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Shabbat Parashat Shemot 22 - 23 Tevet 5777 20 - 21 Gennaio 2017 ב״הOrari Accensione delle Candele DELLO SHABAT Milano 16:55 18:02 Roma 16:52 17:56 Torino 17:02 18:09 Verona 16:48 17:55 Venezia 16:43 17:50 Lugano 16:54 18:02 Tel Aviv 16:42 17:43 Quando l’Occidente credente negò l’esistenza di D-o Di Gheula Canarutto Nemni Fiat lux, e luce sia, ordinò D-o. La luce emerse, ridimensionando il buio. Ci sia una divisione tra il cielo e la terra, continuò D-o. E da allora i due si incontrarono solo all’orizzonte. Vi siano alberi, fiori, la luna, il sole, le stelle. Le foglie iniziarono a respirare l’ossigeno e a sintetizzare la luce per trasformarla nel proprio nutrimento. E poi arrivarono i pesci, i volatili, le pecore, i cavalli. L’uomo. E D-o disse ad Abramo ‘questa terra la darò a te e ai tuoi discendenti’ ed apparve a Isacco suo figlio, per ribadire la propria promessa. E Giacobbe scappò dal fratello Esaù. Durante la fuga si mise a dormire e D-o gli apparve in sogno ‘darò la terra su cui sei sdraiato a te e ai tuoi discendenti’. E i discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe non smisero mai di studiare la Torà. E non smisero mai di credere nelle promesse che D-o, il Creatore del mondo, aveva fatto ai loro padri. E poi arrivarono degli uomini. Degli uomini che dicevano di essere persone di fede, credenti. Uomini che non si facevano smuovere dalle teorie sul big bang e i buchi neri. Persone che avrebbero cavalcato per migliaia di chilometri per liberare i propri luoghi sacri, per riportare la parola di D-o dove regnavano gli infedeli. Individui che avrebbero giurato di dire la libertà sul libro più letto e venduto del mondo. E si riunirono per decidere le sorti di un fazzoletto di terra in cui il clima non è dei più favorevoli. Abbracciarono rappresentati del terrore mettendo da parte stragi, bambini sgozzati, dedicando le proprie energie a quei pochi chilometri quadrati quasi invisibili sul mappamondo, Ma non accantonarono solo i problemi dell’uomo. In questi ultimi anni in cui l’occidente si siede a tavolino per discutere la legalità e legittimità dello di Israele, in cui il rappresentante della cristianità abbraccia degli assassini, si sta mettendo in discussione D-o. Perché se un individuo crede che sia stato D-o a generare la luce a soffiare dentro di lui l’anima stessa, se prega a D-o, quello stesso D-o che ha creato il mondo, se si crede nella veridicità della Bibbia e la si considera un libro sacro, non si potrà mettere in discussione la parola divina quando dichiara ad Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Isaia, che la terra appartiene al popolo ebraico. E chi mette in dubbio l’eternità di queste parole, nega la veridicità della Bibbia. E l’esistenza di D-o stesso. EDITORIALE In memoria di Reizi Rodal z”l Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat in un luogo pubblico Numero 330 PENSIERI DI TORA’ In memoria di Saul Attia ben Rachel z”l Un uomo che ha dedicato la sua esistenza alla sua famiglia seguendo i suoi figli con amore, saggezza, forza e umiltà. Il tuo esempio rimarrà sempre nei nostri cuori, ti ricorderemo con tanto amore. La tua famiglia

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Shabbat Parashat Shemot 22 - 23 Tevet 5777 20 - 21 Gennaio 2017 ב״ה

OrariAccensionedelleCandele

DELLOSHABAT

Milano16:5518:02

Roma16:5217:56

Torino17:0218:09

Verona16:4817:55

Venezia16:4317:50

Lugano16:5418:02

TelAviv16:4217:43

Quandol’Occidentecredentenegòl’esistenzadiD-oDi Gheula Canarutto Nemni

Fiat lux, e luce sia, ordinò D-o. La luceemerse, ridimensionando ilbuio. Ci sia unadivisionetrail cieloelaterra,continuòD-o.Eda allora i due si incontrarono soloall’orizzonte.Vi siano alberi, fiori, la luna, ilsole,lestelle.Lefoglieiniziaronoarespirarel’ossigeno e a sintetizzare la luce pertrasformarlanelproprionutr imento. E poiarrivarono i pesci, ivolatili, le pecore, icavalli. L’uomo. E D-od i s se ad Ab ramo‘questaterraladaròateeaituoidiscendenti’ed apparve a Isaccosuo figlio, per ribadirela propriapromessa. EGiacobbe scappò dalfratello Esaù. Durantela fuga s i mise adormire e D -o g l iapparvein sogno ‘daròlaterra su cui sei sdraiato a te e ai tuoidiscendenti’. E i discendenti di Abramo,Isacco e Giacobbe non smisero mai distudiare la Torà. E non smisero mai dicrederenellepromessecheD-o, ilCreatoredelmondo,aveva fattoai loropadri.Epoiarrivarono degli uomini. Degli uomini chedicevanodiesserepersonedifede,credenti.Uominichenonsi facevanosmuoveredalleteoriesulbigbangeibuchineri.Personecheavrebbero cavalcato per migliaia dichilometri per liberarei propri luoghi sacri,per riportare la parola di D-o là dove

regnavano gli infedeli. Individui cheavrebbero giurato di direla libertà sullibropiùlettoevendutodelmondo.Esiriunironoperdeciderelesortidiunfazzolettoditerraincuiilclimanonèdeipiùfavorevoli.Abbracciarono rappresentati del terroremettendodapartestragi,bambinisgozzati,

dedicando le proprieenergie a quei pochichilometri quadratiquasi invisibi l i sulmappamondo,Manonaccantonarono solo iproblemi dell’uomo. Inquestiultimianni incuil’occidente si siede atavolino per discuterela legalità e legittimitàdellodi Israele,incui ilrappresentante dellacristianità abbracciadegli assassini, si sta

mettendo in discussioneD-o. Perché se un individuo crede che siastatoD-oagenerarelaluceasoffiaredentrodi lui l’anima stessa,seprega a D-o,quellostesso D-o che ha creato il mondo, se sicrede nella veridicità della Bibbia e la siconsidera un libro sacro, non si potràmettere in discussione la parola divinaquando dichiara ad Abramo, Isacco,Giacobbe, Mosè, Isaia, che la terraappartienealpopoloebraico.Echimetteindubbio l’eternità di questeparole, nega laveridicità della Bibbia. E l’esistenza di D-ostesso.

EDITO

RIA

LE

In memoria di Reizi Rodal z”l

Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat

in un luogo pubblico

Numero 330

PENSIERI DI TORA’

In memoria di

Saul Attia ben Rachel

z”lUn uomo che ha dedicato la sua esistenza alla sua famiglia seguendo i suoi

figli con amore, saggezza, forza e umiltà. Il tuo

esempio rimarrà sempre nei nostri cuori, ti

ricorderemo con tanto amore.

La tua famiglia

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Risposta:Ilbellissimocanto“EshetChayil”, “DonnadiValore”,èunacrosticochesitrovaallafinedellibrodei Proverbi.Tradizionalmentelosicanta inmoltecaseebraicheilVenerdìseraprimadelkiddùsh.Nonostante non l’abbia visto documentato,sembrache,comemoltideiritiperilVenerdìsera,questausanzaabbiaoriginedaimisticidiSafed,inparticolare dagli allievi di Rav Isaac Luria, l’Arizal,

comesalutoallaShechinà,la Presenza Divina, eallaReginadello Shabbàt. Sembra cheil primoaccennoa

quest’uso si trovi nel siddur di Rav Yeshayah haLeviHorowitz.A livello basilare, cantare “Eshet Chayil” è diventato un modo diesprimeregratitudinealladonna dicasa:qualmomentoèpiùadattodelVenerdì sera per cantare le lodi alla donna dopo che ha lavoratoinstancabilmenteper far sì chela regina delloShabbàtvenga accolta inmodoregale? Ènoto chel’Arizal baciava lemanidisuamadre ilVenerdìsera; alcuni seguono quest’usanza tutt’oggi ed i bimbibaciano lemanidellamadreilVenerdìsera.Achisiriferiscel’”EshetChayil”?Alcunidiconocheèuninnoaognidonnalodevole.SecondounMidrash,l’”EshetChayil”fucompostodalpatriarcaAvrahàmcomeelogiopersuamoglie Sara e più tardi fu incluso nel libro di Proverbi. Secondo altriinvecefuscrittodalReShlomòinonoredisuamadre,lareginaBatsheva,mogliedelReDavid.Il Midrash Shocher Tov sui Proverbi spiega come i ventidue versi delcanto corrispondano a diciannove grandi donne ebree, e delinea lelezionichepossiamoimpararedaognunadiloro.Cisonoperòanchemotivipiùprofondidietrol’EshetChayil,elosi recitaaprescinderedalpropriostatusdisingleosposato.Secondo Rav Yeshaya haLevi Horowitz (il Shalo), questo inno è unametaforadellaShechinà. L’acrostico di ventidueversi cheincludetuttol’alef-bet, corrisponde ai ventidue canali mistici di benedizioni che siapronodiShabbat.Ciòrispecchia l’insegnamentodelloZoharchetuttelebenedizioniperlasettimanasuccessivavengonodalloShabbat.Nonèuncasoquindichein

EshetChayilsidica:“Ellasialzaquandoènotte;ella dà cibo allasua famigliaeunaquota assegnata alle sue ancelle”; infattila benedizionediciboperla famigliavienedalloShabbat.Le48CoronedellaToràLaparolachayil(חיל)ha ilvalorenumericodi48(8+10+30=48), corrispondente alle 48 abitudinitramitecuivieneacquisita la Torà. Pertanto, EshetChayil èunametaforadellaTorà,cheèstatadatadiShabbat.LaReginaShabbatI Kabbalisti spiegano cheVenerdì sera è riferito alla regina,chiamata ancheeshet chayil,pertanto sicanta l’Eshet ChayilperdareilbenvenutoallareginaShabbat.LaSposaShabbatIlMidrashraccontacheognigiornodellacreazioneèstatocreatoconun“compagno”. Domenica è stata accoppiata a Lunedì, Martedì conMercoledì, Giovedì con Venerdì. Solo lo Shabbat è rimasto senzacompagno. In risposta alla protesta dello Shabbat, D-o rispose che ilpopoloebraicosarebbediventato il compagnodello Shabbat.Pertantocantiamol’EshetChayildiVenerdìseraallanostra“sposa”Shabbat.L’AnimaEshet Chayil si riferisce all’anima. Potrebbe essere una lode all’animaanimale (precisamente l’anima intellettuale) tramite cui l’anima Divinaserve D-o durante la settimana. Oppure lo si dice per lodare l’animaDivina chelascia ilsuo postoelevato inalto escendeinquestomondofisico.DiShabbatl’animavienespiritualmenteelevata eD-o, insiemeaglispiriti celesti, canta le sue lodi: “Una donna di valore chi può trovare,poichéilsuoprezzoèoltreleperle”.Effettivamentetuttele spiegazioni menzionate sonocollegatetra loro.Poichéè la donna nobile, piùdell’uomo, cherende la casa una dimoraspirituale, un posto di Torà, un posto dove le nostre anime possonoprosperare,servendoD-ointuttociòchefacciamo.ComediceilMidrash,comeD-oha dato la Torà agliebrei tramiteleventidue lettere dell’alef-bet,cosìpureEglilodaladonnaebreaconventiduelettere.

Domanda:Comemaisiusacantare“Eshet

Chayil”ilVenerdì

oshè crebbe euscìdaisuoifratelli…videunegiziocolpireunebreo…abbatté l’egizioelonascosenellasabbia.Uscìilgiornosuccessivoedeccoche

due ebrei litigavano; chiese al malvagio:‘Perchécolpisci il tuo prossimo?’ [Questi] disse:‘Forse tuparlidiuccidermicomehaiuccisol’egizio?’Moshèebbe paura e disse:‘Allora la cosa è risaputa’. IlFaraoneudì questa cosa evolle uccidereMoshè eMoshèfuggì…”.(Esodo2:11-15)Il commentatore Rashì si sofferma sulle parole“Moshèebbepaura”efornisceduespiegazioni,laprimasecondoilsignificatoletterale (Moshèebbepauraperchésisapevacheavevauccisol’egizio)elasecondabastasulMidràsh:eglierapreoccupatodel fatto che ci fossero delle spie malvagie nelpopolod’Israèlepensò“Forsequestosignificachenon meritano di essere liberati dall’esilio”. Rashìspiega il motivo per cui proprio in quel precisoversoèmenzionata lapauradiMoshèe portaunulterioreMidràsh, a sostegnodel primo, secondocuiiltimorediMoshènonconcernevalasuapropriasorte ma l’eventuale redenzione del popoloebraico. Egli disse: “Adesso lo so; fino ad ora mi

chiedevo quale colpa gli ebrei avesserocommessoperesseresottomessia

un lavoro così duro”. Mosèquindipensavachegliebreifurono fatti schiavi inEgitto a causa dellacolpadidelazione.In due altri passidella Torà vengonor i p o r t a t i d u ee p i s o d i i n c u iYaakòv e Moshèh a n n o p a u r a ,

nonostantela rassicurazionediD-o che liavrebbeprotetti (Genesi 32:8eEsodo3:12).Secondo alcunicommentatori, in questi passi Mosè e Giacobbemanifestarono la loro grandezza: nondavanoperscontata la promessadi D-opoiché pensavanodipossedereunaqualchecolpachelirendevaindegnidella promessa. Altri invece ritengono che nonbisognaprendereesempiodaquestiepisodipoichénon c’èmotivodiaverpaura: “Ilnostrocuore siaprontoeabbiafiduciainD-o”(Salmi112:7).Cosac’èdisbagliato sesipensadiaverunaqualchecolpa che ci rende immeritevoli del sostegnoDivino?Nonèforse una qualità, indice di umiltà edella volontà di continuo perfezionamento delnostroservizioversoD-o?Ineffetti,cièstato comandatodiaverfiduciain D-o, e questonon vuol dire credere nellapossibilitàcheD-o ciprodighiilSuobeneecisalvidaipericolimaavere la certezzache Eglilofaccia,ed essernetalmentepersuasidasentircitotalmentesicuriedanon permettere ad alcuna preoccupazione diturbare i nostri animi, come scritto nell’opera dieticaChovàtHalevavòt.Suqualebase si fondaquesta certezza? Se esistel’eventualitàcheunapromessadiD-ononsirealizziacausadiunaqualchecolpa,l’incertezzaèfondata,poiché,com’èscritto,“Nonesistegiustosullaterrache non abbia delle manchevolezze” (Ecclesiaste7:20). Sipotrebbe risponderechelafiduciasibasasul principio per cui tutto viene da D-o e nonabbiamonulladatemere,perchésaràilSign-readaiutarci a superarla. Possiamoquindiavere totalef iducia in D-o anche sapendo di averemanchevolezze poiché, qualsiasi cosa accadrà,perfinounapunizione,saràperdecisionedelSign-reequindiperilnostrobene.

PensieroPositivoSononoteleparole delTzèmachTzèdek,piùvoltecitatedalRebbediLubàvitch:“Pensabeneesaràbene”. Unpensieropositivoèlamanifestazionedella fiducia che apporterà un bene effettivo.L’uomosirimetteaD-oalpuntodiabbandonareilsuo destino nelle Sue mani. La fiducianell’Onnipotenteimplica uncontinuolavoroconnoistessicheciporteràaottenereilfavoreDivino,proporzionatoalla misura del nostro sforzo. Sono la nostraassoluta sincerità e l’abbandono di ogniinquietudinea far sì cheEglici prodighi ilbene,anchesenonlomeritiamo.Possiamoadessospiegare il significatodel versocheriporta lapauradiMoshèquandol’ebreoglidisse: “tu parli di uccidermi come hai uccisol’egizio?” LaToràciinsegnache,sesisoccombe auna prova, è per mancanza di fiducia. Infatti,subitodopolapauradiMoshè,laToràriportache“Il Faraone udì questa cosa e volle uccidereMoshèeMoshèfuggì”. IltimorediMoshè perlasua incolumità e la mancanza di fiducia nellaprotezione del Sign-reprovocarono l’interventodelFaraonecontrodiluiedeglifucostrettoallafuga.SeMosè avesseavutoveramentefiducia inD-o senza preoccuparsi della situazionecontingente, senonsi fossefermatoa pensareche l’episodio sarebbe sicuramente arrivato alleorecchie del Faraone, tutta la vicenda sarebbefinita nell’oblio e ne avrebbe ricavato solo delbene visibile e rivelato. Come a propositodell’uscitadall’Egittoèdettochegliebreifuronoliberati per merito della loro fede, per questostesso merito noi saremo liberati da questoultimoesilio. Grazie alla fiducia nel fatto che lasalvezza è vicina, meriteremo di usciredefinitivamentedaquestoesilio,presto.

LaPauraeLaFiduciaAda$atodaLikuteiSichòtvol.36-1,ParashàtShemòt

LA TAVOLA DI SHABBAT

BOTTA E RISPOSTA

Comemaisiusacantare“EshetChayil”ilVenerdìsera?RavYehudaShurpin,chabad.org

שמות

“ MShemot

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STORIA

Cordovaa tradizione ci harimandato non soloil giorno, ma anchel'ora esatta in cuinacque Maimonide:M o s è , fi g l i o d i

Maimon,videlaluceaCordovailsabato 14 di Nissan 4895 (30marzo1135),vigiliadiPesach,alleore 13 e 20 minuti. Questodettaglio ci dà un'idea dellaprofonda impress ione cheM a im o n i d e f e c e a i s u o icontemporaneie allegenerazionisuccessive.Il padre di Mosè, Maimon, eraDayan (giudice del tribunalerabbinico)diCordova,eanch'eglid iscendente da un' i l lustrefamiglia di rabbini e giudici. Lat r a d i z i o n e f a r i s a l i r e l agenealogia addirittura fino aRabbì Yehudà ha -Nass ì , i lcompilatore della Mishnà, ossiafino a circa mille anni prima.Maimonera unuomodotto edilarghe vedute, talmudista maancheastronomoematematico.La città stessa, del resto, in cuinacqueMaimonideera unluogofuori dal comune. Cordova,nell'Andalusia, all'interno dellaSpagnameridionale, una città diorigine cartaginese, è stataidentificata da alcuni con labiblica città di Tarshish (vedi p.es. Giona 1, 3). Già fiorentecentro commerciale e culturalesottoildominioromano,duranteil quale fu patria di Lucano eSeneca,divennepoi,nelperiodoincui fusottoildominioislamico(756-1236), la città più grande ep r o b a b i lm e n t e p i ù r i c c aculturalmente d'Europa,conunapopolazione (secondo gli storiciarabidell'epoca)diunmilionediabitanti, con 260.000 edifici,inclusi 80.000 negozi, 3.000moschee, bagni, palazzi e,soprattutto,conunabibliotecadiben 400.000 volumi. In questacittà nacque Maimonide, e,soltantodoveanniprima,nacqueilfilosofoAverroè.Nella casa di Rabbi Maimon,Mosè ricevette un'educazioneconforme a quella che venivadataaquell'epocainunafamigliaebreicoltadellaSpagnaislamica.Se la Bibbia e il Talmuderanoleopere predilette, non menofamiliari erano, per il giovaneMosè, lamatematica, lalogica, lametafisica, la filologia, la scienzanaturale e la medicina. Maquando Mosè non aveva chetredici anni, la piena libertàreligiosa e culturale che laSpagnaislamicaavevaaccordatofino adallora ai suoi cittadini fuabolita. Nel 1148 Cordova caddenelle mani degli Almohadi (gli" U n i t a r i a n i " ) , u n a s e t t amusulmana rivoluzionaria efanatica che scosse tutto ilm o n d o i s l a m i c o c o n i lpuritanesimo spinto all'eccesso,diffidente verso la cultura,nemica dell'arte e dei costumiingentiliti, i quali erano per lorosolo sinonimi di rilassatezzam o r a l e , e s o p r a t t u t t ointollerante verso le altre setteislamiche e le altre religioni. Acristiani e ad ebrei fu datal'alternativa tra la conversioneall'Islam o l'emigrazione. Moltiebreiaffrontaronoilmartirioaltrifinsero di accettare la fededell'Islam, in attesa di tempimigliori, rimanendo tuttavialegati inprivato ai riti ebraici, ealtriancorapreferironol'esilio.

L a f a m i g l i a d i M a i m o nt empo r egg i ò , p r a t i c andol ' e b r a i smo i n p r i v a t o , ecomportandosi in pubblico inmodopiùpossibilmentesimileaimusulmani; è controversa laquestionese essi feceromai una t to fo rma le d i ades ioneall'Islam. Maimon andò errandocon la sua famiglia da unpostoall'altroinSpagna,eforseancheinProvenza, percirca diecianni;in questo periodo, il giovaneMosè pose i fondamenti dellasua vasta opera letteraria. Iniziòil commento alla Mishnà, escrisse, su richiesta di un amico,unpiccolotrattatosulCalendarioebraicoeunosullaLogica.

FezQuando la doppia vita si rivelòtroppo fastidiosa e rischiosa perrimanere nella Spagna islamica,la famiglia s'insediò a Fez, inMarocco, nel 1160. Nonostanteche anche Fez fosse sotto ildomin io de l la set ta deg l iAlmohadi, la vita si prospettavapresumibilmente migliore che aCordova, poiché come stranieripotevanofarpassareinosservatala loro funzione.Noneranonotic ome e b r e i , e c o n o g n iprobabilità erano consideraticomemusulmani provenienti daun altro paese. A Fez Mosècontinuò i suoi studi rabbinici efilosofici, e approfondì moltoquellimedici.LacomunitàebraicadelMaroccosi era, per la maggior parte,convertita,almenoformalmente,all'Islam, ma ciò era motivo diprofondo turbamento per lecoscienze: perquestoMaimonesuo figlioMosè furono stimolatia scrivere, rispettivamente, laLettera di Consolazione e laLet tera su l l a convers ioneforzata, nelle quali venivam o s t r a t a u n a p r o f o n d acomprensione delle motivazioniche avevano spinto gli ebreiall'apostasia. Maimonide criticad u r a m e n t e c o l o r o c h econdannano gli ebrei che persalvare la loro vita si sonoconvertiti,ma lasuaconclusioneèche comunqueunebreo deveandarviadaun luogoincuinonha la libertà di osservare lapropria legge. Questa famosalettera fu scritta da Maimonideall'etàdicirca25anni,econessa,per la prima volta, egli entrònella vita pubblica, collocandosiimmediatamente fra le più alteautorità ebraiche del tempo. EquandoancheaFezlavitapergliebrei si fece insostenibile,Maimonide,conilpadree ilrestodella famiglia, emigrarono versolaTerrad'Israele.

AccoIl 18 aprile 1165 la famiglia diMaimon salpò verso la TerraSanta; dopo un viaggio di unmese intero, e dopo esseres c ampa t i a u n a t e r r i b i l etempesta approdaronoadAcco.Così Maimonide scrisse: "Il 3 diSivan(16maggio) arrivai sano esalvoadAcco, e fuisalvatocosìdall'apostasia". La TerraSanta sitrovava allora in mani cristiane.Nonvieranopiùdimillefamiglieebree,sparsepertuttoilpaeseindiversecittà. Lapopolazionedelpaese, e in particolare gli ebrei,viveva tuttavia in uno stato dip r o f o n d a d e p r e s s i o n eeconomica. L.a popolazione delpaese, e in particolare gli ebrei,viveva tuttavia in uno stato di

p ro fonda depress ioneeconomica. La comunitàebraica, povera di beni e dic u l t u r a , n o n p o t e v as o d d i s f a r e i b i s o g n ieconomici e intellettualidella famiglia diMaimonide,così che, dopoun viaggioaGerusalemmeea Hevroninvisita ai luoghi santi, essilasciarono la Terra d'Israele,dopo sol i se i mesi daquandovieranoarrivati, edemigrarono nuovamente,questavoltaversol'Egitto.

IlCairoDopo una breve sosta adAlessandria,la famiglia si insediòaFostat,la vecchiaCairo. Inquelperiodo,opocoprima,ilpadrediMaimonide morì. In Egitto gliebre i erano re lat ivamentenumerosi e liberi di praticare lal o r o f e d e a p e r t am e n t e ,formando una comunità,quantoai propri affari interni, quasi deltuttoautonoma.Madalpuntodivista spiritualenonmancavano iproblemi: non c'erano uominicapaci di guidare e illuminare.I n o l t r e , l a c omun i t à e r aprofondamente corrosa dallascissione creata dai Caraiti, unasetta ebra ica d i notevo lei n fl u e n z a i n E g i t t o , i nquell'epoca, che cercava diconformare la propria vita inbase allaletteradellaScrittura,erifiutavaquindituttalatradizionerabbinica. Si deve proprio aMaimonide se il Caraismo persef o r z a e f u p r a t i c amen t esconfitto.Maimonide arrivò al Cairo all'etàdi circa 30 anni, e una dozzinad'anni dopo era già divenuto ilcapo ufficiale della comunitàebraica di Fostat. Nel frattempoera perito, in un naufragionell'Oceano Indiano, il fratellominore David, un prosperomercante di gioielli. Con Davidandò perduto tutto il capitaledellafamiglia,eMosè ne divennel'unicosupportoeconomico;nonpoté rivolgersi alla praticarabbinica, perchéinqueitempiilrabbinatoeraconcepitocomeunserviziopubblicochenonoffrivaunaremunerazioneeconomica,ecomunque Maimonide avevasempre rifiutato di sostentarsiper mezzo della Torà. Pressatodallenecessità, trassevantaggiodai suoi studi medici, e diventòmedico praticante. La sua famacome medico si estese semprepiù, tanto che fu nominatomedico alla corte del SultanoSaladino, e i suoi servigi furonosollecitati persino, così si narra,daRiccardoCuor-di-Leone.Quel l i furono gl i anni piùfruttuosidellavitadiMaimonide.Lasuaprimamoglieeramortaingioventù,einEgittosirisposòedebbe un fig l i o , Abraham,anch'eglidestinatoa lasciareunsegno nel mondo della culturaebraica.Come capo influente del lacomunità ebraica, insegnava inpubblico e aiutava la sua gentenei problemi personali e negliaffari comuni. Intratteneva unafitta corrispondenza con quasituttoilmondoebraicod'allora,ed i venne "assa i g rande insaggezza, dottrina e rango", "lalucedell'estedell'ovest,maestrou n i c o e me r a v i g l i a d e l l agenerazione", come è descrittodaautoridell'epoca.In Egitto Maimonide portò acompimento le sue tre opere

maggiori: nel 1168 il Commentoalla Mishnà, iniziato in gioventùin Spagna, nel 1180 il MishnèTorà,ilprimoverocodicedileggidall'epoca dellaMishnà, e infinenel 1190 l'opera filosofica Guidadeglismarriti. La fama di questeoperesi diffuserapidamente nelmondo ebraico; centinaia diamanuensisimiseroall'operaperricopiare i libri e soddisfare lerichieste che provenivano daogni terra abitata da ebrei. IlCommentoelaGuida,cheeranostati scritti da Maimonide inarabo, per permetterne unam a g g i o r e d i ff u s i o n e ecomprensione,furonotradottiinebraico durante la vita stessa diMaimonide.Tuttavia,purgodendodiunacosìgrande venerazione, Maimonideaveva anche rivali ed avversari,dai quali veniva criticato spessoduramente per non aver eglicitatole fonti talmudiche dellenorme raccoltenelCodice,operaver introdotto idee filosofichestraniere e giudicate eretiche oquanto meno pericolose per lafede. In alcuni casi Maimonideaccettò le critiche postegli, inparticolare se in riferimento aspecifiche norme del Codice, eringraziava isuoicorrispondenti,pregandoli di continuare aesaminare attentamente la suaopera.La Guida fu ultimata quandoMaimonide aveva 55 anni, edaveva dunqueancora 14 anni divitadavantiasé.Malasuasaluteera ormairovinata,etuttele sueenergieeranoassorbitedalle sueoccupazioni come capo dellacomunità e come medico dicorte. Solo lo Shabbath egliaveva ancora qualche ora ditempo da dedicare agli studi eall'insegnamento.Il 20diTevet (13dicembre 1204),a 69 anni, Maimonide morì. AFostat ebrei e musulmani lopianseropertregiorni.Intuttelepart i del mondo gl i ebreidecretaronounpubblicolutto.AGerusalemme fu indetto undigiuno generale. Fu seppellitonella Terra d'Israele a Tiberiade,dove la sua tomba ha attiratofinoadoggiuncontinuoflussodipellegrini.

LavitadelRambamdiRavGianfrancoDiSegni,tra$odaAlefDac28,Morasha.it

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Direttore responsabile:Rav Ronnie Canarutto

Hanno collaborato: Fabio Mieli, Myriam Bentolila, Chani Benjaminson,Sterna Canarutto, Gheula Nemni, Deborah Klagsbald, Biniamin Canarutto

www.pensieriditora.it [email protected] 329.80.44.073

Lalucedelfrigorifero

Domanda:

Ho dimenticato di disattivare lalampadina del frigorifero prima diShabbàt. Posso chiedere a un nonebreodiaprirelaportadelfrigo?

Risposta:

Èpermesso chiederea un non ebreodi compiereunattononlegato a "unlavoro vietato di Shabbàt", fintanto

chenonsi tratta dell'atto vietato in sé. Ciòvaleancheseèovviocheil lavorovietatodiShabbàt verrà compiuto per forza di cose

(Pesikreishe).Per questo motivo, se capita di dimenticare di

spegnere la lampadina del frigorifero prima diShabbàt, è consentito chiedere a un non ebreo di

aprirlo in quanto non gli viene chiesto di accenedere ospegnere la lampadina, bensì di aprire il frigorifero, di cuil'accensionedellalampadinanonècheuneffetto.

Fonte:יסעיףרנגסימןהזקןאדמו"רערוךשולחןRispostadiRavBaruchBlizinsky(chabad.org.il).

SCINTILLE

Il digiunoe lapunizione del corponon sonopiùun cammino percor r ib i l e da l l a nos t ragenerazione,perchémoltidi noi sonogiàtroppodeboli per indebolirsi ulteriormente; inoltre, lafiacchezza causatadalla fame interferisce con lapossibilità di fare del bene nel mondo. Masoprattutto perché è finalmente giunto ilmomentodi condurreun’esistenzaspirituale conilcorpo,piuttostochecontrodiesso.

Il Corpo tratto da “Il Cielo in Terra” della Mamash

Lo scopo e la bellezza della terapiaoccupazionale sono spesso sconosciuti. Essacomporta prevenzione, promozione eriabilitazionedi un individuo o diungruppo,per assicurarne il rendimento ottimale.Nell’età evolutiva, la terapia occupazionaleviene prescritta quando è necessariomigliorare in un alunno la concentrazione el’attenzionechenonsonoottimali,causandodifficoltàdiapprendimento.Essendo ebrei, prima di tutto dobbiamoesaminareciòcheèscrittonellaTorà.Nelsuoprimo giorno di vita, fu detto ad Adamo edEvachec’èuntempopertuttoeuncontestoper tutto. I primi uomini ignorarono leindicazioni del Sign-reemangiarono il fruttodall’albero proibito anzitempo; se avesseroaspettatoanchesolopocheore,D-oavrebbepermesso loro di mangiare dall’Albero dellaConoscenza e loro neavrebbero imparatogliinsegnamenti. Se avessero aspettato anchesolo poche ore, sarebbero rimasti nelGiardinodell’Eden, l’ambienteottimaleper illoro apprendimento e la loro crescita.Nell’esatto istante in cui si fecero caricotroppoprestodellapropriacrescitaevolutiva,caddero rovinosamente. In genere, “non sicamminaprimadigattonareenonsigattonaprima di sedersi”. C’èunagiusta successioneditappeeD-oleconoscealmeglio,elaToràè

ilnostro elisir di lunga vita e ilmanualeper ilnostrosuccesso.Maimonide, cheeramedico, dice inmanieramolto esplicita cheper quel che riguarda lasalute, lamigliorstrategiaèla prevenzione, eunambienteappropriatopuòmaggiormenteportarea raggiungere ilmassimo del nostropotenziale.Comesiapplica tuttoquestonellapraticaall’apprendimentoscolastico?Anzitutto, quando D-o creò il primo uomo,infuse il Suo respiro vitale nelle narici diAdamo,el’animapresevita.Noiesseriumaniabbiamo bisogno di aria, perfino la nostraanima ha bisogno di respirare! Nelle linee-guida generali per un ambiente sano, unelementochevienesempremenzionato tra iprimi è un’adeguata aerazione, seguito daluce naturale e spazio. Questi criteridovrebbero essere adottati nelle scuole perdelimitarele aule, ma ancheper delimitare illocaleadibitoallaterapiaoccupazionale.Selascuola non fornisce questa terapia in loco,quando ci si rivolge agli istituti specializzatibisogna sempre fare attenzioneche il localerisponda a queste tre caratteristiche. Altrifattori fondamentali sono: una temperaturaideale, pulizia ed ordine, arredamento eorganizzazione dello spazio adeguati. Ènecessario anche che non vi siano muffe oeccessiva umidità. I banchi non devonoessere rotti e l’alunno deve poter stare

s e d u t o i np o s i z i o n ecomoda e sanae deve poters t a r ecomodamentein piedi. Tuttiquesti elementiinfluenzano lac a p a c i t à d iapprendimento e il modo di assimilare leinformazioni, e sono da verificare primaancora dirivolgersi a terapisti specializzati incaso di difficoltà di apprendimento. Se laclassemancadiossigeno,lucenaturale,nonèpulita oèdisordinata, l’alunno potrebbenone s s e r e i n g r a d o d i c o n c e n t r a r s iadeguatamente e di conseguenza nonrisponderebbe alle aspettative. Eventualiattivitàsportive,benchésalutari,nonbastanoa controbilanciare queste carenze. Inoltre,alcunedellecondizionimenzionatesopra (adesempioassenzadimuffeeumidità)valgonoanche per palestre e luoghi sportivi. ComediceMaimonide,lecondizioniappropriateaduna vita sana fa partedel servizio di D-o, e,attraverso queste, si promuove il livelloottimalediapprendimento.

UnAmbienteScolasticoSanoDi Di Shoshanah Shear, di Chabad.org

L’ANGOLO DELL’

HALACHA’

IN FAMIGLIA

Ricordati che non sei il corpo. Non sei neanchel’animale che gli pulsa dentroe che avanza coninsistenza le proprie pretese. Tu sei un’animadivina.Nonconfonderelasofferenzaelalottadelcorpoconlagioiaelapurezzadell’anima.

Tusei il padrone dell’animale dentrodi te,non ilsuo schiavo. Solo perché brucia con grandeintensità,nonvuoldirechedeviobbedirgli.