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Prof. Ing. Francesco Fulvi [email protected] 11-TECNOLOGIE DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE IL VETRO Corso di Architettura Tecnica a.a. 2012-2013 Università degli Studi di Parma Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale

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Prof. Ing. Francesco Fulvi [email protected]

11-TECNOLOGIE DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE IL VETRO

Corso di Architettura Tecnica a.a. 2012-2013

Università degli Studi di Parma Facoltà di Ingegneria

Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale

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Prof. Francesco Fulvi TECNOLOGIE DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE IL VETRO

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Tipologie dei materiali  

- Pietre naturali. Lapidei: -  Marmo -  Travertino -  Arenaria -  Porfido -  Ghiaia -  Sabbia -  Ecc..

Materiali Artificiali  Materiali Naturali  

- Legno

- Metalli: -  Ferro -  Rame -  Alluminio

- Pietre artificiali, Laterizi: -  Mattoni -  Tegole -  Ceramica -  Tavelloni -  Ecc..

- Materiali Polimerici (plastici)

- Leganti: -  Cemento -  Calcestruzzo -  Gesso -  Malta -  Calce idraulica

- Vetro

- Acciaio e altre leghe

- Terra cruda

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E’  un  materiale  ceramico  amorfo  o2enuto  per  solidificazione  di  un  prodo2o  di  fusione  inorganico   che   passa   dallo   stato   fluido   a   quello   solido   senza   cristallizzazione.   Le  molecole,  disposte   in  modo  completamente  disordinato,  non  formano  alcun  re?colo  cristallino,   per   questo   il   materiale   risulta   trasparente.   Tale   mancanza   di   stru2ura  cristallina  è  dovuta  al  modo  in  cui  si  effe2ua  il  raffreddamento  del  materiale  durante  il  suo  processo  produDvo.    Proprietà  Trasparenza,  compa2ezza,  isotropia,  totale  inerzia  chimica  e  biologica,  impermeabilità  ai  liquidi,  ai  gas,  ai  vapori  e  ai  microrganismi,  inalterabilità  nel  tempo  perfe2a  compa?bilità  ecologica  grazie  alla  possibilità  di  riciclo  per  un  numero  infinito  di  volte.  Il  peso  per  unità  di  volume  è  di  circa  2500  kg/m3  che  per  il  vetro  in  lastre  corrisponde  a  2,5  kg/m2  per  mm  di  spessore.    

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Il principale componente del vetro piano è la sabbia silicea (SiO2). Il suo punto di fusione si situa nell'intorno dei 1700°C e la sua consistenza a questa temperatura è simile a quella del miele liquido. La struttura cristallina del silicio ha la forma di un tetraedro, al cui centro vi è un atomo di silicio, collegato simmetricamente ai quattro vertici di atomi di ossigeno: la formula chimica è quindi SiO4 ed ha una carica negativa. Raffreddando velocemente la silice fusa, si forma una struttura casuale di tetraedri, uniti tra di loro agli angoli, che dà luogo ad un materiale amorfo, conosciuto come silice vetrosa. Per ragioni pratiche ed economiche, il punto di fusione e la viscosità della silice devono essere ridotti per consentire la produzione industriale del vetro.  

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Le  materie  prime  u?lizzate,  pertanto,  assolvono  principalmente  a  qua2ro  funzioni:    1.  Vetrifican1:  sostanze  che  si  trasformano,  per  semplice  azione  del  calore,  dalla  forma  cristallina  alla  forma  vetrosa,  amorfa  (silice  SiO2  –  69/74%  ;  anidride  borica  B2O3;  anidride  fosforica  P2O5);  2.  Fonden1:  consentono  la  fusione  del  vetro  a  temperature  realizzabili  nei  forni  industriali,  abbassando  il  punto  di  fusione  da  1700  C°  a  1550  C°  circa  (carbonato  di  sodio  o  soda  Solvay  Na2CO3;  carbonato  di  potassio  K2CO3);  3.  Stabilizzan1:  rendono  il  vetro  inalterabile  e  resistente  agli  agen?  atmosferici  e  chimici  (carbonato  di  calcio  CaCO3;  dolomite  MgCa(CO3)2);  4.  Affinan1:  facilitano  l’affinaggio  del  vetro,  aiutando  la  massa  di  vetro  fuso  non  omogenea  e  carica  di  bolle  gassose  prodo2e  dalla  fusione,  a  trasformarsi  in  un  fluido  chiaro,  trasparente  e  omogeneo  (solfato  di  sodio  Na2SO4).    Le  materie  prime  indicate,  se  di  opportuna  purezza,  consentono  di  o2enere  vetro  trasparente  incolore;  aggiunte  di  piccole  quan?tà  di  sostanze  coloran?,  ad  esempio  ossidi  di  ferro  e  cromo  per  il  verde,  compos?  di  zolfo  per  il  giallo-­‐bruno,  di  cobalto  per  il  blu,  consentono  di  o2enere  vetri  di  colorazione  diversa  Il  vetro  è  spesso  descri2o  come  un  liquido  ad  eleva?ssima  viscosità,  privo  di  un  re?colo  cristallino  regolare  e  di  un  punto  di  fusione  preciso.  Inoltre  non  presenta  il  fenomeno  del  calore  latente  di  cristallizzazione  o  di  fusione.  

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La fabbricazione

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FORMATURA    Soffiaggio:  per  realizzazione  di  oggeD  cavi,  contenitori,  a  macchina  o  a  bocca    Stampaggio:   per   oggeD   pieni,   la   massa   fluida   viene   introdo2a   nello   stampo   (in  acciaio  in  genere)  e  compressa    Colata:  la  massa  fusa  viene  colata  in  stampi  di  cui  assume  la  forma    Laminazione:   per   la   fabbricazione   di   lastre   introducendo   la   pasta   tra   rulli   la   cui  distanza  determina  lo  spessore      Il  vetro  lavorato  o  semilavorato  viene  poi  introdo2o  nei  forni  di  rico2ura  a  480-­‐550°C  per   eliminare   le   tensioni   interne   dovute   a   raffreddamento   veloce   degli   stra?  superficiali,   poi   viene   fa2o   raffreddare   lentamente.   Successivamente   si   passa   alla  rifinitura  con  mole  abrasive  e  lucidatrici  a  pasta  di  ossido  di  ferro.  

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Lavorazione per colata •  Procedimento sviluppato nella Francia del XVII •  Vetrerie Saint Gobain, Piccardia •  Il vetro fuso viene colato su un piano metallico, steso con un rullo, ricotto molato e

lucidato •  Spessori massimi 4x2m

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Vetro float

Il processo del vetro float, messo a punto Sir Alastair Pilkington nel 1952, costituisce oggi lo standard mondiale della produzione vetraria di alta qualità.

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Il processo, che in origine consentiva di produrre solo vetri con spessore da 6mm, ora raggiunge spessori che variano da 0,4 mm a 25 mm. Le materie prime opportunamente miscelate vengono immesse nel bacino di fusione con aggiunta di rottame. La massa vetrosa passa dal bacino di fusione al bagno di stagno in atmosfera controllata. Il vetro galleggia sullo stagno, si distribuisce e forma una lastra uniforme. I diversi spessori si ottengono variando la velocità di estrazione del vetro dal bagno. Dopo la ricottura (raffreddamento controllato) si ottiene un vetro finito, perfettamente trasparente e con superfici parallele. Il Gruppo NSG possiede strutture commerciali in 130 paesi con 49 linee float nel mondo in grado di realizzare oltre 6,4 milioni di tonnellate di vetro float/anno e assume 36.000 dipendenti. Uno stabilimento di vetro float opera ininterrottamente per una "campagna" di 11-15 anni. Produce circa 6.000 km do vetro all'anno, con uno spessore variabile da 0,4 mm a 25 mm e con larghezze fino a tre metri.

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ProdoD  PROFILI  SAGOMATI  Barre  di  vetro  traslucido  con  sezione  a  forma  di  U  Possono  essere  normali  o  armate  si  usano  per  realizzare  pare?  (esterne  o  divisorie)  coperture  e/o  pensiline  

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Dim.  20x20x8  

Vetro  ma2one  

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Lastre      prodo2e  in  spessori  unifica?,  si  dis?nguono  nelle  seguen?  categorie.  Vetri  semplici:  spessore  compreso  tra  1,5  mm  e  1,8  mm.  Vetri  semidoppi:  spessore  2,5  mm.  Vetri  doppi:  spessore  da  3,5  mm  a  4  mm.  Mezzi  cristalli:  spessore  compreso  tra  4  mm  e  6  mm.  Cristalli:  spessore  da  6  mm  a  12  mm.  Vetrocamera:  E’  composto  da  due  o  tre  lastre  di  vetro  separate  da  intercapedini  (di  aria  disidratata  o  gas)  sigillate  lungo  i  bordi.  Le  proprietà  dei  vetricamera  dipendono  da  spessore  dei  vetri,  cara2eris?che  e  spessore  dell’intercapedine  eventuali  tra2amen?  superficiali  delle  lastre  impiegate.  Uno  spessore  comune  è  mm.  6  +  12  +  4  =  mm  22  

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Tra2amen?  superficiali  decora?vi  TECNICHE  UTILIZZATE    SERIGRAFIA  Con  questo  processo  si  trasferisce  ogni  mo?vo  grafico  e  fotografico  con  sistemi  fototecnici  su  un  setaccio.  Il  procedimento  avviene  sia  su  superficie  completa,  sia  su  re?colo.  Per  mezzo  di  grisaglia  o  di  altri  colori  vetrificabili   si  può  stampare   in  serigrafia  qualunque  ?po  di  vetro  e   in  seguito  cuocerlo  nel  forno  ad  una  temperatura  di  600°  per  fissare  i  colori.    SABBIATURA  Procedimento  che  sfru2a  un  ge2o  di  sabbia  ad  alta  velocità  che  perme2e  di  o2enere  una  scalfi2ura  del  vetro,  grazie  a  mascherature  da  cui  si   ricava   il  disegno  sul  vetro.  L'erosione  superficiale  del  vetro  determina  semplici  opacizzazioni  o  for?  incisioni  a  diversi  livelli,  percepibile  anche  al  ta2o.  Durante  la  sabbiatura,  soltanto  le  zone  che  devono  rimanere  trasparen?  sono  mascherate  per  protezione  con  una  pellicola  adesiva  gommosa,   capace  di   resistere  al  processo  abrasivo,   in  modo  da  proteggere   tu2e   le  par?   che  non   si   intendano   sabbiare.   La  profondità   ed   il   grado  della   traslucidità  della   rifinitura   sand-­‐blasted  variano  secondo  la  forza  ed  il  ?po  di  sabbia  usa?.    PELLICOLE  Le  pellicole  per  vetri  sono  soDli  film  di  materie  plas?che  che  presentano  un  lato  adesivo  per  l'applicazione.La  pellicola  è  stampabile  mediante  una  tecnologia  di  stampa  digitale  ed  è  quindi  possibile   realizzare  decorazioni   grafiche  personalizzate,   con  qualsiasi   immagine.   E'   disponibile   in  due  versioni:  per  applicazioni  all'esterno  del  vetro  (Prima  superficie)  e  per  applicazioni  all'interno  del  vetro  (Seconda  superficie).  Se  applicata  sul  lato  interno  del  vetro  si  possono  ridurre  i  cos?  di  applicazione  e  la  grafica  è  meno  sogge2a  ai  danneggiamen?.  

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Is?tuto  farmaceu?co  del  Kantonsspital,  Basilea,  J.  Herzog  &  P.  de  Meuron,  1995-­‐1997.  Le  facciate  dell’edificio  sono  rives?te  con  un  sistema  di  pannelli  vetra?  contraddis?n?  dal  colore  verde,  impresso  sui  vetri  mediante  tecnica  serigrafica.  

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19  Lastre  curve  sabbiate  nell’auditorium  a  San  Sebas?an  (E)  arch.  Rafael  Moneo  1999  

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Libreria  Peckham,  Londra,  William  Alsop,  1997-­‐2000.  Par?colare  del  fronte  nord  dell’edificio  realizzato  con  una  facciata  con?nua  in  cui  si  alternano  pannelli  di  vetro  stra?ficato  trasparen?  e  colora?  in  giallo,  arancio,  verde  e  rosso.  I  vetri  colora?  sono  o2enu?  dall’inserimento  di  pellicole  in  PVB  (polivinilbu?rale)  all’interno  delle  lastre  in  vetro  stra?ficato.  Gli  intercalari  sono  singoli  o  mul?pli  per  o2enere  diversi  effeD  croma?ci  

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Gli   infissi  ed   in  par?colare   le   loro  par?  vetrate  sono   le  par?  dell’involucro  più  sensibili  rispe2o  alle  sollecitazioni  termiche  nelle  diverse  situazioni  clima?che  

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VALORE  Ug  DEL  VETROCAMERA  

[W/m2K]  UNI  EN  673  calclo  UNI  EN  674  misura  

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-­‐  una  parte  viene  riflessa  -­‐  una  parte  di  essa  viene  assorbita,  e  successivamente  riemessa  -­‐   una   parte   viene   trasmessa   in   funzione   di   parametri   che   riguardano   la   natura   del  materiale  stesso  e  le  cara2eris?che  della  radiazione,  come  la  distribuzione  spe2rale  e  l'angolo  d'incidenza  

Interazione  tra  radiazione  solare  e  vetro  

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FONTE  CASACLIMA  

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FONTE  CASACLIMA  

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Valori  a  confronto  

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FONTE  CASACLIMA  

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Scelta  della  posizione  del  rives?mento  

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Fa2ori  che  influenzano  la  durata  della  vetrata  isolante  tripla  

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Quali  elemen?  influiscono  sul  valore  Uw  

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Tipologie  di  distanziatori  

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ConduDvità  termica  dei  materiali  del  giunto  perimetrale  

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Cos’è  il  warm  edge?  

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Esempio  di  sistema  distanziatore  termicamente  migliorato  

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Vantaggi  

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Vantaggi  

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Il  valore  Uw-­‐eq  

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Il  valore  Uw-­‐eq  

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PILKINTON  h2p://www.pilkington.com/Europe/Italy/Italian/building+products/glass+in+architecture/tools/spectrum/default.htm  

Aziende  

GLAVERBEL  h2p://www.agc-­‐glass.eu/  

SAINT  GOBAIN  h2p://it.saint-­‐gobain-­‐glass.com/b2c/default.asp  

GUARDIAN  h2p://www.sunguardglass.it/IntroToAdvancedArchitecturalGlass/News/gi_009442