È ortodonzia al centro dell'odontoiatria medica: un ruolo ... 2018/suso_2018_04.pdf ·...

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ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017 Addrizzare i denti fino al dopoguerra era di importanza marginale e tecnica- mente difficile nel mondo del Dentista. Al paziente veniva proposto un piano terapeutico, sempre molto povero, basato su estrazioni e protesi. La crescita della cultura Odontoiatrica è stata vertiginosa in questi ultimi 30 anni, e la centralità dell'Ortodonzia ci ha portato ad essere una disciplina essenziale nella regia della terapia della salute Orale. Non si corre il rischio di essere smentiti nel pensare al ruolo centrale ed essenziale che oggi la nostra disci- plina l'Ortodonzia ha in tutte le terapie odontoiatriche. Pensiamo all'Eccel- lenza che riveste l'Ortodonzia Italiana nel mondo, e al ruolo che riveste nella clinica Odontoiatrica l'attività Ortodontica, non ci sono terapie orali, senza che l'Ortodontista non venga coinvolto, ruolo che giustamente la professio- ne deve difendere ed esaltare e insegnare a saper interpretare al meglio da parte degli Ortodontisti Italiani. Pensiamo a ruoli di Ortodonzia pediatrica, preprotesica, prechirurgica, gnatologica, medicina del sonno, ortoperio, ecc. potremmo continuare ancora molto in un lungo elenco. Quindi tutto que- sto impone, in una cultura medica nazionale di alto profilo, una Ortodonzia altrettanto di spessore, rappresentata da una società scientifica di caratura Internazionale come la SIDO, che rappresenta al meglio i talenti Italiani e ci rappresenta, ma altrettanto importante, una rappresentanza della professio- ne di tipo sindacale che riunisca tutti gli Ortodontisti italiani sotto un unico ombrello, capace di far tutelare la salute dei pazienti ma contemporanea- mente essere in grado di tutelare la professionalità della nostra disciplina. Questi due profili devono necessariamente viaggiare insieme, da una parte la crescita culturale scientifica degli Ortodontisti Italiani, dall'altra una costante progressione di tutele dell'attività dei professionisti, sempre più spesso attac- cate dal mondo delle industrie di settore e da politiche nazionali costrittive scellerate. Le politiche espansionistiche commerciali di alcune multinazionali, continuano a sensibilizzare ed a orientare, consumi direttamente verso i pa- zienti, realizzando di fatto episodi di autodeterminazione da parte dei pazien- ti con stili di vita che inducono a scelte di terapie ortodontiche, in completa autonomia in assenza di diagnosi eseguite da professionisti specialisti. Il SUSO continuerà ad essere attento osservatore delle scelte commerciali di aziende aggressive, a tutela della salute dei nostri pazienti, orientando il Governo nazionale a scelte legislative che vietino questi modelli commerciali, così come operato da altri stati in cui si è fatto divieto al cittadino di acqui- stare direttamente senza la valutazione del clinico, dispositivi Ortodontici che spesso sono loro stessi, dannosi per il paziente. Il SUSO c'è, e rimane al fianco degli specialisti Ortodontisti per mantenere l'ortodonzia al centro. Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO 4 Allineatori: una novità secondo Key-Stone che ha modificato il mercato dell’Ortodonzia 11 Più risarcimenti? Meglio conoscere la teoria del danno seppure a grandi linee L’amplificazione del contenzioso civilistico e la moltipli - cazione delle richieste di danno richiede da parte del professionista una conoscenza, almeno a grandi linee, dei concetti fondamentali della dottrina del danno. Con un filo di melanconia temperato dall’autoironia Pa- squale Venneri descrive il suo calvario diagnostico/esi - stenziale di odontostomatologo affermato, dall’intensa vita professionale, colpito dal Morbo di Parkinson. 15 Pasquale Venneri: tra professione ortodontica e malattia LA LINGUA BATTE 1 ANNO XVI n. 4 2018 12 Intervista a Fiorentino, Presidente SIDO, all’approssimarsi del Congresso Un evento scientifico denso di contenuti interdisciplinari, Ortodonzia quale disciplina dai molti “borderline” ma anche errori, perplessità e “qualche didattico insucces- so” sono alcuni dei punti tratti dall’intervista. 8 Nell’"House of Gnathology” si ritrovano tutti gli aderenti alla rifondata AIG Incontro nella casa comune dell’AIG (Associazione Italiana di Gnatologia) che ha deciso di aprirsi a tutti i cultori della disciplina rifondandosi in una nuova As- sociazione con la confluenza di molti clinici interessati. Un’indagine di Key-Stone (Roberto Rosso) afferma che con il sistema Invisalign lanciato in tutto il mondo il busi - ness degli allineatori, dominato da un leader assoluto, ha creato un mercato inesistente. IO MI ISCRIVO AL SUSO PERCHÉ • Sono un ortodontista... • Ho un’adeguata copertura assicurativa fatta apposta per me • Godo di consulenze legali puntuali ed adeguate • La consulenza fiscale è ritagliata sulle mie esigenze • Dal giuslavorista apprendo come applicare le leggi del lavoro • Ogni anno FAD gratuiti con 50 crediti formativi Eventi regionali gratuiti con ECM Consulenze medico legali in Ortodonzia di alta specializzazione • Accedo alle convenzioni create apposta “attorno a me” • Esercito la mia professione con maggior tranquillità • Ricevo SUSONews, finestra dell'Ortodonzia Italiana 1 6 3 2 7 8 9 10 4 5 Ortodonzia al centro dell'Odontoiatria medica: un ruolo essenziale L’amalgama? L'ortodontista non la usa e nemmeno la rimuove Il presidente nazionale SUSO ha inviato il 5 settembre una lettera a due Ministeri, dell’Am- biente e della Salute in merito alla Circolare del 6 agosto 2018 contenente l’informativa sulle di- sposizioni relative all’amalgama dentale ex art. 10 del Regolamento (UE) 2017/852 sul mercu- rio. Riportiamo di seguito il testo della lettera. È pervenuta allo scrivente Sindacato che rappre- senta la categoria degli specialisti in ortogna- todonzia (afferente all’area dell’odontoiatria) la circolare in oggetto relativa alla gestione dell’a- malgama dentale ed alle modalità di suo utilizzo e smaltimento. La polizza assicurativa ideale è come un bell’a- bito, adatto a chi lo indossa e alle circostanze. Con questo concetto il gruppo di lavoro del SUSO dedito al rinnovo della convenzione a copertura della responsabilità professionale, si è impegnato a individuarne le caratteristiche e a trovare un nuovo interlocutore assicurativo, essendo venuto meno il rapporto con Unipol. La proposta ai soci di una polizza mirata per le caratteristiche dell’attività specialistica in ambito ortodontico era stato già nel passato uno degli obiettivi e punti di forza del Sindacato. In effetti, nel 1998, era già stata messa a loro disposizione una formula allora molto valida e anche conve- niente. L’evoluzione dell’attività clinica e soprattutto le nuove disposizioni di legge hanno comportato la necessità di rivederne gli scopi e i termini. Anche lo svolgimento dell’attività professionale infatti si è mo- dificato nel corso degli anni, essendo l’ortodontista inserito sempre più spesso in strutture organizzate, a volte come socio, altre come collaboratore esterno oppure come dipendente. In sostanza nella nuova polizza l’obiettivo è stato quindi la diversificazione della copertura assicurativa non solo (come al solito) in relazione allo svolgimento o meno di attività chi- rurgica e riabilitazioni implantari, ma anche in funzio- ne delle fasce di età e delle modalità di svolgimento dell’attività professionale. segue a pag. 2 segue a pag. 10 È targata SUSO la nuova polizza "tailor made" (su misura) per gli ortodontisti italiani Per iscrizione scrivere a: [email protected] “L’Ortodonzia ed i Tessuti Parodontali, Syllabus Teorico Pratico” CORSO FAD 50 Crediti ECM in modalità FAD NOVITÀ 2018 Prossima l’attivazione all’Università di Foggia del Master in Sleep Medicine, visto che il 12% della popolazione è in attesa di diagnosi e trattamento e sono solo 20.000 le vendite/anno in Italia di respiratori a pressione positiva. 5 Troppi in Italia i pazienti OSAS: attivato a Foggia un Master ad hoc

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Page 1: È Ortodonzia al centro dell'Odontoiatria medica: un ruolo ... 2018/suso_2018_04.pdf · Francesca Rosato In Redazione Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra

ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017

Addrizzare i denti fino al dopoguerra era di importanza marginale e tecnica-mente difficile nel mondo del Dentista. Al paziente veniva proposto un piano terapeutico, sempre molto povero, basato su estrazioni e protesi. La crescita della cultura Odontoiatrica è stata vertiginosa in questi ultimi 30 anni, e la centralità dell'Ortodonzia ci ha portato ad essere una disciplina essenziale nella regia della terapia della salute Orale. Non si corre il rischio di essere smentiti nel pensare al ruolo centrale ed essenziale che oggi la nostra disci-plina l'Ortodonzia ha in tutte le terapie odontoiatriche. Pensiamo all'Eccel-lenza che riveste l'Ortodonzia Italiana nel mondo, e al ruolo che riveste nella clinica Odontoiatrica l'attività Ortodontica, non ci sono terapie orali, senza che l'Ortodontista non venga coinvolto, ruolo che giustamente la professio-ne deve difendere ed esaltare e insegnare a saper interpretare al meglio da parte degli Ortodontisti Italiani. Pensiamo a ruoli di Ortodonzia pediatrica, preprotesica, prechirurgica, gnatologica, medicina del sonno, ortoperio, ecc. potremmo continuare ancora molto in un lungo elenco. Quindi tutto que-sto impone, in una cultura medica nazionale di alto profilo, una Ortodonzia altrettanto di spessore, rappresentata da una società scientifica di caratura Internazionale come la SIDO, che rappresenta al meglio i talenti Italiani e ci rappresenta, ma altrettanto importante, una rappresentanza della professio-ne di tipo sindacale che riunisca tutti gli Ortodontisti italiani sotto un unico ombrello, capace di far tutelare la salute dei pazienti ma contemporanea-mente essere in grado di tutelare la professionalità della nostra disciplina.Questi due profili devono necessariamente viaggiare insieme, da una parte la crescita culturale scientifica degli Ortodontisti Italiani, dall'altra una costante progressione di tutele dell'attività dei professionisti, sempre più spesso attac-cate dal mondo delle industrie di settore e da politiche nazionali costrittive

scellerate. Le politiche espansionistiche commerciali di alcune multinazionali, continuano a sensibilizzare ed a orientare, consumi direttamente verso i pa-zienti, realizzando di fatto episodi di autodeterminazione da parte dei pazien-ti con stili di vita che inducono a scelte di terapie ortodontiche, in completa autonomia in assenza di diagnosi eseguite da professionisti specialisti.Il SUSO continuerà ad essere attento osservatore delle scelte commerciali di aziende aggressive, a tutela della salute dei nostri pazienti, orientando il Governo nazionale a scelte legislative che vietino questi modelli commerciali, così come operato da altri stati in cui si è fatto divieto al cittadino di acqui-stare direttamente senza la valutazione del clinico, dispositivi Ortodontici che spesso sono loro stessi, dannosi per il paziente. Il SUSO c'è, e rimane al fianco degli specialisti Ortodontisti per mantenere l'ortodonzia al centro.

Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO

4 Allineatori: una novità secondo Key-Stoneche ha modificato il mercato dell’Ortodonzia

11 Più risarcimenti? Meglio conoscerela teoria del danno seppure a grandi linee L’amplificazione del contenzioso civilistico e la moltipli-cazione delle richieste di danno richiede da parte del professionista una conoscenza, almeno a grandi linee, dei concetti fondamentali della dottrina del danno.

Con un filo di melanconia temperato dall’autoironia Pa-squale Venneri descrive il suo calvario diagnostico/esi-stenziale di odontostomatologo affermato, dall’intensa vita professionale, colpito dal Morbo di Parkinson.

15 Pasquale Venneri: tra professione ortodontica e malattia

LA LINGUA BATTE

1

ANNO XVI n. 4 2018

12 Intervista a Fiorentino, Presidente SIDO, all’approssimarsi del Congresso Un evento scientifico denso di contenuti interdisciplinari, Ortodonzia quale disciplina dai molti “borderline” ma anche errori, perplessità e “qualche didattico insucces-so” sono alcuni dei punti tratti dall’intervista.

8 Nell’"House of Gnathology” si ritrovanotutti gli aderenti alla rifondata AIGIncontro nella casa comune dell’AIG (Associazione Italiana di Gnatologia) che ha deciso di aprirsi a tutti i cultori della disciplina rifondandosi in una nuova As-sociazione con la confluenza di molti clinici interessati.

Un’indagine di Key-Stone (Roberto Rosso) afferma che con il sistema Invisalign lanciato in tutto il mondo il busi-ness degli allineatori, dominato da un leader assoluto, ha creato un mercato inesistente.

IO MI ISCRIVO AL SUSO PERCHÉ

• Sono un ortodontista...

• Ho un’adeguata copertura assicurativa fatta apposta per me

• Godo di consulenze legali puntuali ed adeguate

• La consulenza fiscale è ritagliata sulle mie esigenze

• Dal giuslavorista apprendo come applicare le leggi del lavoro

• Ogni anno FAD gratuiti con 50 crediti formativi Eventi regionali gratuiti con ECM

• Consulenze medico legali in Ortodonzia di alta specializzazione

• Accedo alle convenzioni create apposta “attorno a me”

• Esercito la mia professione con maggior tranquillità

• Ricevo SUSONews, finestra dell'Ortodonzia Italiana

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Ortodonzia al centro dell'Odontoiatria medica: un ruolo essenziale

L’amalgama? L'ortodontista non la usa e nemmeno la rimuoveIl presidente nazionale SUSO ha inviato il 5 settembre una lettera a due Ministeri, dell’Am-biente e della Salute in merito alla Circolare del 6 agosto 2018 contenente l’informativa sulle di-sposizioni relative all’amalgama dentale ex art. 10 del Regolamento (UE) 2017/852 sul mercu-rio. Riportiamo di seguito il testo della lettera. È pervenuta allo scrivente Sindacato che rappre-senta la categoria degli specialisti in ortogna-todonzia (afferente all’area dell’odontoiatria) la circolare in oggetto relativa alla gestione dell’a-malgama dentale ed alle modalità di suo utilizzo e smaltimento.

La polizza assicurativa ideale è come un bell’a-bito, adatto a chi lo indossa e alle circostanze. Con questo concetto il gruppo di lavoro del SUSO dedito al rinnovo della convenzione a copertura della responsabilità professionale, si è impegnato a individuarne le caratteristiche e a trovare un nuovo interlocutore assicurativo, essendo venuto meno il rapporto con Unipol. La proposta ai soci di una polizza mirata per le caratteristiche dell’attività specialistica in ambito ortodontico era stato già nel passato uno degli obiettivi e punti di forza del Sindacato. In effetti, nel 1998, era già stata messa a loro disposizione una formula allora molto valida e anche conve-niente. L’evoluzione dell’attività clinica e soprattutto le nuove disposizioni di legge hanno comportato la necessità di rivederne gli scopi e i termini. Anche lo svolgimento dell’attività professionale infatti si è mo-dificato nel corso degli anni, essendo l’ortodontista inserito sempre più spesso in strutture organizzate, a volte come socio, altre come collaboratore esterno oppure come dipendente. In sostanza nella nuova polizza l’obiettivo è stato quindi la diversificazione della copertura assicurativa non solo (come al solito) in relazione allo svolgimento o meno di attività chi-rurgica e riabilitazioni implantari, ma anche in funzio-ne delle fasce di età e delle modalità di svolgimento dell’attività professionale.

segue a pag. 2

segue a pag. 10

È targata SUSO la nuova polizza"tailor made" (su misura)per gli ortodontisti italiani

Per iscrizione scrivere a:

[email protected]

“L’Ortodonzia ed i Tessuti Parodontali,

Syllabus Teorico Pratico”

CORSO FAD

50 Crediti ECMin modalità FAD

NOVITÀ 2018

Prossima l’attivazione all’Università di Foggia del Master in Sleep Medicine, visto che il 12% della popolazione è in attesa di diagnosi e trattamento e sono solo 20.000 le vendite/anno in Italia di respiratori a pressione positiva.

5 Troppi in Italia i pazienti OSAS: attivato a Foggia un Master ad hoc

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Norme redazionali La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottopo-sto all'approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. Non si assumono responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano l'opinione dell'Autore, che può non corrisponde-re a quella dell'Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per conseguenze derivanti da informazioni erronee.

NEOLAUREATI E SPECIALIZZANDI€ 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea)€ 20 specializzandi (1° anno di specialità)€ 50 specializzandi (2° o 3° anno di specialità o masterizzandi)SOCI ORDINARI€ 130 per rinnovo entro il 28 febbraio dell'anno in corso o prima iscrizione€ 150 per rinnovo oltre il 28 febbraio

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Siamo l'unico puro Sindacato di categoria.Uniamo TUTTI gli Ortodontisti (specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d'Italia.Siamo in crescita perché riconosciuti, presenti e attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale).Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione quotiodiana del-la professione: consulenza legale e fiscale, formule assicurative personalizzate (professionali, RC, TFR, Investo nell'Orto) e personali, analisi e informazioni su tutte le varie normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professio-ne, incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare interes-se sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO News, la nostra

rivista che, nella nuova versione, è a cadenza bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo, dell'Ortodonzia italiana e internazionale. Per approfondimenti vedi il sito www.suso.it

E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei specializzando al 2° o 3° anno o masterizzando e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaurato. Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti accompagnare e aiutare nell'affrontare le difficoltà sempre crescenti della nostra professione.

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Iscrizioni SUSO 2018S.U.S.O. (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976)

ANNO XVI - N. 4 - 2018SUSO newsNotiziario d'Informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia.

S.U.S.O.Largo Re Umberto, 10410128 TorinoTel. 011. 50 28 20Fax 011. 50 31 [email protected] di Segreteria:Lun-Mer-Gio 9.00/13.00 13.30/17.30Mar-Ven 9.00/13.00

Coordinamento redazionalePatrizia Biancucci

Comitato di RedazioneDirettore responsabile: Pietro di MicheleVicepresidente S.U.S.O.: Alessandra LeoneSegretario S.U.S.O.: Antonio CestaTesoriere S.U.S.O.:Francesca Rosato

In RedazionePietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri

Hanno collaboratoDiana Cassi, Gabriella Ceretti, Gianvito Chiarello, Enrico Ciccarelli, Gaetano Illuzzi, Alberto Laino, Tommaso Leoci, Leone Alessandra, Roberto Masnata, Marco Meleti, Biagio Pacella, Simone Parrini, Franco Pittoritto, Roberto Rosso, Pasquale Venneri, Paolo Vescovi

Segreteria di RedazioneAngela Rosso

Chiuso il giornale al 14 settembre 2018Finito di stampare nel mese di settembre 2018

Stampa e concessione della Pubblicità

Infodent srl Strada Cassia Nord K. 86.300 01100 ViterboReferenti: Sig. Baldo Pipitone • M. 336 [email protected] Paola Uvini • M. 347 [email protected]

Il presidente della CAO nazionale, Raffaele Iandolo, ha risposto di buon grado ad alcune domande postegli da SUSONEWS

I punti forti della CAO: tre parole chiave per rias-sumerliUnità e Collegialità sono state il titolo del nostro im-pegno nel momento elettorale. Sicuramente tutte le componenti dell’Odontoiatria italiana devono essere coinvolte in un'azione sinergica che tenga in conside-razione i pareri e le proposte di ciascuno. Come CAO Nazionale ci proponiamo come punto di riferimento nell'elaborare una sintesi finale nel segno della Con-cretezza, che è la terza parola in risposta al quesito.

Lavoro, formazione, professione: quali le iniziative CAO per i nuovi professionisti?Siamo consapevoli che questi tre campi, direttamente collegati, necessitino di interventi radicali per concor-rere alla formazione pre e post-laurea di un professio-nista odontoiatra in linea con l'elevatissimo standard qualitativo, storicamente tipico, dell'Odontoiatria italia-na. Il tutto va guardato, ovviamente, dal punto di vista del paziente, principale protagonista dei nostri obiet-tivi istituzionali.

Etica e comunicazione: due poli della relazione in odontoiatria. A che punto siamo?L’esaltazione dei valori etici è stata e sarà sempre al centro della relazione, connessa direttamente ad una comunicazione che riduca l’asimmetria informativa tra dentista e paziente, avvicinandoli. Si tratta di una delle basi della nostra mission.

Cittadini e istituzione, un rapporto da curare nel tempo. Per valorizzarlo siamo impegnati ad intensificare e mi-gliorare la presenza dell’istituzione ordinistica nella so-cietà italiana, illustrandone sempre meglio la funzione a tutela della salute del cittadino. Cosa pensate di fare per avvicinare di più cittadini e professionisti all'istituzione?Dobbiamo essere molto più presenti nei media, in particolare in quelli generalisti, per raggiungere gli obiettivi di comunicazione utili a far capire alla pubbli-ca opinione che l’Ordine condivide in pieno le esigenze del cittadino-paziente. La presidenza CAO implica una visione ampia dei problemi dell’Odontoiatria. In quest’ambito quale spazio occupa l’Ortodonzia? Tutte le branche dell’Odontoiatria ci stanno a cuore, in particolare l’Ortodonzia, nel cui ambito gli aspetti etici e deontologici sono di straordinaria rilevanza.

Quale è la sua personale considerazione della di-sciplina oggi?Io stesso le ho dedicato parte della mia esperienza professionale potendo constatare che non si può pre-scindere da questa branca nell’ambito di una visione dell’Odontoiatria a 360 gradi. E per il futuro?Il progresso scientifico e le innovazioni tecnologiche, ad esempio quelle digitali, devono rendere l’Ortodon-zia, come altre branche dell’Odontoiatria, sempre più all’altezza delle esigenze cliniche ed informative del paziente. Questo l’obiettivo costante di un ortodonti-sta al passo con i tempi. Condivide le preoccupazioni degli ortodontisti sulla banalizzazione/commercializzazione da cui è insidiata? Condivido assolutamente, l'Ortodonzia va svincolata da questa pericolosa e nociva deriva e riservata al cli-nico, unico riferimento diagnostico e terapeutico per il paziente. La CAO ha all’orizzonte delle iniziative che riguardi-no direttamente l’Ortodonzia?Questa CAO vuole partecipare anche alle iniziative scientifiche e professionali che possano sostenere il progresso della professione in generale. Per l’Ortodonzia, come detto, ci aspettiamo un no-stro coinvolgimento in questo senso da sindacati e società scientifiche. In questa direzione e con questo obiettivo imposteremo il nostro lavoro.

Iandolo (CAO): “Tra tutte le branche dell’Odontoiatria, l’Ortodonzia ci sta

particolarmente a cuore”

Per info più dettagliatee iscrizioni

www.suso.itSUSO Sindacato Ortodonzia

L’amalgama?L'ortodontista non la usa

e nemmeno la rimuove

La stessa esordisce affermando “Com’è noto, il Regolamento (UE) 2017/852 sul mercurio prevede, all’art. 10, misure per la gestione sostenibile dell’a-malgama dentale in ortodonzia” che suscita dove-roso rilievo e necessaria richiesta di correzione. L’ortodonzia è infatti la branca dell’odontoiatria che si occupa dello studio e correzioni delle malocclu-sioni dentali e disfunzioni cranio, temporo, mandi-bolari e della posizione anomala dei denti, per la cui cura utilizza prevalentemente terapie meccaniche con dispositivi ortodontici su misura fissi o mobili. L’uso dell’amalgama è quindi totalmente estraneo ai trattamenti terapeutici degli specialisti in ortodonzia, che non solo non ne fanno uso per le loro cure, ma neppure intervengono a rimuoverla dai denti.Inoltre l’art. 10 del Regolamento (UE) 2017/852, che regola l’uso dell’amalgama dentale, è rivolto ai “dentisti” e in nessuna sua parte si riferisce agli specialisti in ortodonzia. L’inesattezza contenuta nella circolare e le diverse competenze professio-nali tra dentisti e specialisti in Ortognatodonzia induce il SUSO – Sindacato Unitario Specialità Or-todonzia – a chiedere la correzione della circolare eliminandone l’erroneo riferimento che determina uno sviamento degli operatori.

Pietro di Michele

segue da pag. 1

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GENGIVECTOMIA TESSUTI IPERTROFICI (fig.1)Indicazioni: • riposizionamenti / controllo ipertrofie generalizzate• Potenza: 4 Watt• Modalità d’irraggiamento: super-pulsataNote: nelle ipertrofie generalizzate associare protocollo di istruzione e motivazione all’igiene orale

Il termine LASER compare per la prima volta sulla ri-

vista Science il 9 Ottobre 1964 ed è così descritto: “L’ap-

parecchio laser è costituito da un tubo riempito di gas

i cui atomi sono eccitati elettromagneticamente fino a

raggiungere uno stato ad alta energia. Poi un fascio di

luce li stimola ad emettere energia di una data lunghez-

za d’onda. In analogia con un organo a canne, nella ca-

vità risonante si forma tra gli specchi un treno di onde

coerenti. Il sottile raggio in uscita è il raggio laser”. Il

laser è quindi uno strumento capace di produrre un fa-

scio di luce coerente, monocromatica in un raggio ret-

tilineo estremamente collimato. Il laser a diodi utilizza

sorgenti a semiconduttore (CO2) per produrre luci laser

con una lunghezza d’onda di 810 nm; la radiazione fra

gli 800nm e i 1000nm, infatti, è assorbita dall’acqua e

dall’emoglobina. L’applicazione biomedica del laser, so-

prattutto in odontoiatria, si basa appunto sull’assorbi-

mento della radiazione da parte dell’acqua contenuta

nei tessuti, dall’emoglobina contenuta nel sangue e da

pigmenti normalmente presenti in alcuni tessuti.

Tra i fattori che influenzano l’interazione laser-tessuti

ci sono: le caratteristiche del laser (modalità di irraggia-

mento, lunghezza d’onda, potenza effettiva) e le caratte-

ristiche del tessuto bersaglio (colore, proprietà di assor-

bimento e riflessione delle sostanze in esso presenti).

Le applicazioni della radiazione laser in odontoiatria

rientrano in due tipologie. Una modalità cosiddetta te-

rapeutica in cui l’energia laser è trasmessa attraverso

il tessuto da trattare tramite un processo denominato

scattering (diffusione) e i cui effetti sono: biostimola-

zione, decontaminazione e disinfiammazione. L’altra

modalità, definita chirurgica, si ha quando l’energia

laser è concentrata sulla punta della tip, dopo che la

tip è stata attivata; il processo si basa sull’assorbimento

della luce da parte dei tessuti con effetti di taglio, coa-

gulazione e distruzione tissutale.

Utilizzo del Laser in Ortodonzia Dr. Valerio Maccagnola | Dr. Alessandro Musci

Protocolli Laser in modalità chirurgica

fig.1

fig.2

fig.3

GENGIVECTOMIA TESSUTI SANI (fig.2)(poco fibrosi, alto contenuto emoglobina/pigmenti) Indicazioni: • ipoeruzioni / eruzione passiva ritardata /ricostruzione laterali conoidi• Potenza: 4 Watt• Modalità d’irraggiamento: super-pulsata Note: effettuare sempre sondaggio parodontale e/o rx en-dorale per identificare giunzione smalto-cemento

GENGIVECTOMIA TESSUTI SANI (fig.3)(fibrosi, basso contenuto emoglobina/pigmenti)Indicazioni: • bandaggio / bondaggio precoce dei settimi inferiori• Potenza: 2 Watt• Modalità d’irraggiamento: continuaNote: dove possibile trazionare con una pinzetta il lembo di tessuto da eliminare per facilitare la rottura degli ele-menti fibro-elastici

OPERCOLECTOMIA VESTIBOLARE/CRESTALE (fig.4)Indicazioni: • elementi in inclusione mucosa vestibolare o crestale• fase terminale disinclusione ortodontico/chirurgica

a cielo coperto in posizione vestibolare o crestale• Potenza: 1,8 Watt• Modalità d’irraggiamento: continuaNote: eseguire ove possibile una rx endorale per conferma posizione sottomucosa (no setti ossei interposti) e identi-ficazione reperi anatomici per accesso chirurgia laser e successivo bondaggio ideale

OPERCOLECTOMIA PALATALE (fig.5)Indicazioni: • elementi in inclusione mucosa palatale• Fase terminale disinclusione ortodontico/chirurgica

a cielo coperto in posizione palatale• Potenza: 2 Watt• Modalità d’irraggiamento: continuaNote: nella disinclusione ortodontico/chirurgica a cielo coperto effettuare l’opercolectomia alla comparsa della bozza palatale per poter effettuare un trazionamento ver-so vestibolare il più occlusale possibile

FRENULECTOMIA LABIALE (fig.8)

Indicazioni:

• diastema

• Problemi parodontali da trazionamento frenulo

• Potenza: 2 Watt

• Modalità d’irraggiamento: continua

Note: effettuare sempre diagnosi differenziale per altre

possibile cause diastema / effettuare pull-test per indivi-

duare inserzione frenulo e tessuti parodontali coinvolti /

rivedere il paziente a 7-15-21 giorni

Vi aspettiamo presso il nostro stand al 49th SIDO International Congress

FRENULECTOMIA LINGUALE (fig.7)Indicazioni: • distanza del punto di inserzione <10mm• ipomobilità linguale• inserzione sulla porzione geniena del frenulo con re-

cessione gengivale• Potenza: 2 Watt• Modalità d’irraggiamento: continuaNote: effettuare pull-test per valutare se escindere anche inser-zione geniena del frenulo / Rivedere il paziente a 7-15-21 giorni

fig.4

fig.5

fig.6

fig.7

Scopri di più su www.orteam.it/prodotto/laser-amd-picasso/

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VARIE

L’Ortodonzia nell’osteonecrosi da bifosfonati non è controindicata

L’osteonecrosi delle ossa mascellari associata all’utilizzo di alcuni farmaci (bisfosfonati, farmaci antiriassorbitivi e antineoangiogenetici) rappresenta una complessa pato-logia, che prevede un approccio multidisciplinare e ha suscitato un intenso dibattito scientifico e clinico negli ultimi 15 anni. Il termine più diffuso con cui viene indi-cata questa condizione è l’acronimo inglese MRONJ (me-dication-related osteonecrosis of the jaws). La MRONJ si caratterizza per la presenza di aree più o meno ampie di necrosi ossea, (talvolta non apprezzabili clinicamente perché ricoperte da mucosa apparentemente integra) associate ad un corteo di segni e di sintomi variabile. Ol-tre alla possibile esposizione di osso necrotico, possono essere presenti dolore, tumefazione, pus, mobilità denta-ria fino a segni e sintomi suggestivi di coinvolgimento del seno mascellare, delle strutture nervose (parestesia) e nei casi estremi di frattura ossea. Il management del pazien-te con MRONJ si basa su un approccio multidisciplinare che prevede le competenze specifiche dell’odontoiatra, del chirurgo orale e maxillo-facciale, dell’oncologo, dell’in-ternista e dell’anatomopatologo. La patogenesi dell’o-steonecrosi associata a farmaci è piuttosto complessa e ancora non del tutto chiara. Tra i fattori che sembrano giocare un ruolo nell’innesco e nella progressione della patologia sono stati annoverati i cambiamenti strutturali dell’osso causati dai farmaci, le infezioni di specifici batteri (p.e. actinomyces) e manovre invasive a livello osseo (p.e. estrazioni o implantologia). Per quanto riguarda l’orto-donzia (come evidenziato anche dalla Commissione con-giunta della Società Italiana di Patologia e Medicina Orale e della Società di Chirurgia Maxillo-facciale, che ha stilato le linee guida clinico-terapeutiche per il management e la prevenzione della MRONJ), non esistono studi che possa-no attribuire a questo genere di terapia un rischio specifi-co di incremento di osteonecrosi né sono descritti casi di MRONJ insorti su siti trattati ortodonticamente.

Bisogna tuttavia ricordare che lo spostamento ortodontico incide in maniera importante sul turn-over osseo, causando un possibile accumulo locale del farmaco. La diminuzione della funzionalità osteoclastica potrebbe influenzare lo stes-so spostamento dentale e potrebbe far aumentare il rischio di parodontopatia (fattore di rischio noto per lo sviluppo di MRONJ). In caso di terapia ortodontica pertanto, si raccoman-da l’utilizzo di forze leggere e la scelta di ancoraggi dentari multipli. Anche l’esecuzione di terapie chirurgiche di supporto alla terapia ortodontica, dovrebbe essere limitata ai casi con assoluta necessità. Qualora la chirurgia risulti indispensabile, è consigliabile l’esecuzione di interventi minimamente inva-sivi preferibilmente effettuati con strumenti a basso impat-to biologico (p.e. laser). Il follow-up del paziente in terapia ortodontica che assume farmaci potenzialmente associati all’osteonecrosi delle ossa mascellari deve prevedere visite di controllo periodiche finalizzate alla diagnosi precoce di MRONJ. Come asserito dalla Commissione sopra citata, non sussistono evidenze cliniche che controindichino la terapia ortodontica, in nessuna delle categorie di pazienti che assu-mono farmaci potenzialmente associati a MRONJ.

Marco Meleti, Diana Cassi, Paolo VescoviUniversità di Parma

Diana Cassi Presidente SUSO Parma

Marco Meleti, Diana Cassi, Paolo Vescovi

Allineatori vs. Ortodonzia tradizionaleCome ho commentato durante la recente presentazione dell’annuale Studio di settore UNIDI (Milano, 28 giugno), il mercato è ormai caratterizzato da un peso sempre maggiore di servizi in luogo dei prodotti. In questo contesto, molte le aziende italiane e internazionali hanno sviluppato la produzione di dispositivi su misura di tipo protesico e ortodontico, ovvero protesi Cad-Cam e allineatori ortodontici. In merito a questi ultimi, chiaramente il business è dominato da un leader assoluto che ha lanciato il sistema Invisalign in tutto il mondo e ha progressivamente costruito un mercato che fino ad allora non esisteva. Dal punto di vista industriale, ciò ha permesso di osservare una lieve, ma progressiva riduzione del peso dei prodotti relativi all’ortodonzia tradizionale, come brackets, bande, archi, ecc.

Inizialmente, la riduzione non ha mai impattato in modo evidente sui trend di sviluppo, anche perché i casi trattati con allineatori sono in gran parte relativi ad adulti che difficilmente si sarebbero sottoposti a un trattamento tradizionale. Di fatto, gran parte del business è stato di tipo “additivo”: gli allineatori hanno originato nuova domanda senza nulla togliere ai prodotti tradizionali. Dallo studio UNIDI, realizzato da Key-Stone, è emerso però come i trend di sviluppo siano negativi, certamente peggiori di quelli dei prodotti di consumo in generale. Analizzando, infatti, il fatturato dal 2011 al 2017 e lasciando come base fissa proprio il 2011, si può notare come oggi il business dell’ortodonzia tradizionale sia diminuito di circa il 10%, mentre quello degli allineatori vale nel 2017 più del 120% rispetto a sei anni prima.

Come si spiega questo impatto sull’ortodonzia tradizionale? Per analizza-re in modo approfondito il contesto complessivo, occorre innanzitutto te-nere in conto alcuni aspetti caratterizzanti il mercato in questi ultimi anni:

• DEMOGRAFIALa quantità dei bambini che nascono è in fase decrescente e, nel con-tempo, aumenta il peso di quelli nati da madre straniera (circa il 20%, con 90.000 nel 2017), con un abbassamento del livello socioeconomico medio del target di riferimento. • COSTUMEIn chiave di ricerca dell’estetica, la popolazione sta orientandosi sempre più verso la ricerca di un benessere interiore che, per molti italiani pas-sa, senza dubbio, anche attraverso la ricerca di un miglior aspetto fisico e trattamenti che non siano esteticamente invasivi neanche durante il trattamento stesso.• MERCATOAnche l’offerta dell’industria e della distribuzione contribuisce non poco alle nuove tendenze di mercato. È vero, infatti, che la nuova offerta di prodotti a basso costo favorisce una diminuzione dei prezzi medi e, di fatto, una riduzione del valore del mercato tradizionale. Ma è altrettanto vero che l’offerta di allineatori sta cambiando radicalmente, con il proli-ferare di marchi e aziende che stanno trasformando l’arena competitiva,

favorendo la sensibilizzazione di dentisti e pazienti verso tali trattamenti.Ed è proprio sul mutamento dello scenario competitivo che Key-Stone si è voluta concentrare, realizzando un esteso studio di mercato, nato inizialmente dall’esigenza di un grande fabbricante nazionale e succes-sivamente diventato un vero e proprio “osservatorio permanente” su un business tuttora in frenetica evoluzione.La ricerca Key-Stone ha evidenziato, infatti, come siano già oltre una decina le insegne mediamente strutturate operanti in Italia, cui si aggiungono alcuni brand locali, ma di laboratori ortodontici. Perché la novità che ci troviamo a do-ver analizzare è quella relativa al tipo di produttore: dalla multinazionale quotata in borsa, al fabbricante nazionale con produzione centralizzata, passando per il laboratorio (o rete) opportunamente attrezzato in chiave software, hardware e di qualità dei materiali, che di fatto compete con aziende vere e proprie.Lo studio dimostra come un settore come quello degli allineatori possa essere di fatto denominato un “mercato liquido”: i confini tra gli operatori e lungo la filiera divengono labili, un business nel quale operano - com-petendo tra loro industrie e laboratori. Un comparto dove gli operatori si differenziano a livello di prodotto (poiché la promessa di base sul tipo di correzione e sui materiali è molto diversa) e di sistema distributivo (dai rappresentanti dell’industria, ai depositi dentali e ai laboratori ortodontici stessi). Ma è soprattutto nel marketing più in generale che si differenzia-no le diverse proposte. Come tutti sappiamo, quello degli allineatori è un business orientato all’e-stetica, quindi potenzialmente infinito, classico settore nel quale il merca-to cresce grazie alla generazione di nuova domanda. Per questo motivo i servizi marketing proposti dalle aziende hanno un peso rilevante: più la Casa è in grado di sviluppare strategie pull, cioè di “tirare la domanda” verso il dentista col valore aggiunto che questo comporta, più il servizio può competere con una proposta di valore. Le aziende più locali non hanno ancora i mezzi e, forse, la cultura per instaurare con il dentista quella sinergia di comunicazione che consente al business nel singolo studio di sbocciare. Tuttavia l’aumento dell’offerta e della “spinta commerciale” stanno contribuendo non poco allo sviluppo economico del settore, che ha visto un 2017 con circa 50.000 nuovi casi trattati e un fatturato di quasi 50 milioni per i fabbricanti e i distributori.

Roberto Rossopresidente Key-Stone

www.key-stone.it | www.dentalmonitor.comPer maggiori informazioni: [email protected]

Bologna: nasce il Museo di Ortodonzia nel centenario dell' "Istituto Beretta"

All’approssimarsi del centenario della fon-dazione dell’ ”Istituto clinico per le malat-tie della bocca” di Bologna (2019) che pre-se poi il nome del suo fondatore Arturo Beretta, divenendo uno dei centri d’eccel-lenza dell’Odontoiatria e dell’Ortodonzia mondiale e nella ricorrenza del centena-rio della prima “Scuola post-universitaria per specialisti” è parso opportuno cele-brare in maniera adeguata ricorrenze tanto importanti. Di qui l’idea nata tra un gruppo di odontoiatri, ortodontisti e tecnici di ortodonzia di fondare a Bologna un Museo Nazionale dell’Orto-donzia e della Tecnica Ortodontica (Mu.Na.Or.T.O.) affinché questo importante patrimonio culturale, di valore mondiale del passato e del territorio, non venga disperso. La seconda idea, conseguente, di cominciare a raccogliere materiale per concretizzar-la. I primi oggetti provenienti dallo studio privato del Professor Giorgio Maj, sono arrivati e mentre l’idea cominciava a circolare sono cominciate ad arrivare molte promesse di donazione di altri reperti che si

spera non vengano disattese. Il recupero e la valorizzazione della storia dell’arte sanitaria, realtà inscindibilmente legata alle varie “Scuole ortodontiche”, hanno un duplice obiettivo: da un lato riportare alla memoria una realtà passata che ha ca-ratterizzato l’identità Italiana e mondiale dell’Ortodonzia e della sua gente. In se-condo luogo, far conoscere le peculiarità di questa memoria storica che si ritrova

ancora oggi in molti aspetti della professione. Avvia-ta quindi la “macchina della raccolta”, concretizzato il primo progetto di raccontare attraverso documen-tari, attrezzi e strumenti d’epoca recuperati in passa-to, la nuova rilevante sfida ora è trovare a Bologna una “casa adatta” al futuro Museo, affinché il patri-monio di valore del passato e del territorio, venga messo alla portata di tutti.

Sugli sviluppi dell’audace iniziativa i lettori di SUSO-News verranno regolarmente informati. Non ci resta che dare loro appuntamento nei prossimi numeri.

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SPECIALE OSAS

Università di Foggia Master in Sleep Medicine

Mancano ancora gli ultimi dettagli ma è quasi certo che l’Università di Foggia avvierà nel 2019 il Master in Sleep Medicine. Dopo il successo ottenuto negli ultimi 10 anni dal Master di Ortognatodonzia diretto da Domenico Ciavarella, la Scuola di Medicina dell’A-teneo foggiano si è attivata per creare questo nuovo Master che cercherà di rispondere alle esigenze della sanità pugliese, sempre più alla ricerca di professio-nisti esperti in questo settore.

Infatti attualmente in Italia, si stima che circa 5 milioni di soggetti (12% della popolazione genera-le adulta) con DRS siano ancora in attesa di una diagnosi (e quindi di trattamento) e solo 20.000 risultano le vendite/anno in Italia di respiratori a pressione positiva per l'avvio della terapia domi-ciliare notturna. Nel documento sulla Prevenzione e PDTA dell’OSA del Ministero della Salute, in ac-cordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità,

si sostiene che l’OSA ha tutti i requisiti per esser considerata una malattia cronica e come tale do-vrebbe esser trattata.

Rivolto ai medici chirurghi e odontoiatri, che vor-ranno approfondire le conoscenze nell’ambito delle sindromi ostruttive del sonno, obiettivo del corso organizzato in lezioni frontali e live strea-ming di interventi chirurgici, sarà quello di offrire ai discenti la possibilità di poter diagnosticare la presenza, la gravità ed il tipo dei disturbi respira-tori del sonno in pazienti adulti e in bambini.

Inoltre identificarne i fattori causali, pianificare e rea-lizzare interventi medici e/o chirurgici per risolvere la patologia e prevenire le conseguenze generali della sindrome apneica quali l'ipertensione, la sonnolenza diurna e gli accidenti cerebro-vascolari.

L’istituzione del Master va a completare il quadro di interesse verso la disciplina iniziato già qualche anno fa dalla sanità regionale pugliese, culminato nell’agosto scorso con l’istituzione della commis-sione per la diagnosi e terapia delle OSAS presso la sede dell'AReS-Regione Puglia.

Alcuni dei membri della Commissione, sono pre-senti al coordinamento del Master in Sleep Me-dicine: Maria Pia Foschino Barbaro (Ordinario di Pneumologia e Direttore Dipartimento Scienze Chirurgiche), Domenico. Ciavarella (titolare della cattedra di Ortognatodonzia) e Michele Cassano (Ordinario di Otorinolaringoiatria).

Gaetano IlluzziPresidente SUSO Foggia

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Il Direttivo SUSO Torino e l'OSAS

OSAS Convegno CAO Torino in collaborazione con SIDO

Il 16 luglio, all’Ordine dei Medici di Torino 2° evento culturale dei 4 previsti nel ‘18 dal nuovo Direttivo SUSO: una serata incentrata sulla cura delle apnee nottur-ne (OSAS), tema d’interesse di ortodon-tisti, odontoiatri generici e ORL. Ospite uno dei massimi esperti, Tommaso Ca-

stroflorio, da anni dedito alla cura dei pazienti apnoici. L’incontro affollato ben oltre la capienza, si è svolto, come nello stile dell’oratore con taglio scientifico e alto profilo ripercorrendo il background della letteratura e fornendo linee guida per il trattamento, ma anche ar-gomenti più pratici, con consigli sulla individuazione e diagnosi di tali disturbi e sul ”come” far fronte a diverse situazioni cliniche. Castroflorio è stato affiancato nella relazione dai 2 giovani colleghi della SIMSO (Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica): Andrea Bar-gellini e Serena Ravera, i quali hanno presentato casi cli-nici, trattati con dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD). Gradita dal pubblico in sala la compresenza di una parte teorico-scientifica e di una più clinica e pra-tica, rese fruibili per la chiarezza dei relatori su un tema di richiamo per molti. L’augurio è che possa diventare materia interdisciplinare con i colleghi ORL.

Simone ParriniConsigliere SUSO Torino

In Italia sono circa 6 milioni i soggetti OSAS che ri-schiano incidenti stradali fino a 7 volte di più rispetto a soggetti sani. Tra gli specialisti coinvolti nella dia-gnosi e nel trattamento OSAS, gli Odontoiatri hanno maggiore possibilità di intercettare precocemente i sintomi della malattia Su questo tema si svolgerà il convegno “OSAS Disturbi respiratori nel bambino e nell'adulto. Un approccio multidisciplinare” organiz-zato dalla CAO dell'Ordine di Torino in collaborazio-ne con la SIDO per il 29 settembre (h.8.30/14.30), 3,5 i crediti ECM previsti. Relatori delle varie branche coinvolte: dal pediatra (Renato Turra) al medico di famiglia (Roberto Venesia), dall'otorinolaringoiatra (Fernando Gervasio) al medico del sonno (Alessan-dro Cicolin) fino agli ortodontisti (Marzia Segù e Ga-etano Turatti). Alla Tavola Rotonda, dal titolo signifi-cativo “CHI FA COSA” moderata da Patrizia Biancucci, partecipano anche il presidente SIDO, Giuseppe Fio-rentino e il presidente CAO Torino, Gianluigi D'Ago-stino. Al termine un socio attivo SIDO IBO (Daniela Garbo) illustrerà come preparare i casi da presen-tare per il Model Display (esame per il passaggio di categoria da Socio Provvisorio a Socio Ordinario) e per l’IBO (esame per ottenere il certificato di Eccel-lenza in Ortodonzia).

Patrizia BiancucciDa sinistra, Domenico Ciavarella con Maria Pia Foschino Barbaro e Michele Cassano

Da sinistra, Edoardo Mantovani, Benedetta Comba, Francesca Rosato, Patrizia Biancucci, Fabrizio Sanna,

Alessia Celenza e Simone Parrini

Tommaso Castroflorio

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A Padova metodica F22 al centrodell’Orthoday Sweden & Martina

Grazie al webinar SIOI per il team odontoiatrico il genitore domanda e l’odontoiatra pediatrico risponde

29 Settembre SUSO Verona: le patologie di confine

A Padova, la Scuola di Ortognatodonzia di Ferra-ra, diretta da Giuseppe Siciliani e quella di Napoli, Direttore Roberto Martina hanno organizzato per il 21 e 22 settembre un simposio di Ortodonzia per condividere i risultati delle ricerche condotte negli ultimi anni. Tra i relatori principali Davide Mirabella e i membri dei gruppi di Ricerca della Sapienza di Roma e dell’Università della Campa-nia “Luigi Vanvitelli”.

Durante il Simposio vengono affrontati diversi pun-ti dell’Ortodonzia clinica: Roberto Martina, Davide Mirabella e Vincenzo D’Antò prendono in esame le ultime evoluzioni delle apparecchiature fisse.

Ai pazienti in crescita viene riservata una sezione te-nuta da Gaetano Ierardo e Giovanni Manes Gravina, mentre Tecla Bocchino e Ambra Michelotti affron-tano il tema della gestione gnatologica dei pazienti asimmetrici. In discussione, naturalmente, anche il tema dell’ancoraggio scheletrico.

Grosso rilievo verrà dato alle recenti evoluzio-ni dell’ortodonzia digitale. Una comunicazione sull’impiego di apparecchiature fisse customizzate su set up farà seguito alla relazione sull’evoluzio-

ne dell’apparecchiatura F22 a cura di Giuseppe Siciliani e Luca Lombardo, mentre una sezione a parte verrà dedicata alle assistenti di studio, per apprendere come coadiuvare l’ortodontista nell’u-so dell’allineatore F22.

L’aspetto più innovativo del congresso è riservato alla giornata di sabato 22 settembre, con l’offerta ai partecipanti interessati della possibilità di discu-tere i propri casi clinici con alcuni tutor F22.

Previo allestimento di 4 diverse postazioni multi-mediali digitali, potranno seguire dal vivo le diver-se fasi della progettazione digitale dei propri casi (possibilità ovviamente limitata a coloro i quali in-vieranno i casi con un adeguato preavviso).

Per evidenziare le potenzialità della sistematica e po-terne valutare le possibilità di sviluppo, nella stessa mattinata di sabato verrà infine data la possibilità ad alcuni colleghi di mostrare i risultati ottenuti con la metodica F22 sui propri casi clinici

Info: www.swedenmartina.com/it_it/events/simposio_di_ortodonzia-20241.html

Il 29 settembre si tiene a Verona il 2° Congresso or-ganizzato dalla Sezione scaligera del SUSO. Ogget-to: le malocclusioni dento-scheletriche, le abitudini viziate e le alterazioni della respirazione che rap-presentano una frequente ed importante causa di insorgenza e/o peggioramento delle disgnazie, non solo nel soggetto in crescita, ma anche nell'adulto. Molteplici gli argomenti trattati: si parla a 360 gradi di sindrome ostruttiva respiratoria e dell'OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) nel bambino e nell'adulto, a par-tire dall'inquadramento diagnostico e dall' eziopatoge-nesi fino alle più moderne soluzioni terapeutiche. Le pa-tologie di confine tra odontoiatra ed otorinolaringoiatra presentano infatti specificità da tenere adeguatamente in considerazione per valutare l'opportunità, la tempisti-ca e le corrette strategie terapeutiche da adottare.A fine convegno, inoltre, una trattazione inerente i rapporti tra sindrome algico-disfunzionale dell'ATM, OSAS ed iposviluppo mandibolare: tematiche di co-mune interesse per gli specialisti, occasione efficace per un costruttivo confronto ed interazione "face to face" con i singoli relatori, all'insegna di ciò che non dovrebbe mancare anche in campo medico: la comu-nicazione e collaborazione tra professionisti. L'evento è aperto a varie figure specialistiche oltre all’odontoia-tra, e all'ortodontista, anche all’'otorinolaringoiatra, al pediatra e al medico di base.

Tommaso LeociPresidente SUSO Verona

Info: Emmedue Group (Marta Traversa)[email protected]

Ogni genitore vuole prendersi cura al meglio del proprio figlio. Ma da dove ottiene le informazioni sulla sua salute orale? Ormai la fonte più utilizzata è il web ma siamo sicuri che le risposte trovate siano attendibili, corrette e aggiornate?

Con il progetto www.chiedilo all’odontoiatra pediatrico, la SIOI vuole favorire lo sviluppo di un canale di comunicazione tra professionista e genitore per mettere a sua disposizione, con un linguaggio semplice, il proprio sapere scientifico per rispondere a queste domande.

Durante il webinar, che è rivolto a tutto il team odontoiatrico, si vuole dare una linea guida per rispondere alle domande più frequenti dei genitori per favorire uniformità di comunicazione e di contenuti. Le domande più frequenti sono state selezionate analizzando siti e blog dedicati ai bambini e ai genitori.

Dopo il webinar, completamente gratuito, il materiale del corso verrà messo a disposizione dei soci SIOI sul sito dell’associazione in modo che tutti possano riproporlo, nel mese di ottobre, nelle loro realtà.

INCONTRI E CONGRESSI

Nel mondo orto pedodontico sempre di più si ac-cenna all’utilizzo di dispostivi orali preformati per la correzione sia di anomalie orali funzionali sia di difetti nello sviluppo di crescita dei mascellari. Sono dispositivi che intendono simulare il meccanismo di azione di dispositivi funzionali ed ortopedici dei mascellari, come propulsori o espansori funzionali. Sono, inoltre, arricchiti da caratteristiche che stimo-lano positivamente la funzione e, laddove possibi-le, la correggono. Non credo si debba ragionare in modo pregiudizievole nei confronti di questi dispo-sitivi, banalizzandoli a semplici “preformati”. Ad oggi, ritengo importante considerarli tra le varie ipotesi

terapeutiche a nostra disposizione; hanno caratte-ristiche che semplificano alcuni fasi terapeutiche, facilitano le procedure e, soprattutto, portano in modo primario l’attenzione all’ambito funziona-le. Anche per questo motivo il contesto nel quale considerare questi dispostivi, a mio giudizio, deve essere prevalentemente preventivo e funzionale. Tale considerazione stimola alla attenta e precisa valutazione delle cause determinanti la malocclu-sione; laddove presenti ed evidenziate le cause del-la malocclusione, questi dispositivi permettono di intervenire per eleminarle nella logica della terapia intercettiva. Non bisogna considerarli dei semplici

dispositivi orali, ad essi sono in genere associati dei “contorni”, delle filosofie che completano la loro effi-cacia; penso alla terapia miofunzionale, alla postura, alla psicologia, a collaborazioni attive con logopedi-sti e alla terapia cognitivo comportamentale. Sono già presenti delle evidenze scientifiche che dimo-strano la loro efficacia nella riduzione dell’over jet, nell’incremento dei diametri trasversi dei mascellari ed una positiva incidenza sulla muscolatura masti-catoria e periorale. Sono in materiale elastico, quin-di determinano sempre una stimolazione funziona-le dei muscoli masticatori. Una banalità, ma a mio giudizio importante: sono perfettamente simmetri-

ci, quindi tentano di riportare equilibrio e regolarità reciproca tra i mascellari. Ovviamente non hanno tutte le caratteristiche che potrebbe avere un di-spositivo individuale; allo stesso modo potrei pen-sare che i dispositivi individuali non hanno alcune caratteristiche di quelli preformati in modo recipro-co. Certamente importante la selezione del pazien-te. Un caso nel quale li ritengo ottimi dispositivi? In pazienti con 5-8 anni, caratterizzati da contrazione dei mascellari e leggera seconda classe scheletrica. Dopo sei mesi di applicazione ed attivazione dell’e-spansore rapido del mascellare li ritengo una ottima opzione terapeutica. In conclusione, penso che sia importante utilizzarli per apprezzarne le peculiarità ed in vantaggi che posso generare nella pratica cli-nica, in particolare la focalizzazione sulle cause delle malocclusioni e sulle funzioni orali.

Luca Levrini

Perché utilizzare DISPOSITIVI ortopedico funzionali PREFORMATI

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Molti partecipanti e oltre 140 Full Professorsinternazionali alla 14° edizione EAPD Lugano

Quattro workshop gratuiti (anche in Ortodonzia) sulla

radiologia 3D di oggi e domani

Con perfezione organizzativa svizzera ed una par-tecipazione di oltre 1200 congressisti si è svolto dal 20 al 23 giugno a Lugano nel palazzo dei Congres-si e villa Ciani, il 14º congresso dell’European Aca-demy of Paediatric Dentistry (EAPD), all’insegna di un logo (Children deserve vital teeth) di per sé già molto “exciting”. All’evento hanno collaborato anche l’International Association of Dental Traumatology (IADT) e dell’Associazione svizzera di odontoiatria pediatrica (SVK•ASP). Sul tema “Paediatric denti-stry topics at a glance“ si erano svolti mercoledì 20 il precongresso SVK•ASP e l’Opening Congress con l’”Opening lecture” e la “Welcome reception” a cura della Presidente Rita Cauwels (Università di Dublino) e Richard Steffen (di Zurigo) responsabile con i suoi collaboratori dell’organizzazione congressuale. Nei giorni successivi in programma tre simposi così suddivisi: giovedì 21 su "Dental trauma hits children the hardest", relatori A. Filippi, A. O’Connell e C. Bour-guignon, rispettivamente delle Università di Basilea, Dublino e Parigi. Gli ha fatto seguito l’Oral Care Meeting su un tema d’attualità quale “Molar Incisor Hipomine-ralisation (MIH), Management Approachì“ con Monty Duggal già Direttore a Leeds (Gb) e attualmente all’U-niversità di Singapore con due libri di successo al suo attivo: “Restorative techniques in paediatric dentistry“ tradotto in 7 lingue ed il recente: ”Paediatric dentistry at a glance”. Duggal è anche l’Amministratore di un “Rese-arch grant” di oltre 7 milioni di sterline per una ricerca internazionale. Di seguito hanno relazionato K. Beckere, D. Debaybo e R. Steffen, delle Università rispettivamen-te di Vienna, Dubai e Zurigo ed in chiusura la “Guided enamel regeneration, a superior treatment for early

various lesions” con C. Splieth, J. Ti-mothy Newton e P. Day (Università di Greiswald, Londra e Leeds). Nel congresso si è anche accennato ad alcune interessanti ricerche sulla nuova possibilità di creare materiali mineralizzati in grado di rigenerare tessuti duri come lo smalto dentale e l’osso. La ricerca è stata condotta a Londra, presso la Queen Mary University a cura del prof. Sherif Elsharkawy e della sua equipe: un campo di estrema attualità e utilità per i ricercatori delle nostre Scuole di specialità. Venerdì 22, secondo Simposium su: “Hydraulic silica-te cement and MTA in paediatric dentistry and dental trauma“ con D. Asgary, J. Camilleri, A. Schedle e C.A.Verna delle Università rispettivamente di Teheran, Malta, Vienna e Basilea. Si è poi dibattuto sul tema: “En-dodontic management of immature permanent teeth and pulp preservation in primary and permanent te-eth” con Z. Cehereli, N. Kotsano, T. Dammaschke, tutti e tre in cattedra, a New Orleans, all’Università di Thes-salonika e a Munster. Il terzo simposio di sabato 23 verteva infine su: “Children’s health is a valuable good, and oral pathology” con A. Pinto, S. Flint e D. Sullivan, S. Zara e R. Wilmer delle Università di Cleveland, Dubli-no, Zurigo e Sydney. In totale oltre 140 Full Professor and Chair of Paediatric Dentistry tra cui molti titolari in contemporanea della cattedra e del reparto di Orto-donzia provenienti da cinque continenti con numerosi

collaboratori. Oltre 70 le nazioni pre-senti, numerose anche le Università degli emirati arabi, d’Israele e dell’I-ran, oltre a varie nazioni africane, del Sud-est asiatico e del Nord, Centro e Sud America, e dall’Australia. All'even-to ha fatto da cornice eccezionale una mostra merceologica con i principali sponsor ed exibitors internazionali. Numerosa la partecipazione di Scuole universitarie italiane con presentazio-ne di poster e oral papers da parte dei partecipanti (tra cui, Alessandra Majo-rana, Silvia Pizzi, Patrizia Defabianis, Nello Ingenito, Gianmaria Ferrazzano, Sergio Mazzoleni, Claudia Caprioglio e collaboratori). Nell’affollata assemblea generale EADP presidente incoming per il prossimo biennio è stato nomi-

nato Elias Berdouses dell’Università di Atene, il quale ha indicato due appuntamenti: a Creta (maggio 2019) per il Seminar e ad Amburgo (2020) per il 15º congresso. Scambio di consegne anche con i nuovi Counsellor che dovranno per sei anni rappresentare ogni nazione. Per l’Italia, dopo anni di intensa attività, Alessandra Majora-na (Brescia) ha ceduto il testimone a Patrizia Defabianis già distintasi con il Seminar EAPD dell’aprile 2017 all’U-niversità di Torino. La Defabianis ha voluto dedicare un ricordo a Giuliano Falcolini, Maestro e Pioniere dell’o-dontoiatria pediatrica italiana, per i suoi oltre 60 anni di rapporti internazionali, oltrechè socio onorario EAPD.

Damaso Caprioglio

L’oggi e il domani della radiologia 3D in implan-tologia, ortodonzia ed endodonzia chirurgica: questi sono i principali argomenti che saranno trattati nel corso dei 4 eventi a tema - organiz-zati da KaVo - che avranno luogo, a partire dal 22 settembre, nelle città di Bari, Roma, Bologna e Firenze, in ordine cronologico, con relatori di livello in quanto i temi dell’implantologia e del workflow digitale saranno illustrati da Riccardo Benzi Cipelli, quello dell’ortodonzia 3D da Giam-pietro Farronato e quello dell’endodonzia chirur-gica da Emanuele Ambu. Nel corso delle giornate vi sarà la possibilità di interagire con i relatori e di comprendere i principali benefici di cui questi professionisti hanno goduto nel dotarsi di un’ap-parecchiatura di Imaging Cone Beam. Sono op-portunità che KaVo vuole mettere a disposizione soprattutto di quegli odontoiatri che non hanno ancora, nelle rispettive specializzazioni, fatto il passo di acquistare un sistema di radiologia 3D per diversi motivi, soprattutto quelli legati al ti-more di acquisire una tecnologia troppo com-plessa se non effettivamente compresa.

SUSO News

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INCONTRI E CONGRESSI

Giuliano Falcolini

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Primalux Ortodonzia S.r.l.C.so Francia 430 - 10146 Torino (TO) Tel. 011 [email protected] - www.primalux.it

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CORREGGERE LE ABITUDINI VIZIATE SEMPLIFICANDO L’EVENTUALE TRATTAMENTO ORTODONTICO

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INCONTRI E CONGRESSI

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Secondo Congresso AIG di Milano“The House of Gnathology” aperta a tutti

La Gnatologia ha rappresentato fin dalle sue origini una branca odontoiatrica bizzarra per la maggior parte degli odontoiatri. Se sul piano teorico le molte Scuole nate nel corso del tempo si sono sempre affrontate con tesi e approcci diagnostico-terapeutici diversi e spesso contrapposti, generando grande confusione nel dentista fin dai primi studi universitari, nella prati-ca clinica quotidiana lo gnatologo viene spesso visto come un super-specialista di nicchia, dedito alla cura di pazienti complessi e talora al soccorso di colleghi in dif-ficoltà durante riabilitazioni ortodontiche o protesiche. Rispetto alle altre specializzazioni odontoiatriche la gnatologia risulta quindi meno attraente e meno de-finita, sempre operatore-dipendente e variabile nei suoi iter pratici, spesso contraddittoria e incerta nel dare risposte ai quesiti di dentisti e pazienti.

La moderna Gnatologia è invece una splendida e gio-vane specialità, che occupandosi di funzione e disfun-zione dell’apparato stomatognatico, entra in gioco ogni qual volta ci si occupi di odontoiatria restauratrice più

o meno estesa, protesi, ortognatodonzia, riabilitazioni complesse su impianti ed entra in contatto con l’otori-nolaringoiatria, la foniatria, la logopedia, la posturologia e con qualsiasi altra disciplina interessata al funziona-mento della bocca e dei distretti ad essa connessi. Porta con sé un bagaglio di conoscenza, di esperienza clinica e di cultura odontoiatrica lungo oltre un secolo, che in realtà ha guidato lo sviluppo dell’odontoiatria moderna e che deve essere riconosciuto e valorizzato. L’Associazione ha quindi coraggiosamente deciso di aprirsi a tutti i cultori di questa specialità e di rifondar-si mediante la confluenza dei molti clinici interessati alla creazione di una nuova AIG. La linfa vitale delle varie Associazioni e delle personalità, che hanno ac-cettato con entusiasmo di unirsi in un progetto co-mune, ha il fine ambizioso e al tempo stesso non più procrastinabile di rivitalizzare l’interesse e l’amore per la disciplina creando un terreno fertile per lo scambio culturale e la condivisione tra le scuole aderenti. Fare chiarezza e formazione odontoiatrica, divulgare i progressi ottenuti in questo ambito, promuovere la

ricerca clinica, unire invece che dividere, rappresen-tare un interlocutore autorevole per le istituzioni e per le rappresentanze scientifiche del mondo odon-toiatrico; questi gli obiettivi più importanti che si con-cretizzano intorno alle attività della nuova AIG e che saranno di guida nell’organizzazione del secondo congresso “the House of Gnathology” in programma a Milano dal 23 al 24 Novembre.

I numerosi relatori in rappresentanza di tutte le Scuole aderenti al progetto porteranno il meglio della produ-zione clinica e scientifica attualmente disponibile per avvicinare i partecipanti a questa branca interdiscipli-nare e mostrare l’interdipendenza indispensabile delle specialità in un momento storico, nel quale l’iperspe-cializzazione della Medicina e della Chirurgia rischia di far perdere al medico un punto di vista sintetico e sincretico sullo stato di salute e di malattia del paziente. Si parlerà dunque di moltissimi temi in campo orto-gnatodontico e protesico, pedodontico e neurofisio-logico, diagnostico e riabilitativo, lungo un unico filo

conduttore: il buon funzionamento dell’apparato sto-matognatico e l’importanza della buona odontoiatria a difesa della salute orale della popolazione.

Roberto Masnata e Consiglio direttivo dell’AIG

“La riabilitazione funzionale del sistema stomatognatico: dalla diagnosi alla terapia”

Presidente del Congresso: Dr. Roberto Masnata

Presidente AIG

In collaborazione conScuola di Specializzazione in Ortognatodonzia

dell’Università degli Studi di Milano Direttore: Prof. Giampietro Farronato

Aula MagnaUniversità degli Studi di Milano

Via Festa del Perdono, 7

“THE HOUSE OF GNATHOLOGY“

CONGRESSO NAZIONALE

ASSOCIAZIONE ITALIANA GNATOLOGIA

MILANO, 23-24 NOVEMBRE 2018

CIC - Comitato Intersocietario di Coordinamento delle Associazioni Odontostomatologiche Italiane

Società Italiana Disfunzionied Algie temporomandibolari

“La riabilitazione funzionale del sistema stomatognatico: dalla diagnosi alla terapia”

Presidente del Congresso: Dr. Roberto Masnata

Presidente AIG

In collaborazione conScuola di Specializzazione in Ortognatodonzia

dell’Università degli Studi di Milano Direttore: Prof. Giampietro Farronato

Aula MagnaUniversità degli Studi di Milano

Via Festa del Perdono, 7

“THE HOUSE OF GNATHOLOGY“

CONGRESSO NAZIONALE

ASSOCIAZIONE ITALIANA GNATOLOGIA

MILANO, 23-24 NOVEMBRE 2018

CIC - Comitato Intersocietario di Coordinamento delle Associazioni Odontostomatologiche Italiane

Società Italiana Disfunzionied Algie temporomandibolari

SUSO Roma, il nuovo Direttivo si presentaIn programma? Incontri, corsi, congressi

Il Direttivo SUSO a Figline Valdarnoper la Scuola di Dirigenza

Presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, il 1° agosto è stato nominato il nuovo Consiglio Direttivo SUSO della Sezione di Roma per il triennio 2018-2020.Alla conferma del Presidente Raoul D’Alessio, è seguita la nomina del Vicepresidente Ilaria Della Vecchia, del Te-soriere Fernando D’Emidio, del Segretario Biagio Pacella e del Consigliere Antonio Alicandro. Il nuovo Direttivo, supportato dall’esperienza del Presidente Nazionale Pie-tro di Michele, porrà al centro della sua attività la tutela della salute del paziente. A tal fine, di primaria importanza sarà il sostegno nei confronti di tutti i colleghi che opera-no nel campo dell’ortodonzia per affrontare al meglio le sfide quotidiane, anche mediante un dialogo costante con l’ORTEC. L’organizzazione di incontri di formazione, corsi e congressi sarà uno dei temi più cari al nuovo Direttivo, così come un costante supporto agli studenti delle specializza-zioni in ortognatodonzia e il provare ad essere una valida guida ai neolaureati, per permettere loro di essere non solo il futuro ma anche il presente dell’ortodonzia.Tra i numerosi obiettivi che il Direttivo si prefigge, vi è l’incremento dei servizi offerti ai Soci SUSO, ad esempio attraverso la stipula di nuove convenzioni. In merito si evidenzia che già dal mese di settembre ciascun Socio potrà sottoscrivere una polizza RC Professionale, a un

prezzo agevolato, con la Reale Mutua Assicurazioni - Agenzia di Chieti. È evidente un rinnovato entusiasmo da parte dei protagonisti, pienamente consapevoli delle proprie responsabilità nei confronti di tutti i professio-nisti e dei pazienti.

Biagio PacellaSegretario Sezione SUSO Roma

Si tiene sabato 27 ottobre a Figline Valdarno (Fi), la II° edizione di SUSO SCHOOL, giornata di formazione per la crescita professionale e sindacale della dirigenza SUSO, finalizzata a programmare strategie operative in rafforza-mento di quel "Cambio passo" che vede tutti gli ortodonti-sti impegnati su vari fronti. Cornice ideale dei lavori, l’Hotel Villa Casagrande, cornice di benessere e relax, coronata da una fattoria dove si produce ancora un ottimo Chianti

e olio extra d’oliva, un Museo della cultura contadina e un ristorante dai piatti tipici toscani oltre ad un chiostro che racchiude in sé 6 secoli di storia. A disposizione degli ospiti dell’albergo anche una piscina con vista su un magnifico giardino all’italiana e un piccolo “centro benessere” con palestra, sauna e vasca idromassaggi.

Alessandra LeoneVicepresidente Nazionale SUSO

Da sinistra Fernando D’Emidio, Raoul D’Alessio, Ilaria Della Vecchia, Biagio Pacella, Antonio Alicandro

Venti relatori di provenienza e fama internazionale, supportati da par-tner leader nel panorama ortodontico, che illustreranno a 360° il Full Digital in Ortodonzia attraverso le loro esperienze quotidiane nella ge-stione dei casi, mostrando come la tecnologia ha cambiato l’approccio col paziente ed il laboratorio.

Si affronteranno anche i nuovi modi di comunicazione e gestione del teamwork ortodontico che stanno avanzando e sono racchiusi nei sistemi digitali 3D. L’abbattimento di tutte quelle barriere create da tempo e distanza che l’impronta intraorale sta generando, andando a sviscerarne i limiti e le potenzialità e non ultimo uno sguardo da questo futuro al futuro che verrà.

Questi in sintesi i molti punti di forza di “THINK IT, MAKE IT DIGITAL” 1° Congresso Internazionale sull’Ortodonzia Digitale. L’evento, organizzato da GRUPPO DEXTRA - società in costante crescita, nata dall’integrazione di aziende odontotecniche radicate su tutto il territo-rio italiano - si terrà il 30 novembre ed il 1° dicembre a Ferrara nell’e-sclusiva sede del Castello Estense.

Saranno presentati nuovi dispositivi full digital, nuovi programmi, nuo-vi macchinari e i più recenti materiali che si stanno affacciando al mon-do ortodontico grazie al digitale.

Un evento unico, un'occasione imperdibile da non mancare, viste le straordinarie opportunità che offre in termini di cultura ortodontica focalizzata al 3D e ai nuovi sistemi di acquisizione intraorale.

A FERRARA, 30 NOVEMBRE E 1 DICEMBRE1° Congresso Internazionale sull’Ortodonzia Digitale

GRUPPO DEXTRA

GRUPPO DEXTRA

Page 9: È Ortodonzia al centro dell'Odontoiatria medica: un ruolo ... 2018/suso_2018_04.pdf · Francesca Rosato In Redazione Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra

GRUPPO DEXTRA

GRUPPO DEXTRA

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NORME E PRASSI

È targata SUSO la nuova polizzaper gli ortodontisti italiani

Un profilo assicurativo è dedicato quindi all’odontoiatria che opera esclusivamente inserito in una struttura e oltre a non avere un proprio studio non emette fattura direttamente al paziente. Per questo professionista, che oggi risponde civilmente solo per responsabilità extra-contrattuale (e per quella contrattuale solo per colpa grave facente capo alla struttura), il costo del premio è estremamente contenuto, riducendosi ulteriormente nei primi anni di attività lavorativa. Per il titolare di studio che, data la posizione apicale, risponde della funzionalità della struttura, dell’operato dei dipendenti ed almeno in pri-ma battuta di quello dei collaboratori esterni, l’obiettivo è stato invece di coprire nel modo più completo possibile le varie problematiche che di volta in volta, possono pre-sentarsi, prevedendo anche coperture da predisporre “ad hoc” per ogni singola struttura sanitaria.Curiosamente e al contrario di quanto si potrebbe pen-sare, le statistiche dimostrano che la sinistrosità aumenta con l’età. Il che potrebbe essere legato ad una maggiore aspettativa del paziente nei confronti di un professionista con più esperienza, ad una pazientela con problematiche realmente più complesse (e quindi più rischiosa “in sé”), o, ancora, ad una minor disponibilità al rapporto umano del professionista che, ahimè, a volte caratterizza chi ha qual-che capello bianco in più (e un po’ di pazienza in meno).

Per compensare l’inevitabile maggior costo della polizza per i colleghi ultrasessantenni è tuttavia prevista, senz’au-mento di premio né limitazione di sinistri insorti, la coper-tura per i dieci anni susseguenti la fine dell’attività lavora-tiva. Si tratta della cd. “copertura postuma”, fino ad oggi ottenibile in molte polizze solo col pagamento anticipato di una o più ulteriori annualità mentre, in altre, decadeva automaticamente alla denuncia del primo sinistro. Altra caratteristica di grande importanza, specialmente per i professionisti che lavorano da qualche anno, è la cosid-detta “retroattività”, ossia la copertura assicurativa per si-nistri che, pur essendo stati denunciati per la prima volta durante il periodo di copertura della polizza, sono in realtà legati a fatti accaduti nel passato. In tutti i contratti viene specificato il termine di copertura per gli anni passati: una clausola che va considerata con attenzione, in funzione della durata della propria attività lavorativa. Nella vecchia polizza la retroattività era di 3 anni, protratta fino a dieci dalla Legge Gelli Bianco, ma nella nuova polizza SUSO è addirittura “illimitata”, particolare di estrema importanza per l’ortodontista.Perché se è vero che il paziente può ri-valersi sul professionista entro un periodo di 10 anni, in realtà essi non partono “dal momento in cui il fatto è avve-nuto” ma da quando il paziente “è venuto a conoscenza” di aver subito un danno ingiusto, cioè dalla data riportata sulla perizia medico legale redatta dal suo consulente. Considerando i tempi spesso lunghi del trattamento orto-dontico, quelli di una eventuale recidiva o le conseguenze della crescita è evidente che anche il termine di 10 anni, sicuramente congruo per altri tipi di trattamenti odontoia-trici, potrebbe rivelarsi insufficiente.Come già nella polizza precedente è inoltre inclusa la copertura per danni provocati da uso di miniviti mentre con un’integrazione del premio assicurativo è possibile tutelarsi anche per quelli eventualmente insorti dopo trattamenti di odontoiatria estetica, oggi sempre più pra-ticata nei nostri studi. Ma il punto che merita maggio-re attenzione (e del quale come Direttivo SUSO siamo

particolarmente soddisfatti ndr.) è la “rinuncia al diritto di rivalsa”. Ossia - in termini sicuramente impropri - la copertura dell’onorario indebitamente percepito per una prestazione che non è andata a buon fine. Que-sto punto, sicuramente di non facile comprensione per i non addetti ai lavori (ma assolutamente focale nella gestione e negli esiti di un contenzioso) rappresenta il fiore all’occhiello della copertura assicurativa e merite-rebbe sicuramente un più completo approfondimento. In sostanza, qualora venga riconosciuta nell’attività dell’odontoiatra un profilo di responsabilità, la quota parte del danno emergente che si identifica con un onorario “ingiustamente percepito” (che viene corrispo-sto in prima battuta dall’assicurazione ma poi richiesto da questa al professionista suo assicurato come “resti-tuzione di onorario”, in virtù del cosiddetto “diritto di rivalsa”) rientra nella maggior parte dei casi nella coper-tura assicurativa della polizza SUSO. Oltre alla clausole inserite nella polizza base sono previ-ste anche particolari estensioni aggiuntive che il profes-sionista potrà decidere di inserire. Ad esempio la tutela legale penale, particolarmente importante per il titolare di struttura, che ha lo scopo di sostenere legalmente il professionista anche nei procedimenti in ambito di re-sponsabiità penale. Nel ringraziare la Reale Mutua**, con la quale il 30 giugno 2018 la convenzione è stata siglata, per la disponibilità e l’ottimo rapporto di collaborazione in quanto sinora realiz-zato, confidiamo che la nuova formula, opportunamente compresa nelle sue peculiarità, trovi non solo riscontro nei soci e rappresenti un ulteriore motivo di adesione al SUSO, favorendone la crescita, in un comune impegno al miglioramento della professione. Gabriella Ceretti

Consigliere Nazionale SUSO

**Operante in Italia con oltre 1.100 dipendenti e 345 agen-zie e costituita in forma di mutua (grazie alla quale ogni assicurato diventa anche socio) la Reale Mutua è capofila di Reale Group presente in Italia, in Spagna e in Cile con più di 3.100 dipendenti e circa 3 milioni e 800 mila Assicurati ed una raccolta premi di oltre 3,8 miliardi di euro. Da sempre particolarmente attenta alla tutela in ambito sanitario la Reale festeggia quest’anno i 190 anni di fondazione. Un interlocutore più che solido, quindi, col quale SUSO sta col-laborando anche per altre iniziative di cui verrà data presto notizia. Punto di riferimento diretto per i soci SUSO che de-siderino più approfondite informazioni sulle caratteristiche della polizza è la sede di Udine, nella persona dell’agente Giuseppe Dilena (tel. 0432 2287077) L’ENPAM, ente di previdenza dei medici e degli odontoia-

tri, mette a disposizione dei figli dei suoi iscritti un contri-buto annuale di 5 mila euro per frequentare un collegio universitario di merito. La novità di quest’anno, che si ag-giunge alle borse di studio già esistenti per gli orfani, ri-guarda la possibilità di essere ospitati in una delle struttu-re residenziali riconosciute dal Miur, destinate a studenti delle università italiane statali e non statali. Per poter ac-cedere è necessario superare una selezione e avere un curriculum di studi eccellente. Il bando riguarda 50 colle-gi universitari di merito distribuiti in 15 città universitarie italiane. Oltre ad affiancare il percorso universitario del singolo studente con un tutorato altamente qualificato, ogni convitto sviluppa un programma extracurricolare specifico per favorire l’acquisizione di più competenze e valorizzare quindi particolari meriti e abilità. Le borse messe a bando dalla Fondazione ENPAM nel 2018 hanno uno stanziamento complessivo di 100mila euro e pre-vedranno un contributo fino a 5mila euro all’anno per studente per tutta la durata del corso universitario, se verranno soddisfatti i requisiti richiesti. Si darà priorità a chi si iscrive ai corsi di laurea in medicina e in odontoiatria,

senza escludere eventuali altri corsi nel caso restino sus-sidi disponibili. L’obiettivo della Fondazione è infatti quel-lo di incentivare il ricambio generazionale e di favorire i giovani che decidono di intraprendere la professione del medico o del dentista “Studiare costa sacrifici in termini di impegno e di costi per la famiglia – ha commentato il presidente Alberto Oliveti – . Con quest’iniziativa vogliamo investire nel nostro futuro, favorendo il ricambio genera-zionale con particolare riguardo per i medici e i dentisti di domani. Tuttavia, in un’ottica di Adepp, pensiamo anche alle altre professioni”. Potranno fare domanda gli iscritti attivi e pensionati, in regola con i versamenti contributivi, con un reddito non superiore a 8 volte il minimo Inps. Gli studenti non dovranno avere più di 26 anni.FARE DOMANDA. L’apertura del bando dell’ENPAM è concomitante all’avvio delle selezioni per i collegi. Si potrà infatti fare domanda a partire dalle ore 12 del 17 settembre fino alle ore 24 del 26 ottobre. La doman-da dovrà essere presentata insieme a tutti i documenti richiesti dal Bando direttamente dall’area riservata del sito dell’ENPAM. Ulteriori informazioni alla pagina:www.enpam.it/collegidimerito

ENPAM, 5.000 € l'anno per i collegi di merito

segue da pag. 1

Formazione, boom negli studi professionaliNuovo impulso per lo sviluppo delle professioni

Da inizio 2017 a giugno 2018 Fondoprofessioni ha approvato attività formative per 75 mila ore. Callio-ni: Nuovo impulso per lo sviluppo delle professioni. Veronese: dal Fondo ulteriori risorse per finanziare la formazione Cresce la formazione continua negli studi professionali e nelle Aziende ad essi collegate, grazie alle risorse stanziate da Fondoprofessioni. Secondo i dati del Fondo Interpro-fessionale da inizio 2017 a giugno 2018 sono state appro-vate attività per una durata complessiva di circa 75.000

ore di formazione. «Il Fondo sta dando un notevole impul-so alla formazione continua nel settore di riferimento, per contribuire allo sviluppo delle professioni, attraverso livelli più elevati di competenze e abilità dei dipendenti», così ha commentato Roberto Callioni, Presidente di Fondopro-fessioni. E non finisce qui. Di recente, infatti, sono state stanziate ulteriori risorse per finanziare la formazione dei lavoratori. A tal proposito, Ivana Veronese, vice presidente del Fondo, ha osservato: «Nei prossimi mesi prevediamo di approvare migliaia di piani formativi, anche con riferi-mento all’Avviso 02/18, ultimo aperto in ordine di tempo».

Si celebra a Caserta il XX Congresso della SIOF

In occasione del XX Congresso Nazionale il Direttivo SIOF ha deciso di mettere sul tappeto un argomento i cui river-beri professionali sono all’ordine del giorno: “L’insuccesso in implantoprotesi”. La sinergia tra Medici-Legali ed Odon-toiatri è la forza motrice della Società Italiana di Odontoia-tria Forense che ha deciso di festeggiare il suo 20° com-pleanno a Caserta presso la prestigiosa sede dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri, dove verranno affrontate ed approfondite le tematiche della appropriatezza, delle com-plicanze, nonché degli errori in implantoprotesi ascoltando

sia le voci e le esperienze di eminenti clinici validate o meno dalle illuminate riflessioni di eminenti medici legali. I profili di responsabilità andranno, puntualmente, valutati ed ad-debitati sia alla componente degli operatori sanitari, delle strutture sanitarie nonché del paziente stesso. Ancora una volta SIOF apre gli occhi agli odontoiatri prevenendo l’in-successo in implantoprotesi con un percorso meditato e condiviso con i medici legali ed aggiornato con i recenti inquadramenti del Legislatore.

Alberto Laino

XXCongresso Nazionale SIOF“L’INSUCCESSO IN IMPLANTOPROTESI TRA APPROPRIATEZZA,COMPLICANZE ED ERRORI: LA RESPONSABILITÁ DEGLI OPERATORISANITARI, DELLA STRUTTURA E DEL PAZIENTE”9/10 NOVEMBRE - CASERTAOrdine dei Medici di Caserta: Via Bramante, 19 – Parco Gabriella 81100 Caserta

Venerdì 9 Novembre 2018 »» ORE 8:30 - 14:00

CORSO PRECONGRESSUALE

“Il trattamento implantoprotesico: dai principi biologici agliaspetti clinici”

8:30-9:00 »» Registrazione ed iscrizionePresidenti di Seduta: M. Amato, A. De Palma, S. FrojoL’implantologia osteointegrata: principi biologici e aspetti clinici che condizio-nano i rapporti con i tessuti perimplantari. E. VaiaL’implantologia protesicamente guidata: gli aspetti clinici e protesici. E. VaiaMovimento ortodontico come alternativa alla GBR per la rigenerazione del sito implantare. A. LainoIl ruolo del maxillo facciale nell’implantoprotesi. L. CalifanoNorme di buona condotta tecnico-deontologica nella prevenzione del contenzio-so da addebiti di responsabilità sanitaria. P. Di Lorenzo13:00-14:00 »» Light lunch riservato agli iscritti al Corso Precongressuale

Sabato 10 Novembre 2018 »» ORE 9:00 - 18:00

Presidenti di seduta: C. P. Campobasso, P. P. Scalzone, P. Frati

Il contenzioso

9:00-13:00 »» SECONDA SESSIONEIntroduzione su un tema spinoso. C. Buccelli, G. Di VellaModeratore: A. Sirignano, V. Pinchi, F. PittorittoLa compliance esigibile dal paziente. L. Ramaglia, A. ArgoL’addebito di responsabilità. L. AscioneLa vicenda penalistica. La vicenda civilistica. Gli Albi dei periti e consulenti tecnici alla luce della legge Gelli-Bianco: i criteri di inclusione. G. BarbutiIl collegio medico-legale nell’accertamento della responsabilità. B. Della Pietra

Esperienze cliniche e protezione assicurativa

14:00-18:00 »» TERZA SESSIONEPresidenti di seduta: M. Niola, S. Masiero, N. IorilloModeratori: G. Vacchiano, G. Laino, M TuraniIl nervo alveolare inferiore: terapia delle lesioni e follow up. A. Russillo, B.A.GiannìIl valore dell'esperienza nella pratica implantoprotesica. V. TanziI rischi del trattamento delle “Star”. R. D’AlessioLa buona pratica assicurativa alla luce della legge “Gelli-Bianco”. G. Ceretti, D. BettiStima dell'età nei presunti minori: proposta operativa SIOF. C. MilaniRelazione di sintesi. P. di Michele17:45-18:00 »» Consegna ECM e chiusura del Congresso

Venerdì 9 Novembre 2018 »» ORE 14:00 - 18:00

XX CONGRESSO NAZIONALE

“L’insuccesso in implantoprotesi tra appropriatezza, compli-canze ed errori: responsabilitá degli operatori sanitari, della struttura e del paziente”

14:00-14:15 »» Registrazione ed iscrizione14:15-15:00 »» Saluti delle AutoritàPresidenti di Seduta: C. Buccelli, R. Iandolo15:00-15:30 »» Lectio MagistralisLe responsabilità dei protagonisti del trattamento implantoprotesico così come inquadrate dal Legislatore. F. Introna

Le variabili nel risultato della prestazione implanto-protesica

15:30-18:00 »» PRIMA SESSIONEModeratore: A. Dell‘Erba, G. CiancioRaccomandazioni, Linee Guida, buone pratiche clinico-assistenziali nell’ ap-proccio diagnostico-terapeutico. L. Guida, M. CingolaniL’evento avverso: complicanze o colpa? C. Cafiero, M. Natale De LucaGli aspetti psicologici della terapia implantare. A. della Valle

Segreteria Scientifica

Claudio Buccelli (Presidente Nazionale SIOF); Gabriella Ceretti (Vice Presidente Na-zionale SIOF); Pierpaolo Di Lorenzo (Segretario Nazionale SIOF);Alberto Laino (Past President SIOF); Pietro di Michele (Past President SIOF).

Il Congresso è riservato a Medici Chirurghi, Odontoiatri e Cultori del Diritto

Quota d’iscrizione

Soci SIOF in regola con quota 2018Partecipazione al Congresso ed iscrizione SIOF (annualità 2018-2019)Studenti CLOPD/CLID

Gratis60 euroGratis

Crediti formativi 15 crediti ECM(corso precongressuale: 4 crediti ECM; congresso: 8 crediti ECM)

Segreteria Amministrativa ed Iscrizioni: Emmedue Group Formazione di Marta Traversa & C. SasVia Treviso, 24/R - 10144 Torino • cell: 366 1736627 · tel: 011 18922045email: [email protected] • www.corsiecm.emmeduegroup.it · www.siofonline.it

Page 11: È Ortodonzia al centro dell'Odontoiatria medica: un ruolo ... 2018/suso_2018_04.pdf · Francesca Rosato In Redazione Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra

NORME E PRASSI

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Nell’ambito delle giornate cultu-rali organizzate e promosse dal Centro “Smile” di Udine un in-contro ha visto presenti come re-latori esponenti SIOF della Regio-ne Friuli Venezia Giulia: Franco Pittoritto, odontoiatra forense e consigliere nazionale SIOF, Enri-co Ciccarelli, medico legale e l’av-vocato civilista Geniale Caruso.Il tema, pur non rivestendo un inte-resse clinico, si è rivelato altamente formativo affrontando tematiche facenti necessariamente parte del bagaglio culturale di ogni odonto-iatra impegnato nella professione.

Come è noto negli ultimi decenni si è assistito ad un incremento esponenziale del contenzioso che ha condizionato l’attività professionale imponendo l’ade-guamento ad una successione di obbligazioni e una sempre maggiore cautela nei confronti del paziente. Nel rapporto odontoiatra/paziente il termine re-sponsabilità ha perso il significato di fiduciosa af-fidabilità attribuita dal paziente all’odontoiatra e ha assunto un significato di colpa. Si calcola che attual-mente 1 dentista su 30 nel corso della sua attività professionale si trovi a dover affrontare un conten-zioso. Nel gestire la professione più che mai neces-sario quindi conoscerne la regolamentazione.

All’inizio della cura si instaura tra odontoiatra e paziente un rapporto contrattuale, scritto o verbale, affiancato dalla obbliga-torietà di un preventivo scritto e di un espresso consenso infor-mato. Rapporto che si esaurirà con l’adempimento o con il volontario recesso uni o bilate-rale e che, in caso di inadempi-mento imputabile all’operatore, contemplerà un risarcimento. Il rapporto comporta una obbli-gazione da parte di entrambi. Obbligazione dell’odontoiatra sarà esercitare la propria opera

con la dovuta prudenza, diligenza e perizia nel ri-spetto di leggi e regolamenti, nel rispetto delle linee guida emanate o discostandosene motivatamente. Obbligazione del paziente sarà pagare l’onorario, non nascondere nulla all’odontoiatra sulla sua si-tuazione sanitaria, seguire le indicazioni impartite. In caso di contenzioso sarà cura del paziente/cre-ditore dimostrare l’esistenza del danno e compito dell’odontoiatra/debitore dimostrare che tale even-to si è verificato per cause indipendenti e comunque non imputabili al suo operato.È stato poi affrontato l’argomento della dibattuta questione della obbligazione di mezzi o di risultato in odontoiatria, intendendosi nel primo caso l’one-

re dell’odontoiatra di dimostrare di aver rispettato nell’esercizio della sua opera tutte le attenzioni e le regole richieste dall’arte, indipendentemente dal raggiungimento del risultato auspicato.Compito del medico infatti è curare correttamente il paziente ma non è obbligato a guarirlo. Di contro l’obbligazione di risultato si configura come una responsabilità oggettiva che ne impone il raggiungimento. Argomentazioni diverse e sen-tenze contrastanti hanno avvalorato una o l’altra di queste opinioni. A sostegno della prima obbli-gazione si è detto, nell’effettuare una riabilitazione

orale, qualunque siano la modalità dell’intervento odontoiatrico (protesiche, conservative, implan-tari, ortodontiche) diagnosi, scelta della terapia idonea e controllo del paziente assume un rilievo assorbente l’attività riservata all’odontoiatra, indi-pendentemente dalle metodiche operative e dalle strumentazioni utilizzate. Vengono inoltre invocate l’individualità biologica di ogni paziente e a parità del tipo di intervento, la diversa realizzazione nei vari pazienti. Non potrebbe quindi esistere una ob-bligazione assoluta di raggiungere un preciso risul-tato, quale potrebbe essere richiesto nella messa in opera di un opus materiale. A sostegno della obbligazione di risultato si affer-ma al contrario la raggiungibilità statisticamente significativa del risultato in odontoiatria, la rilevanza estetica dei trattamenti, la componente materiale dei manufatti utilizzati. C’è chi sostiene che l’ob-bligazione sia di soli mezzi per quanto riguarda la componente funzionale mentre sarà di risultato nell’applicazione dei manufatti protesici. Attualmente la giurisprudenza sembra aver su-perato tale dicotomia tra le due obbligazioni rico-noscendo per i casi di facile e corrente soluzione una diretta responsabilità del professionista nella determinazione del danno con obbligo di risarci-mento per danno ingiusto.

Franco PittorittoDirettivo SIOF

Udine: un aggiornamento in temadi responsabilità professionaleAll’inizio della

cura si instauratra odontoiatra

e pazienteun rapportocontrattuale,

scritto o verbale

Il notevole sviluppo del contenzioso in tema di responsabilità professionale medica in generale, odontoiatrica in particolare, ha fatto in modo che il Legislatore ponesse mano ad un riordino della ma-teria culminato con la promulgazione della L 24/17, meglio nota come legge “Gelli – Bianco”. In parti-colare l’amplificazione del contenzioso civilistico con la moltiplicazione delle richieste di danno che, a volte, raggiungono, almeno sulla carta, importi rimarchevoli, richiede da parte del professionista una conoscenza, perlomeno a grandi linee, dei con-cetti fondamentali della dottrina del danno. Il codice civile, che regolamenta i rapporti tra vari soggetti privati, prevede due grosse categorie di danno: il danno non patrimoniale ed il danno patrimoniale. Il danno non patrimoniale è quello che si sostanzia quan-to viene leso un bene giuridicamente tutelato. È quindi evidente che molteplici potrebbero essere le figure di danno afferenti a questa categoria, tante quanti posso-no essere i beni violati. In realtà, nella pratica medico – legale quotidiana, i danni oggetto di richiesta di risarcimento sono rappresentati generalmen-te da tre sottocategorie rappresentate rispettivamente dal danno:

1) biologico 2) morale 3) esistenziale.

La nozione del primo (ovvero la riduzione dell’integrità psico – fisica) affonda le sue radici nel tempo in quanto, già nel 1986 la Corte Costi-tuzionale ne aveva dato una prima definizione delineandone i concetti fondamentali ed identificandolo come “danno-evento perché ripercus-sione naturale del comportamento lesivo” e quindi sua parte integrante, fondando la propria autonoma risarcibilità sul combinato disposto de-gli art. 2043 c.c. e 32 Costituzione. Successivamente, con l’emanazione del cd “Codice delle assicurazioni private” (D.L. 209/2005) si è giunti, con l’art 138 e 139, alla attuale definizione di “danno biologico”, che può essere declinato come la riduzione dell’integrità psico – fisica, tempora-nea o permanente conseguente al comportamento illecito riconducibile all’operato del sanitario. In pratica, al comportamento dell’odontoiatra, consegue una lesione “fisica”, suscettibile di “accertamento medico – le-gale” . Quindi risarcibile.Definita la nozione di danno biologico bisogna tratteggiare le modalità con cui ogni lesione o meglio la menomazione, che consegue alla singola lesione, può essere valutata. Infatti la cascata, che porta al danno biologico, è composta dalla seguente declinazione:

Illecito > lesione > menomazione > danno biologico

Esistono tabelle di legge (De-creto del Ministero della salute 3.07.03), cosiddette “per le micro invalidità” perché ricompren-dono danni biologici compresi tra l’1% ed il 9%, satisfattive di molta parte dei danni biologici di natura odontoiatrica. Con-templano, per esempio, le avul-sioni di tutti gli elementi dentari, variando il grado percentuale di danno in base all’efficienza funzionale, estetica e fonatoria del singolo elemento. Tali para-metri, non fissi, possono subire delle modifiche di valore in base a dei correttivi, i cd “coefficienti di correzione del danno biolo-gico di natura odontoiatrica”

rappresentati rispettivamente da età, sesso, stato anteriore (situazione preesistente del soggetto) e emendabilità del danno biologico. Il danno morale, seconda figura di danno non patrimoniale che analizziamo, può essere definito come “un pregiudizio costituito dal-la sofferenza soggettiva cagionata dal fatto illecito”, rappresentando un danno “soggettivo”, come si evince dalla definizione e, pertanto, per la sua connotazione ed apprezzabilità, necessita di una “traduzione” prati-ca attraverso parametri facilmente valutabili. In tal senso va una recente metodologia, proposta dalla SMLT (Società medico – legale del Trivento) che ha individuato dei parametri, per la valutazione del danno morale sia temporaneo che permanente. Es. il dolore fisico, la cui individuazione mediante diversi livelli, permette di delineare il grado di sofferenza oggetto in seguito di valutazione giuridica. Infine, per quanto attiene ai danni non patrimoniale, la terza categoria è rappresentata dal cd danno esistenziale. Questo concetto è stato recentemente ribadito dalla Cassazione con la sentenza 2056/18 ribadendo che esso presuppone “non la semplice per-dita delle abitudini ma il radicale cambiamento di vita, l’alterazione o il cambiamento della propria personalità, lo sconvolgimento della propria esistenza”. Non si può quindi intenderlo come mera perdita delle abitudini e dei riti propri della quotidianità della vita, e in particolare da meri disa-gi, fastidi, disappunti, ansie, stress o violazioni del diritto alla tranquillità bensi come lo definisce la Cassazione. Sostanzialmente rappresenta la ri-percussione “dinamica” del danno biologico che è, invece, quello “statico” conseguente immediatamente alla lesione. Ossia la ripercussione che la menomazione biologica comporta sul “modo di essere” della persona, i cambiamenti conseguenti, es. dopo l’avulsione di due elementi del grup-po frontale, nel modo di rapportarsi con gli altri ma anche in quello di

percepirsi. Il danno patrimoniale, seconda grande categoria civilistica del danno, ha, invece, una con-notazione prettamente economica, come del resto lascia intuire il termine, riguardando infatti la pa-trimonialità del leso cioè del soggetto che ha subito l’illecito. È costituito da due sotto - categorie, rispet-tivamente il lucro cessante ed il danno emergente. Il primo richiama immediatamente alla mente la nozione di capacità di guadagno e quella di ca-pacità lavorativa specifica, esprimibile come la ti-pologia di lavoro che, in base alle attitudini, studi ed esperienze lavorative, maggiormente si confà al soggetto, soprattutto dopo più esperienze. Per la sua sussistenza bisogna che la menomazione bio-logica incida sulla capacità lavorativa specifica del soggetto e quindi sulla sua capacità di guadagno in maniera cosi notevole da ridurla. In realtà, per l’ambito di interesse, questa è una possibilità che difficilmente si verifica, in quanto, a meno che non si tratti di tipologie particolari di lavoro (es mondo

dello spettacolo, moda, etc) e di danni odontoiatrici notevoli, l’ipotesi del lucro cessante difficilmente si concretizza. Quello “emergente” rappresenta quella parte del danno patrimoniale che il leso “spende” in conseguenza del danno subito (spese sanitarie, riabilitazione etc.). È evidente che nel caso di specie, cioè nell’ambito della responsabilità odontoiatrica, può as-sumere notevole rilievo, raggiungendo un valore economico importante. Infatti tutta la riabilitazione protesica, finalizzata ad emendare il danno biologico conseguente all’illecito rientra a pieno titolo in questa categoria. La riabilitazione, come noto, può essere mobile, fissa, implantologica. Nel suo computo non si deve tenere conto solo di quella estemporanea, tesa al ripristino immediato della funzione, ma anche, in base alla dura-ta della riabilitazione scelta, del numero di rinnovi successivi in conside-razione dell’età del leso e della vita media, prevedendo un certo numero di rinnovi necessari. Da quanto sempre descritto si può desumere che il danno civilistico, di cui può rispondere l’odontoiatra a titolo di responsa-bilità professionale, può comprendere diverse voci, riducibili sostanzial-mente alla duplice categoria di danno non patrimoniale e patrimoniale. Solo un’attenta analisi di tali voci da parte del consulente tecnico di parte e del legale dell’odontoiatra può ridurre, se del caso, le richieste dell’at-tore. Si ribadisce, pertanto, una volta di più, la necessità che, in corso di contenzioso, l’odontoiatra si faccia assistere, oltre che dal medico – legale e dal legale nominati dalla Compagnia che lo assicura per la Rc professionale, anche da professionisti scelti da lui personalmente perché sia “presente” nel procedimento.

Enrico Ciccarelli

Danno patrimoniale e non: ecco come rispondel'odontoiatra professionalmente responsabile

Il danno moralepuò essere

definito come “un pregiudizio costituito dalla

sofferenza soggettiva

cagionata dal fatto illecito”

Da sinistra Enrico Ciccarelli, Franco Pittoritto, Geniale Caruso

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INCONTRI E CONGRESSI

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Il prossimo Congresso Internazionale SIDO viene in-dicato come “un evento scientifico denso di contenuti interdisciplinari”. Vuol spiegare il perché? “ORTHODONTIC CHALLENGES: BORDERLINES, DOUBTS, ERRORS. TEAMWORK, THAT’S THE WAY!”, è un evento scientifico denso di contenuti interdisciplinari, in par-ticolare per le sessioni orthodontics and periodontics, bruxism and occlusion, orthodontics and surgery. Emi-nenti relatori odontoiatri e medici di specialità quali: parodontologia, implantologia, medicina estetica, neu-rologia, gnatologia, conservativa e protesica, chirurgia maxillo-facciale, si confronteranno con notissimi orto-dontisti, tutti relatori di caratura internazionale. Nella sessione doctors and staff and 3D smile-design ci sarà un serrato confronto su temi classici o attualissimi qua-li: gestione ergonomica dello studio, dello staff e del paziente, nuove forme di comunicazione, la programmazione 3D e il digital smile design.

Giudica l’Ortodonzia una disciplina caratterizzata da molti “borderli-ne” ossia problemi di confine al punto di farne il tema dominante in un congresso? Il paziente “borderline” è un test importante ed insidioso per ogni medico. In un’epoca in cui si rincorrono le Linee Guida e i trattamenti scientificamente validati è importante dare dei punti fermi sui “pro e contro” di ogni soluzione clinica in modo da evitare sconfinamenti in “overteatment” o “undertreat-ment” magari dettati dalla predilezione di una tecnica a favore dell’altra.

Oltre ai conflitti di vicinato sono proposti all’attenzione del Congresso an-che errori e perplessità e “qualche didattico insuccesso”. È un atto di corag-gio (visto che di solito, si parla sempre di successi) o di umiltà scientifica? Ottenere delle relazioni che evidenzino errori di trattamento propri è forse il compito più difficile che mi sono dato. Tutti siamo portati a chiudere gli insuccessi in un cassetto inaccessibile o semplicemente a non documentarli. Ho chiesto a tutti i relatori questo atto di umiltà e grande significato didat-tico. Vedremo…

Bruxismo ed occlusione, di cui si parla nel Congresso, sono tra le occa-sioni di “conflitto confinario”? Fino a qualche anno fa l’Ortodonzia veniva considerata con un certo distacco nella Odontoiatria. Ora grazie al paziente lavoro basato sulla Interdisplina-rità Orto-Perio, Orto¬- Conservativa, Orto-Protesi e via via con tutti gli altri, comprese alcune importanti branche mediche, si è affermato il concetto di “teamwork”! Questa Sessione vedrà l’avvicendarsi al palco di esperti e notis-simi Ortodontisti, Gnatologi, Protesisti insieme ad Accademia di Conservati-va e importanti società di Neurologia e Malattie del Sonno. Non c’è conflitto, solo una gran voglia di capire insieme e lavorare in Team ognuno al mas-simo delle proprie competenze e nei limiti del proprio ambito specialistico.

Altri temi forti, secondo lei, del Congresso? Così come è forse inedita la concezione della sessione su Bruxismo e Parafunzioni, anche quella aperta a tutto lo “Staff di studio” vede tutti gli operatori che operano gomito a gomito ogni giorno assistere a relazioni su Gestione clinica, extra-clinica e “mediatica” del pazien-te, fino ad un vero e proprio Corso sull’attualissimo “3D Smile Design”. Ma queste, pur essendo sessioni forse innovative nella forma accattivante, non sono certo le mie preferite come “temi forti”. Ho lavorato quasi tre anni alla messa a punto del programma di quest’anno e posso dire che ogni sessione che si è svolta a Napoli allo Spring o che si svolgerà a Firenze nel Congresso del 50ennale è una mia amata creatura e non avrebbe visto la luce senza la preziosa collaborazione dei Coordinatori,

impegnati con me in questi anni nella messa a punto e durante le Sessioni al fianco dei relatori.

La 49° edizione di quest’anno viene anche definita “il Congresso dei Giovani”. C’entra forse quella Giornata Pre-Congress, organizzata per aiutare nelle scelte cliniche e di studio chi comincia o ha “dubbi” sul proprio essere e divenire? Sono diversi anni ormai che SIDO dedica alla formazione dei giovani la Gior-nata pre-congressuale. Quest’anno abbiamo tralasciato la parte pratica pun-tando sulla “risposta ai dubbi”. Chi comincia spesso non sa a quale tecnica dedicarsi, talvolta si sceglie la “filosofia ortodontica” in base a spinte com-merciali. I discenti, magari non solo giovani, avranno a disposizione famosi ed esperti clinici - relatori con esperienze dedicate alle diverse metodiche che si confronteranno con loro e tra loro analizzando casi clinici su tre temi specifici scelti tra le problematiche cliniche più comuni.

SusoNews

Nell’imminenza del 50° Congresso, intervista a Giuseppe Fiorentinosu Ortodonzia, Interdisciplinarietà e Giovani

Per Alumni Bidi Sitebi 2018anche l’AIDOR a Vicenza

Alla sua sesta edizione, l’incontro annuale ALUMNI BI-DI-SITEBI a Vicenza, vede quest’anno la partecipazione anche dell’Accademia Italiana di Ortodonzia (AIDOR). Nato dall’idea di offrire a tutti coloro che sono stati stu-denti e alunni delle lezioni e dei corsi tenuti sulla Tecnica Bidimensionale è un classico appuntamento di aggiorna-mento multidisciplinare di coloro che si “sentono ancora studenti”. Di coloro, cioè, che vogliono apprendere ed aggiornarsi. Alla “Due Giorni Vicenti-na” sul tema "Il piano di trattamento in ortodonzia: eveoluzione e innovazio-ne" partecipano 23 prestigiosi oratori rappresentanti delle discipline di Orto-donzia, Conservativa, Parodontologia e Protesi uniti da un unico comun deno-minatore: far crescere le conoscenze e le potenzialità del lavoro interdiscipli-nare. Un aggiornamento sulle temati-che più contemporanee cui prendono parte ben 10 Università tra cui 8 na-zionali (Ferrara, Milano, Pavia, Brescia, Trieste, Insubria, Tor Vergata, Genova) e 3 internazionali (Boston University, Università di Lubiana, Università in-ternazionale di Catalogna UIC). “Apre”

l’incontro ai partecipanti, Direttori delle varie specialità, B. Giuliano Maino iIdeatore e organizzatore della manifesta-zione, riservando loro un momento particolare chiamato Perspective Research Point in cui ogni rappresentante delle Università illustra il progetto scientifico più impor-tante su cui ogni facoltà si vede impegnata nell’anno in corso. L’incontro tra Professione ed Università verrà ripetuto anche nelle prossime edizioni. Maino auspica

infatti che il Perspective Research Point diventi un appuntamento istitu-zionale che rappresenti il punto più alto della ricerca italiana nelle varie discipli-ne odontoiatriche. Di quanto l’incontro stia trovando apprezzamento parlano i numeri delle due intere giornate di pre-sentazioni che rappresentano l’eccel-lenza in odontoiatria: ossia 200 iscritti, ossia sala esaurita. In anteprima vi è l’annuncio riguardan-te la 7° edizione, in programma nei giorni 13-14 Settembre 2019. Come in passato un grande appuntamento che andrà oltre i confini nazionali.

SUSO News

Il nuovo Direttivo dell’Aquila e il suo programma

Si è insediato il 3 luglio il nuovo Diretti-vo del Sindacato Unitario Specialità Or-tognatodonzia (SUSO) Teramo - L’Aqui-la. Nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto, i consiglieri riunitisi presso la sede sociale dell’Aquila, hanno provve-duto ad eleggere con decisione unani-me il Presidente, il Tesoriere e il Segre-tario. Il nuovo Direttivo risulta pertanto composto da Paolo Rasicci (Presidente), Stefano Mummolo (Tesoriere) e Salva-tore Di Martino (Segretario), figure pro-fessionali qualificate, di grande espe-rienza nel settore ortognatodontico. I tre membri del Consiglio hanno avuto ed hanno tuttora esperienze sindacali in AIO e in ANDI provinciale.

In particolare, il Segretario Di Martino è impegnato come Consigliere nella CAO teramana, men-tre il Tesoriere Mummolo riveste il ruolo di Professore a contratto presso l’Università dell’Aquila e il Presidente Rasicci, medico chirurgo specialista in odontostomato-logia ed ortognatodonzia, è socio da oltre quindici anni dell’associazione, oltre ad aver fatto parte per diversi

anni del Consiglio provinciale del SUSO. “Ringrazio di cuore il Direttivo prece-dente per il lavoro sino ad oggi svolto. Mi ritengo profondamente onorato di aver ricevuto questo incarico e di poter guidare, a livello territoriale, una realtà come il SUSO, da sempre vicina alle esi-genze degli ortodontisti” ha dichiarato il neoeletto Presidente.“L’impegno del nuovo direttivo - ha pro-seguito Rasicci- sarà orientato verso l’or-ganizzazione di attività formative, infor-mative, sindacali e culturali, nell’intento di diffondere, potenziare e tutelare l’Or-tognatodonzia a livello territoriale. In vista di tale obiettivo auspichiamo una fattiva e proficua collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Ortognato-donzia dell’Università dell’Aquila, diretta

da Giuseppe Marzo, anche per incrementare il numero degli iscritti all’Associazione attraverso un reclutamento dei giovani neo-specialisti e di tanti ortodontisti presenti sul nostro territorio.”

SUSO News

Da sinistra Salvatore di Martino, Paolo Rasicci e

Stefano Mummolo

Giuliano Maino

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VARIE

Vincenzo Castaldo, Pioniere e MaestroL’Ortodonzia italiana ne piange la scomparsa

Nuovo Consiglio Interprovinciale a Bari e in Puglia

Venezia: sorriso e salute psicofisica

al FestivalL’Ortodonzia italiana ha perso venerdì 6 luglio un Pio-niere illustre ed un Maestro: Vincenzo Castaldo.

Nato ad Acerra nel 1925, iscritto alla Facoltà di Medicina di Napoli dove si laureò con il massimo dei voti, fu inviato in missione nel Veneto e in Somalia come tenente me-dico. Al suo ritorno si trasferì a Genova dove frequentò la Scuola di specializzazione di Odontoiatria uscendone con il massimo dei voti. Fu uno dei primi pionieri in Or-todonzia di cui sin dalla metà degli anni 50, si occupò a tempo pieno entrando in contatto con Cesare Luzi, Ma-rio Adorni Braccesi, Benito Miotti, Ennio Giannì, Giuseppe Cozzani, e vari altri componenti (tra cui lo scrivente) del Gruppo di studio di ortodonzia (GISO) fondato a La Spe-zia il 7 dicembre 1967. Prese parte alle prime riunioni e frequentò corsi di Tony Giannelli e Norman Cetlin. Iniziò la carriera all’Ospedale San Martino di Genova nel reparto di chirurgia maxillo-facciale ove entrò dapprima come Assistente per divenire in seguito Aiuto. Consegui-ta la libera docenza in Clinica odontoiatrica nei primi anni ’70, frequentò intensamente anche quella diretta da Ma-rio Silvestrini e poi da Mauro Viti con i quali avviò intensa collaborazione. Quando verso la fine degli anni ’70 al S. Martino venne istituito il Servizio autonomo di Ortogna-todonzia (uno dei primi in Italia) ne divenne primario, in-carico che, condiviso con la libera professione, tenne fino al 1995 quando fu nominato Primario Emerito. Castaldo fu anche docente all’Università di Padova alla Scuola di spe-cializzazione diretta da Benito Miotti. Sin dalla fondazione (settembre 1968) fu socio ordinario della SIDO prese par-te alle sue riunioni e congressi fino a ricoprire l’importante ruolo di Segretario durante la presidenza Tenti. Per la lunga attività e collaborazione fu nominato Socio onorario duran-te la presidenza Ronchin (1990). E nell’ultimo decennio di vita pur non partecipando attivamente alle attività SIDO, non mancava mai di sottolineare la sua vicinanza con un

saluto di buon lavoro. Suo degno erede in SIDO, quale So-cio attivo, il figlio Attilio, professore associato all’Università di Trieste e consulente scientifico dell’Università Vita e Salute al S. Raffaele di Milano. Legato da lunga amicizia a Giovanni Dolci, Castaldo si distingueva per alcune doti: la semplicità (e l’umiltà con cui parlava delle sue ricerche), la disponibilità verso i giovani e lo spiccato senso di humour cui si accom-pagnava una cordialità allegra. Gli attribuivano un dono prezioso: nel pieno di discussioni magari accese insorte in conferenze o dibattiti, sapeva far tornare l’armonia.

Damaso Caprioglio

Aria di novità con il rinnovo del Consiglio Inter-provinciale SUSO Bari Bat Brindisi preparato da Cristian Intini, Presidente Interprovinciale uscente. Molti gli spunti di lavoro da portare avanti nel prossimo triennio, considerato il

cambiamento profondo che ha interessato la professione. Particolare menzione per i prossimi requisiti autorizzativi, i rapporti fra consulenti e titolari di studi, le normative sulla pri-vacy, le tutele assicurative e legali Inoltre più servizi, più cultu-ra e interazioni per i Soci, grazie anche ai rapporti con le altre realtà istituzionali e associative locali. Fervono intanto i prepa-rativi per ORTO 360°, Primo Congresso Regionale SUSO, per coinvolgere gli esercenti l'Ortognatodonzia, divulgare la di-sciplina tra i più giovani e aggiornare i meno giovani ai mezzi più innovativi. La giornata discernerà i trattamenti ortodontici “puri” da quelli che richiedono ancoraggi scheletrici, sempre più performanti con sistemi guida che ne migliorano l'inse-rimento, fino ai casi che richiedono procedure chirurgiche. Un discorso a parte merita l’estetica, da considerare come aspetto integrato ed essenziale fra gli obiettivi terapeutici non come priorità dettata dalla degenerazione commerciale che spinge il paziente all’autodeterminazione. Nella sessione pomeridiana, tema di una tavola rotonda sarà la terapia orto-dontica senza diagnosi. La valenza del congresso consisterà nella partecipazione la prima volta di tutte le Sezioni pugliesi, per l’elezione del 1° Consiglio Regionale SUSO Puglia e il suo Presidente, un cambio di passo anch’esso per una maggior visibilità del sindacato in vista delle disposizioni legislative a livello regionale che interesseranno la professione. SUSO Puglia potrà offrire il suo contributo, relazionandosi con al-tri sindacati e istituzioni ordinistiche. Si tratterà quindi, di un cambio passo dai risultati lusinghieri per il nostro sodalizio e in generale per l'Ortognatodonzia.

Gianvito ChiarelloConsigliere Nazionale SUSO

Nelle opere cinematografiche sono frequenti scene ine-renti il cavo orale nell’intimità quotidiana, in vari ambienti sociali. È avvenuto anche quest’anno nel film “Lazzaro felice” vincitore della Palma D’oro quale migliore sceneg-giatura, presentato a Cannes dalla regista Alice Rohrwa-cher. Al tema “denti“ Gabriele Salvatores ha addirittura dedicato un film, dove si racconta degli orrendi incisivi che deturpano l’aspetto del piccolo Antonio il quale trae spunto dal suo complesso per rinviare il distacco da emozioni e sentimenti dell'infanzia, nella ricerca esaspe-rata di migliorare l’aspetto, frustrato com’è da quei due grossi, scomodi incisivi che lo imbruttiscono sin dalla na-scita. Antonio adulto accoglierà con gioia la notizia della sua palingenesi (rinnovamento), scoprendo la possibilità di una terza dentizione. Nel film viene così messa in luce la sfera emotiva e psicologica del protagonista, anche se sarebbe bastato semplicemente un inquadramento te-rapeutico ortodontico per ridare ad Antonio un aspetto gradevole. Anche nel film di Sorrentino “Loro 2”, magi-stralmente interpretato da Toni Servillo, Silvio Berlusco-ni, durante una visita da premier ai terremotati, ad una anziana in lacrime per aver perso la protesi durante il terremoto, promette di fargliela riavere. La gioia, la com-mozione della donna al ricevimento della sua dentiera ribadiscono, se mai ce ne fosse bisogno, il valore di una professione che salvaguarda non solo la funzione della masticazione e del linguaggio, ma soprattutto la vita di relazione. Quale che sia l’età. Nel film si sottolinea inol-tre anche l’importanza dell’alito che con l’avanzamento dell’età tende al cattivo odore. In tema di sorriso “per i giovani di una certa età" ma anche degli anziani “per-ché invecchiare è il nostro futuro” è anche il tema scelto dall’11° Meeting dell’Accademia “Il Chirone” in program-ma a settembre alla Sapienza di Roma.

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Centro Culturale San Gaetano

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TESI IERI, OGGI, DOMANI

Modena 1982, laurea in Medicina, traguardo rag-giunto, nonostante il pessimismo paterno, poi l’in-gresso nella Specialità in Odontostomatologia. Una volta ottenuto il titolo (Tesi sulle fratture mandibo-lari) nel 1985, memore di una magistrale lezione del Professor Ennio Giannì, chiesi e ottenni l’ammissio-ne alla Scuola di Ortognatodonzia di Milano, che mi permise il confronto con l’immensa statura di quest’uomo e altri del calibro di Farronato, Salvato e Santoro, oltre alla collega Santoni e a Pietro Cam-bria, responsabile della mia iscrizione al SUSO e del mio coinvolgimento nell’apertura della sede a Mo-dena, che presiedetti per dieci, indimenticabili anni.

Dopo la seconda specialità (Tesi sull'open bite-schele-trico e dentale e su quanto le alterate funzioni come la deglutizione e la fonazione potessero interferire sulla formazione delle basi ossee) conscio delle molte lacune, ebbi la fortuna di continuare a frequentare il reparto, vera palestra, un mondo diverso tutte le mat-tine che mi permise di osservare patologie rarissime e studiare con profondo interesse le varie funzioni che concorrono allo sviluppo del massiccio facciale.Gigante clinico, i più grandi insegnamenti ricevuti da Giannì sono stati l’umanità e la bontà straripante. Qual-che anno dopo, in pensione dall’UniMilano, fu incarica-to di dirigere l’Odontoiatria del Bambin Gesù a Roma e mi chiamò come istruttore. Tutor quindi, ma anche studente in molti master da Buenos Aires a Tucson o Atene: una buona fetta di vita investita in professiona-lità. Cinque anni in clinica a Milano, dieci a Modena, un periodo folle e intenso: l’ultimo anno, finito a Modena alle 11,45, lavoravo a Milano a partire dalle 13,30 e nei ritagli di tempo non poteva mancare l’attività libero professionale… Un bel giorno, nel mezzo di questa ca-valcata, alcuni pazienti mi fecero notare che zoppicavo: ero troppo impegnato per rendermene conto da solo. Da lì l’inizio di un calvario diagnostico che da ortopedia mi portò a neurologia. Fra le varie domande chiesero se avessi notato cambiamenti nel modo di parlare. In effetti, dovetti ammettere un abbassamento del tono della voce e un eloquio senza enfasi, mono tono, fru-strante e noioso per gli interlocutori. I colleghi raccolse-ro informazioni sulla scrittura scoprendo che, di recen-te, scrivevo storto, con caratteri che progressivamente rimpicciolivano. E la deambulazione? A volte zoppicavo, talvolta la gamba destra non seguiva i movimenti. Inol-tre, la mia espressione era cambiata, rendendo il mio viso amimico e inespressivo. Con molto tatto e sensibi-lità il professor Nichelli mi suggerì che potesse trattarsi di una sindrome parkinsoniana. Seguirono altri esami e consulti, che non fecero altro che confermare la dia-gnosi: Parkinson a esordio giovanile. Avevo 44 anni e il mondo mi crollò addosso. Sette mesi prima mi ero separato. Non avevo ancora metabolizzato quella tra-gedia, che se ne presentava un’altra! «Professor Mar-tinelli, quanto potrò lavorare ancora?». «Mah, cinque, forse sette anni… Non si può prevedere…».Dopo tanti anni frenetici stava iniziando la lenta tra-sformazione in un bradipo. La battaglia inizia al mat-tino, a letto. Sono completamente bloccato e se voglio muovermi, devo assumere la levodopa un’ora prima. Se una persona in salute decide di alzarsi - et voilà - è subito in piedi. Per il parkinsoniano non funziona così: innanzitutto ci si deve aggrappare a qualcosa per aiu-tarsi con le braccia, poi comandare a muscoli che non rispondono. A questo punto bisogna guadagnare il bagno e le complicate evoluzioni in questo luogo com-portano un rischio elevato di cadute rovinose. Intanto è passata quasi un’ora e arriva la lotta più cruenta, con le calze: il piede è troppo lontano. Questione di tempo ma alla fine si fa. Mai provato a infilare un paio di cal-zoni con una mano mentre l’altra serve ad appoggiare da qualche parte ottantacinque chili? Verso le nove sono finalmente operativo finché, in maniera del tutto imprevedibile, mi bloccherò di nuovo. A pranzo biso-

gna evitare le proteine che interferiscono con l’assor-bimento della levodopa perciò niente carne, pesce o latticini. Un vero supplizio! In genere il farmaco dà stipsi per cui è necessario assumere fibre ma non troppe. Quante? Boh! Il rischio in agguato è di avere bisogno di un bagno sempre nel momento down, e non riuscire a raggiungerlo. La sera è un altro momento in cui, dopo circa due ore e mezzo dall’ultima assunzione, cominci ad avere “le pile scariche”, restando senza forza nelle gambe e senza equilibrio. Ricordo una volta, presso un ufficio pubblico: parcheggiata l’auto, non riuscii a scendere e camminare fino a raggiungerlo prima dell’orario di chiusura. Da immortalare l’espressione del negoziante di fronte che, seguita tutta la scena, mi vide poi ripartire dopo un’ora senza essere sceso. Alla guida me la cavo, benedetto sia il cambio automatico, anche se ormai ho una resistenza, non superiore alle 3-4 ore. Il momento peggiore è la notte. Vuoi girarti nel letto e non riesci, allora ti convinci che la posizione è perfetta. Dopo qualche ora sei sempre lì e il materas-so scotta, devi chiedere aiuto per poter cambiare lato. Questa patologia è estremamente invalidante e isola dalle altre persone perché è complicato mantenere una vita di relazione decente. Consideriamo un atto banale: mangiare. Il Parkinson annulla la sincronia tra i vari muscoli che concorrono a masticare e deglutire col risultato che il cibo va spesso di traverso e si inizia a tossire fino ad avere gli occhi fuori dalle orbite. Si at-tira così l’attenzione di tutti i commensali e se succede in un ristorante affollato… I primi anni ho colleziona-to un sacco di episodi degni di nota per gli improvvisi cali pressori e i relativi svenimenti nei contesti più vari. In un cinema all’aperto mi sono steso a terra davanti alla toilette. In quell’occasione ero in compagnia di un amico che si è guardato bene dal riaccompagnarmi al-tre volte. Dopo qualche mese sono svenuto durante un corso di perfezionamento nel quale ero istruttore a Monza Bicocca. In prima fila, commentando alcune diapositive, forse il caldo, l’aula piccola, i farmaci. Non ho fatto in tempo a realizzare quanto stava succeden-do che sono crollato a terra. Riaprendo gli occhi un sacco di visi preoccupati, anche il mio maestro, men-tre io pensavo solo alla figuraccia che avevo fatto! Un ristorante a Roma, un altro molto chic di Modena, un volo intercontinentale di dieci ore, contesti nei quali la mia preoccupazione maggiore è sempre stata quella di non allarmare le altre persone. Perdere conoscenza ma… con discrezione! Per fortuna mia moglie Tania, eccezionale!, ha ormai imparato a gestire ogni tipo di situazione, non si agita né si spazientisce e riesce sem-pre a tranquillizzare tutti. Nel corso degli anni la terapia va progressivamente rimodulata e un effetto sgrade-vole è l’induzione di sonnolenza, un problema non da poco mentre si segue un congresso nelle prime file. Se parla un caro amico e gli si sbadiglia ripetutamente in faccia, fino a chiudere gli occhi, diventa imbarazzante complimentarsi dopo per la brillante ed interessante relazione... Da tempo ho smesso di andare in moto, la mia passione fin da ragazzino. Iniziai con un Garelli cui cambiai pistone, cilindro e carburatore, trasforman-dolo in un bolide da 100 km/h. Poi una Suzuki 380, 2 tempi e 3 cilindri, una scheggia! Tra le altre una Honda 900 Bol d’Or, che in vent’anni mi ha accompagnato in sei Modena-Gallipoli. Questo la dice lunga sull’argo-mento della mia prima tesi, le fratture della mandibola. All’epoca gli incidenti motociclistici erano più frequenti, il casco non era obbligatorio e quello integrale non era diffuso come ora; molte lesioni maxillo-facciali riguar-davano quindi la mandibola, con fratture che spesso coinvolgevano l'angolo ed il condilo mandibolare. Trau-mi a parte, la moto è una delle cose che in assoluto mi manca di più. Le altre? Sciare, nuotare o fare immer-

sioni. Andare nei boschi a funghi o percorrere i sentieri in alta montagna. Ogni tanto il mio pensiero va anche all’altra tesi, quella dedicata all’open-bite scheletrico e dentale, riguardante il morso aperto, sul cui versante si è fatto molto, perché sull’open-bite si è capito l'im-portanza della terapia intercettiva e della muscolatura periorale, della ipo o iper-tonia delle labbra. Sul mor-

so aperto scheletrico a fine crescita, dove la terapia miofunzionale conta poco, la chirurgia maxillo-facciale supportata da una terapia miofunzionale e logopedica, invece ci aiuta tanto. Tornando al mio Parkinson che intanto progredisce lentamente ma inesorabilmente, continuo a sperare nella ricerca e nel costante miglio-ramento della farmacologia. Ho fiducia che il progresso in questo ambito proceda con lo stesso ritmo cui si è assistito in ambito maxillo-facciale e ortognatodontico. Radiologia e stampanti 3D, materiali più performanti ed estremamente biocompatibili, stanno caratteriz-zando il presente. Immagino faranno lo stesso nei prossimi anni in termini di riabilitazione e ricostruzio-ne dei tessuti. Perché non ipotizzarlo anche in campo neurologico? Se posso trovare qualcosa di positivo nel-la malattia penso alla solidarietà delle persone. A volte, non riuscendo più a camminare perché mi si bloccano i piedi, capita di chiedere aiuto a persone assolutamen-te sconosciute. Nessuno si è mai rifiutato.

Pasquale Venneri Consigliere Nazionale SUSO

Pasquale Venneri: tra professione ortodontica e malattia una battaglia da combattere giorno per giorno

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LA FINESTRA SUL LABORATORIO

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Nulla si crea, nulla si distrugge,tutto si trasformaIl bondaggio indiretto con metodica CAD-CAMErano gli anni ’70 quando i dottori Sillverman e Cohen pubblicavano i primi protocolli sulla tecnica di bondag-gio indiretto dei bracket tramite mascherine di trasferi-mento; tecnica che con il diffondersi della tecnica Strai-ght Wire trovò larghi consensi nel mondo ortodontico. Vari autori del peso di Thomas, Gottlieb e Zachrisson si espressero e si confrontarono in tavole rotonde in oc-casione dei più prestigiosi congressi ortodontici; al di là dei metodi e delle singole osservazioni TUTTI erano concordi nell’affermare che il bondaggio indiretto era più affidabile, efficiente e preciso del bondaggio diret-to. Parallelamente chi si occupava di ortodonzia lingua-le stava sviluppando metodiche sempre più accurate per poter trasferire in modo preciso i bracket dal mo-dello alla bocca del paziente. Oggi a quasi 50 anni di distanza, il bondaggio indiretto stà ritornando argo-mento di grande attualità ed interesse, perchè le nuove tecnologie ed i moderni software ci permettono di su-perare quelle difficoltà che hanno frenato il diffondersi del trasferimento indiretto dei bracket. I costi elevati e i lunghi tempi di lavorazione hanno, in passato, reso questa metodica un lavoro di nicchia ad appannaggio di pochi. I più moderni software di analisi prevedono moduli per il posizionamento 3d dei bracket perché anche se, nello specifico non nascono per tale scopo (ma per il set up diagnostico) i parametri che utilizzano per il riconoscimento della posizione del dente nelle tre direzioni dello spazio sono gli stessi su cui si basa il ripo-sizionamento del dente guidato dal binomio slot/filo. L’individuazione dell’asse lungo della corona clinica (FACC) e del centro della corona (FA) sono quindi utiliz-zati per lo stesso fine. Inoltre la cooperazione tra le principali software house e le aziende produttrici di ma-teriali ortodontici ha permesso la creazione di librerie degli attacchi e degli archi preformati più diffusi a livello mondiale in modo da consentire al professionista di continuare a lavorare con la tecnica prescelta senza stravolgere il proprio iter operativo. Ma in cosa consiste

il bondaggio indiretto“VIRTUALE”? È un processo con-giunto e completo CAD-CAM, in cui al progetto tecnico del posizionamento degli attacchi eseguito grazie alla computer grafica (fase CAD) fa seguito la fabbricazione assistita da strumenti come fresatori o stampanti 3d (fase CAM) della mascherina di trasferimento dei bracket. Il modello delle arcate dentali del paziente vie-ne digitalizzato (per mezzo di scansione intraorale o con il doppio passaggio impronta in materiale di preci-sione/scansione con scanner da banco), e su queste vengono posizionati gli attacchi “virtualmente“ per l’ap-punto. Rispetto al posizionamento tradizionale i van-taggi sono molteplici, tra questi: la possibilità di poter osservare la bocca tridimensionalmente da varie ango-lazioni, di integrare i modelli con la sovrapposizione di dati supplementari (ad esempio la TCB) e migliorare la comunicazione con il proprio team grazie alla possibili-tà che offre la tecnologia digitale di trasmettere dati velocemente e ovunque. Da un punto di vista specifica-tamente tecnico invece, il grosso apporto che la meto-dica digitale produce è la customizzazione di ogni sin-golo caso perché ci permettere di poter scegliere dente per dente parametri e prescrizioni individualizzate, così come possiamo scegliere di seguire pedissequamente le informazioni fornite delle scuole di specializzazione e dai vari Autori, sicuri di poterlo fare grazie all’utilizzo di strumenti di misurazione precisi ed affidabili. Il primo passaggio da eseguire è l’analisi delle meccaniche, ov-vero la scelta dell’arco ideale, dei bracket e la determi-

parte gengivale degli attacchi è completamente libe-ra,permettendo la rimozione della mascherina da par-te del Clinico senza rischi di debond indesiderati. Nel secondo caso invece (Fig.5 Linee di frattura facilitata dei Tray), si predilige un perfetto ingaggio dei bracket nel tray, che è stato però dotato di aree di frattura facilitata in modo da poter separare la mascherina una volta ter-minato il bondaggio intraoralmente, e permettere cosi una corretta disinserzione. Altra possibile soluzione è l’esportazione del modello comprensivo di attacchi e la sua prototipazione (Fig. 6 Modello prototipato con bracket integrati) A questo punto la mascherina di tra-sferimento viene realizzata sul modello ottenuto con le operazoni ed i materiali di termoformatura classici pre-senti in ogni laboratorio. (Fig.7 Termoformatura su mo-delllo con bracket integrati) Integrare le tecnologie e le metodiche digitali con le nostre realtà produttive è tutt'altro che semplice, ma con la capacità e la creatività che ci contraddistinguono è possibile. I vantaggi che i software dedicati ci offrono, la precisione delle macchi-ne, l'affidabilità della tecnologia ( se conosciuta e corret-tamente applicata) sono di per se sufficienti come mo-

nazione dei parametri di bondaggio. (Fig. 1) Analisi e posizionamento attacchi In molti programmi è suffi-ciente un “clik “per veder comparire magicamente tutti i bracket sui denti nello schermo che abbiamo di fron-te.... ma non dobbiamo mai dimenticarci che il compu-ter lavora per noi, non pensa per noi !!!! Ciò che fa è in-dividuare tramite calcoli e punti predeterminati la posizione che più si avvicina a quella ideale; maggiore sarà la capacità d’analisi, minore sarà il nostro lavoro di aggiustamento, ma rimane invariato quello di controllo. È possibile anche sovrapporre un filo preformato vir-tuale, e simulare l’allineamento per avere una proiezio-ne grafica del piano di trattamento. Una volta determi-nata con precisione la posizione di ogni singolo attacco ed eventuali collisioni e interferenze interprossimali o occlusali, si passa alla modellazione del tray per il trasfe-rimento dei bracket nella loro posizione corretta, dal modello 3d alla bocca del paziente. La computer grafi-ca permette al tecnico di modellare la mascherina in base alle specifiche esigenze del Clinico o delle caratte-ristiche dell’arcata dentale e del materiale utilizzato per la sua realizzazione. Eseguito quindi il progetto CAD, è possibile realizzare la mascherina fisica tramite metodi-

che di prototipazione rapida. Avendo ottimizzato il mio lavoro nella direzione dell’additive manufacturing rea-lizzo i dispositivi con stampanti 3d, le quali attraverso l’aggiunta di materiale strato su strato porta alla realiz-zazione di un modello fisico in resina. (Fig. 2 Tray) di trasferimento eseguito con metodica di Additive Manu-facturing Parlare di resina, per noi tecnici, è un pò come parlare del pane a tavola... ma nel caso della stampa 3d dobbiamo rivedere le nostre conoscenze e abilità. Le resine ad oggi a nostra disposizione purtroppo non sempre nascono specificatamente per il settore denta-le, e quelle che le case produttrici sottopongono alla nostra osservazione generalmente vengono studiate per soddisfare esigenze simili alle nostre, ma rivolte ad altri mercati. Questi materiali hanno proprietà mecca-niche differenti da quelli che siamo abituati ad utilizzare tradizionalmente, talvolta persino superiori, ma come tutte le cose nuove bisogna imparare a conoscerle e a lavorarle, a partire dalla fase di disegno e progettazio-ne. Le mascherine di trasferimento degli attacchi ne sono l'esempio più evidente. Mancando (per ora) una resina che combini le esigenze di stabilità, precisione ed elasticità richieste da un tray di trasferimento,e avendo a disposizione solo resine con un bassa defor-mazione elastica, dobbiamo sfruttarne la precisione e la stabilità aggirando l'aspetto della deformabilità. La nostra mascherina andrà quindi progettata in modo da eludere le aree di sottosquadro offerte dai braket e dal-le anatomie dei denti. Nelle foto 3 e 4 (Fig. 3 e Fig.4) la

tivazioni per muoversi nella direzione di laboratori 4.0... ma questi fattori da soli non servono a nulla. Essi devo-no imprescindibilmente integrarsi alla competenza e all’esperienza dell’operatore, solo così possono essere garanzia di un lavoro fatto “a regola d’arte”, e sono sicu-ramente un’opportunità per aumentare il proprio stan-dard qualitativo e la collaborazione tra Clinico e Tecnico Ortodontista.

Fig. 4 Tray di trasferimento prototipato

Fig. 6 Modello prototipato con bracket integrati

Fig. 1 Analisi e posizionamento attacchi Fig. 2 Tray di trasferimento eseguito con metodica di Additive Manufacturing

Fig. 3 Progettazione tray ditrasferimento

Fig. 5 Linee di frattura facilitata dei Tray

Odt. Daniela Pavesi

CORSO MONOTEMATICO OSAS