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Anno III n. 1112 GennaioGiugno 2013 Trimestrale di informazione dell’Ass. “Amici del Cuore” della Casa di Cura Villa l’Ulivo Carmide S.r.l. Aderente a CONACUORE Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore Disturbi cognitivi e disturbi cardiaci Per tanti anni il paradig- ma Newtoniano – Car- tesiano, secondo cui la psiche (res cogitans) e il corpo (rex extensa) sono due realtà indipendenti l’una dall’altra, ha tenuto banco in molti campi del- la scienza medica. Questa concezione ha iniziato ad andare in crisi con l’in- troduzione del noto effetto placebo (trarre beneficio da un falso farmaco con- siderato curativo dal pa- ziente) e del meno noto effetto nocebo (il contrario di placebo). Il primo rap- porto scientifico in merito, che fece scalpore, venne pubblicato nel 1942 da Walter Bradford Cannon (1871-1945), grande fisio- logo statunitense e studio- so dello stress. Egli docu- mentò morti improvvise in seguito a riti “vudù”, ipo- tizzando che il cuore fos- se andato in crisi per una attivazione parossistica del sistema nervoso simpatico, causata dal potente stress emotivo conseguente ai riti magici. La medicina moderna ha ripetutamente documen- tato che uno stress grave, una minaccia per la pro- pria vita, o la perdita di una persona molto cara, sono in grado di causare una catastrofe cardiaca, fino a mettere in grave cri- si l’organo. Esiste dunque una correlazione tra cuore e cervello. Studi e ricerche si sono focalizzati sulle connes- sioni tra malattia cardiova- scolare e disturbi cognitivi, e si è in grado di dimostra- re che questa correlazione non riguarda solamente le emozioni ed i loro effetti: insufficienza cardiaca e deficit delle funzioni co- gnitive sono condizioni mediche che compaiono sempre più frequentemen- te associate nella popo- lazione occidentale, con conseguente aumento di ospedalizzazione e di mor- talità. Fattori di rischio va- scolare risultano correlati all’insorgere di malattia di Alzheimer, particolar- mente col deficit mnestico (perdita di memoria), che di questa malattia è un sintomo principale. Co- lesterolo e pressione alta, così come diabete di tipo II e obesità, sono parimen- ti dannosi al cuore come al cervello. È auspicabile, pertanto, che la clinica di ognuna delle due aree, quella car- diaca e quella cognitiva, proceda tenendo d’occhio anche l’altra, sapendo che segni di malfunzionamen- to di una di esse possono essere considerati segni, o quanto meno potenziali precursori, di malfunzio- namento dell’altra. Ciò, ovviamente, vale anche per quanto riguarda i comportamenti di pre- venzione, per cui una sana alimentazione, il controllo pressorio, uno stile di vita equilibrato, la sollecitazio- ne intellettiva, l’equilibrio emozionale e l’esercizio fisico sono da considerare necessari sia al benessere del cuore che a quello del- la mente. GESSICA LA LEGGIA

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Disturbi cognitivi e disturbi cardiaci

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Anno III n. 11–12 Gennaio–Giugno 2013

Trimestrale di informazione dell’Ass. “Amici del Cuore” della Casa di Cura Villa l’Ulivo Carmide S.r.l.Aderente a CONACUORE – Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore

Disturbi cognitivie

disturbi cardiaci Per tanti anni il paradig-

ma Newtoniano – Car-tesiano, secondo cui la psiche (res cogitans) e il corpo (rex extensa) sono due realtà indipendenti l’una dall’altra, ha tenuto banco in molti campi del-la scienza medica. Questa concezione ha iniziato ad andare in crisi con l’in-troduzione del noto effetto placebo (trarre beneficio da un falso farmaco con-siderato curativo dal pa-ziente) e del meno noto effetto nocebo (il contrario di placebo). Il primo rap-porto scientifico in merito, che fece scalpore, venne pubblicato nel 1942 da Walter Bradford Cannon (1871-1945), grande fisio-logo statunitense e studio-so dello stress. Egli docu-mentò morti improvvise in seguito a riti “vudù”, ipo-tizzando che il cuore fos-se andato in crisi per una attivazione parossistica del sistema nervoso simpatico, causata dal potente stress emotivo conseguente ai riti magici.

La medicina moderna ha ripetutamente documen-tato che uno stress grave, una minaccia per la pro-pria vita, o la perdita di una persona molto cara, sono in grado di causare una catastrofe cardiaca, fino a mettere in grave cri-si l’organo. Esiste dunque una correlazione tra cuore e cervello.

Studi e ricerche si sono focalizzati sulle connes-sioni tra malattia cardiova-scolare e disturbi cognitivi, e si è in grado di dimostra-re che questa correlazione non riguarda solamente le emozioni ed i loro effetti: insufficienza cardiaca e deficit delle funzioni co-gnitive sono condizioni mediche che compaiono sempre più frequentemen-te associate nella popo-lazione occidentale, con conseguente aumento di ospedalizzazione e di mor-talità. Fattori di rischio va-scolare risultano correlati all’insorgere di malattia di Alzheimer, particolar-mente col deficit mnestico

(perdita di memoria), che di questa malattia è un sintomo principale. Co-lesterolo e pressione alta, così come diabete di tipo II e obesità, sono parimen-ti dannosi al cuore come al cervello.

È auspicabile, pertanto, che la clinica di ognuna delle due aree, quella car-diaca e quella cognitiva, proceda tenendo d’occhio anche l’altra, sapendo che segni di malfunzionamen-to di una di esse possono essere considerati segni, o quanto meno potenziali precursori, di malfunzio-namento dell’altra.

Ciò, ovviamente, vale anche per quanto riguarda i comportamenti di pre-venzione, per cui una sana alimentazione, il controllo pressorio, uno stile di vita equilibrato, la sollecitazio-ne intellettiva, l’equilibrio emozionale e l’esercizio fisico sono da considerare necessari sia al benessere del cuore che a quello del-la mente.

GESSICA LA LEGGIA

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RubricaDalla parte del paziente

Questa rubrica è aperta a tutti. Ogni socio che volesse collaborare è il benvenuto, nello spirito di questo foglio che, oltre ad essere un mezzo di divulgazione, si propone di invitarci all’osservanza di alcune elemen-tari regole di vita per la salvaguardia della nostra salute.

Quando il mio cardiologo mi propose una co-ronarografia, e mi suggerì di farla presso il Cam-pus Biomedico di Trigoria (Roma), all’inizio fui combattuto tra le remore che normalmente as-salgono il paziente a fronte di un esame abba-stanza invasivo, e la curiosità di conoscere que-sta struttura, famosa perché beneficiata da una donazione di terreno da parte di Alberto Sordi, attore amatissimo soprattutto da noi romani.

Ci rifletto un po’, poi penso che è primave-ra, mi sento relativamente bene, perché aspetta-re? E così mi informo, prendo appuntamento e vado. Lascio l’auto nel parcheggio sotterraneo, mi smarrisco un po’ nell’atrio che sembra la hall di un mega albergo, tra negozi e scale mobili, ma proprio al centro c’è un banco informazioni e in breve mi ritrovo seduto in poltrona davan-ti all’ufficio accettazione. Ci si squadra di sot-tecchi, ognuno con la sua borsa o il suo trolley; quando arriva il mio turno vengo chiamato e in-viato al reparto.

La struttura è nuovissima, tutto luccica, la stanza è spaziosa e luminosa, si apre sulla cam-pagna romana. Incontro un altro paziente, più anziano di me, loquace quanto basta (in un paio di giorni so tutto della sua vita e della sua fami-glia). Inizia una processione di persone, che si avvicendano per accudirmi. All’inizio sono di-sorientato, persone giovani o giovanissime, non sai se sono medici, infermieri, studenti, laurean-di, praticanti, caposala, portantini o altre figure improbabili; le divise non aiutano perché sono tante e diverse. Spesse volte arrivano in grup-po, magari una agisce e le altre assistono, allora pensi: queste sono praticanti e quella che fa (e spiega) è la loro insegnante.

A volte il personaggio pare più autorevole, sarà un medico, dopo una breve anamnesi mi illustra quello che farò e mi fa firmare la libera-toria. Non posso più tirarmi indietro, sono pre-so nell’ingranaggio, capisco che devo solo asse-condare e lasciarmi andare. Il mattino seguente inizia molto presto, di nuovo tante facce, sempre diverse. Va e vieni continuo, poi andiamo per l’ecodoppler. Mi prendono due ragazzi in cami-ce, molto giovani, beati loro; da come parlano danno anche l’impressione di essere competen-ti. Ad ogni modo arriva una dottoressa attempa-ta e si mette anche lei a smanettare davanti allo

schermo. Confabulano e mi trovano piuttosto bene; come mai vengo a fare questa coronaro-grafia? E che ne so io? È il mio cardiologo che mi manda.

Poi finalmente siamo nel laboratorio di emo-dinamica. Il medico che dirige mi parla di con-tinuo. Lo fa per farmi stare tranquillo, immagi-no. Del resto sono in un ambiente confortevole; sento le voci degli addetti insieme ai rumori di fondo dei macchinari. Sono mezzo nudo ma non ho freddo, mi avranno pure sedato in qualche modo, credo. L’esito è buono, sembrano sod-disfatti.

Di nuovo in stanza, ora devo stare immobi-le. Viene sera e chiedo all’ennesima ragazza in camice colorato di legarmi la gamba alla let-tiera. Non vorrebbe, ma io non posso garantire di non rotolarmi nel sonno. Un po’ riluttante si convince; arrivano un paio di infermierette con una divisa mai vista che si danno da fare con un lenzuolo arrotolato e insomma il paziente è bloccato e accontentato.

Il giorno dopo me ne vado. Mi faccio venire a prendere perché non devo guidare per un paio di giorni, e mentre mi allontano per i prati fioriti di Trigoria, sono grato al SSN che si è fatto carico e alla struttura che mi ha assistito.

Ho avuto a che fare con un’organizzazione impersonale e con cento volti che già non ricor-do più, ma forse proprio per questo sento di aver vissuto un’esperienza molto umana.

RENZO FLAMINI

Il Campus Biomedico di Trigoria (Roma)

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I quesiti di Nunzio Spitalieri

Cinque domandeal Prof. Salvatore Mangiameli

Professore, che cosa si intende per Fibril-lazione atriale?

La fibrillazione atriale è una aritmia, nella quale gli atri, che normalmente ricevono il sangue che torna al cuore, non si contraggono in maniera co-ordinata con i ventricoli. Inoltre, l’alterata forma-zione dell’impulso che dà inizio al ciclo cardiaco, influenza anche la contrazione dei ventricoli, che pompano il sangue ai polmoni e agli altri orga-ni. Il battito cardiaco risulta, quindi, aritmico e il cuore si troverà a pompare una diversa quantità di sangue ad ogni battito. Tuttavia quello che è più importante, è il rischio di formazione di coaguli e trombi, negli atri che non si contraggono efficace-mente. Questi trombi, talvolta, possono passare in circolo occludendo le arterie del cervello o di altri organi, causando ictus o ischemie. Un’altra eve-nienza potenzialmente pericolosa, è data dal fat-to che i ventricoli potrebbero battere ad un ritmo troppo basso o troppo elevato, causando scompen-so cardio-circolatorio.

Quali sono le cause di insorgenza della Fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale è l’aritmia più comune ed interessa fino al 2% della popolazione europea. Le cause sono molteplici: ogni tipo di cardiopatia strutturale può provocare l’insorgenza di un lento processo che porta alla disorganizzazione e mal-

funzionamento dei circuiti elettrici atriali e può causare questa aritmia. Tra i fattori di rischio più comuni si ricordano: l’invecchiamento, l’iperten-sione, le malattie della tiroide, le coronaropatie, lo scompenso cardiaco, le valvulopatie, difetti car-diaci congeniti, le malattie polmonari croniche. Anche la genetica è stata chiamata in causa.

Cosa percepisce il paziente?Fino ad un terzo dei pazienti con fibrillazione atria-le non ha nessun sintomo. I sintomi più comuni sono una sensazione fastidiosa di sentire il proprio battito cardiaco, il cardiopalmo, battito irregolare, sensazione di sfarfallio del petto; alcuni pazienti possono avvertire fame d’aria, si può arrivare fino a quadri di vero e proprio edema polmonare ta-lora, può associarsi un pressione sistolica ridotta. A volte una riduzione della portata cardiaca, può causare giramenti di testa o svenimenti. In alcu-ni casi l’aritmia, già presente da tempo in forma asintomatica, può esordire con ischemia cerebrale transitoria o con un vero e proprio ictus.

Come si diagnostica?Nella maggior parte dei casi, il sospetto clinico

è confermato da un semplice elettrocardiogramma. Nei casi di durata limitata e con rare recidive, può essere necessario un monitoraggio ECG (elettro-cardiogramma) di 24 ore o talvolta di durata più

prolungata.

Può recedere spon-taneamente o è as-solutamente neces-saria una terapia farmacologica?

Generalmente la fi-brillazione atriale pro-gredisce da episodi rari e di breve durata ad episodi sempre più fre-quenti e di durata più lunga. In certi pazienti però, questa progres-sione è lenta nel tempo, mentre altri pazienti hanno delle cause cor-reggibili, come una malattia da reflusso gastro-esofageo o una tireopatia, in questi

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Attività 2013

LIBRINO• TORNEO DI CALCIO Amici del Cuore

• PROGRAMMA DI ASCOLTO

DEL DISAGIO IN ADOLESCENZA

• IL RISPETTO DEL CODICE DELLA STRADA

A CATANIA (concorso fotografico)

• CONOSCIAMOCI MEGLIO “Programma di educazione alimentare e comportamentale”

• CLUB DEL CUORE Tutor: Alberto Bonanno

“Scacciapensieri” “Intrattenimento musicale

siciliano” Puccio Castro-giovanni ed Enrico Cassia Auditorium Parrocchia Re-surrezione del Signore

Giovedì, 19 sett. – ore 16:30

• CLUB DEL CUORE Tutor: Angelo Strazzeri

“Qual è il rapporto tra padre e figlio oggi?”

Auditorium Parrocchia Resurrezione del Signore Giovedì, 17 ott. – ore 16:30• “BICICLETTANDO

CON IL CUORE” Tutti insieme

per le strade di Librino Domenica, 27 Ottobre

• CLUB DEL CUORE Tutor: Mario Guzzardi “Problemi esistenziali: rap-

porto con se stessi e con gli altri in faiglia, nel lavoro, e nella vira sociale.”

Auditorium Parrocchia Resurrezione del Signore Giovedì, 21 nov. – ore 16:30

• “CAMMINANDO CON IL CUORE”

Lungomare di Catania (P.zza Europa) Domenica, 28 Apr – 9:30

• “GITA A VIZZINI“ Sabato, 25 Mag. – ore 8:00

• “ARRUSTI E MANCIA CON IL CUORE”

“Al Vecchio Palmento” Via Garibaldi, 60 – Viagrande Sabato, 29 Giu. – ore 12:00

• “IN MONTAGNA CON ILCUORE“

“I Cudduruni del Cuore” Chiesa Madonna delle Nevi

Etna Sud Sabato, 7 settembre

•“L’ARTIDIMANCIARI“ “Piatti stagionali, sani e diete-tici, della cucina siciliana”

(datadadefinire)

• “NATALE CON IL CUORE”

Parrocchia Santa Maria la Guardia Dicembre (giornodadefinire)

VITASOCIALE

(Tutti insieme)

casi, corretta la causa, l’aritmia potrebbe anche non ripresentar-si più. La terapia si fonda su due cardini: 1. la protezione da ictus;2. il ritorno al ritmo normale o ad una frequenza accettabile.

La protezione dal rischio di ictus, avviene mediante farmaci anti-aggreganti e anti-coagulan-ti, questi farmaci non sono sem-pre necessari, in pazienti a basso rischio possono essere evitati. Inoltre questi farmaci espongono ad un aumentato rischio di san-guinamenti, quindi dovrebbero essere somministrati nei pazienti a rischio e monitorati strettamen-te. In questo campo, la ricerca, è progredita molto e nei prossimi anni saranno a disposizione far-maci meno rischiosi e con meno necessità di controlli ematici.

Il secondo obiettivo è limitare la sintomatologia del paziente. Questo può essere fatto ripristi-nando il normale ritmo cardiaco mediante farmaci, mediante una scossa elettrica al cuore, la car-dioversione elettrica o semplice-mente controllando la frequenza cardiaca con dei farmaci, che evitano che sia troppo elevata. In alcuni casi se la frequenza è troppo bassa potrebbe essere necessario impiantare un Pace-maker definitivo. Anche in que-sto campo esistono interessanti possibilità terapeutiche, come la possibilità di ablare (elimi-nare), con dei cateteri introdotti dall’inguine e che arrivano fino al cuore, i circuiti che permetto-no l’insorgenza dell’aritmia.

Nella scelta del trattamento adeguato al paziente, entrano in gioco complessi algoritmi, che tengono conto di tutte le varia-bili del paziente, tra cui l’età, la causa, la sintomatologia, la fre-quenza con cui insorge la fibril-lazione, per contribuire a creare una terapia “cucita” addosso al singolo paziente.

Grazie Professore per la sua chiarissima esposizione e alla prossima.

(segue dalla pag. precedente)

IL 5 x 1000

agli

“Amici del Cuore”

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I nostri sponsor

Si è concluso il I° se-mestre 2013 del Progetto “Amico Cuore” a Librino.

All’Istituto Comprensivo Campanella Sturzo una mo-stra dei migliori elaborati degli alunni ha fatto bel-la mostra di sé chiudendo degnamente sia il progetto “La prevenzione cardio-vascolare: il ruolo dei fat-tori di rischio” – che ha coinvolto alunni e famiglie e sia il progetto “Pronto per il soccorso”, ispirato al ca-lendario annuale del Cona-cuore.

All’Auditorium della Par-rocchia Resurrezione del Signore il Club del Cuore con cadenza mensile ha prodotto:1) “I doli du Signuri” spet-

tacolo di Pasqua;2) “Librino con il Cuore“

concerto dei giovani di Librino;

3) “Bouquet di note” con-certo per violino e pia-no con Rosalba Nicolosi (violino) e Simona Scirè (al piano).

La stagione è stata con-clusa dalla cena “La Pizzo-lata del Cuore” tipica ese-cuzione del progetto L’Arti di manciari che rivitalizza i piatti tipici della cucina sici-liana, nell’ottica di una sana e corretta alimentazione .

La Pizzolata si è potuta realizzare grazie alla ge-nerosità del socio Angelo Pappalardo proprietario del locale “La Pizzoleria” di Piazza Mazzini 1, Catania

Vi Auguro una serena estate. ANTONIO CIRCO

Amico cuore a

Librino

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I doli du Signuri “Non ci sono parole” è l’espressione felicemen-

te utilizzata dalla sig.ra Ina Majorana che assieme alle figlie, Livia Majorana Scammacca e Sara Denti Majorana, ha assistito con tanta attenzione allo svolgersi della rievocazione mistica della pas-sione, morte e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo tenutasi sabato 13 aprile presso la palestra per la riabilitazione della casa di cura Villa l’Ulivo – Carmide.

La signora Ina e tante altre persone, alla fine si è stretta attorno agli interpreti per congratularsi ed abbracciarli affettuosamente.

La passione con la quale gli artisti si sono esibiti con can-ti e poesie siciliane accompagnati da vari musici ha su-scitato nei presenti una grande emozio-ne, emozione che traspariva palese-mente dai loro volti e perché no fra i più sensibili qualche la-crima ha fatto anche capolino.

L’interpretazio-ne tutta in assoluta lingua siciliana si è svolta in rigoroso si-lenzio, rotto alla fine con l’esplosione di un fragoroso e pro-lungato applauso.

Quanta commo-zione l’evento è ri-uscito a suscitare fra i presenti! Com-mozione che il dott. Circo, fautore della manifestazione, ha messo in evidenza alla fine, suffragata dai consensi e compiacimenti degli astanti.

Un particolare brivido ha percorso noi tutti quando il poeta Ciccio D’Arrigo dice: “A li peri di la cruci / c’è la Matri Addulurata” ed ancora il cantore Melo Zuccaro in un passaggio: “Iu sugnu piccaturi / e vui chianciti, / iu sugnu dibituri / e vui pavati” rivolto alla croce in legno che lo sovrasta, opera artigianale del piccolo Christian Carelli e del nonno suo, mentre il bellissimo quadro del Cristo morente è una creazione raffinata della pittrice Francesca Privitera.

Oltre ai suddetti hanno dato vita alla Sacra rap-presentazione, con la direzione artistica di Gabrie-

le Gagliano:• Angelo Costantino e Carmelo Filogamo alla chi-

tarra; • Gaetano Filetti chierichetto.• Giacomo Gucciardo alle percussioni; • Pippo Marchese 2° voce recitante e regista; • Rosanna La Ferla 1° voce recitante; • Salvo Pirrotta al violino; • Santo Privitera al mandolino.

Organizzazione e presentazione di Nunzio Spi-talieri; foto a cura di Gianni De Gregorio e Maria Luisa Spampinato.

Sempre caldeggiata dal dott.. Circo, la stessa è stata replicata giovedì 18 aprile presso l’audi-torium della Parrocchia La Resurrezione del Si-gnore a Librino con i medesimi protagonisti e con un simpatico intervento di Sebastiano Giustolisi. Pure a questa rappresentazione sono stati riservate ovazioni di notevole gradimento.

Apprezzamenti sono stati espressi anche dai sa-cerdoti Don Francesco Furnari e Don Salvo Cubi-to, ben collaborati dalla sig.ra Betty Ragalmuto e Salvo La Porta.

Una sola considerazione: facciamo in modo che non scompaiano questi semplici ma sentiti riti po-polari. NUNZIO SPITALIERI

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RubricaLuminari della medicina

a cura di Mario Guzzardi

La scuola della medicina e della cardiochirurgia a Catania ha raggiunto livelli di eccellenza di cui tutti noi cardiopatici della Sicilia orientale abbia-mo beneficiato, grazie alla fortunata coincidenza di avere nella nostra Università cattedratici di stra-ordinario valore sia a livello nazionale che interna-zionale, documentato dai numerosi riconoscimenti e dagli incarichi in istituzioni di altissimo prestigio che essi hanno ricoperto.

Questo fatto straordinario ha permesso alla nostra città di portare la cultura medica a livelli molto alti e di produr-re nel tempo una tradizione di grande rinomanza, favoren-do grandemente in moltissi-mi l’orgoglio di appartenere a questa Scuola, sulla scia di grandi medici catanesi come Muscatello, Condorelli e tan-tissimi altri, e di altri scien-ziati venuti ad insegnare nel nostro ateneo.

Achille Mario Dogliotti (1897-1966) è forse fra i più grandi di questa seconda ca-tegoria. Nato a Torino il 25 settembre, quasi perfetto co-etaneo di Papa Paolo VI che nasceva l’indomani a Brescia, frequentò le elementari e le medie ad Alba (CN) di cui il padre Luigi, Ufficiale sani-tario della rinomata cittadina, famosa in tutto il mondo per la sua produzione del tartufo, fu sindaco per due anni fino alla sua pre-matura scomparsa, nel ‘14, quando lasciò orfano il figlio, non ancora 17enne.

Verso la fine della sua carriera, il 16 luglio ’64, Alba gli conferì la cittadinanza onoraria, ricono-scendolo espressamente, nella motivazione, “chi-rurgo di rinomanza mondiale”.

Probabilmente per seguire le orme paterne, il giovane Achille, dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, decise di iscriversi alla facoltà di medicina dell’Università di Torino, dove si laureò nel ’20, quindi a soli 23 anni (secondo gli standard odierni, sembra paradossale che ci si potesse lau-reare in medicina in così giovane età).

Conseguita la libera docenza in Patologia spe-ciale chirurgica nel 1926, quindi appena prima dei trent’anni d’età, Dogliotti assunse nel ’35 la dire-zione dell’istituto di Patologia chirurgica dell’uni-

Continuiamo la serie delle brevi biografie di medici catanesi o che hanno insegnato nel nostro ateneo, quali docenti e clinici di altissima professionalità.

versità di Modena e Reggio Emilia e quindi, due anni dopo venne ad onorare l’Università di Cata-nia, vincendo il concorso per la cattedra di Clinica chirurgica, di cui fu titolare dal ’37 al ’43, quindi in perfetta sovrapposizione con il rettorato del giu-rista prof. Sen. Orazio Condorelli, a cui abbiamo accennato in precedenti articoli di questa rubrica. In quegli anni avrà certamente incontrato il prof.

Mario, padre del Rettore ed il fratello dello stesso, prof. Luigi, che insegnavano nello stesso ateneo in altri istituti della Facoltà di medicina.

Dogliotti aveva fondato nel ’35 la rivista “Minerva anestiosologica” e pubblicò numerosi trattati ed articoli scientifici su riviste di me-dicina fra le più prestigiose, sia nazionali che internazio-nali (non ci sembra il caso di elencarli in questa sede). Ha contribuito in maniera deter-minante ad affinare la tecnica della circolazione del sangue extracorporea, permettendo le operazioni a cuore aperto, in condizioni di arresto cardia-co.

Il suo interesse per la car-diochirurgia iniziò negli Sta-ti Uniti, nel ’46, dove ebbe modo di assistere ad alcuni interventi sul cuore effettuati

dal pioniere della cardiochirurgia Alfred Blalock (1899-1964), di cui rimase tanto ammirato da inte-stargli successivamente il Centro di chirurgia car-diaca a Torino, nella cui Università si era trasferito da Catania nel ’43, assumendo la cattedra di Clini-ca chirurgica che mantenne fino alla morte.

Dogliotti rimane una delle figure più eminenti nel campo della cardiochirurgia. Dette contribu-ti molto significativi allo sviluppo della tecnica operativa, ma anche nel campo delle trasfusioni, dell’anestesia e nella terapia del dolore, tanto per citarne solo alcuni. Fra i numerosi riconoscimen-ti, presiedette le celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia, svoltesi a Torino nel 1961, ed a livello internazionale presiedette l’International College of Surgeons (ass. internaz. di chirurghi).

Il prof. Dogliotti è scomparso a Torino il 2 giu-gno 1966. È sepolto nel cimitero monumentale della stessa città.

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Catania nel CuoreTrimestrale di informazione cardiologica

Direttore: Antonio Circo

Direttore responsabileSalvatore Vitale

Direttore editoriale: Mario GuzzardiComitato di redazione

Antonio Circo, Marcella Guzzardi,Mario Guzzardi, Nunzio Spitalieri, Francesco Turco, Salvatore Vitale

Stampa: Tip. Francesco LazzaraVia Zurria, 46 – 95121 Catania

Reg. Tribunale di Catanian.2/2010 del 05–02–2010

(Registro giornali e periodici)

Editore: Ass. Amici del Cuore OnlusPresidente:

Vito Cicchello Leanzadella Casa di Cura Villa l’Ulivo

Carmide S.r.l.Via Feudogrande, 13

95126 Cataniae-mail: [email protected]

Quote associative annuali:socio ordinario: € 20,00

socio sostenitore: € 35,00c/c Credito Siciliano – Acicastello CT

IBAN: IT-41-Y-0301926102000008012614 “Catania nel Cuore” è distribuito gra-

tuitamente ai soci dell’associazione, agli Istituti di cardiologia, ai medici cardiologi, e a quanti si siano particolarmente distin-ti nella ricerca, nella prevenzione e nella cura delle patologie cardio-vascolari.

Gli articoli, le lettere, e quant’altro, in-viati per la pubblicazione, non vengono restituiti. Il comitato di redazione si riser-va il diritto di modificare o eseguire picco-li interventi sui testi, per uniformarli alle norme redazionali o per esigenze d’impa-ginazione, ma anche per garantire consi-stenza stilistica e uniformità editoriale.

I diritti su tutto ciò che viene pubblicato appartengono a Catania nel Cuore. Ri-guardo alle illustrazioni, la redazione avrà cura di ottenere la relativa autorizzazio-ne degli aventi diritto. Le foto pubblicate sono pertanto acquisite con relativo assen-so scritto o verbale all’utilizzo, o fornite direttamente dagli interessati; altre, senza indicazione di copyright, si intendono di pubblico dominio e pertanto utilizzate co-munque senza fini di lucro. Nel caso che gli aventi diritto siano irreperibili, si resta a disposizione per regolare eventuali spet-tanze.

Gita a VizziniSabato, 25 maggio

Scalinata di Maioliche ( ’A scalazza)

Chiesa Madre – San Gregorio MagnoPortale laterale