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1 La scelta dell’impresa La scelta dell’impresa Il lungo periodo

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Page 1: 1 La scelta dellimpresa Il lungo periodo 2 Lequilibrio di lungo periodo Il lungo periodo è quellintervallo di tempo in cui possono essere modificati

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La scelta dell’impresaLa scelta dell’impresa

Il lungo periodo

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L’equilibrio di lungo periodoL’equilibrio di lungo periodo

• Il lungo periodo è quell’intervallo di tempo in cui possono essere modificati gli impianti o costruiti nuovi impianti– Le imprese che fanno perdite escono dall’industria– Se nell’industria si registrano profitti più alti

dell’interesse nuove imprese entrano nel mercato– Aumenta l’offerta aggregata dell’industria e

diminuiscono i prezzi– Il processo va avanti finché i profitti non si annullano– Nell’equilibrio di lungo periodo in concorrenza perfetta

non si registrano né profitti né perdite

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IsoquantiIsoquanti

• Analogamente alle curve di indifferenza possiamo definire gli isoquanti– Gli isoquanti rappresentano le differenti combinazioni di capitale

e lavoro con cui è possibile ottenere la stessa quantità di prodotto

– Gli isoquanti hanno un’inclinazione negativa (se diminuiamo l’uso di un fattore produttivo dobbiamo aumentare l’impiego di un altro per ottenere la stessa quantità di prodotto)

– Gli isoquanti hanno una forma concava verso l’alto per il principio della produttività marginale decrescente

– L’inclinazione dell’isoquanto è il saggio marginale di sostituzione tecnica (K/L)

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Il graficoIl grafico

• Il grafico mostra come la stessa quantità di prodotto (Q1) può esser ottenuta con diverse combinazioni di capitale e lavoro (K1-L1, K2-L2, K3-L3, K4-L4).

• Le curve più alte indicano quantità più alte di prodotto• Per il principio della produttività marginale del lavoro, un’unità di lavoro in più

sostituisce una quantità alta di capitale quando il lavoro è poco utilizzato, ed una quantità piccola di capitale, quando il lavoro è utilizzato in grande quantità relativamente al capitale

K

LY1

Y2

Y3

K1

K2

K3K4

L1 L2 L3 L4

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L’isocostoL’isocosto

• Per utilizzare determinate quantità dei fattori produttivi, dati i prezzi, è necessario effettuare una spesa.

• Analogamente al vincolo di bilancio del consumatore, l’isocosto, posto r il prezzo dei servizi del capitale e w il prezzo dei servizi del capitale, è:

Lr

wCT

rK

rKwLCT

1

Questa è l’equazione di una retta la cui pendenza è data dal rapporto w/r

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Minimizzazione dei costiMinimizzazione dei costi

• L’imprenditore vuole minimizzare i costi, data la quantità Y1 da produrre: sceglie l’isocosto più basso

K

L

Y1

K1

L1

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Massimizzazione del prodottoMassimizzazione del prodotto

• L’imprenditore vuole massimizzare il prodotto, dati i costi che può sostenere: sceglie l’isoquanto più alto

• In entrambi i casi massimizza il profitto

• In entrambi i casi eguaglia il rapporto tra i prezzi al SMST

K

L

Y1

Y2

Y3

K1

L1

r

w

L

K

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Il sentiero di espansioneIl sentiero di espansione

• Quando l’impresa aumenta le dimensioni passa dalla combinazione a quella a quella – Possiamo

calcolare le quantità e i costi

K

L

Y1

0

CT1 CT2 CT3

Y2

Y3

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Curve dei costi di lungo periodoCurve dei costi di lungo periodo

• Costo medio e costo marginale di lungo periodo in concorrenza– Ovviamente

non esistono costi fissi - solo costi variabili

Y

Cmal

0

Cmel

Y*

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I rendimenti di scalaI rendimenti di scala

• Che succede se aumentiamo tutti i fattori nella stessa proporzione?

1. Rendimenti di scala crescenti: il prodotto aumenta più che proporzionalmente

2. Rendimenti di scala costanti: il prodotto aumenta proporzionalmente

3. Rendimenti di scala decrescenti: il prodotto aumenta meno che proporzionalmente

Nel primo caso abbiamo le economie di scala (i costi medi decrescono)

Nel terzo caso le diseconomie di scala (i costi medi crescono)

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Economie e diseconomie di scalaEconomie e diseconomie di scala

• Perché le economie di scala:1. Divisione del lavoro2. Indivisibilità delle tecniche

– Perché diseconomie di scala:– Difficoltà organizzative e di comunicazione

tra le parti– Fattore “nascosto”scarso” – fattore

manageriale

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Equilibrio di lungo periodoEquilibrio di lungo periodo

• Nel caso dei costi ad U – Prima prevalgono le economie – poi le diseconomie

• Nel lungo periodo– 1 le imprese adeguano la dimensione degli impianti alle

condizioni del mercato

– 2 nuove imprese entrano nel settore attratte da alti profitti

– 3 le imprese che non riescono a coprire i costi escono dal mercato.

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Il graficoIl grafico

• Se ci sono extra-profitti entrano nuove imprese

• L’offerta aumenta

• Il prezzo cade• Fino a che

p=cmal=cmel

Y

Cmal

0

Cmel

Y*

P*

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Importanza della posizione di Importanza della posizione di equilibrioequilibrio

• Punto minimo della curva dei costi medi significa:– L’impianto è utilizzato in modo ottimo

– I costi sono minimizzati

– Il prezzo è il più basso possibile

• Prezzo = costo marginale– Il prezzo riflette il beneficio marginale dei consumatori

– Beneficio marginale=costo marginale: i benefici legati al consumo del bene sono massimizzati

– Perciò importanza della concorrenza

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La curva di offerta dell’impresa La curva di offerta dell’impresa nel lungo periodonel lungo periodo

• Curva di offerta dell’impresa: il tratto della curva dei costi marginali a partire dall’incontro coi costi medi

• Curva di mercato : somma orizzontale o delle quantità

Y

Cmal

0

Cmel

Y*

Si

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Equilibrio del mercatoEquilibrio del mercato

• Impresa rappresentativa• Si curva di offerta dell’impresa Sn curva di offerta di mercato• Sixn

P

P*

Si

Y nY*

Sn

D

0

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Quante imprese?Quante imprese?

• p*=cmel

• Nel mercato entreranno tante imprese in modo che l’offerta incontri la domanda nel punto corrispondente a p*

• La quantità è nY*