06 - decrescita felice
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I princip
Decrescita pura o radicale
La teorizzazione della Decrescita si basa su quattro presupposti:
Il funzionamento del sistema economico attuale dipende essenzialmente da risorse non rinnovabili.Cos com, non quindi perpetuabile. I sostenitori della Decrescita partono dallidea che le riserve di
materie prime sono limitate, particolarmente per quanto riguarda le fonti di energia, e ne deducono
che questa limitatezza contraddice il principio della crescita illimitata del PIL, e che, anzi, la crescita
cos praticata genera dissipazione di energia e crescente dispersione di materia. Alcuni sostenitori
della teoria (in particolare Vladimir Vernadskij), mutuando dalla seconda legge della termodinamica
il concetto di entropia, ritengono che la crescita del PIL comporti una diminuzione dell energia
utilizzabile disponibile, e della complessit degli ecosistemi presenti sulla Terra, assimilano la specie
umana ad una forza geologica entropizzante.
Non v alcuna prova della possibilit di separare la crescita economica da lla crescita del suoimpatto ecologico.
La ricchezza prodotta dai sistemi economici non consiste soltanto in beni e servizi: esistonoaltre forme di ricchezza sociale, come la salute degli ecosistemi, la qualit della giustizia, le
buone relazioni tra i componenti di una societ, il grado di uguaglianza, il carattere
democratico delle istituzioni, e cos via. La crescita della ricchezza materiale, misurata
esclusivamente secondo indicatori monetari pu avvenire a danno di queste altre forme di
ricchezza.
Le societ attuali, drogate da consumi materiali considerati futili (telefoni cellulari, viaggi aerei,uso costante e non selettivo dellauto ecc.) non percepiscono, in generale, lo scadimento di
ricchezze pi essenziali come la qualit della vita, e sottovalutano le reazioni degli esclusi,
come la violenza nelle periferie o il risentimento contro gli occidentali nei Paesi esclusi dallo (o
limitati nello) sviluppo economico di tipo occidentale.
Esaurimento delle risorseLa crescita economica provoca laumento della domanda di risorse. Vi una porzione fissa di risorse
non rinnovabili, come il petrolio, e queste risorse sono quindi destinate ad esaurirsi dando vita al
problema energetico. Le risorse rinnovabili potrebbero anch esse esaurirsi se prelevate a ritmi
insostenibili per periodi estesi. Questo per esempio avvenuto al caviale nel Mar Caspio. Vi forte
preoccupazione su come conciliare la crescente domanda di queste risorse con la diminuzione della loro
disponibilit. Molti guardano alla tecnologia per sviluppare surrogati di queste risorse in via di
esaurimento. Si guarda ad esempio ai biocarburanti per colmare il gap di domanda dopo il picco del
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petrolio. Tuttavia, altri obiettano che nessuna di queste alternative pu effettivamente rimpiazzare la
versatilit e la trasportabilit del petrolio.
I sostenitori della decrescita affermano che solo la decrescita della domanda pu permanentemente
combattere il gap di domanda. Per le risorse rinnovabili, la domanda, e quindi la produzione, deve essere
abbassata a livelli che prevengano lesaurimento e siano sostenibili per lambiente. Andare verso una
societ non dipendente dal petrolio visto come essenziale per evitare il collasso quando le risorse non
rinnovabili saranno esaurite. Ma la decrescita non solo una questione quantitativa, di fare meno dello
stesso, ma anche e soprattutto, un riordino paradigmatico dei valori, in particolare la (ri)affermazione
dei valori sociali ed ecologici e la (ri)politicizzazione dell economia.
Impronta ecologica
Limpronta ecologica la misura della domanda umana sugli ecosistemi terrestri. Compara la
domanda umana con la capacit del pianeta di rigenerarsi. Rappresenta l ammontare delle terre
biologicamente produttive e delle aree coperte dai mari di rigenerare le risorse che la popolazione
umana consuma e di assorbire e rendere innocui i residui corrispondenti.
Secondo il rapporto del 2005 della Rete Globale di Impronta Ecologica, mentre gli abitanti dei Paesi
sviluppati utilizzano 6.4 ettari globali (gHa), quelli dei Paesi meno sviluppati necessitano di un solo gHa.
Ad esempio, mentre ogni abitante del Bangladesh utilizza quanto si produce su 0.56 gHa, un
nordamericano necessita di 12.5 gHa (22,3 volte tanto). Dei 12.5 ettari usati dai nordamericani, 5.5 sono
negli Stati Uniti, il resto si trova in Paesi stranieri. Secondo il medesimo rapporto, il numero medio di
ettari globali a persona era 2.1, mentre oggi i livelli di consumo hanno raggiunto i 2.7 ettari pro capite.
Per far s che la popolazione mondiale possa raggiungere gli standards tipici dei Paesi europei,
sarebbero necessarie le risorse di un numero compreso tra tre e otto pianeti Terra. Per ottenere
eguaglianza economica con le attuali risorse disponibili, i Paesi ricchi dovrebbero ridurre i loro standard
attraverso la decrescita. La definitiva riduzione di tutte le risorse disponibili condurrebbero ad una
riduzione obbligata dei consumi. La riduzione controllata dei consumi ridurrebbe il trauma di questo
cambiamento.
Decrescita e sviluppo sostenibile
Il pensiero della decrescita in opposizione ad ogni forma di spreco oggi riscontrabile nella
cosiddetta economia produttivista che usa tecnologie obsolete figlie della termodinamica delle
combustioni. Per la decrescita lo sviluppo sostenibile un ossimoro, poich qualunque sviluppo
basato su una crescita in un mondo dalle risorse finite e ecologicamente stressato visto come
strutturalmente insostenibile. Giacch i correnti livelli di consumo eccedono la capacit terrestre
di rigenerare tali risorse, la crescita economica conduce al loro esaurimento. I favorevoli allo
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sviluppo sostenibile ribattono che una crescita economica continuata possibile se i consumi di energia e
risorse vengono ridotti.
Inoltre, lo sviluppo basato sulla crescita ha dimostrato di accrescere lineguaglianza sociale,
concentrando ricchezze nelle mani di pochi anzich generare maggior benessere ed aumentare
gli standard di vita. Le critiche alla decrescita affermano che un rallentamento della crescita economica
provocherebbe un aumento della disoccupazione e della povert. Molti che comprendono le conseguenze
ambientali devastanti della crescita sostengono la causa di una crescita economica nel sud del mondo,
anche se non nel nord. Tuttavia, un rallentamento della crescita non produrrebbe i benefici della
decrescita (autosufficienza, responsabilit materiale) producendo solamente minor occupazione.
Piuttosto, i fattori della decrescita propongono labbandono completo del modello economico attuale
basato sulla crescita, suggerendo che rilocalizzare e abbandonare l economia globale nel sud globale
permetterebbe alle popolazioni del Sud di divenire maggiormente autosufficienti impedendo il sovra-
consumo e lo sfruttamento delle risorse del Sud da parte del Nord.
LEffetto Rimbalzo
Le tecnologie progettate per ridurre lutilizzo di risorse e incrementare lefficienza sono spesso
ricercate come soluzioni sostenibili o verdi. Tuttavia, la decrescita osserva che tali progressi tecnologici
vengono neutralizzati dalleffetto rimbalzo. Questo concetto mostra che quando vengono introdotte
tecnologie pi efficienti, i comportamenti circa luso di tale tecnologia si modificano e il suo consumo
aumenta tanto da neutralizzare ogni potenziale risparmio di risorse. Alla luce delleffetto rimbalzo, ifautori della decrescita sostengono che le sole soluzioni autenticamente sostenibili devono coinvolgere
un completo rifiuto del paradigma di crescita e spostarsi su un paradigma di decrescita.
La Decrescita sostenibile o moderata
La teoria della decrescita sostenibile non implica evidentemente il perseguimento della decrescita
in s e per s: si pone invece come mezzo per la ricerca di una qualit di vita migliore, sostenendo
che la crescita del PIL non coincide con una crescita di benessere (un incidente dauto, ad esempio,
un fattore di crescita del PIL) e che, se si intende ristabilire tutta la variet della ricchezza possibile,
allora urgente smettere di utilizzare il PIL come unica bussola . Questa ragionevole conclusione
ormai accettata anche da economisti e scienziati estranei alla Decrescita (H. Daly, R. Costanza e altri).
La tesi di Nicholas Georgescu-Roegen
Leconomista rumeno Nicholas Georgescu-Roegen considerato lideatore del concetto di decrescita
ed il suo massimo teorico. Nel 1971 ha pubblicato The Entropy Law and the Economic Process nel quale
not come il modello dellEconomia neoclassica non tenesse conto del secondo principio della
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termodinamica, quindi della diminuzione della materia e dell energia durante una trasformazione ed il
conseguente aumento dellentropia. Per questo, egli ha associato ad ogni attivit economica un aumento
dellentropia legando ad ognuna di queste attivit un relativo consumo di risorse. Quando il suo lavoro
venne tradotto in francese nel 1979, con il titolo Demain la dcroissance (Domani, la decrescita) stimol
la creazione del movimento francese.
Serge LatoucheSerge Latouche, il professore di economia allUniversit 11 di Parigi Sud suggerisce che:
Se misurassimo la diminuzione del tasso di crescita prendendo in considerazione i danni causati
allambiente e le conseguenze sui nostri patrimoni ambientali e culturali, generalmente si otterrebbe un
risultato pari a zero o addirittura un tasso di crescita negativa. Nel 1991 gli Stati Uniti hanno speso 3
miliardi di dollari, pari allo 0,1% del PIL, per la protezione dell ambiente. Lemanazione del Clean Air Act
ha aggiunto la spesa di circa 200 milioni di dollari in pi l anno[...]. Il World Resources Institute ha
ricalcolato il tasso di crescita di alcuni paesi tenendo conto del grado in cui il capitale naturale stato
sfruttato, con attenzione alle pratiche di sviluppo sostenibile. Per l Indonesia ha scoperto che il tasso di
crescita nel periodo compreso tra il 1971 ed il 1984 andrebbe ridotto dal 7,1 al 4,0% annuale, questo
tenendo esclusivamente conto della deforestazione, dello sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio e,
infine, dellerosione del suolo..
Schumacher e lEconomia Buddista
Il libro di Ernst Friedrich Schumacher intitolato Piccolo Bello del 1973, formalmente estraneo al
recente movimento della decrescita, tuttavia utile come base per l idea di decrescita. In questo libro egli
critica i principi dello sviluppo propri delleconomia neoliberista rilevando lassurdit
dellassioma che vuole laumento del benessere legato esclusivamente allaumento dei consumi
ed inteso come obiettivo principale dellattivit economica delluomo. Al contrario, sotto la
dicitura di economia buddista, egli suggerisce che dovremmo massimizzare la qualit della vita e
minimizzare i consumi.