti coloro che Lesono vicino.Le assicuro le umili preghiere mie e dellamia famiglia al Sacro Cuore di Gesù, per-ché Le conceda ancora tanta forza e tan-to tempo da dedicare alla sua missione.Alla nostra Madre Celeste Maria Santis-sima, le preghiere per le suore ed amicicollaboratori che, nel silenzio ed umil-mente, La sostengono col loro instanca-bile e preziosissimo operare quotidiano.Senza il loro aiuto, tutto sarebbe più diffi-cile e molto sarebbe impossibile. Grazieanche a Voi tutte! Sancte Michael Ar-changele defende nos in proelio!Sia lodato Gesù Cristo!

Laura e Filippo Pilato

LETTERA DALL’IRLANDASt. Michael’s Field - 20 novembre 2002

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“Chiesa Viva” *** Febbraio 2003 17

Invitiamo quanti hanno a cuore le sorti dell’umanità ed il rispetto degli individui ad inoltrare una richiestaall’ONU al fine di bandire tali aberranti e luciferini esperimenti, accompagnando il divieto con severissimesanzioni penali per crimini contro l’umanità. Per coodità, suggeriamo il testo sotto indicato. Ovviamente, cia-scuno è libero di personalizzare come meglio crede tale richiesta. Si prega di dare la massima diffusione.

Spett. [email protected]@[email protected]

LA NASCITA DI EVA

Tutti i mass media si stanno occupandodella nascita di Eva (la bambina clonataper intervento della sètta del raeliani).Non siamo in grado di appurare la veritàscientifica dell’avvenimento e lasciamoagli scienziati tale compito. L’annuncio hacomunque sollevato un mare di polemi-che, no solo da parte degli uomini diChiesa, ma pure dal mondo scientifico.La nascita di questa povera bambina èchiaramente un’azione luciferina “Sare-te come Dio” (Gen. 3, 4) e il nome stes-so ne è una riprova. A prescindere dal prioritario aspetto etico,ci preme sottolineare anche l’aspetto“umano”. Stiamo, infatti, assistendo al-l’utilizzo degli esseri umani come di og-getti da manipolare a piacimento, e ciò inaperto contrasto con le seguenti nor-

me della Dichiarazione dei Dirittidell’Uomo:

Articolo 1«Tutti gli esseri umani nascono liberi edeguali in dignità e diritti. Essi sono dotatidi ragione e di coscienza e devono agiregli uni verso gli altri in spirito di fratellan-za»;

Articolo 3«Ogni individuo ha diritto alla vita, alla li-bertà ed alla sicurezza della propria per-sona.

Articolo 5«Nessun individuo potrà essere sottopo-sto a tortura o a trattamento o a punizionicrudeli, inumane o degradanti».

Articolo 16, comma 3«La famiglia è il nucleo naturale e fonda-mentale della società e ha diritto ad esse-re protetta dalla società e dallo Stato».

Poiché gli esseri umani non sono deisemplici oggetti, o meglio, dei pezzi di le-gno per farne dei Pinocchio, chiediamo a

PROTESTE PER LA NASCITA DI “EVA”del dott. Arrigo Muscio

AL SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICAPRESSO IL TRIBUNALE DI VERONA

del dott. Arrigo Muscio

Io sottoscritto, dott. Arrigo Muscio, pre-sento denuncia-querela contro AdelSmith (presidente dell’Unione Musulmanid’Italia) per offese alla religione Cattolicaai sensi dell’art. 403 C.P. e per diffama-zione ai sensi dell’art. 595 C.P., alla lucequest’ultimo, della sentenza della Supre-ma Corte: «Le persone giuridiche e glienti collettivi possono assumere la qualitàdi soggetti passivi dei delitti contro l’onoree non è preclusa la configurabilità di unaconcorrente offesa all’onore o alla reputa-zione delle singole persone che dell’entefanno parte...» (Cass. Pen. Sez. V. 22marzo 1988 n° 3756).Ho letto sul quotidiano “Libero”, in data15 noembre 2002 (vedere copia allega-ta), un articolo intitolato «Insulti islamici ntelevisione, Verona insorge - Bufera perle parole del fondatore del “partito di Al-

lah”: - La Chiesa è un’associazine a de-liquere - ». Questa frase è stata più volteripetura pubblicamente durante una tra-smissione a “Telenovo” (emittente localeveronese) da Adel Smith, presidentedell’Unione Musulmani d’Italia.Questa frase è gravemente offensiva:

a) non solo del “Corpo Mistico di Cristo”(la Chiesa viene infatti considerata il“Corpo Mistico di Gesù”;

b) per le migliaia di Santi, Martiri, di Mis-sionari e di quanti si prodigano per ilbenessere spirituale e fisico del pros-simo mediante l’assistenza medica,scolastica, sociale, spiritual (membridella Chiesa, considerata un’associa-zione a delinquere, da Adel Smith);

c) per tutte le Gerarchie che la compon-gono;

d) per tutti gli onesti cittadini cattolicisparsi nel mondo che vi appartengo-no, i quali non compongono di certoun’associazione a delinquere;

e) anche per il Papa stesso che è Vica-riodi Cristo.

Ciò premesso, in qualità di cittadino cat-tolico, chiedo a codesta Autorità Giudizia-ria di perseguire penalmente AdelSmith per la sua gravissima affermazio-ne alla luce degli art. 403, 404 e 406 e595 del C.P. e/o di altre norme non citate.Chiedo d’essere avvisato, ai sensidell’art. 408 c.p.p., nell’eventuale ipotesidi archiviazione.

Distinti saluti.

Dr. Arrigo Muscio

DENUNCIA-QUERELA

codesta Autorità soprannazionale di atti-varsi onde condannare come gravissi-mi crimini contro l’umanità tali esperi-menti genetici.Le clonazioni sugli animali hanno dimo-strato che gli individui prodotti sono affettida malformazioni, tumori o da affezionivarie «... Queste perplessità e altre ragio-ni di scetticismo sono state espresse damolti scienziati. Vacche, pecore, topi e al-tri animali sono clonati da anni, ma con ri-sultati diversi. Alcuni animali hanno svi-luppato gravi effetti collaterali nel corsodella vita . Molti si sono ammalati di tu-mori, altri (e tra questi Dolly) soffrono dimalattie dell’invecchiamento precoce).Un essere umano ha diritto a nascere inuna famiglia (art. 16 comma 3) senza al-cuna forzatura scientifica al riguardo e lasicurezza della propria persona deve es-sere tutelata ai sensi dell’art. 3 (non soloda un punto di vista fisico, ma anche psi-cologico!).Ciò premesso, non lamentiamoci, poi, deiterremoti, delle eruzioni vulcaniche, delleguerre e di tutti quei castighi che sonobiblicamente il segno inequivocabileche Dio è disgustato dell’umanità.

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18 “Chiesa Viva” *** Febbraio 2003

«Nel 1921, Mr. Victor E. Marsden, corrispondente in Rus-sia del “London Morning Post” sin dal 1914, ritornò in In-ghilterra dopo essere stato imprigionato dai Bolscevichi.Marsden portava con sé i documenti che il prof. Sergei Ni-lus aveva pubblicato in Russia, nel 1905, sotto il titolo “TheJewish Peril”. Il Professor Nilus affermava di aver ottenu-to gli originali da una donna che li aveva rubati ad un riccoebreo internazionale quando questi era di ritorno al suo ap-partamento, dopo essersi incontrato con i vertici delle Log-ge del Grande Oriente, a Parigi, nel 1901.Mr. Marsden, mentre si accingeva a tradurre i documenti,ricevette l’avvertimento che se avesse terminato la loro tra-duzione e pubblicato i testi, sarebbe morto. Ancora nellostesso anno (1921) Marsden pubblicò i documenti sotto il ti-tolo “I Protocolli dei Savi di Sion”. A seguito della pubbli-cazione del libro, da parte della “Britons Publishing So-ciety”, Marsden fu denunciato, a livello internazionale, co-me un mentitore anti-semita»1.Guy Carr, nel suo libro “Pawns in the game”, commentaquesto fatto con queste parole: «Il mio lavoro di ricerca miha convinto che i documenti pubblicati dal prof. Nilus inRussia nel 1905, dal titolo “The Jewish Peril” e da Mar-sden in Inghilterra nel 1921, col titolo “I Protocolli dei Savidi Sion”, non erano altro che il “Piano a lungo termine”che Amschel Mayer Rothschild aveva presentato al grup-po di persone che egli aveva radunato a casa sua, nel1773, a Francoforte.Rothschild, però, non si era rivolto a Rabbini e ad Anziani(Savi), ma a banchieri, industriali, scienziati, economisti,ecc.., quindi, addossare questa diabolica congiura all’in-tero popolo ebreo ed ai loro leaders religiosi è un’ingiu-stizia. In questa mia opinione, io ho la conferma di un uffi-ciale dei più alti gradi del Servizio Segreto Britannico, ilquale ha studiato la questione, in Russia, in Germania e inInghilterra. Che i documenti, che caddero nelle mani delprof. Nilus, fossero stati usati come materiale di conferenzeper istruire i leaders del Movimento Rivoluzionario Inter-nazionale non vi è alcun dubbio perché, oltre alla versioneoriginale del “Piano a lungo termine” di A. M. Rothschild,vi sono dei commenti aggiuntivi che illustrano come questo“Piano” sia stato messo in opera, e come il Darwinismo, ilMarxismo e il Nietzschenismo siano stati utilizzati, dopo il1773. Vi si chiarisce, inoltre, come si dovesse usare il Sio-nismo politico per servire ai fini (di dominio mondiale) diquelli che avevano (dopo il 1773), diretto il Movimento Ri-voluzionario Internazionale… gli Illuminati (…). A parte le sue origini, non vi è persona che, dopo aver lettoquesti documenti, possa negare che il corso degli eventimondiali ha seguito quel “Piano” del 1773; e nessuno puòessere se non meravigliato dalla micidiale precisione con laquale si sono verificate le previsioni fatte in quel documen-to»2.«Dal 1921 al 1927, Mr. Marsden continuò a lavorare per il“Morning Post”; egli aveva molti amici, ma si era fatto an-che nemici potenti. Nel 1927, Marsden fu scelto per accompagnare il Principedel Galles nel suo “Tour of the Empire” (Viaggio di visite

del dott. Franco Adessa

Georges Mandel(alias Jeroboam

Rothschild, capo della

Casa parigina dei Rothschild).

1 Cfr. W. G. Carr, “Pawns in the game”, CPA Pubblisher pp. 156-157.2 Idem, p. 157.3 Idem, pp. 156-157.

nelle varie parti dell’Impero). È molto improbabile che Mr.Marsden non abbia colto l’occasione per informare Sua Al-tezza Reale, sul documento e sul modo col quale i banchieriinternazionali erano coinvolti nel loro intrigo mondiale e neimovimenti comunista e sionista.Quando il Principe del Galles tornò da quel viaggio, egli eraun uomo completamente cambiato. (…). Potrebbe essereuna pura coincidenza, ma Mr. Marsden, la cui salute era mi-gliorata di molto, durante il viaggio all’estero con Sua AltezzaReale, si ammalò improvvisamente lo stesso giorno delsuo ritorno in Inghilterra e morì pochi giorni dopo.Dal suo ritorno, Il Principe del Galles si interessò enorme-mente dei problemi economici e sociali; (…) egli ebbe l’au-dacia di dissentire quando politici o statisti gli porgevanoconsigli che egli non riteneva corretti. Egli osò esprimere lesue opinioni sulla politica estera ed era sempre attento e siopponeva ad ogni suggerimento politico governativo che po-tesse favorire i “Poteri Segreti”, trascinando il Paese inun’altra guerra.Il 20 gennaio 1936, proclamato Re d’Inghilterra col nome diEdoardo VIII, si assunse le sue responsabilità ancor più se-riamente. Egli non intendeva essere “uno dei tanti re” sullascacchiera internazionale, mosso qua e là dalle “Potenzedietro il trono” (…). Divenne più che evidente che il nuovoRe dimostrava di avere una sua impostazione ed una suavolontà. Un Re con le sue conoscenze e con questo caratte-re era un serio ostacolo per quegli uomini determinati a pla-smare gli affari di Stato in modo da perseguire il loro “Piano”.Il Re doveva essere eliminato!Sin dal momento del suo incontro con Mr. Marsden, contro ilfuturo Re era iniziata una sottile campagna di diffamazioneche lo dipingeva come incline ad una condotta licenziosa,che lo accusava di tendere a “destra” e di essere associatoal Movimento fascista di Oswald Mosley. Quando la sua amicizia con la Sig.na Wally Simpson fuscoperta, l’intera gran cassa della stampa di sinistra esplosee, senza alcun riguardo per la sua posizione, scagliò le piùvili insinuazioni sulla loro relazione. Il Re fu messo in unaposizione in cui: o lasciava Wally Simpson, perdendo l’affet-to di tutti i suoi sudditi, oppure abdicava per poterla sposare.Egli abdicò e sposò Wally Simpson. Nel 1936, il Primo Mini-stro d’Inghilterra, Mr. Baldwin, portò a termine il mandatodell’abdicazione di Edoardo VIII»3.

Conoscere la Massoneria

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Lettere alla Direzione

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo che haletto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

BUIO SULL’ALTAREdi Vicente Càrcel Orti

Circa settemila religiosi e decine di migliaiadi laici uccisi, edifici religiosi distrutti, eserci-zio del culto impedito: sono i “dati” di unapagina poco nota della storia contempora-nea, nel contesto della Seconda Repubblicaspagnola (1931-1939).In un paese diviso tra spinta alla moderniz-zazione e resistenze al cambiamento, nelclima incandescente che avrebbe portato dilì a poco alla guerra civile, le passioni e le di-visioni ideologiche crearono forti ostilità edestremismi dai risvolti spesso cruenti, deiquali la “scissione” che si manifestò per laprima volta tra la coscienza civile iberica e lasua antica anima religiosa è uno dei capitolipiù dolorosi.Ragioni di schieramento hanno reso e conti-nuano a rendere difficile la lettura e la rico-struzione di un passato recente spesso ri-mosso come realtà imbarazzante: la presen-te ricerca storica sull’escalation dell’anticleri-calismo nella Spagna pre-franchista, appas-sionata e “di parte”, vuole ricostruire unaprovocazione intellettuale, che pone al cen-tro, come “eroe sconosciuto” l’ucciso perragioni di Fede.

Per richieste

Città Nuova EditriceVia degli Scipioni 26500192, Roma

In Libreria

“Chiesa Viva” *** Febbraio 2003 19

RAGAZZE e SIGNORINE

in cerca vocazionale, se desiderate diventare Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia – per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,

potete mettervi in contatto, scrivendo, o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax: 030 3700003

Rev.mo Mons. Villa,ho letto il “Processo” di quel così

detto “Papa buono” che un diploma-tico svizzero di Lui scrisse: «è undeista e un razionalista (...). Cam-bierà molte cose; dopo di Lui, laChiesa non sarà più la stessa». Tri-sti previsioni che poi si avverarono!..Un rinovato “grazie” per i Vostri sa-pienti e illuminanti insegnamenti diquella “cultura” che salverà dallosmarrimento il mondo intero!Con i più cordiali saluti!Vostro aff.mo

(G. N. - Gorizia)

***

Rev.mo Monsignor Luigi Villa,un vivo plauso per l’approfondito

studio sul Movimento “Neo-catecu-menale” che, con l’approvazionedella Gerarchia, si sta diffondendo inogni parrocchia.Quello che (i catecumeni) instaurano“... è un rapporto con Dio che si risol-ve in un’esperienza diretta della Divi-nità di natura esclusivamente senti-mentale ed emotiva”. È un fenome-no che ha molti aspetti in comunecon altre sètte non cristiane. Quel-lo che lascia perplessi, a fronte della“tiepidezza” dei comuni cattolici, è illoro entusiasmo , il loro fervore, che liporta ad un spontaneo slancio di pro-selitismo. Forse, è un mistero di au-tosuggestione e di plagio, difficile dacomprendere nel suo meccanismopsicologico.PIù volte, in passato, “Chiesa viva”ha stigmatizzato la colpevole indiffe-renza dei più: «... l’errore cui non si

resiste viene approvato... e la ve-rità che non viene difesa viene op-pressa». Ciò dovrebbe riguardareanche tutti i fedeli e non solo i com-ponenti del Magistero!Nella vostra rubrica: “Lettere al Di-rettore” osservo che vi sono non po-chi sacerdoti e persino dei Prelati cheLe esprimono la loro simpatia per labattaglia a difesa della Tradizione.Con tutto il rispetto, però, mi auguroche la loro non sia solo una adesioneverbale. L’atteggiamento di “Nicode-mismo” è già fin troppo diffuso!Con devota stima.

(A. C. - Grosseto)

***

Caro don Luigi Villa, ho letto con interesse il suo libro

“L’Islam alla riscossa”, pubblicazio-ne coraggiosa e veramente necessa-ria e intelligente...Caro don Luigi, La ringrazio nuova-mente per il prezioso, rischioso e me-ritorio lavoro che fa a servizio di Ge-sù-Verità, e La saluto fraternamente.Il Signore Gesù e la nostra Mammaceleste ci proteggano e benedicano!

(don E. M. S.- BI)

***

Egregio Don Villa,(...) attendo il suo documentatissi-

mo libro su “Paolo VI processo aunPapa”, per poterlo usare in unaconferenza a studenti sulla Chiesapostconciliare... “Dominus Jesus Ch-ristus cum spiritu tuo”!(TH. Mc - Buenos Aires - Argentina)

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2 Scristianizzare l’umanità e costruire il socialismo sulle rovine della civiltà cristanadel sac. dott. Luigi Villa

5 L’idea delle Religioni Unitedi A. Z.

9 Occhi sulla politica

10 Documenta-Facta

12 Modificato il quinto canoneo canone svizzerodel prof. D. Pastorelli

15 Lettera aperta alla Conferenza Episcopale Italianadella prof.ssa Pia Mancini

16 Lettera dall’Irlanda

17 Proteste per la nascita di “Eva”.Al Signor Procuratore del Tribunale di Veronadi Arrigo Muscio

18 Conoscere la Massoneria

19 Lettere alla Direzione - In Libreria

20 Conoscere il Comunismo

FEBBRAIO 2003

SOMMARIO N. 347

SCRISTIANIZZAREL’UMANITÀ

SCHEMI DI PREDICAZIONEdi p. Alessandro Scurani s.j.

Epistole e VangeliAnno B

(Dall a VI Domenica del T. Ordinarioalla IV Domenica di Quaresima)

20 “Chiesa Viva” *** Febbraio 2003

LA MARCIA DELLA MORTEanno 1947

Da due anni è terminata la guerra tra Ci-na e Giappone, ma ad essa succede laguerra civile tra nazionalisti e comunistiper la conquista del potere.A circa 120 chilometri a nord-ovest di Pe-chino, sorge un monastero trappista diYangjiaping, situato sulla linea di demar-cazione tra le forse belligeranti maoiste equelle di Jang Jieshi. Nell’estate 1947, la linea viene travolta eannientata dalla furia delle formazioni ri-voluzionarie di Mao Zedong.Il monastero viene devastato da ripetutisaccheggi e, infine, distrutto dalle fiam-

me. I 75 monaci, tra cui 5 stranieri - vec-chi e giovani - vengono tutti arrestati, sot-toposti a ripetuti e tumultuosi “processipopolari”, a estenuanti interrogatori, apubbliche bastonature, e a disumane tor-ture fisiche e morali. Poi, tutti insieme,senza riguardo né all’età né all’infermità,vengono deportati in massa, spinti spieta-tamente in una “via crucis” senza fine,per interminabili mesi, lungo itinerari im-pervi delle montagne del nord, primaesposti al sole cocente d’agosto e poisotto le piogge torrenziali d’autunno enella morsa del gelo invernale, costretti asuperare mulattiere scoscese e inestrica-bili sterpaglie, in un’interminabile “marciadella morte”.

contro Dio contro l’uomo

MARTIRI IN CINA

di Giancarlo Politi

Incatenati o ammanettati e,quando non ci furono più ma-nette, le mani legate dietro ildorso con fili di ferro, caricaticome animali da soma con lescorte di cibo che i milizianiavevano preso dal monastero,sottoposti a sevizie e torture

senza numero, seminudi, divorati daipidocchi, in condizioni di incredibilesporcizia, scarnificati fino alle ossadalle piaghe putrefatte, ne morironofino a tre al giorno (sei vennero giu-stiziati), disseminando complessiva-mente trentatre vittime, spesso co-stretti ad abbandonare sul terrenocadaveri pressoché insepolti, ambitae contesa preda notturna dei canirandagi, delle volpi e dei rapaci.(P. Beltrame Quattrocchi, “Monacinella tormenta”, Citeaux, 1991).

(continua)

Conoscere il Comunismo

MARTIRI IN PROVINCIA DI BEIJING

ARRESTI, TORTURE E MORTE DI STATO PER I CRISTIANI CINESIanno 2002

Migliaia di “desaparesidos” tra chi non entra nella “Chiesa patriottica”

Da decenni le autorità della RepubblicaPopolare cinese commettono aberrantiabusi nei confronti dei fedeli cristiani,cattolici e protestanti, non appartenentialla “Chiesa patriottica” asservita alPartito Comunista.Dall’interrogazione parlamentare deldeputato europeo Olivier Dupuis, ri-sulta che, per i cattolici che hanno scel-to di seguire liberamente la propria fe-de, tra il 1983 e l’aprile 2002, la puni-zione è stata durissima. Dupuis ricordache in quel periodo si è arrivati allamorte di 129 cristiani, a circa 24.000arresti arbitrari e più di 20.000 casi di

sevizie, maltrattamenti, botte.Stessa sorte è toccata anche ai prote-stanti non aderenti alla “Chiesa patriot-tica”.Solo nella provincia di Hebei, tra i cat-tolici, nel corso di questi ultimi mesi, so-no stati arrestati 9 preti, molti dei qualisono stati condannati ai lavori forzati.A questi vanno aggiunti i 2 Vescovidella stessa diocesi, Zhimin Su, 70 an-ni, e il suo ausiliario, Shuxin An, 52anni che risultavano scomparsi dal loroultimo arresto. Zhimin Su ha già totaliz-zato più di 30 anni di privazione della li-bertà, tra prigione e campi di lavoro.